E’ tempo di nerazzurro. In attesa dello scontro al vertice Milan-Napoli, alla vigilia di Natale, la squadra di Spalletti e la Roma, alle prese con molti infortuni, squalifiche e fors’anche cali di forma, hanno perso in casa contro la formidabile Atalanta e la incontenibile Inter: il panorama del campionato è cambiato. Il Milan, che ha eliminato in pochi minuti la Salernitana (peggiore attacco: 11 gol segnati) e poi non ha infierito, è tornato in testa, ma nel giro di due punti ci sono ora quattro squadre che si sono staccate dal resto della comitiva: Milan 38, Inter e Atalanta 37, Napoli 36. Pioli continua a perdere giocatori (dopo Kjaer, Pellegri), ma la classifica gli dà ragione. L’attacco dell’Inter fa gol a raffica (ora sono 39, l’Atalanta e il Milan 35, il Napoli 34). Al San Paolo il risultato è passato diverse volte dalle mani del Napoli a quelle dell’Atalanta. E viceversa. Forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Ma dobbiamo dare atto alla squadra di Gasperini (che perderà Malinovskyi) di aver fatto risultati di grande spessore: ha pareggiato sul campo dell’Inter dopo aver avuto in mano la vittoria, ha battuto a domicilio Napoli e Juve. Ma ha perso in casa con il Milan. Se parlate di scudetto, Gasp risponde: “Non siamo mai stati primi, quando lo saremo, ne partleremo…”. Pioli ha sofferto altri due infortuni: Kjaer e Pellegri. Adesso ci sono le Coppe e le nostre squadre si giocheranno il passaggio del turno: dentro o fuori. Come torneranno nel prossimo turno? L’Inter ha dominato contro una Roma decimata. Tre gol nel primo tempo sono bastati a decretare la superiorità nerazzurra sulla squadra di Mourinho che ormai ha preso l’abitudine di fare il gioco delle ombre. Da noi è sempre capitato, ma lui era tornato per migliorare il calcio italiano – come aveva fatto col triplete a Milano – non per alzare il livello delle polemiche. Dopo la partita ha ammesso la superiorità dell’Inter. Squalifiche e infortuni hanno indubbiamente danneggiato la Roma che aveva perso pure con il Milan e pareggiato col Napoli: contro le grandi non ha mai vinto e non è solo questione di arbitraggi. Non son mancate le emozioni fra Bologna e Fiorentina. La squadra viola, vincendo, s’è piazzata alle spalle delle prime quattro. Il Bologna, pur senza Arnautovic, è riuscito a stare al passo dei toscani: gran punizione di Biraghi, ancora a segno Vlahovic (su rigore, gol numero 13). Sullo stesso gradino dei viola, la Juventus che ha sbloccato la partita del fragile Genoa con un gol direttamente su calcio d’angolo di Cuadrado. Bel raddoppio di Dybala. Grande Sirigu. La Lazio, dopo un periodaccio (un punto in tre partite), ha vinto sulla Samp, rimettendosi in corsa per l’Europa. Bene solo nel primo tempo. Immobile doppietta (in tutto 13 gol). Espulso Milinkovic. Incredibile nel derby veneto: Verona da 0-3 a 4-3. Venezia rimontato. Simeone (ora 11 gol, altro che Lewandowski) fa doppietta in una serata indimenticabile. Ceccaroni protagonista: rete e rosso. Henry gol e autogol. Il Sassuolo, che aveva messo in difficoltà Milan e Napoli, da 0-2 a 2-2 a La Spezia. Legni di Scamacca, Berardi e Raspadori che ha segnato anche una doppietta. Manaj e Gyasi a segno per liguri, che hanno una difesa di burro: 36 gol subiti. Nel posticipo Empoli-Udinese friulani senza Wallace, Molina, Becao e Pereyra, arma migliore in Beto (sei gol segnati), mentre i toscani hanno fatto tredici punti su 20 in trasferta. Arbitrerà Daniele Paterna di Teramo, un esordiente. In Cagliari-Torino (Massimi) saranno in gioco la salvezza rossoblù e la voglia di risalire la classifica del Torino. Nella porta sarda tornerà Cragno. Il Torino senza Singo e Belotti. E’ stata una giornata di forti emozioni. Prossima tappa, derby di Genova.
