Nel campionato cino-italiano (gli interisti hanno sfoggiato i nomi in cinese sulle maglie), giornata grigia per Inter e Lazio, nera per la Juve sconfitta in casa di un Napoli che ha dato finalmente una soddisfazione ai propri tifosi. Non è stata una gran partita nel primo tempo poi è venuto fuori il Napoli e Sarri ha incassato una brutta sconfitta al San Paolo, dove aveva ottenuto in passato dei successi. Per la squadra di Gattuso una serata magica, per la Juve una gara negativa in tutti i reparti. Sì, Ronaldo ha segnato per l’ottava partita consecutiva, ma il suo gol non è servito. Zielinski e Insigne hanno approfittato dea brutta serata dei bianconeri. La Juve è rimasta in testa, ma il campionato rimane aperto: pochi i punti di vantaggio dei bianconeri. Tutto può succedere. Il terzo pareggio consecutivo ha danneggiato fatalmente la classifica dell’Inter. Conte ha perso altri punti e Lautaro che si è fatto cacciare per proteste nel finale. Young (bravo da ala destra e in copertura) ha cominciato bene la sua avventura italiana, dando a Lautaro la palla che ha sbloccato la difficile partita col pericoloso Cagliari che ha pareggiato poi col vendicativo gol dell'”ex” Nainggolan. I sardi hanno protestato per una spinta dell’argentino che ha segnato di testa il gol n.11 della stagione (25mo in coppia con Lukaku). Gol che non è bastato all’Inter per vincere e il finale è stato infuocato e avrà conseguenze disciplinari. Il Cagliari ha portato a casa un ottimo pareggio. Nel derby romano (1-1 come al’andata), ha fatto di più la Roma, ma il gol di Dzeko (anche un palo) è stato vanificato da una paperona di Lopez e c’è stato un rigore prima dato poi negato ai giallorossi. Lazio meno pimpante del solito (Luis Alberto furente per la sostituzione), ma con i tre punti del recupero col Verona potrebbe superare l’Inter. A Torino, l’Atalanta ha fatto un boccone (7-0) dei rimaneggiati granata, rendendo pan per focaccia dopo la vittoria della squadra di Mazzarri nella gara d’andata. Gasp ha un attacco da 57 gol. Non avessero avuto qualche momento di defaillance, i nerazzurri sarebbero in lotta per i primi posti. Gosens è fra i difensori più prolifici d’Europa (7 gol), Ilicic (tripletta, un gol da metà campo, 13 in tutto, Muriel 12) è sempre mattatore, Zapata ha ripreso a segnare. Dove va il Toro dalla difesa di burro ? Ora serpeggia la contestazione per il presidente Cairo. Molti tifosi hanno abbandonato lo stadio prima della fine della gara. Espulsi Izzo e Lukic. Tutti in ritiro. E meno male che Sirigu ha evitato un passivo più pesante “Indifendibili” ha detto Mazzarri. La verità è che, quando gioca così, è un piacere vedere l’Atalanta. Cagliari, Parma e Milan lottano per l’Europa League. Il Milan sembra aver risolto i propri problemi con l’arrivo di Ibrahimovic, “allenatore” in campo. Da quando è arrivato lui, c’è stata una decisa sterzata sul piano dei risultati: in campionato un pareggio e tre vittorie, oltre ai risultati di Coppa Italia. Ora è il momento di Ante Rebic, croato: è entrato con l’Udinese e ha siglato la vittoria con una doppietta, la stessa cosa è successa a Brescia. C’è chi sogna già la Champions. Il Milan adesso vince anche giocando così così, i gol sono finalmente arrivati. Il contrario è accaduto al Brescia, che ha fatto progressi in fatto di gioco, ma giace in fondo alla classifica, segna poco. “Effetto Balotelli” ha azzardato qualche altro, ma in senso negativo. Quanto resisterà ancora Corini, già cacciato e ripreso, visto che il presidente Cellino è un decisionista e non ha paura a cambiare ancora ? Il Parma ha battuto l’Udinese, che fuori casa non ha fatto molti miracoli. Un insolito errore di Musso ha pesato sul risultato. I friulani si sono svegliati solo nel finale, senza fortuna. Gli emiliani possono aspirare all’Europa, come il Verona che è un po’ più indietro, ma ha inflitto un secco 3-0 al Lecce, che ha perso Dell’Orco, espulso. Continua a far bene la squadra di Juric che sta rinverdendo (quasi) i tempi felici del Verona di Bagnoli. A Marassi 0-0 con un palo di Boga e occasione-gol per Quagliarella. Col pareggio della Samp contro il Sassuolo (in dieci per l’espulsione di Peluso) nella lotta per la salvezza quattro squadre staccate, ma in un punto: Lecce (16), Genoa, Spal e Brescia (15). La Spal è una squadra contraddittoria: aveva vinto sul campo di un’Atalanta che è fra le più forti, poi ne ha presi tre dal Bologna dopo essere andata in vantaggio per prima; ha un solo giocatore in grado di fare la differenza, Petagna, ma non le basta perché in tutto ha segnato 15 gol, media 0,71 a partita. La salvezza ? E’ possibile aritmeticamente. Il Bologna ha vinto a Ferrara, non è una squadra impeccabile, ma batte solo le squadre più deboli. Può ambire all’Europa ? Per ora ne dubitiamo. La difesa più sforacchiata, quella del Genoa, ha resistito agli assalti della Fiorentina, che pure sembrava in notevole ripresa. La squadra di Nicola ha sbagliato persino un rigore, parato da un Dragowski in grande forma, ma anche la Fiorentina ha avuto occasioni per vincere. La squadra viola ha rallentato la propria marcia, per il Genoa un punto di speranza. Vedremo cosa è successo a Castrovilli, finito in ospedale dopo lo 0-0 di sabato. Qualche pasticcetto alla VAR e a San Siro gli interisti erano furiosi con Manganiello. Capita oggi qua, domani là: è la prassi. Nereo Rocco l’avrebbe chiamata la tattica del lamento.
