Il pallone racconta di Franco Zuccalà

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INTER FERMA, OK MILAN, ATALANTA E NAPOLI, DISASTRO JUVE

E’ primavera e la Juve si è sciolta ai primi tepori, perdendo in casa con il Benevento. Milan, Napoli e Atalanta hanno vinto e vedremo che succederà appena l’Inter tornerà in pista. Ma quello che è successo all’Allianz Stadium ha avuto del clamoroso. Un erroraccio di Arthur ha mandato in gol Gaich, un’occasione incredibile mancata da Danilo, le prodezze di Montipò, i vani tentativi di Ronaldo…Per la verità c’è stato anche un episodio discusso in area: rigore su Chiesa? Ci sono diverse scuole di pensiero. Per Pippo Inzaghi è stata la prima vittoria da allenatore sulla Juve che ha cominciato male quello che doveva essere il filotto di vittorie per contendere il primato all’Inter. E adesso che succederà? I sanniti non vincevano da undici partite: sono usciti da un incubo. Vi sono entrati gli juventini che sono fuori dalla Champions e probabilmente dalla lotta-scudetto. Il Benevento non è nelle corde della Juventus. Già all’andata la squadra di Pirlo aveva avuto qualche difficoltà. Facce da funerale in casa Juve, dove hanno ammesso di aver disputato una brutta gara. Il fatto che l’Inter, cioè la capolista, abbia manentuto le distanze (salvo che col Milan, provvisoriamente) pur non avendo giocato per Covid e che le varie nazionali abbiano fatto fuoco e fiamme reclamando i loro giocatori “nerazzurri”, è indice del momento delicato che stiamo attraversando. La squadra di Conte è a +6 sul Milan. Una bella partita è stata quella fra Fiorentina e i rossoneri. Cinque gol, tre pali, emozioni. Hanno vinto gli uomini di Pioli, che hanno fatto in qualche modo dimenticare le sconfitte col Napoli e il Manchester. Ibra ha recitato la propria parte (un gol e due legni). La Fiorentina ha fatto parecchi errori, ma ha tenuto bene. Certo, le preoccupazioni non le mancano. Ma è un momento poco brillante per il nostro calcio. Abbiamo sentito Gasperini spiegare il crollo delle squadre italiane in Europa con le difficoltà nelle “selezioni dei giocatori”. Quanto al nostro eccessivo tatticismo, ha detto che ci aiuta a non fare peggiori figure. In due parole, dopo aver soppesato le sue parole, possiamo concludere che il nostro calcio ha un gap tecnico importante nei confronti dei principali campionati europei. Ma è inutile piangerci addosso: è una questione di risorse. Il Napoli, ritrovati tutti gli infortunati, ha ingranato le marce alte: ha vinto a Roma: una doppietta di Mertens gli ha permesso di scavalcare l’Atalanta, con una partita in meno. Chissà se De Laurentiis si terrà adesso Gattuso… La stessa Atalanta ha vinto facile sul Verona, inanellando il settimo successo consecutivo. E’ terza con la Juve che ha una gara da recuperare. Ora i gol fatti dai bergamaschi sono 65 (come l’Inter, che però non ha giocato). Insomma, dimenticata l’eliminazione in Champions. Il Verona (senza lo squalificato Juric, ex vice di Gasperini) ha perso la terza gara consecutiva. La Lazio ha restituito pan per focaccia al’Udinese che all’andata era passata all’Olimpico. Un gol di Marusic ha deciso una partita che l’Udinese avrebbe potuto pareggiare (palo di De Paul). Non sappiamo dove arriverà la squadra di Inzaghi. L’Udinese non cambierà il proprio obiettivo: una salvezza tranquilla. In coda hanno perso tutti e il distacco si sta facendo pesante, considerata la clamorosa vittoria del Benevento sul vampo della Juventus. Ha lottato con molto impegno il Crotone che, dopo un primo tempo all’altezza, si è fatto rimontare due gol dal Bologna che ha mandato all’attacco le retrovie. Il fatto è che Cosmi ha dei buoni attaccanti come Simy e Messias, ma la difensa è permeabile e ha subito ben 70 gol. Il Bologna sta risalendo la classifica e sta raccogliendo i frutti del lavoro di Mihajlovic. Il Parma, dopo aver battuto persino la Roma, aveva segnato un gol con il ritrovato Pellè, ma si era visto già nel primo tempo che il Genoa era più aggressivo e in palla. Così Scamacca nella ripresa ha segnato una doppietta e avrebbe potuto fare anche il terzo gol e la squadra di D’Aversa ha dovuto arrendersi. Dopo un lungo digiuno, la squadra di Ballardini è così tornata alla vittoria. A La Spezia, il Cagliari ha subito una atroce sconfitta da un avversario sempre vivace che ha un centravanti promettente come Piccoli. La squadra di Semplici ha riaperto la partita, ma non è riuscita a segnare un gol buono, dopo due annullati. Ed è tornata a perdere. Ora si ritrova nel pieno della bagarre del fondo classifica. Anche il Toro ha perso a Marassi con la Sampdoria dove ha deciso un gol di Candreva. La squadra di Nicola ha reclamato un rigore su Belotti che Orsato (l’arbitro parlante) ha negato. Ranieri ha portato acqua al proprio mulino, i granata sono sempre nei guai. Ma con 30 punti a disposizione tutto può succedere e la situazione si sta facendo difficile per tutto il gruppo di retroguardia. Adesso la Nazionale, alla ripresa il Derby della Mole.
(ITALPRESS).

