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De Magistris “Serve una sinistra vera, possibili affinità con Conte”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo nati da poco e abbiamo un’idea della necessità di una sinistra vera che sia costituzionalmente orientata, pacifista, ambientalista e per i diritti, a cominciare dalla sanità e dalla scuola. Staremo nelle piazze, nelle scuole, nelle università, nelle fabbriche, tra la gente e non per costruire quella sinistra che gode a perdere o stare solo all’opposizione. Sono un uomo delle istituzioni che vuole provare insieme ad altri , una prospettiva per provare a unire le diversità”. Lo ha detto Luigi De Magistris, leader di Unione Popolare, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress.
“Dobbiamo radicarci e crescere però i primi riscontri sono molto positivi”, ha aggiunto De Magistris, parlando del suo movimento. Poi l’ex sindaco di Napoli si è soffermato sul possibile dialogo con altre forze: “Oggi, guardando alle forze parlamentari – ha detto -, potenzialmente potrebbero esserci più affinità con Conte, se sceglie definitivamente un’agenda sociale e non è stato solo un riposizionamento elettorale”.
De Magistris ha pubblicato il libro “Fuori dal sistema” (Piemme) che, secondo l’ex magistrato, va letto perché permette di scoprire “la storia di un uomo semplice che ha fatto della fedeltà alle istituzioni, la passione e gli ideali una ragione di vita, pagando dei prezzi, cadendo però rialzandosi con la propria forza e i propri ideali”, ha spiegato. “Ci sono 30 anni e più di istituzioni” e “mi auguro – ha aggiunto – che possa essere utile soprattutto per le nuove generazioni che non possono pagare il prezzo ingiusto per non cedere al compromesso morale”.
Il termine “sistema”, per De Magistris, indica “chi utilizza l’istituzione non per perseguire il bene comune e l’interesse pubblico ma finalità di parte, affaristiche, lobbistiche e qualche volta anche con infiltrazioni della mafia o comunque della corruzione”.
Per essere fuori dal sistema occorre avere “qualità che non si comprano al mercato”, ovvero “una serie di valori che presi singolarmente non sono sufficienti: onestà, autonomia e indipendenza, libertà, competenza, coraggio, passione e abnegazione. E poi, per le sfide, anche un pizzico di follia. Se riesci a mettere insieme queste qualità – ha evidenziato – puoi stare nelle istituzioni in maniera libera senza far parte del sistema”.
De Magistris è stato anche sindaco di Napoli dal 2011 al 2021. “Penso che alla fine abbiamo fatto un lavoro straordinario”, ha affermato, ricordando di “essere stato il sindaco più longevo della storia di Napoli”. “Ho ereditato Napoli – ha detto – con i rifiuti in primo piano, l’ho lasciata prima per crescita turistico-culturale in Italia, terza per startup giovanili, la città dei beni comuni e dell’acqua pubblica. Certo, una città con problemi però consideriamo – ha proseguito – che, come si dice dalle nostre parti, ho ‘fritto il pesce con l’acqua’, nel senso che non avevamo soldi. Ho puntato sulle bellezze della città, su capitale umano, turismo, cultura, per rimettere Napoli al centro degli eventi internazionali. È stata una grande esperienza di orgoglio meridionale che si è messo al lavoro”.
Di fronte ai fatti di cronaca, è necessaria una riflessione sul rapporto tra sicurezza e territorio. “Il sindaco non ha una diretta competenza sulla sicurezza però – ha evidenziato – può influenzare molto le politiche sulla sicurezza urbana perché partecipa di diritto al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. In quel luogo, dove c’è il prefetto e i vertici delle forze di polizia, deve dare la sua linea. In quei dieci anni, con un ottimo rapporto con tutti i prefetti, i questori, i comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, abbiamo fatto un lavoro che ha abbassato moltissimo la tensione, innanzitutto quella sociale. Si è sempre cercato di usare il dialogo, di lavorare nelle periferie e l’integrazione con le comunità di migranti”.
In generale, quindi, è importante l’aspetto sociale. All’inizio della pandemia “si diceva ‘saremo tutti migliori’, io invece – ha affermato – vedo un clima peggiorato, anche sul piano dell’aspetto della devianza, delle persone che si sentono in difficoltà nel contesto sociale e non c’è cura per l’attenzione delle persone che vivono ai margini”.
