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Agroalimentare

Sindacati “Immobilismo sul rinnovo del contratto dei consorzi agrari”

ROMA (ITALPRESS) – Il Coordinamento Nazionale dei consorzi agrari di Fai, Flai, Uiltucs e Sinalcap, denuncia “il continuo rinvio delle trattative per il rinnovo del CCNL di comparto, scaduto nel 2019, e annuncia l’avvio di una campagna di informazione e mobilitazione che coinvolgerà i circa tre mila lavoratori del settore”.
“Le controparti consortili stanno rinviando in maniera irresponsabile il tavolo di trattativa per definire le modalità di rinnovo di un contratto scaduto da oltre un anno e mezzo. Riteniamo inaccettabile questa situazione e non prorogabile ulteriormente il momento di confronto. Per questo sollecitiamo la definizione di una controparte con un mandato chiaro e l’immediata ripresa delle trattative”, spiegano in una nota congiunta Fai Cisl, Flai Cgil, Uiltucs e Sinalcap, che proseguono: “Tale atteggiamento è irrispettoso nei confronti delle lavoratrici, dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che da mesi chiedono la discussione della piattaforma di rinnovo. Per questi motivi organizzeremo nei prossimi giorni assemblee e incontri informativi nei luoghi di lavoro, per denunciare la situazione, ribadire la posizione del Coordinamento e l’urgenza di un tavolo di confronto che garantisca quanto prima il rinnovo del contratto”.
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Giansanti “Valorizzare latte con filiera e istituzioni”

ROMA (ITALPRESS) – “La zootecnia italiana, sempre più performante e attenta al benessere animale, rappresenta uno dei capisaldi dell’agroalimentare e dell’economia italiana. Il latte fresco è alimento di vita, i nostri sistemi produttivi sono all’avanguardia e in grado di raggiungere standard elevatissimi, fornendo un prodotto sano, sicuro e di alta qualità”. Così Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, nella Giornata Mondiale del Latte che si celebra domani, 1° giugno.
Il comparto vale circa 16,5 miliardi di euro di fatturato e incide per l’11,5% sul totale del fatturato industriale dell’agroalimentare.
“Il settore, tuttavia, sta attraversando una difficile fase congiunturale determinata dall’aumento del costo delle materie prime destinate all’alimentazione del bestiame – afferma Giansanti – Abbiamo già proposto interventi urgenti a supporto della liquidità delle imprese, ma serve anche il varo di un piano per aumentare la produzione interna di cereali e proteine vegetali”.
La produzione italiana di latte nel 2020 è stata di circa 12,6 milioni di tonnellate, con un aumento di 4,5% rispetto all’anno precedente, coprendo l’autoapprovvigionamento per circa il 90% del fabbisogno nazionale. Circa l’80% della produzione di latte vaccino in Italia è concentrata i quattro Regioni (Lombardia 44%, Emilia-Romagna 16%, Veneto 10% e Piemonte 9%). La spesa annua delle famiglie per i prodotti lattiero-caseari è di circa 20 miliardi di euro.
“Dobbiamo però segnalare che alcune campagne mediatiche, che promuovono il consumo alimentare di proteine vegetali in sostituzione di quelle animali, stanno penalizzando il latte e l’intero settore – sottolinea il presidente di Confagricoltura – Chiediamo alle istituzioni e al mondo politico un supporto nel contrastare certi orientamenti, scardinando i pregiudizi che ne derivano e le pericolose conseguenze a scapito del comparto che ha già dovuto fare i conti con gli effetti della pandemia ed è penalizzato da remunerazioni basse a fronte di costi produttivi in aumento”. “Sarebbero anche auspicabili – secondo l’Organizzazione – un maggiore coordinamento nazionale, sia all’interno della filiera, sia con le istituzioni; campagne promozionali mirate e incentivi alla ricerca sull’utilizzo dei componenti del latte nel campo nutrizionale, farmaceutico e della cosmetica, per aprire nuovi sbocchi di mercato”.
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La rosa damascena ingrediente raffinato delle creazioni Fiasconaro