JUVENTUS E LAZIO CORRONO, L’INTER FRENA
E’ dispiaciuto a tanti che sui campi (salvo che a Torino e Lecce, dove giocavano due sue ex squadre) non si sia ricordato Pietro Anastasi (25 presenze in azzurro, otto gol), vincitore di un Europeo e di tre scudetti. Detto questo, c’è da aggiungere che i pasticci pallonari continuano (vedi caso Politano-Spinazzola), le polemiche pure e Balotelli difficilmente è assente dalle frequenti diatribe. Nella lotta di vertice, strada in salita per Juve e Inter. Ma è andata meglio ai bianconeri che hanno sbloccato la difficile partita contro il Parma con un tiro di Ronaldo deviato da Darmian. CR7 è andato a segno per la settima volta consecutiva. Kulusevski, futuro bianconero, sotto osservazione: meglio nella ripresa, quando Danilo ha colto un palo, poi ha pareggiato Cornelius. Il Parma non è avversario facile per nessuno. Ma Ronaldo è Ronaldo e, in combutta con Dybala, ha dato la vittoria alla Juve e raggiunto quota 16 gol (in 17 gare, 11 nelle ultime 7). Ora i campioni hanno quattro punti sui nerazzurri e sei sulla Lazio che deve recuperare una partita: con i tre della partita col Verona (ma li prenderà?) sarebbe a -3 dalla Juve e +1 sull’Inter.
Il passo falso dei nerazzurri a Lecce ha fatto capire, oltre che “nemo propheta in patria” (nessuno è profeta in patria), riferito a Conte in quel di Lecce, i nerazzurri ogni tanto incespicano. Stavano infatti vincendo con un gol del giovane Bastoni, appena entrato, ma si sono fatti raggiungere da Mancosu. Un pareggio che incoraggia i salentini nella lotta per la salvezza e penalizza l’Inter, al secondo pareggio consecutivo. Conte ha detto: “Noi dobbiamo andare sempre ai 200 all’ora e se qualcuno non va al massimo, siamo una squadra normale”. La Lazio (che non avrà più impegni di Coppa e forse questo la aiuterà) ha fatto polpette della Samp, dimostrando di essere già nelle altissime posizioni della classifica. La squadra di Simone Inzaghi ha un attacco da 46 gol (solo l’Atalanta ha fatto meglio: 49) e il capocannoniere Immobile (23 reti, ha fatto la metà del bottino biancoceleste). La Lazio, che ha anche la seconda difesa del campionato, possiede uomini come Luis Felipe, Lazzari e il citato Immobile che creano e realizzano molto. Gli scontri diretti decideranno. Sul campo del rimaneggiato (e sfiduciato?) Genoa, la Roma è tornata a vincere, dopo due sconfitte in campionato.
I rossoblu avevano pareggiato, poi si son fatti travolgere (peggior difesa con 41 gol subiti). Ora i giallorossi cercheranno di sgambettare i cugini nel derby. L’Atalanta vuole continuare a stupire. Nel Monday Night dovrà fare i conti con la Spal, a caccia di punti salvezza: la non forte difesa ferrarese dovrà affrontare l’attacco-mitraglia della “Dea”. Zapata e Castagne (Hateboer squalificato) giocheranno dall’Inizio? A Ferrara la squadra di Gasperini rimontò dallo 0-2 al 3-2 con Gosens e una doppietta di Muriel; per i ferraresi avevano segnato Di Francesco e Petagna. Arbitrerà di La Penna. A Brescia il Cagliari ha pareggiato con una doppietta di Joao Pedro (13 gol) dopo una partita movimentata. Le “rondinelle” hanno segnato due gol con Torregrossa. Ma un brutto fatto ha coinvolto (ancora una volta) Balotelli, che si è fatto cacciare dopo 8′ dall’ingresso: ha mandato tutti a quel paese e qualcuno ha pensato che si sia fatto cacciare apposta. Se fosse davvero così, non sapremmo cosa dire e pensare. Il personaggio Balotelli (“Giudicatemi come volete”) non è facile da capire: ne ha combinate più di Carlo in Francia (non vi preoccupate: Carlo non è un giocatore, ma è un modo di dire).
Corini ha dichiarato che il giallo subito (sarebbe scattata la squalifica per la partita col Milan) era sembrato eccessivo al giocatore. Il Milan ha vinto 3-2 in extremis. L’Udinese a San Siro, pur sfoggiando qualche buon momento di buon gioco, non è riuscita a sfruttare né il “regalone” iniziale di Donnarumma, né il pareggio (quasi) finale di Lasagna. Ha giocato una buona partita, perdendo in extremis contro un Milan che non ha avuto in Ibrahimovic l’uomo decisivo, bensì in Rebic, autore di una doppietta. Così i friulani hanno dovuto interrompere la loro serie positiva. Il Torino è ricaduto nei proprie errori, dopo un buon periodo. Sul campo di un Sassuolo più aggressivo, ha finito per farsi rimontare, allontanandosi da quella “zona Europa” che è il suo traguardo stagionale. Davanti al c.t. Mancini, Berardi ha segnato, Belotti no. Nonostante qualche miracolo di Sirigu, la difesa granata ha ceduto. Il Bologna si è fatto raggiungere dal Verona. Dopo il gol di Bani (poi espulso) ha pareggiato il nuovo arrivato Borini.
Così il derby serbo fra Mihajlovic e Juric è finito con un pareggio che mantiene gli scaligeri davanti lo stesso Bologna, il Napoli ecc. La vittoria della Fiorentina a Napoli ha detto: a) che la squadra viola ha cambiato aspetto con l’arrivo di Iachini in panchina: sette punti in tre partite. b) il Napoli con Gattuso in panchina non ha fatto granché. Nel prossimo week-end Napoli-Juve, Inter-Cagliari e Roma-Lazio. Roba pesante. Buon appetito.
