MILANO (ITALPRESS) – McDonald’s Italia aggiunge due nuovi tasselli al quadro degli ingredienti italiani utilizzati per i suoi prodotti: si tratta del bacon e del latte intero per i gelati. “Una scelta, quella dell’azienda, che si inserisce nel percorso di italianità intrapreso ormai da molti anni e nella lunga storia di collaborazione e supporto al tessuto economico del territorio – si legge in una nota -. Oggi McDonald’s Italia infatti acquista ogni anno oltre 94 mila tonnellate di materie prime agroalimentari provenienti dal nostro Paese, equivalenti a un valore di 200 milioni di euro”.
Il bacon, di cui l’azienda stima l’acquisto di 1.500 tonnellate per il 2020, proviene da Italia Alimentari (società del Gruppo Cremonini) e dal Salumificio Fratelli Beretta, mentre il latte – 4.500.000 litri di latte all’anno per il cono gelato, il Sundae e il McFlurry – è fornito da Granarolo.
“In un momento delicato come quello che il nostro Paese e la nostra economia stanno vivendo, crediamo davvero che continuare a investire sul territorio sia la chiave per la ripartenza dell’intero sistema. Ecco perchè il nostro impegno va nella direzione di aumentare gli investimenti nel comparto agroalimentare italiano”, ha commentato Mario Federico, Amministratore Delegato di McDonald’s Italia. “Latte e bacon vanno ad aggiungersi alle tantissime filiere italiane con cui ormai da anni collaboriamo e grazie alle quali continuiamo a offrire ai nostri clienti prodotti italiani, sicuri e di qualità”, ha aggiunto.
Latte e bacon vanno ad aggiungersi agli ingredienti italiani già utilizzati dall’azienda: carne bovina e pollo, provenienti da allevamenti italiani e forniti rispettivamente da Inalca e Amadori; torte e brioche, fornite da Bindi e Cupiello; insalata e verdura fresca, fornite da Bonduelle Italia e Sab; il Parmigiano Reggiano DOP fornito da Parmareggio; il pane fornito da Bimbo e altri ancora. “La collaborazione tra McDonald’s Italia e il settore agroalimentare del nostro Paese è consolidata anche dal legame con i prodotti DOP e IGP, che ha ormai alle spalle 12 anni di cammino attraverso 15 eccellenze certificate del territorio italiano. Solo nel corso del 2020, ne verranno acquistate oltre 1.000 tonnellate”, conclude la nota.
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Mcdonald’s, anche latte e bacon tra gli ingredienti 100% Made in Italy
Vino, ad aprile soffre l’export italiano extra-Ue
VERONA (ITALPRESS) – Soffre ma resiste, per ora, il vigneto Italia all’attacco del Covid-19 sul fronte dei mercati extra-Ue. Al contrario del suo principale competitor, la Francia, in caduta libera. Il quadro del mercato del vino nel primo quadrimestre 2020, rilevato oggi dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor (a fonte dogane), è sempre più spezzato in 2 parti: il primo bimestre da record, il secondo da dimenticare. Con un aprile in pieno lockdown globale e tra i peggiori di sempre. Nel complesso, andando a misurare le performance a valore del periodo nei top 10 Paesi importatori (che valgono il 50% dell’export del Belpaese), l’Italia segna a sorpresa +5,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente, grazie all’ottima prestazione negli Stati Uniti (+10,8%, nei primi 2 mesi il dato era a +40%) e in Canada (+7,1%). Profondo rosso invece sul vino francese (-10,1%), in ritirata nelle sue piazze chiave sia in Oriente che in Occidente.
Il crinale, già sconnesso a marzo, si fa però quasi proibitivo ad aprile, dove per i fermi imbottigliati italiani si registrano pesanti cali in tutti i mercati considerati a eccezione di Canada, Russia e Corea del Sud. Si va dal -5,2% (a valori) del Giappone al -12,5% degli Usa (+6,8% gli sparkling), dal -26% della Svizzera al -48% della Cina, per un deficit complessivo sull’anno precedente del 7,2%, contro però il -22,2% francese. Nei prossimi mesi, secondo l’Osservatorio, la crisi peserà ancora su un bene voluttuario come il vino, alle prese con un minor potere di acquisto della domanda, oltre allo smaltimento dell’invenduto nella ristorazione e nei magazzini degli importatori. Senza considerare il trend della domanda Ue ad aprile, che si preannuncia con un segno negativo più marcato.
Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, “è un momento decisivo per il futuro del vino italiano; la crisi globale impone di fare ora scelte importanti che influiranno anche sul lungo periodo. Perciò Vinitaly ha moltiplicato i propri punti di osservazione e in questi mesi che precedono il Wine2Wine Exhibition&Forum di novembre condurrà sempre di più le aziende e le istituzioni in un percorso di lettura condivisa e multicanale delle dinamiche di mercato del nostro vino nel mondo”.
Ma la perdita italiana potrebbe continuare a rivelarsi più contenuta rispetto ad altri Paesi produttori: “I dati di aprile – ha detto il responsabile dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini – parlano di un mercato made in Italy che ovviamente cala ma sembra rispondere alla crisi in maniera più efficace dei propri competitor. Il mancato crollo nel mercato statunitense, complici i dazi aggiuntivi sulla Francia, la maggior presenza del prodotto tricolore nella Gdo d’oltreoceano, un miglior rapporto qualità-prezzo, assieme all’ottimo risultato in Canada, rendono meno amaro il calice italiano in tempo di Covid-19”. Secondo l’analisi, il potenziale rimbalzo potrebbe arrivare nel medio periodo dagli Stati Uniti – già in fase di ripresa dell’occupazione – e forse anche dalla Cina, che pur uscendo per prima dalla pandemia nell’ultimo mese ha dimezzato le proprie importazioni probabilmente a causa di una forte flessione economica accentuata dal conflitto commerciale con gli Stati Uniti. Nel frattempo, in piena crisi da Covid-19 l’Italia guadagna nelle quote di mercato in quasi tutti i Paesi importatori, con incrementi consistenti in Svizzera (dal 33,1% al 37,7%) e negli Usa (dal 31,4% al 34,2%). Dove da marzo ai primi di maggio si sono impennate del 31% le vendite nell’off trade, in particolare nelle fasce medie di prezzo (11-20 dollari), segmento in cui l’Italia è molto presente e competitiva.
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Al via nuovo progetto editoriale del Consorzio Parmigiano Reggiano
REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – E’ online Scaglie (www.scaglie.it), il nuovo progetto editoriale del Consorzio Parmigiano Reggiano dedicato alla valorizzazione del territorio e della sua comunità. Un nuovo spazio, virtuale, per parlare di Parmigiano Reggiano ma anche di natura, biodiversità e ambiente, cucina e tradizioni, storia e cultura del territorio. I primi cinque contenuti, già online, sono tutti legati al tema dell'”Apertura”. Un concetto che vuole evocare sia l’apertura del progetto, sia quella della forma di Parmigiano Reggiano. E anche, perchè no, lanciare un messaggio di fiducia proprio ora che è in corso la (ri)apertura del Paese. La presentazione di Scaglie è affidata all’editoriale del presidente Nicola Bertinelli, che ne spiega anche finalità e caratteristiche. C’è poi il racconto di una famiglia che ha realizzato il proprio sogno creando un caseificio dalle caratteristiche uniche nell’Appennino modenese. La parola passa poi a uno dei tantissimi veterinari impegnati a garantire il benessere nelle stalle dove si produce il latte per il Parmigiano Reggiano. Le telecamere di Scaglie sono anche entrate in un caseificio del parmense per raccontare con le immagini la storia della famiglia che lo gestisce. Si continua con un focus sulla figura della “rezdora” per poi lasciare spazio a Massimo Spigaroli, chef stellato e simbolo della cucina italiana nel mondo, per alcune riflessioni sulla gastronomia e sul territorio con un occhio di riguardo, va da sè, alla bassa parmense e al fiume Po. “Abbiamo scelto il nome Scaglie – spiega Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – perchè lega il progetto al nostro prodotto e perchè le scaglie sono tutte diverse così come tutte diverse sono le storie che messe insieme compongono il nostro universo unico, ricco e complesso. Se è vero – aggiunge Bertinelli – che il Parmigiano Reggiano è presente ogni giorno sulla tavola degli italiani e di molti altri cittadini del mondo, è altrettanto vero che i consumatori non conoscono cosa c’è dietro a quel pezzo di formaggio. Noi lo sappiamo bene, sappiamo che dietro quelle punte ci sono anni di lavoro senza mai un giorno di pausa, c’è il rispetto degli standard che rende il nostro prodotto unico al mondo”.
