MILANO (ITALPRESS) – Le procedure di McDonald’s Italia dedicate alla prevenzione dal Covid-19 nei ristoranti, implementate al fine di tutelare la salute e la sicurezza di dipendenti e clienti, sono state validate dalla Direzione dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – IRCCS, che le ha giudicate coerenti con le indicazioni delle autorità sanitarie nazionali e le attuali conoscenze scientifiche.
McDonald’s è la prima catena di ristorazione con questa validazione.
Sviluppate nella loro prima stesura un anno fa, e costantemente aggiornate secondo le normative, tali procedure “sono state messe in atto allo scopo di assicurare ai 25.000 dipendenti di McDonald’s in tutta Italia la massima tutela e la massima sicurezza in termini di accesso ai luoghi di lavoro, disponibilità e utilizzo di strumenti di misurazione e dispositivi di protezione individuale – si legge in una nota -. Per tutelare i consumatori sono anche state riorganizzate le modalità di servizio in tutti i canali (sala, Take Away, McDelivery e McDrive), mentre l’accesso e la permanenza nei ristoranti sono stati modificati in termini di capienza e rispetto delle distanze”.
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Procedure anti Covid di McDonald’s Italia validate dallo “Spallanzani”
3.410 Pasti donati tra Salerno e Potenza con “Sempre aperti a donare”
ROMA (ITALPRESS) – Sono 3.410 i pasti che, grazie all’iniziativa “Sempre aperti a donare”, lanciata a dicembre a livello nazionale, da McDonald’s, i suoi franchisee, Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald e Banco Alimentare, sono stati donati complessivamente tra le province di Salerno e Potenza. In particolare, a Salerno sono 1.810 i pasti distribuiti. Destinatarie dell’iniziativa sociale l’Associazione “L’Abbraccio” e l’Associazione “Filotea”, che si occupano di portare conforto alle persone e alle famiglie in difficoltà. Ben 1.600, inoltre, i pasti donati a Potenza, alla Fondazione Madre Teresa di Calcutta.
“E’ un periodo molto difficile nel quale è importante riconoscersi nel comune senso di solidarietà, assistenza ed aiuto ai più fragili o in maggiore difficoltà economica e sociale – sottolinea Luigi Snichelotto, partner McDonald’s per le province di Salerno e Potenza – Con questa nostra iniziativa cerchiamo di dare il nostro contributo. Desidero ringraziare profondamente i team e i volontari coinvolti, che hanno permesso al progetto di concretizzarsi”. L’iniziativa solidale lanciata a dicembre a livello nazionale aveva l’obiettivo di donare, entro la fine di marzo 2021, 100mila pasti caldi alle persone più fragili. Un traguardo non solo raggiunto, ma anche superato, con oltre 140mila pasti totali distribuiti. McDonald’s, in chiusura del progetto, ha inoltre devoluto 47mila euro a Banco Alimentare per l’acquisto di attrezzature per la conservazione di alimenti freschi recuperati nella filiera alimentare.
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Coldiretti, olio straniero +5% ma è allarme qualità
ROMA (ITALPRESS) – L’arrivo di olio straniero in Italia è in crescita del 5% nell’ultimo anno, superando le 700 milioni di bottiglie su scaffali di supermercati, negozi e discount con allarme sulla qualità del prodotto portato in tavola dagli italiani. E’ quanto afferma la Coldiretti, in riferimento all’ultima indagine del mensile Il Salvagente, che svela che ben 7 miscele di oli stranieri venduti come extravergini sui 15 analizzati al panel test sono risultati essere dei semplici oli di oliva vergine. In pratica – spiega Coldiretti – si fa pagare di più ai consumatori un prodotto che invece può valere fino alla metà del prezzo indicato, visto che ha una qualità inferiore in un momento storico in cui i consumi delle famiglie italiane di olio d’oliva sono in crescita del +9,5% secondo l’Osservatorio Immagino sull’onda del successo della dieta mediterranea.
