Home Agroalimentare Pagina 143

Agroalimentare

Agricoltura, Hera con Yara Ttalia e Sapio per l’idrogeno verde

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il Gruppo Hera ha firmato un memorandum con Yara Italia, leader nella produzione di fertilizzanti azotati e complessi, e Sapio, primaria realtà nel campo dei gas tecnici e medicinali, per esplorare la possibilità di favorire la sostenibilità del settore agricolo impiegando l’idrogeno verde.
In base all’accordo, Hera, Yara e Sapio avvieranno una serie congiunta di analisi e ricerche che, entro la fine dell’anno, verificheranno la fattibilità tecnologica, economica e normativa di un concreto progetto di utilizzo delle energie rinnovabili e sviluppo della filiera dell’idrogeno verde, che ne preveda la generazione, il trasporto e il successivo impiego per alimentare la produzione di fertilizzanti. In particolare, l’impianto sperimentale deputato alla generazione di idrogeno utilizzerebbe l’energia rinnovabile prodotta dal termovalorizzatore ferrarese di Hera, per produrre idrogeno dall’acqua e alimentare il vicino insediamento industriale di Yara Italia dedicato alla produzione dei fertilizzanti. Lo scouting delle tecnologie impiantistiche è in capo a Sapio, cui spettano anche verifiche ulteriori in ordine alle soluzioni tecniche con cui rifornire lo stabilimento di Yara. Le stime prevedono una capacità produttiva annua di 500 tonnellate di idrogeno verde. “Lo sviluppo delle energie pulite – commenta Stefano Venier, Ad del Gruppo Hera – deve passare anche attraverso fasi di studio che, nello spirito sotteso a questo memorandum, consolidino le prospettive dei progetti più avanzati. E’ altrettanto importante, del resto, declinare tali progetti in modo concreto e sostenibile per rispondere alle necessità di settori come quello agricolo, che hanno ancora impatti ambientali importanti in termini di consumo delle risorse, dall’acqua all’energia. L’impegno per la sostenibilità, d’altronde, è da sempre nel nostro stesso Dna, come testimoniato anche dal recente ingresso di Hera nel Dow Jones Sustainability Index e dalla nostra decisione di applicare volontariamente le raccomandazioni della ‘Task Force on Climate-related Financial Disclosures’ nella rendicontazione già a partire dall’esercizio 2020. Il nostro obiettivo – aggiunge -, ribadito anche nel Piano industriale al 2024, è continuare ad alzare l’asticella, e partnership lungimiranti come quella avviata con Yara Italia e Sapio vanno esattamente in questa direzione, esplorando possibilità che in maniera modulare siano anche replicabili altrove”.
Per la sostenibilità del comparto agricolo, inoltre, Hera è impegnata già da tempo, ad esempio attraverso una gestione circolare e resiliente dell’acqua che contempla anche diversi progetti di rigenerazione della risorsa idrica e di riuso delle acque depurate.
(ITALPRESS).