L’INTER NON INCANTA MA VINCE E VA A +9

Ciao, Inter! Giornata importante in testa e in coda. Mentre volano gli stracci giallorossi per il rinvio di Juve-Napoli, l’Inter ha vinto un pò a fatica, a Torino ed è volata a +9, visto che il Milan ha perso in casa col Napoli. L’altra sorpresa è stata la brutta sconfitta della Roma a Parma, il che ha tirato su il morale della squadra di D’Aversa, che non vinceva da 17 giornate. Strano comportamento, quello dei giallorossi, che prima vincevano solo con le “piccole”, ora nemmeno quello. Tornando alla capolista, non si è visto nè gioco esaltante, nè superiorità marcata. Dopo un palo del granata Lyanco e un gol su rigore di Lukaku (un pò assente, per il resto), la difesa nerazzurra poi ha subito il pareggio di Sanabria (due partite, due gol) che però non è bastato. Una prodezza di Lautaro di testa ha dato l’ottava vittoria a un’Inter lanciata verso lo scudetto. I vecchi interisti ricordano che la grande armata di Helenio Herrera, il “mago”, vinceva spesso così e sono contenti lo stesso. E’ stato un gol di Politano a dare la vittoria al Napoli a San Siro. Forse è stata la svolta del campionato.
Il Milan, molto rimaneggiato, ha ceduto a un avversario che ha giocato meglio. E ora la Juve è a un solo punto dai rossoneri. La squadra di Pioli avrebbe potuto pareggiare su rigore a pochi minuti dal termine, ma Pasqua è andato vedere allo schermo un intervento in area di Bakayoko su Hernandez e ha detto no. Ci saranno le solite discussioni. Il Napoli, con questo successo e la partita da recuperare (con la Juve) è in corsa per un posto Champions. Nel finale Rebic ha preso il rosso. Insomma, non è stata una bella serata per il Milan che non aveva Ibrahimovic. Nei testa-coda di questa giornata, Ronaldo ha risposto con una tripletta alle critiche che gli erano piovute addosso dopo l’eliminazione dalla Champions. Troppo tardi, direte. E direte pure che forse meritava l’espulsione. Sapete benissimo che non porteremo al settimo cielo nessuno perchè questo è un campionato in cui si viene smentiti con facilità. Resta il fatto concreto che la Juve (-10 con una gara in meno) cercherà di mantenere il passo dell’Inter, nell’attesa che la capolista faccia un passo falso. Lo farà? Intanto il Cagliari ha perso la prima partita della gestione Semplici. Fonseca ha ammesso i problemi della Roma. “Non voglio alibi” ha detto.
Il gol di Mihaila dopo nove minuti ha messo in difficoltà i giallorossi, lenti un attacco e poco concentrati in difesa. I giallorossi sono stati scavalcati dall’Atalanta, che parte per Madrid con una certezza: in undici, può giocarsela. Non sarà un’impresa facile, ma non lo erano neppure le trasferte di Liverpool e Amsterdam dove in passato ha vinto. Dello Spezia ci siamo fatti un’idea: gioca bene, ma non raccoglie quanto merita. E tuttavia questo può essere un difetto e non un pregio. I bergamaschi hanno segnato più o meno quanto l’Inter (65-63 per i milanesi) che col Real l’anno scorso ha rosicato. Il Crotone stava per fare un brutto scherzo alla Lazio, rimontandola due volte: poi è entrato Caicedo e ha assicurato i tre punti alla squadra di Simone Inzaghi che dovrà andare a Monaco in Champions e giocare la partita contro il Torino. Il reclamo della società biancazzurra avrà successo? Ne dubitiamo. Quanto al Crotone, un punto perso in extremis classifica sempre più critica. Il Verona da qualche tempo non vince più, anche se Juric s’è detto contento dei suoi. Il Sassuolo ha avuto la meglio, alla fine e a un certo punto se si gioca bene e non si fanno punti qualche problema ci dev’essere, come detto. De Zerbi ha ripreso a respirare dopo un periodo in chiaroscuro.
L’Udinese ha giocato una bella partita a Marassi, confermando il suo buon momento. Il Genoa non è un cliente facile. Gotti ha due giocatori di superiore caratura, in una formazione compatta: De Paul e Pereira. Il Genoa, con Ballardini, dopo una partenza sprint, ha accusato qualche problema in attacco. Un equo pareggio, comunque, anche se nel finale il Grifone ha sfiorato la vittoria. Dopo due sconfitte, il Bologna ha superato la Sampdoria che non vince da cinque partite. La squadra di Mihajlovic hai fatto un passo verso la tranquillità, giocando una buona partita. In casa blucerchiata c’è qualcosa che non va. Il Benevento ha preso una solenne scoppola dalla Fiorentina. Pippo Inzaghi ha una squadra che segna poco (due gol in cinque gare) e subisce molto (dieci gol in quattro partite) e ha rianimato una Fiorentina che ha trovato un Vlahovic triplettista. Il giocatore serbo ha già segnato dodici gol ed è una delle note positive del momento viola. La squadra di Prandelli ci ha abituato a saltuarie imprese (aveva vinto che sul campo della Juve), ma non ha continuità di risultati.
Non vincere per undici partite ha messo in pericolo la salvezza dei sanniti. In coda solo il Parma ha fatto una posso avanti: hanno perso tutti gli altri. Solo con i recuperi (Sassuolo e Lazio) il Torino può rimettersi in sesto. I 67 gol presi dal Crotone, ultimo e staccato, dicono che i calabresi hanno bisogno di un miracolo per salvarsi. Siamo all’epilogo della stagione?
(ITALPRESS)

