ROMA (ITALPRESS) – Una Academy online dedicata alla formazione di nuove figure professionali nel settore agroalimentare. E’ questo l’obiettivo dell’accordo tra l’Università Telematica Pegaso e Cia-Agricoltori Italiani, siglato nella sede nazionale dell’Universitas Mercatorum. La partnership prevede la pianificazione di attività di alta formazione e di aggiornamento specialistico, finalizzate alla creazione di figure professionali ad hoc, tali da agevolare l’accesso diretto al mondo del lavoro agricolo. Il 2020 ha avvicinato molti giovani all’impresa rurale e grazie a questo accordo Cia vuole incrementare la tendenza in atto, promuovendo la tutela del lavoro agricolo quale elemento primario per il sostentamento ed il benessere generale, nonchè elemento idoneo a migliorare la competitività sui mercati delle aziende agricole, attraverso la riqualificazione, la formazione e il coinvolgimento partecipato degli operatori del settore.
Attraverso la regia di un Comitato tecnico scientifico che individuerà i nuovi fabbisogni formativi e organizzativi degli imprenditori agricoli, l’Academy fornirà percorsi didattici aventi valore legale, spendibili in termini di riconoscimento di Crediti Formatici Universitari (CFU) e come aggiornamento professionale. Saranno, inoltre, attivati stage e tirocini grazie a convenzioni con aziende, istituzioni, enti pubblici e privati operanti nel settore primario, finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro, nonchè all’acquisizione di esperienze pratiche certificate per arricchire il proprio curriculum personale.
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Nasce un’academy online sull’agroalimentare
Tajani “Il Nutriscore un attacco al Made in Italy”
ROMA (ITALPRESS) – “Noi ribadiamo la nostra posizione sul Nutriscore che rischia di essere parte di una strategia di attacco al Made in Italy, noi siamo il paese più competitivo nel mondo e basta vedere lo spazio di mercato per capire quanta voglia c’è d’Italia e di prodotto di qualità. Non possiamo permettere che una guerra commerciale danneggi da un punto di vista economico e commerciale il nostro Paese che punta sempre di più su una agricoltura di qualità”. Lo ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, durante il Webinar dal titolo “Sicurezza alimentare come pilastro del Made in Italy” organizzato dal Dipartimento Sicurezza alimentare di Forza Italia.
“Stiamo vigilando e siamo molto attenti – ha assicurato – abbiamo rafforzato la nostra presenza in commissione agricoltura al Parlamento europeo e continueremo batterci per tutelare la nostra industria agroalimentare. E’ un impegno costante e saremo inflessibili”.
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Patuanelli in visita alle aziende Confagricoltura in Abruzzo
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli è stato in visita in Abruzzo in alcune realtà di Confagricoltura.
Ad accoglierlo, oltre alle autorità locali, il presidente di Confagricoltura Abruzzo Fabrizio Lobene e il presidente della FAI – Federazione apicoltori italiani, Raffaele Cirone. La visita è infatti iniziata dall’azienda apistica Dolce Lavanda di Pescina, in provincia de L’Aquila, 540 alveari nella Marsica, impresa pluripremiata ai principali concorsi di settore.
L’Abruzzo è una regione di lunga tradizione apistica. Nella Marsica, in particolare, le eccellenze sono i mieli di Stregonia e di Santoreggia.
Il ministro si è quindi spostato alla cooperativa Primavera, specializzata nella lavorazione di ortaggi, a iniziare dalle carote, che vengono lavorate a San Benedetto dei Marsi nel centro tecnologicamente avanzato, prima di essere immesse sul mercato nazionale ed europeo. La cooperativa è una realtà leader nel settore, con 16.000 t di carote e 3 t di radicchio, sedano e porri lavorati.
All’interno del Fucino sono state illustrate le caratteristiche delle coltivazioni in pieno campo, dell’azienda F.lli Cambise: 450 ha di ortaggi e patate coltivati con sistemi innovativi per garantire più sostenibilità e alta qualità.
L’incontro con il ministro Patuanelli è stato per Confagricoltura “un’occasione importante per illustrare un territorio di rilievo per l’agricoltura italiana e le sue produzioni”.
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Vino, Patuanelli “Italia contraria alla proposta sulla dealcolazione”
ROMA (ITALPRESS) – “La Commissione chiami il vino senza alcool come vuole, ma non lo chiami vino. La posizione del nostro Paese in merito alla proposta di dealcolazione del vino è chiara e netta, e la ribadirò anche al prossimo Consiglio europeo che si terrà a fine maggio”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, nel corso di un’audizione in Commissione Politiche Ue del Senato.