NAPOLI IN FUGA, INTER A-1 DAL MILAN
Napoli solo in fuga. La sconfitta (a sorpresa) del Milan contro il Sassuolo e quella (giustificabile per lo spessore dell’avversario) della Juve contro l’Atalanta, sono state le notizie più clamorose del 14mo turno. Il Milan ha compromesso un pò la propria posizione in classifica, anche se è sempre nelle zone altissime: due sconfitte consecutive e un punto in tre partite sono un boccone amaro non facile da mandar giù. Anche perchè la difesa rossonera ha subito sette gol in due partite di campionato. Il Sassuolo ha fatto un partitone: Berardi (come tutta la squadra) è stato autore di una grande prestazione, Scamacca ha segnato un gol…e mezzo. Quo vadis, Milan ? Dove va la squadra rossonera ? Vedremo se risentirà di quest’altra sconfitta. Ha fatto rumore anche il ko della Juve con l’Atalanta (ora più salda al quarto posto): un risultato che ha sottolineato le grandi prospettive della squadra di Gasperini e il brutto momento della Juventus in campo, in classifica e in società, con le indagini in corso. Che succederà ora in casa bianconera ? La Champions si è allontanata: ora l’Atalanta (quarta) ha sette punti in più della Juve, con grandi danni d’immagine ed economici per i bianconeri. Dopo aver celebrato Maradona con una statua e uno spettacolo di luci in una serata da lupi, il Napoli (senza Osimhen e Anguissa) ha affondato con quattro gol la Lazio dell’ex Sarri: due in meno di dieci minuti. Strepitoso Mertens. Immobile si è arenato davanti alla difesa meno battuta del campionato. L’Inter a Venezia ha vinto, ma non alla grande, grazie a un tiro di Calhanoglu e a un rigore di Lautaro nel recupero. La squadra di Inzaghi ha prevalso per lunghi periodi. Ora i gol segnati dall’Inter sono 34. La formazione di Zanetti ha creato tuttavia qualche pericolo alla difesa nerazzurra. Per i campioni, l’importante era mantenere il passo delle antagoniste nella corsa allo scudetto. E vi è riuscita. Abraham ha sbloccato la partita della Roma contro un Torino che si è rivelato un osso duro. La squadra di Mourinho sta tampinando l’Atalanta per il posto in Champions. Belotti infortunato. Il solito Vlahovic (11 gol in campionato, 28 nel 2021) aveva portato in vantaggio la Fiorentina nel derby con un Empoli che ha pareggiato con Bandinelli e ha vinto con Pinamonti in rimonta. Una (grande) occasione perduta per la squadra di Italiano che è l’unica a non aver mai pareggiato. Male la fase difensiva nel finale. Il Bologna è in corsa per l’Europa, grazie alla vittoria su rigore di Arnautovic a La Spezia. I liguri sempre più in basso. La Samp ha cominciato ad andar bene e ne ha fatto (pesantemente) le spese il Verona che, nonostante il suo formidabile attacco, si è arreso. Murru primo gol in serie A. Il Genoa (sempre in coda) ha fatto qualche progresso di gioco con Shevchenko, ma a Udine non ha segnato e il pareggio non è servito nemmeno ai friulani: la classifica non si è mossa. L’Udinese (terz’ultimo attacco: 16 gol, come il Cagliari) nel finale avrebbe potuto vincere per festeggiare i suoi 125 anni. Ma non vi è riuscita. Il Cagliari è stato raggiunto sulla linea del traguardo dal pareggio di Bonazzoli dopo essere andato in vantaggio con Pavoletti, che aveva festeggiato i compleanno con un gol. Se le due squadre sono sul fondo della classifica, un motivo ci sarà. Ora il turno infrasettimanale col Milan sul campo del Genoa di Shevchenko, un ex illustre, Sassuolo-Napoli e Inter-Spezia. Cambierà qualcosa ?
MILAN E NAPOLI CADONO, INTER A -4
Qualcosa di nuovo. L’Inter aveva pareggiato con il Milan e ha battuto il Napoli (primo k.o.) , cioè ha fermato le due capoliste, segnando tre gol alla difesa meno battuta del campionato. Il suo attacco (32 gol, il primo, davanti a quello rossonero che ne ha fatti 29) e a quello napoletano (26) è la vera forza nerazzurra, ora è a -4 dalla vetta e può reinserirsi nella lotta per lo scudetto. Fra un mese ci sarà lo scontro al vertice fra le attuali capoliste. Dove sarà l’Inter? Il Napoli avrebbe potuto pareggiare a San Siro, ma non lo ha fatto. E la situazione è cambiata: la giornata n.13 è stata fatale alle due capoliste. I nerazzurri hanno ribaltato il risultato dopo essere andati sotto per un bel gol di Zielinski. Emozioni sino alla fine. Anche Fiorentina-Milan è stata una partita scoppiettante, ricca di gol, di emozioni. Le doppiette di Vlahovic (decisiva: 27 reti, quest’anno) e Ibrahimovic, lo spettacolare gol di Saponara e l’andamento della partita hanno lasciato il segno. La prima sconfitta (male la difesa rossonera: quattro gol subiti) ha messo in luce qualche limite della squadra di Pioli.
