Il pallone racconta di Franco Zuccalà

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JUVE E INTER NON RISCHIANO, MILAN E NAPOLI VINCONO

E’ finito 1-1 il Derby d’Italia e ha prevalso la ragion di stato. Alla Juve quindi non è riuscito (anche per le assenze e il suo gioco sparagnino) il sorpasso su un’Inter che sembra non avere avversari consistenti all’orizzonte. I distacchi del Milan (-6) e Napoli (-8) sembrano ora più accettabili. Al bel gol di Vlahovic, ha risposto Lautaro (13.mo gol), altrettanto ben costruito. Tutto nel primo tempo. Diciamocelo: nella ripresa le squadre si sono equivalse e, a sensazione, hanno preferito non rischiare. Il margine dagli inseguitori non è incolmabile, ma sufficiente. La Fiorentina sembrava in grado di superare un Milan imbottito di riserve, ma un rigore a fine primo tempo, procurato (e segnato) da Hernandez, ha cambiato i destini della gara. I viola non hanno trovato la porta (due gol in cinque partite) e i rossoneri sono tornati a vincere dopo un digiuno di quattro gare. Maignan miracoloso. Ha esordito il quindicenne Francesco Camarda, il più giovane della storia della serie A. Lo rovineremo? Il ritorno di Mazzarri al Napoli e quello di Osimhen in campo hanno segnato il ritorno alla vittoria dei campioni. A Bergamo non era facile, ma gli azzurri hanno dato un segnale: hanno ancora qualcosa da dire e c’è tempo per recuperare posizioni.
Per l’Atalanta, un’altra ricorsa da prendere per entrare fra le prime. La Roma, calata nella ripresa, non ha avuto facile contro l’Udinese che ha pareggiato, in rimonta, prima che Dybala e El Shaarawy permettessero ai giallorossi di avvicinarsi alla “zona Champions”. Friulani a tre punti dal baratro. Il colpaccio del Frosinone sul Genoa nel recupero ha consentito alla squadra di Di Francesco di superare addirittura la Lazio in classifica, mentre il Grifone è rimasto in zona pericolo. Ci sono due Lazio: quella senza Luis Alberto si è fatta rimontare dalla Salernitana, alla prima vittoria stagionale con uno spettacolare gol di Candreva. Le ambizioni della squadra di Sarri (che si è detto pronto a lasciare) hanno subito un grave smacco. Per la squadra di Pippo Inzaghi si è accesa la luce della speranza. Nei posticipi vedremo se il Bologna si è ripreso dalla seconda sconfitta stagionale contro un Torino in crescita. Arbitro Colombo. Pareggio con due traverse del Monza a Cagliari. L’Europa si è allontanata per i brianzoli. Sardi sempre in lotta per la salvezza. Il colpaccio del Frosinone sul Genoa nel recupero ha consentito alla squadra di Di Francesco di superare addirittura la Lazio in classifica, mentre il Grifone è rimasto in zona pericolo.
L’Empoli, che aveva vinto a Napoli, si è fatto superare in casa dal Sassuolo che nel finale ha segnato una doppietta. Vedremo nel posticipo come risponde il Verona che, dopo una lunga serie di flop (cinque ko di fila), cercherà punti contro un Lecce che non vince da sette partite. Dirigerà La Penna. Insomma, primi verdetti pesanti. Ora Coppe, poi Napoli-Inter.

(ITALPRESS)

