Il pallone racconta di Franco Zuccalà

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SEGNI DI RISVEGLIO PER L’AZZURRO E I CLUB

Che il nostro calcio stesse cambiando, ce n’eravamo accorti. Alla fine di una stagione travagliata in cui tre squadre italiane -Inter, Roma e Fiorentina- hanno perso altrettante finali europee, con molta sfortuna e qualche torto arbitrale, ma anche per certi limiti strutturali, possiamo tirare le somme. Anzitutto, negli anni è ormai diverso il modo di seguire il le partite. Le folle consistenti che si sono radunate negli stadi di Napoli per godere delle vicende dello scudetto, di San Siro, dell’Olimpico e del Franchi per vedere le finali di coppa, insieme con altri eventi del genere, hanno confermato che la passione c’è. L’espansione dell’offerta televisiva ha accentuato un fenomeno di massa che si accontenta anche della partita “virtuale”. Ricordiamo quando vennero effettuate le prime incerte telecronache in tv, prima di Carosio, dal pioniere Carlo Balilla Bacarelli per un Juventus-Milan vinto dai rossoneri a Torino per 7-1. Ora l’etere pullula di telecronisti. I tifosi, per quanto sempre più faziosi e dietrologisti, hanno intuito che il nostro calcio si sta riprendendo e interessa di meno che i club siano pieni di debiti, che il calcio sia diventato solo business e che non tutti i suoi protagonisti siano di specchiate virtù. Interessa solo che vincano. Il fatto che tre club italiani siano arrivati alle finali, come del resto l’Under 20 e la Nazionale di Mancini siano giunte rispettivamente alla finale Mondiale e a quella di Nations League è un segnale moderatamente positivo. Mancano “solo” le vittorie. Se pensiamo che i nostri club erano spariti dalle mappe europee (tranne la Roma che aveva conquistato la Conference) e la nostra Nazionale aveva “saltato” non uno, ma due Mondiali, facendosi eliminare dalla Svezia (Ventura) e dalla Macedonia del Nord (gestione Mancini, dopo il titolo Europeo), possiamo dire che forse il peggio è passato. Ora aspettiamo l’ultimo scatto in avanti: qualche vittoria. In fondo non ci mancano le tradizioni e l’organizzazione, visto che la nostra Nazionale maggiore ha in bacheca quattro Mondiali e due Europei, che nel palmares dei club ci sono dodici Champions (7 del Milan, 3 dell’Inter e 2 della Juve) oltre agli altri numerosi trofei. E’ che i nostri successi sono quasi tutti datati: il Milan più recente li ha ottenuti ai tempi di Gullit e Van Basten; il club nerazzurro ai tempi del triplete di Mourinho; la Juventus con Platini e poi Vialli protagonisti. La fuga di Moratti dall’Inter, di Berlusconi dal Milan, l’eclissi degli Agnelli hanno segnato un passo indietro forse irreversibile. Il nostro calcio, nel bene e nel male, è per lo più in mano agli stranieri che spesso sono venuti per fare business e non beneficenza. Il discorso della Nazionale è diverso: con i vivai si può sperare in una rinascita, ma abbiamo un grosso problema: gli attaccanti. Il ct ha dovuto arrangiarsi con l’oriundo Retegui, pescato in Argentina. Nella classifica dei cannonieri del nostro campionato, i primi italiani in lista sono il “vecchio” Immobile e Berardi a quota 12 gol: si sono piazzati dietro a Osimhen (26), Lautaro (21), Dia (16), Leao (15), Lookman, Giroud e Nzola (13). Se i ragazzi dell’Under 20 Pafundi (“spinto” da Mancini come simbolo della rinascita), Casadei, Baldanzi ecc. sfonderanno, forse potremo ricostruire il nostro calcio e magari riprendere a vincere. L’importante è non far cadere nel nulla il segnale positivo di questo momento.

