“Penso che finirà in nulla e che questo continuo litigio portera’ a un logoramento che fara’ saltare tutto. La via maestra sarebbero le elezioni, l’unica alternativa percorribile e’ un governo a guida centrodestra, non guidato da me, ci sono economisti e imprenditori che potrebbero accompagnare il Paese”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia di stampa Italpress. “Io vedo in Senato, ma anche alla Camera, tanta gente partita con un’idea forte ma che adesso dice: non ne posso piu’. Non penso a gruppi organizzati, ma c’e’ tanta gente che dice che l’Italia non merita queste scene”.
Parlando dell’incontro previsto in serata tra il premier Conte e la delegazione di Italia Viva ha aggiunto: “si devono vedere Conte e Renzi stasera…una tragicommedia. Renzi parla parla ma secondo me due poltrone, tre nomine e quattro incarichi…e tra un mese siamo punto e a capo. Con Renzi non ci siamo visti ne’ sentiti”. Sulle ulteriori misure restrittive che il governo sta valutando per le festività natalizie, il leader del Carroccio ha ricordato come in Germania i cittadini “sanno cosa fanno da oggi fino a meta’ gennaio, quindi regole chiare e per tempo. Fai come in Germania che ti fa chiudere e fa il bonifico fino a 150 mila euro. Qui non si sa cosa accade domani, non e’ possibile brancolare nel buio e navigare a vista. Il giorno di Natale non ha solo un valore economico ma anche affettivo, tutti i Paesi europei permettono con dei limiti numerici giusti di potersi riunire in maniera cauta, ma chiudere nei limiti dei piccoli comuni italiani, separare famiglie, lasciare soli anziani e disabili e’ una sciocchezza”.
Ribadendo l’importanza della scuola Salvini ha sottolineato: “la Azzolina e’ in grado di gestire un sistema complesso in un momento come questo? No, era inadatta prima del Covid, e’ maggiormente inadatta ora. A settembre non ha funzionato il trasporto pubblico locale perche’ i contagi non sono avvenuti a scuola e da tempo diciamo di adeguare il tpl, abbiamo chiesto di mettere a bilancio 1 miliardo di euro. Le regioni sono pronte ma hanno bisogno di soldi – ha precisato – ma riaprire la scuola a gennaio senza aver migliorato le cose e’ un suicidio. E’ fondamentale mandare a scuola soprattutto i bimbi delle elementari”. E sul vaccino: “Io mi fido di chi deve controllare, ma la preoccupazione e’ che per fare i vaccini servono ago e siringa, non vorrei fare la fine dei banchi a rotelle. Se saranno approvati e il medico di famiglia mi dice: vai, io vado. Sono per la liberta’, educazione, informazione ma non per l’obbligo. Lasciamo che i medici facciano il loro lavoro. Sarebbe sgradevole vedere una eventuale corsa del politico a farsi vaccinare per primo magari con il fotografo per dire: quanto sono bravo”.
Parlando delle proposte del centrodestra ha assicurato come salute, lavoro, scuola siano “i tre pilastri su cui stiamo lavorando. La Flat tax era necessaria prima del Covid, ancor piu’ ora, noi abbiamo depositato in Parlamento una proposta che parte da 13 miliardi di costo iniziale e porta al 15% l’aliquota per le famiglie che hanno un Isee fino a 70mila euro, non parliamo di milionari. In un momento come questo – ha sottolineato – facciamo anche la battaglia per bloccare i versamenti dei liberi professionisti. Abbiamo letto dal direttore dell’Agenzia delle entrate che ci sono 31 milioni di cartelle esattoriali pronte a partire, sarebbe un disastro, noi non chiediamo un rinvio perche’ si tratta di mettere la polvere sotto il tappeto, quindi o pace fiscale o saldo e stralcio, il rinvio non serve”.
