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Agroalimentare

In Val D’Aosta un voucher per i prodotti agroalimentari

AOSTA (ITALPRESS) – La Giunta regionale della Valle d’Aosta ha approvato nella seduta di lunedì 5 luglio i criteri applicativi per la concessione dei contributi a sostegno del commercio dei prodotti agroalimentari regionali di qualità, azione prevista all’articolo 12 della legge regionale 15/2021 concernente le misure anti-crisi Covid.
Nello specifico, la norma prevede la possibilità di concedere aiuti alle imprese operanti nel settore della somministrazione di alimenti e bevande e agli esercizi che commerciano alimenti e bevande per l’acquisto di materie prime provenienti da aziende agricole regionali, di prodotti trasformati ottenuti dalle materie prime agricole o di prodotti agroalimentari di origine locale, afferenti ai regimi di qualità. L’entità dell’aiuto erogato è pari al 30% delle spese per gli acquisti effettuati nell’arco di tempo compreso tra il 1° giugno e il 29 ottobre 2021.
Le risorse a disposizione per questa misura ammontano a 3 milioni di euro. L’intervento ha una duplice finalità: aiutare il comparto agricolo regionale, promuovendo l’utilizzo e il consumo dei prodotti locali di qualità, e sostenere i settori della ristorazione e della ricettività alberghiera ed extralberghiera, fortemente penalizzati dall’emergenza sanitaria e dalle disposizioni restrittive previste per la riapertura.
L’elenco dei prodotti sarà consultabile a breve sul portale new.regione.vda.it/vdariparte. L’elenco sarà aggiornato periodicamente a seguito di nuove segnalazioni di prodotti da parte di aziende agricole valdostane. A questo proposito, le aziende già coinvolte lo scorso anno riceveranno una comunicazione da parte dell’Assessorato per la conferma dei prodotti da inserire, mentre quelle che vogliono presentarsi per la prima volta possono farlo compilando un modulo, che sarà disponibile sempre sullo stesso portale.
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Tim-Federvini, accordo per l’innovazione nel settore vinicolo

ROMA (ITALPRESS) – TIM e Federvini hanno siglato un importante accordo di collaborazione per favorire l’adozione di soluzioni digitali rivolte alle imprese del comparto vini, spiriti e aceti.
L’accordo, siglato dal Responsabile Sales Small Business Centro di TIM Mauro Manzuoli e dal Direttore della Federvini Vittorio Cino, ha l’obiettivo di supportare le imprese associate nel percorso di trasformazione digitale attraverso l’adozione di servizi e piattaforme tecnologiche di nuova generazione in grado di rispondere alle rinnovate esigenze del settore.
“L’intesa – si legge in una nota – consentirà di sostenere lo sviluppo e aumentare la competitività delle imprese del settore dei vini, spiriti e aceti, che rappresentano un’eccellenza del sistema produttivo del Paese, in un momento di grande e rapida trasformazione. In particolare, TIM metterà a disposizione le proprie soluzioni di connettività e servizi avanzati facenti parte del progetto ‘Smart District’ rivolto allo sviluppo dell’imprenditoria dei distretti industriali, avvalendosi delle competenze specializzate di Noovle per le soluzioni Cloud e di edge computing, Olivetti per l’Internet of Things, Telsy per la Cybersecurity e Sparkle per i servizi internazionali”.
“Grazie a questo accordo gli associati a Federvini potranno usufruire di condizioni particolari per l’utilizzo di alcune soluzioni offerte da TIM in ambito di Cybersecurity, Cloud, Digital Marketing, Collaboration e Posta Elettronica Certificata”, prosegue la nota.
“La digitalizzazione è un asset imprescindibile per le aziende dei settori vini, spiriti e aceti che sempre più guardano all’innovazione per essere competitivi in un mercato ogni giorno più complesso – dichiara Vittorio Cino Direttore Generale di Federvini -. In una fase di rilancio della nostra economia, è fondamentale individuare partner strategici: grazie alla Convenzione tra Tim e Federvini possiamo fornire servizi atti a sostenere e sviluppare le attività di aziende che rappresentano un patrimonio di valori, tradizioni e specialità uniche nell’imprenditoria italiana”.
“L’accordo con Federvini conferma la capacità di TIM di mettere a disposizione delle imprese un bouquet di servizi innovativi che vanno oltre la mera connettività – dichiara Mauro Manzuoli, Responsabile Sales Small Business Centro di TIM -. Il nostro obiettivo è quello di accompagnare le realtà imprenditoriali nel percorso di trasformazione digitale attraverso l’adozione di piattaforme e servizi evoluti. Vogliamo portare l’innovazione sul territorio ed essere a fianco delle imprese, che rappresentano la nostra eccellenza produttiva, nello sviluppo del loro business, contribuendo in questo modo alla ripartenza del Paese”.
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Centinaio “Giù le mani dal Prosecco, Ue fermi tentativo croato”

