Contraddizioni scudettate, vittoria del Milan nello spareggio con una Juve inesistente e duro attacco del presidente del Benevento Vigorito al Palazzo per l’uso del VAR. E’ il classico fine campionato pieno di livori. Nel delirio della vittoria, gli interisti hanno scoperto di dover diventare più poveri di due stipendi o più. Il calcio sta facendo i conti con la crisi e il piatto piangerà pure per i campioni. Cose mai viste, come quella per i protagonisti della classifica dei cannonieri: Ronaldo la comanda (27 reti) ma la Juve ha perso il campionato; Vlahovic ha salvato la Fiorentina e ha segnato quanto Lukaku (21 reti), che ha dominato la scena, e Muriel che li ha fatti partendo dalla panchina, un record. Simy (19 come Immobile) invece è retrocesso. L’Inter ha festeggiato con la Sampdoria segnando cinque reti: da dieci partite non ne faceva più di due. E’ stata un’impresa, quella di Conte, capace di vincere sulla panchina della Juve e dell’Inter, come Trapattoni. L’attacco nerazzurro (79 gol) è inferiore a quello dell’Atalanta (84), la difesa è la meno battuta (30). Alcuni dirigenti ed esperti di calcio hanno sostenuto in passato che sono i giocatori a “fare” l’allenatore, ma Conte -secondo alcuni- “varrebbe” dieci punti. Vedremo quanti ne varrà Mourinho, suo possibile avversario per lo scudetto del futuro. Ha fatto impressione che Ranieri non sia rientrato negli spogliatoi nell’intervallo e abbia cambiato ben quattro giocatori all’inizio della ripresa. Segnali significativi. In zona Champions, l’Atalanta ha mantenuto il secondo posto mentre nella partitissima Juve-Milan, stravinta dai rossoneri, è emersa la crisi bianconera. La squadra di Pioli è seconda. Napoli terzo e più che mai in corsa, Lazio pressochè fuori. Nello “spareggio” di Torino trionfo rossonero e disfatta juventina. Su Pirlo incombono Allegri, Zidane: entrambi o nessuno? Certo, la Juve ha perso male: tre gol del Milan e un rigore tirato da Kessie e parato da Szczesny. Lo stato maggiore bianconero, presente allo stadio, mediterà su questo risultato umiliante. Il Milan ha riscattato la vittoria dell’andata con una bella prestazione, anche se Ibrahimovic si è infortunato. Ronaldo non l’ha mai vista, gli errori si sono cumulati. Una brutta pagina per la Vecchia Signora. Il Parma ha resistito poco alla valanga atalantina: 5-2. Non è stata una sorpresa: gli emiliani erano già retrocessi. Gasperini ha negato ogni contatto con altri club: l’Atalanta è già una “grande”. Il Napoli ha vinto senza problemi a La Spezia, proponendosi in maniera autoritaria sul campo dove il Milan aveva perso e l’Inter non era andato oltre il pareggio: Osimhen è definitivamente esploso (doppietta) e De Laurentiis ha fatto una carezza a Gattuso: resterà ? Dicono di no. La squadra di Italiano ha confermato che qualche volta il bel gioco non paga. Rischia. La Lazio non ce l’ha fatta e, perdendo a Firenze, ha praticamente visto sfumare le speranze di disputare la Champions, mentre i viola si sono di fatto salvati. Vlahovic è stato decisivo, Immobile no. La Roma (due pali), pur molto rimaneggiata, ha strapazzato il Crotone (90 gol subiti) e spera di entrare nella Conference League. Si è visto il promettente Darboe, arrivato su un barcone dall’Africa. Anche il Sassuolo (Raspadori una altro gol: quinta vittoria in sei gare) vuol giocare la Conference League: ha vinto a Marassi. Al Genoa non sono bastate le prodezze di Zappacosta. L’Udinese, contro un Bologna ben organizzato, ha palesato il solito super De Paul, ma anche stavolta il finale le è stato fatale: un rigore di Orsolini ha pareggiato i conti. In zona salvezza la vittoria del Cagliari a Benevento ha mandato in B praticamente i sanniti. C’è da dire che con Semplici i sardi hanno mostrato qualcosa in più. Ma c’è stato un episodio (rigore prima dato ai giallorossi e poi negato dopo la visione allo schermo) che farà molto discutere. Doveri è finito sulla graticola e più di lui Mazzoleni, che era al VAR, accusato dal presidente Vigorito (“E’ una vergogna!” ha denunciato nella sua filippica) di aver voluto affossare ancora una volta una squadra del Sud. Ha dichiarato pure che Doveri ha detto di ritenere “leggero” il tocco di Asamoah su Viola. Dopopartita caldo: brutta scena. Il pareggio del Torino a Verona ha allontanato i granata dalla zona pericolosa (la squadra di Nicola deve recuperare la gara con la Lazio). Ora un turno infrasettimanale con Roma-Inter che prefigurerà il possibile duello per lo scudetto fra Conte e Mourinho. Scusate, ma tutto fa brodo.