La rimaneggiata Fiorentina ha ottenuto un risultato di prestigio che la induce a sperare nell’Europa. Anche il Milan aveva assenze importanti in difesa (Calabria, Tomori), e certo l’errore di Tatarusanu (e Gabbia) sul primo gol ha indirizzato male la partita. Qualche difficoltà iniziale per l’Atalanta (ora quarta), andata sotto contro lo Spezia, e poi vittoriosa in rimonta con la doppietta di Pasalic (che aveva segnato ai liguri due gol anche nello scorso campionato) e un rigore prima sbagliato (Provedel lo aveva parato) e poi segnato da Zapata nella ripetizione. Certo l’allievo Thiago Motta stava per mettere in difficoltà il suo maestro Gasp, ma lo spezzino, con la difesa peggiore del campionato (31 gol subiti), ha dovuto cedere. Si sono rivisti anche Muriel e Malinowskyi con un gol a testa, Nzola con una doppietta. Non è stata una passeggiata, quella della Roma vittoriosa a Marassi con doppietta del 18enne Felix. Il Genoa di Shevchenko, molto rimaneggiato, le ha messo il bastone fra le ruote, ma ha ceduto nel finale. La Lazio senza Immobile (Pedro male) ha creato poco, la Juve, grazie alla buona organizzazione difensiva, l’ha tenuta lontana dalla propria porta e ha creato due o tre occasioni per segnare. Ma l’ha fatto con un penalty di Bonucci (che si è proposto come rigorista azzurro) e poi ha fallito il raddoppio su azione, realizzandolo ancora dagli undici metri. La squadra di Allegri avrebbe potuto vincere con punteggio più largo. Ora ha agguantato quella di Sarri in classifica, ma la vetta è lontana, la Champions invece più abbordabile. La Lazio può riprovarci. Sarri ha parlato di “rigorini”. Immobile e Dybala neppure in panchina. Bella impresa del Venezia a Bologna. Per la squadra di Mihajlovic solo angoli. E punti persi malamente. I lagunari verso metà classifica. Sul campo del Sassuolo si è visto un bel Cagliari e un gol spettacolare di Keita che in acrobazia ha ribattuto a Scamacca. Partita di rigori: Berardi e Joao Pedro a segno dal dischetto. Un pareggio più utile ai sardi. Con un “uno-due” a fine primo tempo la Samp ha vinto a Salerno. Colantuono ha perso Ribery e partita. D’Aversa ha salvato la panchina. Nel Monday Night due partite equilibrate e di mezza classifica. In Verona-Empoli vedremo se l’attacco scaligero (fra i primi del campionato) continuerà a far bene contro un avversario che fuori casa è molto pericoloso. Tudor senza gli squalificati Bessa e Kalinic, oltre agli acciaccati Ilic e Lazovic. Arbitrerà Gariglio.
Partita di difficile interpretazione sarà Torino-Udinese (Pezzuto). Pobega e Pjaca dall’inizio fra i granata che non avranno Djidji, Verdi, Praet e Rodriguez. Arslan al posto dello squalificato Makengo fra i friulani che sono in ripresa. Ora le Coppe: alcune squadre italiane navigano in acque limacciose: altre vogliono nuotare verso il passaggio del turno. Sorprese?