Sull’utilizzo delle risorse del Recovery Fund ha spiegato: “La maggior parte di quei soldi sono prestiti e li devi restituire, quindi devi investirli bene. Primo tema sono le infrastrutture tecnologiche e digitali, poi le infrastrutture fisiche. Il Ponte sullo stretto sarebbe una immagine dell’Italia nel mondo pazzesca, c’e’ un progetto che darebbe una immagine dell’Italia a impatto ambientale zero. L’Italia che riparte con uno dei ponti piu’ belli del mondo dopo decenni di chiacchiere”, ha concluso.
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Salvini “Via maestra il voto oppure un governo di centrodestra”
Zampa “Sarà un Natale diverso, stato di salute del Paese è precario”
ROMA (ITALPRESS) – “Sicuramente faremo un Natale diverso da quello che abbiamo conosciuto, con misure più rigorose di quelle che già stanno pesando sulle nostre vite perchè lo stato di salute del paese è ancora precario”. Lo ha dettp il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia di stampa Italpress.
“Le cose stanno andando meglio – sottolinea l’esponente del Partito Democratico – Le misure adottate hanno consentito delle aperture e il mantenimento di una gran parte delle attività, fatti salvi alcuni segmenti dell’economia che concorrono al Pil di questo paese che sono state particolarmente penalizzate, ma abbiamo lasciato aperto quanto potuto. Stiamo cercando di dare concretezza allo slogan che parlava di ‘convivere con il virus'”. E sugli assembramenti visti nelle grandi città, nelle vie dello shopping: “ci stanno anche le code nei negozi, ma le persone devono capire che tocca a loro mettersi in sicurezza, è la loro vita in discussione Quello che stiamo facendo ha l’obiettivo di evitare una terza ondata, che questo paese non reggerebbe perchè non possiamo permetterci un altro lockdown. Il numero di morti è ancora alto e perchè dobbiamo farci trovare il più in salute possibile per iniziare la campagna dei vaccini ai primi di gennaio”.
“La battaglia sull’obbligatorietà del vaccino anti Covid-19 non va nemmeno iniziata, perchè porterebbe un danno – ha proseguito il sottosegretario Zampa -. Dobbiamo fare invece una battaglia culturale, anche se ci dovrà essere una sorta di obbligatorietà per le categorie che lavorano nel pubblico. Verso settembre-ottobre prossimi si dovrebbe raggiungere quel 60-70% di vaccinati che dà l’immunità di gregge. Il coronavirus resterà però un problema, certo di tutt’altra portata, anche nei mesi successivi”.
Infine, una battuta sul campionato di calcio e sugli stadi ancora senza tifosi: “Il calcio deve andare avanti e tutto sommato, tra alti e bassi, ci sta riuscendo. Un ritorno del pubblico negli stadi? Fino a oggi non possiamo permettercelo, secondo me verso l’estate tireremo un bel respiro…”
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Cozzoli “Sport e Salute ha doppia anima, sociale e industriale”
ROMA (ITALPRESS) – “Sport e Salute è il veicolo dello Stato per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita. Ha un’importante anima sociale, ma ha anche un’anima industriale: al riguardo vogliamo attrarre tutte le realtà che lavorano bene nel nostro mondo”. Questi gli obiettivi di Vito Cozzoli, da marzo presidente e amministratore delegato di Sport e Salute. “Finora abbiamo svolto un’opera di servizio civile con un’alta valenza sociale – ha raccontato Cozzoli, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia di stampa Italpress – ma questo intervento emergenziale non basta. Abbiamo pianificato alcune azioni strutturali ed erogato i contributi aggiuntivi agli organismi sportivi con criteri diversi rispetto al passato, premiando parametri oggettivi come i mancati ricavi e le perdite in questo difficile periodo”. Tra i vari progetti in campo, oltre all’impegno per lo sport nella scuola primaria e per le categorie vulnerabili e le aree di disagio sociale, c’è il progetto “Legend”: “Lo sport è benessere e anche una scuola di vita per i valori promossi – ha sottolineato Cozzoli – Chi meglio dei grandi campioni può veicolare questi messaggi così importanti, convincendo le persone a praticare attività fisica?”. Il numero uno di Sport e Salute ha definito “costruttivi” i suoi rapporti con il ministro Spadafora e ha poi lanciato un messaggio al Coni: “I rapporti personali con Malagò sono ottimi. Dobbiamo lavorare insieme, è arrivato il momento di non pensare più alla governance”. Infine una speranza per il 2021: “Siamo dispiaciuti per la mancanza del pubblico negli stadi. L’Olimpico, asset di Sport e Salute, è pronto anche domani a ospitare gli spettatori: speriamo di poter andare allo stadio a tifare per l’Italia ai prossimi Europei”.
