REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Il Parmigiano Reggiano chiude i primi nove mesi del 2020 con performance positive.
Non solo il prodotto confezionato (le porzioni e il grattugiato che rappresentano il segmento più performante) ha segnato un +15,1%, ma anche la remunerazione è tornata a dare soddisfazione ai produttori. Il prezzo (da produttore a grossista) del Parmigiano Reggiano stagionato 12 mesi era 7,55 euro/kg in giugno, oggi è 10 euro/kg (fonte Borsa Merci Parma): ha registrato pertanto una crescita delle quotazioni superiore al 30%.
“Ciò va a vantaggio di tutta la filiera e della comunità che vive di Parmigiano Reggiano che è composta da circa 50mila persone”, sottolinea il Consorzio in una nota.
In crescita anche la produzione: sempre nei primi 9 mesi del 2020 ha segnato un +4,86%: un segno di tonicità nonostante la pandemia, ma anche una nuova sfida per la filiera che dovrà trovare risposte dal mercato per valorizzare una produzione che è costantemente in crescita.
“In questo periodo difficile – prosegue la nota -, il Consorzio Parmigiano Reggiano è stato vicino alle sue aziende, monitorando i caseifici e creando una rete di coordinamento per mettere a disposizione delle aziende una banca dati di casari in pensione ed ex addetti alla produzione che possono essere richiamati dai caseifici in difficoltà”.
E’ stata inoltre prevista una deroga al disciplinare, come previsto da legge 1151/2012 che regola le DOP in caso di emergenze sanitarie, per consentire maggiore flessibilità ai tempi e vincoli di lavorazione al fine di evitare la chiusura di caseifici e allevamenti.
“Siamo orgogliosi dei nostri caseifici e del modo in cui hanno reagito alla pandemia – ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Il Parmigiano Reggiano ha potuto contare sull’affetto e sulla fedeltà dei consumatori e sta superando brillantemente questa sfida, con buone performance in termini di vendite (+15,1% nei primi novi mesi del 2020 per il segmento più performante che è quello del prodotto confezionato a fronte di un incremento complessivo delle vendite del +5,1% in Italia e dell’11,9% all’estero registrato nel primo semestre) e recuperando marginalità (+30%). Siamo vicini a tutte le famiglie che stanno soffrendo e ci auguriamo che le nuove restrizioni contribuiscano a migliorare la curva epidemiologica”.
(ITALPRESS).
Parmigiano Reggiano, crescono vendite, quotazioni e produzione
Agricoltura, in calo aziende e lavoratori
ROMA (ITALPRESS) – Non si può parlare di una fuga dai campi ma il dato resta significativo: calano le aziende agricole, si riducono gli operai dipendenti impegnati nell’agricoltura come allo stesso modo ci sono sempre meno agricoltori autonomi. E’ questa la fotografia consegnata dall’Inps attraverso l’osservatorio “Mondo Agricolo” e che monitora lo stato di salute, almeno in termini di impiego, di un intero settore. Le cifre fanno riferimento al 2019. Secondo il focus, il numero di aziende che occupano operai agricoli dipendenti è passato dalle 187.629 del 2018 alle 184.303 del 2019, con un decremento dell’1,8%. Nel triennio 2017-2019 il numero di aziende è diminuito complessivamente di circa il 2,0%. Ed è il sud la parte d’Italia dove si registrano i dati negativi.
La Regione più interessata dal decremento è la Calabria, con il -6,6%; in controtendenza il Trentino Alto Adige (+3,9%) ed il Molise (+3,0%). Diminuisce anche il numero di operai agricoli, che passa da 1.076.930 del 2018 a 1.056.984 del 2019, con una flessione di circa 20mila lavoratori, pari a -1,9%. Il Sud resta comunque l’area geografica con il maggior numero di lavoratori (37,0%), seguita dal Nord-Est (23,4%), dalle Isole (16,3%) e dal Nord-Ovest (10,6%). Puglia (16,2%), Sicilia (13,9%), Emilia Romagna (9,4%) e Calabria (9,3%), sono le Regioni in cui si concentra il maggior numero di lavoratori. La fascia di età più rappresentata è quella ’50-54′ anni, con il 12,3% dei lavoratori. Più di un terzo (33,6%) ha più di 50 anni, mentre il 22,3% meno di 30.