HARAKIRI NAPOLI, DIMARCO GOL DA 56 METRI

Harakiri Napoli, prodezza Dimarco. Un turno che ha spostato molto nell’economia del campionato: mentre Inter e Juve sono andate avanti, le inseguitrici hanno ciccato, specie il Napoli che si è fatto battere in casa dall’Empoli che era in coda alle graduatorie europee per i gol segnati: sul filo di lana, la squadra di Andreazzoli ha vinto con un gol di Kovalenko che ha schiantato la squadra di Garcia, in odor di licenziamento. I campioni ora sono a dieci punti dall’Inter . Anche il Milan si è allontanato dalla vette a (-8). C’è stata insomma una svolta. Alla ripresa, dopo la sosta, Juve-Inter potrebbe cambiare ancora le gerarchie. I nerazzurri erano in difficoltà contro un Frosinone ben organizzato: Dimarco l’ha sbloccata con un tiro da oltre 56 metri mai (o quasi) visto. Il raddoppio di Calhanoglu su rigore ha dato alla capolista il successo su un buon Frosinone. La Juventus stavolta ha vinto con i gol dei difensori (Bremer e Rugani), contro un Cagliari che ha tenuto botta un tempo e ha messo paura ai bianconeri. Stavolta non si possono accusare i bianconeri di essere stati catenacciari, anzi hanno preso un gol da Dossena dopo sei giornate di imbattibilità. I sardi hanno sfiorato il pareggio (palo), mostrando pregi che serviranno per spuntare la salvezza. Si discetterà molto sugli errori del Napoli, “scioltosi” forse con la partenza di Spalletti e l’infortunio a Osimhen. De Laurentiis, che aveva mal digerito la sconfitta con la Fiorentina deciderà presto. La contestazione del “Maradona” ha già pregiudicato la sorte di Garcia, visti gli ultimi risultati con Milan, Union Berlino e ovviamente con l’Empoli. Si fanno già i nomi, del sostituto di Garcia (Conte e Tudor in pole, Cannavaro e Mazzarri candidati troppo semplici), ma accanto al presidente in tribuna c’erano pure i fratelli Cannavaro. Il Milan, che aveva sollevato la testa contro il PSG, è ripiombato nella mediocrità, facendosi rimontare due gol dal Lecce e salvandosi per l’intervento del VAR dopo l’espulsione di Giroud e il gol del 3-2 di Piccoli, annullato. La squadra di Pioli ha problemi in difesa e il fatto che, fra le prime in classifica, sia (con 14 gol subiti) dietro a molti, è eloquente. Non è stata una giornata banale neppure per la Fiorentina, tornata a vincere contro il Bologna che si è fermato dopo dieci giornate. Partita molto elettrica con una rigore per parte. L’Atalanta ha evitato la sconfitta nel recupero con Ederson che ha pareggiato il gol di Walace. I pareggi friulani sono saliti a otto. Nel derby romano, più vicina al gol la Lazio (palo di Luis Alberto), ma classifica in lacrime: Europa lontana. Monza e Torino hanno pareggiato una partita in cui non hanno brillato. Colpani sesto gol. I granata hanno imboccato la via del gol, dopo lunghi silenzi. Negli anticipi avevamo avuto conferma della mediocità attuale di Sassuolo e Salernitana che hanno difese di cartapesta, come il Verona che ha fatto due punti in dieci partite e non sappiamo se nella pausa confermerà Baroni alla guida. Solo il Genoa ha dato chiari segni di risveglio. L’impresa dell’Empoli a Napoli ha tirato su in classifica la squadra di Andreazzoli che si è messa alle spalle Cagliari, Verona e Salernitana. Ora la Nazionale, che deve portare a casa la qualificazione contro Macedonia e Ucraina. L’esclusione dall’Europa sarebbe un fallimento di tutto il movimento.

