Milan sempre capolista, nonostante il pareggio col Verona; Roma e Napoli incalzano; Verona e Spezia “rivelazioni”. Questi i titoli di un campionato che affronta la pausa delle Nazionali. La grana dei tamponi della Lazio avrà degli strascichi. La classifica comincia a pesare e, dopo le grandi lodi al gioco d’attacco e l’entusiasmo per i gol a grappoli, cominciano ad affiorare le partite prudenti. E le reti stavolta sono state solo 18. Abbiamo (hanno) ricominciato ad apprezzare gli 0-0 (tre), i pareggi (sei), si è tornati alle rimonte in extremis e alle vittorie striminzite. Il capolista Milan, senza Romagnoli, infortunato dell’ultim’ora, era andato sotto di due gol a San Siro, per mano di un bel Verona col solito Barak a segno. Già contro il Lille erano apparse delle criticità per i rossoneri. Il Verona è riuscito a tener testa a lungo alla squadra di Pioli, poi ha subito un rigore che Ibrahimovic (un incrocio dei pali) ha tirato alle stelle. Un grande Silvestri ha salvato la porta degli scaligeri, sino a quando non è stato annullato il gol del pareggio di Calabria.
Ma poi Ibrahimovic (ottavo gol) non ha trovato il pareggio. Il Verona non ha mai vinto a San Siro. L’Udinese ha dato una dimostrazione pratica di come si può fermare una squadra (solitamente) brillante come il Sassuolo. Con le riserve, De Zerbi, aveva vinto a Napoli (quasi) dominando un avversario titolato. Tornati alcuni titolari come Caputo e Berardi, il meccanismo si è inceppato. L’attacco che aveva sbalordito tutti (18 gol in 6 partite) è rimasto all’asciutto. Certo, quello del Sassuolo non cesserà di essere un fenomeno interessante.Al terzo posto sono ascesi la Roma, che ha vinto ancora, e il Napoli che ha ripreso ad andare. A Genova non era difficile per una squadra di rango come quella giallorossa. Si temeva l’assenza di Dzeko, ma ci ha pensato l’armeno Mkhitaryan, con una tripletta, a risolvere la partita. La squadra di Fonseca può andare ora lontano. Il Genoa attraversa un momento difficile: ha vinto solo col Crotone. Gattuso aveva spedito Mario Rui e Ghoulam in tribuna perchè “non li aveva visti sul pezzo”. Gli altro lo erano e hanno vinto a Bologna (pur correndo qualche pericolo nel finale) con un gol di Osimhen. La Juve invece ne ha “persi” due, di punti, contro la Lazio in un mezzogiorno di fuoco. Senza alcune celebrità (Immobile, Chiellini, Chiesa), la sfida dell’Olimpico è stata risolta al 94′ dal solito Caicedo, che ha pareggiato quando la Juve sembrava aver già vinto. Ronaldo infatti aveva segnato, colpito un palo e visto Reina negargli il gol del raddoppio. La Lazio ha avuto costanza, ha inseguito il pareggio sino al recupero fin quando non ha ottenuto l’1-1. Si diranno tante cose: che la Juve di atri tempi avrebbe mantenuto il vantaggio, che la Lazio ha sette vite, che i bianconeri hanno pagato l’uscita di Ronaldo, ecc. La realtà è che forse o bianconeri, sul piano dell’esperienza, non sono più quelli di una volta. E così che hanno perso punti preziosi. Atalanta e Inter hanno pareggiato dopo un primo tempo scadente. Nella ripresa, un bel gol di Lautaro di testa ha sbloccato la partita e l’esordiente Miranchuck ha pareggiato appena entrato dalla panca. I due tecnici avevano paura per la labilità delle loro retroguardie. Hanno subito puntualmente gol per gli errori difensivi e il pareggio in fondo le ha danneggiate entrambe. Basta guardare la classifica. Ma, come dice il saggio, meglio pareggiare che perdere. Il Cagliari (stavolta molto più equilibrato) ha interrotto la serie positiva di una Samp in dieci (espulso Augello) con un rigore (contestato) di Joao Pedro che gli ha spianato la strada prima del gol di Nandez. Di Francesco ha sistemato la propria difesa che per la prima volta non ha subito gol. Lo Spezia è un pò la rivelazione del momento. Ha inflitto al Benevento una brutta botta a domicilio. Nzola (doppietta) è stato protagonista. Si tratta della quinta sconfitta consecutiva per Pippo Inzaghi (fra campionato e Coppa Italia). I sanniti hanno la peggior difesa con 20 gol subiti. La Fiorentina è andata a Parma col peso psicologico della difficile posizione del suo allenatore Iachini. Ha cercato il gol, ma non l’ha trovato. E il pareggio a reti inviolate non ha soddisfatto nessuno. La posizione delle due squadre è rimasta anodina, cioè nè carne, nè pesce. Arriverà davvero Prandelli ? Il Torino, dopo la vittoria di Genova nel recupero, è tornato ai verbi difettivi: 0-0 contro un Crotone ultimo e in dieci nel finale per l’espulsione di Luperto. Belotti ha colto in palo, ma Sirigu ha avuto molto da fare. Una curiosità: i calabresi (che non hanno preso gol) hanno fatto punti solo con le squadre torinesi. Sulla scena irrompe ora la Nazionale, con problemi per i convocati di Fiorentina, Lazio e Roma. E siccome anche Mancini è fermo…
MILAN SOLO PARI MA CAPOLISTA, VERONA E SPEZIA RIVELAZIONI
IBRAHIMOVIC, RONALDO E DE ZERBI GLI EROI DEL GIORNO
Il Milan ha ripreso a vincere a Udine con una rovesciata di del quasi quarantenne Ibrahimovic, rafforzando il proprio primato. Il redivivo Ronaldo ha rilanciato la Juve che pareggiava con lo Spezia, ricostruendone il morale. De Zerbi, con un Sassuolo privo di parecchi big, ha sbancato Napoli conservando il secondo posto. Arbitri sulla graticola. Questi i fatti salienti, mentre all’orizzonte si profilano i guai, per il calcio. A parte i problemi di soldi (che scarseggiano) e di salute (il Covid incalza), le parole di Marotta (condivise da altri) non son suonate bene alle orecchie di Mancini per la Nazionale, visto che il dirigente interista ha parlato di riduzione dell’attività e dei troppi impegni delle varie selezioni che potrebbero portare a qualche “no” alle convocazioni. Se ne sta parlando e se ne riparlerà, insieme con i programmi di una Superlega organizzata dalla Fifa, che “svuoterebbe” di fatto la Champions. Per l’Italia ci sarebbe forse posto solo per Juve, Inter e Milan. Prepariamoci alle barricate.