Un olio per essere definito e venduto come extravergine – rileva la Coldiretti – deve rispettare i parametri chimici previsti dalla normativa e superare la prova del panel test, obbligatoria per legge dal 1991 e condotta da assaggiatori esperti e allenati, senza presentare difetti organolettici. L’attribuzione anche di una sola nota negativa dagli assaggiatori accreditati ne decreta il declassamento, ad esempio dalla categoria “extravergine” a quella inferiore di “vergine”. In Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni – sottolinea Coldiretti – con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative. L’Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.
Con l’82% degli italiani che con l’emergenza Covid sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica.
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Centinaio “Mipaaf è partner di Vinitaly e Vinitaly del Mipaaf”
ROMA (ITALPRESS) – «Il Ministero plaude alle iniziative di Veronafiere, perchè bisogna ripartire e farlo nel modo migliore possibile». E’ il commento di Gian Marco Centinaio, sottosegretario di Stato nel governo Draghi al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali con delega al settore vitivinicolo, che ha incontrato questa mattina i vertici di Veronafiere.
«Il Ministero vuole esserci. Vogliamo essere vicino alle fiere, al mondo del vino e a Veronafiere, che con Vinitaly ha creato un brand a livello nazionale e internazionale che ha trasformato Verona nella capitale del vino», ha ribadito il sottosegretario Centinaio.
Nel corso della riunione, a cui hanno partecipato il vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti e il direttore generale Giovanni Mantovani, si è discusso della ripartenza del mondo delle fiere dal 15 giugno, dopo il lungo periodo di chiusura legato alla pandemia. In particolare, l’attenzione si è focalizzata sulle manifestazioni di Veronafiere in Italia: Operawine, grand tasting di Vinitaly con Wine Spectator, in programma il 19 giugno e Vinitaly Special Edition, con gli Stati generali del Vino, primo evento per la ripresa dei contatti commerciali in presenza dal 17 al 19 ottobre, che ha l’obiettivo di riunire istituzioni, associazioni di filiera e aziende, coinvolgendole in un progetto di sistema che rappresenta il primo evento business del 2021 dedicato al settore vitivinicolo per poi ripartire con slancio verso il 54° Vinitaly, dal 10 al 13 aprile 2022.
Secondo Centinaio, proprio in vista di questa edizione straordinaria della manifestazione, è necessario mettere in campo azioni coordinate a sostegno del settore. «La priorità è aiutare innanzitutto i produttori di vini di qualità, che a causa delle chiusure di ristoranti e bar, ne hanno risentito più di tutti», conclude il sottosegretario al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
L’occasione dell’incontro di questa mattina è stata anche la partecipazione del sottosegretario Centinaio alla presentazione del progetto per il Museo del Vino.
Il vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti ha ricordato come Verona sia tra le dieci Great Wine Capitals mondiali, il network internazionale creato per promuovere l’enoturismo.
Vinitaly ci vede presenti mediamente con 40 eventi all’anno sui mercati di Nord Europa, Asia, Russia, Nord e Sud America», sottolinea Gelmetti. «Anche in passato, nei momenti difficili del mercato, Veronafiere si è sempre rivelata al centro del sistema, esprimendo un ruolo determinante, e garantendo alle aziende tutti gli strumenti di riscatto e di rinascita derivanti dal know how espresso dal grande sistema di promozione che Vinitaly rappresenta in Italia e sui mercati internazionali. Per questo, guardiamo con molto interesse il progetto di realizzare, proprio nell’area fieristica, un Museo nazionale del vino. Una iniziativa culturale che potrà valorizzare la vocazione enoturistica della città, con tutte le conseguenze positive in termini di indotto».
A giugno sono in programma anche Vinitaly Design international packaging competition (11 giugno), Vinitaly 5 Star Wines The book (16-18 giugno) e i corsi della Vinitaly International Academy (20-23 giugno). A questi appuntamenti si aggiungono quelli all’estero: dopo Vinitaly Russia a Mosca (23 marzo) e San Pietroburgo (25 marzo) e Vinitaly Chengdu in Cina (3-6 aprile), va in scena a Shenzhen, sempre in Cina, a giugno (8-10) la seconda edizione in presenza di Wine To Asia. A settembre, Vinitaly è a Pechino (13-17) e poi in Brasile, per Wine South America (22-24).