JUVE E INTER VINCONO LE PARTITISSIME, MILAN KO IN CASA

L’Inter ha vinto anche a Bergamo, la Juventus è passata a Firenze e l’Udinese ha ottenuto il primo successo a San Siro sul Milan. Mourinho aveva impartito una lezioncina alla Lega dove albergherebbe qualcuno che ci capisce poco. Se l’era presa anche con il proprio club. Ora, tutti conveniamo che si gioca troppo e i calendari sono zeppi, che ci sono tante cose che non vanno, ma anche lui mangia di questo pane e lamentarsi se tutto non quadra, non è elegante. All’inizio non lo aveva detto…Tornando alla capolista, stava subendo l’Atalanta, si è fatto male Pavard ed è entrato Darmian che si è procurato subito il rigore del vantaggio di Calhanoglu. La partita è cambiata e Lautaro ha dato all’Inter, col dodicesimo gol, un vantaggio che le ha permesso di fronteggiare l’agguerrito avversario, cui non è bastato il gol di Scamacca. La Juventus ha tenuto il passo della capolista: a Firenze ha vinto con un gol di Miretti. Dopo Inter-Frosinone e Juventus-Cagliari ci sarà lo scontro diretto: le due squadre vi arriveranno con l’attuale distacco di due punti? Viola terzo ko. Porta bianconera imbattuta da sei gare. Vano l’assalto viola.
Il Napoli ha vinto a Salerno con i gol di Raspadori e Elmas e ha fatto più della squadra di Pippo Inzaghi. In attesa di Osimhen, una insidia di meno. Ma il distacco è di sette punti dalla vetta. L’Udinese dove ha vinto la prima partita della stagione? Proprio sul campo del Milan, con un rigore discusso di Pereyra, sì, ma contro una squadra in confusione, anche se rimaneggiata (Hernandez, Kalulu ecc) e con attaccanti (Leao, Giroud, Jovic) che non hanno inciso. Cioffi alle stelle, Pioli alle stalle (-6 dalla vetta). Ora arriva il PSG che potrebbe segnare l’inizio di una crisi rossonera. Un tifoso arrabbiato: “Siamo passati dalla Scala del calcio alla scala a…Pioli”. La squadra che silenziosamente si sta facendo strada verso le posizioni di vertice è il Bologna, che ha vinto contro la solita Lazio che alterna cose buone e brutte. Questo Ferguson, che ha deciso, ha fatto già quattro gol. Decima partita utile.
Con Dybala “rabonente” e alla vigilia del derby, la Roma “pronti via” si è fatta parare un rigore, tirato da Lukaku e parato da Falcone (da Oscar). Almqvist ha poi beffato i giallorossi che hanno rimontato nel recupero. Un successo fimato da Azmoun e Lukaku, vitale in vista del derby.
Il Lecce ha perso una grande occasione, Colombo con una doppietta ha affossato il Verona (due punti in nove partite) e portato il Monza alle spalle delle grandi. Tutto si può dire, tranne che il Cagliari più recente non fornisca emozioni. Con i cambi Ranieri ha vinto su un Genoa cui non è bastato il quinto gol di Gudmundsson. La salvezza non è certo un miraggio per i sardi. Nei posticipi due partite che possono segnare lo spartiacque sul campionato di Frosinone e Empoli, che si dibattono nelle zone medio-basse della classifica. I laziali non saranno al completo, contro l’Empoli privo di Maleh. Arbitro Manganiello. Per il Torino, un Sassuolo dai risultati a sorpresa. I granata vanno a corrente alternata e non avranno Juric in panchina. Direzione di Ferrieri Caputi. Il fattore campo non ha avuto molto peso, stavolta.

(ITALPRESS).