CASTELBUONO (PALERMO) (ITALPRESS) – Simbolo di rinascita e di primavera, la rosa è la regina di tutti i fiori, emblema della femminilità e dell’eleganza, ma anche raffinato ingrediente delle più recenti creazioni dolciarie di Nicola Fiasconaro. E proprio a un anno dal lancio del suo panettone rosa e fico d’India, il maestro ha dedicato una giornata speciale alla ‘rosa damascenà, grande elemento di ispirazione per la sua arte pasticcera. L’evento, che si è svolto a porte chiuse e nel rispetto delle restrizioni imposte dalla pandemia, ha visto come special guest della giornata l’attrice Maria Grazia Cucinotta, ambasciatrice della bellezza mediterranea legata alla famiglia Fiasconaro da una profonda amicizia. Le origini della ‘rosa damascenà, dai petali ampi e carnosi, si perdono ai confini tra favola e leggenda. Si narra che la regina del Regno delle Due Sicilie inviò le sue figlie per il mondo alla ricerca della rosa perfetta. La principessa Rosa Canina giunse in Sudafrica per raccogliere il suo omonimo fiore, con piccole corolle bianche dalla profumazione intensa, mentre la principessa Rosa Damascena arrivò in Turchia, dove scoprì l’estratto di rosa turca – di Damasco – fiore amato dai profumieri. E nella stessa atmosfera incantata si è svolta la celebrazione alla Tenuta Fiasconaro in omaggio al prezioso fiore. Nel corso della giornata, le mille suggestioni della fioritura sono state declinate attraverso le esibizioni di artisti del territorio, che hanno dato vita a momenti scenici di grande bellezza sullo sfondo del suggestivo palcoscenico naturale dell’aia di Tenuta Fiasconaro, cinta alle spalle dall’abbraccio delle Madonie, scandendo le diverse ore della giornata dal Brunch all’imbrunire. L’artista Angela Sottile ha dato forma ad una scultura tridimensionale grazie al sapiente utilizzo dei boccioli di rosa, ispirata dalla colonna sonora in chiave Jazz del giovane Maestro Michele Mazzola, che hanno regalato ai presenti l’energia vitale e la sottile magia della primavera. E sulla scia di queste note, l’artista Solveig Cogliani ha realizzato un ritratto a ‘sua Maestà’ la rosa, utilizzando elementi naturali come il vino. Ad addolcire questo percorso di bellezza la voce della giovanissima cantante Debora Marguglio e le creazioni dei pasticceri Fiasconaro, con la loro rosa di zucchero soffiato. Il maestro ha riscoperto l’essenza preziosa delle rosa di Damasco, nota anche come ‘rosa dei profumierì, nell’innovativa ricetta del panettone rosa e fico d’India. Un panettone speciale, simbolo di speranza e di rinascita, nel quale la rosa dalle fragranze mediterranee incontra i fichi d’India, nell’abbraccio della farina di grano tenero siciliano. Le perle di cioccolato rosa, dal gusto fruttato, impreziosiscono l’anima e la doppia copertura del dolce, realizzata con cioccolato bianco e confettura di fico d’India. Un viaggio sensoriale attraverso la Sicilia, terra aspra e riarsa dal sole, ma sempre generosa e capace di regalare fragranze mediterranee e frutti antichi dal sapore unico. Un prodotto che nasce dalla tradizione e dalle caratteristiche delle terre siciliane, fonti inesauribili di ispirazione e di creatività per il maestro Nicola, che sarà protagonista anche per il Natale 2021. Sapori, profumi e alchimie della Sicilia sono la suggestiva cornice della storia e della tradizione dell’azienda dolciaria Fiasconaro, nata nel 1953 a Castelbuono, nel cuore del parco delle Madonie, in provincia di Palermo. Oggi l’azienda, giunta alla terza generazione è un’eccellenza del made in Italy, con un fatturato di oltre 21 milioni di euro e una crescita del 20% su tutti i principali mercati: Italia, Canada, Francia, Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda e con un orizzonte strategico rivolto al mercato asiatico. Fiasconaro è totalmente made in Sicily e anche il suo indotto segue la territorialità. Il panettone e la colomba Fiasconaro rappresentano il core-business dell’azienda, ma è in continua crescita anche l’incidenza della linea di prodotti continuativi: torroncini, cubaite, creme da spalmare, mieli, marmellate, confetture e spumanti aromatici.
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Pac, Patuanelli “Garantire le tre sostenibilità”

