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Ue, nei prossimi mesi una strategia per l’agricoltura bio

ROMA (ITALPRESS) – Il comparto agricolo biologico si conferma dinamico, proiettato agli investimenti e al mercato, tanto che, pur essendo le aziende bio solo il 3% delle imprese agricole italiane, rappresentano il 18,3% delle richieste di finanziamento attraverso i canali di Ismea negli ultimi 12 anni. Lo ha affermato Giorgio Venceslai di Ismea, nel corso del webinar di B/Open, rassegna del Bio foods & Natural self-care, in programma a Verona il 23 e 24 novembre 2020, dedicato alle «Opportunità di accesso al credito e soluzioni per il futuro nel bio».
Durante il periodo del Covid-19, nell’operazione di accesso al credito fino a 30mila euro erogato da Ismea, secondo le disposizioni del Decreto Liquidità, le imprese biologiche hanno avanzato domande per importi superiori a 57 milioni di euro su un totale complessivo destinato alle imprese agricole di 292 milioni.
Il biologico è al centro della strategia Farm to Fork, come ha ricordato il commissario all’Agricoltura dell’Unione Europea, Janusz Wojciechowski, intervenuto con un videomessaggio al webinar di B/Open.
«Il biologico è simbolo della strategia Farm2Fork, è ecosostenibile, offre opportunità economiche ad agricoltori e risponde a una crescente domanda dei consumatori – ha esordito il commissario Ue -. Abbiamo fissato l’ambizioso obiettivo di aumentare ad almeno il 25% entro il 2030 le superfici a biologico dei terreni agricoli dell’Ue e dobbiamo per questo mettere in atto misure che garantiscano che l’offerta di prodotti biologici soddisfi la domanda dei consumatori, e che mantengano il settore in equilibrio, assicurando allo stesso tempo una transizione equa per gli agricoltori e trasformando le sfide in opportunità commerciali. Dobbiamo continuare a sostenere finanziariamente l’agricoltura biologica e la Politica agricola comune sarà uno degli strumenti chiave. La Commissione ha proposto di rafforzare la dote della Politica agricola comune: in totale sono stati proposti 391 miliardi di euro per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, che sono 26 miliardi e mezzo in più rispetto a quanto inizialmente proposto nel 2018».
Accanto alla Pac, per il commissario Wojciechowski, serviranno «misure aggiuntive, come la promozione di alimenti biologici, appalti pubblici che aumentano la quota di prodotti bio nella ristorazione, nelle mense e in altri segmenti». L’impegno delle istituzioni non si ferma. «Nei prossimi mesi – ha annunciato – l’Ue proporrà un nuovo piano d’azione per l’agricoltura biologica, che per i prossimi cinque anni sarà uno strumento importante per accompagnare la crescita futura del settore».
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A Gian Luca Rana il premio Welfare a “Save the Brand” 2020

MILANO (ITALPRESS) – Gian Luca Rana, amministratore delegato di Pastificio Rana, ha vinto il premio “Welfare” nell’ambito della settima edizione di Save the Brand, l’evento promosso da LC Publishing Group per celebrare le eccellenze del Made in Italy.
La cerimonia di premiazione in web edition, organizzata da FoodCommunity.it, ha visto la partecipazione di molte aziende e imprenditori italiani del food & beverage. L’obiettivo era valorizzare quelle realtà del settore che, negli anni, si sono distinte per il valore che hanno costruito intorno al loro marchio, diventando così ambasciatrici del gusto, della qualità e dell’inventiva italiana. Per individuarle, la redazione di Foodcommunity.it e il Centro Ricerche di LC Publishing Group hanno preso in esame non solo la performance economica, ma anche l’innovazione, il livello di internazionalizzazione, le strategie di branding e comunicazione, la capacità e la velocità di cogliere i trend della domanda e la sostenibilità.
La motivazione che ha spinto la giuria a insignire Gian Luca Rana e il Pastificio Rana di questo riconoscimento nell’area “Welfare” è legata all’emergenza sanitaria degli ultimi mesi, durante la quale l’amministratore delegato ha varato un piano straordinario di aumenti salariali del valore complessivo di 2 milioni di euro. “Un riconoscimento speciale – si legge in una nota – per il grande impegno dei 700 lavoratori che, nei cinque stabilimenti italiani del gruppo, per tutto il periodo d’emergenza hanno garantito la continuità nell’approvvigionamento alimentare. Per essere vicini ai propri dipendenti e di sostegno alle loro famiglie, tra le misure previste, una maggiorazione dello stipendio del 25% per ogni giorno lavorato e un ticket mensile straordinario di 400 euro per le spese di babysitting”.