ROMA (ITALPRESS) – “Ennesimo colpo basso al nostro Made in Italy. E’ irricevibile la richiesta presentata dalla Croazia di dare avvio alla procedura di riconoscimento della menzione tradizionale ‘Prosek’. La commissione europea blocchi subito questo tentativo e non proceda con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il rischio è altrimenti quello che finisca con il violare le sue stesse norme. Il Prosecco è legato al suo territorio che dal 2019 è stato anche riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Le stesse regole Ue tutelano le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche protette da ogni forma di concorrenza sleale”. Così in una nota il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, il senatore Gian Marco Centinaio.
“Non bastava l’aceto balsamico, ora è la volta del Prosecco. L’auspicio è che nella futura decisione l’Europa prenda in considerazione anche recenti precedenti. Non più tardi di due mesi è stato proposto alla Corte di giustizia dell’Unione europea di dichiarare che il diritto comunitario tutela i prodotti dop contro tutte le pratiche di parassitismo commerciale, aventi ad oggetto indifferentemente prodotti o servizi – aggiunge -. Il nostro paese è dalla parte delle eccellenze agroalimentari italiane e ne difende l’unicità. Nostro dovere è contrastare l’italian sounding che ogni anno sottrae alla nostra economia decine di miliardi di euro”.
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Agroalimentare, in crescita Pil e investimenti

ROMA (ITALPRESS) – Lieve ripresa economica nel I trimestre 2021, dopo la frenata, registrata in tutti i comparti produttivi, del trimestre precedente. Crescono, infatti, il prodotto interno lordo (+0,1%), il valore aggiunto dell’agricoltura (+3,9%) e dell’industria (+1,8%) e gli investimenti fissi lordi (+3,7%). E’ quanto emerge dalla fotografia scattata nei primi tre mesi del 2021 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.
Rispetto allo stesso periodo del 2020, fra gennaio e marzo 2021, si è verificato un aumento dell’1,6% dell’indice della pro­duzione dell’industria alimentare (picco a marzo), mentre è stata riscontrata una contrazione del 3% di quello della pro­duzione delle bevande (con un picco a gennaio di -9,7%). Tiene, invece, la produzione di vini, grazie ai buoni risultati relativi al mese di marzo. In diminuzione gli indici del fatturato dell’industria alimentare (-0,7%) e delle bevande (-1,2%), ad eccezione di quello estero dell’industria alimentare (+1,5%).
Le esportazioni agroalimentari nel I trimestre 2021 hanno superato gli 11,5 miliardi di euro e, rispetto allo stesso periodo del 2020, crescono dell’1,8% , con un aumento dei flussi verso Paesi Bassi e Svizzera (in calo verso Regno Unito e USA), mentre le importazioni continuano a calare (Stati Uniti -15,8% ). I prodotti maggiormente esportati sono stati vino e derivati dei cereali, oli e grassi e frutta fresca. Sul fronte delle importazioni ancora in forte calo gli acquisti di carni fresche e congelate (-18%) e di caffè greggio (-17%), mentre ritornano a crescere le importazioni di prodotti ittici (+4,4%).
Sulla base dei dati raccolti su Twitter dal 16 marzo – 5 giugno 2021, emerge un forte aumento del clima di fiducia nei confronti del settore primario e delle sue politiche, con prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi (69%) rispetto ai negativi e molto nega­tivi (29%) e sostanzialmente in linea con il periodo precedente.
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Ristorazione e vino connubio per la ripartenza

