ROMA (ITALPRESS) – “Il lavoro che abbiamo svolto negli ultimi tempi ha dato qualche risultato positivo a tutela dei trasferimenti alle imprese, ma non possiamo dirci soddisfatti per l’accordo raggiunto”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sull’esito del “trilogo” che ha siglato oggi un’intesa provvisoria sulla riforma della PAC.
“E’ passato, di fatto, il principio che le imprese agricole devono aumentare gli impegni in materia di sostenibilità ambientale, ma a fronte di minori risorse finanziarie destinate alla tutela dei redditi e alla stabilità dei mercati. E il taglio sarà soprattutto a carico delle imprese orientate – indipendentemente dalla dimensione – agli investimenti, alle innovazioni e all’aumento dell’occupazione”.
Confagricoltura ricorda che i fondi destinati all’agricoltura italiana subiranno nel periodo 2021-2027 un taglio del 15% in termini reali rispetto al precedente quadro finanziario pluriennale.
“Dalla lettura dei testi – aggiunge Giansanti – ci sembra, inoltre, che non sia stato assolutamente centrato l’obiettivo della semplificazione amministrativa da tutti auspicato”.
“Da parte nostra, vogliamo ricordare che la maggiore sostenibilità ambientale dipende dai livelli di efficienza e competitività delle imprese, per non compromettere il potenziale produttivo. Ci auguriamo che questi aspetti fondamentali siano presi in considerazione dai ministri dell’agricoltura che si riuniranno la prossima settimana” -conclude il presidente di Confagricoltura.
L’accordo provvisorio raggiunto oggi sulla nuova PAC sarà infatti sottoposto ai ministri dell’agricoltura della UE nella sessione in programma il 28 e 29 giugno e dovrà essere approvato dall’Assemblea plenaria dell’Europarlamento.
(ITALPRESS).
Pac, Giansanti “Testo migliorato, ma ci saremmo aspettati di più”
Nasce “Luna di Ponca”, il vino bianco di Borgo Conventi-Villa Sandi
FARRA D’ISONZO (ITALPRESS) – Borgo Conventi presenta “Luna di Ponca”, il nuovo vino a denominazione Collio DOC Riserva frutto di un blend tra Friulano, Chardonnay e Malvasia. Un vino dal lungo affinamento, parte di cui svolto in barrique, e che è ottenuto dalle uve della vendemmia 2019 provenienti da vigneti a basse rese che hanno ottenuto la certificazione Biodiversity Friend. “Luna di Ponca” è la prima etichetta del nuovo corso della storica azienda vitivinicola, da quando la famiglia Moretti Polegato è alla guida della Tenuta, ovvero dall’aprile del 2019. Dalla vendemmia di quello stesso anno Borgo Conventi si avvale della consulenza di Riccardo Cotarella, che ha seguito ogni fase della creazione del nuovo vino.
“Non appena Borgo Conventi è entrato a far parte del nostro Gruppo – spiega il presidente Giancarlo Moretti Polegato – è nato il desiderio di ideare un nuovo vino. Un prodotto che custodisse un significato simbolico, essendo figlio della nostra prima vendemmia nella Tenuta, e che quindi raccontasse la storia di Borgo Conventi a partire dal nostro ingresso in questo territorio. Per farlo, abbiamo scelto la fidata e preziosa consulenza di uno stimato enologo come Riccardo Cotarella. Abbiamo deciso di produrre il primo blend dell’azienda con varietà tipiche, dando origine all’unico bianco riserva di Borgo Conventi che segue anche parte dell’affinamento in legno. Ci ha guidati l’obiettivo di produrre un vino identitario e che trasmettesse il patrimonio inimitabile del Collio, ovvero le condizioni uniche di un terroir a grande vocazione e di prestigio”.
Il nuovo bianco dell’azienda è frutto del lavoro congiunto di Stefano Gava, enologo di Villa Sandi, e di Paolo Corso, enologo di Borgo Conventi. “Luna di Ponca” è un punto d’incontro tra tradizione e novità, tra struttura e morbidezza, e simbolicamente anche tra cielo e terra. Le distanze celesti e la luce bianca della luna diventano a “portata di mano” grazie all’occhio dell’Osservatorio Astronomico CCAF che ha sede tra la villa e i filari di Borgo Conventi, e che poggia le sue radici, così come le vigne dell’azienda, nell’equilibrio tra marne e arenarie caratteristico della Ponca, il terreno che dona ai vini del Collio la loro identità. Una tipologia di suolo che induce stress utili alla vite, limitando la vigoria dell’uva, e che garantisce basse produzioni e uve di qualità, trasmettendo grande mineralità nei vini.