THURAM OSCURA LUKAKU E L’INTER E’ IN VETTA

Il calcio non è per deboli di cuore: la vittoria in extremis della Juve, quella dell’Inter dopo aver colpito due legni, la palpitante gara di Cagliari in cui è successo di tutto e le emozioni di Napoli, dove gli azzurri hanno rimontato due gol al Milan, ci hanno compensato per le delusioni degli scandali e delle cattiverie quotidiane. E i posticipi promettono bene, perchè la Fiorentina e l’Atalanta potrebbero inserirsi a più alto livello. L’Inter ha mantenuto la testa della classifica dopo la vittoria su una Roma rimaneggiata che ha fatto una gara difensiva. Lukaku è rimasto muto perchè i giallorossi hanno giocato solo in difesa ed è significativo che il gol decisivo lo abbia segnato il suo sostituto in nerazzurro, Thuram, che lo ha oscurato. La Juventus (-2) ha vinto in extremis con Cambiaso (primo gol). Le erano state annullate due reti, ma il Verona (due punti in otto partite) era da battere prima. La classifica ora sorride ai bianconeri, ma Allegri è uomo di mondo e preferisce non fare lo sbruffone. Fra qualche settimanaci sarà il derby d’Italia a Torino. Olivier Giroud, poco contento per la sostituzione, dopo otto partite di digiuno ha segnato una doppietta al Napoli. Partita sospesa per un pò da Orsato per lancio di mortaretti fra le tifoserie. Politano ha riaperto la gara e Raspadori l’ha pareggiata. Ora il Milan (non insuperabile in difesa), dove ha giocato il baby Pellegrino, è a tre punti dall’Inter, dietro la Juve, il Napoli a sette. Espulso Natan. Nel grande giro possono entrare la Fiorentina e l’Atalanta. I viola giocheranno nel posticipo sul campo della Lazio che – dopo le delusioni di Champions – vuol riprendere quota. La squadra di Italiano ha uno dei migliori attacchi, mentre la difesa prende troppi gol. Quella di Sarri, quest’anno, segna meno e la sua retroguardia non è più quella dell’anno scorso. Arbitro Marcenaro. L’Atalanta, che non prende mai gol in casa, dovrà fronteggiare un Empoli che ha cominciato a segnare. Gasp con Kolasinac e Koopmeiners dall’inizio? Andreazzoli punterà su Cambiaghi? Fischietto a Massimi. Il Bologna ha perso un’occasione nel derby col Sassuolo, ma è imbattuto da nove giornate e può puntare in alto, anche perchè Zirkzee si è messo a segnare (3 gol). Per Boloca un gol di soddisfazione. La prima vittoria del Torino, dovuta alla rete del suo difensore-bandiera Buongiorno, fa sorridere a denti stretti l’espulso Juric, mentre D’Aversa non vince da cinque partite. Nelle zone medio basse, l’Udinese, affidata a Cioffi, ha rimontato il gol di Colpani (il quinto) con Lucca: è stato il settimo pareggio friulano che ha dato un pò di fiducia ai bianconeri. Il Monza non ha vinto, ma è in buona posizione in graduatoria. A Cagliari è successo qualcosa di incredibile: i sardi perdevano per 3-0 e hanno vinto per 4-3 con pali, traverse, rigori, errori, Var e la doppietta di Pavoletti conquistando il primo successo stagionale e lasciando l’ultimo posto. Il Frosinone ne è uscito male, nonostante la doppietta di Soulè. La Salernitana di Inzaghi, sconfitta a Genova dal quarto centro di Gudmundsson, è rimasta col cerino in mano, sul fondo della classifica. Un turno emozionante, insomma.

JUVENTUS VITTORIOSA A MILANO, INTER PRIMA

La vittoria della Juve a San Siro ha ridato il primato all’Inter. A poco meno di un quarto del cammino la classifica è divisa già in tre compartimenti: 1) quelli ricchi (di idee e campioni); 2) quelli che non sono nè carne nè pesce, ma sperano di non finire in padella; 3) gli indigenti che sono a una ventina di punti. Come sempre. Sorprese poche. Inter e Milan duellano testa a testa, Juve e Fiorentina (una partita in meno) sempre in zona. Kvaratsckhelia si sposa e si è regalato due gol a Verona; abbiano salutato Bobby Charlton, un grandissimo. L’espulsione di Thiaw ha deciso la partitissima Milan-Juve. Il Milan, in dieci, ha subito nella ripresa il gol dell’ex, Locatelli, e ha lasciato la testa della classifica. Nonostante un Allegri furioso, che ha buttato via giacca e cravatta, la Juve ha vinto ed è in corsa per lo scudetto. Il Milsan ha perso, dopo il derby, anche questo confronto al vertice. L’Inter è ripartita sul campo di un Torino che ha trovato in Sommer un portiere insuperabile. Resta il fatto che i granata hanno segnato sei gol in nove partite e che con i cambi (Barella non ha gradito) Simone Inzaghi ha sbloccato la partita con Thuram dopo il ko di Schuurs. Lautaro undicesimo gol. Il Torino rischia di finire nei bassifondi della classifica. Il Napoli campione, anche senza Osimhen, ha dimostrato di poter vincere facile contro avversari “calibro Verona” (due punti in sette partite). Dal Bentegodi sono cominciate stagioni fortunate per gli azzurri, l’anno scorso e anche ai tempi di Maradona. Vedremo contro il Milan la prossima volta. Nel posticipo la Fiorentina, battendo l’Empoli nel derby toscano potrebbe staccare i campioni d’Italia. Italiano ha qualche problema in difesa, ma l’attacco (18 gol) può decidere. La squadra di Andreazzoli ha sempre perso fuori casa. Lookman da terra ha segnato il gol della vittoria bergamasca sul Genoa, incappato in un altro episodio contestato. Marninelli aveva visto un mani che non c’era. L’Atalanta era in difficoltà. Ora la squadra di Gasp è a ridosso delle prime, i rossoblù in zona pericolo. La Lazio, senza lo squalificato Sarri in panca, ha padroneggiato il Sassuolo, facendo un bel passo avanti in classifica. Luis Alberto 50mo gol. Un caso limite: il VAR ha salvato Provedel dall’espulsione per una parata sulla linea dell’area. La Roma ha vinto in extremis (El Shaarawy), dopo aver preso due pali contro un Monza in dieci (espulso D’Ambrosio). La cosa più bella è stata l’omaggio a Bruno Conti (50 anni in giallorosso, campione del mondo). Brutto finale: espulso Mourinho. Fra i giallorossi a rete dieci giocatori diversi. Il Bologna ha continuato la sua serie positiva: 14 punti in otto partite. Al Frosinone non è bastato il rigore segnato da Soulè. Rossoblù e Roma a ridosso delle prime. Il Lecce, che non vince da tre turni, cercherà punti a Udine dove non hanno mai vinto. Fischierà l’esordiente Tremolada di Monza. Pippo Inzaghi e la sua Salernitana hanno rimontato un buon Cagliari con una doppietta di Dia (nel recupero un rigore visto dal VAR), ma la squadra di Ranieri ha giocato bene, tuttavia è rimasta in coda. Le due squadre ancora senza vittorie. Sardi sempre ultimi.