“Scaglie è un progetto di brand journalism – afferma Carlo Mangini, direttore Marketing, Comunicazione e Sviluppo Commerciale del Consorzio – perchè attraverso le storie che racconteremo faremo inclusione e daremo voce alle persone che condividono e difendono i valori del Consorzio. Mostreremo a tutti quali sono i nostri valori e cosa rende unico il nostro territorio e il Parmigiano Reggiano”.
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Tabacco, firmato l’accordo Philip Morris-Ont per il raccolto 2020
ROMA (ITALPRESS) – Firmato nel pieno rispetto dei tempi definiti dalla normativa nazionale l’accordo del tabacco per il raccolto 2020. E’ quanto annunciano Philip Morris Italia e l’Organizzazione Nazionale Tabacco Italia e quest’anno, alla luce dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, la contrattazione non ha riguardato solo gli elementi strettamente agricoli ma ha anche previsto una serie di azioni straordinarie per supportare le organizzazioni e gli operatori di filiera. L’accordo è frutto di un profondo impegno profuso dalle due organizzazioni durante tutto il periodo di emergenza sanitaria, che grazie allo sforzo di tutti gli attori impegnati continuerà a dare certezze economiche ed occupazionali agli operatori della filiera italiana del tabacco e ai territori coinvolti. L’accordo prevede investimenti fino a 500 milioni di Euro complessivi in 5 anni da parte di PMI sulla filiera tabacchicola italiana, caratterizzandosi come il più alto investimento nel settore da parte di un’azienda privata, finalizzato all’acquisto di tabacco in foglia italiano e alla valorizzazione, innovazione e sostenibilità di una filiera di oltre 50.000 addetti nelle fasi di coltivazione e trasformazione primaria. Confermati, in alcuni casi al rialzo, tutti gli impegni di acquisto e di assistenza ai produttori, che definiscono il più importante accordo pluriennale di filiera per la fornitura di tabacco prodotto in Italia nel segno della digitalizzazione, della sostenibilità e della stabilità.
E’ stato inoltre attivato un contributo di sostenibilità aggiuntivo sul tabacco consegnato nel 2019.
“La contrattazione appena conclusa tra ONT Italia e Philip Morris per il raccolto 2020 si caratterizza non solo per il rispetto dei tempi e di tutte le garanzie previste nell’accordo pluriennale di filiera, ma anche per l’ampliamento dei contenuti positivi in termini di volumi e di valori, aspetti che consentono agli imprenditori agricoli di marginalizzare le incertezze relative alla programmazione degli investimenti e alle difficoltà operative che questa fase di emergenza sanitaria ha reso ancora più critiche”, afferma Gennarino Masiello, presidente di ONT Italia, nel sottolineare che “stiamo inoltre lavorando per far sì che le attuali conferme sugli elementi chiave che definiscono la relazione diretta tra le due organizzazioni possano essere rafforzate e proiettate nei prossimi anni, con l’obiettivo di consolidare l’organizzazione di filiera e il supporto ai produttori”.
“Siamo orgogliosi di aver concluso, nonostante le difficoltà derivanti dal periodo legato all’emergenza COVID19, questa importante contrattazione con il nostro partner ONT Italia”, ha commentato Marco Hannappel, amministratore delegato e presidente di Philip Morris Italia. “Ancora una volta abbiamo dimostrato di voler essere al fianco delle persone che lavorano nella nostra filiera con impegno e responsabilità, spingendoci anche oltre gli impegni ordinari per garantire e promuovere stabilità, sostenibilità e digitalizzazione a un settore chiave per l’agricoltura e l’economia italiana”, ha aggiunto.
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Mipaaf, tavolo con le Regioni su agricoltura e pesca
ROMA (ITALPRESS) – “Dal Cura Italia al Decreto Rilancio garantiamo all’agricoltura e alla filiera alimentare circa 1miliardo e mezzo di risorse, cui si aggiungono quelle dedicate alle misure orizzontali. Risorse importanti. Adesso, siamo pienamente impegnati nell’attuazione delle misure per sostenere in tutti i modi il settore e fronteggiare le perdite subite dalle nostre filiere”. E’ la premessa da cui ha preso le mosse la Ministra Teresa Bellanova aprendo oggi il Tavolo con le Regioni per un aggiornamento sullo stato dell’arte alla luce dei due Decreti Cura Italia e Rilancio, quest’ultimo attualmente all’attenzione del Parlamento, e una indicazione sulle priorità dell’azione Ministeriale: filiere in crisi, liquidità alle imprese, emergenze alimentari, agriturismi.