Tornando al campionato, l’Udinese ha avuto qualche buon momento di gioco, ma il Milan è in stato di grazia e per la 26esima partita è andato in gol. Ci riuscirà anche contro il Lille in coppa? Gigio Donnarumma, al rientro, ha tenuto a bada gli attaccanti friulani che pure si son dati da fare. Dopo il gol di Kessie e il pareggio ru rigore (che rarità, per l’Udinese!) di De Paul, Ibra (7 gol) con una rovesciata ha acciuffato i tre punti, così il Milan è sempre a +2 sul Sassuolo che ha l’attacco più forte con 18 gol. La squadra di De Zerbi, pur rimaneggiata, ha tenuto testa bene al Napoli; Gattuso ha ammesso gli errori commessi dai suoi, senza cercare scuse. Gli azzurri ora andranno sul campo del Rijeka in Coppa. La Juve aveva giocato un primo tempo bislacco, Morata tuttavia aveva segnato e lo Spezia aveva pareggiato. Nella ripresa Pirlo ha calato l’asso Cristiano Ronaldo e ha vinto facilmente. “Cristiano is back” (Cristiano è tornato) ha detto alla fine CR7 e in effetti Pirlo e la Juve hanno tirato un respiro di sollievo, dopo un periodo poco esaltante. Ora la squadra bianconera può forse sperare nello scudetto numero 10 consecutivo (il Milan non è lontano) e nel passaggio del turno di Champions. Ma il gioco della Juve è migliorato, Ronaldo a parte?
L’Atalanta ha ripreso fiato a Crotone. Contro i calabresi hanno vinto tutti tranne la Juventus. Non è stata una prova eccezionale, quella dei bergamaschi allo “Scida”, ma a Gasperini mancavano parecchi titolari, alcuni fatti riposare in vista del Liverpool. E’ stato Muriel il mattatore dei nerazzurri che hanno corso qualche pericolo. L’Inter ha ripreso a subire (e segnare) gol. L’aver mancato la vittoria contro un Parma acciaccato non incoraggia i nerazzurri nè per la Champions (a Madrid col Real), nè per il campionato. In campo internazionale non ha ancora vinto e la sua difesa ha beccato in serie A già dieci gol. Non è quello che in casa nerazzurra speravano. Si fa affidamento sul ritorno di Lukaku, che ha risolto finora molti problemi. A San Siro l’arbitro Pairetto ha dovuto rinunciare ad arbitrare per infortunio. Ha fischiato il suo collega Piccinini, che era quarto uomo. Un rigore non dato ha fatto infuriare il club nerazzurro. Il Derby della Lanterna, dopo i bei gol di Jankto e Scamacca, si è un pò appiattito. Il palo ha negato il gol a Keita e la vittoria alla Samp che comunque è sempre nelle posizioni di alta classifica. Il Genoa è rimasto nelle zone basse. L’Inter è stata raggiunta dalla Roma che, superando la Fiorentina si è diretta verso l’alta classifica. E’ stato Spinazzola a sbloccare la partita. I giallorossi non hanno mai perso sul campo. Viola in altalena: bene e male. La squadra di Fonseca in coppa affronterà il Cluj.