Gianluca Rana ha inoltre deciso di stipulare una polizza assicurativa a favore di tutti i dipendenti del Pastificio Rana, compresi quelli in smart working, in caso di contagio da Covid-19, a integrazione del rafforzamento delle procedure di sicurezza e prevenzione già messe in atto dall’azienda per fronteggiare l’emergenza.
“Ricevere questo riconoscimento è per me motivo di profondo orgoglio, sia come uomo che come imprenditore. Un premio che sono onorato e felice di condividere con le 3.500 persone che fanno parte della grande famiglia Rana – afferma Gian Luca Rana -. La nostra è una realtà famigliare fatta prima di tutto di persone, unite dalla passione per questo lavoro. Ed è proprio grazie a questa forza che siamo riusciti a realizzare questa straordinaria storia aziendale cominciata nel 1962”.
“Ho sempre pensato che il mio ruolo come imprenditore fosse proprio quello di ispirare, stimolare e proteggere le persone che lavorano con me, mettendo al primo posto la valorizzazione dei loro talenti in un ambiente di lavoro dinamico e propositivo, che da molto spazio all’iniziativa e all’intuizione del singolo. La guida di 3.500 persone – continua l’AD di Pastificio Rana – è fonte di grande soddisfazione ma anche di immense responsabilità, che ogni giorno mi assumo nei confronti di tutti i miei dipendenti e delle loro famiglie, per poter assicurare loro stabilità e al tempo stesso per creare nuove opportunità per le generazioni future. Per questo, in un momento così incerto come quello attuale, ho varato il piano straordinario di supporto, per dare un segno chiaro e tangibile di vicinanza alle persone e alle loro famiglie, testimoniando ancora una volta l’impegno e il ruolo che riveste per me il fare impresa e riconoscendo la dedizione di tutta la grande famiglia Rana”.
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Censis-Enpaia, 91% italiani punta sul “Made in Italy” agricolo

ROMA (ITALPRESS) – In questa situazione di emergenza il ruolo dei prodotti “made in Italy” diventa sempre più importante e l’87,9% degli italiani pensa che l’agricoltura sarà motore per la creazione di nuovi posti di lavoro. A rilevarlo è l’Osservatorio sul mondo agricolo Enpaia-Censis con il primo rapporto dal titolo “Il valore dell’agricoltura per l’economia e la società italiana post Covid-19” presentato sul canale YouTube Ital TV. L’obiettivo è quello di raccontare il valore economico e sociale dell’agricoltura nelle sfide complesse del post Covid-19 e capire se questo settore può rappresentare uno dei motori di crescita nel Paese e favorire il rilancio dell’occupazione.
Con 732 mila imprese attive, quasi 900 mila addetti, 44 miliardi di euro di export con +26,2% reale nel 2014-2019 (+15,9% del totale economia), il 96,1% degli italiani reputa l’agricoltura importante per l’economia italiana, l’86,5% la considerano fonte essenziale di posti di lavoro e il 90,9% la ritengono utile per la promozione e l’attrattività turistica dei territori. Per gli italiani (87,9%) l’agricoltura potrebbe creare nuova occupazione, soprattutto giovanile. La pensano così l’87,5% dei residenti nel Nord-Ovest, l’88,2% nel Nord-Est, l’85,6% nel Centro e l’89,5% nel Sud-Isole.
“Covid-19 è stato un importante stress test anche per l’agricoltura, che veniva da un lungo periodo positivo di rigenerazione in cui si è imposta come traino della filiera del cibo”, ha spiegato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita. “Anche nel clima di paura e incertezza del post pandemia, l’agricoltura resta strategica per creare nuove imprese e occupazione aggiuntiva – ha aggiunto – Dovrà però fare i conti con consumatori molto cauti nella spesa, che non transigono su qualità e sicurezza dei prodotti”.