Patuanelli si è detto preoccupato “per l’atteggiamento di Francia e Spagna che si sono dette d’accordo con la proposta di compromesso del comitato speciale Agricoltura, in base alla quale il vino potrà essere etichettato come dealcolato o parzialmente dealcolato, mentre i vini Doc potranno essere catalogati come parzialmente dealcolati”.
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Agricoltura, Assobio aderisce a Sanatech
BOLOGNA (ITALPRESS) – Sostenere le filiere nei distretti del biologico, promuovere un’innovazione tecnologica virtuosa, garantire la tracciabilità del prodotto e sviluppare un packaging sostenibile: sono queste le sinergie della collaborazione tra Assobio e Sanatech, la nuova Rassegna internazionale della filiera produttiva del biologico e del naturale, in programma dal 9 al 12 settembre a Bologna Fiere, nel corso della 33esima edizione di Sana.
Il salone dedicato al prodotto biologico quest’anno si amplierà, ospitando in Sanatech un nuovo punto di incontro per gli operatori professionali già attivi o interessati ad adottare il metodo biologico. L’evento darà visibilità a tutti gli anelli della filiera “dal produttore al consumatore”, ricalcando lo spirito che il Green Deal europeo ha trasformato in un vero programma, attraverso il piano “From farm to fork” rivolto ai Ventisette stati membri.
Assobio, l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, presieduta da Roberto Zanoni, farà parte dell’advisory board a garanzia della proposta: “Come evento fieristico, Sanatech è l’anello della filiera che mancava: fornirà una visione globale sull’intero processo produttivo del biologico, imprescindibile per raggiungere gli obiettivi indicati dalla Commissione europea a tutela dell’ambiente e della biodiversità”, garantisce il presidente dell’associazione imprenditoriale.
Organizzata da Bologna Fiere, Federbio e Avenue Media, Sanatech anticiperà le risposte ai bisogni di un settore prossimo a un rapido incremento di superfici, fino al 25% di quelle agricole in Europa, secondo l’obiettivo fissato dalla Commissione per il 2030. La rassegna affiancherà investitori, imprenditori e operatori impegnati a integrare la catena agroalimentare con il metodo biologico, in ogni cluster e settore, dalle sementi alla Gdo, dalla pacciamatura alla protezione dagli infestanti, fino alle tecniche di tracciabilità e agli imballaggi, mettendo l’innovazione al primo posto.
La tecnologia basata su droni, sensori, robotica, blockchain e materiali bioplastici sarà la chiave di volta per una razionalizzazione delle attività produttive, capace di coniugare equilibrio ambientale, efficienza produttiva e sicurezza alimentare, in quello che si propone come un “salone del Green Deal europeo”.
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BAT investe 20 milioni per l’acquisto di tabacco italiano
ROMA (ITALPRESS) – Anche per il 2021 British American Tobacco (BAT) Italia sceglie l’agricoltura italiana. In occasione dell’evento “Acquisto di tabacco e filiera sostenibile: l’impegno di BAT per il settore tabacchicolo italiano”, organizzato da BAT e ITALTAB in collaborazione con Confagricoltura e CIA-Agricoltori Italiani, alla presenza anche del sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio, l’azienda ha annunciato l’acquisto di 7.000 tonnellate dei migliori tabacchi lavorati in Italia, provenienti da Veneto, Campania, Toscana e Umbria, per un investimento totale di 20 milioni di euro.
Quello tra BAT e la tabacchicoltura italiana è un rapporto consolidato, alimentato costantemente nel corso degli ultimi quindici anni. A fornire le 7.000 tonnellate di tabacco durante tutto il 2021 sarà infatti ancora una volta l’Organizzazione di Produttori di Tabacco ITALTAB, che riunisce in tutto il Paese oltre 400 aziende che operano su una superficie complessiva di circa 3.000 ettari e coinvolgono nel processo produttivo oltre 10.000 lavoratori.
Negli ultimi 10 anni, BAT Italia ha investito oltre 200 milioni di euro nella tabacchicoltura italiana e contribuisce ogni anno all’Erario con oltre 3 miliardi di euro di accise.
“Dare serenità economica ai produttori agricoli – ha evidenziato il sottosegretario Centinaio – è una delle priorità del Mipaaf. L’accordo che viene presentato oggi è fondamentale per garantire programmazione per i coltivatori di tabacco, soprattutto in un momento come questo. Il Ministero è stato e sarà vicino al settore con tutti gli strumenti politico-istituzionali a sua disposizione, per portare avanti contratti di filiera e di aggregazione che possano mettere in sicurezza i comparti produttivi del nostro Paese”.
