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Vino, Sandro Gini riconfermato presidente del Soave

ROMA (ITALPRESS) – Sandro Gini, enologo, classe 1958 e titolare dell’azienda agricola “Gini Sandro e Claudio” è stato riconfermato presidente del Consorzio Tutela Vino Soave per il mandato 2021/2023. E’ stato infatti eletto all’unanimità dal nuovo consiglio insediato nel mese di giugno composto da Cristian Ridolfi, Claudio Tamellini, Emanuele Vicentini, Fernando Viviani, Giovanni Verzini, Gaetano Tobin, Giovanni Nordera, Laura Rizzotto, Massimino Stizzoli, Massimo Meneghello Canoso, Matteo Inama, Paolo Fiorini, Roberto Soriolo, Wolfgang Raifer. Ad affiancare il presidente sono stati eletti in qualità di vice Massimino Stizzoli e Matteo Inama mentre il collegio sindacale sarà guidato da Mauro Pernigotto con il supporto di Paolo Domenico Chignola e Alberto Bellieni.
Il lavoro della nuova presidenza si incentrerà su un processo di forte rinnovamento della denominazione a partire dalle Unità Geografiche e dalle vigne. Un’attenzione particolare sarà infatti data alla regolamentazione, sia da un punto di vista normativo che sulla sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di mettere sempre più al centro una viticoltura consapevole.
Il numero delle aziende bio nel Soave è infatti in crescita continua (4% nella doc, 10% nel classico) e sono diverse le aziende che hanno iniziato il processo di conversione. Un’ottica green che è stata condivisa da tutto il comprensorio anche grazie all’introduzione del protocollo vitivinicolo approvato nel 2020 che segue le indicazioni sulla lotta integrata della Regione Veneto.
Altro punto cardine la preservazione del paesaggio del Soave riconosciuto dalla FAO. Il riconoscimento ha portato una forte spinta alla tutela di quegli elementi caratterizzanti come la pergola veronese o i muretti a secco. Il prossimo mandato vedrà il Consorzio come parte attiva nello stimolare ancora di più gli interventi di manutenzione, sorveglianza delle criticità e comune lavoro con le amministrazioni comunali per intervenire in maniera incisiva sul territorio. La volontà è quella di favorire lo sviluppo dell’enoturismo anche con la valorizzazione dei percorsi idonei tra le vigne.
“Riprendo il mio mandato consapevole che il mondo è profondamente cambiato – dice Gini – nel futuro ci sarà bisogno di azioni responsabili, mirate e soprattutto efficaci nei confronti dei soci della denominazione. Auspico tra i soci unione e condivisione degli obiettivi comuni che devono essere quelli di aumentare il valore dell’imbottigliato della denominazione, una maggiore attenzione all’ambiente e alle pratiche sostenibili, e soprattutto dialogo con le istituzioni. Sono obiettivi ambiziosi che richiedono l’impegno e anche la passione di ogni produttore del Soave”.
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Cresce impegno Barilla nel trasporto sostenibile dei prodotti alimentari

ROMA (ITALPRESS) – Barilla rafforza il suo impegno per il trasporto sostenibile dei propri prodotti alimentari. Dallo scorso maggio sono stati avviati nuovi trasporti intermodali ferroviari che attraversano il Paese sia sulla dorsale tirrenica che su quella adriatica, dagli interporti di Parma e Piacenza ai terminal di Marcianise, in Campania e con Bari, in Puglia. L’iniziativa, realizzata grazie ad un accordo esclusivo con l’operatore GTS, attivo nel trasporto intermodale delle merci, permette di far viaggiare sui treni, invece che su gomma, circa 110.000 tonnellate delle varie tipologie di prodotti commercializzati: pasta, sughi, pesti e prodotti da forno.
Questo ulteriore investimento gestirà un flusso di circa 6mila trasporti all’anno, che permetteranno di ridurre in media di circa il 60% le emissioni di CO 2 (pari a 6.000 tonnellate di CO 2 in meno) rispetto al trasporto su gomma e di togliere dalla strada circa 6.000 camion, garantendo così maggiore sicurezza stradale ed efficienza organizzativa.