INTER CAMPIONE, EMOZIONI IN ZONA CHAMPIONS
E’ scoppiata la santabarbara dei tifosi dell’Inter che hanno festeggiato in anticipo il meritato scudetto numero 19 dopo undici anni di attesa. E’ stata una giornata da infarto, specie per quello che è successo a Reggio Emilia, con pareggio movimentato in Sassuolo-Atalanta; a Napoli, dove il Cagliari ha pareggiato in extremis, e a Udine, dove la Juve ha vinto con doppietta di Ronaldo negli ultimi minuti. Il pareggio dell’Atalanta sul campo del Sassuolo ha dato il titolo all’Inter, ma ha provocato le proteste bergamasche per l’espulsione di Gollini e per un rigore che, sull’1-0 per la Dea, ha permesso a Berardi di pareggiare. Poi Muriel si è fatto parare da Consigli (interista ad honorem) quello della possibile vittoria atalantina e il tricolore è scivolato nelle mani dei ragazzi di Conte che hanno festeggiato sul divano, prima che scoppiasse il finimondo su piazze e strade. Successo meritatissimo, quello degli interisti. La squadra di Conte ha staccato le seconde di tredici punti. Questa la situazione a quattro turni dalla fine. L’Inter a Crotone ha colpito due pali con Lukaku e Lautaro nel primo tempo. L’Inter ha dato l’impressione di poter vincere in tutti i momenti della partita, ma la difesa più debole del campionato ha tenuto testa per un pò agli assalti della capolista.
Eriksen, appena entrato, dopo 69′ ha deciso la partita. E Hakimi ha dato sicurezza alla capolista. Il Crotone è aritmeticamente in B. Per la Champions e la salvezza tutte in sospeso le decisioni: hanno vinto Milan, Juve e Lazio. Tornando a Sassuolo-Atalanta, l’espulsione del portiere Gollini (uscita su Boga fuori area considerata da Pairetto da rosso diretto) ha messo in difficoltà l’Atalanta, rimasta in dieci nel primo tempo. Ma Gosens (decimo gol) ha rotto l’equilibrio. Un rigore molto contestato ha permesso a Berardi di pareggiare dal dischetto. Poi l’Atalanta ha avuto l’occasione per vincere, ma Consigli ha parato il penalty di Muriel. Le polemiche non son mancate. I bianconeri non hanno giocato bene a Udine dove sono andati sotto con un gol di Molina. Sembravano ko e invece Ronaldo con una doppietta (un rigore, il quinto consecutivo contro i friulani, provocato da un netto mani di De Paul) ha “salvato” la squadra di Pirlo. Per il Milan, il gol iniziale di Calhanoglu aveva fatto pensare a una vittoria facile. I rossoneri hanno sbagliato però tante occasioni per raddoppiare. Le parate di Montipò sono state decisive. Il Benevento non è riuscito a trovare il pareggio e Theo Hernandez ha chiuso la gara.
La coppia Correa (doppietta)-Immobile ha continuato a segnare contro il Genoa, portando la Lazio (una partita da recuperare) a ridosso della zona Champions. Del resto i biancocelesti avevano avuto un calo, ma ora si stanno riprendendo e il calendario – se si eccettua il derby – presenta difficoltà alla portata della squadra di Inzaghi. Nel finale la squadra capitolina ha commesso qualche errore e quella di Ballardini ha riaperto la partita, ma non ha completato l’opera. Come l’Atalanta, ha pareggiato anche il Napoli, facendosi però raggiungere sulla linea del traguardo dal disperato Cagliari che ci ha abituato alle rimonte in extremis. Stavolta è stato Nandez l’autore del pareggio. Il gol di Osimhen aveva dato un bel vantaggio al Napoli che ha però dovuto fare i conti con un Cagliari che ha reagito bene (palo di Zappa, parate di Meret). Dopo aver mancato il raddoppio, la squadra di Gattuso ha ceduto in extremis. Il romanista Ranieri ha inflitto un’altra sconfitta alla Roma. Dzeko si è fatto parare un rigore da Audero. Insomma, di male in peggio i giallorossi, che potrebbero essere raggiunti dal Sassuolo nella corsa alla Conference League. In quella per la salvezza, i pareggi di Spezia e Fiorentina hanno fatto compiere loro un passo avanti.
Il Verona ha fatto di più per vincere, rispetto allo Spezia: due reti annullate a Lasagna, un palo. Il gol di Salcedo è stato bello, ma gli scaligeri non hanno chiuso la partita e il “vecchio” Saponara, appena entrato, ha pareggiato. Punto molto importante quello della squadra di Italiano, mentre il Benevento è rimasto davvero nei guai alla vigilia della partita decisiva col Cagliari. A Bologna, Palacio – che non aveva fatto un solo gol, finora – si è scatenato segnando una tripletta e ribattendo alla doppietta di Vlahovic (un rigore) e Bonaventura. Il pareggio del Cagliari tiene in sospeso la situazione. Nel Monday Night vedremo cosa combinerà il Torino (due partite in meno) che ospiterà il Parma, già virtualmente in serie B. Nicola non avrà gli squalificati Mandragora e Verdi. Forse in campo il tridente con Belotti, Zaza e Sanabria. Al Tardini finì 3-0 per i granata (Singo, Izzo e Gojak). Designato l’arbitro Aureliano. Un finale al cardiopalma.
