Il pallone racconta di Franco Zuccalà

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L’INTER SORPASSA LA JUVE, VINCONO LE ROMANE

Sorpasso! L’Inter ha superato la Juve, evento raro nel nostro calcio. La squadra nerazzurra ha usufruito dell’impresa fatta a Torino dal Sassuolo che aveva in porta il terzo portiere, un diciottenne di nome Stefano Turati, che ha preso due gol e ne ha evitato tanti altri. Questo giovanotto viene dal vivaio nerazzurro. Oltre a raccontare questa storia singolare, visto che Natale è in arrivo, è il caso di fare qualche riflessione. Esempio: il campionato è lungo; la Juve è stata l’unica squadra a battere l’Inter; Conte e Marotta stanno dando filo da torcere alla loro ex squadra. Vi par poco? Sappiamo benissimo cosa si dirà: la Juve di Sarri non stava giocando benissimo e stava vinceva le partite con l’esperienza, prima o poi doveva incappare in qualche intoppo. E’ successo. Si dirà pure che Ronaldo (che pure ha segnato) non sta facendo miracoli e ci si chiederà perchè non virare decisamente sulla coppia Higuain-Dybala. Eppure la Juve sta andando bene in Champions e sta correndo per lo scudetto, è bene non dimenticarlo. E la crisi del Napoli, ormai staccassimo? Non sempre si può vincere, diceva una vecchia canzone.
Conte ha confessato di dormire poco, ora in testa alla classifica non riposerà più. Appena ha invocato i rinforzi, la squadra ha accelerato superando la Juve. Marotta ha parlato di Vidal e Conte ha detto che era un giocatore che gli aveva dato tanto. Arriverà il cileno? Lui comunque ha un Lautaro che ha segnato cinque gol in una settimana. What else? Cos’altro? Il Sassuolo ha in alcuni momenti della partita di Torino messo davvero in difficoltà la squadra campione. La Spal ha giocato una buona partita: dopo un primo tempo mediocre, si è ripresa, ha segnato un gol che ha riaperto la gara: il fatto è che che segna troppo poco (9 reti in tutto) per poter avere aspirazioni superiori. Ma dal giro delle riflessioni non può restar fuori Ciro Immobile che continua a segnare a raffica ed è giunto a quota 17 gol: ha portato l’altalenante Lazio alle spalle del duo di testa con più della metà delle reti segnate in totale (33) dalla squadra di Inzaghi. Immobile ha lasciato a volte ai compagni il tiro del dischetto. E nel prossimo turno l’Inter dovrà difendere il primato contro la Roma, mentre la Juve affronterà proprio la Lazio di Immobile all’Olimpico. Chi rischierà di più?
La squadra di Inzaghi ha strapazzato l’Udinese che, senza Jajalo, ha perso ancora (quattro sconfitte in sei gare): la Lazio potrebbe avvicinarsi sempre piu’ alla coppia di testa. I friulani dovranno guardarsi alle spalle. Sul campo di un bel Verona, la Roma, dopo aver rischiato, ha vinto ed è ora sul quarto gradino, dietro la Lazio. I giallorossi stanno crescendo e potranno raggiungere bei traguardi. Gli anticipi avevano messo in risalto il buon momento dell’Atalanta che era passata senza problemi sul campo di un Brescia, relegato ormai in pianta stabile sul fondo della classifica. E mentre in casa bergamasca hanno avuto un peso la propensione all gol di Pasalic e il rientro di Ilicic, il Brescia camicia a capire che le velleità di Balotelli (una traversa) si sono spente e l’arrivo di Grosso in panchina non ha prodotto nè punti, nè miglioramenti nel gioco. Si parla del ritorno Corini. I 34 gol segnati dall’Atalanta valgono la possibilità di correre per la Champions e l’attacco piu’ forte del campionato continua a girare vorticosamente. È tornato a vincere il Milan, a Parma, campo difficile; ha segnato il terzino Hernandez, non gli attaccanti. Per Pioli fa lo stesso.
Certo, era importante migliorare la classifica, ma per favore non parliamo di cose che non stanno nè in cielo, nè in terra. Il tecnico, interrogato sull’arrivo di Ibrahimovic ha risposto: “Sarei stato più contento se non mi aveste fatto questa domanda”. Per il Parma una brutta battuta di arresto. Il Napoli era in vantaggio sul Bologna, ma si è fatto raggiungere e superare, poi Llorente ha pareggiato in extremis, ma il VAR ha annullato per offside: sono sei le partite senza vittorie, per Ancelotti. Champions più difficile. La squadra rossoblu ha consolato il suo (poco rassegnato) allenatore Mihajlovic. Nel Monday Night Il Cagliari se la vedrà con la Samp: vincendo, si posizionerebbe al quarto posto. Maran non avrà Olsen e Cacciatore, squalificati dopo la turbolenta trasferta di Lecce. La Samp, dopo la vittoria sull’Udinese, ha ripreso coraggio e cercherà punti-salvezza, ma vedremo pure se la favola dei sardi continuerà. Arbitro Aureliano. Oltre al Brescia e la Spal, male in arnese si trova il Genoa che con l’arrivo di Thiago Motta in panchina sembrava aver ripreso quota e invece non vince da cinque partite (due pareggi) e la classifica si fa sempre più problematica.
Gli alti e bassi del Torino invece sono continuati: senza Belotti in attacco, ha segnato Bremer e Mazzarri si è tolto d’imbarazzo. Ancora male la Fiorentina (terzo k.o. di seguito), sorpassata dai granata. I viola, contro un Lecce che predilige le trasferte, non sono stati molto fortunati e c’è chi parla già di Montella in pericolo. I salentini hanno fatto un bel balzo in avanti. Insomma, campionato movimentato.
(ITALPRESS)

JUVE E INTER SALUTI E BACI A TUTTI ?

