ROMA (ITALPRESS) – Secondo i dati del report trimestrale rilasciato dalla Cabina di regia Masaf per i controlli nel settore agroalimentare, sono stati 3.000 i controlli a carico di 2.160 operatori, che comprendono anche le 1.900 verifiche delle dichiarazioni doganali, per un totale di 450.000 tonnellate di merci ispezionate, di cui solo lo 0,12 % dei prodotti controllati è stato sequestrato. La Cabina si è riunita oggi al Masaf.
“Un risultato straordinario, che dimostra l’efficacia dei controlli eseguiti. Solo lo 0,12% delle merci provenienti dall’estero è stato sequestrato. Chi compra prodotti agroalimentari in Italia può essere sicuro che acquista qualità, sicurezza e benessere”, ha sottolineato il ministro Lollobrigida.
“Grazie al coordinamento assicurato dalla Cabina di regia interforze, che ringrazio per il costante impegno, istituita dal Governo Meloni proprio per avviare controlli più serrati, l’impegno del ministero della Salute attraverso i Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri e gli accordi sulle piattaforme online, andiamo in un’unica direzione: tuteliamo i cittadini e rispondiamo efficacemente alle esigenze dei mercati internazionali”, ha aggiunto.
Alla riunione ha preso parte anche il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, che ha ricordato l’impegno dell’Agenzia nella tutela dei prodotti agroalimentari dal fenomeno dell’italian sounding e ha sottolineato l’importanza del lavoro portato avanti dalla Cabina di regia dei controlli agroalimentari, fondamentale anche per tutelare le imprese italiane che operano all’estero, l’autentico made in Italy sui mercati internazionali e controllare i flussi di merci che entrano nei nostri territori.
Nel periodo compreso dal 23 febbraio al 15 maggio la Cabina di regia per l’attuazione del Piano operativo dei controlli per il 2024 sulle merci provenienti dall’estero, con il coordinamento operativo dell’Icqrf, in cooperazione con i Carabinieri del Comando per la Tutela Agroalimentare, i Carabinieri del Comando per la Tutela Forestale e dei Parchi, la Capitaneria di porto-Guardia Costiera, la Guardia di Finanza, i Carabinieri del Comando per la Tutela della Salute e con la collaborazione dell’Agenzia Dogane e Monopoli, per gli interventi in area doganale e di Agea, ha eseguito controlli presso i principali punti di ingresso nel territorio nazionale, porti e valichi di frontiera e stradali e verifiche sui mezzi di trasporto sbarcati dalle navi o sui container e le cisterne in attesa di essere ritirati dai destinatari della merce.
“L’azione di controllo delle merci in entrata sul territorio nazionale prosegue e sarà implementata ulteriormente con l’avvio di ulteriori ispezioni che riguarderanno gli allevamenti zootecnici contro ogni forma di maltrattamento animale, anche nell’ottica dell’istituzione di una Cabina di Regia interforze europea, proposta che rinnoverò ai miei colleghi nei prossimi consessi internazionali e che aumenterebbe ulteriormente la sicurezza dei prodotti in circolazione in Italia e in Europa”, ha concluso il ministro.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Masaf –
Lollobrigida “In Italia cibo sicuro, controlli efficaci”
Mozzarella Dop, prima guida ai migliori vini in abbinamento
CASERTA (ITALPRESS) -Chi ha mai degustato la bufala affumicata abbinata a un marsala Doc? E chi lo ha detto che la mozzarella campana Dop va bene solo con i vini bianchi? La prima guida-catalogo ai migliori vini d’Italia in abbinamento all’oro bianco campano, realizzata dal Consorzio di Tutela e dall’Ais Italia, contribuisce a sfatare anche alcuni luoghi comuni e ad esaltare matrimoni molto originali e inediti nel campo del pairing.
