Il pallone racconta di Franco Zuccalà

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INTER INARRESTABILE (+2 SU JUVE), TONFI CASALINGHI DI NAPOLI E ROMA

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Pochi gol (14, ma mancano quelli di Torino-Milan): alcuni allenatori hanno cominciato a tirare i remi in barca e i trionfalismi sul gioco d’attacco sono finiti, per ora. Rigori sbagliati, gol annullati, sorprese: insomma serata movimentata. Inter (+2) e Juve sempre piu’ soli, mentre si avvicina il derby d’Italia. L’Inter vi arrivera’ dopo la trasferta di Genova con la Samp; la Juve invece giochera’ in casa con la Spal, prima di andare a San Siro. Clamorosa la sconfitta del Napoli contro il Cagliari dopo una gara pressoche’ dominata. L’Atalanta ha vinto (bene) sul campo di una brutta Roma, superando la squadra di Ancelotti. Quinta vittoria di fila dell’Inter, quindi. Un gol di D’Ambrosio e le parate di Handanovic hanno caratterizzato il primo tempo di Inter-Lazio. La squadra di Inzaghi (senza Immobile, inizialmente in panchina) ha creato parecchie occasioni, ma ha sbattuto contro il bravissimo portiere sloveno o le ha fallite, specie con Correa. Nella ripresa, la Lazio ha fatto entrare Immobile e Conte ha chiamato in causa Sensi, mancando il raddoppio con Barella. Vittoria di misura, ma del valore doppio, per la capolista.

La Juve resta da decifrare: senza Ronaldo, aveva cominciato male a Brescia, andando sotto subito: Donnarumma aveva segnato il quarto gol stagionale con la collaborazione di Szczesny, non impeccabile. Poi la squadra campione si era svegliata e aveva concluso vittoriosamente (grazie a un gol di Pjanic) incamerando i tre punti. Ma siamo certi che le critiche nei confronti di Sarri si attenueranno? Ancora effettivamente non si vede la migliore Juve, in fase di assemblaggio. C’era Mancini, in tribuna, per seguire i “suoi” e soprattutto Balotelli, che ha giocato abbastanza bene, mettendosi in luce per alcune conclusioni: lo vedremo presto in azzurro? Sarri ha perso anche Danilo. Sconfitta pesante per il Napoli, che pure aveva segnato piu’ di tutti: e’ stato difficile passare contro il ben organizzato Cagliari, che ha mancato un gol con Simeone. Ancelotti aveva fatto molti cambi: otto, forse troppi. L’ingresso di Koulibaly ha dato maggior spinta agli azzurri che hanno colpito due pali con Mertens. Sfortuna, ma anche errori in fase risolutiva. Castro ha punito di destra i partenopei, che hanno perso l’espulso Koulibay. Male.

Atalanta corsara all’Olimpico: superato il Napoli. Non ha avuto vita facile, la Roma, contro l’Atalanta e il suo attacco e’ rimasto a bocca asciutta. Nella ripresa, la squadra di Gasperini non ha nascosto le proprie velleita’ e Zapata (4 gol per lui) ha colpito e poi De Roon ha arrotondato. Gollini ha fatto il fenomeno. Dimenticata Zagabria o nel nostro campionato e’ tutto piu’ facile e dipende dall’avversario? E Mkhitarian? L’Atalanta e’ la squadra che ha fatto piu’ punti nel 2019: non puo’ essere un caso. Una traversa di Schone su punizione ha impedito al Genoa di andare in vantaggio. Sansone ha poi sbagliato un penalty (traversa). Soriano ha fallito di poco il gol della vittoria felsinea. Che serata per il Parma! Due gol di Gervinho annullati dopo gli interventi della VAR. E inglese si e’ fatto parare un rigore da Consigli. In extremis un autogol di Bourabia ha dato la vittoria al ducali. Peccato per il Sassuolo. Fuori casa il Lecce forse si trova forse meglio che in casa. Due rigori di Mancosu (quattro gol) hanno dato i tre punti ai salentini. Inutile la risposta di Di Francesco. Ferraresi nei guai.

Prima vittoria della Fiorentina. Dopo 219 giorni. Il gol di Pezzella su assist di Ribery, ha messo sotto una Samp priva di Quagliarella. Rigoni ha colpito una traversa. Il raddoppio di Chiesa ha sancito il 2-0, ma Bonazzoli ha riaperto (invano) la gara. Ora i viola respirano, mentre per la Samp e’ notte fonda. Musso ha salvato l’Udinese a Verona, dove Lasagna ha sbagliato incredibilmente un gol. I friulani hanno fermato l’emorragia di sconfitte e comunque continuano a non segnare (due gol in cinque partite, come il Milan). I gialloblu, che non giocano male, sono usciti ridimensionati dopo un avvio col vento in poppa. Ora Torino-Milan permetterà di valutare le due squadre dopo i recenti scivoloni. Si vuole allontanare la parola “crisi”. Le panchine (specie quella di Giampaolo: gol col cannocchiale) hanno problemi. Mazzarri con Laxalt e Verdi subito. Nel Milan tornerà Calabria e, forse, Biglia. Infortunato Paqueta’. Arbitro Guida. Sabato Samp-Inter. Come arriveranno i nerazzurri alla partita con la Juventus che sara’ una prima resa dei conti al vertice?

(ITALPRESS).