(ITALPRESS).Conflavoro Pmi “Servono aiuti concreti per le imprese”
ROMA (ITALPRESS) – Una “copertura completa che possa mettere al riparo le aziende” e la creazione di “un’arca per traghettare maestranze, eccellenze e imprese”. Sono queste le proposte di Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro PMI, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di stampa Italpress.
“Le nostre imprese chiedono un aiuto concreto – ha spiegato Capobianco -, un ristoro che possa coprire non soltanto una parte dei costi ma tutti quei costi fissi che le imprese hanno e che purtroppo non possono sostenere. Come associazione di categoria abbiamo chiesto il 100% delle perdite”, ha evidenziato. Per il presidente di Conflavoro occorre quindi “una copertura completa che possa mettere al riparo le aziende”.
“Per questa pandemia – ha sottolineato -, paragonata all’alluvione per cui si creò un’arca per tutelare l’umanità, dovremmo pensare a una politica, insieme alle nostre aziende che vogliono dare una mano, per creare un’arca e poter traghettare e portare al riparo le nostre maestranze, le nostre eccellenze, le nostre imprese”.
“Noi imprenditori – ha aggiunto – non vogliamo tornare all’itala pre-Covid ma arrivare in un’Italia che abbia una visione economica lungimirante e che metta al centro chi crea reddito”. Tra le proposte anche quella di “iniziare a fare qualche passo avanti per quanto riguarda la riduzione della pressione fiscale, cercando di agevolare anche i giovani imprenditori e le piccole partite Iva, creare una flat tax migliore di quella che è stata proiettata qualche tempo fa. Dobbiamo cercare – ha continuato – di snellire il costo del lavoro togliendo quella marea di gabelle sindacali, cercare di puntare sull’internazionalizzazione dei nostri prodotti e di creare una strada nel formare nuovi imprenditori che possano affacciarsi a nuovi mercati”. Per Capobianco il blocco dei licenziamenti “è stata una mossa sbagliata” e bisogna “cercare di creare strumenti di decontribuzione non soltanto per i nuovi assunti. Dovremmo anche pensare – ha continuato – a come agevolare i lavoratori già in forza, abbassando per le aziende che hanno resistito alla crisi lo sgravio contributivo per gli occupati”. Secondo il presidente di Conflavoro, il futuro passa attraverso “l’innovazione tecnologica”.
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Marattin “Dopo il Covid avremo la sfida più grande”
ROMA (ITALPRESS) – Dall’emergenza coronavirus “usciremo con un debito pubblico molto alto e se torniamo allo stesso tasso di crescita di prima andiamo a sbattere. Dopo il Covid avremo la sfida più grande”. Lo ha detto Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di stampa Italpress.
“Abbiamo affrontato e stiamo affrontando lo shock più esogeno e incerto possibile”, ha affermato Marattin spiegando poi che è necessario togliere “le magliette di partito”. “Lo dicono tutti – ha aggiunto – ma stavolta è vero perchè rischiamo grosso durante e dopo il Covid”.
Sulle risorse di Next generation Eu “c’è una mediazione complicata in capo alla presidente Merkel”, ha precisato. In merito ai progetti, però, secondo il deputato, “Italia viva non è stata coinvolta in nulla. C’è una segretezza quasi maniacale – ha continuato -, in parte giustificata. Dopodichè spero che la maggioranza sia coinvolta. Sono trent’anni che non cresciamo e ci sono sei, sette, otto motivi. Questi soldi devono essere utilizzati a risolvere quei motivi”. “E’ stato accentrato tutto – ha sottolineato – nel comitato interministeriale per gli affari europei dove ci sono dirigenti ministeriali e alcuni ministri che stanno facendo un lavoro ritenuto segreto per il momento, con una certa legittimità. Spero che per gennaio ci sia modo di avere un confronto politico fra le forze di maggioranza e non solo”.