Adesso occorre anche particolare impegno per le risorse destinate al Sud. “Il Pnrr sulla carta è una straordinaria opportunità per migliorare servizi e qualità della vita ma dipende da quali mani lo gestiranno in termini di competenza, onestà, capacità e concretezza perché il denaro pubblico – ha spiegato – è nello stesso tempo anche la ciclica occasione per le mafie dei colletti bianchi non tanto per far denaro ma per cementificare il rapporto con la politica, le istituzioni, l’economia e la finanza. Dobbiamo scongiurare che venga persa questa occasione di poter avere finalmente ospedali, strade, trasporti migliori e riconversione ecologica”.
Al momento gli occhi sono puntati sulla formazione del nuovo governo. “Credo che oggi il cittadino italiano, anche quello che non è di destra – ha evidenziato -, spera che ci siano provvedimenti per porre un rimedio alla situazione economica e sociale che è drammatica. Invece ancora in queste ore discutiamo sul giuramento di fedeltà all’atlantismo. Per carità, temi fondamentali – ha continuato – però questo governo si deve insediare e governare”.
“Credo – ha sottolineato – che la vittoria sia dovuta a un’incapacità di chi è stato al potere in tutti questi anni e penso che sia un governo di destra-centro e non di centro-destra”.
“Il fatto che per la prima volta ci sia una donna premier va dato come merito”, ha detto poi De Magistris. “Credo che Giorgia Meloni adesso debba dimostrare le sue qualità”, ha aggiunto l’ex magistrato, affermando che secondo la sua opinione la leader di Fratelli d’Italia deve mostrare “distacco forte da quell’oscurantismo che ha rappresentato il fascismo nel nostro paese”. “Credo che in questo momento – ha poi aggiunto – debbano dare un messaggio di forte rassicurazione democratica che però poi si valuterà dai fatti”.

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Belsito (Autogrill) “La formazione è fondamentale, 2000 stagionali all’anno”

MILANO (ITALPRESS) – “La formazione è fondamentale” e per questo “Autogrill rappresenta una grandissima opportunità. Le persone vogliono un lavoro, ma vogliono anche sviluppare un’esperienza professionale, che può servire anche per fare cose diverse: noi abbiamo la possibilità di inserire persone anche senza esperienza e di insegnare loro un mestiere”. Lo ha detto Gabriele Belsito, direttore delle Risorse umane per l’Europa e l’Italia di Autogrill, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress. “La nostra è un’azienda che ogni anno assume solo in Italia più di 2000 persone su base stagionale, soprattutto in estate. Anche quest’anno lo abbiamo fatto, come sempre: è stato più difficile e più complesso, ma siamo riusciti a farlo grazie a un’organizzazione molto forte”, continua. In Autogrill è cambiato anche il meccanismo di ricerca di lavoro. “Le persone si aspettano una risposta immediata: oggi le offerte di lavoro passano per i social, non chiediamo più curriculum. Chi vuole lavorare con noi ci lascia i propri dati, nell’arco di poche ore cerchiamo di richiamarlo e di fissare un colloquio per il giorno successivo”. Il percorso di reclutamento, poi, “si conclude con diverse modalità: spesso con l’inserimento come stagionale nel periodo estivo e con successivi percorsi di consolidamento”, spiega. “Durante l’anno facciamo anche corsi di allievi manager con persone che provengono anche dall’esterno”.
“Reclutare è sicuramente più difficile del passato ed è ancora più difficile ‘mantenerè, proprio perchè le competenze che si sviluppano in Autogrill sono riconosciute dal mercato e, quindi, anche il personale che si forma da noi può essere interessante per le altre aziende. Per noi è fondamentale ‘tenerè le persone”. Quanto è importante confrontare le esperienze internazionali con la nostra? “E’ molto importante. Spesso è difficile, perchè le esperienze e i sistemi giuridici sono diversi, ma l’importante è analizzare bene i dati e le tendenze. Per esempio, in Italia uno dei problemi è il reclutamento e il fatto di averlo visto in altri Paesi europei ci ha preparati a quello che sarebbe arrivato successivamente. Ci sono delle buone pratiche che riusciamo a portare da un Paese all’altro”.