Per quanto riguarda il genere, dal 2014 al 2019 la percentuale di donne sul totale dei lavoratori è passata dal 35,6% al 32%. E se aziende e dipendenti risultano sempre meno, non è diverso il discorso per le aziende agricole autonome, con un numero passato da 358.318 del 2018 a 354.923 nel 2019 (-0,9%), in controtendenza con il periodo 2015-2018, nel quale il numero di aziende era aumentato di 5.790 unità (+1,6%). Il maggior decremento si registra in Molise (-3,7%), Marche (-3,1%) e Abruzzo (-3%); il maggior incremento, invece, riguarda la Calabria (+1,7%) e la Sicilia (+1,5%).
I lavoratori agricoli autonomi sono passati da 452.450 del 2018 a 445.877 del 2019, circa 6.570 in meno, pari a -1,5%. Aumentano (+3,5%) gli imprenditori agricoli professionali (IAP), che passano da 40.683 a 42.126 (+31,7% dal 2014 al 2019), mentre continua a decrescere il numero dei coltivatori diretti, che passano dai 427.661 del 2014 ai 403.513 del 2019 (-5,6%).
I coltivatori diretti, in ogni caso, rappresentano il 90,5% del totale 2019. Coloni e mezzadri, categoria chiusa in ingresso, presentano un decremento ancora più accentuato, e passano dai 486 del 2014 ai circa 238 del 2019 (-51,0%). Il Nord-Est è l’area geografica con il maggior numero di lavoratori autonomi (28,2%), seguita dal Nord-Ovest (22,6%), dal Sud (21,0%), dal Centro (16,8%) e dalle Isole (11,4%). La maggior parte si concentra in Piemonte (10,8%); seguono il Veneto (10,5%), l’Emilia Romagna e la Lombardia (entrambe 9,6%). La classe di età più rappresentata è quella ’55-59 annì (14,1%). Il 46,3% dei lavoratori ha più di 55 anni. L’età media passa dai 52,8 anni del 2018 ai 53,1 anni del 2019. La composizione per genere vede la prevalenza maschile, pari al 66,5%.
(ITALPRESS).
Versione 100% digitale per Wine2Wine 2020
VERONA (ITALPRESS) – Switch digitale per wine2wine con appuntamenti dal 21 al 24 novembre. Wine2Wine exhibition, la start up di Veronafiere dedicata al settore vitivinicolo, diventa “digital” e con gli oltre 50 seminari di wine2wine business forum insieme a Operawine, si trasferisce integralmente sulla già attiva piattaforma dedicata “VeronaFiere Plus” (qui). Un cambio necessario dopo il Dpcm emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri domenica 24 ottobre, che ha sancito la cessazione di ogni attività fieristica in presenza fino al 24 novembre. I tre eventi in uno, nati per aggregare business, contenuti, incontri, formazione e idee si trasferiscono quindi online, senza però venire meno all’obiettivo di sostenere il rilancio del mercato vitivinicolo e del sistema-Italia.
Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “Abbiamo messo a punto la massima interazione possibile per un evento che, giocoforza, si è dovuto trasferire online. A ciò si aggiunge un palinsesto di contenuti e di presenze business di altissima qualità. Un evento di servizio pensato a supporto del settore, per questo ringraziamo i numerosi partner che con noi stanno scommettendo compatti per la ripartenza del vino italiano. wine2wine sarà anche in grado di colmare la distanza tra operatori da tutto il mondo, grazie a incontri b2b, webinar, workshop e all’ampliamento del palinsesto di wine tasting degustazioni in remoto da Europa, Cina, Stati Uniti, Giappone e Brasile».
Confermato il programma degli eventi comprese le anteprime di sabato 21 novembre. Ad aprire i lavori l’International summit sul tema Il futuro del vino: visioni differenti, unica prospettiva. Scenari attuali e possibili sfide del prossimo decennio. Sponsorizzato da Unicredit, l’evento vedrà la partecipazione di player internazionali e nazionali del settore, dei rappresentati istituzionali quali il direttore Ismea Raffaele Borriello, il presidente ICE Carlo Ferro e della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova.