LUNEDI’ DA PRIMATO CON INTER-ATALANTA

Sussulti e gol: in testa e in coda. La vittoria del Milan nella “fatal Verona” ha reso ancora più avvincente Inter-Atalanta. Se la squadra di Conte vincerà sarà a +6, se pareggerà a +4, se perderà resterà a + 3 e si potrà parlare di campionato riaperto. Sapremo quindi nel Monday Night la piega che prenderà il campionato. Quello di Inter-Atalanta, sfida nerazzurra per eccellenza, sarà un verdetto che potrebbe essere (quasi) decisivo. Saranno a confronto due squadre in salute e che hanno gli attacchi più forti del campionato (62-60 gol per l’Inter). Gasperini ha anche il pensiero per una Champions da raddrizzare, Conte lavora solo per lo scudetto. Il tecnico interista ha trovato una formazione stabile. Il rientro di De Roon e l’impiego di Zapata dall’inizio, daranno maggiori certezze alla Dea. Al Gewiss Stadium 1-1 con gol di Lautaro e Miranchuk. Dirigerà Mariani. Il Milan, pur tra tante assenze, ha vinto quasi senza problemi a Verona. La squadra di Juric ha deluso. Le seconde linee rossonere hanno impedito a quel Verona che aveva messo in difficoltà recentemente la Juve, ma in passato anche il Milan e altri big, di giocare il solito ruolo di guastafeste. I gol di Krunic (fantastica punizione) e Dalot (azione corale irresistibile) hanno rappresentato la riscossa rossonera. In vista del Porto, i campioni d’Italia, con Cuadrado e Morata, ma per più d’un’ora senza Ronaldo (contento o no di riposare ?), hanno cominciato male e hanno preso il gol di Correa, poi si sono scatenati: Chiesa è stato un’iradiddio, Rabiot s’è inventato un gol straordinario, Morata ha segnato una doppietta e Bernardeschi ha giocato più indietro. Lazio buona partenza, pessimo arrivo. Ora l’appuntamento cruciale di Champions, che segnerà la svolta della stagione bianconera. Si è rivisto Bonucci. Nelle ultime quattro gare la Juve ha fatto dieci punti e dieci gol. La Lazio ha perso due partite di fila. Il gol di un terzino (Mancini) è valso i tre punti per una rimaneggiata Roma che (senza Dzeko e Veretout) non ha giocato una gran partita, ma ha inflitto una sconfitta a un Genoa che aveva giocato bene finora con Ballardini in panca. Insomma, non è stato facile, ma i giallorossi sono rimasti in corsa per la Champions.
Il Napoli, grazie alla doppietta di Insigne e a un gran gol di Osimhen ha allontanato la crisi, recuperato i titolari e ha fatto un passo verso la Champions. Al Bologna non è bastato il gol di Soriano. Llorente, dopo 461 giorni è andato a rete, segnando il primo gol con l’Udinese a un Sassuolo che ha giocato, ma ha cozzato contro la forte difesa friulana. Pereyra ha raddoppiato. Ora la squadra di Gotti (otto partite su nove positive) è in posizione rassicurante: la sua retroguardia è tra le più forti (settima), mentre la squadra di De Zerbi (la cui difesa prende gol da 14 giornate) sta vedendo allontanarsi l’Europa. Quel che non era riuscito all’allora capolista Milan, è riuscito al “milanista” Inzaghi. Cioè a limitare lo Spezia e andare a segno con l’argentino Adolfo Gaich, che aveva giocato solo due spezzoni di partita. Il pareggio di Verde ha limitato l’impresa del Benevento. La vigilia tormentata, con la punizione dell’esclusione inflitta a Schiattarella e Insigne (per una lite) e la positività dello spezzino Providel sono state seguite dal pareggio, che ha portato a dieci partite il digiuno della squadra di Superpippo. Per quella di Italiano (due traverse) la vittoria sul Milan è stata l’ultima ottenuta. Nella lotta per la salvezza, qualcosa di nuovo. Il successo di Cosmi dopo nove anni in serie A, ha ridato qualche speranza di salvezza a un Crotone che sembrava rassegnato. Certamente c’è rimasto male Nicola che proprio a Crotone aveva fatto il miracolo con relativo Giro d’Italia in bicicletta. Il Torino è andato in Calabria con due partite in meno, colpito dal Covid, senza qualche pezzo importante (Belotti, Bremer, Nkolou, Linetty) e un Rincon espulso nel finale. Doppietta di Simy, gol molto belli dell’esordiente granata Sanabria e di Ounas. Ma la classifica è sempre disperata, anche se i granata hanno due partite in meno. Con un gol di Nainggolan da fuori area, il Cagliari ha acciuffato, fuori tempo massimo, il pareggio a Marassi dove la Sampdoria aveva ribaltato il risultato della partita con il Cagliari. Il vantaggio di Joao Pedro, poi il pareggio di Bereszynski e il gol del redivivo Gabbiadini avevano tarpato le ali alla squadra di Samplici. Poi, la sorpresa finale: un passettino in avanti. Il Parma è riuscito a non vincere neppure stavolta. A Firenze era in vantaggio sino al 93′. Al 94′ è arrivato l’autogol di Iacoponi per il pareggio viola. D’Aversa ha risolto il problema del gol, ma ora è la difesa che fa acqua. Anche i viola (un punto in tre partite) non girano bene. Tutto è ancora da decidere.