(ITALPRESS)
AZZURRI A BELFAST, C’E’ SOLO DA VINCERE
Solo la vittoria potrà evitare agli azzurri i play-off e con quest’incubo la squadra di Mancini scenderà al Windsor Park di Belfast contro un avversario che ha molti giocatori delle divisioni minori inglesi, ma una gran voglia di rendere la vita difficile a quell’Italia che ha strappato il titolo europeo ai fratelli maggiori dell’Inghilterra a Wembley. In fondo, anche se quella irlandese è una squadra a parte, sempre di sudditi di Sua Maestà si tratta… Ai nostri i due rigori mancati da Jorginho nelle due partite con la Svizzera, stanno pesando. Il morale non è più quello di una volta, anche se Mancini ha continuato a dire che “ai Mondiali andremo”. Se anche il ct ha pensato al cambio del rigorista, vuol dire che anche lui è rimasto influenzato dal doppio errore di Jorginho. Inoltre, le numerose defezioni (Calabria, Bastoni, Biraghi, Sirigu, oltre a Immobile, Chiellini e altri ancora) che hanno caratterizzato questo momento particolare, hanno lasciato qualche segno perchè qualche elemento più fresco avrebbe fatto comodo. Insomma, l’ottimismo ha lasciato spazio a una fiducia condizionata. Intendiamoci: la differenza tecnica a favore dell’Italia è rimasta intatta, il +2 sulla Svizzera nella differenza reti è sempre lì, ma c’è il timore di dover andare ai play-off che in un recente passato (vedi Svezia) non hanno portato fortuna agli azzurri. E in caso di parità nella differenza reti, avrebbe un peso decisivo a favore degli elvetici il gol di Widmer all’Olimpico. Il calcio non offre certezze, il questo caso è come la roulette russa. Resta da chiedersi – visto che Mancini deciderà solo nelle ore che precederanno la partita – se contro l’Irlanda del Nord, ci saranno più di due cambi. Probabile infatti appare la presenza di Tonali a centrocampo e di Berardi davanti. Ma il ct, per il ruolo di punta centrale, che farà? E’ stata ipotizzata la scelta di Scamacca, ma non crediamo che venga subito buttato nella mischia un quasi esordiente. E c’è sempre Belotti e la scelta di Chiesa in mezzo. Inoltre l’arrivo del cursore Zappacosta potrebbe preludere un suo parziale impiego sulle linee esterne per rifornire l’attacco. Ma bisognerà vedere come si metterà la partita. Mancini ha auspicato una partita senza ansie. “Dovremo giocare palla bassa, loro sono alti. Dobbiamo comandare il gioco – ha detto – Berardi e Tonali stanno bene, come Barella. Questo è il primo momento di difficoltà, delicato, e dobbiamo superarlo. Non vogliamo andare ai play-off: dobbiamo mettere da parte i cattivi pensieri. Dobbiamo vincere e loro difendono molto bene”. Bonucci, che raggiungerà Chiellini a quota 114 presenze, e che potrebbe essere il nuovo rigorista, ha dichiarato: “Sono sicuro che faremo una una grande prestazione.” La formazione sarà in gran parte quella di Roma, visto che Barella ha recuperato, in difesa cui sono poche alternative. I nostri avversari: sono 58esimi nel ranking Fifa, hanno perso all’andata a Parma per 2-0 (reti di Berardi e Immobile), hanno pareggiato con la Bulgaria e sono finiti ko con la Lituania. E’ anche vero che gli irlandesi sul loro campo sono un osso duro e non prendono gol, ma hanno anche un attacco evanescente. Insomma, il problema degli azzurri sarà quello di fare i gol (pochi: uno nelle partite con gli elvetici) e che gli attaccanti non segnano più. La nostra Nazionale deve soprattutto sperare che la Bulgaria opponga resistenza agli elvetici a Lucerna. Noi Diamo per scontato che i rossocrociati vincano facile, ma chissà…In ogni caso è essenziale che l’Italia faccia il pieno a Belfast, dove in passato (nel 1958, altri tempi e altro calcio) furono battuti ed eliminati dai Mondiali, dopo una partita giocata prima in amichevole (2-2, direzione di un fischietto locale) per il mancato arrivo dell’arbitro designato e poi messi sotto (2-1) da un avversario che era ben diverso da quello di oggi che annoverava giocatori di notevole statura come i due fratelli Blanchflower, Peacock, McParland. Quella fu l’unica sconfitta azzurra contro l’Irlanda “inglese”, il cui calcio ha dato i natali a grandi giocatori come George Best. Il ct Ian Baraclaugh non ha mostrato nessun timore riverenziale nei confronti dell’Italia: “Sarà una partita vera. Dobbiamo giocare senza aver paura. Sappiamo che l’Italia è forte, è campione d’Europa, ma possiamo fare bella figura. Loro faranno possesso palla e i nostri difensori sono pronti ad affrontarli. Sono abituati a giocare contro gli attaccanti della Premier League. Abbiamo avuto poco tempo per preparare la partita, ma dobbiamo far vedere il nostro valore. Cercheremo di attaccare”. Pare che ci sia qualche problema per il difensore McNair e l’esterno Dallas: non si sono allenati. Forse verrà impiegato anche Taylor, diciassette anni, attaccante. I “Verdi” non hanno nulla da perdere. Solo l’Italia potrebbe essere danneggiata da una mancata qualificazione come prima nel girone. Tocchiamo ferro e guardiamo avanti.