Cibus 2021 si terrà nella prima settimana di settembre

PARMA (ITALPRESS) – Al termine di due sondaggi, uno tra le aziende espositrici e l’altro tra i buyer nazionali ed esteri, Fiere di Parma e Federalimentare hanno fissato le date di Cibus 2021: si terrà nella prima settimana di settembre, da martedì 31 agosto a venerdì 3 settembre. Alla decisione ha concorso anche una valutazione sul processo di vaccinazione in Italia e l’organizzazione dei corridoi aerei per i buyer esteri.
La XX edizione di Cibus, Salone Internazionale dell’Alimentazione, “sarà la fiera della ripartenza dell’agroalimentare italiano, la prima vetrina dell’anno per il food&beverage nazionale – si legge in una nota -. Saranno esposti i nuovi prodotti che traineranno la ripresa dei consumi interni e dell’export internazionale, in tutte le merceologie: dai salumi ai formaggi, dalla pasta al pomodoro, dall’olio ai prodotti da forno, dal beverage al grocery, dai surgelati ai prodotti locali, e altro ancora”.
La riapertura di Cibus (l’edizione del 2020 è stata cancellata a causa della pandemia) coincide con una ripresa dell’export dell’agroalimentare: i dati Istat, elaborati da Federalimentare, già riferiscono di una sostanziale tenuta nel 2020 (+0,1% nei primi 10 mesi del 2020), che dovrebbe evolvere in una crescita significativa nel primo semestre 2021. Un dato che lascia ben sperare su un cospicuo afflusso di buyer internazionali, tanto che è stato allocato un budget record per favorire l’incoming (viaggi e permanenza dei buyer esteri). Un dialogo, quello con i buyer esteri, che non si è mai interrotto nei mesi più difficili della pandemia: grazie al consolidamento della piattaforma B2B My Business Cibus, ai webinar di Cibus Lab e alla partecipazione di Cibus alla fiera Food Hotel China di Shanghai (lo scorso novembre) e al prossimo Gulfood di Dubai (21 febbraio 2021).
A Cibus 2021 sono attese circa tremila aziende espositrici italiane e saranno presenti tutti gli attori della filiera agroalimentare. La fiera rappresenterà dunque un’occasione per analizzare i grandi cambiamenti accelerati dalla pandemia, sia a livello produttivo sia a livello di consumi. I convegni saranno organizzati in una cornice unica e coerente, chiamata “Cibus Forum”, anche per sottolineare la continuità con quanto elaborato nello scorso Cibus Forum del settembre 2020.
(ITALPRESS).

Con lunga stagionatura Parmigiano Reggiano fonte di selenio

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Nell’ambito di una convenzione di ricerca stipulata tra il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli Federico II e il Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano, è stato dimostrato che le lunghe stagionature del prodotto (a partire dai 40 mesi) rendono il Parmigiano Reggiano fonte di selenio. Maria Daglia, responsabile scientifico dello studio e professore ordinario di Chimica degli alimenti, spiega che “nella ricerca sono stati analizzati campioni di Parmigiano Reggiano di diverse stagionature e stagionalità di produzione. I risultati dello studio ci permettono di dire che una porzione da 30 grammi di Parmigiano Reggiano stagionato 40 mesi apporta una quantità significativa di selenio pari in media al 19,5% del valore nutritivo di riferimento del selenio. Il selenio è un micronutriente che contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario, alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, alla normale funzione tiroidea e al mantenimento di unghie e capelli normali, indicazioni salutistiche consentite ai sensi del regolamento Ue 432/2012”. Quest’ultima ricerca aggiunge un altro importante elemento alla conoscenza delle caratteristiche nutrizionali del Parmigiano Reggiano: ha un elevato contenuto proteico con oltre 30 grammi di proteine ad alto valore biologico per 100 grammi di prodotto. Contiene vitamine e sali minerali ed è ricco di calcio e fosforo, elementi preziosi per il mantenimento di ossa e denti normali. Inoltre, ha il grande vantaggio di essere pressochè privo di zuccheri: in particolare è naturalmente privo di lattosio, può quindi essere consumato da persone intolleranti a questo zucchero del latte. Anche l’apporto lipidico del Parmigiano Reggiano, per quanto non trascurabile dal punto di vista quantitativo, ha però molti vantaggi dal punto di vista nutrizionale. Il Parmigiano Reggiano contiene infatti acidi grassi saturi a corta e media catena, molto digeribili, e fosfolipidi a cui la letteratura scientifica attribuisce effetti benefici. Le sostanze nutritive, le proteine, la naturale assenza di lattosio, rendono il Parmigiano Reggiano un prezioso alleato per una dieta sana e naturale. Detto ciò, come tutti i formaggi, va mangiato evitando eccessi. Le caratteristiche nutrizionali del Parmigiano Reggiano lo rendono ottimo come antipasto o fine pasto, come spuntino post esercizio fisico (recovery meal), come condimento o addirittura come secondo piatto. Come condimento nella misura di circa 10 grammi di grattugiato può tranquillamente essere mangiato anche tutti i giorni. Come antipasto o fine pasto, o come spuntino post esercizio negli sportivi, nella misura di 20-30 grammi unito a circa 40 grammi di pane o simili, può essere consumato due volte la settimana. In alternativa se ne possono consumare come secondo piatto una volta la settimana circa 50 grammi. Questa razione equivale a circa 100 gramiìmi di carne sul piano dell’apporto proteico ma con un minor apporto di colesterolo. Nel complesso un consumo di 100-150 grammi la settimana è consigliato per una dieta bilanciata.
(ITALPRESS).