(ITALPRESS).
Trebbiatura 2021, meno grano ma di alta qualità
ROMA (ITALPRESS) – E’ in fase avanzata la trebbiatura del grano duro in Sicilia e Puglia ed emerge che, al contrario delle previsioni iniziali (che stimavano +9%), il raccolto è in diminuzione; IGC (International Grains Council) e BMTI hanno rivisto al ribasso le stime produttive (-9,2%). Lo pone in evidenza Confagricoltura che sta monitorando le operazioni di mietitura in atto sul territorio.
Nel Foggiano, area particolarmente vocata alla produzione – a causa della gelata di aprile e della siccità di maggio – si registra un calo produttivo ancor più marcato (tra -20 e -30%). Però la qualità sembra ottima con peso specifico mediamente superiore a 80, mentre le proteine medie si attestano intorno a 13/14%. Che la qualità ci sia, è testimoniato anche dal fatto che il listino prezzi della Borsa Merci di Foggia (del 23 giugno) – dopo la fase di stallo per la trebbiatura – registra per il prodotto fino con contenuto proteico minimo del 12%, quotazioni di 300 euro/tonn. Si tenga presente che i prezzi del grano duro avevano raggiunto picchi superiori a 300 euro a tonnellata nel 2020, poi erano calati gradualmente nel 2021.
L’anno scorso, complessivamente, la Puglia ha prodotto 9,5 milioni di quintali di grano duro, il 35% della produzione nazionale, impiegando una superficie superiore a 344 mila ettari. Da sola, la provincia di Foggia, nel 2020, ha prodotto oltre 7 milioni di quintali su una superficie di 240mila ettari, con una resa media per ettaro di 29,68 quintali.
Invece la siccità non sembra aver compromesso i raccolti di frumenti, ma anche dell’orzo, in Emilia Romagna. Ad oggi, grano ed orzo si presentano in buone condizioni, nonostante la prolungata siccità che ha caratterizzato i primi mesi dell’anno, in quanto le piogge e le basse temperature dell’ultimo periodo hanno consentito l’assorbimento ottimale delle concimazioni azotate.
L’Emilia Romagna vanta l’investimento a grano tenero di 146 mila ettari, mentre il grano duro si concentra su poco meno di 50 mila ettari e l’orzo ne copre oltre 24 mila ha.
Nel Mantovano le prime indicazioni della trebbiatura dell’orzo rivelano rese in calo ma qualità buona e prezzi in aumento. In loco l’orzo è stato coltivato su circa 5 mila ettari.
“Stiamo lavorando per l’affermazione della filiera grano/pasta al 100 per cento made in Italy – ha concluso Confagricoltura -. Il grano che si sta raccogliendo è di ottima qualità, cosa che favorisce la collaborazione tricolore tra cerealicoltori e pastai. D’altronde, c’è una sempre maggiore attenzione e sensibilità da parte dei consumatori verso la pasta totalmente italiana”.
(ITALPRESS).
Riso, Confagricoltura “Reciprocità essenziale per equilibri di mercato”
ROMA (ITALPRESS) – Clausola di salvaguardia, reciprocità ed etichettatura. Questi gli argomenti al centro della prima giornata del 4° Forum europeo del comparto, organizzato dall’Ente Nazionale Risi e che prevede un secondo appuntamento il prossimo 30 giugno, sempre in remoto.
Per la clausola di salvaguardia, tutti gli attori della filiera concordano sulla necessità di mantenere i dazi introdotti tre anni fa dall’Europa per il riso proveniente da Myanmar e Cambogia, che, dopo anni di crescita esponenziale di vendite verso la Ue, ha subito una frenata del 31% per le varietà Japonica e Indica nell’ultimo anno.
“Analogamente – afferma il presidente della Federazione Nazionale Riso di Confagricoltura, Giovanni Perinotti – abbiamo ribadito la necessità del rispetto della reciprocità dal punto di vista ambientale e sociale per il prodotto in provenienza da Paesi terzi, in analogia con le previsioni del Green Deal europeo”.