CRONISTA, SPORTIVO E SHOWMAN, GALEAZZI ‘MAGO’ DELLE INTERVISTE
“Ahò, a Frà, mò che famo?”. Cominciavano così le domeniche televisive con Giampiero Galeazzi, conosciuto come Bisteccone, che si presentava sul luogo della partita col suo cappellone a falde larghe e il suo buonumore, per affrontare pomeriggi spesso turbolenti. Studiavamo come strutturare i servizi e poi via, all’assalto dei campioni e di folle non sempre tranquille. Una volta, alla prima giornata di campionato, in agosto, per una partita della Roma, si presentò sotto il sole cocente con una impermeabile al braccio. “In campo arriva di tutto, vedi gli sputi sulle spalle? – disse mostrandoci l’indumento – E dire che sò tifoso d’a Lazio, me becco gli sputi perchè credono che tifi per la Roma…”. Lui era il mago delle interviste, che erano il piatto forte dei servizi della “Domenica Sportiva”, noi aggiungevamo il racconto della partita. Quando c’era da parlare con Maradona e con Falcao o Platini, lui partiva microfono in mano ed era fatta. Tutti si aprivano al suo eloquio confidenziale, ma pieno di sostanza. Era l’uomo per tutte le stagioni ed una celebrità perchè aveva raccontato con voce roca ed emozionata la vittoria degli Abbagnale alle Olimpiadi di Seul nel 1988, come le imprese di Rossi e Bonomi a Sydney nel 2000.
Era un atleta, Giampiero, che aveva gareggiato nel canottaggio: campione italiano nel 1967. Era un ragazzone sempre allegro, gioviale che si era laureato e aveva lavorato per un periodo alla Fiat, a Torino. Una volta si trovava in Islanda per Valur-Juventus e a Rejkjavik c’era l’incontro fra Gorbaciov e Reagan. “Me toccò occupamme pure de politica – raccontò nel corso di una lunga trasferta – che se sbagli na parola scoppia a guera…”. Del resto, Giampiero piaceva in tutto: ha condotto trasmissioni sportive come “90° minuto”, è stato a “Domenica in” con Mara Venier, al Festival di Sanremo con Pippo Baudo. Dove lo chiamavano, si imponeva subito con la sua personalità di cronista e showman. “Ai Mondiali del Messico, dove era proibitissimo mettere piede sul campo di gioco- ci ha raccontato l’operatore Sergio Calabrese – pronti via, in mondovisione apparve lui a centrocampo mentre intervistava Maradona”. Lo avevamo rivisto qualche anno fa agli Europei del Portogallo. Era un pò accasciato, ma sempre in grado di condurre trasmissioni con il suo indomabile spirito e la sua verve”. Nila D’Alessio, coordinatrice dei programmi sportivi Rai, che ha lavorato per 35 anni fianco a fianco con Galeazzi, lo ha ricordato così: “Un bravo giornalista sa raccontarti un evento sportivo, un grande giornalista sa coinvolgerti ed emozionarti. Giampiero sapeva farti vivere lo sport come nessun altro. Nello spogliatoio con Maradona, sui bacini d’acqua con gli Abbagnale, siamo stati tutti lì, con lui, e quei momenti fanno parte della nostra storia. Grazie Giampiero”. Galeazzi è stato per noi un collega leale e competente e ci dispiace averlo perso così. “Aho, Giampiè, mò che famo?”.