“Bufala&Wine in Love” è il titolo della pubblicazione, che è stata presentata nelle Regie Cavallerizze della Reggia di Caserta, sede del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, con la partecipazione del presidente del Consorzio, Domenico Raimondo, del presidente nazionale dell’Ais, Sandro Camilli, del presidente Ais Campania Tommaso Luongo, del delegato Ais di Caserta, Pietro Iadicicco, del direttore della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei e dell’assessore alla Cultura del Comune di Caserta, Enzo Battarra.
Sold out l’evento, a cui ha partecipato un folto pubblico di addetti ai lavori e mozzarella-lover, che ha pagato un biglietto “solidale” di 10 euro: il ricavato infatti è stato donato alla Fondazione “Giuseppe Ferraro” di Maddaloni, che si occupa di minori in difficoltà.
Nel Lazio è un trionfo di bianchi, in Liguria e Puglia si registra la tendenza dei rosè. Ma non mancano le sorprese di vini rossi selezionati per i più curiosi, come in Alto Adige o in Calabria, o di vini maturati in anfora o legno, perfetti sposi di gusto della Bufala Dop. E perfino un connubio con il Moscato d’Asti. La Campania, cuore dell’area di produzione della mozzarella di bufala Dop, punta sulle bollicine d’asprinio, sull’eleganza del Costa d’Amalfi bianco e del Cilento Fiano, ma anche su Campi Flegrei Piedirosso e Aglianico del Taburno rosato. Sono alcune delle novità emerse dal lungo viaggio in Italia voluto dal Consorzio, un lavoro durato un anno, che ha coinvolto tutta la rete nazionale Ais, al termine del quale sono stati decretati gli “abbinamenti top” in ogni regione d’Italia. Dal Piemonte alla Sardegna sono ben 110 i migliori vini selezionati, da maritare con la Mozzarella di Bufala Campana Dop.
Non si tratta di una classifica ma di uno strumento ragionato e utile, destinato a tutti gli appassionati, oltre che agli operatori del settore. Per la prima volta vengono fornite indicazioni chiare e motivate sui migliori vini di ogni regione italiana da “sposare” con la Bufala Campana.
Con questo progetto il Consorzio ha voluto rispondere alla classica domanda: quale vino abbinare alla mozzarella Dop? La versatilità di utilizzo di questa icona del Made in Italy agroalimentare ha consentito di spaziare e sperimentare in lungo e in largo, toccando tutti i territori italiani e raccontando in maniera coinvolgente un prodotto moderno, da mangiare così com’è o da abbinare a una infinità di soluzioni, dalla colazione al rito dell’aperitivo.
Il format è inedito. Nei mesi scorsi, le 22 delegazioni regionali dell’Associazione Italiana Sommelier, coordinate dall’ Ais Campania, hanno ricevuto la Mozzarella di Bufala Campana Dop nella versione tradizionale e affumicata, organizzando degustazioni mirate, in cui scegliere i vini che, regione per regione, risultassero più adeguati all’abbinamento. L’obiettivo era di individuare le 5 migliori denominazioni regionali in abbinamento, di cui 3 per la mozzarella tradizionale e 2 per la versione affumicata.
Il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo, spiega: “Ogni volta che ci chiedono quale vino abbinare alla mozzarella di bufala campana Dop, la risposta non è mai semplice. La Bufala Dop è un prodotto davvero sfidante per sommelier e gourmand. E abbiamo potuto constatare che non c’è un solo vino ideale per la mozzarella di bufala campana, ce ne sono diversi, originali, sorprendenti e legati ai territori, proprio come il nostro prodotto. Siamo andati alla ricerca di questa ricchezza e soprattutto abbiamo colmato una lacuna: finalmente abbiamo a disposizione uno studio realizzato con metodo, uno strumento che potremo veicolare a tutti. Grazie a questo catalogo, l’atavica domanda su quale vino abbinare alla mozzarella viene ribaltata. Da oggi saremo noi a chiedere: in quale regione ti trovi? E in base al territorio avremo una risposta per tutti”.