INTER NON RALLENTA, +4 SUL MILAN, +10 SU JUVE E “DEA”

L’Inter sempre più sola in testa. La vittoria del Milan a Roma ha lasciato immutato il vantaggio: +4 sui rossoneri. E’ pesante invece il distacco della Juve (una partita in meno) e dell’Atalanta: dieci lunghezze. La “novità” dell’arbitro Orsato alla storica trasmissione “90.mo minuto” ha permesso di approfondire certi aspetti del rapporto fra gli arbitri e la comunicazione nel calcio. Noi siamo perchè gli arbitri parlino, ma quando raccogliemmo (per poco) l’eredità di Carlo Sassi alla moviola (1993), conoscemmo bene i nostri polli e, sulla base delle pressioni che c’erano già a quei tempi per quello che dicevamo o non dicevamo, vi possiamo assicurare che gli interessi sono troppi perchè la novità non faccia polemizzare. Non è lo stesso? Vero, ma dopo i primi salamelecchi, molti saranno in agguato per sconfessare gli arbitri sulla base delle loro stesse dichiarazioni. Tornando all’Inter, i nerazzurri hanno segnato subito con Lukaku dopo mezzo minuto, ma hanno trovato un Perin imbattibile e il risultato è rimasto in bilico per un bel pò. Poi Darmian e Sanchez hanno dato rotondità al risultato e portato a 60 gol il bottino nerazzurro.
La nona vittoria interna consecutiva, i 31 gol della coppia Lu-La, la voglia di dimenticare l’ eliminazione dalle Coppe, sono state il propellente nerazzurro. Il Genoa aveva cambiato il proprio volto in vista del derby e la differenza si è vista. Ibrahimovic forse canterà a Sanremo, ma non ha cantato all’Olimpico (k.o. come Rebic) dove il Milan (senza Romagnoli) ha fatto una buona partita andando in vantaggio con un opinabile rigore di Kessie, ma è stato raggiunto da Veretout (decimo gol). Rebic ha poi dato il successo al Milan, dopo una serie di magre. E la Roma non batte mai le “grandi”. Prima della prodezza di Malinovski, l’Atalanta non aveva avuto vita facile a Marassi contro la Sampdoria. Poi la Dea ha preso il sopravvento confermando di potere arrivare molto in alto. Dove, lo vedremo. Intanto ha acciuffato la Juve. E chissà che a Madrid…La medesima Juve, col suo comportamento ondivago, sta disorientando tutti: a Verona ha deluso, dopo essersi riproposta come avversaria dell’Inter nella corsa allo scudetto. I problemi sono parecchi: a) se non segna Ronaldo (-1 da Pelè, 47 gol in 47 partite) non segna nessuno; b) se non ci sono i senatori, la difesa più forte del campionato, può andare in tilt; c) le tante assenze hanno influito sul pari del Bentegodi.
Il Verona, con i cambi, ha raggiunto la Juve e avrebbe potuto addirittura vincere se Szczesny non avesse fatto qualche parata decisiva e i legni non avessero aiutato i bianconeri. Magari la prossima volta la squadra di Pirlo stupirà, ma la fine del campionato si avvicina e -10 (sia pure con una partita da recuperare) costituiscono uno svantaggio non facilmente colmabile. Il fatto che Mertens abbia segnato subito, dopo un lungo periodo (undici giornate) di assenza in cui ha giocato due spezzoni indice a pensare che uno dei motivi per cui il Napoli ha avuto dei problemi è stata l’assenza del belga e di altri grandi infortunati (Osimhen, Koulibaly che si è fatto espellere). Il Benevento ne ha fatto le spese e ha subito il raddoppio di Politano. I rigori si possono sbagliare, ma – bravura di Skorupski a parte – se Immobile segna un solo gol in cinque partite (più il Bayern) non si può trattare solo di un caso. La Lazio ha perso terreno e la batosta presa in Champions, oltre agli infortuni, ha avuto un certo peso sul morale dei biancocelesti. Il Bologna nelle ultime quattro gare ha fatto otto punti senza perdere mai.
Nestorovski a pochi minuti dal termine ha segnato il gol della vittoria dell’Udinese contro una Fiorentina che non aveva fatto male, ma ha commesso nel finale la fatale distrazione difensiva. La squadra di Gotti ha vinto in emergenza: un successo che vale doppio. Marocchi ha detto a Prandelli: “Ai miei tempi in caso di errore l’allenatore mi prendeva per il collo. E oggi?” Arrivato Semplici ha schierato subito Pavoletti in attacco e il Cagliari ha vinto a Crotone con un gol del centravanti che si è procurato anche il rigore del 2-0 realizzato da Joao Pedro. I sardi hanno vinto dopo sedici partite. Invertita la tendenza, ora il Cagliari può rimontare, anche se è a -2 dal Torino che non ha giocato per Covid. Per il Crotone, tutto male: che succederà a Stroppa? Una volta il Parma non segnava mai, ora fa due gol alla volta, ma ne subisce altrettanti. Era successo contro l’Udinese, si è ripetuto sul campo dello Spezia. Di questo passo è difficile che si salvi. La squadra di Italiano sembra ormai al sicuro. Il campionato sta accumulando partite da recuperare: dopo Juve-Napoli e Torino-Sassuolo, il turno infrasettimanale forse sarà privo di Lazio-Torino, per Covid. A Genova se le sono date già prima del derby. (ITALPRESS).