MILAN IN VETTA, FRENA L’INTER, JUVE E FIORENTINA SU

Il mondo (del calcio) è bello perchè è vario. Così è venuto il momento dei portieri: portieri che segnano come è accaduto a Provedel, portieri che si fanno cacciare (Maignan e Martinez a Marassi), portieri improvvisati (Giroud che scopre un’altra vocazione, oltre a quella del goleador). E’ tempo di difensori che segnano nel derby (Gatti) dopo aver fatto autogol clamorosi (col Sassuolo). E’ tempo di reti che appaiono e scompaiono, con gli arbitri un attesa di verdetti che arrivano dall’etere, a centinaia di chilometri (da Lissone, hinterland milanese), dov’è situato il Var che un amico veneto ha ribattezzato “Và A Ramengo”. E poi ci sono le “preventive”, parola magica che ha affascinato cronisti “scritti e orali”, come si diceva una volta a scuola. I modesti cronisti della pedata avevano “preventivato” che le Coppe avrebbero lasciato degli strascichi e infatti le due capoliste milanesi hanno risentito dei postumi degli sforzi di Champions. Solo che l’Inter ha trovato un Bologna squadra vera che, dopo aver beccato due gol, si è svegliata e ha rimontato, mentre il Milan si è trovato davanti un Genoa rimaneggiato e coinvolto nelle follie finali di Marassi che non lo hanno aiutato e dove è rimasto sotto di un gol. Così la squadra di Pioli è sola al comando, ma con una folla di inseguitori minacciosa, sia pur a qualche punto di distanza (quattro), salvo l’Inter (due) e alla ripresa – senza Maignan ed Hernandez – dovrà affrontare la Juve. L’incensato Torino, che non segna neppure per caso quando deve, ha perso l’ennesimo derby e così la Juve si è ritrovata terza, in mezzo ai candidati allo scudetto. Allegri ha raggiunto Trapattoni a quota 13 derby vinti. Gli errori difensivi non hanno impedito alla Fiorentina di fare tre punti a Napoli (3-1!) dove ha vinto grazie anche a Bonaventura (4 gol in tutto), punendo un avversario al di sotto delle aspettative, nonostante Osimhen. I viola hanno meritato e staccato i campioni, agganciando la Juve. Garcia sulla graticola? Anche l’Atalanta è caduta, contro una Lazio che si è fatta rimontare due gol e poi ha vinto col solito Vecino, pupillo di Sassi, espulso. Il Frosinone è arrivato ad sidera, col successo sul declinante Verona: ha raggiunto il Lecce. I gol sono stati abbondanti, anche le cose extracalcio come la mancata stretta di mano dell’arbitro Sacchi alla sua assistente donna Di Monte in Lecce-Sassuolo. E’ l’andazzo d’oggi. Per non cadere nella trappola, vi segnaliamo che Mourinho ha evitato, secondo il gossip, il licenziamento vincendo facile a Cagliari, ma perdendo Dybala. Lukaku matador. Secondo attacco, dopo l’Inter. Strepitoso ma inutile il gol del baby rossoblu Prati (annullato), Nandez su rigore magra consolazione. Il Monza ha fatto un passo avanti con tre gol (e tanti falliti) contro una Salernitana con la peggior difesa (17 reti subite). In coda, quattro squadre si sono staccate: l’Udinese, collezionista di pareggi (cinque), comanda la pattuglia di retroguardia, dove l’Empoli ha il record dei gol non segnati: uno in otto partite. La Salernitana e il Cagliari non riescono a risalire la corrente. La pausa azzurra cadrà a fagiolo per cambiare qualche panchina. Due, tre valigie magari sono giù pronte.