LA CHAMPIONS SULLA STRADA DI INTER-JUVE

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Inter al sesto successo consecutivo (+2 sulla Juve) in vista della Champions e del cosiddetto “Derby d’Italia”, cioe’ la prima resa dei conti fra Conte e la sua ex squadra. Ma attenti all’Atalanta, che dopo lo choc di coppa ha ripreso a macinare gol e risultati e nell’anno solare ha fatto piu’ punti e gol: 15 come il Napoli. Nei vari testa-coda che nel sesto turno hanno coinvolto le prime contro le squadre meno abbienti del campionato, qualche lieve solletico delle ”piccole” ha causato le risate omeriche delle “grandi”. I trionfalisti han dovuto ammettere che, sì, ci sono due campionati in uno: quello per lo scudetto, che (per ora) coinvolge due, tre, forse quattro squadre, e quello di coloro che arrancano, che fanno spesso gli sparring partners e sono destinati a prendere i soliti cazzotti sul grugno. Tre brutti pugni li ha presi il Milan (quarto k.o.) dalla Fiorentina che lo ha superato sul piano del gioco e in classifica: di Pulgar (rigore), Castrovilli e Ribery (applausi) i gol. Leao ha limitato i danni.

Donnarumma ha parato un rigore di Chiesa. Musacchio si e’ fatto espellere per un fallaccio su Ribery. I viola hanno meritato: e ora, povero Giampaolo? I tifosi hanno gridato “Vergogna”. Vendetta di Montella sulle macerie rossonere. Sampdoria e Spal sono ultime con numeri preoccupanti e le hanno prese da Inter e Juve; Sassuolo e Brescia sono meglio attrezzati ma hanno perso ugualmente, contro Atalanta e Napoli. Fra prime e ultime ci sono gia’ 13-15 punti di distacco dopo sei giornate. L’anno scorso la Juve vinse con 73 punti piu’ del Chievo (ultimo): e stavolta? Le difese colabrodo di Samp e Spal hanno preso gia’ caterve di gol (piu’ di due a partita). E c’e’ chi segna col contagocce: solo tre volte a segno l’Udinese: mezzo gol a partita. La réclame dice che Inter-Juve sara’ una grande partita, e probabilmente lo sara’, perche’ intrisa di vecchi veleni, dalla presenza di Conte sulla panca dell’Inter, ma soprattutto perche’ si affronteranno due squadre che hanno tecnicamente qualcosa in piu’ rispetto agli altri, o quasi…

Ci fanno sorridere i distinguo di coloro che sostengono che l’Inter e’ forte perche’ e’ allenata dallo stakanovista Conte e la Juve perche’ ha una antica consistenza e un Ronaldo in piu’, mettendo in secondo piano il contributo alla causa di Sarri. Il fatto e’ che gli allenatori sono bravi finche’ vincono, secondo una vecchia filosofia. Tornando a Inter-Juventus: secondo noi i nerazzurri sono piu’ pratici, gli juventini stanno cominciando a giocar meglio. A Marassi la squadra di Conte stava dominando, poi, sul 2-0, dopo un gol mancato da Lautaro e la stupida simulazione di Sanchez (un gol e mezzo) che ha portato alla sua espulsione, ha preso il gol di Jankto, ma – avendo un carattere forte – ha messo al sicuro il risultato con Gagliardini. La Juve (pur senza mezza difesa) ha giocato una bella partita, Ronaldo e’ tornato brillante e ha segnato un bel gol di testa (ora sono tre in tutto), ma per sbloccare il risultato c’e’ voluta una sciabolata di Pjanic. Sul campo del Sassuolo, l’Atalanta ne ha fatti quattro subito, poi ha rallentato, ma e’ sul podio.

La squadra di Gasperini, affrontando il Lecce, potrebbe trar beneficio dal risultato di San Siro. Il Napoli, anche se con qualche difficolta’, ha ripreso a marciare, battendo un Brescia che ha “visto” il primo gol di Balotelli (con figlia), sul quale camperemo un bel po’. Mertens intanto e’ vicino a Maradona (-1), ma la squadra di Ancelotti prende sempre gol (sono 10 quelli subiti). Il solito Dzeko ha dato alla Roma la vittoria a Lecce (i salentini in casa non ne azzeccano una); i giallorossi si sono mangiati delle occasioni e un rigore, parato da Gabriel allo specialista Kolarov. La Lazio ha imbottito di gol il Genoa: Immobile ha fatto due gol (ora sono cinque) e ha abbracciato Inzaghi. Andreazzoli e’ in pericolo. Si e’ parlato di Gattuso (esordio contro il Milan? Sarebbe il colmo) o Pioli, che potrebbe andare pero’ alla Samp. Il Torino a Parma cerchera’ lo scatto decisivo verso l’alto, contro un avversario pericoloso. D’Aversa ha ritrovato Kucka.