Nell’incontro sarà presentata una ricerca realizzata da Nomisma Wine Monitor per Osservatorio Vinitaly che fornirà i dati del mercato nell’anno più complesso di sempre e che illustrerà un’indagine condotta sulle aziende italiane per tracciare il profilo del wine business nell’era post Covid.
Nel pomeriggio OperaWine, con la presentazione da parte di Wine Spectator dei 100 top produttori 2021 e a seguire una sessione di domande e risposte. Tra i tanti appuntamenti in calendario anche la Giornata Congressuale Assoenologi 2020 di domenica 22 e la tavola rotonda di lunedì 23 novembre Vino e grande distribuzione di fronte al cambiamento dedicata alla GDO Italiana.
Lunedì 23 e martedì 24, grande spazio all’internazionalità con 12 wine tasting riservati ai buyer esteri in collegamento da USA, Cina, Giappone, Brasile, Regno Unito, Paesi Bassi.
Oltre cinquanta le sessioni, sempre in digitale, a wine2wine business forum con una platea di settanta relatori internazionali impegnati nell’affrontare tematiche di mercato quali globalizzazione, post-COVID, nuove modalità di consumo e di acquisto, enoturismo, marketing e digitalizzazione. Due focus speciali riguarderanno la leadership femminile e l’inclusività nella wine industry.
Tra gli appuntamenti, anche il convegno sul tema “Il vino nello scenario globale che cambia: le sfide della filiera” (23 novembre) al quale prenderanno parte i vertici di Federdoc, Unione Italiana vini, Federvini, Alleanza per le cooperative, Fivi e il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.
L’area espositiva virtuale di wine2wine exhibition digital infine, fornisce alle aziende vinicole l’opportunità di promuovere i propri brand e prodotti, tutti indicizzati con tag per una ricerca rapida da parte dei visitatori registrati, attraverso filtri e suggerimenti automatici.
(ITALPRESS).
Pecoraro Scanio “I ristoranti vanno aiutati”
ROMA (ITALPRESS) – “Sono particolarmente soddisfatto della risposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al Presidente della Federazione Italiana Cuochi – FIC, Rocco Pozzullo, in cui il premier si dichiara pronto a condividere le proposte avanzate per un rilancio del settore. I cuochi, gli operatori della ristorazione e i ristoranti vivono oggi una difficoltà enorme. Su sollecitazione della Federcuochi, ho dunque fatto presente al Premier Conte le loro richieste affinchè ci sia un’attenzione particolare verso questo settore che vive una drammatica situazione. Un settore che è uno dei più rappresentativi elementi della qualità italiana, legato anche alla credibilità del comparto turistico”. Lo afferma Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, in un video diffuso sui social network.
“Avere dal Premier una risposta così puntuale e specifica, in un momento talmente delicato, avendo la sensibilità di riconoscere ai cuochi italiani il ruolo di ambasciatori della qualità agroalimentare italiana, è senza dubbio un messaggio positivo – aggiunge l’ex ministro delle Politiche Agricole e dell’Ambiente -. Confido che nei vari DPCM si punti, non solo al ristoro economico, ma anche ad alleggerire il carico fiscale sulle varie realtà della ristorazione. Il rischio è di danneggiare un comparto che oggi sta soffrendo ma che domani sarà fondamentale per una vera ripresa del nostro Paese”, aggiunge.
(ITALPRESS).
Tokyo 2020, Italia team ambasciatore olio extravergine di qualità
ROMA (ITALPRESS) – Sono sei gli atleti olimpici scelti per fare da ambasciatori dell’extravergine di oliva del loro territorio: dalla schermitrice toscana Alice Volpi, due volte oro mondiale, al campione di beach volley abruzzese Paolo Nicolai, medaglia d’argento a Rio 2016. Dalla campionessa europea di pugilato campana Irma Testa al pallanotista ligure Stefano Luongo, oro ai Mondiali 2019 in Corea del Sud; e ancora dal pugliese Vito Dell’Aquila, bronzo ai mondiali di Taekwondo in Corea del Sud nel 2017 alla romana Martina Centofanti, campionessa di Ginnastica ritmica del Lazio 3 volte oro mondiale. I giovani atleti sono protagonisti di sei video promozionali la cui divulgazione avverrà sui canali social del Coni e dell’Ismea. L’iniziativa rientra nella Campagna di comunicazione istituzionale “Olio su tavola – I capolavori dell’extravergine” promossa dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e realizzata dall’Ismea. L’obiettivo della campagna è contribuire a sviluppare una cultura legata all’extravergine di oliva, che incoraggi comportamenti di acquisto più attenti e consapevoli, promuovendo una maggiore conoscenza dell’immenso giacimento regionale di qualità e varietà, testimoniato dalle oltre 500 cultivar e da ben 48 oli DOP e IGP. Lanciata nel 2019, la campagna di comunicazione gioca su più fronti: dalla serie web agli eventi online, alle degustazioni guidate sul territorio, sino alla campagna media su stampa, web, radio e tv.