MILAN E NAPOLI NON VINCONO, INTER A -7
I pareggi del Napoli contro il Verona e quello nel derby milanese hanno lasciato tutto immutato. Milan e Napoli sempre in testa con l’Inter a sette punti. La partitissima di San Siro con due rigori (uno segnato dalle milanista Calhanoglu e uno parato da Tatarusanu), l’autogol di De Vrij, il palo di Saelemaekers nel finale, hanno reso la partita elettrica, emozionante ma fondamentalmente non ha causato scossoni. L’occasione l’ha persa l’Inter col rigore sbagliato da Lautaro. Il Milan nel finale avrebbe potuto vincere, prima avrebbe potuto avere la meglio l’Inter, ma come capita spesso nelle partitissime, l’equilibrio regna sovrano. Forse il meno contento dell’arbitraggio è stato il Milan. Non facile per il Napoli contro il Verona che era andato in vantaggio col solito Simeone (nono gol, Immobile 10). Ha rimediato Di Lorenzo, Osimhen ha colpito il palo, ma gli scaligeri hanno fatto un buon primo tempo. E nella ripresa hanno contenuto gli azzurri anche in dieci (espulso Bessa) e poi in nove (fuori Kalinic). Insigne sostituito, non è parso felice. Su un palo di Mertens si sono infrante le speranze napoletane. L’Atalanta (ora quarta) ha vinto a Cagliari: rossoblù sempre più ultimi in classifica. Non è bastato il gol di Joao Pedro. La squadra di Gasp corre verso la Champions. Per i rossoblù una situazione molto complicata e peggior difesa (26 gol subiti, come lo Spezia). Per la Roma un’altra giornata nera. Il Venezia, squadra dall’attacco inconsistente (era il peggiore del campionato) gliene ha rifilati tre in rimonta. In quattro gare, coppa compresa, la difesa giallorossa ha beccato tredici gol e corso molti pericoli. Su Mou “le polemiche fiocchieranno come le nespole”, avrebbe detto un noto anchor-man del secolo scorso. Per i lagunari vittoria salvifica, per i giallorossi una sconfitta (la quinta) che potrebbe mettere a repentaglio la Champions. Solo arbitraggi avversi? Il premiato Immobile ha sbloccato la partita della Lazio con la combattiva Salernitana (due legni, uno Immobile). Un gol di Svamberg aveva sbloccato la partita contro la Samp. Dopo il pareggio di Thorsby, Arnautovic invece ha fatto precipitare i blucerchiati (settimo ko) nei bassifondi della classifica. La squadra di Mihajlovic ha agganciato in “zona Europa” Juventus e Fiorentina. I viola a Torino nel primo tempo hanno giocato meglio della Juventus, che non aveva gli inossidabili Bonucci e Chiellini (infortunato), e aveva schierato Rugani e De Ligt. Vorrà dir qualcosa ? Poi la squadra di Allegri è riuscita a battere gli avversari in dieci per l’espulsione di Milenkovic. Dopo una traversa di Chiesa, nel recupero ha segnato Cuadrado, un ex dal destro venefico, da posizione impossibile. Ma Allegri, vittoria a parte, sarà davvero contento dei suoi ? La sua squadra non ha mai vinto con uno scarto superiore a un gol. Dopo il ritiro, l’Udinese è riuscita a ottenere quella vittoria che le mancava da settembre. Per il Sassuolo, agganciato dai friulani, qualche segno di declino, rispetto al passato. Beto (quarto gol) ha siglato il 3-2 friulano. Makengo espulso. La squadra di Gotti, che accusava qualche problema in fase offensiva, con un Deulofeu incisivo si è rimessa in sesto. Lo Spezia stavolta non ha subito reti (non era mai capitato quest’anno): ha segnato con un missile di Sala e ha battuto un Torino che ogni tanto scivola malamente. La squadra di Motta ha fatto un passo avanti, Juric uno indietro, con la sesta sconfitta in dodici partite (la metà della gare giocate). Contestazini per un mani in area ligure. Il Genoa, in vantaggio sul campo dell’Empoli grazie al quinto rigore segnato da Criscito, si è fatto ribaltare dalla squadra di Andreazzoli nel secondo tempo. Il Grifone è sembrato nei guai, ma in extremis i rossoblù hanno pareggiato col “panchinaro” Bianchi. Ma il pari non è bastato per conservare la panchina a Ballardini: arriverà Shevchenko. I nuovi padroni rossoblù vogliono guardare lontano. L’Empoli non aveva mai pareggiato, quest’anno. Ora la sosta azzurra per lo “spareggio” con la Svizzera che varrà un posto per i Mondiali. Alla ripresa, Inter-Napoli e Fiorentina- Milan.