Nel documento che Confagricoltura ha condiviso con l’Ente Nazionale Risi, si evidenzia pertanto che “ogni decisione adottata all’interno del Green Deal e della politica commerciale dell’Unione europea dovrà essere oggetto di una rigorosa valutazione di impatto in termini di reciprocità” e che “la stipula di accordi bilaterali e la concessione di preferenze unilaterali dovranno avvenire solo con Paesi che siano in grado di garantire i medesimi standard in materia di rispetto dei diritti civili, politici e di regole ambientali vigenti nell’UE”.
Tutta la filiera, inoltre, concorda nel ritenere necessaria l’obbligatorietà di un’etichettatura comunitaria per il riso.
“Confagricoltura – precisa Perinotti – è a favore di un’etichettatura di origine a livello europeo con l’indicazione del Paese di coltivazione del riso. Una posizione condivisa dal mondo agricolo UE, che a nostro avviso va supportata anche da una campagna di comunicazione, in linea con quella appena terminata, capace di spiegare al consumatore i valori positivi del prodotto coltivato in Europa, che è di alta qualità e sostenibile. Per l’Italia, in più, è capace di esaltare al meglio le peculiarità degli altri prodotti della dieta mediterranea e della nostra cucina”.
(ITALPRESS).
Integratori alimentari, cresce l’export italiano
ROMA (ITALPRESS) – Uno Studio della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sul settore degli integratori alimentari evidenzia come il mercato sia in forte crescita a livello mondiale: gli scambi internazionali sono più che raddoppiati rispetto al decennio precedente e l’Italia ha acquisito una crescente specializzazione nel settore, scalando la classifica internazionale dei principali esportatori posizionandosi nel 2019 all’ottavo posto con 1,25 miliardi di euro di export, per una quota di mercato pari al 3,1% e un saldo commerciale ampiamente positivo (625 milioni).
Il settore ha mostrato una buona resilienza durante la pandemia: l’export italiano ha contenuto le perdite al 4,2% nel 2020 (vs -9,7% del totale economia), ma soprattutto ha mostrato un rimbalzo nel primo trimestre 2021, registrando un aumento dell’8,6%, al di sopra anche dei livelli registrati a inizio 2019 e meglio dei competitor francesi e tedeschi.
Dietro a questi successi, vi è un nucleo di imprese altamente competitive, come dimostra il campione analizzato di 148 imprese, individuate da Federsalus e con più del 40% del fatturato riconducibile a integratori alimentari. Si tratta di imprese di gran lunga più dinamiche rispetto al resto dell’economia italiana e con livelli di marginalità di eccellenza. Questi risultati si spiegano con l’elevata propensione a investire in leve immateriali (innovazione in primis) e a valorizzare il capitale umano, oltrechè con la presenza di filiere di fornitura ben radicate nel territorio.
Attraverso un’analisi originale dei pagamenti effettuati dalle imprese del settore è stato possibile ricostruire la filiera di fornitura e le caratteristiche delle relazioni che si instaurano tra le imprese specializzate in integratori alimentari e i loro fornitori. Emerge nettamente il ruolo di alcuni territori nella fornitura del settore: primo fra tutti la Lombardia che concentra circa la metà delle vendite a favore delle imprese di integratori alimentari e mostra rapporti commerciali ravvicinati (68 Km la distanza media).
(ITALPRESS).
Agronomi liberi professionisti, Epap vince davanti al Tar Lazio contro Agea
ROMA (ITALPRESS) – Con la Sentenza 7561/2021, depositata il 23.6.2021, il TAR del Lazio ha riconosciuto che EPAP ha “interesse e titolo ad intervenire nei giudizi promossi per difendere le ragioni dei professionisti iscritti all’Ente previdenziale contro i provvedimenti che possono indirettamente ledere i loro diritti professionali e patrimoniali in quanto da tale lesione ne deriva un danno per l’Ente”. “Si tratta – afferma il Presidente Stefano Poeta -di un riconoscimento importantissimo del ruolo degli Enti di assistenza e previdenza dei professionisti. Infatti, poichè le prestazioni sono erogate impiegando le risorse derivanti dai contributi versati dagli iscritti in ragione del fatturato maturato, si è riconosciuto che l’Ente ha interesse a tutelare la capacità reddituale degli iscritti per garantire la continuità e consistenza della contribuzione da impiegare per continuare ad erogare prestazioni a favore loro e dei loro familiari”.
Per questa ragione EPAP è intervenuta nel giudizio promosso da un Centro di Assistenza Agricola che si opponeva ai provvedimenti di AGEA con i quali l’Agenzia aveva stabilito che i Centri non potevano più avvalersi di liberi professionisti ma solo di dipendenti, in tal modo incidendo negativamente sulla capacità reddituale e quindi contributiva a favore dell’Ente.