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In tredici giornate (un terzo di campionato), e in attesa dei verdetti (difficili) delle coppe, le posizioni sono delineate: Juventus e Inter hanno virtualmente salutato tutti, tenendo le inseguitrici a debita distanza. Si è giocato spesso su campi pesanti, al limite della praticabilità, Lecce-Cagliari non si è disputata e si recupererà alle 15 del Monday Afternoon. Passando alle partite disputate, noi ci chiediamo: come si fa a dir male della squadra di Sarri, che ha rischiato molto a Bergamo, è vero, ma alla fine ha vinto con la doppietta di Higuain e il bel gol di Dybala ? La Juve, in realtà, ha fatto capire che Ronaldo (che ha segnato più di tutti i bianconeri: 5 gol) è diventato un optional, quasi come l’autoradio, che si accende quando si vuole sentire bella musica, ma che talvolta gracchia o si guasta. E come si fa a dubitare dell’Inter ? La squadra nerazzurra avrà pure una rosa limitata, cosa che Conte ha lamentato (sempre costruttivamente però…), ma con i suoi 34 punti ha fatto bene come nel 1950-51, quando -con Armano, Wilkes, Lorenzi, Skoglund e Nyers in attacco-, così dicono i ragionieri del calcio, ebbe una partenza straordinaria. Fece come adesso (11 vittorie, un pareggio e una sconfitta con la Pro Patria), sotto la guida di Aldo Olivieri. Ma non raccontano che arrivò dietro il Milan di un punto, alla fine. Fece 107 gol, gli stessi gol dei rossoneri. Oggi l’Inter è dietro la Juve (-1) che non ha ancora perso, ma ha segnato meno dei nerazzurri (29-23); Conte ha la coppia Lukaku-Lautaro, che con 16 gol all’attivo è fra le migliori d’Europa. Ha fatto meglio in realtà la coppia Immobile-Correa (21), ma i punti della Lazio sono assai meno. La Juve è sempre avanti, ha vinto lo scontro diretto e ha la difesa meno battuta del campionato (10 gol subiti). La capolista a Bergamo ha vinto nel finale, dopo aver patito parecchio contro un’Atalanta che, pur senza Zapata, Malinovskyi e Ilicic, l’ha fatta tremare sbagliando un rigore con l’acerbo Barrow e poi segnando con Gosens, prima che si scatenassero gli HD (così sino stati ribattezzati Higuain e Dybala). L’Inter è passata come un trattore su un campo infame, pesante, insidioso. Il Torino, secondo noi, ha patito l’infortunio iniziale a Belotti, ma non gli son giovate le troppe lodi mediatiche dopo la vittoria di Brescia. La squadra di Mazzarri ha una difesa perforabile (nonostante Sirigu) e ora è contestata. Nel sabato “bestiale”, la figura delle squadre crisaiole l’hanno fatta il Milan e il Napoli. I rossoneri hanno continuato a perder terreno, i partenopei hanno fatto quattro punti in cinque partite ed è scoppiato il bailamme che sappiamo, che potrebbe essere reso più pesante dalle multe che De Laurentiis vuole appioppare ai suoi giocatori, molti dei quali rischiano di dover lasciare “‘o paese d’o sole”. Compreranno l’ombrello ? Anche Ancelotti, secondo i pessimisti, sarebbe con la valigia in mano. Insomma il melodramma è in atto: qualcuno (forse) morirà avvelenato. Noi speriamo di no, ma quando ci sono di mezzo i soldi…Secondo noi, il Maldini della terza generazione, Daniel, dopo nonno Cesare e papà Paolo, è una speranza per il futuro rossonero. Lo andammo a riprendere per fare un servizio televisivo sulla “dinastia”: era già un predestinato. Quanto a Ibrahimovic, se verrà preso, sarà un a mossa nostalgica, uno sguardo al… passato rossonero. Un passo avanti, in attesa del Cagliari che deve recuperare la partita di Lecce, l’ha fatto la Roma che ha rifilato una tripletta al povero Brescia, vedovo Balotelli. Brutta situazione per Grosso, con le “rondinelle” impallinate. La squadra di Fonseca è sempre dietro la Lazio che era andata in vantaggio sul Sassuolo con Immobile (15 gol), ma si era fatto raggiungere da Caputo. Caicedo ha riacciuffato la vittoria a tempo scaduto. Con un gol di Di Carmine (il primo in serie A) il Verona ha battuto la Fiorentina (un punto in tre partite) e si è insediato, con il Parma, alle spalle del Napoli. I viola hanno ritrovato Ribery, mentre Chiesa è andato in panchina: i miracoli del francese sono finiti ? Il pareggio in extremis del rattoppato Bologna nel derby col Parma, ha parzialmente rassicurato Mihajlovic, rimasto a casa. In realtà è un brutto risultato (un punto in quattro partite) ai margini della zona salvezza, mentre la rimaneggiatissima squadra di D’Aversa ha perso una grande occasione. In zona salvezza, la Samp ha battuto l’Udinese, sua pure con un uomo in più (espulso Jajalo) e grazie a un rigore concesso dopo che l’arbitro Pairetto (che sulle prime aveva sorvolato) ha rivisto l’azione. Ramirez ha deciso la partita. I friulani avevano segnato per primi dimostrando di poter fare il risultato. Ma…hanno perso. Ranieri sta riportando a galla i blucerchiati. Lecce-Cagliari (arbitro Mariani), detta chiaramente, non si poteva giocare. I sardi (capitano Nainggolan) erano contrari ad andare in campo. Il direttore di gara ha fatto le prove di rito, poi ha deciso giustamente per il rinvio. Nel Monday Afternoon (cioè alle 15) si tenterà di giocare. Nel Monday Night, poi, Spal e Genoa (arbitro Giacomelli) si giocheranno punti-salvezza. Senza Kouame i rossoblù sono in fiducia dopo il pareggio del San Paolo. I ferraresi, in difficoltà, non avranno gli squalificati Cionek e Tomovic, oltre che di alcuni infortunati. Semplici schiererà dall’inizio Sala, Vicari e Di Francesco, Thiago Motta recupererà Criscito e Ghiglione. Vietato perdere.