Mazzarri, che ha tutta la “rosa” a disposizione, schierera’ Zaza con Belotti (ora 4 gol) o confermera’ Verdi? Arbitro La Penna. L’Udinese e’ tornata a vincere e a segnare, battendo il Bologna (un punto in tre partite!). C’e’ voluto il ritorno a tempo pieno di Okaka, per il terzo gol stagionale dei friulani, che sono saltati a mezza classifica. Rizzoli era in tribuna a osservare il giovane arbitro Giua che, dopo il fischio finale, ha cacciato Soriano per proteste. Il Cagliari ha perso una grande occasione per mettersi al quarto posto, al livello del Napoli: era in vantaggio con Castro e si e’ fatto raggiungere per uno scivolone di Pisacane che ha “favorito” il pareggio di Faraoni. Cosa si e’ mangiato Simeone…ma il Verona ha meritato il punto. Ragazzi, tutti contenti: le partite con VAR, recuperi ecc. durano circa 100’. Sono soldi ben spesi. Se andate al cinema i film non si allungano, allo stadio le partite, si’…

INTER-JUVE SI AVVICINA… E CONTE È PRIMO

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Ancora parecchi gol (28), molte emozioni e -come vedremo – manifestazioni di razzismo. Intanto, Antonio Conte ha (quasi) imitato Vittorio Alfieri e nell’orazione post-derby ha detto: “Se vogliamo, possiamo”. Veramente il celebre scrittore disse "Volli, sempre volli, fortissimamente volli", ma il senso è lo stesso. Come il tragediografo, il tecnico nerazzurro si farà legare alla panchina, per dimostrare la sua forza di volontà? La magra di Champions è stata subito dimenticata e la vittoria nel derby ha esaltato gli interisti, soli in testa a punteggio pieno, tra gli affanni della Juve per superare il Verona che non batte chiodo a Torino da oltre 31 anni. Siamo andati a guardare il calendario: Inter-Juventus si giocherà il 6 ottobre. Il cammino parallelo delle due squadre dice che nel turno infrasettimanale l’Inter affronterà la Lazio in casa; la Juve sarà a Brescia dove se la vedrà con un avversario euforico che rilancerà Balotelli; poi i nerazzurri andranno a Genova contro la Samp e la Juve giocherà in casa con la Spal. Lo scontro diretto sarà intriso di veleni per le vecchie rivalità fra i club e per la presenza di Conte sulla panca interista.

Il serafico (serafico? Ha confessato di non dormire la notte per l’Inter) tecnico della Benemata, dopo il derby vinto, ha detto di tifare per le squadre che ha allenato, ma non gli abbiamo sentito fare il nome della Juve. Chissà i tifosi bianconeri…Anche se non è stata una gran partita, l’Inter ha vinto abbastanza facilmente contro un Milan non certo esaltante. I tifosi rossoneri sono delusi: ora ce l’hanno con Giampaolo, ma il tecnico fa la minestra con gli ingredienti che ha; ce l’hanno pure con Maldini e Boban che non hanno comperato assi (se avessero giocato loro…) ma per fare acquisti ci vogliono i soldi. Tutti i milanisti rimpiangono i bei tempi che furono e andranno a sostenere forse il Monza di Berlusconi. Il calcio è questo. Si lamentano anche i tifosi della Juve, che hanno visto i loro beniamini stentare ancora contro i veronesi. Qualcuno di loro ce l’ha con Sarri perchè stavolta ne ha cambiati tanti (cinque) dopo aver detto che in Inghilterra i club fanno il campionato con 14-15 giocatori. Lui finora ne ha utilizzati 22. Insomma nessuno è mai contento. Si dice tutto e il contrario di tutto. A San Siro fra l’altro, abbiamo visto che per i giochi di luce pre-partita, in alcuni (brevi) momenti i giocatori si sono scaldati al buio senza capire dov’era la palla.

Eh, tutti imitano tutti, ma i saltimbanchi sono sempre i benvenuti nel circo. Il Napoli ha vendemmiato a Lecce. Ha segnato piu’ di tutti (12 gol) ed è già pronto per saltare addosso a Inter e Juve. I salentini sono tornati in difficoltà. Doppietta di Llorente, tornato in Italia in pompa magna. Il vero colpaccio però lo ha fatto la Roma, che è andata a vincere, in dieci e in extremis, a Bologna. I felsinei hanno contestato il gol della vittoria di Dzeko per un errore di Pairetto che ha dato una punizione poco chiara da cui è partita l’azione del gol della vittoria dei giallorossi (10 gol in tutto). Per il Bologna primo k.o. Emozioni a non finire a Parma, dove giocava l’Atalanta. La Fiorentina era in vantaggio con gol di Chiesa e con un’azione capolavoro dello stesso Chiesa che ha pescato Ribery, autore di un tiro al volo di sinistro: il francese ha lasciato di stucco Gollini. Gasp ha inserito Gomez e Ilicic e ha rimontato con reti dello stesso sloveno e di Castagne. Partita ferma per qualche minuto per manifestazioni di razzismo nei confronti di Dalbert. Ma si puo’ essere cosi’ disgraziati? Il Torino ha perso ancora. A Marassi, un gol di Gabbiadini, contestato da Mazzarri, ha permesso alla squadra di Di Francesco di conquistare i primi tre punti e tirare un sospiro di sollievo.

