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Agroalimentare

Bellanova “Semplificare le procedure per il settore”

“Sono consapevole delle difficoltà che attraversa il mondo agricolo e della necessità  di ottenere semplificazioni in tutte le procedure che riguardano l’intero settore. Molte iniziative sono state già intraprese, ma occorre continuare in tale direzione per agevolare quanto piu’ possibile l’intero comparto”. Lo ha detto il ministro per le Politiche Agricole, Teresa
Bellanova, rispondendo al Question Time in Senato.

“Per semplificare la documentazione che accompagna i piani assicurativi è stata già avviata un’interlocuzione con la commissione europea”, ha aggiunto.

Settembre Gastronomico, la cultura del cibo “invade” Parma

PARMA (ITALPRESS) – Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020+21, torna ad abbracciare “Settembre Gastronomico”: l’appuntamento è dal 30 agosto al 27 settembre. Invariato è il senso della kermesse, che punta sull’appeal delle eccellenze gastronomiche della Food Valley come leva di marketing territoriale: a fare da trait d’union tra le varie iniziative in calendario sarà la cultura del cibo, esemplificata dalle filiere delle DOP Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma, della pasta, del pomodoro, del latte e delle alici. Un mix di tradizioni, saper fare, artigianalità e passioni che rende Parma una realtà unica al mondo, come riconosciuto anche da UNESCO, che nel 2015 ha elevato la città ducale nell’Olimpo delle Creative Cities of Gastronomy. Non cambia neppure il team di lavoro che, da tre anni, rende possibile “Settembre Gastronomico”: il progetto, infatti, mantiene la sua natura corale, con l’alleanza virtuosa tra Istituzioni, Consorzi di Tutela, aziende alimentari e mondo della ristorazione. Da segnalare alcune addizioni importanti, che rendono “Settembre Gastronomico” un progetto ancor più inclusivo, realmente di comunità.
A cambiare, per quest’anno, è invece la formula della kermesse, che rinnova il proprio impegno sia nel centro della città sia in provincia, assumendo una veste diffusa, su tutto il territorio parmense. Rimandato al 2021, per cause di forza maggiore, è il tradizionale appuntamento con la “Cena dei Mille”, che per una notte trasforma la città ducale in un ristorante fine dining sotto le stelle. Come spiega Cristiano Casa, Assessore al Turismo del Comune di Parma: “Con tutti i partner del progetto, nei mesi scorsi abbiamo avviato un dialogo, per capire come reagire all’emergenza sanitaria Covid-19.
All’unanimità, si è deciso, nonostante le difficoltà, di dare un segnale con “Settembre Gastronomico”: Parma è una città viva, inclusiva, con voglia di fare. Siamo stati bravi a trasformare una criticità in opportunità: è nata così l’idea di coinvolgere i ristoratori del centro storico, della città e della provincia, lanciando al tempo stesso un ricco corollario di iniziative in tutto il territorio, laddove siano presenti altri operatori food. Con l’obiettivo anche di far apprezzare la varietà e la bellezza paesaggistica del nostro territorio. Ancor più degli anni scorsi, abbiamo ragionato sul binomio cibo-cultura: importante, in questo senso, è stato il contributo del Teatro Regio di Parma. E abbiamo voluto rafforzare anche l’identità solidale di “Settembre Gastronomico”, sposando la causa di Emporio Solidale Parma. Il nostro auspicio è che dal food e dal brand Parma UNESCO City of Gastronomy possa partire la riscossa di Parma, in vista di un 2021 che vedrà la conferma della nostra città tornare nelle vesti di Capitale Italiana della Cultura”.
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Vino, Cia “Blindare i disciplinari della produzione Doc e Docg”

ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Semplificazioni al vaglio in Senato permette con l’articolo 43 comma 3 di imbottigliare ovunque, fuori zona di produzione, tutti i vini Doc e Docg, quando è dichiarato lo stato di emergenza con misure sanitarie o fitosanitarie. Per la Cia-Agricoltori Italiani “è una norma sproporzionata, mentre i disciplinari di produzione per quanto riguarda i vincoli delle aree geografiche, andrebbero blindati a tutela della qualità”. L’associazione di categoria chiede subito “un intervento risolutivo in sede di conversione della legge”.
Nel frattempo, Cia sollecita il Governo “affinchè da qui al relativo iter parlamentare, si limiti il danno sul mercato di tale norma che è di fatto valida dal 16 luglio scorso. E’ in assoluto contrasto con i regolamenti europei e con l’operato dell’Italia a salvaguardia dei vini d’origine”.
Per Cia, infatti, “è inammissibile una deroga ai disciplinari perchè tende a legittimare pratiche sleali combattute da sempre e arginate con grande impegno. Si rischia, inoltre, di compromettere irreparabilmente il valore delle produzioni territoriali e di snaturare caratteristiche che fanno del vino regionale Made in Italy, un modello nel mondo”.
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Conad PAC 2000A, fatturato consolidato 2019 +5,9%

ROMA (ITALPRESS) – Il Gruppo PAC 2000A Conad chiude il bilancio 2019 con un fatturato consolidato di 3.211 milioni di euro (+5,9 per cento su 2018): una crescita che rafforza la sua leadership nel Centro Sud Italia (fonte: GNLC). L’utile netto di 42 milioni di euro e la crescita del patrimonio, 687 milioni di euro (+6.02 per cento), completano il quadro di un altro anno positivo per il gruppo distributivo di Ponte Felcino.
“Risultati – si legge in una nota – che PAC intende consolidare attraverso un piano strategico che prevede importanti investimenti nel triennio 2020-2022 che, assieme alla recente fusione con Conad Sicilia, le consentirà di superare i 4 miliardi di euro di fatturato”.
“L’orgoglio per i traguardi raggiunti è grande ma non è tempo di fermarsi: è il tempo della leadership e delle responsabilità che essa comporta – ha commentato l’Amministratore Delegato di PAC 2000A Conad Danilo Toppetti -. Le prospettive per il Paese non appaiono rassicuranti, ma PAC 2000A ha spalle forti per affrontarle, ancor più dopo un 2019 fondamentale per il nostro percorso di crescita. Mentre l’insegna Conad raggiungeva la vetta di mercato a livello nazionale, la cooperativa confermava la propria leadership nel Centro-Sud Italia avviando parallelamente il processo di fusione con Conad Sicilia. Un’operazione importante, che diventerà pienamente operativa nel corso del 2020. Il nostro piano di sviluppo è ambizioso: superare i 4 miliardi di euro di fatturato consolidato nel triennio 2020-2022, con un percorso fatto di nuove aperture, innovazione continua – nei formati e nei servizi – e importanti adeguamenti della rete logistica esistente”.
“Il 2019 segna una tappa importante nella storia di Conad e in quella della nostra cooperativa: Conad è leader di mercato e, attraverso la fusione con Conad Sicilia, nasce la nuova PAC 2000A – fa notare il presidente di PAC 2000A Claudio Alibrandi -. PAC 2000A continuerà a essere vicina alle comunità, così come alle piccole e medie imprese dell’agroalimentare territoriale, con il radicato senso di responsabilità che contraddistingue ogni sua azione. Una comunità che sta bene, che vive bene, non può che fare star bene anche noi”.
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Vino, via libera al taglio volontario della produzione Doc, Igt e Docg