JUVE E INTER AVANTI TUTTA, CRISI NAPOLI

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Alla vigilia della sosta azzurra, tre 0-0, le solite polemiche e la Juve sempre in testa, con l’Inter alle calcagna. Ancora un exploit del Cagliari. Ma alcune delle inseguitrici si stanno squagliando, ad esempio il Napoli e l’Atalanta e la Roma. In coda, le genovesi si son messi alle spalle Spal e Brescia. La Juve ha vinto la classicissima con una “mossa” coraggiosa di Sarri che nella ripresa, vista la scarsa incisività dei suoi, con una grande dose di coraggio ha sostituito Ronaldo (poco felice della seconda esclusione) con Dybala e Bernardeschi con Douglas Costa. I due hanno sbloccato una partita grazie a un’azione irresistibile in cui è stato coinvolto pure Higuain e la Juve ha vinto una gara che si era messa male per la bona prestazione del Milan. I campioni sono rimasti così in testa e il Milan è nella zona bassa della classifica, il che implica alcuni rischi perchè la squadra di Pioli non e’ abituata a lottare per la salvezza. I cambi hanno deciso la partita e la classifica. Per l’Inter s’era messa male, contro il Verona, e tutti avevamo pensato che lo sfogo di Conte, dopo Dortmund, avevano il sapore di un triste presagio. Il rigore segato da Verre ne era stata la prova.
La difesa del Verona (molto forte) e’ crollata alla distanza sotto i colpi di Vecino e Barella (che golazo !). La squadra di Juric ha giocato un ottimo primo tempo, poi hanno preso il sopravvento i nerazzurri di Conte che ha commentato: “Un risultato diverso dalla vittoria avrebbe potuto ammazzarci. Siamo contenti di quello che abbiamo fatto nelle sette partire giocate in venti giorni: 31 punti in 12 partite sono un ottimo risultato.” La Roma a Parma, dopo un primo tempo senza grosse emozioni, ha colpito un palo nella ripresa su bella punizione di Kolarov. Ma i pali sono pali e i gol sono gol: al Tardini hanno segnato Sprocati e Cornelius: i giallorossi hanno subito la seconda sconfitta. Bene gli emiliani, ormai lanciati verso l’Europa. Il Cagliari ha continuato a sorprendere, andando ancora avanti in classifica dopo aver vinto di goleada contro la Fiorentina. Superate le prime difficolta’ (due sconfitte iniziali) la squadra di Maran ha inanellato dieci partite utili, ora tiene il passo delle “grandi”. I viola, piuttosto: sembravano aver ingranato, ma adesso sono crollati in difesa. Hanno trovato in compenso la (inutile) doppietta dei Vlahovic. Ora si aspetta il rientro di Ribery. Dove arriveranno i sardi ?
La Lazio ha gli stessi punti della squadra di Maran. Ma, dopo aver dominato a lungo si e’ fatta rimontare una volta e…mezza dal Lecce di Liverani (un ex). Autore del doppio pareggio (uno annullato) il redivivo Lapadula. Episodi molto dubbi sui due rigori, uno per parte. Su quello di Babacar parato da Strakosha, ha insaccato il leccese, che era entrato in area prematuramente: gol annullato. Su quello segnato da Immobile, ci e’ sembrato che Calderoni (forse spinto) abbia toccato di mano nel cadere. Il gol n.102 di Immobile ha chiuso la sfida. Ciro era stato premiato per le 200 presenze: segna mediamente mezzo gol e un pezzetto a partita. Doppietta pure di Correa. Lecce imbufalito con l’arbitro Manganiello. Samp-Atalanta e’ finita senza gol. L’attacco piu’ forte del campionato si e’ inceppato contro la squadra di Ranieri che sta cercando di tirar su morale e classifica dei doriani. Per ora ha aggiustato la difesa: tre gol subiti in cinque partite. Ma l’Atalanta ? Dopo i sette gol all’Udinese e il pareggio (2-2) di Napoli, non ha piu’ segnato. Senza Ilicic e Zapata le cose si sono forse complicate. A Napoli ne stanno succedendo di mille colori: tutti contro tutti. Ci si sono messi pure i ladri in casa Allan: c’entra il pallone ? Certo, l’aver fatto nove punti meno della scorsa stagione, sta rendendo amara la vita a tutti.
Ne ha approfittato il Genoa. La squadra di Ancelotti ha colpito molti pali, ma le cose sono andate male e viene messa in dubbio persino la permanenza del tecnico, che aveva giurato eterna fedelta’ al Vesuvio. Sembra una commedia di Mario Merola. Il Torino ha stravinto a Brescia, contro un avversario inconsistente, riprendendo coraggio: due rigori di Belotti (impeccabile dal dischetto). L’esordio di Grosso (cori per…Corini) alla guida delle “rondinelle” non e’ stato dei migliori: sconfitta, espulso Mateju e messo da parte Balotelli (che non ha gradito) nell’intervallo. Non una mossa popolare…Nella ripresa il Brescia ha dato segni di risveglio, ma ne ha presi altri due da Berenguer. Ora e’ ultimo. L’Udinese ha ripreso a stentare in attacco, contro la disperata Spal. Gotti stavolta non ha fatto miracoli. Anzi, il miracolo lo ha compiuto Musso, parando nel recupero un rigore di Petagna. Ora si aspetta il nuovo tecnico. Si e’ parlato di Zenga, Marino e Colantuono. Che occasione hanno perso i ferraresi: era il primo rigore stagionale e non erano preparati…La vittoria del Sassuolo (doppietta di Caputo) nel derby con il Bologna (quarto ko consecutivo), conferma l’adattabilita’ della squadra di De Zerbi all’avversario e i problemi dei rossoblù, che vedono tramontare i loro sogni di gloria.
Sarà per la sostanziale “assenza” di Mihajlovic a causa della malattia o per la mediocrita’ dell’attacco ? Ora si parla dell’arrivo di Ibrahimovic, grazie proprio all’amicizia di Sinisa con il giocatore. Ma bastera’ un anziano attaccante per risolvere tutti i problemi ? Dopo la sosta azzurra, un turno scoppiettante con Atalanta-Juventus, Torino-Inter e Milan-Napoli. Prepariamoci allo choc.