I granata attraversano un brutto momento, dopo due k.o. di fila. Samp finalmente in ripresa. A pensarci bene, il Sassuolo ha un attacco molto agguerrito e pochi ne parlano: cinque gol Berardi, tre Caputo. In totale dieci, piu’ dell’Inter e della Juve. Stavolta ne ha fatto le spese la Spal che, nonostante la vittoria sulla Lazio, è nella zona bassa della classifica. A proposito della squadra di Inzaghi: con i gol di Immobile e Marusic, la squadra biancoceleste è tornata alla vittoria, dopo un periodo negativo, battendo il Parma ed è ora a ridosso delle prime. Parma relegato nelle posizioni di retroguardia. Immobile (molto arrabbiato per la sostituzione ha discusso con Inzaghi) non segnava su azione all’Olimpico dal novembre scorso. Il Cagliari venerdì aveva strapazzato il Genoa. Maran, con qualche rinforzo (Simeone, Rog), ha fatto dimenticare le ambasce delle prime giornate ed è giunto in piu’ spirabil aere. Il Genoa, dopo i guizzi iniziali, è calato. Come l’Udinese, al terzo k.o. consecutivo, dopo la vittoria iniziale sul Milan. De Paul è squalificato. Il Brescia ora ha gli stessi punti del Milan. Prima della trasferta a Udine, Cellino aveva fatto alla vigilia un lisciabusso a tutti: ma puo’ bastare una reprimenda (magari colorita) per mettere le cose a posto? E ora che fra le “rondinelle” nel turno infrasettimanale vedremo Balotelli (non certo una colombina), che succederà?

(ITALPRESS)

IN ATTESA DELL’INTER, I SOLITI NOTI: JUVE E NAPOLI

Misteri, rifiuti, polemiche, sorprese, tanti gol. Cominciamo bene. Le polemiche sono il sale del calcio e quelle sugli arbitraggi erano scontate, dopo il cambio delle regole e la sicumera generale sull’uso della VAR, panacea di tutti i mali. A Firenze, Udine, Cagliari e altrove ci sono state lamentele. Il “risultato tecnologico”, evocato per magnificare le certezze della VAR, e’ di la’ dall’essere accettato con serenita’. L’unica verita’ e’ che chi perde, non ci sta. Amen. Si e’ partiti con due pareggi (Verona-Bologna e Roma-Genoa) e molte emozioni. Una delle risultanze della prima giornata, in attesa delle ultime novita’ del mercato, e’ stata la conferma di una certa leadership (promessa e confermata, in attesa dello scontro diretto della seconda giornata) di Juventus e Napoli. Sentiremo l’Inter nel Monday Night. Conte avra’ davanti il Lecce, la squadra della sua citta’, tornata in serie A. Liquidati Maurito e Wanda, in attesa di Sanchez, il tecnico nerazzurro (in nome e per conto del club) non vuol piu’ sentir parlare di Icardi e gli eventuali acquirenti (Juve, Napoli) lo vogliono comperare a prezzo stracciato. Intanto Conte sta preparando Lukaku per presentarlo alla tifoseria nerazzurra e ha detto: “C’e’ un gap nei confronti di Juve e Napoli.” Il tecnico nerazzurro ha messo le mani avanti, ma e’ assai probabile che l’Inter si unisca al corposo gruppo delle squadre punteggio pieno. A San Siro dirigera’ La Penna che, spera di evitare le complicazioni che altri suoi colleghi hanno dovuto affrontare. Se la Juve e il Napoli giocano a memoria e finora hanno usato le novita’ di mercato col contagocce, significa che hanno delle solide basi. Che questo possa essere un campionato piu’ divertente di quello monocorde della passata stagione, e’ probabile perche’ ci sono facce nuove e si vede qualche mossa piu’ coraggiosa dei tecnici. Ma noi aspetteremmo due o tre mesi, prima di esprimerci con gli aggettivi roboanti della réclame, che ci vuol vendere il prodotto a scatola chiusa. Il fatto che il primo gol stagionale sia stato segnato dal vecchio Chiellini, simbolo di un calcio ben collaudato (qualcuno lo chiamera’ vecchio), puo’ essere considerato emblematico di un mondo che procede con i piedi di piombo sulla strada del rinnovamento. Noi adoriamo i riti ripetitivi e le divinita’ fisse di un mondo popolato di profittatori. Anche se a Firenze hanno buttato subito nella mischia le novita’ che avevano, compreso quel Ribery che ancora non conosceva i nuovi compagni. Hanno perso contro un avversario ben collaudato (doppietta di Insigne) e qualche errore dell’arbitro Massa ha fornito robusti alibi per la sconfitta. L’Atalanta e’ partita benissimo, a Ferrara, rimontando due gol. Partita con tanti ex atalantini nella Spal, passata subito con Di Francesco. Il raddoppio dell’ex nerazzurro Petagna, ha orientato la partita verso lidi ferraresi. Ma Gosens ha riaperto la gara e Muriel l’ha pareggiata, segnando poi il gol della vittoria. L’Atalanta non vinceva fuori casa la prima partita da molti anni (1949). La squadra di Gasperini aveva cominciato male, poi e’ cresciuta, vincendo in maniera autoritaria: Muriel con una doppietta si e’ fatto gia’ sentire. Roma ha fatto meglio nel doppio confronto con Genova. Il centesimo gol in A di Immobile (poi autore di una doppietta) ha aperto le danze a Marassi. Il raddoppio di Correa ha dato un successo meritato alla squadra di Inzaghi, che e’ partita benissimo. La Roma si e’ fatta bloccare dai rossoblù: botta di Under e risposta di Pinamonti all’Olimpico. Poi s’e’ fatto sentire Dzeko. Un rigore di Criscito ha riportato sul pari il Genoa. Poi Kolarov ha ridato il vantaggio ai giallorossi e Kouame’ ha pareggiato. Difesa non irreprensibile, quella giallorossa. Bella la partenza del Grifone. Strano prologo di Torino-Sassuolo: il difensore granata N’Kolou avrebbe chiesto di non giocare. Zaza, un ex, ha sbloccato la partita. Importanti interventi di Sirigu, prima del raddoppio di Zaza. Caputo ha riaperto la partita. Ha cominciato male, il Milan, sul campo di un’Udinese ben organizzata che alla fine ha avuto la meglio con il gol di testa (il primo in carriera) di un esordiente terzino (Becau): i rossoneri si son visti poco in avanti e a centrocampo. Friulani col morale alle stelle, rossoneri nelle stalle. In casa friulana, il mistero del comportamento di De Paul, isolatosi dall’ambiente bianconero. Un colpo di scena a Verona. Mihajlovic non ha voluto lasciare soli i suoi e si e’ presentato in panchina a Verona. Santo subito. Sansone su rigore ha portato in vantaggio i rossoblù. Poi ha pareggiato Veloso. Gialloblù in dieci. Cellino, ex presidente del Cagliari e ora in carica nel Brescia, e’ stato accolto con applausi alla Sardinia Arena. Donnarumma aveva portato in vantaggio i lombardi. Gol annullato dalla VAR, come quello di Bisoli. Bella partita delle “rondinelle” che hanno vinto con un rigore molto discusso di Donnarumma. E tuttavia, molto meglio i bresciani. Pochi ci hanno fatto caso, ma nel prossimo turno, a parte la prematura partitissima fra Juve e Napoli, si giochera’ il derby romano e non e’ da sottovalutare Atalanta-Torino. Un’altra bella dose di calcio (e di veleni) da inghiottire tutta d’un colpo. Cin-cin.