(ITALPRESS)
JUVE CAMPIONE D’INVERNO, UN SEGNALE AL CAMPIONATO ?
Il girone d’andata è finito con la Juventus campione d’inverno e l’Inter seconda, ma la Lazio è in grado di inserirsi nel duello per lo scudetto, avendo una partita da recuperare. La classifica dice che Roma e Atalanta sono in corsa per il quarto posto: i bergamaschi sembrano tuttavia più brillanti. La squadra di Gasperini ha segnato 49 gol, più di tutti; la difesa dell’Inter è la meno battuta (16 reti subite); Immobile il capocannoniere (20 reti) e potrebbe far meglio, mantenendo questo ritmo, di Higuain che detiene il record di gol segnati (36). In coda, la Spal è ultima e ha segnato meno di tutti (12 gol), mentre la difesa più battuta è quella del Genoa che ha subito 38 reti. In brutta posizione anche il Brescia e il Lecce. Nel duello di vertice, è andata meglio alla Juve che contro la Roma ha segnato due gol nei primo dieci minuti (Demiral e Ronaldo su rigore) e poi si è cullata sul vantaggio. Per tutto il primo tempo le è andata bene, nella ripresa un pò meno: il rigore di Perotti ha riaperto la partita. E nel finale avrebbe potuto subire il gol del pareggio, ma le è andata bene. Nel corso della gara si sono infortunati Zaniolo e Demiral. E’ sembrata preoccupante la situazione del romanista. La vittoria è servita a una non brillantissima Juve di tagliare il traguardo d’inverno per prima. Dato che l’Inter, contro l’Atalanta, dopo un buon primo tempo si è squagliata e Handanovic l’ha salvata, parando un rigore di Muriel, ci si chiede se la squadra di Conte sarà in grado di affrontare le squadre più quotate, visto che contro Juve e Atalanta è andata un po’ in crisi. Certo, le mancavano Skriniar e Barella, ma soprattutto i bergamaschi nella ripresa si sono dimostrati più forti e sono andati a un passo dalla vittoria. Quella di San Siro è stata una partita abbastanza indicativa delle forze in campo. Conte ha detto che “la coperta è corta” e vedremo se i rinforzi gioveranno a rincuorare il tecnico e a dare certezze al tecnico. Certo, l’Atalanta, a parte il brutto inizio, è sembrata più squadra. Gasperini si è chiesto come mai l’arbitro Rocchi e il VAR non abbiano visto una rigore nel primo tempo e ce lo domandiamo un pò tutti. Il Napoli ha tenuto testa alla Lazio, ebbra di gloria dopo i recenti successi: ha colpito un palo con Zielinski ma poi Ospina ha commesso l’errore fatale che ha regalato il solito gol in extremis (di Immobile, al ventesimo centro) alla Lazio, specialista in volate vittoriose. Così la squadra di Inzaghi (infranto il tabù Napoli) ha avuto la possibilità di festeggiare i 120 anni con la decima vittoria consecutiva. La Lazio può pensare in grande. Il Napoli riprenderà quota? Il Torino ha vinto ancora, contro un Bologna che ha creato (e sbagliato) molto. Mihajlovic (un ex) non sarà rimasto contento. Mazzarri (che subito qualche contestazione, insieme con Cairo) ha ammesso: “Abbiamo avuto un pizzico di fortuna”. Verdi, sostituito, non ha gradito e sarà multato. Per i granata, speranze di “acciuffare” l’Europa League. A Verona la partita è cominciata in ritardo per motivi geometrici: righe delle aree di rigore storte e da ridisegnare. Un incidente insolito. Qualcuno era ubriaco ? Il Verona ha fatto di più, ma Perin è parso un fenomeno. Poi Sanabria ha gelato il Bentegodi. Nella ripresa, un rigore di Verre e Zaccagni hanno fatto volare i veneti (una partita in meno) verso l’alto e mandato ko il Genoa. Nel Monday Night, il Parma cercherà di far dimenticare i cinque gol presi a Bergamo affrontando un Lecce in difficoltà, ma che fa meglio in trasferta. I crociati possono ancora aspirare a un posto europeo: devono però vincere, anche se mancherà Barillà; recuperato invece Inglese. Possibile l’esordio di Kurtic. Diverse defezioni in casa salentina. Arbitro Fabbri. A Cagliari (dove speravano di festeggiare il centenario del club e invece hanno subito il quarto k.o. consecutivo) si sono rivisti il Milan e Ibrahimovic (un palo e due gol, uno annullato per offside). Il club rossonero stava vivendo un momento difficile: tre partite senza gol, classifica mediocre, conti in rosso. Non è che con una vittoria (certo importante) sia cambiato tutto, ma è stato un brodino per un ammalato che potrebbe guarire. E il Cagliari ? Il sogno di una classifica “europea” potrebbe svanire, anche se siamo solo a metà strada e c’è tempo per recuperare. Vittoriosa senza ombre contro il Sassuolo, l’Udinese è approdata a una situazione di classifica tranquilla, dopo aver ritrovato gol e sicurezza. Gotti sta lavorando bene e la fisicità dei suoi ha portato alla tripletta bianconera. Okaka ha dato peso all’attacco, De Paul è andato a segno per la terza volta. La squadra di De Zerbi ha messo invece insieme tre k.o. di seguito e sette partite senza successi. La Fiorentina ha vinto con un gol di Pezzella nel finale dopo aver rischiato contro la Spal (palo di Felipe e clamorosa occasione fallita da Valoti ). Non sappiamo se Chiesa sia rimasto contento della sostituzione. I viola non vincevano da otto partite. Ha esordito Cutrone che ha tentato il gol di tacco. La Spal, alla tredicesima sconfitta, è sempre più ultima. Nella lotta di coda, il Brescia era andato in vantaggio a Marassi e poi si è fatto seppellire di gol dalla Samp: cinque (due di Quagliarella). La squadra di Ranieri sta riprendendo quota. Se il campionato continuerà con i ritmi dell’andata (più gol, più emozioni), ne vedremo delle belle.