NAPOLI E OSIMHEN DA OSCAR, SPEZIA-VERONA SPAREGGIO

E’ il momento degli addii, dei rimpianti e delle lacrime. Tre squadre italiane sono arrivate nelle finali europee: un deciso passo avanti del nostro calcio. La stagione è stata dominata dal Napoli. Lazio, Inter e Milan hanno conquistato la Champions. Retrocesse Cremonese, Sampdoria e la perdente dello spareggio Spezia-Verona. Il Napoli, che ha concluso con una vittoria, ha festeggiato ancora lo scudetto e salutato Spalletti: si è parlato di Mancini in panca (voce smentita). Lacrime di Quagliarella che ha giocato l’ultima in A con i blucerchiati. Il “ciuccio” ha mostrato un ottimo gioco e ha avuto in Osimhen (26 gol) e Kvaratskhelia, le individualità di spicco in attacco, in Lobotka l’efficace regista e in Kim il perno della difesa. Voto 9. La Lazio ha proceduto ad alti e bassi, anche per la lunga assenza del proprio cannoniere Immobile, ma ha fatto in certi periodi della stagione dei grossi risultati giocando anche un buon calcio. Ha chiuso con una vittoria sul campo dell’Empoli. Voto 7. L’Inter era favorita, ma ha avuto qualche momento di difficoltà, anche se in Coppa Italia e in Champions ha dato il meglio di se stessa. Il leader incontrastato è stato Lautaro, con 21 gol. Pensando alla finale di Istanbul, ha vinto a Torino contro i granata. Voto 7. Alti e bassi per il Milan che ha rischiato di non entrare fra le prime quattro per le defaillances della fase difensiva. Il vecchio Giroud e Leao hanno sostenuto con i loro gol l’attacco, mentre le Coppe sono andate male. Ha chiuso con un successo (rigore di Giroud, gol di Faraoni, punti decisivi di Leao) la stagione col Verona e Ibra ha salutato. Espulso Bocchetti. Voto 6.5. Il Monza è stato la rivelazione delle neopromosse dopo l’arrivo di Palladino, ma ha chiuso con una sconfitta a Bergamo. L’Atalanta (quinta) non ha ottenuto il posto in Champions, ha impaurito molti avversari, ma si è fatta sfuggire parecchie occasioni. Ha scoperto le abilità di Hojlund. Successo finale sul Monza (tripletta di Koopmeiners). Voto 6. La Roma non ha fatto grandi cose in campionato e ha perso la finale di Europa League (dove rigiocherà). Molti infortuni hanno fermato le sue individualità di spicco come Dybala che ha siglato la vittoria sullo Spezia (espulso Amian). Mou resterà? Voto 6. La Juventus sul campo ha ottenuto il terzo posto, ma l’altalena delle penalizzazioni non ha certo contribuito al buon andamento della stagione. Settima. Allegri come si muoverà? A Udine ha chiuso vincendo (Chiesa-gol): voto 6. La sufficienza la meritano pure Fiorentina, Torino e Bologna. I viola si sono distinti in Coppa Italia e in Conference League e hanno terminato bene la stagione sul campo del Sassuolo. Ottavo posto, traguardo mancato dal Torino e Bologna (3-2 a Lecce). Aurea mediocritas per Udinese, Sassuolo, Empoli e Salernitana. Con qualche prodezza qua e là, specie i campani (Dia in evidenza) dopo l’arrivo di Sousa. Il Lecce ha ottenuto la salvezza nelle ultima giornate. Le retrocesse Cremonese (che ha vinto l’ultima con la Salernitana) e Sampdoria (Stankovic non continuerà) hanno avuto evidenti difficoltà. Vedremo come finirà lo spareggio Spezia-Verona. Fra gli allenatori citeremo Palladino e Motta, fra i portieri Vicario, fra i centrocampisti Fagioli, mentre per gli attaccanti c’è da notare che tutti i maggiori goleador sono stranieri. Il primo italiano è Immobile con 12 gol. Fra gli arbitri, c’è stato l’esordio della signora Ferrieri Caputi che ha spezzato una barriera di pregiudizio. L’anno prossimo in A: Frosinone, Genoa e la vincente di Bari-Cagliari. La Nazionale aspetta la sfida con la Spagna in Nations League. Intanto l’Under 20 è in semifinale ai Mondiali con la Corea del Sud. Bene. Non ci è molto piaciuta la giustizia sportiva per i pasticci nel caso Juventus e, più in generale, ci preoccupa la gestione dei club pieni di debiti. Ma i soldi sono (forse) loro. Inoltre è d’obbligo chiedersi quanto giovino al buon nome del nostro calcio certi personaggi pittoreschi.