I SOLITI NOTI: JUVE, INTER E TORO PRIMA FUGA

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Più pali ed emozioni, ma anche gol (oltre 30). Dopo la seconda giornata ci sono già tre squadre in vantaggio a punteggio pieno: Juventus, Inter e Torino. I soliti noti, più i granata. E se la vittoria di Cagliari (con un gol molto discusso di Lautaro e rigore di Lukaku) ha dato impulso al primato nerazzurro e quella di Parma sull’Atalanta ha lanciato i granata verso la vetta, la rocambolesca partita di Torino ha già detto qualcosa, pur essendosi risolta in extremis con un autogol-regalo di Koulibay. Una beffa per il Napoli che aveva rimontato tre gol. La fortuna non aiuta solo gli audaci, ma anche i più forti. La Juve, dopo la mediocre esibizione di Parma, ha ripetuto il rito: partenza forte (quasi un’ora di netto dominio) e finale preoccupante. Nonostante gli entusiasmi generalizzati sulla prodigiosa raffica di gol, siamo sicuri che Ancelotti starà meditando più sui sette gol subiti in due partite, che sui sette segnati (compreso quello di Lozano, subito in evidenza). Sarri si starà chiedendo perchè mai la Juve subisca questi cali nei finali di gara. L’Infortunio di Chiellini ne può essere una causa, anche perché De Ligt non era ancora “ambientato”, poi c’è anche qualche guasto che va cercato a centrocampo. Una vittoria così fortunosa può essere accettata come cadeau di un Napoli in vena di regali, ma fa pensare che qualcosa non funzioni in casa bianconera, nonostante il primato. Tornando alla partita dell’Inter, con Nainggolan ex dal dente avvelenato, Barella con la maglia dell’Inter, Olsen debuttante in campo sardo, la partita della Sardinia Arena è stata sbloccata da un gol di Lautaro (con la collaborazione di Cerri…), convalidato dopo lunghi conciliaboli dalla VAR. Nella ripresa è entrato Simeone e il pareggio di Joao Pedro di testa ha messo in rilievo qualche problema difensivo dei nerazzurri. Sensi ha scheggiato la traversa su punizione, poi con una bella azione si è procurato un rigore che Lukaku ha trasformato. Cori offensivi per lui. A Parma, Gasperini ha potuto riavere Ilicic, ma è andato sotto per un gol di Bonifazi. Zapata ha pareggiato e poi ha segnato il gol del raddoppio. Ma poco dopo, uno spunto di Berenguer ha riportato in pari il Torino. E Izzo ha segnato di testa il gol della vittoria che ha portato alle stelle i granata e dato un brutto colpo alle ambizioni della “Dea”. Il derby del Cupolone è stato la partita dei pali: sei (quattro della Lazio !). Un rigore “fesso” (il solito mani) aveva dato il vantaggio ai giallorossi, ma la squadra di Inzaghi ha giocato meglio ed ha pareggiato, sfiorando la vittoria. Un punto ciascuno: e già la vetta è lontana, per le squadre della capitale… Il Milan si è rimesso in riga. Cambiando qualcosa nel motore rossonero, Giampaolo è riuscito a far dimenticare (parzialmente) la brutta partenza di Udine, ma c’è ancora da lavorare, nell’officina rossonera. Il Brescia aspetta sempre Balotelli, ma per ora galleggia a mezz’acqua. Il Bologna, nel giorno del ritorno del ritorno di Sinisa al Dall’Ara, ha vinto in extremis il derby con la Spal, che avrebbe dovuto portare a casa prima. Ma Soriano ha sbagliato tutto lo sbagliabile, prima di siglare la vittoria. E' un Bologna che quest’anno non dovrebbe soffrire. Il bel gol di Lasagna aveva portato in vantaggio i friulani, poi un mezzo infortunio di Musso ha favorito il pareggio di Gervinho. Gagliolo e Inglese hanno messo al tappeto l’Udinese e dato un bel successo al Parma. Dimenticato il successo sul Milan.