INTER E JUVE RESTANO A BRACCETTO MA LA LAZIO NON MOLLA
Juve, Inter e Lazio hanno cominciato bene il 2020. Le prime due sono rimaste a braccetto in testa. Le soste sono sempre foriere di sorprese e il panettone è rimasto sul gozzo di alcune squadre: Roma, Napoli, Milan, Parma. Ciò che non è cambiato è stato l’atteggiamento di certi tifosacci nei confronti di Balotelli (soliti insulti razzisti) e degli arbitri, messi sotto accusa dagli addetti ai lavori. Chi perde non ci sta, è stata sempre la regola… aurea del mondo del pallone. La Juve ne ha fatti quattro al Cagliari (tripletta di Ronaldo), ma il primo gol è da considerare un regalo della difesa sarda e il secondo è scaturito da un rigore che i rossoblù non hanno digerito. Poi è arrivato il diluvio. Nel primo tempo la squadra di Sarri non aveva fatto granchè, poi si è scatenata. L’Inter ha vinto a Napoli, dove non passava dal 1997, con una doppietta di Lukaku e un gol di Lautaro: i soliti noti. Conte, che è arrivato a 100 vittorie, non era mai passato al San Paolo. I nerazzurri, che hanno la miglior difesa, sono sempre a braccetto con la Juve in testa. Per Gattuso, poche speranze di raddrizzare una brutta situazione.
La Lazio può essere considerata ben inserita nel giro dello scudetto: la sua nona vittoria consecutiva (uguagliato il primato di Eriksson, senza considerare la Supercoppa) è maturata in extremis a Brescia tenendo la squadra di Inzaghi a ridosso delle prime, con una partita in meno. Immobile è tornato a colpire con una doppietta ed è ora a quota 19 gol, molto al di sopra degli altri cannonieri. Al Brescia (in dieci per l’espulsione di Cistana) non è servita la buona prestazione e il gol di Balotelli (insultato dai tifosi della Lazio): la classifica è sempre “difficile”. Si è lamentato dell’arbitro il tecnico della Roma Fonseca dopo aver preso due scoppole dal Torino (doppietta di Belotti). Avevamo appena detto che la Roma gioca un bel calcio e che è il grado di inserirsi fra le squadre d’altissima classifica. In realtà, senza le improvvise cadute (Atalanta, Parma, Torino) avrebbe potuto essere ancor meglio posizionata, ma ha tempo per recuperare. Dicono che il Toro di Mazzarri faccia meglio fuori casa e infatti ha conquistato più punti in trasferta (13-11). Il perché resta un mistero: c’è chi sostiene che giochi meglio in contropiede. La travolgente Atalanta ha riempito di gol il Parma (cinque) e adesso è sulla scia delle romane nella corsa per la Champions. La squadra di Gasperini ha segnato già 48 gol, 8 più della Lazio, 9 più dell’Inter e 13 più della Juve. E ha schierato Zapata solo nell’ultimo quarto d’ora. Pensate: l’Atalanta ha segnato dieci gol nelle ultime due partite contro Milan e Parma.
A proposito di Milan. Facile semplificare: Ibra non ha guarito i rossoneri. Lo svedese ha giocato poco più di una mezz’ora, non era al massimo fisicamente, ha tentato qualcosa, ma non vi è riuscito. Era quasi fatale che accadesse. La verità è che il Milan non segna da tre partite, è al terzo pareggio interno, ha segnato solo 16 gol (meno di uno a partita) e peggio dei rossoneri hanno fatto Udinese, Sampdoria e Spal. La Sampdoria avrebbe potuto vincere a San Siro: Gabbiadini si è divorato tre occasioni. Il Milan ha gli stessi punti del Verona che ha vinto a Ferrara dando un brutto colpo alla squadra di Semplici, sempre alle prese (anch’essa) col problema del gol (peggior attacco: 12 reti segnate). Quattro sconfitte in cinque gare hanno confermato certi brutti presagi sui ferraresi, che hanno giocato a lungo in dieci per l’espulsione di Tomovic. Per gli scatenati scaligeri è tornato a segnare Pazzini, all’asciutto da molto tempo. E’ stato un derby avvincente, quello dell’Appennino o “degli americani” Commisso e Saputo. La Fiorentina di Iachini ha avuto a lungo il vantaggio in mano (bel gol di Benassi) e lo ha perso a tempo scaduto, nel recupero, per una prodezza balistica di Orsolini con una punizione da posizione impossibile. Di fatto, le due squadre sono rimaste nelle posizioni di classifica in cui si trovavano: a mezz’acqua il Bologna, in zona medio-bassa i viola.
Lecce e Udinese hanno tentato di giocare contro il…vento. Okaka ha avuto due gol annullati dal Var per offside centimetrici e secondo noi la squadra friulana è sembrata più ordinata e pericolosa dei salentini. Infatti un bel gol di De Paul nel finale ha dato la meritata vittoria all’Udinese. Lecce nei guai. La Spal è rimasta ultima, anche perchè il Genoa di Nicola è riuscito a vincere contro il Sassuolo. Detto che i rossoblù si sono impegnati al massimo e già questo è stato un aspetto positivo, bisogna anche aggiungere che gli emiliani non sono stati fortunati con l’arbitraggio. Tutte le decisioni di Irrati hanno “punito” il Sassuolo: un rigore discusso, un gol di Djuricic annullato per un mani incerto. Berardi si è fatto espellere a partita conclusa. Ma si puo’ essere cosi’ ingenui?