INTER A +4: LA LU-LA FA TRE GOL NEL DERBY, IBRA RESTA A SECCO

L’Inter se n’è andata (+4). In attesa di conoscere la sorte della Juve (due partite in meno), il Milan ha perso la seconda partita consecutiva di campionato. Ricordato su tutti i campi Mauro Bellugi, gran giocatore e uomo di spessore, si sono delineate le situazioni, in testa e in coda. San Siro ha detto Inter. Risultato indiscutibile nel derby milanese: Lautaro (doppietta) e Lukaku sono stati decisivi, ma anche Handanovic e tutta la squadra di Conte hanno meritato. Se il Milan avesse pareggiato all’inizio del secondo tempo con Ibra, chissà… Ma Handanovic ha fatto i miracoli e si è vista la differenza fra le sue squadre. L’Inter avrebbe potuto chiudere la partita nel primo tempo. Ma sono arrivati, dopo il mancato pareggio, gli altri due gol nerazzurri. La partita è stata bella, combattuta, a tratti dura. Lukaku e Ibra non hanno litigato, per fortuna, stavolta. Il belga ha superato Ronaldo con 17 gol, in classifica cannonieri, almeno per una notte. Ora i nerazzurri potranno sfruttare la maggior freschezza (niente Coppe) e la forza del loro attacco, che ha già segnato 57 gol. Il Milan, con 45 punti ancora in palio, può recuperare. Deprecabili le scene fuori dallo stadio fra i tifosi prima della gara. L’espulsione di Glik ha messo la Roma – con un uomo in più – in condizione di vincere a Benevento, ma i giallorossi hanno faticato contro la squadra di Pippo Inzaghi (espulso), ben messa in campo. Caldirola ha salvato sulla linea nel finale. Un rigore concesso alla Roma è stato “annullato” col Var. Sorpasso Juve? Nel Monday Night, appunto, la squadra bianconera (col morale basso dopo le sconfitte di Napoli e Oporto) avrà come avversario il Crotone: andata 1-1 con gol di Simy su rigore e Morata, espulso Chiesa. Parecchie defezioni in casa bianconera: Chiellini, Arthur, Bonucci e Cuadrado. Rabiot è squalificato. Rivedremo Buffon in porta ma non Dybala. Crotone disperato: ultimo, con 52 gol subiti e Stroppa in pericolo. Arbitro Marini. La Lazio, con la testa al Bayern, ha segnato un bel gol con Luis Alberto, ha faticato a chiudere la partita contro una Samp pericolosa e ben organizzata. La squadra di Inzaghi si è comunque riproposta per il posto in Champions. Tuttavia stavolta Immobile è rimasto muto. Dopo aver subito l’assalto dell’Atalanta, andata in vantaggio con Zapata, il Napoli ha pareggiato con Zielinski. Ma Gosens, Muriel e Romero hanno dato la vittoria alla “Dea”. Partita movimentata con espulsione di Gasperini. I nerazzurri ora aspettano il Real, dopo il passo avanti nella corsa per il posto nella nuova Champions. Il Napoli (terza difesa del campionato e con Koulibaly in campo) ha perso ancora Osimhen. Un incidente impressionante: passerà la notte in osservazione. Il derby emiliano fra Sassuolo e Bologna, dopo l’errore difensivo neroverde che ha mandato in gol Soriano, ha fatto registrare una notevole pressione della squadra di De Zerbi che, in superiorità numerica per l’espulsione del rossoblù Hickey, ha pareggiato col solito Caputo. Bologna in difficoltà, meglio il Sassuolo. Il Verona sul campo del Genoa ha giocato una partita di spessore contro un avversario che è parso in buona condizione e ha pareggiato nel recupero con Badelj. Insomma, due squadre vive: lo spirito combattivo dei rossoblù si è visto alla fine, quando hanno recuperato in dieci. Il successo sul Milan è stata dimenticata in fretta dallo Spezia, travolto dalle tre reti di una Fiorentina propositiva e in progresso. Italiano lo aveva detto di non cullarsi sulla travolgente vittoria contro un Milan “assente”. I liguri erano partiti col solito passo da bulldozer, ma i viola si sono scansati e hanno segnato tre gol, anche senza Ribery. Vlahovcic ancora a bersaglio. Il Parma aveva segnato, nelle ultime undici partite, solo tre gol (tutti di Kucka, uno su rigore) e aveva fatto due punti contro Cagliari e Sassuolo. Dovendo assolutamente vincere, contro l’Udinese ha ritrovato la strada della porta avversaria: Cornelius e Kucka (rigore) hanno segnato nel primo tempo. Con i cambi, Gotti ha riaperto la gara. Okaka, appena entrato, e Nuytinck hanno pareggiato. Il Parma è tornato nei guai. La zona-salvezza vede molto precaria la situazione delle ultime tre (Cagliari, Parma, Crotone). Il Torino è a +5 sul Cagliari (terz’ultimo). Nonostante il contratto appena rinnovato a Di Francesco, il club sardo potrebbe (dovrebbe) esonerare il tecnico (non solo lui) e si è fatto il nome di Semplici per sostituirlo. Il drammatico spareggio in coda alla classifica, fra Cagliari e Torino era stato infatti deciso da un colpo di testa di Bremer, un difensore. I granata hanno fatto un importante passo in avanti. La squadra sarda (sedicesima partita senza successi, un punto in dieci partite) è piombata nella disperazione. E’ il calcio.