Infatti, la pandemia ha generato una crisi sociale senza precedenti e con il lockdown gli italiani hanno dovuto far fronte a una disponibilità economica che si è gravemente ridimensionata. Ad oggi, il 45% di loro dispone di cash per restare a galla solo per tre mesi, acquistando prodotti essenziali e pagando debiti ineludibili. Sono 7,5 milioni le persone che nell’emergenza sanitaria hanno chiesto e ottenuto aiuto economico da familiari o amici. Inoltre, 1 milione di italiani hanno subito un calo del 50% dei propri redditi e pensano di ritrovarsi con zero risorse entro un anno.
Il blocco delle attività di somministrazione durante il periodo di permanenza forzata a casa, rileva l’Osservatorio, ha prodotto il crollo della spesa per alberghi, ristorazione, esercizi pubblici, con un -34 miliardi di spesa stimati a fine anno (-40% reale su base annua), parzialmente ammortizzati dall’incremento atteso di circa 10 miliardi di euro (-6 % reale) della spesa per consumi domestici. Il saldo negativo finale è comunque un colossale -24 miliardi a fine anno (-10% reale). Il post Covid-19 ha così generato nuove abitudini nel rapporto con il cibo e i consumi alimentari. Gli italiani hanno cominciato a risparmiare di più, ricorrendo ai discount (+18%) e agli ipermercati (+3%) ed è cresciuta l’attenzione sociale al cibo, con il 25% degli italiani (41,8% tra i 25-34enni) e il 91% è pronto ad acquistare più alimenti di produzione italiana, dal vino ai formaggi, per la qualità, per la sicurezza e per solidarietà agli agricoltori italiani.
Rivalutata, inoltre, anche la necessità di una maggiore trasparenza: l’89% degli italiani punterà su alimenti la cui etichetta rende evidente origine, ingredienti, lavorazione, cioè prodotti con una tracciabilità trasparente. Lo faranno di più millennial (86,7%), laureati (86,3%) e bassi redditi (94,6%), e in ogni caso la tracciabilità si imporrà sempre più come criterio regolatore generale dei nuovi consumi alimentari.
Secondo il presidente di ENPAIA, Giorgio Piazza, “l’Osservatorio si pone come riferimento della filiera del cibo e vuole rendere evidente a tutti il valore dell’agricoltura e dei suoi protagonisti. Il Covid è un punto di ripartenza, considerando che l’agricoltura italiana è al secondo posto nella Ue per valore aggiunto con 34,6 miliardi di euro e contribuisce per il 14,3% al sistema agricolo Ue. Una buona agricoltura significa imprese di qualità, ma anche sostenibilità e attenzione alla salute dei cittadini. In tal senso, deve essere posta tra le priorità del governo nelle scelte pubbliche su finanziamenti e investimenti”.
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Il Parmigiano Reggiano anche negli Autogrill, al via nuova partnership

MILANO (ITALPRESS) – Al via una nuova alleanza fra Autogrill, primo operatore al mondo nei servizi di ristorazione per chi viaggia, e il Consorzio Parmigiano Reggiano. Si tratta di una partnership triennale, grazie alla quale il Parmigiano Reggiano da oggi sarà disponibile nei punti vendita Autogrill, sulla rete autostradale italiana, a corredo delle ricette proposte in menù e nell’area market. Nei prossimi mesi una serie di attività di comunicazione “in store” andranno a rafforzare questa alleanza.
“Siamo orgogliosi di aver trovato in Autogrill e nei suoi manager la volontà di avviare un percorso di collaborazione che potrà
rappresentare per tutta la ristorazione, italiana e nel mondo, un modello innovativo e di riferimento nella comunicazione e valorizzazione delle eccezionali unicità del Parmigiano Reggiano” ha commentato il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli.
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Obiettivo salute nel volume “Sorsi di benessere” di Amodei

ROMA (ITALPRESS) – Tante ricette per creare bevande fresche e gustose, realizzate con frutta e verdure di stagione, molto utili per il nostro organismo soprattutto nel periodo estivo.
A proporle è la giornalista e scrittrice Angelica Amodei nel suo nuovo libro “Sorsi di benessere”, pubblicato da oVer Edizioni, con la prefazione del nutrizionista clinico Corrado Pierantoni.