Nel merito, il TAR del Lazio ha riconosciuto il valore e la competenza dei professionisti nonchè la loro affidabilità, in tal modo smentendo le argomentazioni di AGEA che al fine di efficientare i Centri di Assistenza Agricola riteneva irragionevolmente che fosse necessario avvalersi solo di personale dipendente.
Si tratta di una grande risultato per la categoria degli Agronomi, ma in generale di un nuovo ed importante passo verso l’affermazione di un modello di cooperazione tra mondo delle professioni e amministrazione.
(ITALPRESS).
Parmigiano Reggiano lancia il corso di degustazione “Parmelier”
MILANO (ITALPRESS) – Il Consorzio Parmigiano Reggiano lancia Parmelier: il corso di degustazione aperto a chef, consumatori e operatori del settore per conoscere meglio il famoso formaggio Dop. Il progetto è stato annunciato a Milano nello spazio di Identità Golose dove si è svolta anche la prima lezione con Simone Ficarelli, maestro assaggiatore del Consorzio.
Il corso partirà a settembre e prevede un ciclo di lezioni in presenza che includeranno momenti di degustazione e lezioni di analisi sensoriale dedicate agli aspetti di assaggio. Nei prossimi mesi, sul sito del Consorzio, sarà online la pagina dedicata all’iniziativa con la possibilità di conoscere date, protagonisti e location. I primi eventi in calendario si terranno a Milano, Roma, Bologna e Torino.
«Parmelier è un progetto di divulgazione e formazione che permetterà alle persone di scoprire i nostri valori – ha commentato Carlo Mangini, direttore Marketing del Consorzio Parmigiano Reggiano – ma soprattutto di conoscere meglio, gustare e apprezzare il Parmigiano Reggiano».
Durante l’evento dedicato alla stampa è stato anche annunciato l’avvio di “Identità di Formaggio”, il nuovo ciclo di iniziative a carattere divulgativo e didattico dedicate alla cultura del formaggio – e del Parmigiano Reggiano in particolare – che saranno ospitate negli spazi dell’hub internazionale della gastronomia, a due passi da Piazza della Scala, a partire dal prossimo settembre.
«Oggi a Milano, insieme a Identità Golose, portiamo a terra i primi passi di una partnership triennale che ci vedrà al fianco del mondo della ristorazione – ha aggiunto Mangini – un accordo che nasce anche per soddisfare le esigenze dei consumatori che, come evidenziato da una recente indagine che abbiamo commissionato a Ipsos, chiedono sempre più di essere informati su ciò che mangiano: ben il 90 per cento degli intervistati vorrebbe dichiarato nel menu il tipo e la marca di formaggio usato».
Il ciclo di appuntamenti di Identità di Formaggio sarà dedicato ai professionisti della ristorazione con cui sempre più Parmigiano Reggiano intende stabilire un filo diretto e un dialogo permanente.
«Identità di Formaggio segna l’inizio della collaborazione tra Identità Golose e il Consorzio del Parmigiano Reggiano – ha detto Claudio Ceroni founder di Identità Golose Milano – una partnership nata durante i mesi del Lockdown e che oggi abbiamo presentato all’Hub di Identità Golose. Durante i vari incontri periodici sarà possibile conoscere l’ampia gamma delle stagionature del Parmigiano Reggiano e come usarlo al meglio sia in cucina sia nella degustazione in purezza. Credo sia un’iniziativa importantissima a cui Identità Golose collaborerà coinvolgendo tutto il mondo della ristorazione e non solo: capire la differenza tra un Parmigiano con una stagionatura di 100 mesi e uno di 15, credo possa appagare sia il normale consumatore sia l’operatore da banco che a maggior ragione il ristoratore e lo chef».
Nel corso della conferenza stampa Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose, congresso internazionale di cucina d’autore, ha svelato in collegamento da Modena i nomi dei grandi chef che interverranno con una lezione (cooking show) dedicata al Parmigiano Reggiano durante la 16° edizione del congresso Identità Golose in programma a Milano dal 25 al 27 settembre. Si tratta di: Francesco Vincenzi (Franceschetta 58, Modena) e Jessica Rosval (Casa Maria Luigia, Modena), entrambi allievi di Massimo Bottura e di Philippe Lèveillè (Miramonti l’Altro, Concesio – Brescia) e Isabella Potì (Bros – Lecce).
