MILANO (ITALPRESS) – Nel corso dell’ultima giunta, ISIT (Istituto salami italiani tuttelati) ha nominato vicepresidente Corradino Marconi e attribuito le deleghe ai membri del neonato Comitato Esecutivo – in cui sono stati nominati anche Claudio Palladi per il Consorzio Bresaola della Valtellina e Cristiano Ludovici per il Consorzio del Prosciutto Toscano – per iniziare presto a lavorare a pieno regime. Entrambe le decisioni hanno il comune obiettivo di rafforzare la struttura di ISIT, in particolare a livello politico, per riuscire ad aumentare il presidio istituzionale e lo studio dei diversi dossier strategici. “Di fronte alle molteplici sfide che ISIT si troverà ad affrontare per il futuro, il potenziamento organico della governance consentirà di poter contare su un supporto meglio strutturato, per essere più incisivi nelle azioni e più rappresentativi ed autorevoli davanti alle Istituzioni, sviluppando l’approccio e la metodologia più adatte per mantenere lo sviluppo e la crescita del comparto nel prossimo futuro, con riferimento, ad esempio, alle politiche di filiera, Farm2Fork, benessere animale, sostenibilità ed etichettatura”, dichiara Lorenzo Beretta, presidente ISIT. “Sono molto onorato dell’incarico ricevuto e felice di adoperarmi per supportare al meglio la Presidenza nel delicato compito di garantire la migliore affermazione del comparto dei Salumi DOP e IGP in Italia e all’estero e nel raggiungimento dei prossimi traguardi istituzionali”, dichiara Corradino Marconi. Quanto alle deleghe restano di competenza della Presidenza Orientamento al futuro e Politiche di filiera. Le altre tematiche oggetto di specifiche deleghe, sono Sviluppo delle Igp, attribuita ai due componenti del Comitato Esecutivo rappresentativi del mondo della Igp: Corradino Marconi (presidente del Consorzio italiano tutela Mortadella Bologna) per la filiera suina, e Claudio Palladi (consigliere e vicepresidente del Consorzio tutela Bresaola della Valtellina) per la filiera bovina; Vigilanza, tutela, controlli e certificazione, temi attribuiti a Corradino Marconi per la consolidata esperienza maturata in queste materie; Finanziamenti pubblici e bandi, per quello che riguarda i fondi Regionali la delega è stata assegnata a Cristiano Ludovici (consigliere del Consorzio del Prosciutto Toscano); Promozione e comunicazione istituzionale, tema trattato in modo congiunto da tutti i membri del Comitato Esecutivo con la supervisione e il coordinamento del presidente, insieme al tema del coordinamento con altre associazioni, fondamentale per sviluppare le necessarie sinergie utili per il raggiungimento di obiettivi comuni.
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Marconi nominato vicepresidente dell’Isit
Prosegue crescita dell’export, nel primo trimestre +1,9%
ROMA (ITALPRESS) – Prosegue anche nel primo trimestre del 2021 il trend di crescita che ha caratterizzato l’export distrettuale agro-alimentare nel 2020. Dopo aver chiuso l’anno segnato dalla pandemia con una crescita del 3,5%, i primi tre mesi del 2021 registrano un ulteriore progresso del +1,9% tendenziale, raggiungendo la quota di quasi 5,3 miliardi di euro di esportazioni. E’ quanto emerge dal monitor dei distretti Agroalimentari, curato dalla Direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. L’analisi per filiera fa emergere tuttavia alcune dinamiche differenti. E’ soprattutto la filiera dei distretti agricoli a registrare una forte accelerazione delle esportazioni nel primo trimestre del 2021, con una crescita tendenziale del 19,2%. Viaggia ancora su livelli record la filiera della Pasta e dei dolci: dopo un ottimo 2020 si assesta su oltre 810 milioni di euro di esportazioni nel primo trimestre del 2021, +0,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La