TUTTI COMPLOTTANO PRO JUVE, RAZZISTI IN PRIMA PAGINA

Sono successe molte cose, ma si parlerà molto delle partite fermate per razzismo, del gesto di Balotelli che – bersagliato dal pubblico – ha scagliato la palla in tribuna. Voleva anche andarsene, ma lo hanno frenato. Juric ha negato che ci fossero atteggiamenti razzistici. Oltre che a Verona, anche a Roma è successo qualcosa. Vero o no, noi (loro) siamo questi. Si è parlato molto del prodigioso Cagliari: c’era l’ottantenne (ora) Albertosi fra i pali; Martiradonna e Zignoli erano i terzini; Cera, Niccolai (il re degli autogol) e Tomasini (Brugnera) in mediana ; Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva (il re del gol: ne fece 21) in attacco. L’allenatore era Manlio Scopigno ed era la stagione 1969-70, mezzo secolo fa. Quel Cagliari vinse il primo (e unico) scudetto della sua storia. Ora non vincerà certo il titolo perchè questo è un privilegio riservato a pochi, forse a una squadra sola. Ma è significativo il fatto che i sardi (nove gare utili) siano in zona Champions, avendo battuto a domicilio l’Atalanta, che aveva segnato più di tutti, ma stavolta ha sbagliato porta: Pasalic ha infilato la palla nella propria.
Senza l’espulso Ilicic, in dieci, la squadra di Gasperini ha clamorosamente perso col Cagliari di Maran. Le prodezze vanno e vengono, nel calcio, e la verità è che tutti gli avversari, in fondo, complottano pro Juve. Fra partitissime, partite e partitacce, il week-end ci ha ripetuto le solite poesie in cui cuore fa rima con amore, Juve con scudetto e arbitro con proteste. La capolista, l’Inter, la Roma, la Lazio il Cagliari hanno vinto, il Napoli e l’Atalanta no. Ma c’è stato qualcosa che ha lasciato il segno, in questi giorni, perchè detto da due mostri sacri del mondo del pallone, Klopp e Guardiola: si gioca troppo. Ma vah? In questo mondo foderato di miliardi, se loro (e tanti altri) vengono “inseguiti” dai soldi, un motivo ci sarà: per pagarli profumatamente, si è innescato un meccanismo che deve produrre questi danari. Trattasi di tv, sponsor, pubblicità ecc. I disfattisti sono nostalgici del calcio solo di domenica; gli agit-prop vogliono sempre più avvenimenti e partite. è come un mostro che, per alimentarsi, a volte deve mangiare sè stesso, cioè distruggere la parte sentimentale dei gioco. Si chiama “uroboro”, abbiamo consultato la Treccani: è un mostro presente in tante culture antiche.
è come un serpente che si mangia la coda; sembra immobile, ma si muove continuamente. Il calcio gli somiglia. Ma Klopp e Guardiola (e tutti gli attori del teatrino) rinuncerebbero ai loro ingaggi miliardari per giocar meno? A proposito di uroboro, torniamo al campionato che ripete (quasi) sempre gli stessi riti. La Juve ha vinto il derby ed è rimasta in vetta, il Torino ha perso e si è lamentato dell’arbitraggio per un mani di De Ligt (autore poi del gol), un olandese che sembra la dea Calì, con mille braccia che vanno sempre incontro alla palla. Era quasi fatale che i granata si lamentassero. Però i bianconeri, anche non giocando al meglio, sono sempre in sella, i granata non vincono da sei partite. L’Inter ha vinto a Bologna in extremis con un rigore di Lukaku (10 gol). “Un tuffetto” lo hanno definito i bolognesi. è sempre la stessa solfa: chi perde non ci sta, a torto o ragione. Ora i nerazzurri (secondo attacco dopo l’Atalanta) sono sempre più convinti di potersela giocare con la Juve per lo scudetto. Ma la Roma? Non si può ignorare che i giallorossi sono terzi (una sola sconfitta, con l’Atalanta: solo la Juve non ha mai perso). Nonostante gli infortuni, è sempre lì e Fonseca è asceso agli onori degli altari: qualche tempo fa molti si chiedevano chi fosse “costui”.
Stavolta ha battuto il Napoli: ha avuto due rigori (uno di Kolarov, parato da Meret), è vero. Ma c’è già chi si chiede se la squadra di Ancelotti&Son sia davvero da scudetto, nonostante i gol a raffica di Milik (5 in quattro gare). Forse il problema è la difesa (15 reti subite), forse è l’imponderabile, che gioca spesso “contro”. Occorrono corni rossi.
La Lazio ha invece espugnato San Siro dopo 30 anni e ha fatto un bel salto avanti in classifica. Immobile ha segnato ancora (13mo gol) ed è arrivato a quota 100. Il Milan è tornato nei guai. sarà dura per Pioli. Fiorentina e Parma si sono ostacolati a vicenda: un pareggio che li frena, più utile agli emiliani. Il Verona ha battuto il Brescia, anche se Supermario ha segnato un gol e ha preso un palo: gli scaligeri sono in zona “Europa”, le “rondinelle” non volano più. Da un pezzo. Corini verrà sostituito da Lopez o Prandelli? L’Udinese si è scrollata di dosso il complesso degli 11 gol presi in due gare e ha vinto segnando tre volte (aveva fatto cinque reti in dieci partite), smontando l’effetto Thiago Motta in casa Genoa. Gotti ha detto di non volere la titolarità della panca friulana: vuol fare l’eterno secondo…
Il Lecce ha continuato a non vincere in casa. Il Sassuolo lo ha rimontato due volte. Nel Monday Night, Spal-Samp (Chiffi), spareggio in coda alla classifica. Attacchi e difese hanno numeri terribili. Semplici patisce per qualche assenza. Ranieri ha capito che Quagliarella non segna più e lo potrebbe dirottare il panchina. Ci vien da piangere, ma non lo faremo per quattro (quattro?) cialtroni che vanno allo stadio per insultare i giocatori di colore. C’est la vie, è la vita..