ROMA (ITALPRESS) – “La discussione sulla riforma della Politica Agricola Comune proseguirà a giugno. Siamo tutti disponibili a trovare soluzioni condivise nel pieno interesse dei cittadini europei, ma è fondamentale che vengano garantite le tre gambe della sostenibilità: quella ambientale, quella economica e quella sociale. Solo mettendo assieme le tre sostenibilità potremo dire di aver fatto il lavoro migliore possibile”. Lo scrive su Facebook il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.
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Pac, Giansanti “Accordo possibile e auspicabile ma non a tutti i costi”

ROMA (ITALPRESS) – “Nonostante le difficoltà emerse, un accordo sulla riforma della PAC è possibile e auspicabile, ma non a tutti i costi. Perchè la politica agricola dell’Unione deve continuare a sostenere un processo economico finalizzato a fornire ai consumatori cibo in quantità adeguate, sicuro e di altissima qualità”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sul rinvio del negoziato tra le istituzioni della UE per raggiungere un’intesa sulla nuova PAC che dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2023.
“E’ evidente che le imprese agricole sono di fronte ad una nuova sfida – prosegue Giansanti – che è quella di una maggiore sostenibilità ambientale. Vale a dire, salvaguardare i livelli di produzione riducendo la pressione sulle risorse naturali”.
“Non servono, però, nuovi e complessi adempimenti burocratici; mentre risulta fondamentale un’efficace tutela dei redditi di tutte le imprese, senza penalità in funzione della dimensione”, sottolinea il presidente di Confagricoltura.
“Senza dimenticare che la continuità dell’attività agricola è essenziale per la vitalità sociale ed economica delle zone rurali e delle aree interne”.
“Ci auguriamo – conclude Giansanti – che la ripresa delle trattative tra le istituzioni dell’Unione sia caratterizzata da una maggiore attenzione nei confronti delle esigenze economiche delle imprese”.
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Sostenibilità, il Parmigiano Reggiano esempio di Indicazione Geografica