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Agricoltura, 62 citazioni nel Recovery Plan italiano
ROMA (ITALPRESS) – Per ben 62 volte la parola agricoltura viene richiamata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza varato dal Governo di Mario Draghi, che traccia il percorso dell’Italia nei prossimi anni con l’uscita dall’emergenza Covid. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul testo del Recovery Plan con il record di citazioni per tutti i termini che disegnano la rivoluzione green dell’Italia del futuro.
Alle citazioni sull’agricoltura – rileva l’indagine della Coldiretti – si aggiungono quelle per il verde (62 volte), natura (63), territorio (242), filiera (46), agroalimentare (12), sostenibilità (44), idrico (56), biodiversità (27), rurale (21), alimentare e agroalimentare (29) e green (32) che raccontano i temi e i progetti che si intrecciano in un settore che nell’anno della pandemia è diventato la prima ricchezza del Paese con 538 miliardi di euro di fatturato, 3,6 milioni di occupati e quasi 740mila imprese agricole impegnate nella produzione per garantire le forniture alimentari alle famiglie italiane.
“Il PNRR varato dal premier Mario Draghi riconosce al comparto, grazie all’impegno del Ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli – sottolinea Coldiretti -, il valore di risorsa strategica stanziando 5,27 miliardi per economia circolare e agricoltura sostenibile, per investimenti che vanno dalla logistica alle energie rinnovabili, dall’innovazione ai contratti di filiera per i quali Coldiretti e Filiera Italia hanno già pronti numerosi accordi per gli allevamenti da carne e latte, per quelli avicoli, per l’ortofrutta, i cereali e l’olio”.
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Il Crea completa sequenziamento del genoma dell’olivo
ROMA (ITALPRESS) – Anche il genoma dell’olivo non ha più segreti: dopo tre anni di studi e sperimentazioni condotti nell’ambito del progetto Olgenome, il Crea – con il suo Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura – presenta il sequenziamento completo del genoma dell’ulivo, varietà Leccino, tra le più diffuse. Il Crea Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura ha ideato e coordinato l’intera ricerca, identificando e caratterizzando i geni espressi nella cultivar Leccino, studiando funzioni geniche di interesse e avvalendosi del supporto specialistico di IGA Technology Services per il sequenziamento e l’assembling del genoma e del Crea Genomica e Bioinformatica per lo sviluppo di una mappa genetica e l’annotazione funzionale del genoma. Si tratta di uno step essenziale per produrre conoscenze e sviluppare strumenti utili al miglioramento della specie e per caratterizzare gli elementi responsabili di processi biologici e/o di regolazione di vie metaboliche che possano poi essere trasferiti con tecniche convenzionali (incrocio) o avanzate (biotecnologie) nelle varietà di nuova costituzione. Altro aspetto fondamentale è la possibilità di identificare nuovi marcatori molecolari e/o funzionali utili per la genotipizzazione, per gli studi di associazione, per il breeding assistito e la selezione varietale. Infine, ma non meno importante, è la conoscenza di basi genetiche sottese all’espressione dei caratteri della specie per poter approfondire biologia ed adattabilità ai mutamenti ambientali della pianta. “Il sequenziamento della varietà di olivo Leccino, una delle più diffuse nel mondo e più tolleranti alla Xylella – dichiara il direttore generale Crea Stefano Vaccari – apre importanti scenari di ricerca, anche alla luce dell’apertura di ieri della Commissione europea sulle tecniche di Genome editing. Il Crea è pronto per sviluppare nuove varietà di olivo che possano promuovere la sostenibilità della produzione, in linea con gli obiettivi della strategia Farm to Fork. Sottolineo come questo risultato scientifico sia stato ottenuto nei Laboratori Crea di Rende, in Calabria, a dimostrazione che il Sud ha grandi risorse anche nel settore della ricerca”.