Sostenibilità, Enpaia scommette su Progress Tech Transfer

ROMA (ITALPRESS) – Enpaia investe 1 milione di euro in Progress Tech Transfer, il fondo finalizzato al trasferimento e alla valorizzazione delle tecnologie generate dalla ricerca pubblica italiana nel campo della sostenibilità.
Progress Tech Transfer è stato lanciato a gennaio 2019 da MITO Technology con una dotazione iniziale di 40 milioni di euro sottoscritti congiuntamente dal Fondo Europeo per gli Investimenti e dalla Cassa Depositi e Prestiti nell’ambito della piattaforma ITAtech.
Progress Tech Transfer è il primo fondo di venture capital italiano interamente dedicato alla valorizzazione delle tecnologie generate dalla ricerca pubblica italiana nel campo della sostenibilità e ha all’attivo già dodici investimenti; è supportato da InnovFin Equity, lo strumento finanziario sviluppato nell’ambito di Horizon 2020 – il programma europeo per la ricerca e l’innovazione – volto a facilitare l’accesso ai finanziamenti per le imprese innovative.
“La ricerca tecnologica – spiega il direttore generale della Fondazione Enpaia, Roberto Diacetti – sta assumendo un ruolo sempre maggiore anche nel settore agricolo, per questo motivo ogni iniziativa di rilievo professionale diretta verso tale obiettivo per di più in compagnia di investitori di grande rilievo nazionale, non può che generare interesse da parte nostra”.
“Siamo grati ad Enpaia per la fiducia che ci ha accordato – commenta Francesco De Michelis, amministratore delegato di MITO Technology – e con queste risorse aggiuntive e le sue competenze continueremo ad investire nelle migliori tecnologie sviluppate dalla ricerca pubblica italiana, che, per carenti risorse economiche, faticano a maturare e a raggiungere il mercato. Focus degli investimenti saranno tecnologie di eccellenza in grado di offrire soluzioni nell’ambito della sostenibilità: un tema che impatta sul quotidiano nostro e delle prossime generazioni”.
(ITALPRESS).