Il Bologna è tornato a vincere contro un buon Cagliari. E’ stata una doppietta di Barrow a decidere. La squadra di Mihajlovic si è ripresa dopo tre sconfitte consecutive. I sardi segnano sempre con Joao Pedro e Simeone, ma la loro difesa – nonostante Cragno – prende troppi gol (già 15). La vittoria della Lazio sul campo del Torino, in una gara rocambolesca, caratterizzata da sette gol ed episodi discussi, ha permesso ai biancocelesti un salto in alto in classifica. Hanno segnato Belotti e Immobile, rivali in azzurro, ma Caicedo ha risolto la partita all’ottavo minuto del recupero: all’87’ la Lazio perdeva 3-2…Il Torino è rimasto melanconicamente all’ultimo posto con una difesa disastrosa (la penultima con 15 gol subiti). Ora la Lazio è attesa sul campo dello Zenit, in Russia. Il Verona, con molte assenze, nel Monday Night se la vedrà con un Benevento che segna, ma subisce molto (14 gol). Gli scaligeri sul campo hanno fatto solo due gol con Favilli, infortunato, e ne hanno subito altrettanti: ben più ricco il bilancio sannita. Con tre punti la squadra di Juric raggiungerebbe le grandi. Arbitro Sacchi. Mercoledì si recupererà Genoa-Torino. Le Coppe ci diranno già se molti possono andare avanti o se tanti solidi voleranno via…
(ITALPRESS).
IL DERBY INSIGNE A LORENZO, NEL POSTICIPO IL MILAN CERCA IL…+4
Non avevamo mai visto dei fratelli “nemici” segnare in serie A. E’ successo a Benevento dove sono andati a segno prima Roberto (per i sanniti) e poi Lorenzo Insigne (Napoli). E il Verona che ha impaurito la Juve, rimasta indietro? Queste le emozioni che lasciano il segno, come quella dei tanti gol (35 in nove gare) e delle emozioni. Ma, al di là di queste storie, le domande da porsi sarebbero ben altre, fuori dal mondo pallonaro, invece il copione calcistico ci impone di chiederci se il Milan andrà in fuga (+4), nel Monday Night. La Roma è a sette punti, ma ha cominciato a rimettersi in corsa, con il ritorno di Dzeko alla ribalta e con l’apporto di Pedro. Lo hanno definito il campionato dei vecchietti, noi lo definiremmo dei soliti noti: Quagliarella, Immobile, Lukaku, Insigne, Belotti, Caputo ecc. A San Siro la scena sarà tutta per Ibrahimovic e Dzeko. Fonseca (che ha confermato Mancini) ha detto “Non giocheremo contro Ibra, ma contro un avversario forte”. Pioli: “La Roma ci somiglia. Noi dobbiamo continuare a crescere”. Una vittoria potrebbe segnare la fuga rossonera verso un primato ancora più solitario: +4 sulle seconde. Ma la Roma non è un ostacolo facile. Non lo è stato neppure l’Inter nel derby, ma i rossoneri lo hanno superato.
I problemi di Calhanoglu (dovrebbe esserci) e Rebic (lui no) non hanno finora frenato la marcia del Milan: quattro vittorie, un solo gol subito, 25 partite a segno, un’imbattibilità che risale a marzo. Arbitrerà Giacomelli. Il Verona ha messo in difficoltà la Juve, che ha colpito due traverse e segnato con Morata (pallonetto) in finale di primo tempo. Gol annullato dal VAR. Nella ripresa i gialloblu hanno colpito con Favilli che si è subito infortunato. Con Bonucci ko, la Juve ha pareggiato grazie a Kulusevski, che ha cambiato la partita. Silvestri bravissimo. A Benevento il duello col Napoli (oltre al derby fra gli Insigne, anche Gattuso contro Pippo Inzaghi), alla fine lo ha vinto la squadra partenopea col gol decisivo di Petagna. Gli azzurri ora sono secondi insieme con il Sassuolo e con 4 i punti fra sconfitta a tavolino con la Juve e penalizzazione forse sarebbero primi. Ma avrebbero vinto a Torino? L’emozionante pareggio fra il Sassuolo e i granata ha tolto alla squadra di De Zerbi la soddisfazione di approdare al primo posto, anche se provvisoriamente. I neroverdi hanno rimontato dall’1-3, si son visti bei gol, il Sassuolo ha segnato già 16 gol, i granata hanno fatto il primo punto della stagione.
Sono sempre in coda, ma hanno preso un bel brodino. Che con la macchina moltiplicativa dei “tifosi” diverrà un pranzo degno delle cucine reali. La vittoria dell’Inter a Marassi contro il Genoa ha risollevato gli animi nerazzurri anche in vista della trasferta in Ucraina, dove giocherà un’altra partita decisiva per la Champions. Certo, è stato il solito Lukaku a segnare, ma la difesa stavolta non ha subìto gol, anche perchè l’attacco genoano in pratica non ha mai attaccato. Quando il belga ha sbloccato il risultato, la partita è finita. Conte ha potuto mandare in campo Hakimi, positivo per l’Uefa e negativo per il nostro campionato. Una buona Sampdoria a Bergamo aveva dato una dimostrazione di come si deve affrontare l’Atalanta: chiusi e con bravi contropiedisti. Troppi cambi ha forse fatto Gasp. E li ha pagati. La squadra di Ranieri (sua bestia nera) aveva segnato un bel gol con Quagliarella, che poi aveva sbagliato il rigore del 2-0 (parato da Sportiello) e, dopo aver arginato gli assalti dei bergamaschi, aveva raddoppiato con Thorsby. Un fallo in area tanto inutile quanto dannoso di Keita, aveva poi permesso a Zapata di riaprire la gara dal dischetto, ma Jankto ha segnato ancora.