Notizia d’oltre Oceano: De Rossi ha deciso di smettere. Lo ha comunicato in Argentina, dove giocava col Boca Juniors. Peccato: è stato un gran giocatore e ha vinto un Mondiale. Tornando a noi, il girone d’andata si chiuderà con Roma-Juve, Inter-Atalanta e Lazio-Napoli: tre partite che decideranno per la volata d’inverno. E secondo alcuni esperti di statistica pallonara, chi è primo a fine andata vince il titolo. E siccome in vetta sono Inter e Juve, si assegneranno due scudetti? Bella prospettiva.
PIÙ GOL IN SERIE A, DA “PRIMO NON PRENDERLE” A “PRIMO…DARLE”
Il calcio sta cambiando (più soldi, più gol) e il vecchio detto “primo non prenderle” si è trasformato in “primo darle”. Gasperini dell’Atalanta è l’alfiere di questa nuova tendenza: il suo attacco continua a primeggiare. Era stato primo già nello scorso campionato (77 gol, Napoli 74, Juve 70). Si vedono partite godibili, emozionanti, risultati sorprendenti. I gol sono aumentati dai 451 a 490 dopo 17 giornate e c’e’ una gara da recuperare. Il panorama è stato a volte turbato dalle topiche degli arbitri e da qualche svarione della Var, che hanno reso qualche partita come una imprevedibile lotteria. I rigori, grazie alla maggior punibilità dei colpi di mano, sono passati da 41 a 80. Fra i giovani direttori di gara stanno emergendo i giovani Giua di Olbia e Piccinini di Ravenna e gli affermati Abisso, Pasqua, Maresca, Calvarese e La Penna. Il record di espulsioni appartiene a Mariani che ha estratto nove cartellini rossi. Finora hanno fatto meglio di tutte Inter, Juve (la cui dittatura sembra in ribasso) e Lazio. Nel gruppo che aspira alla Champions, la Roma che sta mantenendo le promesse; Atalanta e Cagliari hanno sorpreso tutti. Oltre le speranze iniziali sono andati il Parma e il Verona.
C’è quindi il drappello di chi si è comportato come previsto: Bologna, Sassuolo, Udinese, Lecce, Brescia e Sampdoria. Alti e bassi. Poi le delusioni, rispetto alle aspettative: il Napoli, il Milan, il Torino e la Fiorentina. Decisamente male Spal e Genoa in coda. Ovviamente, qualsiasi giudizio è opinabile. I tecnici che si sono imposti li possiamo desumere leggendo la classifica. Ma in una graduatoria personale noi metteremo Conte, Inzaghi e Gasperini davanti a tutti, insieme con Mihajlovic che, nonostante le vicissitudini in cui si è dibattuto, è nella parte sinistra della classifica. I giocatori che ci hanno maggiormente impressionato, a parte il capocannoniere Immobile e il futuro divo di Hollywood Cristiano Ronaldo, fuori classifica, Duvan Zapata (che rientrerà nel 2020 dopo l’infortunio), Dybala, Lautaro, Pasalic, Hernandez, Zaniolo, Boga, De Paul, Kulusevski, Joao Pedro, Castrovilli e Tonali. Ma ovviamente ognuno può pensarla diversamente.
In questa prima parte di stagione i sempre presenti sono stati pochi, sia perchè il campionato è massacrante, sia per il turnover che un po’ tutti i tecnici effettuano. A parte molti portieri (Handanovic, Sirigu, Strakosha, Audero, Skorupski, Musso, Berisha, Sepe, Dragowski, Radu, Gabriel e Silvestri) sempre presenti, fra i giocatori di movimento non hanno saltato un minuto l’interista Skriniar, il milanista Romagnoli, il romanista Kolarov, il granata Izzo, il viola Milenkovic, il bresciano Sabelli e il veronese Faraoni. Sette giocatori di ferro. Ma altri come Bonucci (Juve), Murru (Samp), Iacoponi (Parma) e Rrahamani (Verona) hanno saltato solo qualche minuto di una sola partita e quindi li possiamo considerare fra gli stakanovisti.
Fra le coppie di cannonieri, Immobile è finora a quota 17 e, in coppia con Correa (6), e’ a 23 gol; ma sono da ricordare pure le prodezze di Lukaku e Lautaro (12+8), dei cagliaritani Joao Pedro e Simeone (11+5), degli atalantini Muriel e Zapata (10+6), dei neroverdi Berardi e Caputo (8+8), degli juventini Ronaldo e Dybala (10+5). Immobile (e Icardi) nella stagione 2017-18 segnarono 29 reti e nel 2013-14 il campano fu capocannoniere con 22 reti. Il record di gol segnati appartiene a Higuain con 36 nella stagione 2015-16. Ibrahimovic, che arriverà al Milan, segnò con l’Inter nel 2008-09 ben 25 gol da capocannoniere, nel 2011-12 realizzò 28 reti. Nella Juve ne fece 16 nel 2004-05.
Con l’arrivo di Davide Nicola al Genoa è stata completata (per ora) la serie di cambiamenti sulle panchine: il tecnico piemontese ha preso il posto che è stato di Andreazzoli e di Thiago Motta. Anche Corini ha lasciato il Brescia e poi, dopo la negativa esperienza di Grosso, è stato richiamato. Altri tecnici sostituiti sono stati Giampaolo del Milan (Pioli), Di Francesco della Sampdoria (Ranieri), Tudor dell’Udinese (Gotti), Ancelotti del Napoli (Gattuso) e Montella della Fiorentina (Iachini). Curiosa la storia di Ancelotti che, licenziato dal Napoli, è passato all’Everton in Inghilterra, dove è stato imbottito di sterline (58 milioni) e ha ripreso a vincere (due partite su due).