“La necessità del distanziamento sociale nel settore turistico ricettivo e nell’Horeca”, ha voluto infatti sottolineare Bellanova, “produrranno effetti negativi ancora per un tempo che non possiamo stimare. E’ necessario quindi utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per aiutare le imprese a superare questa fase. L’intensa produzione normativa e tecnica di questi mesi è stata possibile grazie a un lavoro di squadra che deve proseguire per il bene del settore. L’agricoltura non ha colore politico, ha risposte che dobbiamo dare insieme. Mai come oggi è questo il nostro compito”.
Passando ai singoli punti, Bellanova ha illustrato inizialmente le misure per fronteggiare l’emergenza alimentare, con i 300 milioni di euro complessivamente destinati al Fondo per gli indigenti e i 400 milioni ai comuni per i buoni spesa. “Con Agea”, ha ricordato, “stiamo consegnando 50mila tonnellate di alimenti acquistati con i fondi FEAD e sono state avviate le gare per i nuovi fondi, a partire da quella sui prosciutti Dop. Partiamo dai bisogni indicati dagli enti caritativi e puntiamo su produzioni italiane a rischio spreco alimentare. Quanto ai 250 milioni di euro la rete degli Enti sta elaborando quanto emerge contatto con i territori dove le richieste di aiuto sono cresciute del 40%”.
Quindi il sostegno alle imprese. Ovvero “sostegno alla liquidità con 350 milioni per le garanzie di Ismea, allargamento del Fondo pmi anche alle imprese agricole, anticipi Pac al 70%”.
Quanto al sostegno alle filiere, ricomprese nel Fondo specifico di 500 milioni di euro, “abbiamo un elenco di priorità da condividere con questo Tavolo: florovivaismo, lattiero caseario, zootecnia, vino, olio, ortofrutta e pesca e acquacoltura. Sono i comparti sui quali stiamo approfondendo i dati di perdita anche incrociando quanto in possesso dell’Agenzia dell’Entrate”.
Infine, le azioni per gli agriturismi e l’attivazione, tra gli altri interventi mirati, di una specifica misura in collaborazione con le Regioni, “finalizzata ad assicurare liquidità alle imprese per consentire la continuità delle attività aziendali. L’intervento”, ha spiegato Bellanova, “verrebbe finanziato nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale, grazie alla misura straordinaria proposta dalla Commissione europea nella modifica al Regolamento UE n. 1305/2013, in corso di negoziato”.
Nel frattempo, al via una capillare campagna radiofonica che per tre settimane inviterà alle vacanze nelle oltre 23.000 aziende agrituristiche italiane, utilizzando anche il bonus vacanze fino a 500 euro.
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Coronavirus, per la Gdo vendite +4,2% e forte crescita per e-commerce
BOLOGNA (ITALPRESS) – Dall’inizio dell’emergenza Covid-19, la Gdo è stata la protagonista del mercato e la prima alleata dei consumatori obbligati a confrontarsi con limitazioni e nuove abitudini: nel periodo 17 febbraio 3 maggio le vendite, a parità di negozi, hanno registrato un +4,2%. Un incremento che, su base geografica, ha rilevato per il Nord Est +7,4%, per il Sud +5,2%, seguiti dal Nord Ovest con +3,5% e Centro con +1,8%.
La Gdo ha dimostrato in questi mesi una forte capacità di reazione, rispondendo in maniera puntuale alle nuove esigenze dei consumatori: dalla composizione del “carrello”, ora caratterizzato prevalentemente da prodotti da dispensa con ingredienti basici e prodotti igienico sanitari, al crescente utilizzo delle modalità online per fare gli acquisti, con consegna a domicilio o in punto vendita. Emblematica la performance del canale e-commerce nello stesso periodo, per i prodotti di largo consumo che ha registrato una crescita a tre cifre: +144,6%, con un picco nella quarta settimana di aprile superiore al 300%. A spingere l’e-commerce la digitalizzazione degli acquisti da parte di una larga parte di consumatori alle prese con le limitazioni nella mobilità.