Guardando agli ultimi anni, “il Covid è stato un’emergenza pazzesca per tutti, anche dal punto di vista organizzativo”. Durante l’emergenza, “abbiamo gestito la situazione in maniera forte sin dall’inizio, in modalità diversa rispetto ad altre imprese, perchè non abbiamo potuto chiudere”, anche se “c’era pochissima gente che si muoveva”, perchè “dovevamo garantire un punto di ristoro sull’autostrada a tutta la logistica che si muoveva”. Senza dimenticare il personale, “che chiaramente aveva una legittima paura di andare al lavoro”. L’Italia “ha scelto di tutelare l’occupazione, dando aiuti alle aziende. Di fatto questo ci ha permesso di mantenere in piedi tutta l’organizzazione e ci ha permesso di ripartire subito quando è ripresa tutta l’attività”, a differenza “di quanto è successo ad esempio col trasporto aereo”, spiega. Ora l’Italia si trova ad affrontare un’altra emergenza: “Sull’energia mi aspetto che non ci siano conseguenze devastanti: bisogna fare qualcosa, trovare determinate soluzioni” anche “per aziende – come la nostra – che consumano molto”.
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Elezioni, Faraone “Voto al Terzo Polo per riportare Draghi al Governo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Gli imprenditori sono preoccupati per i costi delle bollette e del carburante, non sapendo quando finirà è un grosso problema e dobbiamo risolverlo prioritariamente”. Lo ha detto il senatore di Italia Viva, Davide Faraone, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Verso il voto” dell’agenzia Italpress. Sul tema dell’energia, il Terzo polo propone “tre cose: il tetto al prezzo del gas in ambito europeo. Se avessimo avuto un governo autorevole probabilmente lo avremmo già ottenuto. Poi serve l’autonomia energetica dell’Italia, con la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie: i rigassificatori, i termovalorizzatori, le rinnovabili. E infine, dividere il costo dell’energia prodotta dal gas da quello delle altre fonti energetiche”. Poi “bisogna intervenire sugli extraprofitti, per redistribuirli a famiglie e imprese”.
Faraone ha scelto di candidarsi in Sicilia: “E’ la mia terra, dove sono cresciuto, dove ho studiato. Tanti hanno deciso di essere ‘paracadutati’, io ho deciso di essere candidato dove faccio politica e dove si può avere un riscontro del mio lavoro”, spiega. “Temo l’astensionismo: se una donna come la Brambilla, di Lecco, viene ricandidata dal suo partito in un collegio che non è il suo, in Sicilia, prende i voti e scappa: questo è un fenomeno che allontana gli elettori dalla politica”, così come fanno “le promesse a go go che vengono fatte in campagna elettorale”. Bisogna puntare “sulla coerenza: il centrodestra e il centrosinistra sono due coalizioni litigiosissime che non potranno mai stare insieme, mentre il terzo polo mette insieme uomini e donne coerenti. Il voto al Terzo polo serve a riportare Draghi al governo del Paese”.
A prescindere da chi vincerà le elezioni, comunque, “non credo che la democrazia sarà in pericolo” ma “spero tanto che si riesca a dare un segnale a Conte, che andrebbe denunciato per danni all’immagine del popolo del sud che invece ce la vuole fare da solo e ce la può fare da solo”, ha detto rispondendo poi a una domanda sul reddito di cittadinanza. Un tema prioritario da risolvere al sud “è il lavoro: l’immagine che stiamo dando del sud in questa campagna elettorale è devastante e lo imputo al Movimento 5 Stelle. Resto convinto che serva uno strumento per la povertà: tutti coloro che ne hanno bisogno devono essere sostenuti, con assistenza fino a quando non avranno una pensione degna. Per chi può lavorare, credo che lo Stato debba tagliare le tasse, in modo che si possa lavorare senza avere stipendi da fame” e non “lasciare a casa i ragazzi che possono lavorare con una paghetta”.