Sconfitta per la seconda volta consecutiva, l’Atalanta (15 gol segnati, ma 12 subiti…) ha scoperto che era stato troppo facile in Danimarca…E tutti gli aggettivi elogiativi che avevamo sfoderato per il gioco e l’attacco-mitraglia di Gasp? Nella spazzatura. Nonostante Ilicic. La Samp? Terza vittoria consecutiva: è già da primi posti, anche se c’è il derby alle viste. Anche la Lazio si è rimessa in sesto, Immobile (128 superato Signori) ha ripreso a segnare come Luis Alberto: la vetta è lontana, ma se la squadra di Inzaghi riprenderà a girare ai ritmi della passata stagione, presto la rivedremo nelle alte sfere della classifica. Ne ha fatto le spese l’amico Mihajlovic, relegato, dopo la terza sconfitta consecutiva, nelle sabbie mobili del fondo classifica. Senza Ribery, la Fiorentina ha schierato Callejon davanti. Castrovilli e Okaka protagonisti con doppiette, ma gli assalti finali dei friulani non sono stati premiati. Il Cagliari ha ingranato le marce alte e il Crotone (peggior difesa: 15 gol subiti) che aveva cominciato bene, poi ha perso Cigarini (espulso) e ha ceduto, rimanendo ultimo col Toro: i calabresi non hanno perso solo contro con la Juve…Uno Spezia agguerrito stava vincendo a Parma, dove ha colpito tre pali, prima che nel recupero Kucka pareggiasse su rigore. Una bella partita. Adesso nuovamente Coppe: vi suggeriamo Juve-Barca. Si gioca con frequenze che impongono forza fisica, tecnica e fortuna.
(ITALPRESS)
MILAN E SASSUOLO-BOOM, LE “GRANDI” ORA PIU’ PICCOLE
Il Milan, dopo il derby vittorioso, è primo a punteggio pieno ed erano anni che questo non succedeva (otto). Al secondo posto il Sassuolo che ha vinto il derby di Bologna passando dall’3-1 al 3-4. Il Napoli forse sarebbe primo, se avesse giocato (e vinto) sul campo della Juve. Altre “grandi” hanno segnato il passo, diventando più piccole. Alla Juve a Crotone è andato tutto storto contro i vivaci rossoblù. L’Atalanta è crollata a Napoli e la Lazio, senza Immobile, è stata travolta dalla Sampdoria. E’ una situazione provvisoria. Ma quanto influiranno le coppe sulla prossima giornata ? Certe strategie sono andate a male come i prodotti scaduti, ma forse le scatolette sono uscite già avariate dalla fabbrica dei sogni. Il derby milanese ha messo in evidenza la capacità dei rossoneri di attaccare (24 partite a segno) e di vincere (quarto successo consecutivo). Un risultato che, legato a quelli dello scorso campionato, dicono che i rossoneri non perdono da marzo (sconfitta col Genoa: 1-2). Ovviamente molto si deve all’apporto di “nonno” Ibrahimovic (già 4 gol a 39 anni e rotti), ma anche al gioco che Pioli ha dato alla squadra. Già si parla di scudetto: forse è troppo, ma la partenza è stata ottima. La partita di San Siro ha messo in risalto anche che la difesa di Conte fa acqua (otto gol subiti) e ha già cinque punti meno del Milan. Certi errori come quelli di Kolarov in difesa e di Lukaku sotto porta, inducono a pensare che ci sia qualcosa che non va, anche con tutte le attenuanti delle assenze per Covid ecc. Continuano le imprese del Sassuolo (13 gol, Caputo 4) che a Bologna ha fatto un’altra impresa vincendo una partita che sembrava persa. Male la squadra del ballerino Mihajlovic, al terzo ko e con evidenti problemi nella difesa che…balla. I neroverdi di De Zerbi ne avrebbero potuti far di più. Si avvicina il momento della verità per tutti. Non avevamo mai visto un’Atalanta così remissiva contro un Napoli apparso irresistibile: la Dea ha preso quattro gol in 45′ e ci domandiamo come mai sia avvenuto questo passo indietro: tanti nazionali stanchi, ha risposto qualcuno. Può darsi, ma anche altre squadre hanno avuto questi problemi. Psicologicamente i napoletani forse sono stati “caricati” dallo 0-3 a tavolino della non-partita con la Juve e son partiti a mille travolgendo un avversario che non ha tratto vantaggi dal ritorno di Ilicic (che si è reinserito, ma non ancora al meglio) e dall’esordio di Depaoli. In campo c’è stata una squadra sola, il Napoli. E Lozano (doppietta: in tutto 4 gol) ha colpito duro. Si è visto anche il primo gol di Osimhen. L’innesto di Bakayoko e la gran prova di Fabian Ruiz hanno dato forza al centrocampo di Gattuso, mentre l’Atalanta ha forse pagato, come altri, stanchezza (o la presunzione ?). La squadra di Gasp si è svegliata nella ripresa: gol di Lammers. Troppo tardi. Alla Juve a Crotone ne son capitate di tutti i colori: Ronaldo contagiato ed assente, il rigore contestato e segnato da Simy, il pareggio di Morata (su assist di Chiesa), un palo e un gol annullato a Morata per una questione di millimetri, l’espulsione dell’esordiente Chiesa. I calabresi hanno giocato una bella partita e si è distinto Messias, calato dal cielo policromo delle divisioni inferiori. Gli infedeli cominciano a dubitare di Pirlo (una vittoria sul campo in tre partite e scelte a sorpresa) e degli arbitri. Ma il calcio è così. La Juve adesso è ben lontana (-4) dal