filiera dei vini, che nell’anno della pandemia ha sofferto particolarmente, registra un segno negativo nel primo trimestre del 2021, penalizzata anche dal confronto con un primo trimestre del 2020 particolarmente brillante: nonostante il ripiegamento (-5,1% tendenziale), il livello delle esportazioni nel periodo gennaio-marzo 2021, oltre 1,2 miliardi, risulta superiore ai valori del primo trimestre del 2019. La filiera delle conserve dopo un anno record segna una fisiologica battuta d’arresto (-4,7% tendenziale) nel confronto con un primo trimestre del 2020, trainato dall'”effetto scorta”. Luci e ombre nella filiera delle carni e salumi che, dopo aver chiuso in sostanziale parità il 2020, registra una crescita del 1,6% tendenziale nel primo trimestre del 2021. Prospettive favorevoli per la filiera del lattiero-caseario, +3,7% tendenziale nel periodo gennaio-marzo dopo la contrazione registrata nel 2020. Al contrario, la filiera dell’olio registra una parziale arretramento tendenziale tra gennaio e marzo del 2021 (-1,4%) dopo l’ottimo risultato del 2020. Buon risultato per la filiera del caffè: +1,4% nel primo trimestre del 2021. Ritorno ai livelli di normalità del pre-pandemia per la filiera del riso, dopo la forte crescita del 2020: -11,2%. Parziale recupero per l’ittico, che chiude il primo trimestre in crescita del 7,3% rispetto al primo trimestre del 2020, ma si posiziona su livelli ancora lontani rispetto al pre-crisi. Crescono nel primo trimestre 2021 le esportazioni dei distretti agro-alimentari verso il principale partner commerciale, la Germania (+3,1%), e verso la Francia (+2,7%). In calo i flussi verso gli Stati Uniti (-4,5%) e il Regno Unito (-18%). Sono state soprattutto le economie emergenti ad aver guidato la crescita dell’export dei distretti agro-alimentari nel primo trimestre del 2021 (+13,3% vs -0,6% delle economie avanzate) in primis la Cina, che quasi raddoppia i valori anche rispetto al pre-pandemia.
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Consumi, pesce e molluschi protagonisti sulle tavole d’estate
ROMA (ITALPRESS) – C’è sempre più pesce nei menu estivi degli italiani. “Rispetto alle chiusure della primavera, il consumo è più che triplicato. Complici la bella stagione, l’apertura dei ristoranti e la possibilità di stare all’aperto, registriamo una vera e propria impennata nelle vendite di spigole, orate, trote e altri pesci d’acqua dolce. Ottimi anche i risultati per cozze e vongole in particolare, di cui siamo leader indiscussi per l’allevamento delle veraci”, afferma Pier Antonio Salvador, presidente di API, l’associazione che riunisce i piscicoltori di Confagricoltura, facendo un bilancio dello stato del comparto.
Grigliate di pesce, spaghetti alle vongole, impepata di cozze. Con il caldo e le vacanze cresce, tra gli italiani, la voglia di pesce, un alimento che fa bene alla nostra salute. I molluschi, ricorda l’associazione piscicoltori di Confagricoltura, costituiscono una preziosa fonte di proteine di alta qualità e minerali con un basso contenuto lipidico e un’elevata percentuale di acidi grassi polinsaturi. Orate e spigole sono ricche di Omega 3 e ricercate dai clienti per il sapore delle loro carni bianche: un’eccellenza della produzione ittica nazionale. “Purtroppo, nonostante il nostro impegno, ci fermiamo solo al 20% del totale della richiesta di mercato. Occorre aumentare la produzione ‘Made in Italy’ e contemporaneamente promuoverne il consumo, attraverso campagne ad hoc, ma soprattutto far sì che, anche nei ristoranti, si conosca l’origine del prodotto. D’altronde l’82% dei consumatori – prosegue Salvador – preferisce pesce allevato in Italia perchè è più sicuro e più buono, come risulta da una nostra ricerca commissionata al Crea Marketing Consulting”.