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Mandelli “Servono interventi strutturali contro il caro energia”

ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo bisogno di riuscire ad abbassare il costo dell’energia, perchè le bollette sono troppo invasive per la gente e per le realtà produttive”. Lo ha detto Andrea Mandelli, deputato di Forza Italia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Verso il voto” dell’agenzia Italpress. “Dobbiamo intervenire con provvedimenti ‘tamponè per dare sollievo alla gente, ma poi c’è un problema più importante per uscire dalla speculazione: l’Europa deve mettere il tetto massimo al tetto del gas”, spiega. “Servono interventi strutturali: un prezzo calmierato in Europa e, contestualmente, interrompere la politica dei ‘nò che ha inchiodato il Paese in questa situazione. Quindi aumentiamo la capacità di pompare il nostro gas, sganciamo il prezzo delle rinnovabili dal gas, investiamo nel nucleare e ragioniamo su una diversificazione dell’approvvigionamento. L’eolico è bloccato completamente dalla burocrazia, ma anche da alcune norme un pò sciocche”, continua, annunciando che “nella prossima legislatura presenterò un disegno di legge in cui dico che gli edifici pubblici – certo non quelli storici – devono cominciare a produrre energia ed essere autosufficienti dal punto di vista energetico. Se la burocrazia resta com’è, non riusciremo a fare mai nulla”, continua Mandelli.
In generale, “stiamo soffocando gli imprenditori di carte: dobbiamo smettere di fare leggi che si sovrappongono, per farne di meno, ma più chiare”. Sulle tasse, “abbiamo bisogno di abbassarle, introducendo gradualmente la flat tax come fece Reagan: in questo modo il cittadino è anche più capace di comprendere quello che versa”, continua. “Dobbiamo anche lavorare da subito sul cuneo fiscale, rimettendo i soldi nelle tasche dei lavoratori”.
Sull’immigrazione, invece, “non voglio fare un discorso qualunquista. O c’è la possibilità di integrazione reale, oppure c’è una forma sbagliata del fenomeno: bisogna gestire gli ingressi e l’ordine pubblico”. Infine, “bisogna riportare la sanità al centro del Paese, abbiamo sempre ragionato in termini di spesa e non di investimento. Credo che debba essere finanziata adeguatamente”, continua. “Le liste d’attesa sono una vergogna, in certe diagnosi bisogna essere tempestivi”, poi abbiamo bisogno di rafforzare le cure di prossimità”.
Per il futuro, “bisogna far finire la stagione dell’improvvisazione e costruire un’Italia nuova: siamo ai tempi supplementari, abbiamo bisogno di un governo stabile, non a geometrie variabili come quelle della sinistra”, sottolinea. A proposito del PD, “il recente passaggio di Letta in Germania per andare a prendere l’endorsement da Schulz non ha alcun senso. Gli italiani votano in Italia. Non è corretto andare in un Paese estero, svilendo l’immagine del nostro Paese. Siamo di fronte a una situazione paradossale: sono anni che il Pd non vince le elezioni ma è sempre al governo, di fronte a qualsiasi proposta, la riflessione che può fare qualsiasi cittadino è ‘perchè non l’avete fatto fino ad orà. E’ difficile da sostenere, quindi bisogna alzare un polverone, uno scandalo”.
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La Russa “Contro il caro energia serve il sostegno di tutti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il caro energia deve essere affrontato in ottica ‘patriottica’: se andremo al governo, come spero, chiederemo a tutte le opposizioni di lavorare insieme, come ha saputo fare Fratelli d’Italia durante la pandemia”. Lo ha detto Ignazio la Russa, senatore di Fratelli d’Italia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Verso il voto” dell’agenzia Italpress. “Esistono delle emergenze durante le quali bisogna trovare una tesi comune: l’autonomia energetica è indispensabile”, sottolinea. “La richiesta forte che facciamo agli altri Paesi, a partire dagli Stati Uniti e dai Paesi europei, è un fondo di compensazione apposito per chi ha avuto un danno dalla guerra e dalle sanzioni imposte a Putin”, continua. “Poi bisogna abbattere le tasse sull’energia: fermiamole a quelle dell’anno scorso, per abbattere il costo dell’energia”. “Noi vogliamo risollevare l’Italia con proposte concrete per risolvere i problemi, la sinistra non dice cosa vorrebbe fare ma attacca la destra con una serie di fake news pazzesche. E’ un sintomo di debolezza e di incapacità”. “Avremmo preferito una campagna elettorale sui temi, Letta ci ha provato per un po’, poi è andato in Germania in ginocchio a chiedere aiuto agli amici della sinistra”, ha detto, riferendosi al viaggio del segretario del Pd dei giorni scorsi. “Il viaggio della speranza”, lo apostrofa La Russa. “La realtà è che sono gli italiani ad essere preoccupati se vincesse la sinistra, altrimenti i sondaggi non si spiegherebbero”.Sul lavoro, ad esempio, “il tema è culturale: per la sinistra i lavoratori autonomi sono dei nemici, sono evasori e persone da tartassare. Noi vogliamo invertire la rotta, creare la vera parità tra lavoro autonomo e lavoro dipendente”, spiega. Il reddito di cittadinanza – su cui sta puntando molto il Movimento 5 Stelle in campagna elettorale – “è un voto di scambio legalizzato”, sottolinea. “Per la metà delle persone che lo percepiscono, è giusto”: vogliamo intervenire per “aumentarlo ad anziani, disabili, alle famiglie numerose”, ma “l’altra metà delle persone che lo percepisce non ne ha diritto. Poi c’è una parte di giovani che non vorremmo prendesse il reddito di cittadinanza, ma trovasse lavoro: la nostra ricetta è ‘meno tasse per chi assume’. Più un’azienda assume personale, meno tasse paga”. Sui diritti, poi, “non abbiamo messo in discussione il diritto all’aborto. Se una donna vuole abortire, facciamo in modo che possa farlo seguendo la legge. Se non vuole, dobbiamo aiutarla a non farlo”, continua. E sulla genitorialità: “Ciascuno ami chi ritiene opportuno”, ma “un bambino ha bisogno di un padre e una madre, non può esserne privato per legge”.