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Primo maggio, boom prenotazioni in 10 mila agriturismi
ROMA (ITALPRESS) – E’ corsa alle prenotazioni per il weekend della festa dei lavoratori negli oltre diecimila agriturismo con attività di ristorazione presenti nelle regioni gialle dove è possibile il servizio al tavola all’aperto ma sono preparati i cestini per le agriscampagnate da consegnare anche a domicilio e con la possibilità di asporto. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti nel weekend del primo maggio con sole 4 regioni arancioni (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta) mentre la Sardegna resta rossa. La riapertura del weekend è molto attesa dopo che le chiusure a singhiozzo dall’inizio della pandemia hanno tagliato i redditi degli operatori agrituristici con perdite di fatturato stimate alla Coldiretti in 1,2 miliardi di euro.
“La cucina è l’attività più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi che conservano ricette della campagna tramandate da generazioni ma sono sempre più diffusi programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking e non mancano – continua la Coldiretti – attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Se la disponibilità di tavoli all’aperto non è un problema per gli agriturismi che dispongono di ampi spazi nel verde, a preoccupare è invece il limite fissato per il coprifuoco alle 22 poichè gli agriturismi sono situati nelle aree rurali e ci vuole tempo per raggiungerli dalle città. Un sacrificio però che – conclude la Coldiretti – in molti sembrano disposti ad affrontare anticipando l’uscita per garantirsi una cena nel rispetto della tradizione lontano dagli affollamenti dei locali in città”.
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Confagricoltura “Investire in capitale umano”
ROMA (ITALPRESS) – “Nel giorno della Festa del Lavoro, che si celebra domani, 1° maggio, il ringraziamento di Confagricoltura va a tutti gli operatori del settore che, instancabilmente, in questo anno segnato dalla pandemia, hanno lavorato senza sosta per garantire cibo in quantità e di qualità”. Lo afferma Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, la principale Organizzazione datoriale agricola italiana, con oltre il 50% delle giornate lavoro del settore. Con 1.057.000 lavoratori, l’agricoltura mantiene sostanzialmente stabili i livelli occupazionali.
La presenza femminile, pari al 32% sul totale operai, si concentra soprattutto nei contratti a tempo determinato (34%). Questi ultimi, inoltre, si caratterizzano per appartenere a fasce d’età più giovani (il 56% ha meno di 45 anni) e per una maggiore incidenza della componente di origine non comunitaria, rispettivamente 21% e 16% (Rapporto EBAN 2021).
La manodopera agricola è prevalentemente impiegata nel Sud del Paese (53% del totale), che detiene anche la quota più rilevante degli operai a tempo determinato (56%). Viceversa, nel Nord si concentra la maggiore incidenza degli operai a tempo indeterminato.
“E’ doveroso riconoscere il rilevante contributo che il nostro segmento produttivo, insieme agli operatori di tutta la filiera, ha garantito con grande senso di responsabilità in questo periodo difficile – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Lavoratori e imprese vanno aiutati a uscire dal disastro generato dalla pandemia. E’ indispensabile valorizzare le capacità produttive, investire nella formazione del personale, nella trasformazione tecnologica, digitale e sostenibile dei processi produttivi, anche perchè il settore sta andando verso un’agricoltura sempre più professionale e strutturata”.
Le misure contenute nel PNRR potranno avere un forte impatto sul lavoro: creeranno nuove occasioni di impiego, soprattutto per donne e giovani, recuperando centinaia di migliaia di posti di lavoro persi con la pandemia in molti settori.
Confagricoltura evidenzia “l’urgenza di politiche in grado di favorire un’occupazione più stabile e di qualità anche nel settore primario attraverso la rimozione degli ostacoli che scoraggiano le imprese nell’assunzione, come l’elevata pressione fiscale e contributiva sul lavoro, la complessità degli adempimenti, e incentivi per l’assunzione effettivamente fruibili”.
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