Grazie al contributo del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, l’olio extra vergine di oliva assume una duplice valenza: non solo alleato fondamentale del nostro benessere ed emblema – assieme allo sport – di uno stile di vita sano e consapevole, ma anche vero e proprio vanto nazionale, al pari degli atleti che rappresentano l’Italia Team per Tokyo 2020.
A parlare sono anche le immagini del video istituzionale in cui sportivi, olivicoltori e frantoiani sono simbolicamente uniti in una metafora che evoca la ripartenza e il rilancio dell’Italia in un momento difficile come quello attuale.
“Grazie al mondo dello sport – ha detto la ministra Teresa Bellanova – alle campionesse e ai campioni che hanno scelto di essere ambasciatori e testimoni di una delle nostre eccellenze per antonomasia: l’extravergine di oliva, perchè la loro eccellenza, il loro volto e la loro voce qui come altrove possono fare la differenza nelle scelte dei cittadini consumatori, nel parlare alle nuove generazioni, nell’informazione trasparente e corretta. L’Italia vanta oltre 500 cultivar, un patrimonio di biodiversità che non ha eguali, e che dobbiamo saper valorizzare appieno. Ben sapendo che valorizzazione delle nostre produzioni e tutela del paesaggio vanno di pari passo. Chiudendo il negoziato sulla Pac nelle scorse settimane abbiamo raggiunto risultati importanti anche per questo settore. Abbiamo strumenti che ci consentono un percorso importante di rilancio e di modernizzazione. Per questo è necessaria la massima concertazione e la partecipazione attiva di tutti gli attori della filiera. Ed è strategica l’alleanza con i consumatori. Che mi auguro vorranno garantire a questi ambasciatori d’eccezione e a questa campagna di informazione la giusta attenzione e il meritato successo”.
“L’Italia Team rappresenta l’eccellenza dello sport tricolore – ha commentato il presidente del CONI Giovanni Malagò – e le nostre atlete e i nostri atleti sono protagonisti e ambasciatori del nostro Paese sui palcoscenici internazionali, a partire da quello, atteso e ambito, di Tokyo 2020. Non si tratta soltanto di campionesse e di campioni che primeggiano con i loro risultati ma di veri testimonial del ‘made in Italy’ nel mondo. Anche l’olio extravergine di oliva è un’eccellenza italiana ed è alla base della dieta dei nostri atleti olimpici. E’, quindi, naturale per il Coni e l’Italia Team fare squadra con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e l’Ismea in questa campagna che promuove i nostri capolavori. Lo sport e i corretti stili di vita, inoltre, sono in campo insieme nella sfida al sedentarismo e alle malattie che esso provoca. Dietro a ogni successo c’è fatica, sacrificio e abnegazione: un impegno comune che i nostri campioni e i nostri olivicoltori profondono per far restare l’Italia ai vertici mondiali”.
“L’olio extra vergine di oliva è uno dei prodotti simbolo della nostra dieta, basti dire che l’Italia ne è il principale consumatore mondiale, oltre a essere il secondo player per produzione ed export – ha sottolineato il direttore generale dell’Ismea Raffaele Borriello -. Eppure, a differenza del vino che negli ultimi 30 anni ha costruito attorno a sè un fitto tessuto valoriale, l’olio è ancora oggi percepito spesso come una commodity indifferenziata, per la quale è soprattutto il prezzo a guidare le decisioni di acquisto. Le recenti indagini Ismea ci dicono, però, che negli ultimi 10 anni è cambiato qualcosa nella percezione e nel vissuto del consumatore rispetto all’extravergine, e la campagna di comunicazione che stiamo realizzando ha l’obiettivo di amplificare questo cambiamento affinchè l’olio trovi la valorizzazione che merita e il consumatore sia messo in grado di compiere scelte consapevoli”.