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Paragone “Serve scostamento di bilancio, uscire dalla gabbia europea”

ROMA (ITALPRESS) – “Lo scostamento di bilancio è quanto mai fondamentale, prioritario e urgente. Non più prorogabile. Lo dicevamo un mese fa e avremmo potuto tranquillamente riparare a giugno le bollette di luglio e di agosto”. Lo ha detto Gianluigi Paragone, leader di Italexit, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Verso il voto” dell’agenzia Italpress.
Paragone si è soffermato sulla crisi energetica e sulle possibili soluzioni. “Lo scostamento di bilancio – ha continuato – è fare un pò più di deficit ma questo deficit andrebbe a creare una specie di rete di protezione a favore di famiglie e imprese”. Per Paragone occorre, inoltre, “aggredire in maniera totale gli speculatori”.
Sul piano europeo “il discorso del tetto al prezzo del gas comporta uno spazio di speculazione”, ha sottolineato il leader di Italexit. “Se annunci il tetto al prezzo del gas – ha spiegato – hai liberato i piranha dentro il loro habitat naturale. Infatti i predatori dentro queste dichiarazioni si sono mossi e hanno fatto grandissimi affari. Ha senso – ha aggiunto – continuare a parlare di cose su cui sai benissimo che non c’è il punto di caduta perchè la Germania non riesce a trovarlo? La Confindustria tedesca dice che non può fare a meno del gas russo. E io non voglio fare a meno del gas russo”, ha evidenziato. Per Paragone “abbiamo pagato il conto dell’instabilità libica e adesso rischiamo di pagare anche il conto dell’instabilità russa”.
A proposito della Russia, si discute anche sulle sanzioni. “Vanno non solo riviste ma tolte, perchè alla fine sono gli italiani a pagare il prezzo di una guerra che nè vogliono nè hanno mai ingaggiato”, ha detto. “La Norvegia sta facendo affari d’oro”, ha continuato. “Le asimmetrie fiscali dell’Olanda, ma anche di Lussemburgo, Irlanda e Malta – ha affermato -, sono asimmetrie per avere creato veri e propri paradisi fiscali. Questo nel mondo della finanza globale e della liquidità della globalizzazione finanziaria incide. Putin – ha proseguito Paragone – ha giocato sul doppio livello, uno è quello della guerra come convenzionalmente la intendiamo ma c’è un altro ancora più grosso. Perchè il tavolo di mediazione non torna a essere la prima grande notizia? Secondo me – ha continuato – c’è una parte che gioca in maniera invisibile e che è la prima a non volere la mediazione perchè non vuole il suo frutto. Chi pensa che Putin debba essere sconfitto totalmente vuol dire che non ha interesse a costruire la mediazione”, ha aggiunto.
“La pace possibile impone che anche Putin non si alzi dal tavolo completamente sconfitto”, ha affermato. Per il leader di Italexit, anche “Zelensky ha le sue responsabilità verso il suo popolo ma anche verso l’Ue che sta vivendo all’interno le dinamiche di conflitto”, ha detto. “Temo che tutta la grammatica delle sanzioni – ha aggiunto Paragone – vada completamente rivista e vanno rivisti anche i nostri rapporti con la Russia”.