INTER E MILAN +4 SUL NAPOLI, POKER LAUTARO

Sono tornati i gol, col poker di Lautaro e la tripletta di Orsolini. Milan e Inter vanno a braccetto in testa; Juve e Atalanta hanno pareggiato e perso terreno. I campioni d’Italia del Napoli sono rientrati prepotentemente nel giro: otto gol in due partite. I nostri Napoleoni della panchina, in vista delle Coppe, hanno usato vecchie strategie, lasciando i rodomonti del gol in panchina per buttarli poi nella mischia quando i soldatini delle prime file erano stanchi. Inzaghi ha fatto il colpaccio: non stava vincendo la battaglia di Salerno e ha buttato dentro l’arma letale Lautaro. Il Toro è il re del gol: ne ha fatti quattro alla Salernitana e il suo bottino è di nove centri in sette partite. l’Inter è rimasta attaccata al Milan in vetta alla classifica. Lo stesso ha fatto Garcia: lo stratega francese aveva lasciato addirittura in panchina il suo cannoniere Osimhen e, così, la netta superiorità della capolista si era espressa con un gol di Ostigaard e tante occasioni create. L’ingresso del nigeriano ha messo al sicuro il risultato per i campioni. Aspettavamo il Lecce alla prova con le grandi: Juve e Napoli hanno detto della normalità della squadra di D’Aversa. Milan-Lazio è stata una partita bellissima e se i romani hanno fatto di più e meglio nel primo tempo, nella ripresa i rossoneri hanno segnato con Pulisic, hanno colpito un palo, hanno raddoppiato con Okafor. Alla fine ha prevalso la squadra rossonera che ha conservato il primato. Il giochino non è riuscito a Sarri con Immobile e il tecnico biancoceleste ha perso la battaglia di San Siro, lanciando strali e ha detto “Non sismo una grande squadra. Acquisti non miei”. Sarà contento Lotito. Il tecnico ha ripetuto che si gioca troppo: “Mandano i ragazzi al macello”. Ha ragione, ma di ciò si nutre il Levitano del pallone, dell’overdose che stordisce tutti e ci tiene davanti ai teleschermi affollati di pubblicità. Del resto a Roma non vincono uno scudetto dai tempi dei Maestrelli e degli Eriksson in casa Lazio e da Schaffer (anteguerra), Liedholm e Capello in casa giallorossa. Roba di oltre vent’anni fa. Così Mourinho ha detto agli scriba in attesa di grosse novità che sino alla fine del contratto, non se ne andrà dalla Roma. “Il problema non sono io”. Lukaku ha dato il “la” alla partita col Frosinone, Pellegrini l’ha chiusa. Forse la tempesta è passata. Forse. La Juve l’ha scampata bella a Bergamo in un finale tambureggiante dei nerazzurri (traversa di Muriel, occasioni buttate da Koopmeiners) e le due squadre son più lontane dalla vetta. La giornata di grazia di Orsolini (tripletta) ha proiettato il Bologna nei quartieri alti, dopo tanti pareggi. Empoli peggior difesa (16 gol subiti). Gudmundsson (tre gol, uno annullato) ha spinto il Genoa, un autogol in extremis ha salvato l’Udinese, sempre nella spine. Dai posticipi sapremo se la Fiorentina, contro il Cagliari, si aggregherà al carro delle prime (arbitro Di Bello). In programma anche Sassuolo-Monza (Zufferli) e Torino-Verona (Feliciani). Ultime dall’Inghilterra: l’organizzazione arbitrale ha ammesso un evidente errore del direttore di gara (VAR muto) in Tottenham-Liverpool. Significativo. Adesso i nostri eroi affronteranno le Coppe e poi ci sorbiremo Juve-Toro.