La proposta del suo partito, quindi, è “un grande piano sui servizi all’infanzia, ricoprire l’Italia di asili nido e digitalizzazione infrastrutturale”, ma nel frattempo, secondo Marattin, occorre “economicamente rimandare tutte le scadenze fiscali per le imprese che hanno perso un terzo del fatturato, politicamente dare l’impressione agli italiani che non stiamo per sprofondare nel baratro, che ne usciremo presto ma dobbiamo compiere delle scelte”.
Questa maggioranza durerà fino alla scadenza naturale? “C’è molto caos politico. Credo che le condizioni ci siano – ha spiegato – ma a un certo punto bisogna sedersi a un tavolo e verificare se sono rimaste o no perchè la sfida che abbiamo di fronte è la più grande da quando è nata la Repubblica e questa non è la classe dirigente migliore”.
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Ruggieri “Forza Italia ha bisogno di una new generation”
ROMA (ITALPRESS) – “Forza Italia ha bisogno di una new generation: idee, linguaggi, facce nuove che declinino il verbo del partito inventato da Berlusconi nelle pieghe dell’Italia oggi”. Lo ha detto Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di stampa Italpress.
“Berlusconi ha sempre avuto un debole per la new generation, sono i colonnelli sotto di lui che lo hanno meno”, ha spiegato. “Sono convinto che l’opportunità di tornare primi nel centrodestra ci sia. Nei prossimi mesi si scoprirà quanto è importante avere un partito liberale di massa. Il nostro verbo potrebbe tornare di moda. Salvini è stato bravissimo, ha preso un partito che era al 3% e l’ha portato al 34%, Giorgia Meloni altrettanto anche se con le debite proporzioni. All’appello manchiamo noi. Forza Italia – ha continuato – deve rinnovarsi. Vedo che Berlusconi sarebbe incline a farlo ma vedo resistenze di chi sta lì da 25 anni. Nessuno dice di mandarli in pensione. Dobbiamo dare una raffigurazione in termini di idee, linguaggi e facce al mondo di oggi perchè il mercato elettorale chiede novità. A Berlusconi chiedo di essere il promotore di un rinnovamento di Forza Italia che sono sicurissimo avrebbe successo. Se facciamo quello che dobbiamo fare e abbiamo il coraggio di osare, possiamo tranquillamente tornare al 20%”. Per Ruggieri “abbiamo votato lo scostamento di bilancio perchè, per quanto non condividiamo nulla di quanto fatto fino a oggi da questo governo, c’era da coprire la parte dei non garantiti, che si alzano tutte le mattine e vivono solo del lavoro che fanno. C’era da scegliere tra l’interesse del partito e della coalizione e quello delle persone. Secondo me fare politica significa anteporre l’interesse delle persone rispetto al nostro. Non deve essere confuso in nessun modo con un eventuale aiuto a questo governo”.
Per il deputato di Forza Italia entrare in maggioranza è “impossibile. Noi siamo il partito più antigrillino del Parlamento”.
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Fedeli “Inaccettabile video sexy Rai. Scuola? Non si può più sbagliare”
ROMA (ITALPRESS) – Quanto accadduto nella trasmissione di Rai2 Detto fatto, dove una ballerina pole dancer ha fatto vedere come fare spesa in maniera sexy, “è stato un episodio drammatico e inaccettabile: si è dato vita al top degli stereotipi contro le donne. Il peggio del peggio insomma, che non si può ritrovare sulla Rai, sulla tv del servizio pubblico, proprio nei giorni in cui dovremmo riflettere sul fatto che gli stereotipi sono un’altra delle violenze contro le donne”. Lo ha detto la senatrice Pd Valeria Fedeli, capogruppo dem in commissione Vigilanza Rai, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di stampa Italpress.