C’è anche il tema che riguarda l’Unione europea. “E’ urgente per me andare fuori dalla gabbia europea”, ha detto Paragone spiegando l’origine del nome Italexit. “Il Made in Italy – ha evidenziato – è fatto dal trionfo delle eccellenze. Se l’Unione europea serve per trovare una standardizzazione, a me non serve. Anche il Pnrr batterà in testa. Quei soldi alla fine – ha continuato – non arrivano del tutto sull’economia reale italiana e poi gli importi andranno rivisti”.

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Elezioni, Delmastro “No ad altri scostamenti di bilancio”

ROMA (ITALPRESS) – “Credo che come al solito venga tirato per la giacchetta Draghi per il vuoto pneumatico delle idee e delle proposte dei partiti. C’è il tetto al prezzo del gas europeo, è trasversale e anche Fratelli d’Italia ritiene che sia la prima cosa da fare a livello europeo. Ma vi sono anche altre proposte che possono essere assunte fin da domani mattina a livello nazionale. Noi di Fratelli d’Italia proponiamo che venga immediatamente scollegato il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas”. Lo ha detto Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia e candidato per il centrodestra nel collegio Piemonte 2 – U03, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Verso il voto” dell’agenzia Italpress.
“Per Fratelli d’Italia – ha aggiunto – da domani mattina, se parliamo di extraprofitti, non possiamo consentire che uno dei primi a fare extraprofitti sia lo Stato. Non si applichi l’Iva sui rincari energetici – ha affermato – per stare significativamente al fianco di famiglie e imprese”.
“Giorgia Meloni – ha evidenziato Delmastro – fin dall’inizio della crisi energetica, sapendo che avrebbe comportato una crisi alimentare, un’impennata inflazionistica, fin da subito, ha detto che dobbiamo rivedere il Pnrr”.
“Non possiamo fare altri scostamenti di bilancio – ha continuato -, abbiamo già il Pnrr che è un debito straordinario dell’Italia nei confronti dell’Europa. Usiamo quei soldi – ha aggiunto – per mettere in sicurezza l’economia reale, difendere l’Italia concreta, le famiglie e fare interventi di natura sociale senza ulteriori scostamenti di bilancio”.
Si discute anche del rigassificatore di Piombino. “Il rigassificatore deve essere fatto”, ha affermato Delmastro. “A Piombino – ha continuato – c’è stato un grande problema: quando si è interloquito con la comunità territoriale di base, la comunità territoriale ha chiesto alcune garanzie in ordine al flusso delle navi commerciali e turistiche, ha chiesto garanzie in tema di compensazione. La risposta è stata una non risposta e la nomina di un commissario speciale nella figura del presidente della Regione. Credo che Fratelli d’Italia – ha proseguito – valuterà immediatamente e velocemente se vi siano altre soluzioni. Se non ve ne sono, dialogherà con quelle comunità licenziando il progetto ma tenendo in piedi le necessità di progetti urgenti e indifferibili per la nazione con la democrazia, che è parlare con tutti gli enti rappresentativi di comunità territoriale”.
C’è, poi, il reddito di cittadinanza, una misura che “abbiamo osteggiato già solo filosoficamente perchè vuole dire arrendersi al declino”, ha spiegato, parlando poi di “chi non può lavorare” come “i disabili che hanno una pensione di invalidità di 270 euro” e “gli over 50 espulsi dai processi produttivi e dal mondo del lavoro perchè hanno chiuso le aziende”. “A quelle categorie – ha affermato – deve arrivare un sostegno. Il resto deve essere tutto risparmiato perchè a mio figlio non voglio dare un futuro di sussidi, che peraltro non so per quanto potrò garantire, ma un futuro di lavoro. E glielo posso dare se abbasso la tassazione sul lavoro. L’Italia può ancora competere”.
Sulle riforme costituzionali: “Le riteniamo necessarie per l’Italia e per il sistema paese. Le faremo condividendole con l’opposizione perchè è questo che si fa quando vinci. E’ questo che hai l’obbligo morale di fare quando stravinci. Non si riforma la Costituzione contro un’altra parte”, ha evidenziato.