“Con questo importante investimento, che avrà un impatto positivo sulle aziende e gli agricoltori di tutto il territorio nazionale, vogliamo testimoniare ancora una volta, e ancor più oggi in questo difficile momento storico, il nostro impegno verso l’Italia e la filiera tabacchicola italiana. Questo impegno rispecchia il nostro proposito “A Better Tomorrow”: contribuire ad un futuro migliore per i consumatori e le comunità in cui operiamo, da costruire anche attraverso un’agricoltura più sostenibile, basata su occupazione di qualità, tutela dell’ambiente e innovazione. In quest’ottica prossimamente metteremo in cantiere anche attività sperimentali orientate all’innovazione tecnologica, da realizzare insieme agli stakeholder del settore, con l’obiettivo di rendere la filiera tabacchicola sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale”, ha dichiarato Roberta Palazzetti, presidente e amministratore delegato di BAT Italia e Area Director Sud Europa. “Nella transizione del settore verso una maggiore sostenibilità e solidità un ruolo fondamentale lo hanno naturalmente anche le Istituzioni, a cui chiediamo una maggiore attenzione rispetto al tema dell’equità e omogeneità fiscale tra le diverse categorie di prodotti del tabacco; obiettivo fondamentale da perseguire tenendo in considerazione le evidenze scientifiche sull’effettivo rischio ridotto riconosciute dalle autorità sanitarie, la tenuta del gettito erariale da tabacchi e gli svantaggi competitivi tra filiere tabacchicole che l’attuale disomogeneità determina”, ha aggiunto.
“Anche quest’anno, grazie all’impegno di BAT Italia avremo l’opportunità di vendere la totalità della nostra produzione, assicurando così il sostegno economico agli oltre 10.000 lavoratori che si impegnano ogni giorno per realizzare un prodotto di alta qualità”, ha commentato Vincenzo Argo, presidente di ITALTAB. “Rinnoviamo, tuttavia, il nostro appello alle Istituzioni nazionali e locali sulla necessità di una strategia a lungo termine che incentivi gli investimenti delle Manifatture, così da garantire una maggiore stabilità per tutta la filiera”, ha proseguito.
“Si tratta di un’opportunità per le imprese tabacchicole per mantenere la produzione e l’occupazione. Il tabacco in Italia è coltivato da circa 2.000 aziende che impiegano 50.000 addetti, su una superficie di oltre 14.000 ettari in quattro aree geografiche. E’ parte importante dell’economia locale e oggi anche dell’eccellenza tecnologica del Paese. Per dare slancio alla filiera occorrono scelte politiche adeguate, interventi fiscali più snelli ed equilibrati per salvaguardare tutta la trasformazione tabacchicola e consentire nuovi investimenti”, ha affermato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.
Per Michele Passerini, presidente di CIA-Agricoltori Italiani del Veneto, “la conferma degli investimenti di BAT nell’agricoltura italiana, e il suo impegno per un’agricoltura più sostenibile, rappresentano una risposta importante in un momento di grande difficoltà socio-economica per il Paese”.
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Parmigiano Reggiano, vendite +12% rispetto al periodo pre-pandemia
MILANO (ITALPRESS) – Il Parmigiano Reggiano chiude il primo trimestre 2021 con le vendite a volume che hanno registrato una crescita del +12% rispetto al periodo pre-pandemia, 8.627 tonnellate contro le 7.704 del 2019, mentre gli altri formaggi stagionati a pasta dura si sono fermati al 5%.
“Un dato straordinario se si considera l’impatto del Covid sulla capacità di spesa delle famiglie, e di riflesso sul carrello del supermercato, ma anche di tutte le altre minacce provenienti dall’estero: innanzitutto Brexit, poi i dazi USA – al momento sospesi ma, ricordiamo, non revocati – e il fenomeno dell’Italian Sounding che alimenta un mercato parallelo da 2 miliardi di euro”, sottolinea il Consorzio.
Anche dal punto di vista del prezzo, il 2021 ha fatto registrare un andamento positivo e stabile: da gennaio, la quotazione del Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore si attesta intorno ai 10,50 euro/kg contro i 7,99 euro/kg di un anno fa (fonte: Borsa Merci Camera di Commercio Di Parma).
Il Consorzio può ora concentrarsi sul capitolo Horeca “affinchè i ristoranti, dopo un annus horribilis, tornino ad essere il palcoscenico naturale per valorizzare il Parmigiano e tutti i prodotti di qualità”.