La Fiorentina, che non vince in serie A da febbraio (6 pareggi e 10 sconfitte) è andata sotto a Marassi su gol di Zapata di testa e poi ha preso il secondo da Kouamè. Il Genoa ha colpito un legno e Dragowski ha fatto bella parate. Insomma, una brutta sconfitta per i viola e un Genoa ben diverso da quello che si salvò a stento l’anno scorso, anche se un rigore di Pulgar ha riaperto la partita e Chiesa ha colpito un palo nel finale. Viola in coda. Il derby delle neopromosse. senza lo squalificato Farias in campo è stato vinto dal Verona, che si è sentire subito allo stadio di Via del mare. Pessina ha dato il successo ai veneti nel finale. Con l’ex Di Francesco da avversario, il Sassuolo ha dominato con la tripletta di Berardi sulla Samp. I doriani sono rimasti in dieci sul 3-0 per l’espulsione di Vieira. Pessima la prestazione della squadra genovese che poi ha preso il quarto gol da Traorè. Un rigore di Quagliarella ha reso meno amara (?) la sconfitta della Samp. Ora i blucerchiati sono ultimi a zero punti insieme con Spal e Fiorentina. Dopo la pausa azzurra, Fiorentina-Juve ci darà altri indizi sui destini di un campionato partito in maniera scoppiettante, per non dire pazza.

LA NAZIONALE NON SI FERMA PIU’ (PER ORA…)

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L’Italia non si ferma piu’ (per ora) : sei-vittorie-sei. Quando verranno avversari veramente difficili, vedremo. Adesso va bene cosi’. La filosofia della vittoria che copre tutte le magagne talvolta e’ piu’ realistica di quella di cercare il successo attraverso il gioco. Cosi’ anche i nostri giudizi quasi sempre vengono influenzati dai risultati. Del resto, cosa volete eccepire quando una squadra vince sei partite di fila nel girone di qualificazione agli Europei ed e’ una fra le piu’ vincenti di tutti i gruppi? Mancini, che conosce bene vizi e virtu’ del pallone, incassa i successi e accontenta tutti dicendo che ancora i nostri non sono completamente in forma, che gli avversati sono piu’ avanti nei loro campionati, che nel calcio non ci sono avversari facili ecc. ha lettore conosce bene il manuale del bravo ct: e’ un uomo di mondo e sa benissimo che se a Tampere avesse pareggiato, lo avrebbero messo sulla graticola per i troppi cambi (cinque) e per aver lasciato fuori inizialmente Belotti, che aveva cominciato a segnare a vantaggio di Immobile che per quasi tutto il primo tempo non si e’ quasi mai visto.

Ma il calcio e’ governato dai rimbalzi capricciosi della palla e se l’attaccante laziale segna il gol del vantaggio azzurro, Belotti viene quasi dimenticato.

E se alla fine l’Italia imbrocca la sesta vittoria consecutiva, ci si scorda di qualche errore difensivo (“Ci siamo creati sofferenze da soli” ha ammesso il soddisfattissimo Mancini) e degli altri reparti e tutto si trasforma in oro luccicante. Come si possono giudicare, al tirar delle somme, le prestazioni dei vari reparti azzurri? Sensi e’ stato una conferma: bravo nella confezione della manovra, spigliato nel cercare il tiro, ma anche autore del fallo su Pukki che ha permesso alla Finlandia di pareggiare su rigore. E i “nuovi” in difesa Acerbi e Izzo? Bene, anche se qualche passaggio indietro non dovevano farlo, come qualche entrata che poteva costar cara. Bonucci ha tenuto insieme il reparto e Florenzi, che ha sostituito l’infortunato Emerson, ha fatto la propria parte da faticatore. E Jorginho al timone? Bene in generale, autore del gol della vittoria su rigore, ma meno efficace di altre occasioni perche’ gli mancava forse il secondo play accanto (lo squalificato Verratti), mentre Barella e’ cresciuto. E davanti Chiesa ha fatto meglio di altre occasioni. E Lorenzo Pellegrini ha confermato di essere tatticamente importante. E nonostante i giudizi positivi, la blanda partenza e la lunga girandola di passaggi che sfociavano raramente in occasioni da gol (solo tiri da lontano) sembravano dire che i nostri non avevano armi migliori. Poi la squadra e’ cresciuta e ha creato molte occasioni, mancandole anche per la bravura del portiere Radecki. Ma gli azzurri hanno vinto la sesta partita consecutiva, cosa possiamo rimproverare? Poco.