Ci sembrano tutti piu’ coraggiosi: media gol a partita 2,88. Gli 0-0 sono stati undici. L’Atalanta, come detto, è stata la squadra che ha segnato di più (43 gol) e i risultati più larghi sono stati il 7-1 all’Udinese e il 5-0 al Milan. Quella che ha subito meno gol è l’Inter (14), mentre le difese del Lecce e del Genoa sono state le più sforacchiate (35 reti subite) e l’attacco della Spal quello che ha segnato meno (12 gol). Alla ripresa Napoli-Inter, Juventus-Cagliari e Brescia-Lazio). Novità sconvolgenti? Ibrahimovic sta tornando al Milan, Vidal sta arrivando all’Inter. Importanti rinforzi o minestre riscaldate? I soliti buontemponi avrebbero visto Riva, Mazzola e Rivera fare le prime flessioni perché non si sa mai…
PUÒ ESSERE FINITA DAVVERO LA DITTATURA JUVE ?
Qualcosa e’ cambiato. In testa alla classifica, il 2019 si sta concludendo con due squadre in testa, Inter e Juve, che probabilmente lotteranno sino alla fine per il titolo. Due, non una, come in passato. In due parole: è finita la dittatura bianconera sul campionato ? Noi ci crediamo poco, ma tutto può succedere, persino che si aggiunga un terzo incomodo, la Lazio, alla coppia di testa. La squadra di Inzaghi ha battuto per la seconda volta nel giro di quindici giorni la Juve, conquistando la Supercoppa. Meglio così, purchè il calcio susciti ancora emozioni e non sia solo un monologo. Sappiamo bene che i tifosi juventini non saranno d’accordo. Sarri certo non ha preso punti nella sua personale classifica in casa bianconera: a Torino sono abituati a guardare tutti dall’alto in basso e arraffare coppe e coppette. Nell’ultima giornata dell’anno solare, in campionato, la Juve ha vinto sul campo della Sampdoria e tutti siamo rimasti ammirati per l’astronauta Ronaldo che ha segnato un gol (quasi) mai visto. CR7 non ha volato nei cieli arabi. Molti hanno tirato fuori dalle soffitte polverose foto del passato con le prodezze di Gigi Riva e altri trasvolatori del pallone, che hanno segnato in elevazione. Sono gol rimasti nella storia del calcio. L’Inter, pur rimaneggiata, si è disfatta facilmente di un Genoa rimasto sul fondo della classifica, con la difesa più battuta del campionato (35 gol subiti) e un attacco che non è fra i migliori. La squadra di Conte ha numeri migliori della Juve (36-31 i gol segnati, 14-17 quelli subiti) e teoricamente è davanti ai bianconeri in classifica. La sensazione è che finora l’Inter abbia fatto più di ciò che era prevedibile e la Juve meno. Alla ripresa ci sarà un Napoli-Inter che potrebbe cambiare le cose. La Lazio che, ha conquistato la quinta Supercoppa, come già detto, potrebbe inserirsi nelle corsa allo scudetto, ma si dovrà vedere se la squadra di Inzaghi (otto vittorie consecutive più quella di Riad) manterrà il ritmo infernale che ha dato alla propria marcia. La Roma ha continuato la sua corsa fra le grandi, dominando sul campo di una Fiorentina alla deriva, e presto ci farà sapere dove potrà arrivare, nella lotta di testa. Il gioco giallorosso convince e Fonseca sta cercando di stare sulle piste dei dirimpettai della Lazio, che per ora sono avanti. Fra le squadre candidate a conquistare un posto in Champions, l’Atalanta ha stracciato un Milan pressoché inesistente. La squadra di Gasperini ha imbottito di gol (cinque) i rossoneri e Gomez ne ha segnato uno irresistibile, Ilicic ha fatto una doppietta. Il Sassuolo stava fermando pure il Napoli, che ha vinto sul filo di lana e ha interrotto la sua lunga serie di partite senza vittorie. La squadra di De Zerbi ha giocato bene, ma ha perso. La squadra (ora) di Gattuso ha finalmente vinto. Qualcosa è cambiato, abbiamo detto: sono stati licenziati altri allenatori (Montella e Thiago Motta), dopo Ancelotti, Giampaolo, Di Francesco, Tudor, Corini, Grosso e Andreazzoli. Iachini (Fiorentina) e Ballardini (Genoa) potrebbero essere i sostituti degli ultimi sollevati dall’incarico. Quasi la metà dei tecnici sono stati cambiati, il che vuol dire che metà delle società, più o meno, hanno sbagliato i loro piani, alcune diverse volte. Ma dei dirigenti si parla poco, sono sempre i tecnici a pagare. E ora, al mercato di riparazione, i cosiddetti manager, cercheranno di correggere i propri errori. Se pensiamo alle parole al vento pronunciate da alcuni capataz, per esempio quelli del Milan, vien da chiedersi quanti errori siano stati commessi. I rossoneri rischiano di scivolare ancora. Abbiamo visto i volti scoraggiati dei giocatori, a fine gara, mentre i tifosi, che ricordano cos’era il Milan di Berlusconi, sono abbattuti oltre che inferociti. I rossoneri hanno segnato solo 16 gol, poco più di un terzo di quelli dell’Atalanta (43) senza Zapata. Intanto, l’occhio del “padrone” Mihajlovic sta ingrassando (un po’) il cavallo bolognese, che -con tre vittorie in quattro partite- sta correndo verso un buon traguardo: il 3-2 di Lecce (doppietta di Orsolini) ha dato una bella spinta verso l’alto ai rossoblù e ha ribadito l’incapacità dei salentini di far punti in casa, nonostante l’elettrizzante finale. Sinisa ha avuto a che dire con Medel. In coda, c’è stato qualche sussulto con le vittoria della Spal a Torino e del pareggio bresciano a Parma: il Genoa è rimasto ultimo. Il Toro era partito col vento in poppa, spinto dai media amici, e ora sta scoprendo di essere solo una squadra di mezza classifica che accusa alti e bassi. Ha segnato nuovamente Balotelli, per il Brescia, che stava dando un brutto colpo alle aspirazioni parmigiane; il pareggio in extremis di Grassi ha tenuto a galla le ambizioni della squadra di D’Aversa. La Samp e il Lecce devono guardarsi le spalle e Commisso, venuto dagli USA a miracolo mostrare, con la Fiorentina sta scoprendo che nel pianeta Italia la vita è dura. Sono le vecchie storie pallonare che si ripetono. E’ sempre come stare su una barca in preda ai marosi: un po’ tutti a destra, oppure a sinistra, a seconda dal movimento della barca. Chi sa nuotare si salva, chi non sa finisce in acqua e affoga. Auguri a tutti, comunque.