CADONO MILAN E JUVE, INTER IN TESTA

Sorpasso ! Flop Ibra e CR7: l’Inter è andata in testa e sarà il derby milanese a decidere la lotta di vertice. Gli episodi bollenti di Cagliari, Napoli e Milano, nonchè i pochi gol (19 con una partita in meno) Lasceranno degli strascichi per decisioni arbitrali non sempre digerite. Le sconfitte di Juve e Milan hanno fatto clamore. In casa bianconera, disabituati agli eventi avversi, hanno mugugnato per il rigore dato al Napoli, ma -a prescindere- ci è parso che la Juve abbia avuto un’ora per rimediare e non sia riuscita a segnare contro un Napoli rimaneggiato, ma capace di resistere. Quanto al Milan, un marziano planato sul “Picco” avrebbe chiesto quale della due squadre fosse la capolista. I rossoneri hanno giocato forse la loro peggior partita. Avevamo visto la squadra di Italiano insidiare tanti avversari, ma la capolista non ha mai preoccupato la difesa ligure. E nella ripresa, Maggiore ha approfittato di uno sbandamento della retroguardia rossonera. Bastoni ha fatto il bis. La squadra di Pioli (male la difesa) ha perso tre partite: le sconfitte contro Juventus e Atalanta ci possono stare, quella con il magnifico Spezia significa che i rossoneri hanno più di un punto debole. L’Inter ha vinto bene contro la Lazio: Lukaku ha ritrovato il gol con una doppietta, anche Lautaro (su assist del belga) ha segnato: insomma, si è rivista la Lu-La. Ma anche una difesa robusta e difficilmente penetrabile. Insomma un’Inter con le caratteristiche della capolista. La Lazio ha giocato senza concludere. La Roma ha segnato quasi subito contro l’Udinese. Veretout, autore di una doppietta, è stato il mattatore della partita. Gli errori difensivi dei friulani hanno avuto un peso sulla partita e i giallorossi sono tornati al terzo posto. Più vivace la squadra di Gotti nella ripresa, ma il risultato è diventato più rotondo con Pedro. La vittoria del Napoli sulla Juve ha segnato un’altra tappa importante del campionato. Per Gattuso, un attestato fiducia della squadra che -nonostante le assenze e il clima…perturbato- ha tenuto duro, dopo il gol n.100 di Insigne. Se andiamo a vedere, il Napoli ha la seconda difesa più forte, ha battuto la Juve, la Roma, l’Atalanta. Curioso che all’ombra del Vesuvio vivano di rimpianti: per Sarri, Ancelotti: rimpiangeranno pure Gattuso ? Per la Juve, l’interruzione della serie positiva, il raro fatto di non aver segnato (in campionato era capitato solo con la Fiorentina e l’Inter), significa che le premesse per il decimo scudetto ci sono ancora, con qualche dubbio. Chiellini, con quell’intervento un pò scomposto ha causato il rigore e Ronaldo è rimasto muto. Ora, la Champions, forse è il vero obbiettivo bianconero. Ma ogni tanto qualcosa che non va affiora, nonostante la rosa straordinaria e le buone intenzioni di vincere tutto. Il Cagliari (che non vince da 15 gare) ha tenuto testa all’Atalanta nel primo tempo. I bergamaschi, reduci dalla finale di Coppa Italia, non ci sono sembrati in grande giornata anche per l’impegno dei sardi, i cui problemi tuttavia sono lungi dall’essere risolti. La traversa di Zapata nel finale ha fatto suonare l’allarme per i rossoblù. Il panchinaro “mortale” Muriel ha infatti deciso la partita sulla linea del traguardo. Un rigore prima dato dall’arbitro è stato poi negato dopo la visione allo schermo nel recupero, con inevitabili polemiche. E il Cagliari è affondato sempre più. L’Atalanta è rimasta in corsa per la Champions. Samp e Fiorentina si sono dati battaglia e i gol di Keita e Vlahovic hanno testimoniato dell’intraprendenza delle due squadre. Alla fine l’ha spuntata quella di Ranieri, grazie ai cambi: Quagliarella, subentrato a Damsgaard ha deciso. I viola hanno ancora un buon margine sulle ultime, ma… E’ stato il gol di Sansone, dopo poco meno di un minuto, a dare un buon vantaggio psicologico al Bologna. Il Benevento di Pippo Inzaghi ha però reagito e avrebbe potuto pareggiare con Caprari (palo), poi Viola (di tacco !) ha approfittato di un errore difensivo rossoblù. Meglio i sanniti. La vittoria del Sassuolo a Crotone ha compromesso la sorte dei calabresi. Stroppa in pericolo. Il pareggio “terapeutico” fra Torino e Genoa ha lasciato immutata la loro situazione ma ha appesantito ulteriormente la posizione dei granata nella zona pericolosa in fondo alla classifica. In due parole: con l’arrivo di Nicola le cose sono migliorate, ma si son visti solo pareggi (cinque). Nel “Monday Night”, il Verona (privo degli squalificati Faraoni e Zaccagni) ospiterà il Parma.