La prossima volta, con un mese in piu’ di campionato nelle gambe sara’ un’altra cosa. Vedrete che con qualche elemento in piu’ (Verratti tornera’, Zaniolo verra’ riproposto con qualche altro, ci sara’ qualche altra novita’ e se Balotelli comincera’ bene in campionato col Brescia…). Mancini, contro la Grecia all’Olimpico di Roma vuole uno stadio pieno come a “Italia 90”. Non c’e’ che dire: il nostro c.t. e’ un ottimo promotore dell’ambiente e del proprio lavoro. Finora e’ andato benissimo: lo dicono i risultati e le prospettive, ma ognuno fa il proprio mestiere e qualche critica bisogna pur farla: meglio nelle vittorie che nelle sconfitte. A ciascuno il suo…

L’INTER METTE LA FRECCIA E SORPASSA LA JUVE

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Molte sorprese, gol ancora in abbondanza (27), molti cooling breaks -seguendo il calcio s’impara l’inglese- e qualche episodio ridicolo, come il rigore, chiaramente inesistente, prima concesso e poi fortunatamente annullato da Chiffi con l’ausilio della VAR. Il fatto che già l'Inter sia due gradini sopra la Juventus, incapace di vincere a Firenze, è una notiziona, per il nostro campionato, abituato a vedere sempre i bianconeri in testa alla classifica. Se il Torino batterà il Lecce, nel Monday Night, si parlerà di partenza clamorosa di nerazzurri e granata e di flop clamoroso della squadra che ha vinto otto scudetti di fila. Ma non è forse vero, anche se a Firenze i bianconeri, con Sarri finalmente in panchina, sono apparsi irriconoscibili (maglia bianca e pantaloncini rossi a parte…) e il ritrovato tecnico si è consolato parlando di “carattere” dei suoi che hanno evitato il k.o. Un consiglio al tecnico: parli solo di vittorie, perchè nel vocabolario della Real Casa la parola sconfitta non esiste. Alla vigilia della Champions, la Juve ha perso Pjanic e Douglas Costa, e c'è chi già ha attaccato con le critiche alla preparazione, dopo la vittoria poco esaltante col Parma, quella fortunosa con il Napoli e la prestazione poco brillante di Firenze.

Conte, che con la sua Inter ha vinto di misura contro l'Udinese, non ha perso l'occasione per polemizzare con la sua ex società “minacciando” di parlare di bilanci: tecnico o ragioniere ? Ha anche invitato Sarri a star tranquillo perchè sta “dalla parte forte”. Insomma, è cominciata la guerra dei nervi fra Inter e Juve, dentro e fuori dal campo. “Mida” Sensi -si dice- trasforma tutto in oro e i nerazzurri (in superiorità numerica per l'espulsione del friulano De Paul) grazie al suo gol, sono già davanti a tutti. E' stato un gol di testa a decidere la partita con la rispettabile Udinese. Ma alle viste c'è il derby milanese con le insidie conseguenti, dopo la Champions: possono cambiare di colpo, gli umori generali. Nel calcio si vive alla giornata. Il Torino con Lecce potrebbe saltare davanti ai cugini e affiancare l'Inter…chissà. Mazzarri non vorrebbe toccare la formazione che ha battuto l'Atalanta, mentre Liverani, senza punti, dovrebbe tirar dentro Petriccione. Sotto la guida del giovane arbitro Giua, il Lecce sarà in grado di mettere in difficoltà i granata, non avendo ancora segnato nemmeno un gol e affrontando un avversario che attraversa un momento di grazia ? Al secondo posto, dopo il gol di Immobile su rigore, ci sembrava di dover trovare la Lazio, che invece si è fatta rimontare dalla Spal, grazie ai gol di Petagna e Kurtic. E invece c'è il sorprendente Bologna che, senza Mihajlovic in panchina, perdeva per 3-1 sul campo del Brescia (doppietta di Donnarumma, ora a quota tre gol). Ma una sciocchezza di Dessena, che si è fatto espellere, ha cambiato tutto. Grazie anche alla superiorità numerica, i rossoblù hanno rimontato e addirittura vinto agganciando la Juventus sul secondo gradino ! Sarà contento Sinisa, che ha ricevuto la visita dei suoi ragazzi sotto la finestra dell'ospedale al rientro da Brescia… Il Napoli (miglior attacco con 9 gol), con una doppietta di Mertens (112 in totale) che si sta avvinando a Hamsik e Maradona in fatto di reti nel Napoli, ha reso ancora più difficile la vita alla Sampdoria, che è ultimissima con un gol segnato e nove subiti. Ferrero potrebbe essere indotto a vendere, dopo la terza sconfitta di seguito, visto che c'è da darsi da fare, portafogli alla mano, per raddrizzare la situazione. Il povero Quagliarella non segna più. Ancelotti (che invece ha ripreso il colorito abituale, dopo la sconfitta di Torino) ha rassicurato Klopp: potrà fare la doccia al San Paolo, ma avrà preparato una pompa dell'acqua di riserva, non si sa mai. L'Atalanta, con una prodezza in extremis del proprio Zapata (3 gol, come Muriel), si è rimesso in rotta, vincendo in extremis a Marassi, dove Gasperini aveva costruito la propria carriera. Ha vinto il Milan e Piatek ha segnato su rigore il primo gol stagionale: contro un Verona in dieci per l'espulsione di Stepinski. Partita molto calda, espulso nel finale Calabria e forse c'era un rigore per il Verona. Per il Milan, la vittoria è stata la miglior presentazione in vista del derby. La Roma ha avuto vita facile contro un Sassuolo un pò svagato in difesa: quattro gol presi dopo il primo tempo, non sono pochi. Ha segnato pure Mkhitaryan, l'esordiente armeno appena arrivato. Le speranze giallorosse cominciano ora a fiorire. Una spettacolare punizione e un altro gol hanno proiettato Berardi in testa alla classifica dei cannonieri con cinque gol. E la difesa giallorossa che continua a subire reti ? La vittoria del Cagliari a Parma, sul campo di una delle squadre che erano partite bene, con una doppietta del difensore Ceppitelli e un gol di Simeone, ha tirato fuori dai guai Maran. Ora a zero punti sono rimasti Lecce (una partita in meno) e Sampdoria. Insomma, il teatrino del calcio sta entrando nel clou della stagione con i suoi drammi e le sue pagliacciate.