SASSUOLO AMMAZZAGRANDI, SETTE SQUADRE PER UNO SCUDETTO

I panegirici sulla sesta vittoria consecutiva e la fuga dell’Inter sono rimasti fra i tasti dei computer, negli inchiostri di tutti i colori delle pagine e soprattutto nelle filastrocche dell’etere: la capolista si è fermata e il Milan l’ha raggiunta in vetta. La Juve è a due punti. Ma sono sette le squadre nel giro di quattro punti. Dopo la poco trionfale Champions e il pareggio rimediato in extremis in Spagna, la squadra di Inzaghi aveva vinto con un missile di Dimarco sul campo dell’Empoli che era reduce da una serie di sconfitte e ora ha segnato il primo gol (Baldanzi) alla Salernitana: la panchina di Sousa traballa. Il Sassuolo “ammazzagrandi”, dopo la Juve, ha fatto fuori l’Inter a San Siro ripetendo prodezze del passato. Berardi (8 gol all’Inter) di fatto ha riaperto i giochi, facendone due a quella che era la difesa meno battuta del campionato che tale è rimasta, ma con l’onta di questa sconfitta. Così, nonostante il derby perso malamente, il Milan è tornato in testa. La squadra di Pioli, in formazione rivoluzionata, in Sardegna ha rimontato il gol iniziale di Luvumbo lasciando il Cagliari fanalino di coda.
Così ci siamo dovuti rimangiare le lodi ai nerazzurri, alla completezza della “rosa” di Inzaghi, ai numeri che parlavano di un attacco fantastico e di Lautaro rimasto fermo a 5 gol. Ora l’Inter può ancora vincere ancora lo scudetto ma dovrà fare i conti con il Milan, sì, ma anche con la Juve e con tutta la compagnia di antagonisti, come il Napoli. La squadra campione ha avuto (e ha) qualche problema, con Osimhen al centro delle discussioni (non solo per il rigore sbagliato a Bologna), polemiche sorte dopo certi suoi atteggiamenti e certi tik-tok…per cui il Napoli ha chiesto scusa con un comunicato. Qualcuno aveva pensato che i campioni stessero facendo la fine di Erisittone, re di Tessaglia, personaggio della mitologia greca, che mangiò se stesso. Pericolo scongiurato. Osimhen è tornato a segnare, si è rivisto l’estro di Kvara e l’Udinese non ha resistito molto. Vedremo contro avversari più solidi. La Juve ha battuto l’emergente Lecce (in dieci: espulso Kaba) senza far vedere cose eccezionali; salentini ben organizzati, ma muti in attacco. Vedremo sul campo dell’Atalanta che ha vinto a Verona grazie a Koopmeiners. All’Inter, come alle sue avversarie, potrebbero capiteranno improvvise crisi. Del doman non v’è certezza.
Una grande occasione per fare un gran balzo in avanti l’ha avuta la Fiorentina che, sbagliando troppo, si è fatta raggiungere dal Frosinone, mancando l’aggancio alla Juve sul terzo gradino.Il grande equilibrio fra Monza e Bologna non ha fatto progredire le due squadre in classifica. Le romane sono sempre lontane dall’alta classifica. La Lazio ha vinto contro il Torino, palesando dei progressi. La Roma invece si è fatta travolgere, prendendo quattro gol da un bel Genoa. Il 7-0 all’Empoli aveva illuso tutti: giallorossi a -10 dalle milanesi. Rossoblu alle stelle. Mourinho in difficoltà. Insomma, come nella canzone di Nada, chi vince ride, chi perde piange. O polemizza. Con gli arbitri o, addirittura, con sè stesso per quella voglia di autolesionismo che fa parte della cultura di alcuni. Ora un week-end con Atalanta-Juventus partita clou. Poi le Coppe: Ritmi infernali per inseguire un pallone, ma principalmente i debiti.
(ITALPRESS).