SERIE A NERAZZURRA, INTER PRIMA E ATALANTA SECONDA
Il campionato si è tinto di nerazzurro (Inter prima, Atalanta provvisoriamentre seconda). Se la Lu-La tace, c’è sempre Darmian a segnare per la capolista. La coppia interista non segna da quattro partite e il difensore ha procurato due vittorie (Cagliari e Verona) alla squadra di Conte, spingendola verso lo scudetto. L’ombra di un gol, quello del pareggio veronese di Faraoni a San Siro, annullato senza apparente motivo (Handanovic aveva mancato la palla e il gialloblù non aveva toccato il portiere) ha fatto sorgere le solite discussioni sugli arbitri. Secondo noi la squadra di Juric avrebbe meritato il pareggio. Ma soprattutto la rete dell’angelo nerazzurro Darmian ha pesato. Intanto, mentre maturano piccoli e grandi drammi, nel Monday Night avremo risposte importanti, per completare il panorama, con Lazio-Milan e Torino-Napoli. Per adesso, in attesa di sapere se ci saranno e quali le punizioni per i complottisti della Superlega (Inter, Juve e Milan le italiane) e dove gli strateghi dei nostri club troveranno i soldi per pagare i debiti, la Juve è ancora più in difficoltà, per stessa ammissione di Pirlo, avendo “sbagliato” il primo tempo di Firenze, dove è andata sotto per un rigore di Vlahovic cui ha posto rimedio poi Morata, subentrato a Dybala.
Pirlo ha parlato di Juve sempre in ritardo, poco aggressiva, Dybala stanco e altro, e di secondo tempo migliore. La Juve ha fatto otto punti in sei partite. L’Atalanta l’ha superata, il Milan le è davanti e anche il Napoli potrebbe mettersi allo stesso livello, quindi è in pericolo la Champions dei bianconeri. E c’è la questione Superlega sul tappeto. Chissà cosa bolle in pentola. La fantastica Atalanta (78 gol, recuperato Hateboer), dopo un buon inizio del Bologna, ha ingranato le marce alte e, attendendo il risultato del Milan a Roma, si è piazzata, come detto, alle spalle dell’Inter. Particolarmente spettacolare il primo gol: tacco di Muriel per Malinovskyi e gol. Poi, espulso Schouten, la Dea ha dilagato. Nel Monday Night la Lazio (che deve sempre recuperare la gara col Torino) cercherà di tornare in corsa per la Champions dopo la cocente sconfitta di Napoli, battendo un Milan senza Ibrahimovic (Mandzukic) e reduce dalla sconfitta interna col Sassuolo. La squadra capitolina ha subito otto gol in due partite e adesso è fuori della Champions. I rossoneri recupereranno Romagnoli. A San Siro la squadra di Pioli battè per 3-2 la Lazio. Gol di Rebic, Calhanoglu su rigore, pareggio laziale con Luis Alberto e Immobile e vittoria rossonera in extremis grazie a Hernandez, dopo che Donnarumma aveva parato un rigore di Immobile. Arbiterà Orsato.
L’altro posticipo sarà Torino-Napoli (Valeri). I granata stanno risalendo la classifica, la squadra di Gattuso è reduce da una bella prestazione contro la Lazio e per andare in Champions deve vincere. A disposizione Demme, squalificato Manolas. Nicola recupererà Sirigu. Al Maradona finì 1-1 (Izzo e Insigne). In attesa del Torino, il Cagliari (senza lo squalificato Nainggolan, un ex) ha superato una Roma che si è presentata, pensando all’Europa League, con una formazione rimaneggiata. Certo, chi corre per la salvezza non sarà contento delle scelte di Fonseca che ha lasciato fuori importanti titolari ed è in pratica fuori dalla lotta per la Champions. Ma voi cosa avreste fatto? La Roma ha combattuto con impegno. Ora i sardi (terza vittoria di fila) hanno agganciato il Benevento e il Torino, che ha però due partite in meno. Si può prevedere un finale elettrico. Il Sassuolo ha fatto un altro passo avanti verso la zona alta della classifica, battendo con un gol del solito Berardi, una Samp che era riuscita ad impegnarlo sino a metà ripresa e colpendo un palo con Jankto. La squadra di De Zerbi è sempre la prima dopo le “grandi”, ma per distacco. L’Udinese, salvo e con il rientrante De Paul, ha inferto una brutta legnata al Benevento che adesso rischia grosso anche se affronterà in casa il Cagliari e all’ultima il Torino fuori.
Dopo la vittoria sul campo della Juventus, la squadra di Pippo Inzaghi si è fermata: due punti in cinque partite, con 14 gol subiti. I friulani ormai sono salvissimi. Musso (quasi) imbattibile. Bellissimo il gol di Stryger Larsen. Il Genoa si è disfatto di uno Spezia in difficoltà grazie a un errore di Provedel che ha favorito il primo gol di Scamacca, appena entrato. Noi siamo convinti che lo Spezia si salverà e il Grifone di Ballardini (29 punti in 20 partite) non avrà problemi. Il Crotone ha trascinato in B un Parma in difficoltà specialmente nella fase difensiva. Simy gol n.19 e tanti rimpianti per la squadra di Cosmi, che però ha subito 83 reti. Gli emiliani hanno subito un altro 4-3. Uno spettacolo a tratti divertente (per gli spettatori neutrali alla tv), fra squadre dello stesso livello. Alla prossima puntata, non ci saranno partitissime. La trasferta della Roma a Manchester sarà la partita della settimana.