LA JUVE AGGANCIA L’INTER IN VETTA, ORA TOCCA ALLA LAZIO
Aggancio in testa alla classifica sulla strada del titolo di inverno. E’ un campionato che propone tante sorprese e questo lo rende vivo. La Fiorentina ha pareggiato con Vlahovic nel recupero una partita che l’Inter aveva amministrato dopo il gol iniziale dell’ex viola Borja Valero. I nerazzurri avevano fallito il raddoppio con Lukaku. Ora perderanno Brozovic e Lautaro squalificati per la partita contro il Genoa. E’ stata una settimana poco felice per la squadra di Conte, che e’ stata eliminata dalla Champions ed e’ stata raggiunta in vetta dalla Juve. Sintomi di nervosismo che potrebbero pesare sul campionato nerazzurro. Ci si chiede se e’ finito il momento magico. Vedremo. Per la Fiorentina una boccata d’ossigeno dopo quattro ko di fila.
La Juve già bel primo tempo ne aveva fatti tre all’Udinese: doppietta (e un palo) di Ronaldo, arrivato a quota nove. Con il trio Dybala-Higuain-CR7, il gioco della squadra di Sarri ha ben convinto. L’Udinese è scivolata al quartultimo posto, con una delle difese più battute del campionato (27 gol). Tuttavia i friulani nella ripresa hanno fatto meglio e Pussetto ha segnato il gol della bandiera.
Alla Sardegna Arena un lunedì di fuoco, con Cagliari-Lazio (arbitro Maresca) che ci dirà tante cose a proposito della lotta alle spalle della coppia di testa. La squadra di Inzaghi dovrebbe star bene, nonostante l’eliminazione dall’Europa League: dopo sette partite di seguito vinte, cerchera’ di fare il colpaccio contro un avversario che in casa difficilmente molla punti. Maran non avrà gli squalificati Olsen e Rog e gli infortunati storici. La Lazio confermerà la squadra che ha conquistato un posto importante in classifica. Come l’anno scorso (2-0, 2-1 contro i giallorossi) la Spal ha reso difficile la vita della Roma. Il rigore segnato da Petagna aveva messo la squadra di Semplici su una buona strada. E’ stato il secondo gol (su dieci) in trasferta dei ferraresi. Ma nella ripresa una mezza autorete su tiro di Pellegrini e un rigore di Perotti hanno ricacciato la sfortunata Spal sul fondo della classifica. Mhkitaryan ha poi messo al sicuro il risultato. Si è parlato del destino di Semplici. Per una sua sostituzione si erano fatti i nomi di di Iachini e Di Biagio, ma alla fine il tecnico biancoceleste è stato confermato. D’altro canto, cosa avrebbe potuto fare un nuovo tecnico? La squadra è da rinforzare: è questa la cura migliore. La Roma è sempre in corsa per un posto in Champions.
L’Atalanta ha perso sul campo del Bologna, sbagliando parecchie occasioni sotto porta. Per la squadra di Mihajlovic punti importanti per evitare brutte sorprese. I bergamaschi, un po’ per le assenze, un po’ per le fatiche di Champions, un po’ per l’euforia, hanno finito per fermarsi ancora in campionato. Il Napoli ha cambiato l’allenatore, ma i risultati sono stati sempre gli stessi: l’ottava partita consecutiva senza vittorie della squadra azzurra e il secondo ko di fila al San Paolo hanno confermato che qualcosa non va nell’ambiente, più che sulla panchina azzurra. La squadra di Gattuso ha visto allontanarsi vieppiù la zona Champions e il campionato ormai è diventato in salita. Viceversa il Parma ha vinto la seconda partita consecutiva in trasferta e ora le sue ambizioni sono cresciute: in casa gialloblù si pensa all’Europa League. Verona-Torino è stata una partita piena di emozioni. Il Torino, in vantaggio per 3-0 (pur se Belotti è entrato nel finale), su un Verona la cui difesa è fra le meno deboli del campionato, si è fatto rimontare. Diremmo che gli scaligeri non hanno un attacco esplosivo, eppure… I granata hanno momenti di instabilità e per questo non riescono a inserirsi nell’alta classifica, anche se hanno ottenuto sette punti in tre partite.
A San Siro operazione-nostalgia per tanti milanisti ed ex famosi, in occasione del 120esimo anniversario della fondazione rossonera. Ma il Milan non è riuscito a segnare contro un pericoloso Sassuolo e ha il quintultimo attacco del campionato con soli 16 gol segnati. Certo, ai tempi dei Baresi, Maldini, Sacchi (con Van Basten davanti) – tutti presenti per la celebrazione – le cose andavano meglio e il Milan faceva sognare. Anche se contro il Sassuolo le è stato annullato un gol di Hernandez (sarebbe stato il quinto stagionale) la squadra di Pioli ha commesso parecchi errori, pur essendo stata sfortunata (due legni di Leao). Gli emiliani si sono specializzati nel mettere il bastone fra le ruote agli avversari di rango: Juventus, Cagliari, Milan…In zona salvezza alla fine di un derby poco esaltante sul piano spettacolare, la Samp ha conquistato tre punti importanti per la classifica che le hanno permesso di tenersi al di fuori dal trio di coda, dove sono rimasti Genoa, Brescia e Spal.