INTER E MILAN CHAMPIONS, SPEZIA E VERONA TESTA A TESTA

Con i verdetti decisivi, per alcuni sono arrivate le lacrime e le recriminazioni, anche gli insulti. E’ il solito rituale dell’epilogo del campionato. C’erano in ballo (dato che Napoli e Lazio erano qualificati) i posti Champions: l’Inter e il Milan ce l’hanno fatta. Per la salvezza Verona e Spezia alla pari: spareggio ? Il Napoli, che ha cercato Luis Enrique per sostituire Spalletti, a Bologna è stato omaggiato da un erroraccio di Skorupski e così Osimhen con una doppietta è arrivato a quota 25 gol. Poi Ferguson e De Silvestri l’hanno pareggiata. Sansone in fuorigioco aveva segnato il gol del 3-2. Svanito il record di punti per i campioni. La Lazio contro la Cremonese si è fatta rimontare due gol e ha vinto alla fine con Milinkovic, autore di una doppietta. Espulso Sarri. Radu al passo d’addio. L’Inter in tre minuti ha rifilato due gol (Lukaku e Barella) all’Atalanta che ha tentato di riaprirla ma si è fermata al gol di Pasalic, poi Lautaro (21 reti) ha tolto ogni incertezza al risultato. Inter terza e Dea fuori dai giochi Champions. Si è parlato di addio di Gasperini. Ora la Beneamata può pensare alla finale di Istanbul. Il quarto posto è toccato al Milan che sul campo di una Juventus avvelenata da penalizzazioni, infortuni e polemiche è passato con un bel gol di Giroud. Juve in difficoltà.
La sconfitta della Roma a Firenze ha semplificato le cose al Milan e noi non crediamo che Mourinho abbia voluto perdere per puntare decisamente all’Europa League contro il Siviglia, trascurando la gara del Franchi. A Firenze la Roma stava vincendo: negli ultimi minuti il pareggio di Jovic e il sorpasso di Ikonè hanno sorpreso i giallorossi. I viola hanno ben preparato la finale di Conference. C’è ancora da attribuire qualche posto europeo e molto dipende dalla Juventus: subirà altre penalizzazioni ? Vedremo. Per l’ottavo posto hanno vinto Torino e Fiorentina. Si è fermato il Bologna ed ha addirittura perso il Monza in casa il Lecce. Il Torino ha passeggiato sul campo dello Spezia che dopo l’autogol di Wisniewski ha resistito un pò, poi ha mollato e ne ha presi quattro in tutto. Gli insulti a Juric (partita interrotta) hanno fatto da corollario a una partita a senso unico. I granata chiuderanno la stagione contro l’Inter che forse sarà con la testa altrove. La Fiorentina sarà sul campo del Sassuolo. Il Monza (Palladino confermato) ha perso col Lecce che si è salvato vincendo al Brianteo in una gara in cui hanno pesato due rigori: Gytkaer se l’è fatto parare da Falcone e Colombo invece lo ha segnato. I salentini così si sono salvati. La sconfitta dello Spezia sembrava aver dato via libera al Verona, in vantaggio col gol di Gaich, appena entrato. L’Empoli ha pareggiato nel recupero grazie a un’autorete di Magnani. Gli scaligeri giocheranno l’ultima partita sul campo del Milan, la squadra di Semplici all’Olimpico contro i giallorossi. Non è da escludere uno spareggio-salvezza. Cremonese e Sampdoria sono in B da un pezzo. E fa piacere che la società blucerchiata stia risolvendo la propria difficile situazione. La squadra di Stankovic ha pareggiato in casa col Sassuolo. La Salernitana ha infine rimontato due gol all’Udinese, chiudendo in bellezza con Sousa la stagione che era cominciata male. Ci saranno altri colpi di scena ? Certo: è una tradizione, e va rispettata.