Da diversi anni Barilla si occupa di favorire soluzioni a ridotto impatto ambientale nel trasporto di materie prime e prodotti finiti. In Svezia e Germania, il Gruppo ha incrementato la quota di prodotti che “viaggiano” in treno. In Italia, ha introdotto soluzioni di trasporto per i prodotti finiti con mezzi alimentati a LNG (gas metano liquido) e da anni è in prima linea con diversi progetti legati al trasporto su rotaia della materia prima grano. Solo nel 2019 Barilla ha trasportato sui treni oltre 100.000 tonnellate di grano (duro e tenero), generando un risparmio di CO 2 di oltre il 70% rispetto al trasporto su gomma. Ne è un esempio la tratta del treno del grano Ravenna – Parma, inaugurata nel 2015 che trasporta direttamente il grano duro dentro lo stabilimento di Parma. Inoltre, da Marzo 2020, il 70% dei prodotti destinati dall’Italia alla Germania viene spedito con una soluzione intermodale sviluppata in partnership fra Barilla e GTS. Sono tre i treni che ogni settimana percorrono la tratta dall’interporto di Parma al terminal di Ulm, in Baviera. Grazie a questo progetto si tolgono dalla strada 5.000 camion all’anno, risparmiando 6.000 tonnellate di CO 2 all’anno.
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Parmigiano Reggiano e Grana Padano contro il Nutriscore

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – I Consorzi del formaggio Parmigiano Reggiano e del formaggio Grana Padano per la prima volta si sono riuniti in un Cda congiunto per dire no al sistema Nutriscore.
Infatti ritengono che il sistema Nutriscore, “in quanto basato su un’informazione generica e certamente non educativa per il consumatore, tradisca in realtà il fine ultimo che si prefiggeva, ovvero garantire scelte salutari, bilanciate e corrette dal punto di vista nutrizionale e salutistico”. Inoltre “l’utilizzo di etichette a semaforo basate su quantitativi di riferimento scollegati alla dieta e alla razione consigliata, sono strumenti ingannevoli rispetto alla reale natura del prodotto singolo, atteso che risultano parametrati su quantità ben difficilmente consumate nella pratica. Per questo motivo gli strumenti di etichettatura basati sul principio a semaforo sono da considerare una pratica svalorizzante della Dop perchè disincentivanti il consumo del prodotto senza un motivo oggettivo di tipo nutrizionale. L’obiettivo è insegnare il consumo consapevole delle quantità corrette e tenendo conto delle caratteristiche organolettiche complessive del prodotto”. Pe questo motivo il Cda ha deliberato che “i sistemi di etichettatura nutrizionali a semaforo basati su quantitativi di riferimento scollegati dalla dieta e dalla razione consigliata – salvo i casi in cui si tratti di norme cogenti nazionali o comunitarie – sono considerati misura svalorizzante l’immagine della Dop Parmigiano Reggiano / Grana Padano ai sensi dell’Reg. 1151/2012, art. 45, lett. f.
Pertanto, in tutti i casi in cui venisse richiesto a un operatore della filiera, su base volontaria del compratore, di modificare l’etichettatura del prodotto Dop inserendo l’etichetta a semaforo o sistemi equivalenti che non abbiano riguardo alle quantità effettive di Parmigiano Reggiano / Grana Padano consumate nella pratica e che non forniscano alcuna indicazione riguardo alle quantità corrette nel contesto di una dieta sana ed equilibrata, il Consorzio non potrà che respingere la richiesta di autorizzazione della corrispondente etichetta”.
“Siamo scesi in campo, insieme agli amici del Grana Padano, contro un sistema di etichettatura che non ha senso e che svalorizza l’immagine del Parmigiano Reggiano che da sempre è considerato dai nutrizionisti come un prodotto sano e naturale. Siamo certi che questo importante passo possa essere di aiuto al Governo che si è già mosso in tal senso. Si tratta di un atto di responsabilità che non va solo a tutelare il nostro prodotto, ma che andrà a beneficio di tutti gli altri prodotti dell’agroalimentare di qualità che verrebbero ingiustamente puniti da un sistema senza un motivo oggettivo di tipo nutrizionale”, commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
“Le qualità nutrizionali fanno da anni del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano i prodotti a denominazione d’origine protetta più amati dai consumatori e più imitati da concorrenti sleali, i primi a beneficiare quindi di questo meccanismo”, spiega Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano. “Nutriscore nega le più consolidate e aggiornate indicazioni condivise da nutrizionisti in tutto il mondo, che fanno dell’equilibrio tra quantità e qualità degli elementi il punto di forza di una corretta alimentazione a tutte le età. Forti di questi orientamenti della scienza, invitiamo tutti i produttori delle eccellenze agroalimentari italiane, partendo dalle DOP, ad un impegno comune a livello di comunicazione e, sul piano istituzionale, a sostegno delle iniziative avviate dal governo contro questo sistema di etichettatura, ricordando che una cattiva informazione nutrizionale colpisce la corretta alimentazione dei consumatori e non solo i produttori che investono in qualità e sostenibilità”, conclude Zaghini.