LE MILANESI NON SBAGLIANO, MA C’E’ LA JUVE COME 3° INCOMODO

Milan sempre in testa con la doppietta di Ibrahimovic (a quota 501 gol con i club). Inter a ruota. E poi una “novità”, per i miscredenti: Juve in corsa per lo scudetto. Ma vah? Apparentemente non è successo nulla: hanno fatto tre punti sia le milanesi che i bianconeri e le distanze in classifica sono rimaste invariate. In realtà, la Juve ha fatto riposare – in vista anche delle Coppe internazionali – i propri giocatori, a turno, e ha vinto al tempo stesso le partite in programma, dopo il k.o. di San Siro con l’Inter. Tutti i dubbi e le perplessità su Pirlo sono svaniti: si è capito che la squadra bianconera martedì potrà arrivare in finale di Coppa Italia e dare l’assalto al primato. Per ora ha vinto lo “spareggio” con la Roma, è terza e i tre (teorici) punti del recupero della partita d’andata col Napoli, saranno (forse) in grado di metterla a ridosso delle squadre milanesi. La classifica recita: Milan 49, Inter 47, Juve 42. Con gli eventuali 3 punti nel recupero sarebbero 45: e se vincesse il Napoli?
Si avvicinano gli scontri diretti e (oltre alla semifinale di Coppa Italia con l’Inter) sono alle viste la non facile partita “di ritorno” con il Napoli al San Paolo e il derby di San Siro che potrebbe “danneggiare” una delle milanesi. Piuttosto: curioso il fatto che la partita di ritorno fra Napoli e Juve si giocherà prima di quella d’andata, cioè del recupero. La classifica sarà “falsa” sino alla fine. Alle spalle del trio di testa si sta creando un distacco consistente: anche il Napoli si sta allontanando. Solo la Lazio ha fatto progressi. I posti per la Champions sono quattro. Nella partita di Torino, la Roma (Dzeko in campo troppo tardi) ha fatto girare la palla, ma la Juve ha segnato i gol. Ronaldo era a digiuno e ha segnato il suo 16.mo gol in campionato, festeggiando così il compleanno n. 36. Avrebbero potuto essere tre, senza la traversa colpita e l’intervento suicida di Ibanez nella propria porta per anticipare CR7. Il fatto è che Pirlo può permettersi di lasciar fuori Cuadrado, Kulusevski e altri, di perdere per squalifica Bentancur, gli avversari un pò meno. I gol n.500 e 501 (nei club) di Ibrahimovic ha aperto la strada della vittoria al Milan capolista contro un buon Crotone fino al secondo gol preso.
La squadra di Pioli sta tenendo a bada la concorrenza, quella dell’ex rossonero Stroppa ha bisogno di punti per salvarsi. E di una difesa meno debole: 50 i gol già subiti, stavolta da Ibra e Rebic (doppiette). L’Inter ha detto a Firenze di aver superato il gap psicologico della sconfitta in Coppa contro la Juve. Lukaku è rimasto muto, ma è stato confermato il momento magico di Barella. I viola (privi di Ribery, Castrovilli e Milenkovic) si sono battuti bene nel primo tempo, ma alla lunga hanno ceduto, davanti a un avversario superiore. Ora vedremo che succederà nell’Inter: i cinesi se la stanno squagliando. Quanto ai viola, le assenze hanno pesato e si è visto Kokorin. Cragno aveva impedito alla Lazio di andare a segno, poi Immobile lo ha beffato. La squadra di Simone Inzaghi ha agganciato la Roma in classifica ed è in vista della prime. Drammatico finale. I sardi si sono battuti ma sono sempre più nei guai. La sconfitta del Napoli a Marassi (vatti a fidare degli ex come Pandev: doppietta) demanda alle partite di Bergamo in Coppa e a quella con la Juve la decisione sul futuro di Gattuso. Ballardini ha riportato il Grifone fuori dalla mischia di coda: 17 punti in otto partite.
Due pali e un gol di Politano non sono bastati agli azzurri. Discussioni per un intervento di Scamacca su Mario Rui in area nel finale. L’Atalanta si è fatta rimontare tre gol (segnati in pochi minuti) dal Torino ora quart’ultimo. Con l’avvento di Nicola in panchina, i granata hanno preso coraggio, hanno cominciato a giocare e, con il contributo di Mandragora, miglioreranno ancora. Gasp ha detto che alcuni dei suoi erano stanchi. Anche gli altri lo sono, ma hanno risorse per sostituire gli assenti. Il Sassuolo ha perso contro lo Spezia in casa: le prospettive di poter raggiungere l’Europa si stanno affievolendo, anche per le assenze. I liguri cercano di raggiungere una posizione di classifica rassicurante. Per l’Udinese, è arrivata a vittoria nel finale della partita contro il pericoloso Verona: prima un autogol del portiere Silvestri poi raddoppio di Deulofeu hanno dato un successo ai friulani che mancava loro in casa dalla partita col Genoa (22 novembre). Gli scaligeri più lontani dall’Europa. La squadra di Gotti a +9 dalla zona calda.
Il Benevento non è riuscito a vincere per la quinta volta (due punti). Al gol di Caprari ha risposto Keita. La squadra di Pippo Inzaghi – che ha sprecato un pò – non è ancora veramente in pericolo, quella di Ranieri è a centro classifica. Una doppietta di Barrow e un contropiede di Orsolini hanno dato il successo al Bologna nel derby con un Parma troppo malandato e che in dieci giornate ha segnato due gol. Abbiamo appreso (dalla pubblicità) che il sogno diverrà presto realtà: la macchina da soldi del calcio ci proporrà la anche la Conference League. Ci mancava. Il calendario diventerà più asfissiante. Ma per i giocatori. (ITALPRESS)