Agronetwork e Bnl-Bnp Paribas a sostegno delle imprese sostenibili

ROMA (ITALPRESS) – Il credito agrario, le opportunità offerte dalle misure del governo nei decreti di questi mesi, i traguardi conseguiti da Confagricoltura, lo sviluppo di servizi per il credito attraverso lo strumento di sostegno Agricheck, l’analisi economico-finanziaria delle aziende del settore primario e, in particolare, le opportunità offerte alle imprese agricole da BNL BNP Paribas. Questi i temi approfonditi nel corso del webinar organizzato da Agronetwork “Modelli e Servizi dedicati alle Imprese Agroalimentari”, promosso con Confagricoltura e BNL BNP Paribas e la partecipazione di Enel X.
“Agronetwork – ha detto la presidente Luisa Todini aprendo i lavori – non ha mai smesso di coinvolgere le imprese, dedicando incontri ai temi di maggiore interesse per il mondo agroalimentare. Oggi è ancora un momento delicato, ci troviamo ancora nel pieno della pandemia provocata dal Coronavirus, ma non abbiamo voluto interrompere questo dialogo, affrontando la questione del credito, partendo dalle misure varate dal governo nei decreti di questi mesi, per arrivare alle opportunità che BNL BNP Paribas mette a disposizione delle imprese agricole. Ma l’incontro vuole essere anche l’occasione per parlare di finanza sostenibile, ovvero della gestione di prodotti finanziari e degli strumenti correlati che, oltre a permettere la destinazione redditizia di capitali di rischio, deve orientare tali investimenti su scelte più rispettose dell’ambiente”.
“Noi lo chiamiamo ‘Positive banking’ – ha detto Mauro Bombacigno, Head of Engagement BNP Paribas – ovvero un’attività di credito ed assistenza che viene declinata per far convergere risorse finanziarie necessarie su settori che si stanno impegnando sotto il profilo della sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’agricoltura per noi è fondamentale, perchè avrà un ruolo chiave per raggiungere gli obiettivi che ci vengono posti a livello mondiale. Abbiamo dedicato 180 miliardi di euro a settori che sono orientati ai diciassette obiettivi delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile e abbiamo intenzione di aumentare ancora questi fondi”.
La sostenibilità passa anche attraverso l’efficientamento energetico. Come ha dimostrato Sandro Franco, Sales manager di Enel X, società di consulenza per le imprese agricole che vogliono ridurre il bilancio energetico attraverso soluzioni integrate, che vanno dal fotovoltaico alla cogenerazione, per ottenere un prodotto sempre più green.
“L’agricoltura in questi mesi ha dato dimostrazione di forte vitalità: ha continuato a produrre, non è ricorsa alla cassa integrazione, nonostante le difficoltà legate all’export, alla chiusura del canale Ho.Re.Ca e alla forte riduzione dei consumi domestici – ha concluso il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Ora, nella crisi, dovremmo cogliere l’opportunità per rendere il settore più produttivo, più innovativo, più sostenibile e più competitivo. E per fare questo occorre investire in nuove tecnologie coniugando la sostenibilità, passare attraverso una diversa organizzazione dell’attività produttiva, diversificare. Il Recovery Fund, che ha destinato all’agricoltura 2 miliardi di euro, è una occasione irripetibile. Ci vogliono però progetti e idee. E grandi piani attorno a quelle aziende che già oggi hanno dimostrato evidenti capacità di essere leader a livello mondiale. Stiamo impegnando il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti e per questo motivo la progettualità dovrà essere ampia e importante”.
(ITALPRESS).

Barilla prima azienda italiana a vincere il Catalyst Award

PARMA (ITALPRESS) – Il 2021 segna un’altra importante pietra miliare nel percorso di diversità e inclusione del Gruppo Barilla. L’azienda, il 17-18 marzo prossimi, riceverà il Catalyst Award per le iniziative che hanno permesso la valorizzazione della leadership femminile sul posto di lavoro e aumentato l’inclusione di tutti i dipendenti Barilla nel Mondo. E’ la prima azienda italiana ad aggiudicarsi l’importante riconoscimento.
Catalyst, organizzazione no-profit, da oltre 30 anni conferisce i “Catalyst Awards” per premiare le iniziative delle aziende che promuovono la carriera femminile, perchè il progresso delle donne è il progresso di tutti. “Siamo onorati di essere stati riconosciuti da Catalyst per il nostro impegno globale nel promuovere l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro, arricchito dal significativo raggiungimento della Gender Pay Equality in tutto il mondo Barilla”, ha dichiarato Claudio Colzani, Ceo del Gruppo Barilla. “Questo premio è un riflesso dell’impegno del Gruppo Barilla per promuovere la cultura della diversità e dell’inclusione nei nostri dipendenti, nei nostri partner e nelle comunità dove operiamo. C’è ancora molto da fare, ma continueremo con determinazione su questa strada per rendere l’azienda ancora più inclusiva”. Barilla è stata premiata per come ha saputo diventare un’azienda modello per l’inclusione dei suoi dipendenti LGBTQ+ e di tutti i gruppi sottorappresentati. Dal 2013 al 2020 in Barilla è aumentata dall’8% al 28% la rappresentanza di donne che riportano direttamente all’Ad. Dal 2014 al 2020, inoltre, la presenza delle donne è cresciuta dal 23% al 36% anche nelle posizioni che rispondono direttamente al Global Leadership Team. Nelle posizioni che rispondono direttamente ai leader senior è passata dal 40% al 47%, e nelle posizioni di leadership a livello globale è passata dal 33% al 38%. Nel 2020, inoltre, Barilla ha raggiunto la Gender Pay Equality per tutti i suoi dipendenti nel Mondo. A parità di qualifiche e mansioni, uomini e donne hanno lo stesso stipendio.
E’ stata anche una delle prime aziende in Italia a porsi diversi obiettivi di inclusione, come la formalizzazione del lavoro flessibile in tutte le sue sedi, e la prima azienda italiana ad aderire agli standard di condotta Onu contro la discriminazione Lgbti sul lavoro.
(ITALPRESS).