“Pochi Paesi possono competere con la severità delle nostre leggi e con la serietà dei controlli, che rendono il prodotto allevato in Italia costantemente tracciato dall’uovo al piatto. Questo è il motivo – conclude il direttore dell’associazione piscicoltori di Confagricoltura, Andrea Fabris – per cui occorre fare attenzione all’etichetta: informazioni chiare e complete devono essere garantite per un più sicuro e sereno approccio del consumatore ai prodotti dell’acquacoltura sui banchi delle pescherie, dei supermercati, ma anche al ristorante, in mensa e nella ristorazione collettiva in genere”.
Le cifre del settore di Confagricoltura e API. L’acquacoltura è estremamente diversificata in termini di specie e tipologie produttive in acqua dolce, salmastra e marina. In 800 siti tra mare, lagune e acqua dolce si allevano 25 specie ittiche diverse. La produzione nazionale è di 180.000 tonnellate ed il fatturato è di 500 milioni di euro. Il settore occupa 15.000 addetti. Il pesce più allevato è la trota (circa 35.000 tonnellate di cui oltre il 35% viene esportato), seguono orata e spigola, con circa 17.000 tonnellate su una richiesta al consumo superiore alle 80.000 tonnellate. l’Italia produce 130 milioni di avannotti di specie ittiche marine pregiate ed è leader europeo nella produzione di caviale di storione, con più di 50 tonnellate.
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Consorzio Parmigiano Reggiano lancia la Design Challenge 2021
REGGI EMILIA (ITALPRESS) – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano lancia una nuova iniziativa indirizzata agli States, primo mercato per l’export. Si chiama Parmigiano Reggiano Design Challenge 2021 ed è un concorso che invita designer professionisti, studenti e semplici appassionati a presentare idee di design di prodotto basate sul tema dell'”autenticità” e ispirate ai valori del Made in Italy. Con questo evento, organizzato in collaborazione con Alessi e Kartell, due marchi iconici del design italiano, il Consorzio si pone l’obiettivo di valorizzare elementi strettamente associati alla cultura del Belpaese quali qualità, tradizione, artigianato e gusto, posizionandosi sul mercato americano come love brand.
La Challenge comprende tre categorie. “Cucinare”: prodotti quali grattugie, coltelli, taglieri, utensili, ecc.; “Mangiare”: piatti, ciotole, posate, tovaglioli, ecc.; e “Sedersi”: credenze, tavoli, sedie, sgabelli, ecc.. L’obiettivo è quello di presentare concetti di prodotto progettati per creare un’esperienza migliore e più autentica di ogni fase del preparare e gustare un piatto. I designer sono invitati a studiare le loro creazioni con un particolare focus su materiali, tecnologie, funzionalità e sostenibilità. Le proposte possono essere presentate online sotto forma di schizzi, rendering o foto di prototipi. L’iscrizione è gratuita e la scadenza per la consegna dei lavori è fissata il 15 settembre 2021. I vincitori saranno annunciati nel mese di ottobre 2021. Il Best of Show vincerà un viaggio per due persone di una settimana in Italia completamente spesato. Il viaggio includerà un tour privato in un caseificio della filiera del Parmigiano Reggiano, esperienze VIP nelle strutture e nei musei di Alessi e Kartell e l’opportunità di godere di una cena in uno dei migliori ristoranti della regione. Inoltre, i vincitori di ogni categoria riceveranno i premi Gold, Silver e Bronze, oltre ai regali degli sponsor. Infine, le opere vincitrici verranno pubblicate su Core77 e Yanko Design, due magazine online dedicati al mondo del design. La giuria che selezionerà i vincitori comprende alcuni tra i più grandi nomi dell’industria del design. La Challenge sarà dunque un’opportunità unica per i concorrenti di essere conosciuti da influenti leader del settore e dai migliori marchi di design. L’iniziativa è stata lanciata dal Consorzio del Parmigiano Reggiano in collaborazione con Solid Branding, l’agenzia che si occupa dello sviluppo delle attività di marketing negli Stati Uniti.