Gli fa eco il presidente nazionale di Ais, Sandro Camilli: “I degustatori dell’Associazione Italiana Sommelier hanno investito in questo viaggio tutta la loro passione e competenza per suggerire il miglior percorso di abbinamento, esplorando a fondo tutta la variegata ricchezza delle nostre denominazioni di origine. La capillare rete di Ais Italia ha permesso di coinvolgere in questo progetto tantissimi sommelier professionisti, provenienti dalle ventidue delegazioni regionali”.
Il presidente dell’Ais Campania, Tommaso Luongo, conclude: “Questa guida vuole essere nel contempo uno strumento didattico e un fedele compagno in un viaggio di conoscenza per coltivare la curiosità di sperimentare nuovi abbinamenti e vivere un coinvolgente itinerario esperienziale, su e giù per l’Italia”.
-foto ufficio stampa Consorzio Mozzarella di bufala DOP –
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“Api in rosa”, al via progetto che valorizza l’apicoltura femminile
ROMA (ITALPRESS) – In occasione della settima Giornata Mondiale delle Api, che ricorre il 20 maggio, prende il via il progetto “Api in rosa. Volti e storie dell’apicoltura femminile in Italia”, ideato dalla giornalista e scrittrice Valentina Calzavara e promosso dalla FAI – Federazione Apicoltori Italiani, sigla fondatrice nel 1953 della rappresentanza apistica nazionale, aderente a Confagricoltura.
L’obiettivo di “Api in rosa” è promuovere la percezione dell’operosità e della dedizione di un numero crescente di donne all’apicoltura, sia nella dimensione a indirizzo economico, sia in quella che privilegia la salvaguardia della biodiversità e le buone pratiche utili all’agricoltura sostenibile.
Le storie di queste donne “apicoltrici” verranno raccolte, fotografate e divulgate, una per regione (oltre alle due province autonome di Trento e Bolzano), creando un grande quanto inedito mosaico di testimonianze che verranno diffuse attraverso una campagna social e sui mass media, nonchè presentate con una mostra-evento a Roma in occasione della prossima Giornata Mondiale delle Api, a maggio 2025.
L’iniziativa “Api in rosa” esordisce con la prima raccolta di candidature delle apicoltrici di ogni regione d’Italia. Non importa se abbiano dieci o mille alveari, non conta la loro età, l’importante è che siano iscritte alla FAI-Federazione Apicoltori Italiani o ad altra associazione di settore e che siano titolari di alveari regolarmente censiti nella Banca Dati dell’Anagrafe Apistica Nazionale. Verranno inoltre considerati, quali elementi distintivi ai fini della selezione, l’originalità del percorso, la storicità dell’impegno, la peculiarità del territorio di provenienza, la tradizione preservata o l’innovazione introdotta.
La scelta dell’apicoltrice “ambasciatrice” per ogni regione avverrà a insindacabile giudizio della giuria. Le candidature dovranno essere inviate all’indirizzo della FAI: [email protected].
«Api in rosa – commenta Valentina Calzavara – è un progetto partecipativo e divulgativo, unico nel suo genere, che andrà ad esplorare il protagonismo femminile in apicoltura nel nostro Paese. Il nostro intento è quello di contribuire a dare valore all’impegno delle donne in apicoltura, che può essere esempio e fonte d’ispirazione».
«La storia prestigiosa dell’allevamento delle api in Italia è stata scritta da una lista interminabile di figure femminili che hanno sostenuto l’apicoltura per generazioni, sia a livello familiare sia imprenditoriale, come pure nel campo della ricerca e dell’associazionismo. API IN ROSA è un riconoscimento al merito di queste donne straordinarie, perchè nei volti del presente riviva l’opera di chi ha dato continuità e dignità al difficile compito dell’apicoltore», sottolinea Raffaele Cirone, presidente nazionale della FAI.
In Italia sono censiti 75.000 apicoltori e si stima la rappresentanza femminile sia intorno al 30%. Domenica 19 maggio, l’iniziativa sarà presentata a Spresiano (TV), in un convegno promosso da APAT-Apicoltori in Veneto – Associata FAI e partner capofila di progetto.