SUPERLEGA KAPUT, MILAN KO E INTER A +10
L’Inter, che ha pareggiato a La Spezia, è a +10 dopo la sconfitta interna del Milan contro il Sassuolo. L’Atalanta potrebbe diventare seconda, vincendo a Roma. Ovviamente si è parlato più della fallita Superlega che del campionato perchè gli interessi sono tanti e ne va del futuro del calcio. I club si sono sfilati dal progetto, uno dopo l’altro. Anche Milan (Maldini ha chiesto scusa: non glielo avevano detto!) e Juve, dopo l’Inter, hanno abbandonato e Agnelli ha alzato bandiera bianca. Ma ci chiediamo: su quali campi avrebbero giocato le società secessioniste se le istituzioni erano contro la Superlega? E con quali arbitri avrebbero giocato, visto che le federazioni erano schieratissime? Ora vedremo come andrà a finire con la banca americana che aveva finanziato il progetto e con i debiti. La Juve aveva perso il dodici per cento in borsa. Tutti minacciano di chiedere i danni. Questi sono altri capitoli che dovranno essere affrontati e discussi. E i debiti miliardari? E i procuratori? Perchè, inutile nasconderlo, anche Uefa e Fifa hanno avuto le loro brave magagne, come si è visto, in passato.
La verità è che il calcio è diventato un mondo di squali e appena sono finiti i soldi, gli squali si volevano mangiare fra loro. Ci riproveranno, vedrete. Intanto la capolista Inter, che spera di chiudere la pratica scudetto al più presto, ha pareggiato a La Spezia. Conte aveva recuperato Perisic, autore del gol del pareggio dopo il vantaggio spezzino di Farias (Handanovic non impeccabile). La squadra nerazzurra ha colpito un palo con Lautaro e ha avuto annullati due gol. De Zerbi non avrebbe voluto andare a San Siro, dopo l’adesione del Milan alla Superlega. Ha poi vinto, dimostrando che Davide può battere Golia. I rossoneri, privi ancora di Ibrahimovic, Bennacer e di Hernandez, avevano recuperato Calabria. I neroverdi hanno fatto il solito possesso palla e dopo il gol di Calhanoglu, Raspadori – entrato dalla panchina – ha segnato una doppietta. Il Milan è tornato a stentare a San Siro e l’Atalanta potrebbe ora scavalcarlo conquistando il secondo posto. L’appendice prevede infatti, con i posticipi, due partite importanti per la Champions: Roma-Atalanta (arbitro Calvarese) e lo scontro diretto fra Napoli e Lazio (Di Bello).
Anche se la Roma e Fonseca hanno fatto dell’Europa League l’obiettivo stagionale, non crediamo che i giallorossi si arrenderanno facilmente alla Dea che tuttavia sta andando a mille, ha un attacco atomico (72 gol) e viene dalla vittoria con la Juve dopo vent’anni e da dieci partite in cui non ha vinto una sola volta (a San Siro con l’Inter: 0-1). Gasperini recupererà Romero in difesa. La Roma, oltre ai vari infortunati, mancherà dello squalificato Diawara. Al Gewiss finì 4-1 per i nerazzurri: dopo il gol di Dzeko, segnarono Zapata, Gosens, Muriel e Ilicic. Ancora più interessante la partita del San Paolo dove le due squadre si stanno facendo avanti a forza di risultati. Dopo il pareggio con l’Inter, Gattuso vuol staccare la Lazio (una gara da recuperare) e schiererà subito Mertens contro il ritrovato cannoniere biancazzurro Immobile. Squalificato Demme. All’andata 2-0 per la Lazio (Immobile e Luis Alberto). Partita inizialmente non facile per la Juve, che ha trovato i propri goleador nei difensori Alex Sandro (doppietta) e De Ligt. Muti gli attaccanti. Priva di Chiesa, ma con Buffon, Bonucci e Ronaldo, la squadra di Pirlo era andata sotto (Brugman su punizione) e poi ha recuperato. Emiliani con un piede nella fossa.
In mezzo alla classifica, a Marassi, Genoa e Benevento hanno lottato con impegno nel primo tempo e Pandev (doppietta e centesimo gol) ha tenuto viva la partita del Grifone. Pareggio utile a entrambi. Il virtualmente retrocesso Crotone con la sua difesa di burro (80 gol subiti) ha resistito alla Samp un tempo, poi Quagliarella ha rotto l’equilibrio. La lotta per la salvezza aveva avuto un prologo con la Fiorentina che aveva fatto un bel passo avanti in classifica, vincendo a Verona (Vlahovic è a 16 gol) e mantenendo il distacco dalla penultima (+5 sul Cagliari). I gialloblu al terzo ko consecutivo. Pareggio in Bologna-Torino. Mihajlovic aveva lasciato a riposo qualche titolare e i granata speravano il terzo successo consecutivo, ma sono andati sotto (Barrow). Poi hanno pareggiato con un gran gol di Mandragora. La squadra di Nicola (con il Benevento) è a +3 sul Cagliari che ha vinto a Udine. I friulani senza lo squalificato De Paul (e si è visto) contro un Cagliari che ha schierato in porta il friulano Vicario. Dopo un gol annullato, Joao Pedro ha realizzato un rigore (che Musso aveva quasi parato). Nel prossimo week-end, sangue e arena in Fiorentina-Juve (e meno male che non ci sarà Chiesa…) e in Lazio-Milan.