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Elezioni, Gelmini “Il Paese non si salva con bonus e assistenzialismo”

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ROMA (ITALPRESS) – “È chiaro che è indispensabile un tetto europeo al prezzo del gas e anche su questo punto il presidente Draghi e il collega Cingolani hanno lavorato durante tutta l’estate. C’era una posizione ostile da parte di Olanda e Germania. Ora la Germania comincia a capire che il tetto al prezzo del gas serve per tutta Europa e, al netto delle dichiarazioni di Putin, noi andiamo in quella direzione. Sicuramente il ruolo di Draghi ancora una volta è decisivo per portare a casa questo obiettivo”. Lo ha detto Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie e candidata di Azione-Italia Viva in Senato, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Verso il voto” dell’agenzia Italpress. “Il governo sta lavorando non da oggi per prorogare fin dopo le elezioni quelle misure che sono indispensabili per famiglie e imprese per superare questa fase”, ha spiegato. “Anche attraverso l’extragettito, evitando nuovo indebitamento, perché sappiamo che il Paese non se lo può permettere – ha continuato -, vogliamo trovare le risorse per far fronte al caro energia. Abbiamo già prorogato la riduzione del costo delle accise sul carburante, vogliamo dare un sostegno alle imprese gasivore ed energivore, vogliamo il credito d’imposta per le piccole imprese. Ci sono necessità – ha aggiunto – anche per quanto riguarda il commercio e l’agricoltura. Stiamo facendo quadrare i conti per poter prorogare queste misure fino all’insediamento del nuovo governo”.

In vista del 25 settembre, la campagna elettorale continua e si discute anche di Pnrr: “Le priorità che hanno determinato l’Europa a darci queste risorse, tutte le emergenze che ha l’Italia, sono attuali – ha detto – e non possiamo sempre piegare l’impegno delle risorse alla campagna elettorale. Dobbiamo avere una visione di medio periodo e fare quello che serve al Paese”, ha aggiunto. “Sono convinta – ha affermato – che dentro il Pnrr ci siano le priorità per l’Italia. Che il governo si chiami Draghi, si chiami Calenda, Meloni o Rossi quelle priorità devono andare avanti. Metterle in discussione ogni volta è un gravissimo errore”. Per Gelmini occorre “semplificare il lavoro, ridurre il costo del lavoro e puntare tanto sulla formazione”. “Il Pnrr – ha spiegato – stanzia un miliardo e mezzo sull’istruzione tecnica superiore che è presente in Francia e Germania con numeri molto più importanti dei nostri. Noi abbiamo circa 20 mila ragazzi iscritti agli Its, in Francia sono oltre 400 mila, in Germania oltre 800 mila. Se vogliamo superare quel mismatch tra l’impresa e il giovane che vuole trovare occupazione e buona formazione – ha evidenziato – oggi abbiamo le risorse”.

Anche perché, secondo Gelmini, “oggi dobbiamo provare a salvare questo paese, a salvare famiglie e imprese” e “per fare questo abbiamo capito che con i bonus, l’assistenzialismo e con il reddito di cittadinanza non solo non si abolisce la povertà ma non si risolvono i problemi”. C’è anche la questione delle sanzioni alla Russia. “Se l’Italia togliesse le sanzioni sarebbe dalla parte sbagliata della storia, perché non possiamo venire meno alle nostre responsabilità”, ha detto. “Noi siamo parte dell’Europa – ha aggiunto – e quindi ci assumiamo le nostre responsabilità e dobbiamo fare la nostra parte. Primo perché è giusto e perché vogliamo essere dalla parte giusta della storia e poi perché se venissimo meno a questo dovere saremmo isolati. L’effetto sull’economia sarebbe di gran lunga superiore in termini di danno a quello delle sanzioni”. Dopo anni nel partito azzurro, Gelmini ha lasciato Forza Italia e ora è candidata con Azione-Italia Viva al Senato. “Negli ultimi tempi – ha affermato – c’è stato uno sbandamento a destra di Forza Italia abbastanza evidente, un inseguire Salvini sul sovranismo, sul populismo, su posizioni che nulla hanno avuto a che fare con la Forza Italia del 1994, che è sempre stato un partito moderato, liberale, europeista e riformista”, ha sottolineato. “Dopo l’attacco di Putin all’Ucraina – ha aggiunto – è cambiato il mondo. Quello che mi sarei aspettata da parte di Forza Italia e della destra era una posizione netta, molto chiara, rispetto a chi è l’aggredito e chi è l’aggressore”.

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