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Maltempo, Confagricoltura “Rivedere normativa su calamità naturali”
ROMA (ITALPRESS) – Aumenta di giorno in giorno la somma dei danni causati dal maltempo. Confagricoltura, si legge in una nota, sta effettuando “i rilievi sui territori per verificare e quantificare le conseguenze degli ultimi eventi calamitosi.
Dalle prime segnalazioni dei tecnici, che sono al lavoro insieme alle Regioni, si stima che i danni per i mancati raccolti e quelli alle strutture potrebbero arrivare a 2 miliardi di euro.
L’agricoltura è il primo settore economico a subire le conseguenze del clima – ricorda Confagricoltura – soprattutto in questa stagione, con frutta e ortaggi pronti per essere raccolti dopo un anno di lavoro e di investimenti.
Da Nord a Sud, la Penisola è un bollettino di guerra: soltanto negli ultimi giorni la grandine ha devastato strutture, spaccato serre per il florovivaismo; centinaia di ettari di frutteti sono andati distrutti per la violenza delle precipitazioni in molte regioni, in primavera già colpite da gelate, trombe d’aria, temporali violenti. Quelli che erano eventi sporadici sono diventati ormai una costante con effetti devastanti per i territori. Mentre al Centro-Sud gli incendi e la perdurante siccità preoccupano agricoltori e intere comunità”.
Il susseguirsi degli episodi con sempre maggiore frequenza “sta facendo emergere la fragilità del nostro Paese rispetto ai cambiamenti del clima.
E’ necessario pertanto rivedere la normativa dedicata, a partire dal D.Lgs. 102/2004 – afferma Confagricoltura – e il Fondo di Solidarietà Nazionale, che risulta inadeguato a far fronte alle esigenze delle imprese agricole colpite dalle calamità naturali.
Ad avviso di Confagricoltura occorre un approccio nuovo da parte del legislatore per permettere alle aziende di avere strumenti più efficaci, sia per quello che concerne la protezione attiva, sia per ciò che riguarda la materia mutualistico-assicurativa, con polizze innovative per la tutela del reddito aziendale.
Un contributo al tema – conclude Palazzo della Valle – può arrivare anche dalla riforma della nuova Pac, in cui figura la proposta di destinare il 3% della somma del Primo pilastro (pagamenti diretti) alla creazione di strumenti di gestione del rischio per la copertura dei danni da calamità naturale”.
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Concluso censimento generale agricoltura, risposte da 83% aziende
ROMA (ITALPRESS) – Con una partecipazione che ha sfiorato l’83% delle aziende agricole, si è chiusa il 30 luglio la fase di raccolta dati del 7° Censimento generale dell’agricoltura avviata all’inizio di gennaio 2021. Ben un milione i questionari compilati. In particolare, sono state le aziende più grandi, in termini di estensione agricola o di capi di allevamento posseduti, a rispondere di più (91,5%) : oltre 700mila che rappresentano il 95% circa della superficie agricola utilizzata (SAU) del nostro Paese e il 98% del patrimonio zootecnico italiano. La partecipazione permetterà all’Istat di elaborare dati aggiornati e dettagliati a livello nazionale e territoriale sulle complesse trasformazioni in atto in agricoltura.
Da una prima analisi territoriale, a presentare i più elevati tassi di risposta sono la Provincia Autonoma di Trento (92,0%), il Veneto (90,0%), l’Emilia-Romagna (88,1%), le Marche (87,2%) e il Piemonte (86,8%), mentre quelle che hanno riscontrato maggiore difficoltà nella compilazione sono la Calabria, la Sicilia, l’Abruzzo, la Liguria e la Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen. In tutti questi casi il tasso di risposta lordo è stato, comunque, superiore al 75%. In questa edizione del Censimento, i rispondenti hanno avuto la possibilità di scegliere fra tre opzioni: online, telefonica e diretta. Quasi il 15% ha compilato in autonomia il questionario online, circa il 17% ha invece preferito ricorrere all’assistenza di un operatore telefonico.