MILAN E NAPOLI IN TESTA, LA JUVE E’ IN CRISI
Milan e Napoli vittoriosi e a braccetto in vetta. Successi molto travagliati. Il Milan in dieci (espulso Hernandez) ha portato a casa tre punti vitali con un 2-1 molto risicato, anche se a un certo punto sembrava dominatore della partita. Ibrahimovic 40 anni e 400 gol. Di Kessie il raddoppio. La Roma si è vista solo nel finale, ma ha segnato un solo gol con El Shaarawy, un ex. Mourinho (“Se parlo domenica non sono in panchina” ha detto e se n’è andato) ha lasciato il campo, ha protestato, era fuori di sè, ma il Milan ha meritato. Nel derby di Salerno, il Napoli (senza Osimhen e Insigne) non è riuscito a segnare per un’ora. Spalletti ha fatto dei cambi e subito Petagna ha colpito la traversa e Zielinski ha sbloccato il risultato. Non è stata una vittoria brillante, ma importante per la capolista. Le espulsioni di Kastanos (entrataccia su Anguissa) e Koulibaly (fallo da ultimo uomo) hanno caratterizzato il finale. Di Lorenzo sulla linea ha salvato il Napoli. Salernitana in ripresa. L’Udinese per un’ora aveva bloccato l’attacco più forte del campionato (ora a 28 gol), quello dell’Inter, poi una doppietta di Correa (che già ne aveva fatta una al Verona) è stata determinante.
La squadra di Gotti è ben organizzata, ma segna poco (12 reti: solo Venezia e Salernitana hanno fatto peggio). Per Inzaghi, è in vista il derby. Fra Atalanta e Lazio partita elettrica: la squadra romana si è fatta rimontare due volte. Col 159.mo gol Immobile ha raggiunto il mitico Piola. Reina, colpito alla testa da un oggetto, ha proseguito. Campo di Bergamo squalificato? Vlahovic (tripletta: in tutto 8 reti) ha aiutato Italiano a battere il “suo” Spezia che, con la peggior difesa (26 gol subiti), è sceso ancor di più in classifica. La Fiorentina è ai margini della zona Champions. Ma il fatto più saliente è stato però il disastro della Juve: un punto in tre partite. Noi siamo dell’idea che CR7 abbia nociuto alla Juve nel lungo periodo. Tanto di cappello ai suoi gol e al suo impegno: ci eravamo entusiasmati per la sua presenza nel nostro campionato. Grazie anche a lui il club più titolato ha vinto – è vero – due scudetti, ma ne ha perso uno. Se n’è andato dopo il 2-2 di Udine, subentrando nella ripresa, segnando un gol (annullato) e lasciando fra le macerie anche economicamente il club visto il rosso di quasi 400 milioni.
Non tutte colpe sue, intendiamoci, ma di chi non ha saputo pilotare. Hanno pagato gli allenatori: Sarri, Pirlo (liquidati) e adesso Allegri la cui difesa è andata a picco (15 gol subiti). A Verona attacco in difficoltà (Dybala una traversa e vari tiri, McKennie a segno). Nel giro di un quarto d’ora la Juve si è trovata sotto di due. Autore Simeone (6 reti in tre gare: 8 in tutto). Nella ripresa ha riaperto la partita, ma ha forzato contro la bravura di Montipò. L’attacco dell’ex juventino Tudor ha segnato 24 gol (la Juve nove di meno) e ha raggiunto la squadra di Allegri in classifica. Casale andava espulso, forse sarebbe andata diversamente. Ora i punti di distacco dei bianconeri dal primo posto sono 16. Troppi, per pensare a un recupero. Il tecnico juventino ha detto: “C’è da vergognarsi”. Gli crediamo sulla parola. L’Empoli, squadra di vocazione corsara, ha vinto la partita degli ex col Sassuolo, facendo dimenticare l’impresa degli emiliani sul campo della Juve e salendo al livello dei bianconeri, in classifica.
Il Torino ha messo sotto facilmente una Sampdoria arrendevole con i gol di Praet, Singo e Belotti che, dopo aver colpito un palo, ha segnato il gol n.100 in serie A. Espulso Adrien Silva. D’Aversa resisterà a lungo? Monday Night il Bologna affronterà il fanalino di coda Cagliari. Nonno Mihajlovic recupererà Soriano, Sumaoro e Arnautovic. Mazzarri ha mezza squadra fuori: Dalbert, Strootman, Caceres, Godin ecc. fra gli assenti. Arbitro Massa. In zona salvezza, a parte lo Spezia sconfitto a Firenze, il Genoa non è riuscito a superare la difesa del Venezia. Uno 0-0 che ha lasciato le due squadre in cattive acque. Ora le Coppe: le milanesi e l’Atalanta trepidano.
(ITALPRESS).