NAPOLI-ATALANTA PARI E POLEMICHE, CR7 GOL AL 96°, JUVE IN TESTA

La Juve è tornata sola in testa, con un rigore di Ronaldo nel recupero. Ovviamente, con polemiche. Ce n’era proprio bisogno, dato che il 2-2 fra Napoli e Atalanta avrà degli strascichi per l’arbitraggio. Di fatto, il pari del San Paolo ha favorito solo l’Inter. Nel finale infatti un rigore non è stato dato al Napoli e, sugli sviluppi, è arrivato il pareggio dei bergamaschi. Apriti cielo. Era la partita-clou del mercoledì di campionato ed è successo di tutto. L’inizio debordante del Napoli (che ha perso Allan per un infortunio) è sfociato nel gol di Maksimovic. Poi un palo di Milik a porta vuota, ha impedito al Napoli di raddoppiare. La squadra di Gasperini è cresciuta e, grazie a un errore di Meret, ha pareggiato con Freuler. L’Atalanta in alcuni momenti è sembrata travolgente, ma il Napoli con Milik ha avuto impennate considerevoli e ha segnato un gol formidabile. Ilicic ha pareggiato ancora, come abbiamo detto. La partita è finita in un clima teso, con l’espulsione di Ancelotti. Nel recupero l’Atalanta ha sfiorato la vittoria. Contestatissimo l’arbitro Giacomelli.
Il Genoa in dieci aveva quasi pareggiato sul campo della Juve. Col rientro di Ronaldo (serata grigia, gol annullato nel finale, poi rete sul rigore finale) e l’assenza dell’infortunato Pjanic, la Juventus ha stentato contro il Genoa di Thiago Motta. Niente Higuain: CR7 e Dybala in avanti, Buffon e Rugani in difesa. I rossoblu hanno saputo tener testa alla capolista, anche se Dybala è andato vicino al gol. Bonucci di testa ha poi sbloccato la partita con la complicità della difesa genoana. Kouamè (con un pizzico di fortuna) ha battuto Buffon, pareggiando. In difficoltà la squadra bianconera. Poi l’espulsione (un po’ severa) di Cassata, ha lasciato il Genoa in dieci. Rosso anche per Marchetti che era in panchina e per Rabiot. Il rigore finale ha dato una vittoria fortunosa alla Juve. Non è stata la migliore Inter, quella che ha vinto a Brescia, ma ha conquistato i tre punti e questo è bastato per confermare il posto d’alta classifica. Conte continua a lamentarsi per i troppi impegni affrontati con una rosa ridotta. Ci crede, ma mette anche le mani avanti…Questa è la minestra e bisogna accontentarsi. Piuttosto, le “rondinelle”: hanno fatto bene nella ripresa, ma non è bastato.
Quanto a Balotelli, sul quale si sono riversati gli insulti degli interisti, ha avuto qualche occasione, si è impegnato, ma sostanzialmente non ha potuto cambiare le sorti della gara. Cambierà quelle del Brescia, alla lunga? Lukaku e Lautaro continuano a segnare, ma la difesa nerazzurra ora tutte le volte subisce gol: nove in cinque partite. E dire che sembrava imbattibile. Roma in zona Champions. Udinese con Okaka nelle vesti dell’ex e Roma priva di parecchi titolari. I giallorossi sono passati con Zaniolo. L’espulsione di Fazio (la quinta stagionale, più quella di Fonseca) non ha creato molti problemi alla squadra capitolina, che ha raddoppiato con Smalling e triplicato con Kluivert. Anche Kolarov ha fatto centro su rigore. La difesa friulana ha preso undici gol in due partite. Continua a salire in classifica la Lazio (11 punti in cinque gare). Il duello Immobile-Belotti è stato stravinto dal biancoceleste (2 gol, un rigore) Acerbi ha spezzato l’equilibrio della gara. L’undicesimo gol di Immobile ha stroncato la squadra granata, che ha ottenuto due punti in cinque partite. Media da retrocessione. Poi ancora Immobile dal dischetto e un autogol di Belotti (!) hanno matato il Toro.
Cagliari vicino alla Champions, invece. Santander ha segnato un rigore a metà primo tempo. I sardi hanno mancato di poco il pareggio. Nella ripresa ha pareggiato Joao Pedro con un tiro deviato. Ottavo risultato utile per la squadra di Maran. Un gol di Palacio è stato annullato dal VAR. Simeone ha segnato il gol del vantaggio cagliaritano e Joao Pedro quello della sicurezza. Il Bologna ha segnato ancora nel finale. Tutti credevamo che il Parma avesse imboccato la strada dell’alta classifica, invece per le troppe assenze e la bravura del Verona, ha perso in casa contro gli scaligeri. La squadra di Juric segnerà pure poco, ma la sua difesa è a tenuta stagna. Vittoria della Fiorentina sul campo del Sassuolo. Senza lo squalificato Ribery (Boateng in campo: subito ha colpito un palo) e Montella in panchina i viola. Boga, con una strepitosa azione individuale, ha portato in vantaggio i neroverdi. Un primo pareggio dei viola è stato annullato per un ridicolo “mani”. Poi Castrovilli ha pareggiato davvero di testa e Milenkovic ha siglato il 2-1 per i viola. Il Milan adesso dovrà cercare, nel recupero, di riscattarsi contro una Spal che ha fermato il Napoli, ma è sempre nelle ultime posizioni della classifica.
Pioli (“Tutti devono dare qualcosa in piu'”) non puo’ continuare a deludere e ha in mente una  formazione combattiva. Forse Piatek dall’inizio. Ancora qualche assenza per la squadra di Semplici che avra’ in Petagna un ex con qualche motivazione in piu’. Arbitro Piccinini. Sempre peggio la Samp, anche se ha pareggiato in extremis col Lecce. Gli errori difensivi e il gol di Lapadula avevano dato una mazzata alla squadra di Ranieri. I salentini avevano mancato il raddoppio. Gabriel aveva fatto qualche mezzo-miracolo. L’arbitrio Massa si era rimangiato un rigore per il Lecce e il rosso a Ferrari, dopo un’occhiata allo schermo. Nel finale espulso Tachtsidis. E Ramirez ha segnato il gol del pareggio. Nel prossimo week-end, trasferta non facile per l’Inter a Bologna, ma gara piu’ difficile per la Juve, impegnata nel derby col Torino. E ci sono anche anche Roma-Napoli e Atalanta-Cagliari: un altro bel piattino al cianuro per tutti. Buon appetito…
(ITALPRESS)