Decisi segni di risveglio ha dato il Brescia che, dopo il ritorno di Corini in panchina, ha vinto due gare di file contro concorrenti diretti nella zona bassa della graduatoria. Sono arrivati i gol, mentre il Lecce ha preso una brutta batosta. In settimana un anticipo importante (Samp-Juve) e un recupero (Brescia-Sassuolo) che potrebbe pesare sulla classifica di coda. Il tutto mentre i bianconeri si prepareranno alla “rivincita” con la Lazio in Supercoppa dopo la batosta dell’Olimpico.
INTER +2 SULLA JUVE, LAZIO PIÙ VICINA
Svolta per il campionato. Per lo scudetto ora corrono in due, forse in tre. Forse. Perchè la sconfitta della Juve (che era l’unica squadra imbattuta in Europa) sul campo della Lazio ha portato l’Inter a +2, il che non è un segno di abdicazione dei bianconeri, ma costituisce un incoraggiamento per tutti gli avversari. Non è un campionato a strisce bianconere, insomma. E la Lazio è più vicina alla vetta. I meriti di questo cambio di indirizzo vanno proprio ai biancocelesti che con la settima vittoria consecutiva si sono messi a -3 dalla Juve e a -5 dall’Inter, con cui però hanno già perso. La sconfitta della Juve, dovuta a parecchi fattori, non ultimi l’espulsione di Cuadrado e a un’occasione mancata da Dybala, avrà qualche implicazione, perchè in casa bianconera non sono abituati a perdere. La Lazio è la squadra del momento: ha segnato 36 gol (solo l’Atalanta ha fatto di più: 37), ha il capocannoniere Immobile (che ha sbagliato un rigore contro la Juve) e ha vinto sette partite di fila. Un dato interessante: la Juve l’anno scorso dopo 15 partite aveva fatto 43 punti, ora 36. Sarri dovrà scoprire cosa non va e porvi riparo. C’è già chi ha nostalgia di Allegri. Ma, come ha detto Inzaghi, il calcio è così: oggi va tutto bene, domani cambia. L’Inter, grazie alla prodezza biancoceleste, si è ritrovata con due punti di vantaggio sui bianconeri. Eppure, è bastato un avversario mediamente forte, come la Roma, per darle l’alt. L’Inter, delle prime quattro ha battuto la Lazio, ha pareggiato con la Roma e ha perso con la Juventus, sempre in casa. Fuori casa i nerazzurri hanno vinto tutte le partite. Contro i giallorossi per la prima volta in stagione la squadra di Conte non ha segnato: la coppia Lukaku-Lautaro si è inceppata e ognuno può trarre le conclusioni che vuole. Certo, il tecnico interista deve pensare anche alla Champions dove contro il Barcellona si giocherà la qualificazione. Invece i giudizi vanno e vengono a seconda dei risultati. Conte (che vorrebbe un maggior appoggio dai tifosi) desidera arrivare “al meglio” alla sosta, per poi riordinare le idee e le forze. Potranno essere recuperati Barella, Sensi e altri dolenti. I giallorossi hanno giocato bene, ma hanno creato poco. La classifica è però promettente. Come quella del Cagliari che sul campo del Sassuolo sembrava in brutta giornata: il rientrante Berardi ha poi sbagliato (traversa) il primo rigore stagionale, quello della sicurezza, e la squadra di Maran ha rimontato ancora una volta. E’ sempre sul quarto grandino con la Roma. Non è facile battere il Verona, ma l’Atalanta ce l’ha fatta, nel recupero e contro un avversario in dieci. Questo la dice lunga sulle possibilità della squadra di Gasperini (Juric era il suo vice a Genova) che ha rimontato due volte gli scaligeri (doppietta di Di Carmine) e ha confezionato il gol della vittoria di Djmsiti con una manovra corale dei difensori Palomino e Toloi. Una bella partita: il Verona ha giocato bene e stava per fare il colpaccio. Peccato per un erroraccio arbitrale sul primo gol veronese. L’attacco bergamasco è rimasto il più forte, le speranze di Champions (di oggi e di domani) immutate. Il Napoli ha giocato un pessimo primo tempo a Udine, andando sotto per uno dei rari gol friulani (Lasagna, decima rete stagionale bianconera), ma nella ripresa si è messo a giocare e ha pareggiato con Zielinski. E tuttavia il risultato non è servito ad allontanare la crisi: la squadra di Ancelotti non vince da sette partite, è staccata di otto lunghezze dalla zona Champions. Maksimovic si è fatto espellere dalla panchina ! Per i friulani, che a loro volta non l’en plein da quattro gare, una boccata di fiducia, in attesa di tempi migliori. Gotti ha fatto cinque punti. Un buon Parma ha vinto a Marassi e ha raggiunto il Napoli. La Samp ha persino sbagliato un rigore con Quagliarella (Sepe lo ha parato), ma ha giocato male. Ora il derby genovese sarà decisivo per la salvezza, mentre il Parma guarda in alto. La seconda vittoria consecutiva ha riportato a galla il Torino che, pur senza Belotti, ha battuto una Fiorentina che ha avuto una reazione solo nel finale. Certo, la quarta sconfitta consecutiva dei viola che nel 2019 hanno vinto solo sei volte, ha messo in difficoltà la società e Montella. Decisione a Natale. Il Milan ha vinto a Bologna segnando per la prima volta tre gol. Con il rientro di Bonaventura, qualcosa di meglio. Hernandez (gol e autogol) ha già segnato quattro volte, come Piatek: terzino o cannoniere ? In zona salvezza, la vittoria del Brescia (gol di Balotelli, finalmente !) del redivivo Corini a Ferrara ha relegato all’ultimo posto i padroni di casa: Petagna si è fatto parare da Joronen il rigore del possibile pareggio. Errori che si pagano. Bella rimonta delle Lecce contro il Genoa che vinceva per 2-0 (Pandev gol da quasi centrocampo): i salentini, come contro il Cagliari, hanno recuperato, ma sono rimasti sempre senza vittorie interne. Ora le Coppe. Inter, Napoli e Atalanta aspettano di conoscere il loro destino. Auguri.