ROMA (ITALPRESS) – Uno strumento molto atteso che arriva in soccorso delle aziende vitivinicole che puntano sulla qualità e che sono state fortemente penalizzate dal lockdown, con il forte rallentamento delle vendite del canale Horeca e dell’export, e un conseguente aumento degli stock di prodotto invenduto a ridosso della nuova campagna vendemmiale. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta con soddisfazione la firma del decreto del Mipaaf, di concerto con il Mef, sulle disposizioni relative alle modalità di applicazione dell’articolo 223 del Dl Rilancio, che stanzia 100 milioni per il contenimento volontario della produzione e miglioramento della qualità dei vini a denominazione di origine e a indicazione geografica.
“Anche se il decreto arriva quasi a fine luglio, con molte scelte già fatte da parte degli agricoltori, soprattutto per quanto riguarda l’uva bianca – osserva Cia – rappresenta un aiuto alle aziende, in particolare per migliorare la qualità del prodotto e regolare il mercato, evitando ripercussioni negative sul livello dei prezzi dei vini”.
Come organizzazione agricola, Cia si impegna a diffondere in maniera capillare i contenuti del decreto, “per permettere a tutti i vitivinicoltori interessati di fare domanda, non lasciando nessuno indietro”.
La misura, che consiste nella rimozione parziale dei grappoli non ancora giunti a maturazione o la mancata raccolta di una parte di questi, ha come importi massimi per ettaro: 500 euro per uve destinate a vini IGT; 800 euro per uve destinate a vini DOC; 1.100 euro per uve destinate a vini DOCG.
“Ovviamente – sottolinea Cia – il decreto da solo non basta a rilanciare un settore da 13 miliardi, di cui oltre 6 miliardi realizzati sui mercati esteri, così colpito dagli effetti del Covid-19. Serve lavorare su un “progetto Italia” in cui i vini dei territori siano protagonisti e facciano da traino al Made in Italy nel mondo. Per questo, bisogna orientare al meglio le risorse, puntando su promozione, OCM e internazionalizzazione”.
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Terra Madre Salone del Gusto, l’edizione 2020 sarà globale

“Quella di quest’anno sarà l’edizione di Terra Madre Salone del Gusto più grande di sempre. Noi impiegheremo tutte le nostre forze per far vedere che esistono migliaia di comunità, composte da contadini, artigiani, produttori, pescatori, che sviluppano un’economia al servizio dei beni comuni, a livello territoriale, in tutto il mondo. E loro, in un certo senso, ospiteranno Torino e il Piemonte in ogni angolo del mondo: migliaia di persone portano nel cuore l’evento, il territorio e le idee che qui fioriscono”. È con queste parole, pronunciate dal presidente di Slow Food, Carlo Petrini, che parte il countdown per l’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto, che sarà inaugurato il prossimo 8 ottobre e proseguirà per sei mesi con un format diverso dal solito. Si tratterà di una un’edizione “globale” lunga sei mesi, con eventi digitali, fisici e diffusi in tutto il mondo.

Cia “Subito legge su consumo di suolo, agricoltura sempre più a rischio”

ROMA (ITALPRESS) – L’Italia perde ancora terreno e l’agricoltura del Paese rischia di arretrare all’avanzare di una cementificazione forsennata e pericolosa che danneggia produzioni e paesaggio, patrimonio fondamentale da tutelare con una legge ad hoc sul consumo di suolo. Così Cia-Agricoltori Italiani rilancia sull’urgenza “di un intervento serio e circostanziato del Parlamento, nuovamente sollecitato anche dai dati diffusi oggi dall’Ispra: nel 2020 sono andati persi altri 57 chilometri quadrati di territorio nazionale, al ritmo di 2 metri quadrati al secondo”.
“In meno di vent’anni – ricorda Cia – la superficie edificata ha corroso oltre 2 milioni di ettari coltivati, cancellando il 16% delle campagne. Negli ultimi sette anni fino al 2019, sottolinea il rapporto Ispra, la perdita dovuta al consumo di suolo in termini di produzione agricola complessiva, ha raggiunto i 3,7 milioni di quintali per un danno economico pari a quasi 7 miliardi di euro. Nel dettaglio sono stati “cancellati” 2 milioni e mezzo di quintali di prodotti da seminativi, seguiti dalle foraggere (-710.000 quintali), dai frutteti (-266.000), dai vigneti (-200.000) e dagli oliveti (-90.000)”.
“Senza contare – ribadisce l’associazione di categoria – che la mancata manutenzione del territorio, il degrado, l’incuria, la cementificazione selvaggia e abusiva, l’abbandono delle zone collinari e montane dove è venuto meno il fondamentale presidio dell’agricoltore, contribuiscono a quei fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno reso ancora più fragile l’Italia e in quelle zone maggiormente vulnerabili e neanche ora al riparo dall’avanzare della copertura artificiale. E da anni che Cia chiede una legge contro il consumo di suolo. E’ una sfida importante che vede protagonisti gli agricoltori come tutti i cittadini e che è tornata centrale anche ne “Il Paese che Vogliamo”, progetto dell’organizzazione con al centro le potenzialità delle aree interne d’Italia. Serve per Cia un provvedimento basato su scelte consapevoli e di lungo respiro che guardano, oggi più di ieri, all’impatto sui cambiamenti climatici e al ruolo strategico riconosciuto all’agricoltura anche a livello europeo”.
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Agricoltura: Crea, nel primo trimestre 2020 valore aggiunto -1,9%