IL NAPOLI TORNA A VINCERE, PER LA JUVE DESTINO INCERTO

In questo momento storico del calcio, ci sono squadre che devono raggiungere un traguardo di prestigio (Champions, Europa League, Conference) e altre che anelano alla salvezza. E siccome ci sono ricchi premi e cotillon anche per i piazzamenti, si impegnano (quasi) tutti. Il nostro calcio è secondo nel ranking Uefa: olè. C’è poi l’attesa per la sentenza sulla Juventus, che interessa la classifica di vertice. Di Napoli si è parlato, dopo lo scudetto, per raccontare che Spalletti e Giuntoli sono con la valigia in mano e si fanno supposizioni sui sostituti. Il tecnico ha parlato di “falsità” sulle voci di fuga dopo la vittoria. Napoli-Inter però aveva una certa valenza: l’hanno spuntata i campioni d’Italia nel finale. Fino al’espulsione di Gagliardini, niente gol. L’Inter in dieci ha pareggiato con Lukaku. Poi il Napoli ha dilagato. I campioni hanno così battuto tutte le squadre di serie A. In attesa del verdetto sulla società bianconera (verrà penalizzata? Se sì, di quanti punti?) nel Monday Night si giocheranno Empoli-Juventus e Roma-Salernitana. Dopo la batosta di Siviglia, la squadra di Allegri, priva degli squalificati Cuadrado e Danilo (dentro Rugani e Barbieri) e dell’infortunato Fagioli (al suo posto Miretti) andrà sul campo di un Empoli salvo, per difendere il secondo posto. L’Empoli con Vicario, Bandinelli e Fazzini. A Torino fu 4-0 per la squadra di Allegri. Fischierà Ayroldi. Quanto all’euforica Roma (Mourinho due finali di Coppa consecutive) ospiterà la Salernitana. In campo Dybala, Smalling, e Solbakken. Spinazzola ko. La Salernitana con Gyomber. All’Arechi i giallorossi passarono per 1-0. Arbitro Colombo. L’Udinese del confermato Sottil ha ceduto alla Lazio su un discusso rigore di Immobile. La squadra di Sarri ha superato l’Inter: è terza. A San Siro, il gol n. 182 del quarantenne Quagliarella è stato l’unico sussulto doriano di una partita dominata dal Milan che ancora spera nella Champions “via Juventus” (penalizzazione). Leao, Diaz e Giroud (tripletta) goleadores “tardivi”. La Samp colpita e affondata. In erroraccio di Montipò ha compromesso la partita del Verona a Bergamo. L’Atalanta (curva chiusa) ha vinto in rimonta dopo il gol di Lazovic. La squadra di Gasp verso un posto in Europa. Il Verona (palo di Gaich) potrà salvarsi? Il Monza ha vinto in rimonta sul campo del Sassuolo, confermando la sua grande annata, dopo l’arrivo di Palladino. Ora i brianzoli sono a ridosso delle “grandi”. Jovic ha spezzato l’equilibrio di Torino-Fiorentina. Poi ha pareggiato il solito Sanabria. Un pareggio che ha cambiato poco. Il Bologna ha spedito la Cremonese in B, seppellendola di gol. Arnautovic è tornato a segnare (9 reti). Orsolini 11esimo gol ed espulsione. Grigiorossi annata partita male, difficile recuperare. Rossoblù bel campionato. In coda, le sconfitte di Verona e Cremonese hanno avvantaggiato Lecce e Spezia. Ora il Lecce ha 33 punti, lo Spezia 31 e il Verona 30. Nel prossimo turno, il Verona affronterà l’Empoli già salvo, lo Spezia ospiterà il Torino e il Lecce sarà a Monza. All’ultima giornata sono in programma Lecce-Bologna, Roma-Spezia e Milan-Verona. Adesso incombe la finale di Coppa Italia Fiorentina-Inter. La spunterà il re di Coppe Simone Inzaghi? Nel week-end Juve-Milan e Inter-Atalanta, forse decisive per la Champions.