INTER PARI A NAPOLI, ATALANTA BATTE JUVE DOPO 20 ANNI
Sagra dell’autogol: a Napoli (Handanovic), a San Siro (Scamacca), a Bergamo (Alex Sandro). La squadra del giorno è l’Atalanta. Ha battuto dopo venti anni la Juve ed è terza. Il Napoli ha fermato l’Inter che ha sofferto un pò. Ora lsa capolista è a +9 sul Milan. I rossoneri devono preoccuparsi per il loro secondo posto ? Forse sì. Nel turno d’andata c’erano stati sette pareggi, stavolta uno, quello fra Napoli e Inter, ma le motivazioni erano diverse. Le reti sono state 40. La disavventura di De Vrij e Handanovic, che si sono fatti gol da soli su traversone di Insigne, ha messo in difficoltà l’Inter (due legni con Lukaku) a Napoli. Poi Eriksen ha rimediato dal limite (70.mo gol nerazzurro). La partita è cambiata, anche se Politano ha colpito l’incrocio. Si è fermata a 11 la serie di vittorie nerazzurre. Il Milan ha finalmente vinto una partita interna, dopo una serie di risultati non brillanti. Priva di Ibrahimovic, squalificato, la squadra di Pioli ha accusato qualche amnesia difensiva, ma poi ha vinto grazie a un autogol di Scamacca che ha sbagliato porta. I rossoneri hanno così mantenuto saldamente in pugno il secondo posto. La squadra di Ballardini ha lottato ed è andata vicinissima al pareggio: due salvataggi sulla linea dei rossoneri hanno evitato il 2-2. L’Atalanta ha battuto, dopo venti anni di vani tentativi, la Juventus in extremis. Era sembrata una partita votata allo 0-0, ma Malinovskyi, entrato nella ripresa, l’ha sbloccata grazie anche a una deviazione di Alex Sandro. Dopo il sorpasso e nove vittorie in dieci partite, possiamo considerare la squadra bergamasca una “grande”. Forse sulla Juve ha influito l’assenza di Ronaldo (attacco fatiscente), in ogni caso l’attacco più forte del campionato (72 gol) ha piegato la difesa meno battuta. Ci saranno pure delle ragioni se la Juve ha perso, ma è da tempo che si ragiona sul mancato scudetto numero dieci della Juve e su Pirlo. E ricordiamoci che all’ultima giornata l’Atalanta giocherà in casa col Milan…Un bel balzo in avanti l’ha fatto la Lazio che ha battuto con qualche affanno il Benevento. Immobile si è sbloccato con una doppietta. E’ stata una partita movimentata con due rigori, un autogol e diverse emozioni. I biancocelesti (una partita da recuperare col Torino) ora “vedono” la Champions, il Benevento ha cinque punti più della terz’ultima. La rimaneggiata Roma era in vantaggio a Torino, ma i granata hanno recuperato e vinto, facendo un grosso passo avanti verso la salvezza (+5 sul Cagliari e una partita da recuperare). Passo falso dei giallorossi nella corsa per la Champions: stanchi dopo l’Europa League ? Il Toro ha avuto conferma dell’affarone-Sanabria (5 gol). La Sampdoria ha rimontato il Verona e con le sostituzioni ha cambiato registro vincendo una partita che si era messa male. Si parla della conferma di Ranieri, che era sembrata in dubbio, mentre è stato ritrovato un attaccante, Gabbiadini, colpito dagli strali del destino. Gli scaligeri sono calati nella ripresa quando la Samp ha dimostrato -con i cambi- di avere un passo diverso, come ha detto Juric un mezzo ad alcune parolacce. In Sassuolo-Fiorentina, emozioni a non finire: dopo uno spettacolare gol di Bonaventura, un palo viola e due rigori nel giro di due minuti realizzati da Berardi (gol n.100 e 101). Insomma, una partita ricca di colpi di scena con i viola (male la difesa e Milenkovic verrà squalificato) che adesso rischiano davvero un finale col cuore in gola, mentre gli emiliani (bel gol di Lopez) sono sempre a ridosso delle prime. Il Bologna ha battuto un avversario rognoso come lo Spezia. Ora Mihajlovic aspetta di sapere quale sarà il futuro del club. Intanto ha trovato i gol di Orsolini, Barrow e Svanberg (due). Lo Spezia ha sette punti piu del Cagliari e potrebbe raggiungere presto la salvezza. L’Udinese naviga ormai in acque sicure e ha avuto la conferma a Crotone della statura tecnica di De Paul, l’uomo della partita. L’argentino ha segnato una doppietta e poi si è fatto poi espellere. Gotti lo ha definito un leader: alcuni grandi club lo vogliono. Il Crotone è praticamente in B e non è bastato il contributo di Simy (17 gol) su rigore più un palo, per sperare nella salvezza. La vittoria in extremis del Cagliari nello scontro della disperazione della Sardinia Arena ha dato speranze alla squadra di Semplici, affossando il Parma che vinceva sino a pochi minuti dalla fine. Il 4-3 fa capire quanto sia stata aspra la battaglia. Si è lottato più con la forza che con la tecnica, ci sono stati alcuni episodi discussi. E il gol del parmigiano Cerri alla squadra della propria città ha premiato chi ha avuto più energie e chi ci ha creduto di più. Adesso un turno infrasettimanale. L’UEFA ha annunciato sanzioni per chi aderirà alla SuperLega che sarebbe la morte dei campionati nazionali. Speriamo i grandi club desistano dall’insano desiderio.