ROMA (ITALPRESS) – Anche l’agricoltura, come gli altri settori produttivi dell’economia italiana, ha risentito dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia in atto, registrando nel primo trimestre 2020 rispetto a quello precedente una diminuzione del valore aggiunto pari a -1,9%, flessione meno marcata dei tre principali settori, e dell’occupazione (-2,4% di ore di lavoro e -1,8 di unità di lavoratori impiegati). Grande incertezza, inoltre, sul fronte degli investimenti, dato complessivo relativo ai tre settori economici, con una perdita che supera l’8%. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata nel I trimestre del 2020 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.
Si è verificata una forte contrazione nei primi quattro mesi del 2020 dell’indice della pro­duzione industriale dell’industria alimentare (-4% a marzo e -2% ad aprile) e delle bevande (-7,1% a marzo e -23% ad aprile), con i comparti maggiormente colpiti dal lockdown di pesca (a marzo -9%) dei prodotti da forno (-6,1% a marzo), e della produzione di altri prodotti alimentari (-19,3% a marzo e -21,8 ad aprile) della produzione di bevande alcoliche (-39,4% a marzo e, addirittura, -73,7% ad aprile) e delle bibite analcoliche (ad aprile -23%) rispetto al 2019. Diversamente, l’indice del fatturato dell’industria alimentare continua a crescere (+quasi 5% rispetto al primo quadrimestre dell’anno precedente), trainato dal fatturato estero (+10%), nonostante la riduzione del -4,4% sul mercato interno.
L’industria delle bevande registra sul mercato in­terno una forte riduzione (-14%) e sul mercato estero un incremento di +3,5%. Una spiegazione può essere rintracciata nell’aumento dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari e delle bevande nell’ultimo quadrimestre rispetto ai mesi corrispondenti del 2019 (nei mesi di marzo e aprile l’indice per i prodotti alimentari è aumentato ri­spettivamente dell’1,5% e del 3,3%).
Le esportazioni agroalimentari nel I trimestre 2020, pari a circa a 11,25 miliardi di euro, registrano, rispetto allo stesso periodo del 2019, un aumento del +8%, mentre le importazioni crescono del +4,2%. In forte aumento (oltre al 10%) i flussi verso Germania, Francia e Stati Uniti, I settori merceologici maggiormente dinamici per l’export sono stati “pa­sta, prodotti della panetteria e pasticceria” e “ortaggi e legumi”, con variazioni che superano il 10% e “caffè, tè, e spezie” con oltre il 30%; per le importazioni carni (+17,3%), frutta (+24,8%) e soprattutto bevan­de (+41,7%).
Sulla base dei dati raccolti su twitter dal 30 gen­naio, data ufficiale di inizio della pandemia Covid-19 in Italia indicata dal Ministero della Salute, e il 15 giugno 2020, data corrispondente all’inizio della fase 3, emerge un clima di leggera sfiducia nei confronti del settore primario e delle sue politiche con prevalenza dei giudizi negativi e molto nega­tivi (50%), rispetto a quelli positivi e molto positivi (47%).
(ITALPRESS).