– Foto ufficio stampa Confagricoltura –
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Sugar tax, Uila-Uil “Bene rinvio, ora lavorare per cancellazione”
ROMA (ITALPRESS) – “La proroga al 1° luglio 2025 dell’entrata in vigore della Sugar Tax è una buona notizia per il settore e per le lavoratrici e i lavoratori del comparto che possono tirare un momentaneo respiro di sollievo. Avevamo sottolineato la necessità di un intervento urgente: siamo stati ascoltati”.
Lo dichiara Enrica Mammucari, Segretaria Generale della Uila-Uil, commentando il voto in commissione Finanza del Senato sull’emendamento del Governo al DL 39/2024 (c.d. Decreto Superbonus).
“Abbiamo apprezzato la soluzione trovata, ma restiamo convinti che è giunto il momento di abbandonare la strada dei rinvii e cancellare definitivamente questa imposta sbagliata e dannosa” aggiunge Mammucari che prosegue: “Da troppi anni pende su migliaia di lavoratrici e lavoratori delle imprese produttrici di bibite analcoliche una “spada di Damocle” che li condanna a una costante incertezza sul loro futuro. Una condizione divenuta ormai insostenibile”.
“Dobbiamo sfruttare i mesi che ci separano dall’entrata in vigore della Sugar Tax” conclude Mammucari “per avviare un confronto di merito con tutte le parti coinvolte, a partire dal Governo, per cercare soluzioni strutturali che permettano di affrontare efficacemente il tema dell’obesità con un approccio realmente scientifico e non con misure ideologiche che minano lo sviluppo produttivo e occupazionale di un settore importante del nostro Made in Italy”.
-foto ufficio stampa Uila –
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Sugar Tax, Pierini (Assobibe) “Effetti negativi soprattutto per Pmi”
ROMA (ITALPRESS) – La Sugar Tax preoccupa le imprese del settore delle bevande analcoliche, che prevedono effetti “pesanti” e per questo chiedono un ulteriore rinvio della sua entrata in vigore. Ne ha parlato in un’intervista all’Italpress Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia.
La Sugar tax, insieme alla Plastic tax, era stata introdotta con la legge di bilancio del 2020 ma aveva subito rinvii. Ora, con un emendamento in Commissione al Senato, potrebbe entrare in vigore a luglio di quest’anno con aliquote ridotte. “Le aziende del nostro mercato – ha spiegato Pierini – sono molto preoccupate per l’introduzione di una tassa che ci aspettavamo, anche per i segnali ricevuti dal governo, venisse ulteriormente rinviata. Colpisce il 100% della nostra produzione ed è una tassa sulla dolcezza, visto che sono inclusi anche prodotti con poco o senza zucchero. L’aliquota ridotta – ha proseguito – significa comunque un incremento per litro di bevanda della pressione fiscale del 14%. E’ un’imposta molto pesante che grava sull’intero comparto, che ha affrontato situazioni complesse nell’ultimo periodo. L’Italia non è famosa per bassi livelli di tassazione – ha evidenziato -, quindi aggiungere una tassa, ancorchè ridotta, allontana anche gli investimenti fatti da imprese italiane o multinazionali e non serve a nessun risultato, se non a far cassa. In realtà parliamo di pochi milioni di euro per lo Stato e un danno pesantissimo per le imprese del settore”.