“Poi c’è un tema più generale – ha spiegato ancora Fedeli – La Rai pubblica non può avere palinsesti di quella natura, secondo me c’è il problema della necessità di una profonda innovazione di contenuti, immagini e narrazione. Penso che bisogna aprire una nuova stagione di cambiamento e rinnovamento, anche della governance. Ho proposto il sistema delle fondazioni, in realtà un modello simile a come si organizzano le tv nei paesi europei. Penso che in un tempo medio, diciamo nel 2021, ci si possa arrivare”. L’incidente in Rai, peraltro nella giornata contro la violenza sulle donne è l’occasione per tornare sulla questione femminile. “Ci troviamo ancora con libri di testo, o trasmissioni o articoli che inchiodano le donne su modelli stereotipati”. Da ex ministra dell’Istruzione, Fedeli ha parlato anche della riapertura delle scuole. “La questione – ha detto – non è la data, ma che se si decide la riapertura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, vanno messe nelle condizioni di convivere con le difficoltà che stiamo affrontando”. “Quindi – ha aggiunto Fedeli – bisogna investire sul numero dei docenti, sui turni, ossia razionalizzare entrate e uscite, magari accompagnate da uno spazio dedicato ai trasporti. Purtroppo quando si è chiuso da sera a mattina le scuole a marzo, quello che avevamo bisogno di fare, mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti che concorrono all’apertura delle scuole, non è stato fatto. Il Paese ci è arrivato tardi, solo in estate, prima si è parlato di altri settori. Ora non si può più sbagliare”. Meglio, spiega Fedeli, il Governo ha affrontato i problemi economici legati alla pandemia. “Stiamo facendo uno sforzo enorme in una situazione inedita per tutti: si guardi ad esempio quanti ristori stiamo facendo – ha spiegato – Poi c’è un ulteriore scostamento di bilancio. Penso che stiamo facendo lo sforzo massimo”. Sui fondi in arrivo dell’Europa, l’ex ministra si è detta “molto fiduciosa, perchè il negoziato fatto è segno di un passaggio fondamentale”. “Ci giochiamo tutto: il valore dell’Europa, del negoziato, ma anche il valore della nostra vita di italiani. Perchè così noi costruiamo l’Italia e l’Europa”, ha concluso.
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Previdenza, Stallone (Enpab) “Patto generazionale invertito”
ROMA (ITALPRESS) – Un “patto generazionale invertito” in cui gli anziani “continuano a lavorare e aiutano i giovanissimi attraverso i loro contributi”. E’ questa la visione del nuovo mondo del lavoro illustrata da Tiziana Stallone, presidente di Enpab, ente nazionale di previdenza e assistenza a favore dei biologi, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di stampa Italpress.
“Il lavoro dei giovani – ha spiegato – ha sempre aiutato a sostenere i cosiddetti anziani. Ora la situazione è completamente diversa e il patto generazionale è invertito. Da una parte gli anziani non esistono più, a 65-70 anni si è giovani con la mente e la creatività, dall’altra abbiamo un completo rimodellamento del mercato del lavoro per cui i giovanissimi hanno difficoltà”. Per Stallone “sono gli anziani che continuano a lavorare e aiutano attraverso i loro contributi i giovanissimi. L’errore più grande è pensare che la pensione dei giovanissimi in un sistema contributivo sia un problema di domani”.
Dal Recovery fund, “ci aspettiamo – ha evidenziato – fondi concreti per alimentare il lavoro e nuovi progetti per sostenere il lavoro prevalentemente attraverso la sua riqualificazione. Il tutto deve arrivare alle nostre platee. Dobbiamo avere la possibilità di dare strumenti perchè quelle risorse vengano utilizzate. Ci vuole una visione, una progettualità che porti un indotto lavorativo”.
Inoltre, secondo la presidente di Enpab, “spesso non c’è una perfetta corrispondenza tra le competenze nel nostro paese e quelle europee. Il lavoro dei biologi in Europa è svolto da più professioni. Ci vuole sempre di più un dialogo per una certificazione delle competenze. All’atto pratico – ha aggiunto – tantissimi iscritti vanno in Europa, si formano, fanno esperienze, ma è importante che ritornino in Italia e che ritornino i contributi”.
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