Infine la quota più alta (68%) si è rivolta ai Centri di assistenza agricola, scegliendo nel 46,1% dei casi la classica intervista faccia a faccia e nel 21,9% l’intervista telefonica da parte di operatori CAA. Quasi il 20% delle aziende agricole residenti nelle regioni del Nord ha compilato direttamente il questionario online, mentre quelle del Centro e del Mezzogiorno si sono avvalse in misura maggiore della rete dei Centri di assistenza agricola. La campagna di comunicazione del Censimento ha supportato tutte le fasi di raccolta dei dati. Il sito: http://7censimentoagricoltura.it ha registrato oltre un milione di contatti, con più di 200mila visitatori unici e il continuo reindirizzamento da parte dei principali motori di ricerca, che nel caso di Google (oltre 300mila impression) ha sfiorato il 79,5% dell’engagement rate. I primi risultati del Censimento saranno disponibili entro il primo semestre 2022.
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Aceto balsamico Modena verso marchio Made Green in Italy
MODENA (ITALPRESS) – Primo passo del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP per l’adozione del marchio Made Green in Italy. La proposta che il Consorzio ha formulato al Ministero della Transizione Ecologica riguardante la Regola di Categoria (RCP) è stata ufficializzata, accettata e pubblicata nel mese di giugno così da rendere possibile l’avvio di un importante lavoro di studio e miglioramento dell’impronta ambientale del settore per ottenere il marchio Made Green in Italy per i produttori di Balsamico. Fino ad oggi, infatti – fa sapere il Consorzio di Tutela – per il settore degli aceti non esistevano riferimenti comunitari, quindi le nuove RCP divengono il riferimento generale di ogni azienda che attribuisce questo ruolo, svolgendo il ruolo di benchmark per i soggetti al progetto di miglioramento dell’impronta ambientale della propria azienda.
“Per le nostre aziende – spiega Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP – l’RCP è una codificazione delle buone pratiche che già vengono svolte da sempre. Il processo di produzione dell’Aceto Balsamico infatti, per sua natura non produce rifiuti impattanti e tutto è riciclabile. Salvo che per l’aspetto relativo agli imballaggi, ma si è avvertita la necessità di certificare questa aderenza al concetto di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, in sintonia con gli normativi comunitari ma, soprattutto, con la sensibilità dei consumatori”. Un marchio, quello del Made Green in Italy, che associa alla forza del Made in Italy un messaggio ecologico, con l’introduzione nell’azienda certificata di un sistema di monitoraggio ambientale sul ciclo di vita, e l’idea di competizione sulle performance ambientali. Il prossimo passaggio nell’agenda del Consorzio è l’avvio di una campagna informativa e di sensibilizzazione per l’adozione di procedure in grado di supportare i propri soci nelle fasi operative di analisi, valutazione e certificazione degli standard ambientali.
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Fieragricola, i nuovi Saloni dell’Agricoltura Digitale e Agroenergie
VERONA (ITALPRESS) – La 115ª edizione di Fieragricola, rassegna biennale in programma a Verona dal 26 al 29 gennaio 2022, raccoglie la sfida della sostenibilità e rilancia con due aree specifiche ad alto tasso di innovazione: il salone dell’agricoltura digitale e il salone delle agroenergie, ampliando così un’offerta espositiva che rende la rassegna internazionale di Veronafiere ancora più trasversale e in linea con gli obiettivi di transizione ecologica, riduzione degli sprechi e delle emissioni ambientali, food security e food safety. Le aree tematiche di Fieragricola 2022 andranno dunque oltre lo schema consolidato, che vede insieme nel quartiere fieristico veronese meccanizzazione agricola, zootecnia, produzioni ad alto valore aggiunto come vigneto e frutteto, agrofarmaci, fertilizzanti, sementi e servizi per il settore primario, per spaziare verso le nuove frontiere dell’agricoltura, che richiedono innanzitutto un nuovo paradigma di natura culturale, come hanno chiarito le politiche mondiali sul clima, il Green Deal europeo, la riforma della Politica agricola comune (Pac) 2021-2027, che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.