Milan capolista. E questa è una cosa insopportabile per i bianconeri. La Roma, con doppietta di Dzeko, ha battuto un bel Benevento che le ha tenuto testa sino a metà ripresa. Inizialmente non è stata la miglior Roma, poi tutto è finito in gloria: la prima vittoria interna sarà di buon auspicio per i giallorossi. E’ stata la giornata delle rimonte: la Fiorentina vinceva per 2-0 con lo Spezia che l’ha raggiunta ed ha recuperato in classifica. Si è parlato già di Sarri. Peggio ha fatto il Torino, nonostante la doppietta di Belotti (in tutto quattro gol: ha segnato solo lui in granata) contro il Cagliari. Il Toro (una gara in meno) è rimasto a quota zero in classifica, sul fondo, sconfitto dai sardi che hanno avuto in Simeone, il goleador (due reti) insieme con Joao Pedro. E’ un problema di squadra, di società, cosa ? Sardi in ripresa. Udinese finalmente a segno, battuto il rimaneggiato Parma: ha deciso il ritrovato Pussetto e i friulani han conquistato fiducia con una buona prestazione. Grandinata di gol: quarantuno in nove partite. Solo la Lazio a secco. Nel Monday Night Verona-Genoa, due squadre (specie il Grifone) colpite dal Covid. I rossoblù hanno segnato un solo gol in campo. Forse vedremo Shomudorov, venuto dall’Uzbekistan. Arbitro il vigile urbano Antonio Rapuano di Rimini. E adesso le coppe. Stando alle premesse, turno difficile, ma non si sa mai…
PARI IN POLONIA NO PASSO INDIETRO, AZZURRI VICINI ALL’OBIETTIVO
Non tutte le ciambelle riescono col buco. L’Italia a Danzica ha costruito un discreto gioco, ha tenuto per almeno 70′ sotto scacco la Polonia, ma ha tirato poco da fuori, ha avuto due o tre opportunità (una enorme con Chiesa) che non ha saputo tradurre in gol. Così è scaturito il pareggio a reti bianche, risultato raro nella gestione Mancini. Nonostante questo pareggio su un campo non propriamente bello, la nostra Nazionale è in testa alla classifica, perchè -diciamolo chiaro- nel nostro girone non ci sono fenomeni. Contro l’Olanda a Bergamo, vincendo come ad Amsterdam, la squadra azzurra potrà involarsi in classifica e organizzare in casa il proprio girone della fase finale della Nations League, oltre che arrivare da testa di serie al sorteggio mondiale. Abbiamo sempre elogiato la mentalità propositiva che Mancini ha portato nell’ambiente azzurro. A Danzica tuttavia i nostri non sono riusciti a superare lo schieramento chiuso degli avversari. Così il “meraviglioso” attacco manciniano che aveva segnato 53 gol, si è improvvisamente inceppato. E’ anche vero che il celebrato Lewandowski, calatosi in un impianto assai meno organizzato di quello del Bayern e alle prese con una difesa quasi insuperabile come quella azzurra, ha finito per vedere pochi palloni senza rendersi pericoloso ed è stato sostituito; ma il fatto che Chiesa si sia mangiato un gol da due passi, Belotti non abbia mai concluso in porta e Pellegrini si sia dato da fare senza successo come Barella e soci, ha messo in agitazione tutti. Sono state lanciate grida di allarme perchè eravamo abituati a una squadra (quasi) sempre vittoriosa e un “buon” pareggio è stato interpretato come un insuccesso. Dato che non dobbiamo perdere di vista il traguardo finale, cioè quello di vincere il girone e l’Italia è ancora prima, occorre sperare che mercoledì a Bergamo gli azzurri tornino a vincere per staccare il gruppo e involarsi verso il successo nel raggruppamento. Chiaramente Mancini apporterà delle modifiche alla formazione. Chissà se in difesa rivedremo Chiellini e ci sarà posto per il furetto Lazzari, in grado di rianimare il gioco d’attacco con le sue volate sulla corsia laterale. Belotti sarà squalificato e giocoforza dovrebbe scoccare l’ora di Immobile, anche se il tifo per Ciccio Caputo si sta facendo sempre più assordante e non sappiamo perchè il ct abbia tenuto in disparte Immobile a Danzica. Non bisogna sottovalutare neppure l’opzione Kean. E dato che Jorginho non è stato un fenomeno, si potrebbe rivedere in campo dall’inizio Locatelli che ha fatto bene in azzurro e non solo. E chissà se non troverà posto pure Berardi, per una quasi definitiva “sassuolizzazione” della nostra nazionale. Del resto, il Sassuolo di De Zerbi è una delle squadre che gioca il miglior calcio e noi non ci scandalizzeremmo se la scelta di Mancini fosse questa, considerato che gli squadroni sono imbottiti di stranieri e quindi poco possono dare al ct In Bosnia il nuovo tecnico dell’Olanda De Boer non ha visto grandi progressi dei suoi. Ha cambiato parecchie cose, ma il risultato è stato modesto e a Bergamo non ci sarà De Roon per squalifica. I tulipani sono sfioriti e non sono più quelli dei tempi di Cruijff o di Van Basten, che giocavano un calcio avveniristico, a tratti meraviglioso, ma hanno vinto solo un Europeo. Noi retrogradi catenacciari incalliti, quattro Mondiali e un Europeo. Mancini ha cambiato la mentalità del calcio azzurro, facendone una macchina offensiva: vincerà qualcosa ?