ROMA (ITALPRESS) – “Mai come in questi mesi la ristorazione è stata al centro del dibattito nel nostro Paese”. Così Giulio Somma, direttore del “Corriere Vinicolo” e moderatore del webinar promosso da Fipe e Vinitaly su ristorazione e vino. L’evento è stato un momento di confronto per immaginare nuove modalità di collaborazione tra questi due mondi finalizzate alla valorizzazione del “made in Italy” e al rafforzamento delle relazioni di filiera. Produttori e ristoratori hanno parlato di ripartenza, nuovi modelli di consumo, qualità, sostenibilità e innovazione con un occhio sempre attento alla tenuta delle imprese. “Gli eventi del mondo del vino sono finalmente ripartiti da Verona, in questa fase di grande cambiamento, il ritorno in presenza è la risposta alle sfide che il settore aspettava”, ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.
I consumi domestici, per quanto in crescita, dopo lunghi anni di flessione non hanno lontanamente compensato le perdite registrate nei consumi fuori casa testimoniando, semmai ce ne fosse bisogno, quanto la ristorazione sia importante per tante produzioni italiane e tra queste per il vino. Luciano Sbraga della Fipe, ha spiegato che “l”impatto della crisi sui rapporti del settore con consumatori e fornitori è stato devastante. L’espansione dei consumi in casa, con la chiusura serale dei locali e ristoranti ha determinato un crollo di queste attività. Allo stesso tempo si è riscontrata una crescita del delivery, adottato da almeno 1 ristoratore su 3. Nonostante il momento drammatico, le imprese continuano ad avere fiducia nella ripresa, il 66% ritiene che superata l’emergenza si tornerà ai livelli di consumo precedenti alla pandemia”. “Nonostante le previsioni del 2021 siano caratterizzate da un sentimento positivo, il saldo sul 2019 resta ancora passivo” ha commentato Carlo Flamini, UIV. Infatti, “La ripresa vera, che riguarda tutta l’Italia, la vedremo tra il 2023 e il 2024” ha aggiunto Sbraga. La pandemia ha messo a dura prova la ristorazione e la sua lunga filiera. Il vino è un prodotto fondamentale nel modello italiano di ristorazione e la chiusura per lunghi mesi delle attività ha avuto un impatto pesante su tutta la produzione vitivinicola italiana ed in particolare su quella di maggior pregio. “E’ stato un anno difficile ma il settore del vino e quello della ristorazione insieme possono fare tanto. Si tratta di due settori che sono ambasciatori del Paese in giro per il mondo, una filiera di eccellenza che ha bisogno di attenzione e rispetto perchè siamo coloro che tutelano non solo il valore economico del Paese ma anche quello culturale”, ha detto Francesca Argiolas, di Cantine Argiolas.
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Agricoltura, per il censimento generale proroga al 30 luglio

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato prorogato al 30 luglio 2021 il termine per la presentazione del questionario relativo al 7° Censimento generale dell’Agricoltura, dilazione predisposta per agevolare gli interessati in un periodo ancora fortemente condizionato dall’emergenza pandemica. Lo rende noto l’Istat.
Rimangono invariate le modalità di consegna. Fino a fine luglio sarà quindi ancora possibile compilare direttamente il questionario on line – tramite accesso con credenziali – all’indirizzo https://raccoltadati.istat.it/censagr2020; assolvere il compito attraverso un’intervista telefonica con gli incaricati Istat al Numero Verde gratuito 800.961.985; rivolgersi al proprio Centro di Assistenza Agricola (CAA) per prendere appuntamento e compilare in sede o in azienda il questionario.
A partecipare a questo 7°Censimento – ultima rilevazione su base decennale – sono chiamate tutte le unità agricole che raggiungano almeno una di queste soglie: 20 are (2000 m2) di Superficie Agricola Utilizzata (SAU); 10 are (1000 m2) di superficie investita a vite; 10 are (1000 m2) di serre; 10 are (1000 m2) di funghi; presenza di almeno 1 capo animale per la riproduzione o la macellazione delle seguenti specie: bovini, bufalini, equini, ovi-caprini, suini, avicoli, conigli. In presenza di 1 solo capo l’azienda rientra nel campo di osservazione solo se il capo non è destinato ad autoconsumo; presenza di almeno 3 alveari.
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Siglata intesa Mipaaf, Federazione italiana cuochi e Accademia tartufo