VINCONO TUTTE LE BIG, PER INTER SCUDETTO PIU’ VICINO
Hanno vinto le prime sette, ma il tutto è stato pro-Inter, perchè c’è una partita in meno da disputare. La squadra di Conte è rimasta a +11 e il Milan è secondo, con la Juve a ruota. Ma quella della capolista è stata una vittoria complicata e propiziata, dopo l’ingresso di Hakimi, da un gol di Darmian, un difensore. Il Cagliari, che ha sfoggiato un bravissimo esordiente, il portiere Vicario, friulano giramondo, ha ceduto dopo 77 minuti. E l’undicesimo successo consecutivo dell’Inter (secondo attacco con 69 gol, l’Atalanta 71; miglior difesa con quella della Juve con 27 reti subite) ha confermato che lo scudetto è questione di settimane. E tuttavia il Cagliari non ha fatto giocar bene la capolista e i fautori del bel calcio continueranno invano a storcere il naso. Come diceva un vecchio campione, nella classifica finale si dice chi ha vinto, i suoi numeri, ma non chi ha giocato meglio o peggio. Sappiamo che i 24 punti in palio teoricamente possono ancora cambiare le cose, ma difficilmente l’Inter mollerà. Il Cagliari (quarto k.o. consecutivo), nonostante la bella prestazione, sta scivolando sempre più in basso.
Quanto al Milan, è sempre secondo. Sappiamo che ognuno si farà ragione in casi come quello di Ibrahimovic, espulso a Parma. Ma noi ci chiediamo come mai lo svedese, uomo di multiforme ingegno, mattatore, protagonista e in procinto di prolungare il proprio contratto, non sia stato in grado di frenare la propria lingua dal momento che la sua squadra stava vincendo tranquillamente e non si era in presenza di fatti scandalosi. La sua espulsione ha messo in difficoltà il Milan che tuttavia ha ugualmente conquistato i tre punti totalizzandone 40 su 45 in campo esterno. Partecipante al Festival di Sanremo, futuro attore (dicono che sarà Antivirus in Asterix), Ibra avrebbe dovuto tacere. Ovviamente sarà difeso dal club. Si è sostenuto che abbia fatto solo “del sarcasmo”. Ma gli arbitri non hanno notoriamente sense of humour. Il fulmineo gol di Kulusevski ha spianato la strada della vittoria alla Juventus che, con un palo di Ronaldo e il raddoppio di Morata, contro il Genoa, si è garantita il terzo posto anche se il gol di Scamacca all’inizio della ripresa ha confermato le leggerezze della difesa bianconera, McKennie ha messo al sicuro il risultato.
Per la Champions, l’Atalanta e Napoli non avevano compiti facili, ma hanno vinto mantenendosi in corsa. Tribolando la Dea che, sul campo di una Fiorentina priva di Ribery e Pulgar (squalificati), ha preso il largo con doppietta di Zapata. Vlahovic (anche lui doppietta) ha pareggiato i conti. Un rigore di Ilicic ha dato il successo all’Atalanta. La squadra di Gattuso ha fatto un buon primo tempo a Marassi e il gol di Fabian Ruiz è stato un esiguo vantaggio, rispetto alle occasioni avute. Il pareggio di Thorsby è stato annullato. Osimhen ha messo al sicuro il risultato. Lozano verrà squalificato per la gara con l’Inter. La Lazio (una partita da recuperare) con un gol di Milinkovic-Savic a tempo scaduto ha vinto a Verona. Il palo di Immobile ha detto tante cose sul momento del cannoniere. La Lazio si è vista annullare un gol di Caicedo. La Roma, unica squadra italiana rimasta in Europa, guardando al ritorno con l’Ajax, ha lasciato fuori diversi titolari e ha affrontato un buon Bologna che ha recuperato Skorupski e Palacio. E’ stato Mayoral a decidere la partita. In coda il Torino si sta staccando dalle altre che hanno perso tutte, anche se il Cagliari ha resistito a lungo all’Inter.