(ITALPRESS).
Anicav, Assobibe e Assolatte, intesa con sindacati per rinnovo contratto
ROMA (ITALPRESS) – E’ stato sottoscritto l’accordo tra Anicav, Assobibe, Assolatte e Fai, Flai, Uila che rinnova il Ccnl industria alimentare del 5 febbraio 2016, integrando l’accordo di rinnovo già sottoscritto il 31 luglio 2020 con Unionfood, Ancit e Assobirra con alcune specificità. Con questa intesa, il nuovo contratto di lavoro viene applicato alla stragrande maggioranza dei lavoratori del settore.
Fai-Flai-Uila comunicano, inoltre, la decisione di confermare la mobilitazione dei lavoratori, con il blocco di straordinari, flessibilità, e prestazioni aggiuntive e lo sciopero nazionale di 8 ore indetto per lunedì 16 novembre, in tutte le aziende aderenti alle associazioni non firmatarie dell’accordo di rinnovo e che non applicano il Ccnl 31 luglio 2020.
Fai-Flai-Uila auspicano che “dopo la firma dell’intesa odierna, anche le altre associazioni del settore aderiscano al rinnovo del Ccnl industria alimentare, dando così serenità e certezze a tutti i lavoratori del comparto in un momento di grande difficoltà per il paese”.
(ITALPRESS).
L’agricoltura resiste alla pandemia e si prepara al rilancio
ROMA (ITALPRESS) – Il 2020 sarà ricordato per la pandemia, con le sue gravissime ripercussioni in termini di vite umane e di danni al sistema economico. Un periodo complesso e delicato, durante il quale, però, la filiera agricola a ogni livello ha continuato a funzionare con grande capacità, nonostante il lockdown e le misure di restrizione, facendo sì che gli esercizi commerciali fossero sempre riforniti di prodotti alimentari, senza interruzione alle catene di produzione, distribuzione e vendita, confermando di essere un asset strategico per lo sviluppo del nostro Paese. E’ quanto emerge dalla Relazione Annuale 2020 della Fondazione Enpaia, presentata nella Sala Capitolare del Senato.
A dicembre 2019 risultavano iscritti all’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura (Enpaia) 42.647 lavoratori (+2,5% rispetto al 2018) impiegati presso 9.185 aziende (+2,9%). L’Emilia-Romagna si conferma la Regione con il maggior numero di iscritti attivi (oltre 6mila), seguita da Veneto, Toscana e Lombardia.
Il 2019, inoltre, si è chiuso con un avanzo economico di 15 milioni di euro e prestazioni erogate per 162.881.390 euro.
A dimostrazione della vicinanza ai bisogni degli associati nella gestione della crisi, la Fondazione ha provveduto alla sospensione dei versamenti contributivi fino al 30 settembre, riprogrammandone la riscossione a partire da ottobre.
Dalla Relazione emerge però “la necessità che il Governo incentivi il contributo dei soggetti privati alla ripresa, soprattutto sul fronte fiscale”, sottolinea la Fondazione Enpaia. Rammarico, inoltre, viene espresso “per la mancata detassazione delle misure di sostegno diretto agli iscritti che gli Enti di previdenza privati hanno approntato durante la pandemia”.
Con la Relazione 2020 la Fondazione Enpaia traccia, infine, un nuovo percorso di rinascita del settore agricolo, auspicando “un maggiore coinvolgimento nella innovazione tecnologica e nell’uso dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di sostenere le imprese nel loro sviluppo, in una prospettiva di allargamento dei mercati e di miglioramento della qualità della produzione”.
Per il presidente di Enpaia Giorgio Piazza “la Fondazione Enpaia ha una struttura previdenziale solida e in costante espansione nell’attuale contesto macroeconomico, nonostante le difficoltà dovute alla crisi generata dalla pandemia. Alle istituzioni politiche e di Governo chiedo di condividere e supportare i nostri obiettivi, definendo un assetto normativo e fiscale all’altezza delle sfide della nuova normalità imposta dall’emergenza sanitaria”.