IL MILAN AGGANCIA IL NAPOLI, INTER-JUVE ALLA PARI
Il pareggio senza gol del Napoli a Roma ha permesso al Milan di agganciarlo in vetta. Tanti gol (36, con un poker di Simeone) e molti episodi discussi con alcune espulsioni (giocatori e allenatori). Nel caldo e intenso scontro dell’Olimpico, un primo tempo in cui il Napoli è cresciuto gradualmente, Abraham ha mancato una grande occasione. Nella ripresa il dominio della capolista si è infranto contro un palo e una traversa (entrambi di Osimhen: un suo gol è stato inoltre annullato). Occasioni anche per Pellegrini e Mancini. Espulso Mourinho per proteste e alla fine anche Spalletti. Eroico Bologna contro il Milan. Partita condizionata dalle espulsioni dei rossoblù Soumaoro e poi Soriano. Il quarantenne Ibrahimovic ha segnato prima nella propria porta e poi in quella felsinea. Insomma una partita molto movimentata in cui i rossoneri non sono stati impeccabili in fase difensiva. E dire che nell’intervallo i rossoneri sembravano padroni della partita: vincevano per 2-0. In inferiorità numerica, la squadra di Mihajlovic ha tenuto botta al Milan, pareggiando quand’era in dieci. Bennacer ha deciso tutto. Il Milan ora è appaiato al Napoli. L’Inter credeva di avere in tasca i tre punti contro la Juve col gol di Dzeko, ma Allegri nel finale, facendo entrare Chiesa e Dybala, ha pareggiato con quest’ultimo su un rigore assegnato dopo la visione dello schermo da Mariani, ma non accettato da Inzaghi, espulso. Il solito episodio contestato. Non è stata una gran partita e il pareggio ha danneggiato l’Inter (-7) , ma non ha fatto fare un gran passo avanti alla Juve (sempre a -10) che ha solo evitato una sconfitta rovinosa. La Fiorentina ha acciuffato la Juve e dimenticato per ora il “caso” Vlahovic (il rigore del vantaggio lo ha lasciato a Biraghi, prima di segnare il terzo gol viola) e la vittoria sul Cagliari l’ha riportata vicino alla “zona Champions”. I sardi sempre sul fondo della classifica. L’Udinese aveva ben contenuto l’assalto della rimaneggiata Atalanta, ma nella ripresa aveva subito un bel gol di Malinovskiy, viziato forse da una punizione non fischiata dall’arbitro su Pussetto. I friulani hanno pareggiato (per l’ennesima volta) nel recupero con Beto (terzo gol consecutivo), dopo che l’ex bianconero Musso aveva salvato l’Atalanta. Poi ha sbagliato sul gol del pareggio. Espulso Gasperini che ha contestato la decisione di Marinelli: “Gli arbitri vengano a spiegare, ci mettano la faccia”. Un clamoroso poker di Simeone ha gelato la Lazio, cui non è giovato l’ottavo gol di Immobile. L’attacco veronese è terzo con 21 gol. Per Sarri una sconfitta bruciante. Il Torino è tornato a vincere e al Genoa non sono bastati i gol di Destro e Caicedo per far punti. I rossoblù sono rimasti in coda, con una difesa preoccupante e non sappiamo se e quanto resisterà Ballardini. Il Torino, dopo un bel primo tempo, ha avuto una flessione, ma ha vinto lo stesso e Belotti è sembrato in ripresa. Brekalo ha segnato per la prima volta. Il Venezia aveva cominciato bene sul campo del Sassuolo: dopo il bel gol di Okereke, però, si è svegliata la squadra di Dionisi e con Berardi e Frattesi ha preso in mano la partita, dimostrando la propria superiorità. Candreva (un gol e…mezzo) è stato il protagonista della vittoria della Samp nel derby con il rimaneggiato Spezia. D’Aversa (squalificato) ha riconquistato fiducia e messo in difficoltà Thiago Motta, che ha subito altri due gol (e ora sono 22: difesa più debole). Ancor peggio è andata a Colantuono che, presa in mano la Salernitana al posto di Castori, nel giro di 12′ si è ritrovato sotto di tre reti. L’Empoli, dopo due ko, ha ripreso a marciare e ha ritrovato i gol di Cutrone. Pinamonti doppietta. I campani son rimasti ultimi con il peggior attacco e una delle difese più battute. Nel turno infrasettimanale, Napoli-Bologna e Milan-Torino. Nel prossimo weekend, il derby campano Salernitana-Napoli e Roma-Milan.