ATALANTA-MITRAGLIA, JUVE E INTER GIOCANO A “CIAPA NO”

La “prima pagina” spetta d’obbligo all’Atalanta, macchina da gol, squadra volubile, non da esportazione, che è in vista delle “grandi”. Ha segnato 28 gol (più di tre a gara) e ha strapazzato l’Udinese in rimonta. Nel 2017-18 la Juve ne aveva fatti 27. Nessuno ai tempi dei tre punti aveva fatto altrettanto. In Europa solo Manchester City e Ajax hanno segnato 29 reti. Muriel (tripletta) è già a quota 8 gol. E non c’era Zapata… I friulani avevano subito sei gol in otto gare: ne hanno prese sette a Bergamo, con l’attenuante di aver giocato gran parte della gara in dieci. Musso ha impedito un risultato più disastroso. Dove arriverà l’Atalanta, visto che Juve e Inter (e lo stesso Napoli) hanno giocato a “Ciapa no”, una variante del Tressette in cui vince chi…perde ? Le due squadre di testa hanno pareggiato, ma contro Lecce e Parma è stato come se avessero perso. Infatti sono emersi i lati meno positivi della loro personalità. I detrattori se la sono presa con Sarri per non aver schierato Ronaldo, ma il tecnico ha detto che il giocatore era d’accordo: “Voleva riposare”. Ha definito “poco lucidi” i suoi e ha fatto notare le dieci palle gol create (e fallite) dai bianconeri, il terzo “mani” da rigore di De Ligt e l’infortunio a Pjanic, che sono sembrati conseguenza di deconcentrazione. A Sarri sono stati contestati i troppi gol subiti: otto in campionato, poi gli altri in Coppa. Il tecnico si è difeso dicendo che erano stati segnati quasi tutti “su palla ferma”. è un’attenuante ? Piuttosto, un elogio meritano Lecce e Parma che hanno saputo mettere in difficoltà le due “grandi”. Nella città del leccese Antonio Conte, la Juve ha quindi perso due punti: il sorpasso era sembrato cosa fatta e invece l’Inter contro un temibile Parma ha pareggiato, andando sotto per 2-1 e recuperando solo un punto. Conte si è detto preoccupato e ha ammesso le “disattenzioni” difensive; ha recriminato per il fatto di aver dovuto giocare ogni tre giorni. L’ha voluta la bicicletta? Pedali, adesso. Una cosa è certa: le nostre “grandi” (a volte) sbagliano come tutte le altre: “Lui è peggio di me” s’intitolava un film con Pozzetto e Celentano. Pur avendo rose molto ampie, Juve e Inter hanno pagato. Forse per questo Agnelli e i capataz della società hanno stanziato 300 milioni da spendere per la squadra. E Conte ha invocato rinforzi. Chissà cosa avranno pensato dei 5 gol in sei partite di Icardi a Parigi: Maurito ha “sbaragliato” Cavani e il PSG è in testa con 5 punti sul Nantes. Marotta ha detto di essere contento di quel che sta facendo l’ex interista. Lo sarà davvero ? è stata una giornata di rigori dati e non dati a Lecce, di fuorigioco visti, non visti, giudicati con difficoltà, di “mani” volontari, involontari ecc. Stiamo scoprendo che la VAR è essenziale, e lo ripetiamo tutti a pappagallo, ma spesso ci vengono i dubbi, specie sui falli di mano. Ma che calcio è diventato ? Il Napoli a Ferrara ha perso una grande occasione. In vantaggio con Milik si è fatto raggiungere da Kurtic. C’è stato un mani di Valoti: prima rigore, poi no. Da considerare un palo di Ruiz, le parate di Berisha, ma anche un salvataggio di Ospina. Ora la squadra di Ancelotti è a -6 dalla vetta. In Roma- Milan, la difesa rossonera ha “regalato” troppo e la Roma, pur priva di tanti titolari, ha vinto. I giallorossi hanno perso solo una partita (con l’Atalanta) e sono in corsa per un posto in Champions. Dzeko ha sbloccato la partita. Pioli, con un punto in due partite, non ha cominciato bene, ma con una difesa tanto malmessa…E dire che Donnarumma ha preso tante palle difficili… Immobile, con un gol contestato (fallo di Lukaku su Sottil) ha dato la vittoria alla Lazio a Firenze: è stato il decimo centro del cannoniere biancoceleste che ha “gelato” i viola, fermati dopo sei partite utili. In chiusura di gara un rigore (espulso Ranieri, giovane difensore toscano) è stato parato da Dragowski a Caicedo. Ha impressionato positivamente il Cagliari che ha rimpicciolito ancor più il Torino, salvato da Sirigu e Zaza. I sardi sono nei quartieri alti, con intenzione di restarci. Giocano bene; i granata non crediamo. Il Bologna di Mihajlovic ha relegato la Samp all’ultimo posto, solissima, con numeri da serie B. Difesa catastrofica (presi due gol a partita) e attacco peggiore: 5 reti segnate, come l’Udinese. I rossoblù sono a metà classifica, con tendenza a salire. Il Sassuolo ha vinto a Verona, dopo tre ko di fila. Gli scaligeri continuano a mostrare problemi in attacco (solo 6 gol segnati), ma non sono stati fortunati: due pali. Il Genoa, sotto la guida di Thiago Motta, è tornato a vincere contro un Brescia che aveva cominciato bene, ma che non riesce a nascondere le proprie debolezze, nonostante il “rinforzo” di Balotelli: un punto in quattro gare, ma una partita in meno. Ora il turno infrasettimanale, con Napoli-Atalanta partita di maggior spicco.