Gli effetti, per il presidente di Assobibe, quindi, saranno “pesanti”. “Non è ipotizzabile – ha affermato – che l’extracosto possa essere interamente assorbito dalle imprese. Mi aspetto, quindi, che le imprese rivedano i propri prezzi con un impatto in un momento importante: la stagione estiva. Andare a introdurre una nuova tassa – ha continuato – determinerà un aumento dei prezzi al quale seguirà una riduzione degli acquisti, quindi un calo dei volumi. Questo porterà a minori acquisti di materie prime che sono in larghissima parte italiane, sia per il packaging sia le materie prime agricole. Vendere di meno – ha proseguito – significa produrre di meno, acquistare meno in Italia e, per quelle realtà meno strutturate e con meno capacità di negoziazione sul mercato, anche una riduzione dei volumi e dell’occupazione. Sono effetti estremamente negativi che le imprese non possono affrontare. Veniamo già da anni di riduzione dei volumi: abbiamo chiuso il 2023 con una riduzione del 5% rispetto all’anno precedente. La pandemia ha prodotto effetti estremamente negativi. La chiusura del mondo dell’horeca per noi ha significato importanti perdite di fatturato. Non abbiamo ancora completamente recuperato. Se consideriamo le sole bevande zuccherate – ha aggiunto -, negli ultimi dieci anni i volumi sono scesi del 27% e complessivamente le bevande analcoliche in Italia sono bevute la metà rispetto agli altri paesi in Europa. Gli effetti sarebbero negativi su tutti ma in particolare sul 64% di Pmi che rappresenta il settore”.
Le piccole e medie imprese, infatti, costituiscono la maggior parte del settore e, dopo le difficoltà degli ultimi tempi, sono preoccupate per l’introduzione della Sugar tax proprio nel periodo estivo. “La stagione estiva è quella che conta di più”, ha evidenziato Pierini. “In questo momento – ha continuato – colpire imprese che escono da anni di estrema difficoltà probabilmente per alcune significa avere un colpo definitivo. Siamo orgogliosi e felici di essere parte di quel Made in Italy alimentare che questo governo ha sempre protetto anche a livello europeo. Per questo ci aspettiamo che intervenga anche su questa norma per non discriminarlo proprio nel nostro paese. Dobbiamo essere ottimisti per il futuro. Abbiamo sempre avuto – ha affermato – i partiti di questa maggioranza al fianco delle imprese per sostenere sviluppo, investimenti e innovazione, che ci ha consentito ad esempio di tagliare gli zuccheri messi nel mercato italiano del 41% negli ultimi anni. Chiediamo che il governo ci ripensi e, se è stato fatto un errore, lo corregga posticipando la sugar tax”. Anche perchè, per il presidente di Assobibe, occorre considerare che “ci sono pure costi indiretti”. “L’implementazione di una nuova tassa – ha spiegato – richiede oltre 70 passaggi burocratici aggiuntivi. Significherebbe aggiornare i software e formare persone che dovranno gestirli. E’ una complessità che si traduce in un costo. Confidiamo – ha concluso Pierini – in un intervento del governo”.
– Foto Italpress –
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Accordo Masaf, Cdp e Intesa Sanpaolo per rilancio dell’agricoltura
ROMA (ITALPRESS) – Il ministero dell’Agricoltura, Cassa Depositi e Prestiti e Intesa Sanpaolo hanno siglato un accordo per promuovere politiche creditizie e sinergie destinate allo sviluppo del settore agricolo e agroalimentare, anche in relazione alle misure del Pnrr. Intesa Sanpaolo metterà a disposizione del settore 20 miliardi per il rilancio dell’agricoltura italiana nell’ambito del più ampio plafond creditizio di 410 miliardi a sostegno delle iniziative del Pnrr, anche utilizzando la provvista fornita da Cdp.