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Presentati i risultati del progetto Strenght2Food, il percorso quinquennale finanziato dall’Unione Europea – nell’ambito del programma Horizon 2020 – che ha visto il coinvolgimento di tredici partner accademici europei, tra cui l’Università di Parma, il Consorzio Parmigiano Reggiano, Barilla, la Federazione Provinciale Coldiretti e due partner accademici extra europei.
I tre temi cardine del progetto di ricerca hanno riguardato l’approfondimento della sostenibilità delle filiere inquadrate negli Schemi di Qualità Alimentare (SQA), quali i prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP), ad Indicazione Geografica Protetta (IGP) e le produzioni biologiche, la valutazione degli impatti dei sistemi di approvvigionamento alimentare nel settore pubblico e l’efficacia delle filiere corte.
La conferenza conclusiva ha fornito agli Stati Membri raccomandazioni per migliorare le politiche sulla sostenibilità, esempi di buone pratiche per promuovere diete sane, ma anche la possibilità di approfondire gli strumenti metodologici applicati nei vari progetti di ricerca e di fare rete tra tutti i soggetti partecipanti.
Nell’ambito dell’approfondimento degli Schemi di Qualità Alimentare, che hanno visto il coinvolgimento del Parmigiano Reggiano come caso studio insieme ad altri 25 prodotti, è stata in particolar modo esaltata la possibilità di queste filiere di generare beni pubblici in tre ambiti: conservazione del patrimonio culturale; sviluppo socio-economico; tutela delle risorse naturali.
“E’ stato un piacere lavorare con il consorzio del Parmigiano Reggiano nell’ambito del progetto Strength2Food – afferma Matthew Gorton dell’Università di Newcastle, coordinatore del progetto – Abbiamo selezionato il Parmigiano Reggiano come esempio di Indicazione Geografica consolidata, con esportazioni consistenti che apportano importanti benefici socioeconomici alla regione. Attraverso il nostro scambio di conoscenze e le azioni pilota, altri Consorzi di Indicazioni Geografiche in Europa e oltre hanno tratto insegnamento dal caso del Parmigiano Reggiano”
La filiera del Parmigiano Reggiano è composta da oltre 300 caseifici produttori e oltre 2.600 aziende agricole per un totale di 50 mila persone coinvolte. La produzione ha raggiunto i 3,94 milioni di forme, pari a circa 160 mila tonnellate. Di queste, il 44% è stato destinato all’export. Il giro d’affari alla produzione del Parmigiano Reggiano è di 1,35 miliardi di euro, al consumo arriva a 2,35 miliardi di euro.
Dal punto di vista sociale, la filiera del Parmigiano Reggiano, genera localmente un indotto che, in particolare nelle aree rurali svantaggiate a rischio spopolamento, contribuisce a mantenere la popolazione sul territorio. Inoltre, sotto l’aspetto dell’economia del territorio, si generano direttamente posti di impiego e si possono aprire anche opportunità legate al turismo e alla promozione dei prodotti del territorio.
“Le nostre risorse non sono infinite e vanno preservate per soddisfare le esigenze attuali e future – sottolinea Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – L’attenzione è rivolta anche al mantenimento della peculiare biodiversità preservando quindi specie vegetali e razze autoctone. Siamo convinti che tutelare la DOP significhi prima di tutto preservare il territorio sul quale viene prodotta, i prati stabili, i batteri buoni del Parmigiano Reggiano e tutto ciò che la natura ci ha messo a disposizione per realizzare questo formaggio straordinario”.
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Ue, ancora non c’è l’accordo sulla nuova Pac

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Conciliare sostenibilità economica e quella ambientale. E’ l’obiettivo del Governo italiano sulla nuova Politica Agricola Comune dell’Unione Europea. Al Consiglio Ue dei ministri dell’agricoltura e della pesca che si è svolto a Bruxelles si sono fatti dei passi avanti, ma ancora un pieno accordo tra Stati membri, Parlamento Europeo e Commissione non è stato raggiunto. Si è deciso quindi di rinviare i colloqui alla prossima riunione in programma a giugno.
I ministri hanno approvato le conclusioni del Consiglio sulle priorità dell’UE per il vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite, che si terrà a New York a settembre. Hanno convenuto sull’importanza del vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite come “evento di riferimento e una reale opportunità per rimodellare i sistemi alimentari a livello globale”. Il 26-28 luglio a Roma si svolgerà un pre-vertice.
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Pac, Patuanelli “La condizionalità deve essere elemento fondante”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Credo sia necessario che ciascuno Stato membro, il Parlamento europeo e la Commissione europea negli ambiti di loro competenza facciano dei passi indietro per fare alcuni passi avanti tutti assieme”. Questo il commento del ministro delle Politiche agricole e alimentari Stefano Patuanelli rilasciato ai giornalisti a margine delle discussioni sulla riforma della Politica agricola comune al Consiglio agricoltura e pesca a Bruxelles. “E’ necessario chiudere l’accordo sulla nuova Pac post 2020, comprendere le esigenze dei sistemi agricoli dei diversi Stati e fare uno sforzo sull’architettura verde e sulla condizionalità sociale”, che sono “i due elementi ancora in discussione”. Patuanelli ha poi aggiunto che “il dibattito va avanti” e “da parte nostra c’è la massima disponibilità a trattare su diversi argomenti”, ma l’elemento della condizionalità deve essere “un elemento fondante della nuova Pac”. Il ministro è fermo anche sulla necessità che “vengano garantiti i diritti dei lavoratori” e al contempo “non vengano introdotte misure penalizzanti dal punto di vista burocratico per le aziende e per gli Stati membri”.
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