JUVE E INTER VINCONO SUDANDO, ATALANTA BELLA MA ANCORA IMMATURA

Giornata di gol (31, ma c’e’ da giocare Brescia-Fiorentina), di polemiche, di decisioni arbitrali discusse. Come (quasi) sempre. La Juve e’ rimasta in testa: se un bel gioco durera’ poco, il suo continuera’? La cosiddetta “rivoluzione culturale” di Sarri ha dato qualche frutto, ma ha anche creato qualche spavento, nel finale della partita con il Bologna, tanto che la capolista ha dovuto accendere due ceri: una a San Palo e uno a San Buffon, che hanno salvato la vittoria su un buon Bologna. C’e’ stato chi ha censurato il comportamento della difesa bianconera (specie quello di De Ligt: si e’ anche parlato di un suo mani in area non punito), mentre ha esaltato Ronaldo (700 gol +1) e Pjanic, autore del punto decisiivo. L’ex bancario Sarri e’ bravo nel fare i conti: si sta rivelando incisivo e dialettico. Risponde argomentando a chi gli fa appunti, lasciando a volte gli interlocutori senza parole. Quando si dice “la forza dei risultati”, altro che gioco! E intanto e’ in testa. L’Inter e’ a un punto, l’Atalanta e’ a -5 , il Napoli a -6. La squadra di Conte sembrava dominare sul campo del Sassuolo (dopo cinque i flop del passato) e invece, dopo essere giunta sul 4-1 (doppiette di Lautaro e Lukaku, un rigore ciascuno), si e’ fatta quasi rimontare, vincendo con un gol di scarto. Certamente Conte sara’ rimasto contento della vittoria, non della difesa, che era la piu’ forte del campionato e ora e’ diventata “normale”. L’Udinese ha preso un gol in meno.

A Reggio Emilia (bella e inutile la rimonta del Sassuolo: e’ tornato a segnare Berardi) non e’ successo quel che era capitato all’Olimpico: dove si era passati dallo 0-3 al 3-3. Se avete bisogno di polemiche, prendetene a piene mani. Una partita spettacolare, quella fra Lazio e Atalanta. I bergamaschi avevano stracciato nel primo tempo gli avversari, chiudendo sul 3-0 (doppietta di Muriel). I romani erano apparsi annientati. Ma nella ripresa hanno progressivamente ceduto, sino a farsi raggiungere. Come mai un crollo cosi’ evidente? Secondo noi, quella di Gasperini (che ha recriminato per i due rigori contro, definidendoli “Furbate”) non e’ ancora una squadra del tutto matura. E’ bella, a volte irresistibile, ma non sa (a volte) “amministrare” il risultato. Gasp dice piu’ o meno di essere stato derubato sui due rigori e che Immobile si e’ tuffato. Ma la sua squadra ha commesso degli errori in fase difensiva. Immobile (doppietta), con 9 gol e’ capocannoniere, ha segnato 96 reti e punta a quota 100. Comunque, due punti persi dai bergamaschi che, nonostante tutto, ne hanno 11 piu’ dell’anno scorso. La Lazio malissimo nel primo tempo, poi si e’ ripresa. Bene l’attacco, ma la difesa?

Un grosso passo avanti lo ha fatto il Cagliari che, battendo la Spal (Nainggolan un gol e un palo) ha superato le romane: grande exploit della squadra di Maran. Ferraresi sempre in zona pericolo. Il Parma ha asfaltato il Genoa (penultimo) che accusava assenze in difesa. Gli emiliani, che hanno perso Inglese, hanno acciuffato la Lazio in classifica. Cornelius tripletta. Andreazzoli adesso rischia davvero la panchina. Il Napoli e’ tornato a vincere, sia pure con una certa fatica nel primo tempo, contro un buon Verona. Sara’ un caso, ma il ritorno a tempi pieno di Milik (doppietta) e’ stato decisivo. I tre punti hanno portato la quiete in casa azzurra, dopo le due partite senza gol, le discussioni sui contratti, i mugugni di Insigne. La Roma, tartassata dalle assenze (ora anche Cristante e Kalinic infortunati, Kluivert espulso) non e’ riuscita a vincere sul campo della Samp dell’ex tecnico giallorosso Ranieri, rimasta ultima con una delle peggiori difese. Del Genoa, con 20 gol presi, l’ultima. L’Udinese ha giocato una bella partita, battendo e agganciando il Torino (tre partite, un punto). La squadra dello squalificato Tudor ha, come detto, la retroguardia meno battuta del campionato (6 gol subiti). Okaka ha segnato ancora, ma i bianconeri faticano davanti, anche se non sono stati fortunati (palo, occasioni mancate). Il Torino? Prometteva mari e monti…

Pioli ha esordito con un pareggio alla guida del Milan. Eppure ha avuto in mano la partita giocando bene nel primo tempo, ma cedendo nel finale. Il Lecce aveva cominciato malissimo, ma poi si e’ ripreso, pareggiando due volte. Eppure aveva segnato anche Piatek, oltre all’ottimo Calhanoglu. Insomma si puo’ dire che Pioli abbia dato un gioco ai rossoneri, ma il risultato e’ rimasto lo stesso di quelli dei tempi di Giampaolo. Vedremo in futuro. Nel Monday Night, Brescia-Fiorentina (Calvarese): una partita che ci dira’ dove possono arrivare le due squadre. La Fiorentina ha fatto piu’ progressi: cinque partite utili, tre vittorie di seguito. Il Brescia e’ andato abbastanza bene e aspetta i gol di Balotelli, proteso verso quota 50. Corini con Matjeu al posto di Martella. Montella ha recuperato Chiesa. Ora le Coppe, mentre l’ultima “voce” riguarda Ibrahimovic. Lui tornerebbe, ma vuole un posto fisso e un vagone di soldi. Chi si sacrifichera’?