“C’è fiducia nel mondo dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca e anche nel sistema bancario: oggi con Cassa depositi e prestiti e Intesa Sanpaolo si creano linee di credito molto concrete da 20 miliardi, dedicate alle imprese agricole in difficoltà”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione dell’accordo, in cui Ismea sarà “garante operativa del sostegno al rilancio e al rafforzamento del sistema agroalimentare italiano nel quale in passato si è creduto molto poco. Il mondo agricolo si rafforzerà”. Per Intesa Sanpaolo “è un impegno importante, che consolida quanto già fatto negli anni a valle del covid, abbiamo erogato oltre 15 miliardi di crediti e ne metteremo a disposizione 20 nei prossimi anni. Oltre al tema del credito, abbiamo anche creato una soluzione che consente lo smobilizzo del magazzino in quelle realtà dove i tempi di stagionatura sono molto alti: questo consentirà di liberare risorse, dare respiro alle aziende affinchè possano utilizzarli per gli investimenti”, ha detto Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, a margine della presentazione del protocollo. “Il settore agroalimentare è strategico per il nostro Paese, ha dei punti di forza importantissimi, come l’export che è in forte crescita. L’accordo di oggi va nella direzione di dare delle risposte ad alcune sfide che sono molto importanti. Cdp è sempre stata molto attiva nel settore, abbiamo finanziato negli anni un numero crescente di imprese attraverso molti strumenti”, ha aggiunto Dario Scannapieco, Ad di Cassa Depositi e Prestiti.
L’obiettivo primario dell’accordo è individuare i programmi di investimento per valorizzazione e sviluppo delle filiere produttive italiane, icerca, sperimentazione, innovazione tecnologica e valorizzazione dei prodotti; risparmio energetico, economia circolare e interventi per il benessere animale; internazionalizzazione delle imprese agricole e sostegno all’espansione nei mercati esteri; ricambio generazionale in agricoltura, reti d’impresa, digitalizzazione ed e-commerce; supporto alle giovani generazioni che avviano nuove attività imprenditoriali in agricoltura o sviluppo di quelle esistenti; accesso alle iniziative di agevolazione per il settore, a valere in particolare sul Pnrr e sul Piano nazionale per gli investimenti complementari. Per sostenere l’accesso al credito e l’accompagnamento verso canali alternativi di finanziamento da parte delle imprese del settore, il ministero dell’Agricoltura, Cdp e Intesa Sanpaolo intendono elaborare un intervento finalizzato a favorire una gestione più efficiente del magazzino dei prodotti caratterizzati da una lunga stagionatura, promuovendo il miglioramento della posizione finanziaria delle imprese. Intesa Sanpaolo crede fortemente nel dialogo fra pubblico e privato e, anche grazie alla Divisione Imi Cib, lavora al fianco di clienti e istituzioni per realizzare nuove soluzioni finanziarie specialistiche a supporto di iniziative strategiche
come questa. L’accordo, infatti, dimostra come tale collaborazione possa contribuire concretamente alla realizzazione di progetti d’impatto, innovativi e sostenibili, destinati a filiere produttive strategiche del nostro Paese, per accrescerne la rilevanza e la competitività anche nei mercati esteri.
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– Foto: xi2/Italpress –
Sugar Tax, Assobibe “Tassa che penalizza il settore e mette le aziende in difficoltà”
ROMA (ITALPRESS) – “Chiediamo con fiducia al Governo di continuare a lavorare per individuare soluzioni utili al rinvio di misure puramente ideologiche dannose per il Paese perché aumentano l’inflazione, penalizzano i cittadini e affossano le imprese nel picco di produzione in vista della stagione estiva”. Con queste parole Giangiacomo Pierini, Presidente di ASSOBIBE, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, torna a commentare la notizia dell’entrata in vigore della Sugar tax a luglio 2024, seppur con aliquota ridotta, arrivata ieri a sorpresa viste le rassicurazioni giunte dal Governo negli ultimi mesi. Notizia che peraltro si pone in contraddizione con quanto indicato nella relazione tecnica. “Una nuova tassa che aumenta la fiscalità