A Udine la squadra di Nicola ha giocato una buona partita. Avrebbe potuto segnare, ma anche subire dei gol: i friulani hanno sbagliato delle occasioni clamorose. Ha segnato Belotti su rigore. Dopo un penalty non dato (con polemiche) all’Udinese a seguito del controllo dell’arbitro allo schermo, i granata hanno vinto, sono a tre punti dalla Fiorentina e dovranno recuperare la partita con la Lazio. Terzo k.o consecutivo per l’Udinese che è però in posizione tranquilla. La buona prestazione del Crotone a La Spezia (dove il Milan ha perso e altri hanno faticato) ha detto che se la squadra calabrese avesse avuto una difesa meno labile (77 gol subiti: più di 2,5 a gara), probabilmente sarebbe vicina alla riva della salvezza. Invece questa sconfitta sembra aver condannato la squadra di Cosmi e condotto lo Spezia fuori dalla mischia, con la bella rimonta finale. Il match del Monday Night Benevento-Sassuolo è diventato meno drammatico per i sanniti. Sassuolo senza molti titolari (Traorè squalificato, Berardi, Caputo, Defrel ecc. infortunati). La partita d’andata venne decisa da un gol di Berardi. Dirigerà Marini. Con Napoli-Inter, Atalanta-Juventus (uno spareggio, Romero squalificato) e Cagliari-Parma avremo forse più emozioni nel prossimo turno. (ITALPRESS)
L’INTER ACCELERA E IL MILAN RALLENTA
Il campionato è (quasi) finito, andate (quasi) in pace. Salvo un improbabile suicidio nerazzurro, lo ha (quasi) vinto l’inter che – passando a Bologna- è tornata a + 8 sul Milan con una partita in meno. Mercoledì se batterà il Sassuolo, andrà a + 11. Sarà difficile che la squadra di Conte si faccia rosicchiare undici punti in nove partite. E’ tornato quindi il caro, vecchio campionato, con alcune sorprese nell’uovo pasquale: il pari della Samp a San Siro, quello del Parma a Benevento, le difficoltà della Juve nel derby. E’ tornato il campionato dopo la sosta azzurra, il Covid, le polemiche, le bravate di alcuni giocatori della Juve, gli incredibili errori difensivi che gli scienziati del pallone non sono riusciti ad impedire. E il cambio di mano dei diritti tv che potrebbe togliere il verbo a qualche celebre oratore e darlo ad altri. E’ tornato il campionato e l’Inter con Lukaku ha sbloccato la partita di Bologna, vincendola col minimo risultato sindacale e continuando la sua corsa verso lo scudetto. La squadra di Conte (contento del tutto ?) ha confermato la propria autorevolezza contro un avversario che non aveva il portiere titolare Skorupski e l’ex nerazzurro Palacio e ha giocato dignitosamente bene, ma senza risultati concreti. Un palo di Lautaro ha confermato la capacità nerazzurra di dettare i tempi dei propri successi. Il Milan sta invece dilapidando in casa il patrimonio accumulato nel girone d’andata. E Ibra ha perso la bacchetta magica, rimasta fra le righe e gli aggettivi degli adulatori. A San Siro si è vista una bella Samp per mezz’ora e Donnarumma ha salvato il Milan che poi è cresciuto. Ma un incredibile errore di Hernandez (passaggio da sinistra al centro dove non c’erano compagni) ha permesso a Quagliarella di insaccare a porta vuota. Colley ha fatto un salvataggio sulla linea e il pareggio di Hauge non ha migliorato di molto la situazione della squadra di Pioli: i rossoneri (che hanno colpito un legno del finale) rischiano di farsi raggiungere dagli inseguitori. Forse il pareggio nel Derby della Mole non è servito nè alla Juve, perchè è a 9 punti dall’Inter (anche se deve recuperare, come la capolista, una partita), e non è giovato neppure al Torino, rimasto impelagato in fondo alla classifica, ma con un recupero da giocare. E’ stato un derby sanguigno, combattuto. Poteva vincerlo il Toro (doppietta di Sanabria: quattro gol in cinque partite), poteva conquistare il successo la Juve: palo di Bentancur nel finale, dopo il pareggio di Cristiano Ronaldo. Ma nessuno potrà dimenticare gli errori di Kulusevski e Szczesny. Certo l’impressione è che qualcosa stia sfuggendo di mano, la mancata convocazione dei “rei” della festa in casa McKennie e l’andamento delle ultime partite spiegano tante cose. Il Torino è tornato ai risultati preferiti, i pareggi, dell’era Nicola. La salvezza sarà dura da ottenere. Anche se ha trovato uno che segna (Sanabria), in assenza dei gol di Belotti. Quanto alla lotta per la Champions, l’Atalanta sembra sempre più sicura, ma non è stata facile la vittoria sull’Udinese. Con la doppietta di Muriel (18 gol in tutto) sembrava una partita già vinta dalla Dea, ma la squadra friulana con Pereyra ha riaperto la gara. Gotti, che aveva fatto esordire Braaf, ha dato filo da torcere ai nerazzurri, tuttavia non è riuscito a far punti perchè Zapata ha dato sostanza al risultato nerazzurro e non è bastato il gol di Stryger Larsen per andare a punti. Brividi anche per il Napoli, in vantaggio per 3-1 e raggiunto dal Crotone, poi battuto da un gol di Di Lorenzo. Da segnalare la doppietta di Simy (15 reti). E il 14.mo gol di Insigne. Il Crotone ha accusato i propri limiti difensivi (74 gol subiti) e non è servito a nulla una prestazione a tratti valida. E’ stata la quarta vittoria consecutiva della squadra di Gattuso. Battaglia anche a Reggio Emilia. La Roma si è fatta rimontare due volte da una formazione zeppa dai ragazzotti, assai combattivi, del Sassuolo. Errori della difesa giallorossa. Raspadori (giovane capitano di ventura) ha siglato il pareggio. La Roma pensava all’Ajax ? Vittoria della Lazio su un rigore discusso di Caicedo (sostituto di Immobile) contro uno Spezia che le ha dato dei fastidi. Pareggio con molte discussioni in Genoa-Fiorentina. Dopo il gol di Destro (decimo e contratto rinnovato) una prodezza di Vlahovic ha dato il pareggio alla squadra del rientrante Iachini in panchina. Ribery si è fatto espellere per un fallaccio. In zona salvezza solo il Torino nel Derby e il Parma a Benevento hanno strappato punti. Gli emiliani lo hanno fatto in rimonta. Sul campo sannita le due squadre avevano il problema del gol ed è finita 2-2. Gravissima la sconfitta del Cagliari contro il Verona, con i gol di Barak e Lasagna. Espulso Juric per proteste. Un palo di Duncan ha detto che i sardi non sono stati fortunati. Ma anche i gialloblu han colpito un legno. Mercoledì i recuperi di Inter-Sassuolo e Juventus-Napoli ci diranno di più sulla situazione nei quartieri alti della classifica. Buona Pasqua a tutti.