L’incontro è stato l’occasione anche per delineare l’andamento del mercato legato al commercio del Parmigiano Reggiano in questi primi quattro mesi del 2021.
«Il mercato del 2021 deve essere tracciato su base 2019 perchè il 2020 è stato un anno assolutamente eccezionale – ha spiegato il direttore marketing Mangini – in Italia, la crescita dei consumi per il Parmigiano Reggiano è di oltre il 14 per cento a volume nel primo quadrimestre e manteniamo lo sviluppo registrato l’anno scorso. Così anche nel mercato internazionale che è favorito da scelte di geopolitica per le quali abbiamo manifestato grande soddisfazione, quale quella della riduzione dei dazi negli Stati Uniti. Si tratta di importanti opportunità che consentono di aumentare la penetrazione del consumo di questo prodotto e la sua conoscenza nel mondo».
(ITALPRESS).
Sol d’Oro, l’Italia fa incetta di premi
VERONA (ITALPRESS) – La 19esima edizione del concorso Sol d’Oro si tinge dei colori del Tricolore. Sedici delle diciotto medaglie previste nelle sei categorie in gara (Fruttato leggero, Fruttato medio, Fruttato intenso, Biologico, Monovarietale, Absolute Beginners) sono andate a oli evo della Penisola. Un successo equamente distribuito tra le principali regioni produttrici: quattro alla Toscana, tre al Lazio, due alla Sardegna, alla Campania e all’Umbria, una alla Puglia, alla Sicilia e alla Calabria. Gli unici Paesi esteri premiati sono stati la Spagna con un Sol d’Oro nella categoria Fruttato leggero e la Slovenia con un Sol d’Oro negli Absolute Beginners. Il “Sol d’Oro Challenge 2021”, che premia la miglior perfomance complessiva, se lo è aggiudicato per il secondo anno consecutivo, Masoni Becciu, di Villacidro, Sardegna.
La degustazione in anteprima degli oli vincitori è in programma durante le giornate degli Evoo Days, il forum di approfondimento della filiera oleicola (5-6 luglio 2021 a Veronafiere), riservata alla stampa e ai partecipanti al Forum. La cerimonia di premiazione con la consegna dei riconoscimenti Sol d’Oro, d’Argento e di Bronzo, si svolgerà domenica 17 ottobre in occasione di Sol&Agrifood Special edition (17-19 ottobre 2021).
Alla 19esima edizione di Sol d’Oro hanno partecipato 225 campioni provenienti da sette Paesi: Cile, Croazia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Tunisia. Si è trattato di un’edizione speciale, che ha visto concorrere insieme le produzioni di olio del Mediterraneo e del Sud America, considerata l’impossibilità di organizzare l’edizione Emisfero Sud, a causa della pandemia.
“Questo concorso ha sancito la ripresa, assieme ad altri eventi del settore agroalimentare, dell’attività di Veronafiere al termine dell’emergenza sanitaria”, osserva Gianni Bruno, direttore dell’area commerciale Wine & Food di Veronafiere. “Fin dagli anni Novanta siamo impegnati nella promozione dell’olio extra vergine di qualità attraverso Sol d’Oro e altre importanti eventi, come gli Evoo Days, che puntano ad accrescere la cultura di settore con approfondimenti e occasioni di networking. Sono inoltre in programma molte iniziative di marketing e promozione in Italia e all’estero, che coinvolgeranno gli oli vincitori del concorso”.
A distinguere questa edizione di Sol d’Oro anche il periodo in cui si è svolta. “Quest’anno abbiamo ampliato ulteriormente l’internazionalità della giuria, con degustatori professionisti provenienti oltre che dall’Italia, da Spagna, Giordania, Portogallo, Slovenia, Francia e Grecia”, spiega Marino Giorgetti, capo Panel di Sol d’Oro fin dalla sua prima edizione. “Anche per consentire il loro arrivo a Verona si è deciso di posticipare il concorso in giugno, al termine dell’emergenza sanitaria, rispetto al tradizionale appuntamento in febbraio. Grazie alle avanzate metodiche di conservazione, tutto ciò non ha influito sulla qualità degli oli presenti. Voglio ricordare che Sol d’Oro, nelle sue modalità di svolgimento in blind tasting con cabine di degustazione individuali, si conferma un concorso estremamente selettivo”.
(ITALPRESS).