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Approvato piano controllo biologico della cimice asiatica

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato approvato dalla Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico del Mite il nuovo Programma 2021 di “Controllo biologico della cimice asiatica mediante la liberazione del suo antagonista, la piccola vespa samurai, nome scientifico Trissolcus japonicus”, preparato e redatto dal Crea Difesa e Certificazione, in qualità di Istituto nazionale di riferimento per la protezione delle piante. Anche quest’anno, grazie a un fondamentale lavoro di squadra, sarà possibile intervenire con il contributo essenziale del Crea per contenere questo pericoloso insetto alieno, che tanti danni ha arrecato soprattutto alla frutticoltura di gran parte del Centro Nord, mettendo in ginocchio interi comprensori produttivi. Basti pensare che, nel 2019, intere aree frutticole produttive in gran parte d’Italia hanno perso anche ben oltre il 70% del raccolto con un costo di circa 600 milioni. L’impegnativo e importante Piano nazionale, coordinato scientificamente e operativamente dal Crea Difesa e Certificazione, per difendere l’agricoltura italiana da questa temibile avversità, interesserà 5 regioni: Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna e le due province autonome di Trento e Bolzano. L’intervento ha come obiettivo primario la ricostituzione di un equilibrio naturale rotto dall’arrivo della cimice, che ha costretto gli agricoltori a un numero crescente di interventi nel disperato tentativo di salvare le produzioni. Il programma mira infatti a ricondurre le popolazioni della cimice a livelli di non dannosità, evitando il ricorso massiccio ad insetticidi di sintesi e aumentando la resilienza dei sistemi agricoli colpiti da questa avversità.
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Innovazione protagonista alla Milano Wine Week 2021

MILANO (ITALPRESS) – La parola d’ordine della Milano Wine Week 2021 è innovazione. E’ questo quanto emerso in occasione della Conferenza Stampa di presentazione che si è tenuta a Palazzo Reale nella Sala delle Cariatidi. La quarta edizione della kermesse internazionale del vino – in programma dal 2 al 10 ottobre 2021 – scommette sulla tecnologia e si trasforma in un evento esperienziale, che mette il vino al centro del sistema delle eccellenze del Made in Italy. Un evento in connessione con tutta la città, che grazie ad una nuova App permette ai visitatori di creare un itinerario su misura dei propri interessi, pianificato nei dettagli e capace di interagire con i luoghi e gli eventi della moda, del design, dell’arte e della ristorazione. Ci sarà una App specifica anche per gli operatori che parteciperanno a Wine Business City, in programma il 3 e 4 ottobre, l’innovativo evento business della Milano Wine Week dedicato ai principali interlocutori della filiera vitivinicola.
“La formula adottata dalla Wine Week 2021 sarà molto apprezzata dagli operatori del settore e dagli appassionati – afferma il Sindaco di Milano Giuseppe Sala – l’idea di integrare l’esperienza e la partecipazione diretta agli eventi in calendario con le informazioni e i servizi offerti da una App dedicata è contemporanea e di grande utilità, soprattutto in questo periodo di ripartenza per la città e per il Paese. Milano saprà valorizzare e mettere a frutto le potenzialità di questa nuova occasione di incontro, grazie anche ai Wine District e alla collaborazione con i principali consorzi vinicoli italiani che permetteranno a tutta la città di essere protagonista della manifestazione. Ringrazio il presidente Gordini per l’importante lavoro di organizzazione messo in campo. Sono certo che la Wine Week sarà di grande sostegno per l’industria del vino e per le filiere della ristorazione e dell’ospitalità – strettamente legate al settore -: da qui nasceranno interessanti stimoli e prenderanno avvio nuove e proficue sinergie”.