IL MILAN TIENE A DISTANZA TUTTI, GLI SCONTRI DIRETTI SARANNO DECISIVI

Sorprese? Poche. Il campionato è diviso in zone: tre o quattro squadre puntano allo scudetto e la Champions, alcune per l’Europa, poi c’è la lotta-salvezza. E’ la scoperta dell’acqua calda: la corsa per il primato si deciderà probabilmente negli scontri diretti. Se guardiamo al girone d’andata delle prime, il Milan è stato battuto da Juve e Atalanta; l’Inter da Milan e Samp. La Roma invece le ha prese da Napoli, Atalanta e Lazio, oltre che dal Verona (a tavolino); la Juve da Inter e Fiorentina. Le “sorprese” vere sono arrivate dalla Samp e dai viola che hanno messo sotto due big. Nella prima di ritorno hanno vinto tutte le “grandi” e vedremo presto in Juve-Roma, Napoli-Juve e Milan-Inter se ci saranno svolte importanti. La capolista Milan ha vinto a Bologna (quarto successo consecutivo) soffrendo nel finale. Ibrahimovic, che inseguiva il gol numero 500, ha sbagliato il terzo rigore in campionato. Poi ha lasciato l’altro tiro dal dischetto del Dall’Ara a Kessie. Ultimamente il gigante svedese ha perso punti fra espulsioni e problemi vari. Ma i rossoneri hanno salvato il primato e in fondo per Pioli era quel che contava.

L’Inter ha vinto facile contro il Benevento, cui ha inflitto nove gol fra andata e ritorno. La squalifica di Conte non ha pesato: Stellini lo ha ben sostituito e il due Lu-La è tornato a segnare. Ora i gol nerazzurri sono 49. La squadra di Pippo Inzaghi ha fatto un punto in quattro partite subendo 14 gol. Una media pericolosa. Mentre il “caso Dzeko” bolle sempre in pentola, la Roma ha messo sotto di brutto il Verona con gol di Mancini, Mkhitaryan e Mayoral. Colley ha addolcito l’amara pillola gialloblù. E dire che quella di Juric (con la novità Lasagna) era fra le difese meno battute. Giallorossi in corsa per i primi posti. La Juve ha dimenticato lo shock di San Siro e (con una partita da recuperare) si può ben considerare in corsa per il primato. A Marassi, contro la Samp, hanno segnato Chiesa e Ramsey, non Ronaldo. Adesso in Coppa Italia i bianconeri torneranno sul campo dell’inter per una rivincita, mentre batte alle porte lo spareggio con la Roma. La “vendetta” della Lazio a Bergamo, dove era stata appena eliminata dalla Coppa, ha detto che senza le ali Hateboer e Gosens la squadra di Gasperini non vola e dopo 14 risultati utili di fila si è fermata. La squadra di Inzaghi, al quinto successo consecutivo in campionato, si è riposizionata per un posto in Champions. Marusic subito, un palo di Milinkovic, il gol di Correa, quello annullato a Immobile e il terzo punto di Muriqi e l’esordio di Musacchio, tutti fattori positivi per i romani.

Il Napoli senza entusiasmare ha superato il Parma con un bel gol di Elmas e il raddoppio di Politano. Insigne (palo) cerca sempre il gol numero 100. Gattuso (“L’aria che si respira non mi piace”) spera nella Coppa Italia in cui affronterà l’Atalanta. Gli emiliani sono in crisi: penultimi e con il peggiore attacco (14 gol). L’anticipo del venerdì è stato turbolento, fra Torino e Fiorentina. E’ successo di tutto: gol, errori, due viola espulsi, tre legni, fischi sbagliati, ma il succo è che la Fiorentina ha un’idea di gioco, Nicola ci sta lavorando. E finalmente è tornato a segnare Belotti. L’Udinese ha reso pan per focaccia allo Spezia, che aveva vinto all’andata. Protagonisti De Paul (gol su rigore ed espulsione) e Musso. Ha esordito Llorente. Lo Spezia stavolta ha ciccato: non ha segnato e ha perso Saponara (espulso). Bel passo avanti dei friulani. Continua la scalata del Genoa, dopo l’arrivo di Ballardini: 17 punti in sette partite. Il Grifone è a +6 dalle terz’ultime. Il Crotone (46 gol subiti, peggior difesa) è sempre in coda. Il Cagliari stava finalmente vincendo (con Joao Pedro) una partita dopo un lungo digiuno. Il Sassuolo ha pareggiato al 94′ (Boga). I sardi sono sempre più inguaiati. E’ il calcio, con le sue gioie e i suoi drammi.