Secondo il direttore generale della Fondazione Enpaia, Roberto Diacetti, “le casse previdenziali rappresentano un importante strumento di sviluppo del nostro Paese, garantendo ai propri iscritti, oltre alle prestazioni pensionistiche, un welfare attivo, innovativo e dinamico e investimenti in economia reale e nel mondo dell’agricoltura. La Fondazione Enpaia, pur salvaguardando l’equilibrio tra prudenza e redditività negli investimenti, continuerà anche nel 2020 a guardare con interesse quelli mission related e quelli di carattere infrastrutturale e ESG”.
Per il sottosegretario all’Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta, “la pandemia ha reso evidente il peso e il ruolo dell’agricoltura, dell’agroalimentare e dell’agroindustriale, che devono diventare strategici nello sviluppo della nostra economia. Mi congratulo per l’attività di Enpaia come Osservatorio nella valutazione delle dinamiche del settore e ritengo decisivo affiancare i propri iscritti costruendo allo stesso tempo forme di assistenza e di partecipazione. Occorre, tuttavia, un salto di qualità anche nelle politiche finanziarie, perchè le Casse sono fondamentali anche come operatori finanziari in un’ottica di lungo periodo”.
“Enpaia si è distinta in questo difficile periodo per la sospensione dei contributi e si tratta di buone pratiche nel rispetto di una nuova visione dell’economia – ha detto Stanislao Di Piazza, sottosegretario al Lavoro -. Anche il Governo con il decreto Ristori bis ha seguito questa linea della decontribuzione ed è disposto a sostenere l’intero comparto”.
Il presidente della Commissione Bicamerale degli enti gestori di previdenza, Sergio Puglia, ha condiviso la scelta di Enpaia “di prevedere, in questa fase, la sospensione dei contributi”.
(ITALPRESS).
A Fiasconaro il premio “Imprese Vincenti” di Intesa San Paolo
PALERMO (ITALPRESS) – L’azienda dolciaria Fiasconaro di Castelbuono, nel cuore del parco delle Madonie, è stata selezionata dall’Istituto Bancario Intesa San Paolo fra oltre 4.000 imprese candidate all’edizione 2020 del Premio “Imprese vincenti”.
“Un importante riconoscimento alle medie imprese di eccellenza del Made in Italy che – si legge in una nota -, con determinazione e talento manageriale, lottano ogni giorno per salvaguardare l’eccellenza italiana, la ricchezza ed il rilancio dei diversi Territori nel nostro Paese”.
“Ricevere questo riconoscimento – ha commentato con soddisfazione il maestro Nicola Fiasconaro – ci rende particolarmente orgogliosi perchè è un premio rappresentativo del nostro Dna, dell’identità della nostra azienda, che guido insieme ai miei fratelli Martino e Fausto. E’ un premio al valore, un segno di riconoscimento per l’attenzione che riponiamo nel salvaguardare l’eccellenza italiana e nel farla conoscere nel mondo. I criteri di eccellenza sono alla base della nostra politica e della nostra mission aziendale che ci permette di distinguerci e dare valore al nostro operato”.
I criteri di eccellenza valutati per l’assegnazione del Premio sono stati: “Investimenti e Innovazione, come fattori del successo competitivo; Sostenibilità, come fattore cruciale per il successo nel lungo periodo; Persone e competenza, al centro della strategia d’impresa; Internazionalizzazione per la crescita dell’azienda e del Paese; Rapporto con il Territorio, attraverso la rete delle filiere e dei distretti; Ricambio generazionale: verso il futuro con le radici delle origini”.
Fra i fattori che hanno influito nell’assegnazione del Premio, spicca anche, sottolinea la nota, “l’impegno del Maestro Fiasconaro per la valorizzazione del comprensorio locale e delle sue materie prime di eccellenza, che trova conferma nella strategia di reinvestimento del 45% del fatturato per sostenere lo sviluppo di altre aziende siciliane della filiera Agroalimentare locale. E ancora: la Famiglia Fiasconaro ha già avviato un importante investimento da 10 milioni di euro per la creazione di un nuovo Hub Agroalimentare che sarà operativo in Sicilia nell’autunno del 2021. Nel 2019 Fiasconaro ha messo a segno un fatturato di 21 milioni di euro”.
(ITALPRESS).