I CAMPIONI CADONO A MONZA, FRENANO IL MILAN E LE ROMANE, NON LA JUVE

E’ il momento della resa dei conti. C’è chi ha le valigie in mano, chi recrimina, chi ha fallito ma non vuol riconoscerlo. Molte “grandi” pensavano alle Coppe e si son fermate. Il Napoli, che non ha impegni internazionali, al sicuro dopo lo strepitoso campionato in testa, ha pensato ad altro e infatti ha perso. Il Monza ammazzagrandi ha fatto la festa anche alla capolista (quarto ko), forse un pò stanca per le troppe feste. La squadra di Spalletti si è un pò cullata sugli allori, ma non bisogna creare un caso. Lo scudetto è già in bacheca e il Monza non ha fatto sconti a nessuno. Quanto alla corsa alla Champions, a tre giornate dalla fine, Juve sempre seconda (in attesa dei famosi “processi”), Inter terza, Lazio quarta. Il Milan è a quattro punti dai biancocelesti, la Roma a sei. Nelle ultime tre giornate: Napoli-Inter, Juve-Milan e Torino-Inter. Una Juve con la testa a Siviglia, ha fatto turnover contro la Cremonese. Il giallo della nuova divisa per ricordare quello sul suo destino? Si è infortunato nuovamente Pogba. Ha risolto Fagioli, un ex, poi ha arrotondato Bremer. L’Inter, con cinque vittorie consecutive (sette con le Coppe), adesso vola. E aspetta la finale Champions.
Contro un buon Sassuolo, Lukaku ha festeggiato il compleanno con una doppietta. Brutto tonfo invece del Milan-2 a La Spezia. Pioli aveva fatto delle scelte in vista del derby e ha pagato. Nel finale la squadra di Semplici ha attaccato e vinto. I tifosi rossoneri hanno chiesto ai giocatori, sotto la tribuna, di svegliarsi. Liguri risollevati nel morale, ma la classifica è ancora difficile. La Lazio che non ha coppe, ha mostrato ugualmente tutte le proprie debolezze al momento del dunque contro un Lecce molto intraprendente. In questo finale ha ancora possibilità per restare in zona Champions. Il Lecce ha tirato un sospiro di sollievo e ha trovato la doppietta di Oudin. La Roma-2, pensando al Bayer, non è andata oltre il pareggio a reti bianche a Bologna. Anche i rossoblu sono rimasti indietro rispetto alla concorrenza. La Fiorentina ha colpito due legni e ha battuto con Castrovilli e Bonaventura un’Udinese che ha perso qualche pezzo e qualche posizione in classifica. Ora i viola cercheranno di recuperare a Basilea, dopo la sconfitta casalinga, per restare in corsa nella Conference League. Dopo l’8-2 dell’andata, l’Atalanta non ha fatto nemmeno un gol a Salerno dove, dopo una tempesta d’acqua, l’ingresso di Candreva e il suo gol hanno tenuto lontano la Dea dalla zona Champions, portando in salvo la squadra del bravo Sousa.
Nella lotta per la salvezza, la vittoria dello Spezia sul Milan ha riequilibrato la situazione: il Torino di Juric (che ex!) ha vinto al Bentegodi e ora liguri e veneti dovranno disputare una volata a due che vedrà impegnata la squadra da Semplici contro il Lecce fuori, il Torino in casa e la Roma (in trasferta). Gli scaligeri affronteranno l’Atalanta fuori, l’Empoli al Bentegodi e il Milan a San Siro. Nel posticipo, Sampdoria-Empoli (arbitro Feliciani), la squadra di Zanetti (1-0 a Marassi), con Fazzini, a Marassi contro una Samp ormai retrocessa, che lotterà per non fallire, fuori dal campo. Stankovic riavrà Amione. Ora è il momento delle Coppe. Il calcio italiano può portare tre squadre in finale.

(ITALPRESS).