“Il primo passo concreto in questa direzione è stato un accordo con la realtà congressuale di Identità Golose – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di Tutela – vogliamo essere vicini ai ristoratori italiani e dimostrare come Parmigiano Reggiano è un alleato per riuscire non solo a offrire piatti ancora più buoni, ancora più sani, ma anche piatti con un ‘raccontò. Pensiamo che la valorizzazione di un piatto attraverso prodotti come Parmigiano Reggiano sia un aiuto anche per i ristoratori”.
L’obiettivo della partnership con Identità Golose è proprio risollevare la quota di mercato del settore Horeca – che nel 2020 ha potuto assorbire solo il 4% del Parmigiano Reggiano in commercio – attraverso progetti di formazione ed educazione con ristoranti e tutte le altre attività del “fuori casa”. Un vero e proprio patto per la ripartenza, fondato sulla trasparenza e sull’utilizzo di prodotti di qualità a Indicazione Geografica.
In una recente analisi di mercato che il Consorzio ha commissionato a Ipsos, è risultato che il 90% dei consumatori vorrebbe che nella descrizione del piatto nel menu fosse indicato il tipo / la marca di formaggio utilizzato; il 91% vorrebbe conoscere queste informazioni anche per il formaggio utilizzato per condire o guarnire i primi piatti. Il 77% degli oltre novecento intervistati si è detto favorevole alla possibilità di grattugiare il formaggio direttamente al tavolo mentre il 56% ha affermato come il formaggio che non può mancare sulla tavola sia proprio il Parmigiano Reggiano.
“Il Parmigiano Reggiano sarà al fianco dei ristoranti – continua Bertinelli – per soddisfare la richiesta dei tanti consumatori che, in virtù di una nuova sensibilità, esigono trasparenza e chiarezza su ciò che viene servito e gli ingredienti utilizzati. Vogliamo evidenziare sempre di più che indicare il nome del formaggio che viene usato come ingrediente, per guarnire un piatto oppure semplicemente quello presente nella formaggiera, non solo soddisfa la curiosità del consumatore, rendendolo più contento, ma può anche valorizzare la portata e l’esperienza nel suo complesso”.
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I primati dell’ortofrutta italiana, pubblicato report in inglese
ROMA (ITALPRESS) – La pubblicazione del rapporto statistico in lingua inglese “I punti di forza dell’agricoltura italiana (produttore leader in Europa e nel Mondo)”, nasce dalla collaborazione avviata tra Confagricoltura e Fondazione Edison. Confagricoltura considera l’analisi e gli studi della Fondazione un supporto prezioso per le iniziative dell’Organizzazione in un periodo molto complesso, ma allo stesso tempo ricco di opportunità da cogliere. Il rapporto statistico illustra i primati dell’Italia in prodotti vegetali quali ortaggi, frutta e cereali.
Dall’analisi realizzata da Fondazione Edison e Confagricoltura emerge che l’Italia è al primo posto per valore aggiunto tra i principali paesi produttori di frutta e verdura, ma anche nel settore del vino, del riso e del grano duro. Inoltre, la qualità dei nostri prodotti è considerata eccezionale a livello globale. La filiera agroalimentare, dall’azienda agricola al consumatore finale, è la più grande filiera in Italia, con un fatturato annuo di circa 540 miliardi di euro, ovvero circa il 25% del prodotto interno lordo.
“Siamo orgogliosi di questi risultati, ma – annota il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nell’introduzione del report – siamo anche convinti di avere ancora un enorme potenziale da sfruttare. Il tasso di autosufficienza interna è stimato intorno al 75% e, in termini di valore, le nostre esportazioni, circa 45 miliardi di euro all’anno, sono inferiori a quelle di Francia, Germania e Spagna”.
“L’emergenza sanitaria ha dimostrato che l’Italia può contare su un solido sistema agroalimentare – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. Le forniture sono sempre state garantite. Ma dobbiamo andare avanti. Una volta che la pandemia sarà finita, non potremo certo tornare al punto di partenza. Esiste un potenziale di crescita, innovazione e creazione di posti di lavoro qualificati. Una maggiore consapevolezza dei nostri punti di forza, unita ad azioni che valorizzino le nostre tante eccellenze, la maggior parte delle quali ancora sconosciute, potrebbero rappresentare l’elemento essenziale che manca alla nostra politica agroalimentare”.
C’è ancora molto lavoro da fare, anche in termini di analisi e progetti. In questa prospettiva, la collaborazione di Confagricoltura con Fondazione Edison fornisce un supporto importante di conoscenza e valorizzazione, anche a livello europeo.
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