PARI IN POLONIA NO PASSO INDIETRO, AZZURRI VICINI ALL’OBIETTIVO
Non tutte le ciambelle riescono col buco. L’Italia a Danzica ha costruito un discreto gioco, ha tenuto per almeno 70′ sotto scacco la Polonia, ma ha tirato poco da fuori, ha avuto due o tre opportunità (una enorme con Chiesa) che non ha saputo tradurre in gol. Così è scaturito il pareggio a reti bianche, risultato raro nella gestione Mancini. Nonostante questo pareggio su un campo non propriamente bello, la nostra Nazionale è in testa alla classifica, perchè -diciamolo chiaro- nel nostro girone non ci sono fenomeni. Contro l’Olanda a Bergamo, vincendo come ad Amsterdam, la squadra azzurra potrà involarsi in classifica e organizzare in casa il proprio girone della fase finale della Nations League, oltre che arrivare da testa di serie al sorteggio mondiale. Abbiamo sempre elogiato la mentalità propositiva che Mancini ha portato nell’ambiente azzurro. A Danzica tuttavia i nostri non sono riusciti a superare lo schieramento chiuso degli avversari. Così il “meraviglioso” attacco manciniano che aveva segnato 53 gol, si è improvvisamente inceppato. E’ anche vero che il celebrato Lewandowski, calatosi in un impianto assai meno organizzato di quello del Bayern e alle prese con una difesa quasi insuperabile come quella azzurra, ha finito per vedere pochi palloni senza rendersi pericoloso ed è stato sostituito; ma il fatto che Chiesa si sia mangiato un gol da due passi, Belotti non abbia mai concluso in porta e Pellegrini si sia dato da fare senza successo come Barella e soci, ha messo in agitazione tutti. Sono state lanciate grida di allarme perchè eravamo abituati a una squadra (quasi) sempre vittoriosa e un “buon” pareggio è stato interpretato come un insuccesso. Dato che non dobbiamo perdere di vista il traguardo finale, cioè quello di vincere il girone e l’Italia è ancora prima, occorre sperare che mercoledì a Bergamo gli azzurri tornino a vincere per staccare il gruppo e involarsi verso il successo nel raggruppamento. Chiaramente Mancini apporterà delle modifiche alla formazione. Chissà se in difesa rivedremo Chiellini e ci sarà posto per il furetto Lazzari, in grado di rianimare il gioco d’attacco con le sue volate sulla corsia laterale. Belotti sarà squalificato e giocoforza dovrebbe scoccare l’ora di Immobile, anche se il tifo per Ciccio Caputo si sta facendo sempre più assordante e non sappiamo perchè il ct abbia tenuto in disparte Immobile a Danzica. Non bisogna sottovalutare neppure l’opzione Kean. E dato che Jorginho non è stato un fenomeno, si potrebbe rivedere in campo dall’inizio Locatelli che ha fatto bene in azzurro e non solo. E chissà se non troverà posto pure Berardi, per una quasi definitiva “sassuolizzazione” della nostra nazionale. Del resto, il Sassuolo di De Zerbi è una delle squadre che gioca il miglior calcio e noi non ci scandalizzeremmo se la scelta di Mancini fosse questa, considerato che gli squadroni sono imbottiti di stranieri e quindi poco possono dare al ct In Bosnia il nuovo tecnico dell’Olanda De Boer non ha visto grandi progressi dei suoi. Ha cambiato parecchie cose, ma il risultato è stato modesto e a Bergamo non ci sarà De Roon per squalifica. I tulipani sono sfioriti e non sono più quelli dei tempi di Cruijff o di Van Basten, che giocavano un calcio avveniristico, a tratti meraviglioso, ma hanno vinto solo un Europeo. Noi retrogradi catenacciari incalliti, quattro Mondiali e un Europeo. Mancini ha cambiato la mentalità del calcio azzurro, facendone una macchina offensiva: vincerà qualcosa ?