Quartier generale della manifestazione sarà ancora una volta Palazzo Bovara, in Corso Venezia, ma il palinsesto sarà distribuito in ogni angolo di Milano, con momenti dedicati agli operatori di settore, eventi di formazione e networking, attività per il pubblico nei palazzi storici, nelle piazze e nei locali. In calendario nove giorni con centinaia di appuntamenti ed incontri. Sono centinaia le attività trasversali che faranno parte della rete della manifestazione: dagli showroom di moda agli atelier d’arte e agli spazi dedicati al design.
L’innovazione guida a 360° la Milano Wine Week: grazie alla digitalizzazione di tutte le carte vino, Milano diverrà la prima città al mondo nella quale si potrà scegliere dove andare a cena in funzione dell’etichetta vinicola che si desidera consumare.
Questo sarà possibile utilizzando la stessa App, che permetterà di usufruire dei tanti servizi della città: affittare una bici, prenotare la visita di una mostra, riservare un posto ad un evento o partecipare a uno dei Wine Tours, che durante i giorni della manifestazione, connetteranno Milano ai territori vinicoli situati a breve e media distanza.
“L’intenzione – dichiara Federico Gordini, Presidente di Milano Wine Week – è quella di costruire un’esperienza di fruizione della manifestazione che valorizzi la partecipazione fisica con l’appoggio degli strumenti digitali, creando un grande network che permetta ai visitatori di integrare le centinaia di esperienze ed eventi in calendario con vissuto autentico della città e delle sue eccellenze. Tutto ciò per favorire una sinergia forte tra produttori, aziende, opinion leader, pubblico e territorio, un luogo ideale in cui la comunicazione tra tutti gli attori possa divenire un valore aggiunto ed essere un volano per la ripartenza a livello nazionale e internazionale”. Tra le innovazioni della App Milano Wine Week c’è il dialogo con l’Ecosistema Digitale E015, una iniziativa promossa da Regione Lombardia per favorire la creazione di relazioni digitali tra soggetti diversi, pubblici e privati, e l’utilizzo dei Beacon, la nuova frontiera del marketing di prossimità, che saranno dislocati in tutta la città. Questo permetterà al visitatore di ricevere suggerimenti nel più breve raggio del luogo in cui si trova, grazie alla geo localizzazione, e di costruire una Milano Wine Week tailor-made sui propri gusti ed esigenze.
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Olio, frena produzione nazionale che scivola dopo la Grecia

ROMA (ITALPRESS) – Secondo anno di “bassa” per la produzione nazionale di olio d’oliva, uno dei fiori all’occhiello del made in Italy. Il forte calo, secondo i dati provvisori diffusi dal Coi (Consiglio oleicolo internazionale) – sottolinea Confagricoltura – non è esclusivamente italiano, perchè a perdere terreno sono anche il Portogallo (-28,8%) e la Grecia (meno 1,8%). La Spagna, invece, continua anche quest’anno a rafforzare la sua leadership segnando, in controtendenza agli altri Paesi mediterranei, una crescita del 24,4%. “La forte riduzione della nostra produzione – afferma Walter Placida, presidente della Federazione olivicola nazionale di Confagricoltura – è ormai diventata endemica. Occorre risolverla presto con un approccio pragmatico e fattivo. Siamo diventati il terzo Paese produttore dopo Spagna e Grecia, rimanendo primi importatori e consumatori. La nostra olivicoltura è un patrimonio inimitabile che vive difficoltà strutturali e commerciali nonostante la qualità dei prodotti. Siamo primi al mondo per biodiversità, con oltre 500 cultivar che danno vita ad oli con profili aromatici unici nel panorama mondiale, senza contare la cultura, la qualità delle produzioni, la salvaguardia ambientale e paesaggistica, lo sviluppo e la ricerca tecnologica. E’ necessario – conclude Placida – un Piano olivicolo nazionale che consenta di impiantare nuovi oliveti e recuperare quelli abbandonati. Serve garantire, su tutto il territorio nazionale, valore al lavoro dei nostri agricoltori, riconoscendo un giusto sostegno alla filiera agricola impegnata nella produzione di un olio extravergine di oliva di qualità, garantendo un prezzo equo, adeguato e remunerativo. La discussione in ambito COI per la modifica dei parametri qualitativi con la riduzione dei parametri di acidità, infine, potrebbe comportare la rimozione dal mercato di una fetta consistente pari al 50% della produzione italiana di extravergine. Ma non solo. Se non si valorizza l’esito del Panel test, si corre il rischio di escludere dalla gamma degli extravergini oli con caratteristiche organolettiche ottime e continuare ad ammettere oli stranieri sensorialmente discutibili”.