“Sono ricette semplici da realizzare – spiega Amodei – con ingredienti che è possibile reperire con facilità. Per ognuna di esse propongo anche un focus su un determinato alimento, allo scopo di fare conoscere meglio le proprietà dei cibi dei quali ci nutriamo ogni giorno. In particolare, con gli smoothies possiamo fare il pieno di fibre, compensando quindi anche delle precise esigenze nutrizionali e arricchire la nostra alimentazione di sostanze anti-age e benefiche. Un libro da tenere a portata di mano, quindi, per rinfrescare e nutrire ogni momento della nostra giornata”, conclude. “Per noi è un’altra pubblicazione importante – sottolinea Attilio Lombardi, editore della oVer Edizioni – perchè permette ai lettori, attraverso una guida agile e allo stesso tempo dettagliata, di approfondire la conoscenza delle tante proprietà benefiche di frutta e verdura. La loro combinazione creativa è una garanzia di benessere e Amodei propone, a corredo di ogni ricetta, un focus per saperne di più. La nostra casa editrice è molto attenta a percorsi di questo tipo, che interessano il grande pubblico, senza distinzioni di target ma capaci di stimolare il giusto equilibrio tra un’alimentazione sana, la cura del proprio corpo, la necessità di un welfare sociale che unisce territorio e natura”.
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Nasce il nuovo shop on line di Parmigiano Reggiano

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Nuova iniziativa del Consorzio del Parmigiano Reggiano: uno spazio online (shop.parmigianoreggiano.com) dove è possibile acquistare il formaggio direttamente dalle mani di chi lo produce. L’obiettivo è quello di aumentare le vendite dirette e di offrire ai 335 caseifici del Consorzio un nuovo strumento di business, in linea con le nuove abitudini di acquisto dei consumatori.
“I caseifici devono avere sempre più accesso al mercato senza mediazioni, non solo attraverso gli spacci aziendali, ma anche con le vendite online, i rapporti diretti con le piccole catene di supermercati e il canale horeca. L’obiettivo è quello di aumentare la quota di vendita diretta – che è ora pari a 390mila forme – fino a raggiungere il 15% della produzione complessiva, vale a dire circa 500mila forme”, ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
Il progetto, ideato dal Consorzio e sviluppato da Spotview, si inserisce all’interno di una serie di iniziative volte a promuovere le vendite dirette e lo sviluppo commerciale dei caseifici e risponde all’esigenza crescente del consumatore di avere un canale online diretto da cui poter acquistare in tutta sicurezza il Parmigiano Reggiano scegliendo tra caseifici, stagionature e biodiversità preferita. Lo shop sarà infatti anche un portale di contenuti, dove prima dell’acquisto sarà possibile consultare le differenze che rendono unico Parmigiano Reggiano come i cambiamenti che avvengono durante il processo di stagionatura, le particolarità del territorio di produzione che abbraccia dalla pianura alla montagna, le caratteristiche che derivano dall’utilizzo di latte di una determinata razza bovina fino ad arrivare alle certificazioni volontarie. Lo shop offrirà la possibilità di “abbonarsi” alla fornitura periodica di Parmigiano Reggiano: attraverso la funzione “Abbonamento” l’utente potrà selezionare la tipologia e la quantità di prodotto desiderato e la periodicità più idonea alle proprie esigenze e ricevere comodamente a casa l’ordine in automatico senza dover nuovamente effettuare l’ordine. Gli utenti potranno inoltre selezionare il proprio caseificio preferito per accedere a una navigazione personalizzata.
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Pugliese nuovo presidente di GS1 Italy

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Francesco Pugliese ha assunto l’incarico di presidente di GS1 Italy, l’associazione che riunisce 35 mila imprese di beni di consumo che condividono soluzioni e servizi per migliorare la visibilità dei prodotti, gli scambi di informazioni tra le imprese, i processi aziendali, la filiera del largo consumo e i rapporti con i consumatori. Pugliese è amministratore delegato di Conad, in cui lavora dal 2004, ed è inoltre membro del board di AgeCore, fa parte del comitato esecutivo di ADM – Associazione Distribuzione Moderna, è consigliere di amministrazione di UPA e membro del board di WPP. “Dedicherò la mia presidenza allo sviluppo di pochi nuovi progetti che possano essere efficaci e misurabili, per scaricare a terra le grandi possibilità che una associazione come GS1 Italy può sviluppare”, ha dichiarato Pugliese. “Una volta identificata una meta, è importante definire il passo con cui raggiungerla, per avere ben chiaro in quanto tempo ci si possa arrivare. Non voglio rischiare di correre senza sapere dove andare e che cosa fare. Sono certo – ha aggiunto – che gli utenti del sistema GS1 condividano questa impostazione e che insieme definiremo e raggiungeremo obiettivi importanti per tutte le componenti del sistema GS1”.