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ALLA JUVE IL DERBY D’ITALIA, L’ATALANTA INCALZA

La Juve, come d’abitudine, si è riposizionata in testa alla classifica. Ha vinto il derby d’Italia grazie al gol di Higuain, entrato nel finale. Ha sostituito Dybala che aveva segnato all’inizio un bel gol. L’Inter ha giocato, in qualche momento ha insidiato Bonucci e soci, ma sostanzialmente non si e’ dimostrata matura per continuare nell’avventura in testa alla classifica. E’ stato un buon derby, ricco di emozioni e di botte. Forse i veri avversari per il primato saranno nerazzurri, ma quelli dell’Atalanta. I nerazzurri calano nella ripresa, come si era visto a Barcellona. Ma il succo e’ che la Juventus e’ piu’ matura e le sei vittorie iniziali avevano illuso Conte e l’Inter. Vedremo se i nerazzurri si sgonfieranno. E la difesa piu’ forte del campionato? Tre pareggi e non molti gol (20, ma c’e’ da recuperare Brescia-Sassuolo), molti pasticci degli arbitri, ma ormai ci abbiamo fatto il callo. La vera macchina da gol e’ l’Atalanta: ne ha fatti piu’ di tutti, diciotto, e gia’ morde le caviglie delle prime. Zapata e’ a quota sei. Contro il Lecce, una vittoria per il fortunato ritorno a casa, nel nuovo stadio Gewiss. Dove arrivera’ la squadra di Gasperini? Sicuramente in alto.

Ha un po’ deluso il Napoli sul campo del Torino. I granata hanno fatto di piu’, ma Belotti e Mertens sono rimasti silenti e gol non se ne sono visti. Ora la squadra di Ancelotti (attacco che sembrava il migliore, qualche settimana fa) e’ a distanza (-6) dalla vetta e il Toro puo’ solo pensare all’Europa League. Anche le squadre capitoline hanno faticato. La Roma contro il Cagliari, la Lazio a Bologna, sotto gli occhi del “doppio ex” Mihajlovic, non hanno vinto. Al Dall’Ara, due espulsi, quattro gol tanti episodi discussi. All’Olimpico un rigore, un autogol, cartellini rossi nel finale. Le squadre romane hanno perso posizioni, anche se nella Lazio Immobile e’ gia’ capocannoniere con sette reti. Inzaghi lo ha sostituito lasciando in campo Correa: un mangiatore di gol: errori in fase risolutiva e un rigore sbagliato. Chissa’, se l’avesse tirato Immobile…I giallorossi credevano di aver vinto contro il Cagliari, grazie a un gol di Kalinic, poi annullato. Brutto incidente a Pisacane, nella circostanza. Dopo il fischio finale, Fonseca e altri della panchina “cacciati” per proteste. Chiedevano perche’ l’arbitro Massa non fosse andato a vedere lo schermo. Per molti il fallo c’era, anche se i dirigenti giallorossi sono di parere contrario.

“Non e’ un gioco per signorine – ha detto Petrachi – altrimenti andiamo a fare danza classica”. Solite diatribe, generate dalle novita’ del VAR. Chi “perde” non ci sta mai: troppi interessi. Per obiettivita’ dobbiamo dire che Massa aveva combinato qualche pasticcio anche in Fiorentina-Napoli (prima giornata), ed era stato fermato). Sardi al quinto risultato utile consecutivo e nei quartieri alti. I sogni di gloria delle romane? Qualcuno si sta risvegliando. La terza vittoria consecutiva della Fiorentina sull’Udinese (gol di Milenkovic) ha portato i viola in rampa di lancio verso la zona alta della classifica. L’Udinese e’ tornata in fase di stallo, anche se la situazione non e’ grave. Con Brescia-Sassuolo da recuperare, a meta’ classifica c’e’ affollamento, anche se si stanno staccando le prime e le ultime: alla vigilia della sosta azzurra, le posizioni di stanno delineando. Come l’anno scorso, tre squadre nella zona altissima (Inter, Juve, Atalanta), un gruppo che lotta per l’Europa (Napoli, Roma, Lazio e le novita’ Cagliari e Fiorentina), poi quelle che non vanno benissimo e, in coda, le genovesi che stanno malissimo. Di Francesco e Giampaolo si giocavano un pezzo di panchina e Semplici cominciava ad avere qualche problema: e’ andata male al tecnico della Samp, rimasto all’ultimo posto, perche’ la Spal ha battuto il Parma e ha fatto un passo avanti.

La Sampdoria ha numeri da retrocessione: attacco da quattro gol, difesa con 14 reti subite. A questo punto c’e’ da pensare che del tecnico si parlera’ nel corso della sosta. Sarebbe pronto Pioli come sostituto, ma anche il Genoa lo vorrebbe. Il Verona ha trovato il gol, che gli mancava, come la Spal che ha vinto in dieci il derby con il Parma. Un raggio di sole su Giampaolo che ha messo sulla graticola Andreazzoli. Il Milan, con Reina in porta al posto di Donnarumma, a Marassi ha ribaltato il risultato (errore del portiere sul gol di Schone), poi i rossoneri sono cresciuti e hanno vinto, salvando il loro allenatore. Muto Piatek, sul campo che lo vide protagonista. Adesso le cose cambieranno in casa rossonera? E i fautori dell’esonero, compresi i “nemici” del tecnico sul fronte interno? Il romanzone non e’ arrivato all’ultima pagina: ne riparleremo alla prossima puntata. Intanto, Genova e’ diventata (calcisticamente) una citta’ di retroguardia: penultimo il Genoa, ultima la Samp: e se retrocedessero entrambi? Sarebbe una sciagura, ma di cio’ si tratta.

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