ROMA (ITALPRESS) – Dare slancio a una cultura gastronomica sostenibile e gourmet che favorisca il consumo e giusto impiego del tartufo a tavola, la sua promozione attraverso pubblicazioni ed eventi nazionali o internazionali, nonchè la creazione, in cucina e in sala, di nuove competenze e mestieri. E’ lo spirito con cui è stato siglato il Protocollo d’intesa fra il Mipaaf la Federazione italiana cuochi e l’Accademia del tartufo nel mondo. L’accordo è stato sottoscritto oggi nella sala Clemente del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali dal sottosegretario Gian Marco Centinaio per il ministero, dal presidente della Fic, Rocco Cristiano Pozzulo, e dal presidente dell’Atm, Giuseppe Cristini. Le parti hanno inoltre auspicato la creazione di un tavolo tecnico e di un comitato scientifico di studio per valorizzare e promuovere nel mondo la filiera del tartufo italiano.
Tra le finalità del protocollo d’intesa c’è la valorizzazione della cucina italiana di qualità a livello internazionale e il favorire iniziative di formazione degli operatori. Allo stesso tempo si punta a informare i consumatori per renderli consapevoli delle proprie scelte alimentari e sostenere e diffondere le peculiarità della Dieta Mediterranea.
“Quest’accordo favorisce sinergie utili a migliorare le produzioni gastronomiche e agroalimentari attraverso il rispetto dei criteri di adeguatezza normativa, della sostenibilità e della certificazione della qualità e della sicurezza – evidenzia il sottosegretario Mipaaf, sen. Gian Marco Centinaio -. Si tratta inoltre di un ulteriore strumento per rispondere alle crescenti esigenze dei consumatori di ogni fascia d’età e al cambiamento degli stili di vita. Gli chef della Federazione italiana cuochi e il tartufo sono entrambi ambasciatori del nostro miglior Made in Italy nel mondo. Un connubio vincente che ha nella qualità il suo punto di forza”.
“Diffondere attraverso la cucina professionale la cultura della qualità territoriale e i modelli locali di gastronomia, siamo sicuri, sarà un valore ed elemento trainante l’offerta ristorativa post Covid e farà la differenza anche nel mercato globalizzato dell’accoglienza di domani – sottolinea il presidente della Federcuochi Rocco Cristiano Pozzulo -. Nasce da qui, e a questi valori è ispirata, l’intenzione di dare slancio ad una cultura gastronomica gourmet ma anche sostenibile, che favorisca il consumo e giusto impiego del tartufo a tavola, la sua promozione in Italia ed all’estero e la creazione in cucina e in sala di nuove competenze e mestieri”.
Il protocollo consta di otto articoli e avrà la durata di 12 mesi, rinnovabili automaticamente per i successivi 12.
“Si celebra oggi – afferma Giuseppe Cristini, direttore della rivista Accademia del tartufo nel mondo – il patto più raffinato e gourmet della storia. Il tartufo, i grandi chef e le Istituzioni guardano oltre. Con il Ministero che ci mette la faccia, la grande cucina italiana pronta a riprendere il suo ruolo e il piglio culturale e autorevole di Accademia del tartufo che parla al mondo. Siamo pronti a corteggiare tutta la ristorazione italiana e internazionale e ad accompagnarla verso una ripresa culturale e gastronomica e quindi economica. Il tartufo è un cibo per sognatori e – conclude Cristini – necessita di narrazione, di profonde conoscenze e competenze che partono dal bosco e arrivano fino alla tavola”.
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Partnership Fipav-Parmigiano Reggiano all’insegna made in Italy

ROMA (ITALPRESS) – La Federazione Italiana Pallavolo ha al suo fianco un nuovo partner: si tratta del Consorzio Parmigiano Reggiano, un altro storico brand che rappresenta l’eccellenza del made in Italy nel mondo. Parmigiano Reggiano, il formaggio Dop più amato dagli italiani secondo la classifica Lovebrands 2021 di Talkwalker, sarà prodotto ufficiale delle squadre nazionali di pallavolo per due anni. Soddisfatto il presidente federale Giuseppe Manfredi: “Sapere che un marchio prestigioso come il Consorzio Parmigiano Reggiano abbia deciso di affiancarci in un nuovo percorso mi riempie d’orgoglio. Onestamente non era facile avvicinare nuovi partner dopo il periodo che noi tutti abbiamo vissuto, ma evidentemente la pallavolo italiana riesce ad attrarre anche in fasi storiche non semplici. Ovviamente avere con noi un brand che rappresenta l’eccellenza gastronomica italiana nel mondo ci rende felici; credo che FIPAV, rappresentata dalle sue squadre nazionali, e Parmigiano Reggiano siano accomunate proprio da questo, l’essere sinonimo di qualità e riconoscibilità per il nostro Paese”.
“Siamo orgogliosi di essere al fianco della Federazione Italiana Pallavolo – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – Il Parmigiano Reggiano si produce oggi come nove secoli fa: con gli stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con la stessa cura artigianale e con una tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nei secoli, grazie alla scelta di conservare una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi. Queste caratteristiche lo rendono un prezioso alleato nella dieta di tutti, dai piccoli agli anziani, passando per gli sportivi che trovano nel Parmigiano Reggiano una carica di energia totalmente naturale”.
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano è l’ente di tutela che associa tutti i produttori di formaggio Parmigiano Reggiano. Il Consorzio è stato fondato nel 1934 con le funzioni di tutelare, difendere e promuovere il prodotto, salvaguardandone la tipicità e pubblicizzandone la conoscenza nel mondo. Il Parmigiano Reggiano deve essere prodotto nella Zona di origine che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume. In questa zona devono avvenire la produzione di latte, la trasformazione in formaggio, la stagionatura fino all’età minima (12 mesi) e il confezionamento e la grattugia del Parmigiano Reggiano DOP.
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