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Nel 2020 produzione di mangimi sfonda quota 15 milioni di tonnellate

ROMA (ITALPRESS) – Nel 2020 la produzione di mangimi ha superato per la prima volta nella storia la quota di 15 milioni di tonnellate. A questo dato si aggiunge l’altrettanto incoraggiante aumento del numero di occupati nel comparto. Sono alcuni dei dati relativi ai principali indicatori economici dell’industria italiana di alimenti per animali, diffusi da Assalzoo – Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici in occasione dell’assemblea annuale. Nel 2020 è continuata la tendenza al rialzo dei livelli produttivi rilevata negli anni precedenti. Dagli stabilimenti sono usciti 15,06 milioni di tonnellate di alimenti per animali, con un incremento del 2,7% rispetto al 2019 (quando la produzione era di 14,6 mililioni di tonnellate). Anche il fatturato ha fatto registrare un considerevole rialzo. Il giro di affari del comparto in Italia sfiora adesso gli 8 miliardi di euro (+5,2%) di cui 5,4 miliardi per i mangimi, 900 milioni per le premiscele e 1,7 miliardi per il pet-food, tutti valori in crescita rispetto al 2019. A spingere in alto il fatturato è stato anche l’aumento dei prezzi alla produzione, la cui variazione media tra il 2019 e il 2020 è stata di ben il 15,6%. A differenza del 2019, le imprese dell’industria mangimistica hanno contenuto gli acquisti in capitale. Il livello degli investimenti fissi lordi si è fermato a 100 milioni (era di 110 milioni nei dodici mesi precedenti). Ma il settore ha comunque investito in risorse umane, con un deciso ampliamento della platea degli occupati nel settore. Da 8.000 unità si è passati infatti a 8.300 (+3,75%), un ulteriore segnale del buono stato di salute della mangimistica italiana.
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Toscana, Saccardi “Trasferire innovazione al comparto agricolo”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Trasferire l’innovazione al comparto agricolo toscano come elemento indispensabile di competitività per il futuro, consapevoli che l’agricoltura è una componente importante della strategia di specializzazione intelligente della Toscana”. Questo è uno degli obiettivi fondamentali cui anche la Regione si sta impegnando come ha sottolineato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi intervenuta al meeting annuale del Plant Inter Cluster: PIC 2021, iniziativa interamente online dedicata al confronto tra cluster tecnologici europei del settore delle produzioni vegetali a cui hanno partecipato oltre 230 esperti provenienti da tutto il mondo, un meeting che ha promosso il ruolo delle aziende agricole come luogo di trasferimento dell’innovazione, concentrandosi su due temi di grande rilievo: bioeconomia e orticultura.
“La dimostrazione in campo agrario è fondamentale – ha proseguito Saccardi – per accelerare il trasferimento del potenziale di innovazione nei sistemi agroalimentari”. La vicepresidente ha anche illustrato come in Toscana sia in programma una maggiore strutturazione delle dotazioni ad alta tecnologia e digitali delle DEMOFARM pubbliche gestite da Ente Terre Regionali Toscane.
La Regione Toscana ha collaborato all’organizzazione in qualità di partner ufficiale del progetto NEFERTITI, finanziato dal programma europeo Horizon 2020 e volto a creare una rete europea di aziende agricole dimostrative.
I lavori hanno visto protagonista la Toscana attraverso la partecipazione della Tenuta di Cesa di Ente Terre Regionali Toscane e del vivaio pistoiese Vannucci Piante, che hanno aperto le loro strutture mediante video visite finalizzate ad evidenziare i propri progetti innovativi e discutere con i partecipanti (Video Cesa – Video Vannucci Piante).
Durante i lavori dell’evento e in funzione della nuova strategia regionale di specializzazione intelligente (S3) per il supporto all’innovazione, Saccardi ha inoltre svolto una breve visita presso Vannucci Piante, con l’obiettivo di approfondire le esigenze di sviluppare innovazioni tecnologiche e di sistema del comparto del vivaismo toscano con particolare riferimento alle piattaforme logistiche per la gestione del prodotto pianta.
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