SERIE A FRA RISSE E CAOS, ATALANTA E MILAN VOLANO IN VETTA
Un caos. Che sia stata cazzimma (furbizia) o prudenza per il Covid, la decisione del Napoli di non andare a giocare a Torino non farà bene al calcio. Le competenze sono confuse, è vero, ma la lettera dell’Asl esiste e sarà il cavallo di battaglia della difesa partenopea. Ne sentiremo di tutti i colori: proteste, reclami, accuse Sud-Nord e viceversa. Le polemiche fioccheranno come le nespole, come diceva Aldo Biscardi. La Lega ha precisato che la partita andava disputata e sembra inevitabile il 3-0 a tavolino per la Juve. Il Napoli si difenderà impugnando la decisione. Ma piuttosto: che ne sarà di questo campionato? Continua infatti lo stillicidio dei contaminati dal Covid (Zielinski e Elmas del Napoli, 22 tesserati del Genoa, due collaboratori della Juve, due atleti del Milan, un elemento dell’Atalanta) e il sistema va avanti come può. Qualcuno (Ranieri) si è inoltre lamentato del mercato aperto col campionato in corso. Siamo d’accordo, ma il commercio è l’anima della pubblicità, e non viceversa, come sapevamo tutti, e quindi viva le trattative e l’interesse che le circondano. Fanno audience e forse anche soldi. In attesa della conferma ufficiale del verdetto su Juve-Napoli, riflettiamo: se dovesse confermato, come sembra, il 3-0 ai bianconeri, sarebbero già due le partite decise a tavolino (l’altra è Verona-Roma) e questo non è positivo per il movimento.
E poi c’è il rinvio di Genoa-Torino. Occorrono regole più precise altrimenti avremo uno scudetto assegnato dai giudici e non dal campo. Speriamo di no. E siccome l’altra grande partita in programma, che però s’è giocata, è stata Lazio-Inter e non è stata un esempio di bel gioco, andiamo un pò male in generale, dopo un buon inizio. Anzi, risse, simulazioni, due espulsi (Immobile e Sensi), erroracci hanno portato la situazione verso il cattivo tempo calcistico. Certamente i nerazzurri, che sembravano avere la situazione in pugno con un gol di Lautaro e il vantaggio numerico, se la sono fatta sfuggire e hanno subito il pareggio di Milinkovic-Savic. Hanno poi colpito un palo, ma sostanzialmente hanno perso una grande occasione. Il succo di tutto è che, salvo sorprese…a tavolino, a punteggio pieno ci sono solo l’Atalanta e il Milan. Insomma situazione fluida e prosieguo imprevedibile, con le tante vicende in sospeso. La posizione più limpida è quella, appunto, delle due capoliste a punteggio pieno. L’Atalanta ha ripreso a segnare a raffica come l’anno scorso: più di quattro gol di media, ma Gasperini non sarà contento per quelli subiti. Mentre gli altri litigano, sbagliano e recriminano, i bergamaschi seppelliscono di reti gli avversari (cinque al Cagliari: totale 13). Non avevano mai vinto le prime tre partite e adesso lo hanno fatto. Dove arriveranno?
Ma al primo posto c’è anche il Milan che, dopo qualche difficoltà, ha vinto la resistenza dello Spezia con una doppietta di Leao e un gol di Hernandez. I rossoneri, alla settima vittoria di fila fra campionato e Europa League, hanno saputo imporsi anche senza Ibrahimovic. Sette gol fatti, difesa imbattuta: che si vuole di più, considerate le difficoltà affrontate? Il Sassuolo, dopo una falsa partenza, ha ricominciato segnare a raffica ed è dietro Atalanta e Milan insieme con l’Inter. Ne hanno fatto le spese le due neopromosse Spezia e Crotone. Caputo è già a quota tre gol, fra i più importanti cannonieri. Anche se quella dei neroverdi non è stata la miglior partita, contro un avversario che non ha giocato male ma ha già subito dieci gol, si è capito che la squadra di De Zerbi può andare lontano. Il Verona perde a Parma: la squadra di Liverani è andata a segno dopo nemmeno un minuto con Kurtic. Il Verona ha cercato il pareggio, ma non è riuscito a ottenerlo. Gli emiliani hanno lasciato la loro scomoda posizione. Il Benevento è tornato a vincere con un gol di Lapadula, ma il Bologna ha fatto tanti errori. La squadra di Pippo Inzaghi veleggia nella zona alta della classifica. La Roma ha vinto a Udine con un bel gol di Pedro, ma ha rischiato nel finale di farsi raggiungere.
L’Udinese preoccupa perchè ha creato parecchie occasioni, ma le ha sbagliate ed è rimasta ultima senza punti ed è anche l’unica squadra a non aver segnato. I giallorossi hanno cominciato a far legna e con i rinforzi potranno aspirare a una classifica ragguardevole. La Sampdoria ha vinto a Firenze, facendo dimenticare le prime due sconfitte. Quagliarella ha ricominciato a segnare (è a quota due) e Candreva ha ridato impulso ai blucerchiati. Ne ha fatto le spese la Fiorentina che, dopo la vittoria iniziale, si è fermata. Ha pagato l’assenza di Ribery e l’incubo che Chiesa possa passare alla Juve, nemica giurata della piazza viola. A Commisso serva da lezione: mai trattare col nemico. Ora gli azzurri di Mancini in tre tappe: la Moldova, la Polonia e l’Olanda. La prima è un’amichevole, le altre valgono i tre punti. Col ritorno di Verratti, probabile il doppio regista. Il ct vuol continuare a stupire.
(ITALPRESS).