del 14% su ogni litro di prodotto, di tutti i nostri prodotti, con o senza zucchero: una tassa sul gusto dolce, a poche settimane dall’avvio della stagione estiva, la più importante per il settore. Abbiamo chiuso il 2023 con un calo dei volumi – che sono già i più bassi in Europa – del 5%, dopo anni di difficoltà per la pandemia, che ha quasi azzerato i consumi fuori casa, e un calo del 27% in 10 anni dei volumi dei nostri prodotti zuccherati. Una tassa che mette davvero in crisi le imprese, il 64% delle quali PMI, anziché sostenerle – dichiara Pierini -. La tassa avrà effetti sull’intera filiera, dal mondo agricolo con un ridotto acquisto di frutta, in particolare agrumi e zucchero, alla distribuzione e al commercio. Per questo negli anni anche le principali rappresentanze di quel mondo si sono espresse pubblicamente contro la tassa, da Coldiretti a Confagricoltura a Italgrob. Tutti dati che abbiamo avuto modo di illustrare al Ministro Lollobrigida e al suo importante Ministero. Siamo un comparto responsabile, che ha aderito al Carrello Tricolore contro l’inflazione lanciato dal Ministro Urso lo scorso ottobre, proprio perché preoccupati dalle dinamiche inflattive. Fin dal 2006 abbiamo lavorato sulla nostra offerta e le nostre attività di marketing, ma anche attraverso protocolli con il Ministero della Salute, per fare la nostra parte: abbiamo tagliato lo zucchero a scaffale del 41% in dieci anni senza bisogno di tasse, abbiamo adottato rigide autolimitazioni nella vendita verso i consumatori più fragili come i bambini, abbiamo sostenuto il Nutrinform con il MIMIT, convinti che penalizzare un singolo ingrediente come proposto in Nutriscore sia assurdo. Principio, quest’ultimo, peraltro condiviso dal Governo ma in contraddizione con la conferma della Sugar tax, come detto ieri anche dal Presidente Mascarino di Federalimentare, che ringrazio”. In merito al mismatching tra relazione tecnica e bollinato di ieri, il Presidente di ASSOBIBE commenta: “La relazione tecnica indica un rinvio anche della Sugar tax, oltre che della Plastic tax, a luglio 2026: rinvio che evidentemente era ritenuto necessario. Cancelliamo a una tassa inutile, dannosa che anche dove formulata meglio di così non ha prodotto gli effetti sulla salute per cui è stata pensata”. (ITALPRESS).
foto: screenshot sito Assobibe
Sugar Tax, Uila “Preoccupati per conseguenze negative sul settore delle bevande analcoliche”
ROMA (ITALPRESS) – “Siamo fortemente preoccupati per le conseguenze negative che l’applicazione della Sugar Tax, seppur ridotta, potrà avere sul settore delle bevande analcoliche e su oltre 5 mila lavoratrici e lavoratori del comparto” dichiara Enrica Mammucari, Segretaria Generale della Uila-Uil, commentando l’emendamento al DL 39/2024 (c.d. Decreto Superbonus) che prevede l’entrata in vigore della Sugar Tax, con importi dimezzati, a partire dal 1° luglio 2024. “Da sempre la Uila considera questa imposta sbagliata e dannosa per il Paese. Pensiamo che il fenomeno dell’obesità non possa essere efficacemente contrastato con l’introduzione di tasse punitive su singoli ingredienti, bensì attraverso una informazione efficace, la diffusione di una cultura alimentare sana e la promozione di diete equilibrate. Inoltre” spiega Mammucari “il settore delle bibite ha già da tempo imboccato una strada virtuosa, riducendo la percentuale di zucchero contenuta nei soft drink. Il rischio è che la Sugar Tax comporti un incremento dei prezzi dei prodotti con conseguente riduzione dei consumi interni e dell’export. Un “combinato disposto” con prevedibili ricadute negative sulla produzione e sull’occupazione”. “È un prezzo che non possiamo pagare” conclude Mammucari “in un periodo già segnato da un’importante crescita dell’inflazione e dalla conseguente riduzione del potere d’acquisto dei salari”. Pur continuando a sostenere la necessità di cancellare definitivamente Sugar e Plastic tax, la Uila ha apprezzato il rinvio della Plastic tax al 2026 e chiede al Governo di intervenire con urgenza, rivedendo l’emendamento sulla Sugar Tax per salvaguardare un settore di straordinaria importanza per il Paese e per il Made in Italy.
foto: ufficio stampa Uila
(ITALPRESS).