NAPOLI IN FESTA E JUVENTUS SECONDA

La festa-scudetto del Napoli davanti ai propri tifosi in delirio, il secondo posto conquistato dalla Juve e la netta vittoria delle squadre milanesi su quelle romane, lo scatto in avanti del Verona, sono i fatti salienti di questa giornata quasi estiva e ricca di emozioni. Al Maradona, contro una buona Fiorentina, Spalletti ha fatto giocare Gollini, Demme, Ostigard e Raspadori. Coreografie e atmosfera incomparabili. Panem et circenses. Ebbro di gloria, il Napoli ha perso Lozano, ma ha vinto la partita. Dopo un rigore parato da Terracciano a Osimhen, lo stesso nigeriano ne ha segnato un altro (23.mo gol). Quello che non riusciamo a capire è come, in un momento di giubilo e felicità collettiva, saltino fuori voci di incomprensioni fra il presidente e l’allenatore, si parli della partenza di qualche giocatore e del direttore sportivo, si faccia il nome del nuovo tecnico. Qualcuno ne avrà parlato in giro… A Bergamo la Juve con un gol del baby londinese Iling e col raddoppio di Vlahovic (oggetto di pesanti insulti) ha raggiunto il secondo posto. Atalanta spuntata e sfortunata (pali di Scalvini e Zappacosta). Bianconeri davanti alla Lazio e Dea fuori dal giro Champions. Nel confronto incrociato Roma-Milano, supremazia delle squadre lombarde che hanno fatto l’en plein. Il Milan ha vinto nettamente contro una Lazio in cattiva giornata: la difesa di Sarri è stata a guardare Bennacer dopo aver scambiato con Giroud e Hernandez fare settanta metri per andare a segnare. Ma Pioli forse ha perso Leao per il derby di Champions. L’attacco biancoceleste è stato evanescente. Così il Milan può ancora sperare in uno dei primi quattro posti, mentre la Lazio ha perso il secondo posto. All’Olimpico la rimaneggiata (e sovraeccitata: Mou ce l’ha sempre con qualcuno) Roma ha ceduto all’Inter. Dimarco ancora a segno. Lukaku ha raddoppiato su erroraccio di Ibanez. Giallorossi ora settimi e fuori dalla Champions, l’Inter in corsa per il secondo posto alla vigilia del derby di Champions. Pensiamo che difficilmente ci sarà spazio per gli altri in Europa, anche se ci sono dodici punti ancora da assegnare e aritmeticamente tutto è possibile. Il Bologna nel Monday Night sarà alle prese col derby sul campo del Sassuolo senza Soumaoro (infortunato, in campo Bonifazi) e lo squalificato Kyriakopoulos. Fra i sassuolesi tornerà Lopez, sospesi Pinamonti e Zortea. All’andata 3-0 per i rossoblu. Arbitrerà madame Ferrieri-Caputi. Il Torino che stava vincendo con un gol di Sanabria, si è fatto raggiungere dal Monza che ha continuato nella propria serie positiva con un eurogol di Caprari. Mirano alla tranquillità nel posticipo i protagonisti di Empoli-Salernitana (arbitro Volpi). Campani in serie positiva da dieci giornate. Squalificato il granata Bradaric. All’Arechi 2-2. In zona salvezza, il Verona ha staccato lo Spezia di tre punti, vincendo a Lecce con un gol di Ngonge. Montipò e il palo hanno salvato gli scaligeri. Ora rischiano anche i salentini. Nello spareggio dello Zini, lo Spezia aveva attaccato, Carnesecchi fatto miracoli, ma la Cremonese aveva vinto con i gol di Ciofani e Vasquez. Traversa di Shomurodov. Terza sconfitta consecutiva per i liguri. I grigiorossi sperano nella salvezza. A Udine giocherà una Sampdoria ultima e scoraggiata: Amione sospeso, in campo Oikomonou e disponibile Djuricic. All’andata la squadra di Sottil (che non cambierà formazione) vinse per 1-0. Fischierà Baroni. Intanto, con il Frosinone, è tornato in A anche il Genoa. Nella città della Lanterna c’è chi sale e chi scende. E adesso le Coppe: auguri alle nostre squadre.