Nel Lazio in arrivo 1 mln per 17 filiere agroalimentari

ROMA (ITALPRESS) – E’ stata pubblicata sul sito della Regione Lazio, canale agricoltura, la graduatoria dei progetti di filiera organizzata relativa al bando sulla misura 16.10 del Programma di Sviluppo Rurale, stilata in base al punteggio attribuito dopo le valutazioni delle domande di sostegno. Saranno finanziate 17 filiere con uno stanziamento di 1.050.000 euro e un coinvolgimento di 467 partecipanti totali: diretti e indiretti. Lo rende noto l’assessore all’Agricoltura, Promozione della filiera e della cultura del cibo, Ambiente e Risorse naturali della Regione Lazio, Enrica Onorati.
“La misura 16.10 del PSR Lazio – dichiara l’assessore -, dedicata ai progetti di filiera organizzata, ha riscosso davvero un grande interesse da parte del territorio, testimoniando non solo la capacità e la volontà di aggregazione delle imprese agroalimentari del Lazio attorno a progetti con finalità comuni, ma anche l’eterogeneità dell’agricoltura stessa del Lazio, che interessa diversi e variegati settori”.
“Una misura – aggiunge – che ha tra i suoi obiettivi la promozione dei regimi di qualità, dei prodotti nei mercati locali, della trasformazione e commercializzazione dei prodotti, sostenendo la cooperazione tra i diversi soggetti beneficiari della misura. Considerato proprio l’importante riscontro di partecipazione all’avviso pubblico e il delicato momento storico che stiamo vivendo, siamo già a lavoro come Giunta per cercare di reperire le risorse necessarie allo scorrimento della graduatoria e finanziare anche le restanti filiere partecipanti ammissibili ma non finanziabili per carenza di fondi”, conclude Onorati.
Tutti i dettagli su regione.lazio.it canale agricoltura.
(ITALPRESS).

Associazioni “Registro carico e scarico cereali inutile e oneroso”

ROMA (ITALPRESS) – Il registro di carico e scarico dei cereali, introdotto nell’ultima Legge di Bilancio, è una misura di difficile applicazione e di scarsa utilità, per le aziende del settore e per i consumatori. E’ questa in sintesi la posizione che Carlo Licciardi, presidente di Anacer, l’Associazione Nazionale Cerealisti, Marcello Veronesi, presidente di Assalzoo, l’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici, Marcello Del Ferraro, presidente di Assitol, l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia, e Cosimo De Sortis, presidente di Italmopa, l’Associazione Industriali Mugnai d’Italia, hanno espresso in una lettera ufficiale, inviata al premier Giuseppe Conte, con l’interim del ministero delle Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali, e al sottosegretario Giuseppe L’Abbate.
In particolare, le Associazioni che rappresentano l’industria italiana della prima trasformazione e del commercio dei cereali, hanno osservato che “il registro di carico e scarico per la commercializzazione o la trasformazione di cereali e di sfarinati a base di cereali, si pone in palese contrasto con la riconosciuta necessità di una maggiore semplificazione”. Inoltre, si legge nella lettera, “introduce una nuova, duplice incombenza, particolarmente onerosa sotto il profilo economico e amministrativo ma anche assolutamente priva di un qualsiasi concreto beneficio per il consumatore”.
Inoltre, denunciano le quattro Associazioni, la norma è stata introdotta con un emendamento al Bilancio di Previsione dello Stato 2021, senza il coinvolgimento delle Associazioni interessate, cui non è stato consentito nemmeno di spiegare come tale misura, oltre ad essere incomprensibile negli obiettivi, risulti difficilmente applicabile nei contenuti.
“Non possiamo pertanto che augurarci – concludono le Associazioni – che sia previsto un contributo correttivo nella definizione delle modalità di applicazione della norma, contenute nel decreto attuativo che dovrebbe essere emanato dal Ministero entro l’inizio del mese di marzo”.
(ITALPRESS).