Già vice presidente di GS1 Italy, Pugliese subentra nell’incarico ad Alessandro D’Este, presidente e amministratore delegato di Ferrero Commerciale Italia. Contestualmente alla sua nomina, è stato anche rinnovato il Consiglio Direttivo di GS1 Italy per il triennio 2020-2022, dove ora siedono in qualità di Vice Presidenti: Francesco Del Porto, president region Italy di Barilla, Aldo Sutter, presidente di Sutter, e Maniele Tasca, direttore generale di Selex.
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Dieta Mediterranea, nasce il movimento #VivoMediterraneo

ROMA (ITALPRESS) – I pastai italiani di Unione Italiana Food hanno chiesto a un pool internazionale di esperti di varie discipline di immaginare la via della rinascita dopo il Coronavirus. Nasce così il Movimento #VivoMediterraneo: una guida di principi e comportamenti quotidiani che coniuga cibo, movimento, convivialità e sostenibilità.
Il Movimento prende spunto proprio dall’obiettivo di rinforzare questi principi: è una guida a uno stile di vita mediterraneo e consapevole, che coniuga alimentazione, movimento, convivialità e sostenibilità. #VivoMediterraneo nasce da una giornata di studi e confronto tra i Pastai italiani di Unione Italiana Food e un panel scientifico di 11 esperti che, ognuno dal suo punto di vista, hanno tracciato principi e comportamenti quotidiani per il nostro futuro ispirandosi alla Dieta Mediterranea.
Firmatari di #VivoMediterraneo sono Immaculata De Vivo (Professoressa di Medicina e Epidemiologia all’Università di Harvard, Boston), Michelangelo Giampietro (Specialista in Medicina dello Sport e in Scienza dell’Alimentazione), Marino Niola (Antropologo della contemporaneità, condirettore MedEatResearch – Centro di ricerche sociali sulla Dieta Mediterranea, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), Luca Piretta (Gastroenterologo e Nutrizionista Docente di Allergie e Intolleranze Alimentari presso l’Università Campus Biomedico, Roma), Martina Vanda Donegani (Biologa Nutrizionista), Alice Dunin (Biologa Nutrizionista), Manuela Mapelli (Biologa Nutrizionista e Tecnologa Alimentare), Sara Olivieri (Dietista), Verdiana Ramina (Dietista), Yari Rossi (Biologo Nutrizionista), Giuseppe Scopelliti (Biologo Nutrizionista).
“Gli italiani hanno scelto di ricominciare dal buon cibo, semplice, sano e sostenibile. Più in generale, da convivialità, affetti, responsabilità, attività fisica. In una parola, dagli ingredienti della Dieta Mediterranea – afferma Riccardo Felicetti, presidente dei pastai di Unione Italiana Food -. Abbiamo chiesto a un pool di esperti di aiutarci a identificare e razionalizzare un modo di vivere fatto di tante abitudini alla portata di tutti, partendo dai motivi che hanno allontanato gli italiani dalla dieta mediterranea proprio mentre il mondo se ne sta innamorando e a 10 anni dalla sua iscrizione a patrimonio dell’umanità Unesco.
Nasce così un Movimento che abbiamo chiamato #VivoMediterraneo. Dimostrando che la Dieta Mediterranea è viva e ha solo bisogno di essere incoraggiata. #VivoMediterraneo ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento per aiutarci a prendere le misure a un futuro ancora incerto”.
Il messaggio del Movimento è che per far rivivere la dieta mediterranea non serve tornare a vivere come 50 o 70 anni fa. E quanto accaduto durante il lockdown fa ben sperare che i Millennials e la Generazione Z non perderanno del tutto i legami con lo stile di vita caratteristico dei loro nonni. Per questo la “piazza” ideale in cui farla rivivere non poteva che essere virtuale, epicentro di condivisione quotidiana in quarantena. In occasione del lancio del Movimento, Unione Italiana Food ha coinvolto su Instagram, influencer e foodies nella Challenge #VivoMediterraneo, una sfida a suon di live che si svolgerà, un giorno a settimana per 4 settimane, sui punti chiave del Manifesto, con l’obiettivo di realizzare il miglior piatto di pasta in stile ‘Vivo Mediterraneò. Per partecipare, basterà pubblicare ricette e scatti di pasta ispirati alla Guida, utilizzando l’hashtag #VivoMediterraneo.
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