GLI OCCHI DEL MONDO SUL NAPOLI CAMPIONE

Lo scudetto, dopo 33 anni, per i napoletani è arrivato a Udine e con la città davanti ai maxischermi. Con Maradona nel cuore, ma anche senza Diego in campo. Il terzo scudetto della sua storia, il Napoli lo ha vinto per indubbi meriti, anche se con qualche giorno di ritardo, rispetto alla festa preparata domenica scorsa. Le vittorie più belle sono quelle desiderate da tempo. Come in una delle celebri commedie napoletane, un epilogo sospirato, “centellinato” ha detto Spalletti. La città è sotto i riflettori e l’attenzione di tutto il mondo da qualche giorno è concentrata lì. L’economia, palese o sommersa, sta fiorendo, grazie allo scudetto. Ai Quartieri Spagnoli, davanti a quello che è stato definito “l’altare di Maradona”, il pellegrinaggio è continuo. Tutto l’armamentario di corni, magliette, bandiere e gadgets è in vendita in tutta la città: affari d’oro. Le tv hanno portato il nome di Napoli in tutto il mondo. Pizze, pastiera e babà sono sulle bocche e nelle bocche di tutti. ‘O sole mio e l’inno della terza vittoria, risuonano in tutte gli angoli dell’orbe terracqueo. La classica cartolina col Vesuvio e il pino è richiestissima, anche se ormai fuori moda.
La gloria appartiene a tutti i napoletani sparsi nel mondo, dall’America all’Australia. I presepi di San Gregorio Armeno, vicino a Spaccanapoli, ora comprendono le statuette di Spalletti e dei giocatori azzurri che sono richiestissime per ricordare quest’evento eccezionale. Eduardo, Totò, Peppino, Troisi, Caruso, Pino Daniele e tutti i grandi artisti della commedia e dell’arte partenopea, e lo stesso Diego Armando Maradona, che portò i primi due scudetti a Napoli, verranno rievocati in questo momento di gioia. Ai tempi del “Pibe de Oro” – quando il Napoli vinse il primo scudetto nel 1987 – c’erano degli ottimi giocatori come Careca, Giordano, Bagni, Ferrara, ecc., ma tutti facevano da corona a Re Diego, che attirava su di sè le attenzioni della squadra di Ottavio Bianchi. In occasione del secondo titolo, nel 1990, orbitavano attorno al trono dell’incontrastato re di Napoli, Alemao, Bertoni, De Napoli, i veterani Ferrara e Carnevale, Mauro e Zola. L’allenatore era Albertino Bigon. Insomma, un grande tenore e il coro. Ma a quei tempi c’erano avversari forti come Milan, Inter e Juve e il Napoli vinse il primo scudetto con tre punti sulla Juve e due sul Milan di Sacchi nel 1990.
Questo Napoli dell’apoteosi numero tre ha letteralmente sbaragliato il campo, pur senza avere un Maradona. I campioni più celebrati di oggi si chiamano Osimhen (22 gol) e Kvaratskhelia (12). Il distacco è diventato enorme quasi subito e adesso ha dimensioni tali (ora 16 punti: quanti saranno alla fine?) da evocare mitiche vittorie come quelle del “Grande Torino” nel 1948 (16 su Juve e Milan), quando le vittorie valevano due punti. Oggi i successi ne danno tre e l’Inter di Mancini nel 2007 vinse con 22 punti di distacco sulla Roma. La squadra di Spalletti batterà tutti i primati? Il calcio è cambiato, il concetto di squadra non è lo stesso. Adesso si gioca più coralmente e, anche senza un asso come Diego, riteniamo che il Napoli di oggi sia probabilmente più forte, rispetto a quelli di Bianchi e Bigon. Ma fare dei paragoni è un errore, secondo noi. Pur con gli inevitabili incidenti di percorso (sconfitta a San Siro con l’Inter e in casa con Milan e Lazio, qualche pareggio qua e là, compreso quello con la Salernitana), si può dire che la squadra di Spalletti non abbia avuto rivali. Le milanesi hanno vissuto di alti e bassi e, anche se l’Inter ha battuto a San Siro la capolista e il Milan ha vinto 4-0 al Maradona, oltre ad eliminarlo dalla Champions, si può affermare che in campionato il Napoli abbia dominato la scena.
Anche le squadre romane, come del resto la Juventus, hanno recitato il ruolo di comprimarie. De Laurentiis ha ben organizzato il club, Luciano Spalletti ha saputo dare un gioco alla squadra, rendendolo un meccanismo quasi perfetto, ha tenuto bene in pugno la situazione e valorizzato la rosa di cui era in possesso. La difesa e l’attacco sono stati i più forti del campionato (finora 69 gol segnati, 23 subiti). E’ inutile compilare graduatorie dei giocatori: tutti hanno meritato. E’ stata un’annata d’oro. La squadra azzurra giocherà contro la Fiorentina da campione d’Italia e dirà la propria autorevole parola anche nella prossima stagione. E, chissà, magari aprirà un ciclo.
(ITALPRESS)