LA VERA RIVALE DELLA JUVE È IL NAPOLI

Nel pistolotto introduttivo della stagione che sta per cominciare, non passiamo che parlare di un campionato forse (ma forse) “diverso”. Ma e’ il gioco delle parti. Probabilmente sarà invece molto simile a quello che si è concluso con l’ottavo scudetto (consecutivo) della Juventus. Fossimo nei tifosi, terremmo poco in conto quel che è successo nelle calde serate di amichevoli e nei tornei “acchiappasoldi”. Faremmo finta che non sia capitato nulla e che tutto cominci adesso, dalla prima giornata. Molto e’ infatti maturato piu’ fuori dal campo, che in campo. E qualche affare importante e’ ancora in fieri. Non stiamo qui a rivangare polemiche, finte polemiche, acquisti e falsi acquisti che hanno solo tenuto desta l’attenzione generale sotto l’ombrellone. Conte e Sarri hanno per esempio suscitato polemiche per aver preso posto su panchine che in passato avevano osteggiato (dileggiato?) pesantemente. Ma solo gli sciocchi e i facinorosi non hanno capito che nel mondo professionistico non esiste un ieri o un domani, esiste solo l’oggi: discussioni da “bar dello sport” di periferia. Noi preferiamo guardare piu’ all’imminente fischio d’inizio che all’arsenico e ai vecchi merletti.

Pochi parlano del Napoli, ma secondo noi quest’anno Ancelotti farà meglio, all’ombra del Vesuvio, specie se avrà Lozano: è già arrivato secondo senza discussioni…sotto il solleone, ci ha fatto impressione l’exploit del calcio femminile che ha creato un muovo “mercato” da sfruttare: giocatrici, allenatrici e arbitresse (straniere) hanno fatto irruzione in un mondo popolato esclusivamente dai maschietti. Ma, tornando a bomba e preso atto che Lukaku e qualche altro acquisto sono stati fra i pochi fatti concreti nella solita estate di chiacchiere, vediamo un pò cosa si profila all’orizzonte. Qualcuno ha forti dubbi sul fatto che la Juve, anche senza Allegri in panchina, partirà favorita ? Noi no. Oh, certo forse certe sconfitte patite al tavolo del mercato per mano del suo ex manager Marotta, ora all’Inter, hanno fatto pensare a una crescita degli avversari. Un nostro vecchio amico juventino, dopo aver inghiottito faticosamente l’arrivo di Sarri, ci ha ragguagliati: “Abbiamo rinforzato la difesa, non l’attacco”. E un irriducibile interista si è fatto scudo, oltre che della forza magnetica di Conte, dell’acquisto di Lukaku al posto “dell’inutile Icardi”, per giustificare la “crescita” nerazzurra.

poi: molti gli scontenti, pronti a sottolineare più gli affari falliti che quelli fatti. I “nomi” importanti in entrata sono stati De Ligt e Rabiot in casa Juve, Lukaku e Godin nell’Inter. Ma ancora non è finita e Dybala si è già fatto sentire fra i bianconeri. E quale sarà il ruolo di Ronaldo ? A questo punto i tifosi di altre fedi ci chiederanno delle loro squadre: Atalanta, Roma, Lazio, Milan, e di quel Torino che ha cominciato bene in Coppa. Noi chiediamo loro dove collocherebbero le loro squadre, se non sugli stessi gradini della scorsa stagione. Quindi più o meno il campionato che va a cominciare, avrà le stesse sembianze di quello dell’anno scorso, pelo più, pelo meno. L’Atalanta avrà un Muriel e uno Skrtel in più, la Roma ha trattenuto Dzeko, la Lazio Milinkovic Savic e i rossoneri hanno impedito fughe importanti (Donnarumma), ma Piatek non segna più. Per il resto, si vedrà. Abbiamo sentito Mancini (Roberto, il ct) distribuire scudetti a destra e a manca. Lui ha fatto finora la politica dell’ottimismo e ha avuto ragione, visti i risultati che ha ottenuto. Ora sta puntando anche su Balotelli (Brescia). Speriamo.

Le nuove regole, nelle prime giornate, impegneranno gli azzeccagarbugli in una serie di distinguo che, essendo stati in passato tenutari della moviola RAI per qualche tempo, conosciamo bene: ognuno vuole “usarle” come gli fa comodo. Già la VAR ha cambiato molti aspetti del gioco e il calcio sta diventando un’altra cosa, rispetto al passato. Siamo al “risultato tecnologico”: lo accetteremo ? E’ il mondo che si evolve e delle novità occorre prendere atto senza scandalizzarsi, anche se ai sopravvissuti del calcio di mezzo secolo fa, tanti cambiamenti fanno impressione e si chiedono se questo è lo sport che hanno amato. La risposta è no. Un caro saluto, infine, a Felice Gimondi, che trovavamo in tribuna a Bergamo per tifare Atalanta: grande atleta, grande uomo.