SERIE A FRA RISSE E CAOS, ATALANTA E MILAN VOLANO IN VETTA
Un caos. Che sia stata cazzimma (furbizia) o prudenza per il Covid, la decisione del Napoli di non andare a giocare a Torino non farà bene al calcio. Le competenze sono confuse, è vero, ma la lettera dell’Asl esiste e sarà il cavallo di battaglia della difesa partenopea. Ne sentiremo di tutti i colori: proteste, reclami, accuse Sud-Nord e viceversa. Le polemiche fioccheranno come le nespole, come diceva Aldo Biscardi. La Lega ha precisato che la partita andava disputata e sembra inevitabile il 3-0 a tavolino per la Juve. Il Napoli si difenderà impugnando la decisione. Ma piuttosto: che ne sarà di questo campionato? Continua infatti lo stillicidio dei contaminati dal Covid (Zielinski e Elmas del Napoli, 22 tesserati del Genoa, due collaboratori della Juve, due atleti del Milan, un elemento dell’Atalanta) e il sistema va avanti come può. Qualcuno (Ranieri) si è inoltre lamentato del mercato aperto col campionato in corso. Siamo d’accordo, ma il commercio è l’anima della pubblicità, e non viceversa, come sapevamo tutti, e quindi viva le trattative e l’interesse che le circondano. Fanno audience e forse anche soldi. In attesa della conferma ufficiale del verdetto su Juve-Napoli, riflettiamo: se dovesse confermato, come sembra, il 3-0 ai bianconeri, sarebbero già due le partite decise a tavolino (l’altra è Verona-Roma) e questo non è positivo per il movimento.
E poi c’è il rinvio di Genoa-Torino. Occorrono regole più precise altrimenti avremo uno scudetto assegnato dai giudici e non dal campo. Speriamo di no. E siccome l’altra grande partita in programma, che però s’è giocata, è stata Lazio-Inter e non è stata un esempio di bel gioco, andiamo un pò male in generale, dopo un buon inizio. Anzi, risse, simulazioni, due espulsi (Immobile e Sensi), erroracci hanno portato la situazione verso il cattivo tempo calcistico. Certamente i nerazzurri, che sembravano avere la situazione in pugno con un gol di Lautaro e il vantaggio numerico, se la sono fatta sfuggire e hanno subito il pareggio di Milinkovic-Savic. Hanno poi colpito un palo, ma sostanzialmente hanno perso una grande occasione. Il succo di tutto è che, salvo sorprese…a tavolino, a punteggio pieno ci sono solo l’Atalanta e il Milan. Insomma situazione fluida e prosieguo imprevedibile, con le tante vicende in sospeso. La posizione più limpida è quella, appunto, delle due capoliste a punteggio pieno. L’Atalanta ha ripreso a segnare a raffica come l’anno scorso: più di quattro gol di media, ma Gasperini non sarà contento per quelli subiti. Mentre gli altri litigano, sbagliano e recriminano, i bergamaschi seppelliscono di reti gli avversari (cinque al Cagliari: totale 13). Non avevano mai vinto le prime tre partite e adesso lo hanno fatto. Dove arriveranno?
Ma al primo posto c’è anche il Milan che, dopo qualche difficoltà, ha vinto la resistenza dello Spezia con una doppietta di Leao e un gol di Hernandez. I rossoneri, alla settima vittoria di fila fra campionato e Europa League, hanno saputo imporsi anche senza Ibrahimovic. Sette gol fatti, difesa imbattuta: che si vuole di più, considerate le difficoltà affrontate? Il Sassuolo, dopo una falsa partenza, ha ricominciato segnare a raffica ed è dietro Atalanta e Milan insieme con l’Inter. Ne hanno fatto le spese le due neopromosse Spezia e Crotone. Caputo è già a quota tre gol, fra i più importanti cannonieri. Anche se quella dei neroverdi non è stata la miglior partita, contro un avversario che non ha giocato male ma ha già subito dieci gol, si è capito che la squadra di De Zerbi può andare lontano. Il Verona perde a Parma: la squadra di Liverani è andata a segno dopo nemmeno un minuto con Kurtic. Il Verona ha cercato il pareggio, ma non è riuscito a ottenerlo. Gli emiliani hanno lasciato la loro scomoda posizione. Il Benevento è tornato a vincere con un gol di Lapadula, ma il Bologna ha fatto tanti errori. La squadra di Pippo Inzaghi veleggia nella zona alta della classifica. La Roma ha vinto a Udine con un bel gol di Pedro, ma ha rischiato nel finale di farsi raggiungere.
L’Udinese preoccupa perchè ha creato parecchie occasioni, ma le ha sbagliate ed è rimasta ultima senza punti ed è anche l’unica squadra a non aver segnato. I giallorossi hanno cominciato a far legna e con i rinforzi potranno aspirare a una classifica ragguardevole. La Sampdoria ha vinto a Firenze, facendo dimenticare le prime due sconfitte. Quagliarella ha ricominciato a segnare (è a quota due) e Candreva ha ridato impulso ai blucerchiati. Ne ha fatto le spese la Fiorentina che, dopo la vittoria iniziale, si è fermata. Ha pagato l’assenza di Ribery e l’incubo che Chiesa possa passare alla Juve, nemica giurata della piazza viola. A Commisso serva da lezione: mai trattare col nemico. Ora gli azzurri di Mancini in tre tappe: la Moldova, la Polonia e l’Olanda. La prima è un’amichevole, le altre valgono i tre punti. Col ritorno di Verratti, probabile il doppio regista. Il ct vuol continuare a stupire.
(ITALPRESS).