(ITALPRESS).
ITALIA CON PAUSE MA MANCINI INANELLA RECORD
L’importante nel calcio è il risultato, come dicevano i vecchi saggi. Poi qualcuno ha preteso pure il bel gioco. E Mancini ha trovato la pietra filosofale, come Harry Potter: riesce a inanellare record, anche se non sempre la sua Nazionale mostra il calcio che lui vorrebbe. Ma come si fa a criticare uno che vince sempre, che sfata la leggenda del campo tabù della Bulgaria, dove gli azzurri non avevano mai vinto; che fa 24 partite consecutive senza perdere; la cui squadra segna (quasi) sempre e subisce raramente gol (tre in 14 partite); che si accinge a uguagliare in Lituania il primato di Lippi (25 gare senza sconfitte) e potrebbe anche raggiungere quello di Pozzo (30 partite); che è già in testa al proprio girone di qualificazione, a pari punti con la Svizzera, ma con una migliore differenza reti? Eppure noi (ed altri) lo abbiamo criticato in queste due prime partite di qualificazione, perchè la sua squadra (la migliore nel nostro panorama nazionale, con la Roma, visti i risultati delle Coppe) ha delle pause, ha mezzi tempi non all’altezza.
“Neanche gli altri segnano moltissimo o giocano sempre bene”, ha risposto il ct. In ogni caso, ci sembra di non dover sottilizzare su questioni di lana caprina. L’Italia che vince sempre ha un concetto di gioco offensivo che sta dando risultati concreti e sta impressionando un pò tutti. Attaccare è un pò la sua religione e per adesso ha dato frutti copiosi, anche se resta sempre l’incognita dei grandi avversari da battere o di qualcosa di concreto da vincere. Con il groviglio di impegni su tre fronti (qualificazioni Mondiali, Europei e Nations League) la nostra Nazionale si sta già affermando e in Lituania potrà completare l’opera e restare concentrata sull’avversario da superare per andare a Qatar 2022, cioè la Svizzera, che affronterà in settembre e in novembre. A Sofia, contro un avversario – diciamolo – inferiore, gli azzurri hanno trovato le difficoltà che si incontrano contro chi si chiude e spera nel contropiede: un modo di giocare che noi ben conosciamo avendolo praticato in un passato oscurantistico. Era considerata un’arte, perchè altro non sapevamo fare, ma adesso tutto (i regolamenti in primo luogo) va verso un calcio più offensivo.
Contro la Bulgaria si voleva vedere Belotti che ha segnato e colpito un palo, un regista come Sensi che ha fatto il suo, ma non era ancora fisicamente al meglio, mentre Locatelli, che non aveva impressionato contro l’Irlanda del Nord, è entrato e ha segnato un bel gol, assurgendo subito a eroe nazionale, ma forse è meglio tenersi stretto Jorginho come direttore del gioco. La difesa non ha avuto guai. Insomma più gli aspetti positivi che quelli negativi. E’ un momento difficile per il calcio e la vita di tutti i giorni, ma c’è un altro particolare emerso in questa tornata di gare. Come definire questo calcio? Improbabile, inattendibile? Fate voi. Resta il fatto che in tempo di super professionismo, con organizzazioni megagalattiche, gli stessi arbitri che dirigono in Champions e nelle qualificazioni mondiali devono giudicare con metri diversi. Con il Var hanno la possibilità di verificare l’esattezza o meno delle loro decisioni, senza Var restano in balia degli eventi. Lo stesso vale per i giocatori, i club, l’ambiente. Non perchè c’è incappato il magno Ronaldo, ma anche nella partita di Sofia qualcuno ha fatto presente che all’Italia è stato accordato il rigore “sbagliato”. E allora? I burocrati elvetici dell’Uefa e della Fifa si mettano d’accordo. Il metro dev’essere uguale per tutti. E’ anche abbastanza insolito (o se volete ridicolo) quello che è successo per Svizzera-Lituania. Le porte dello stadio di San Gallo, dove si è giocata la partita, erano più alte di 5 centimetri. Senza voler tirare in ballo la malafede (in un passato remoto c’è stato chi ha allargato o stretto le porte a seconda dell’avversario che doveva affrontare), non si può concepire che gli svizzeri, così precisini e pretenziosi con gli altri, tanto da ospitare le più importanti istituzioni sportive, non riescano a esserlo in queste cose. Per loro che amano il sistema bancario, useremo una metafora ad hoc: è come falsificare le banconote.