IL NAPOLI RINVIA LA FESTA E LE PRIME 5 NON RIESCONO A VINCERE

Flop delle prime cinque: non ha vinto nessuna di esse. Il Napoli ha rimandato la festa scudetto. Ha pareggiato nel derby con la meritevole Salernitana (nove partite utili di fila). A Olivera ha risposto Dia in una gara concitata, in cui è stato espulso Sousa. Il pari ha spinto i granata verso la salvezza. Dello scudetto al Napoli si riparlerà presto, giovedì a Udine, e contro la Fiorentina sarà la festa vera. La conquista del tricolore è sicura, ma allunga l’attesa e le attenzioni sulla città del Vesuvio. Intanto, la doppia sfida Milano-Roma è stata vinta dalle squadre lombarde (4 punti su 6). L’Inter in rimonta contro una Lazio che nel primo tempo aveva approfittato di un errore difensivo di Acerbi per segnare con Felipe Anderson. Poi, quando la partita sembrava essersi messa male, Inzaghi l’ha vinta con i cambi: Lautaro (doppietta) e Gosens. Le speranze di Champions dei nerazzurri sono aumentate, quelle di secondo posto della Lazio diminuite. Ma la Juve non ne ha approfittato in pieno. I biancocelesti affronteranno mercoledì il Sassuolo, mentre i nerazzurri saranno a Verona, per un confronto caldo. Roma e Milan hanno dato vita a un pareggio emozionante ma brutto, che ha lasciato immutate le loro posizioni in classifica. I due gol (Abraham e Saelemaekers) sono arrivati nel recupero, dopo una partita dura che non è stata certo uno spot per il calcio. I giallorossi hanno perso anche Kumbulla e Belotti. Per i giallorossi l’avversario nel turno infrasettimanale sarà il pericolosissimo Monza, mentre il Milan ospiterà la Cremonese. Due rigori in Bologna-Juve: Orsolini ha segnato, Milik no. Ma poi si è rifatto col gol del pareggio. Bianconeri a un punto dalla Lazio. Per il Bologna giovedì una difficile trasferta a Empoli, mentre la Juve ospiterà il Lecce. L’Atalanta, in vantaggio a Torino con un gol dell’ex granata Zappacosta, ha subito il pareggio di Sanabria. Poi Zapata ha firmato il bel successo alla Dea che ora può conquistare un posto in Champions. Toro di nuovo fermo. Per l’Atalanta mercoledì il disperato Spezia, per i granata la trasferta a Genova con la Samp. La Fiorentina ha praticamente mandato i blucerchiati in B, rifilando loro cinque gol. Sogni europei per la viola che sarà a Salerno, mercoledì. La sconfitta dell’Empoli sul campo del Sassuolo ha appesantito la situazione dei toscani, che hanno tuttavia un margine di cinque punti su Spezia e Verona. Al gol di Cambiaghi ha risposto nel finale di partita una doppietta di Berardi (un rigore) che ha ribaltato il risultato. Nell’anticipo, il Lecce si era allontanato dalla zona-pericolo battendo con un rigore di Strefezza un’Udinese che ha avuto in una bella rovesciata di Lovric l’acuto vanificato da Falcone. Il pareggio in Cremonese-Verona ha permesso agli scaligeri di raggiungere lo Spezia, lasciando indietro i grigiorossi. La Cremonese ha finito in dieci (Quagliata espulso). La sconfitta del rabberciato Spezia contro un bel Monza (gol di Ciurria, raddoppio di Carlos Augusto) ha fatto piombare i liguri in piena lotta per la salvezza. Adesso un turno infrasettimanale senza molti scontri di alto livello, poi nel week-end un altro doppio scontro Roma-Milano con Roma-Inter e Milan-Lazio.