L’agricoltura digitale. Dai droni alla sensoristica, dalle soluzioni IoT ai sistemi per la mappatura dei terreni e delle colture, dagli strumenti per l’interconnessione dei macchinari e dei mezzi agricoli fino ai software gestionali, le opportunità per l’agricoltura sono in costante evoluzione, con il comparto che vale circa 540 milioni di euro in Italia (dato 2020, +20% sul 2019) e oltre 13,7 miliardi di dollari a livello mondiale.
I ritmi di crescita e di diffusione delle nuove tecnologie sono elevati, proprio per le risposte che assicura la digitalizzazione in termini di utilizzo razionale delle risorse, per la possibilità di ridurre le emissioni (e rispondere agli obiettivi di emissioni zero al 2050), per la trasparenza nei processi produttivi e nella possibilità di certificare ogni passaggio lungo la filiera. I benefici dell’agricoltura 4.0 avranno riflessi anche sull’occupazione, per la richiesta di profili professionali specializzati, in grado di interpretare i big data raccolti dalle macchine ne dagli strumenti dell’agricoltura di precisione.
Fieragricola, accanto all’offerta espositiva, cercherà di orientare i visitatori (agricoltori, contoterzisti, agrotecnici, periti agrari, agronomi, veterinari) nella scelta delle soluzioni più idonee per i diversi modelli produttivi, anche attraverso incontri, convegni e approfondimenti rivolti alla formazione degli utenti. Il salone è organizzato in collaborazione con Image Line, leader nell’innovazione digitale in agricoltura.
Le agroenergie. La 115ª edizione di Fieragricola accende i riflettori anche sulle energie da fonti rinnovabili agricole, strumento sempre più corollario essenziale all’attività primaria sia come fonte di reddito multifunzionale sia come strategia a sostegno dell’economia circolare e della transizione ecologica.
In particolare, Fieragricola si concentrerà su due segmenti delle agro-energie che negli anni hanno saputo meglio adattarsi alle esigenze delle imprese agricole italiane: il biogas e il biometano, fronte avanzato nella valorizzazione dei reflui zootecnici e degli scarti agricoli, e sull’agro-voltaico, soluzione raccomandata in passato anche dall’Accademia dei Georgofili per il recupero delle cascine e degli immobili rurali.
Le risorse del Pnrr. Oltre ai fondi della Pac (quasi 50 miliardi di euro assegnati all’Italia per il periodo 2021-2027), anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) mette a disposizione risorse per la transizione verde, la trasformazione digitale e l’agricoltura, con particolare attenzione all’economia circolare e all’agricoltura sostenibile; all’energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile in relazione allo sviluppo dell’agro-voltaico e del biometano; alla tutela del territorio della risorsa idrica; al turismo e della cultura 4.0; alle infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore.
La nuova vision dell’agricoltura a Fieragricola. Sono molti traguardi che il settore agricolo dovrà necessariamente raggiungere per rispondere a una popolazione mondiale che nel 2050 dovrebbe superare i 9 miliardi: incremento delle produzioni, sicurezza alimentare, miglioramento delle rese, riduzione dell’impatto ambientale, contrasto ai cambiamenti climatici, salvaguardia delle risorse idriche, lotta all’abbandono delle aree rurali e al dissesto idrogeologico, qualità delle produzioni, redditività delle catene produttive agroalimentari.
La 115ª edizione di Fieragricola cercherà di offrire soluzioni, chiavi di lettura e strumenti innovativi in grado di affrontare i cambiamenti in atto, grazie a convegni, workshop e dibattiti organizzati con gli stakeholder del settore, cercando di offrire una visione di ampio respiro, senza dimenticare gli aspetti della formazione e del business.
Sicurezza e Green pass. Come da decreto legge del 23 luglio 2021, per accedere al quartiere sarà necessario esibire il Green Pass o aver effettuato entro le 48 ore precedenti un tampone con esito negativo. Veronafiere ha inoltre adottato uno specifico protocollo Safetybusiness con avanzate misure di prevenzione anti-covid, tra cui termoscanner ai cancelli, contingentamento degli accessi, punto tamponi rapidi, biglietti elettronici, sanificazione degli ambienti.
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