L’edizione 2021 di MARCAbyBolognaFiere, in programma il 13 e 14 gennaio organizzata da BolognaFiere con il patrocinio dell’Associazione Distribuzione Moderna, sarà la prima occasione in cui gli attori del mercato potranno confrontarsi per analizzare la capacità di reazione e le strategie messe in atto per far fronte all’imprevedibile scenario che la pandemia Covid-19 ha imposto.
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Parmigiano Reggiano, con “Premiati e Stellati” buoni spesa e cene
ROMA (ITALPRESS) – Il Consorzio Parmigiano Reggiano lancia la nuova promozione “Premiati e Stellati” per i consumatori che decideranno di acquistare il formaggio direttamente nelle botteghe o attraverso i siti e-commerce dei caseifici produttori. La promozione sarà attiva dal 3 giugno al 4 ottobre prossimo.
Acquistando almeno 30 euro di Parmigiano Reggiano nelle botteghe o negli e-commerce dei caseifici, si possono vincere ogni settimana cento buoni spesa per l’acquisto di Parmigiano Reggiano del valore pari all’importo speso, fino a un massimo di 50 euro.
Il premio più ambito dai foodies è però quello a estrazione che assegnerà ogni mese una cena per tre persone presso l’Osteria Francescana: il ristorante tre stelle Michelin dello chef Massimo Bottura, vincitore per ben due volte, nel 2016 e nel 2018, della classifica “The World’s Best 50 Restaurant”. Il Super Premio include, oltre alla cena, ospitalità completa comprensiva di viaggio, pernottamento in hotel e transfer, con visita all’area di origine del Parmigiano Reggiano DOP.
Per partecipare a “Premiati e Stellati” basta caricare la foto o la scansione della prova d’acquisto di almeno 30 euro di Parmigiano Reggiano sul sito www.premiatiestellati.it per scoprire se si rientra tra i vincitori di uno dei cento buoni spesa settimanali (Istant-Win) per l’acquisto di Parmigiano Reggiano e per partecipare all’estrazione del Super Premio mensile con cena per tre persone in Osteria Francescana.
“L’obiettivo del Concorso è duplice – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – da un lato vogliamo fidelizzare i consumatori al canale di vendita e al caseificio scelto, dall’altro vogliamo promuovere e sostenere gli acquisti diretti nei caseifici”.
“Superata la ‘fase unò – aggiunge Bertinelli – in cui abbiamo rassicurato il consumatore, invitandolo a non fare scorte, ora vogliamo offrirgli un servizio nel momento di acquisto che garantisca allo stesso tempo la consegna a domicilio e il rapporto diretto con il produttore. A ciò si aggiunge una ulteriore opportunità premiante concreta, rappresentata dai buoni spesa, ed esperienziale, la cena in Francescana”.
Regolamento completo sul sito: www.premiatiestellati.it
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Caporalato, Pecoraro Scanio “Il governo proroghi i controlli su strada”
ROMA (ITALPRESS) – In un video appello con il sostituto procuratore generale di Napoli, Catello Maresca, e con il direttore della Coldiretti Campania, Salvatore Loffreda, l’ex ministro delle Politiche Agricole, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, chiede al Governo di mantenere i controlli su strada per bloccare caporali e sfruttamento del lavoro nero.
Nel video diffuso su social e agenzie, l’ex ministro ha rilanciato la testimonianza del direttore di Coldiretti Campania, Salvatore Loffreda, sul boom di regolarizzazioni di lavoratori afferenti ai settori dell’agricoltura e dell’edilizia, in particolare nell’area aversana e nella Piana del Sele. Merito della forte presenza di forze dell’ordine ai caselli e sulle strade, per effetto delle misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza coronavirus. “Il Governo, se vuole contrastare la criminalità, deve guardare i risultati indiretti di questa attività di presidio del territorio e programmare un controllo stabile delle strade in periodi di raccolta e di intensa attività”, propone Alfonso Pecoraro Scanio.
“Questi controlli preventivi possono essere mirati a ottenere, non solo più rispetto della legge, ma anche molte regolarizzazioni”, afferma il sostituto procuratore generale di Napoli, Catello Maresca.
“Abbiamo registrato un record di regolarizzazioni proprio perchè le pattuglie chiedevano a tutti i lavoratori, del settore agricoltura e dell’edilizia, la documentazione delle proprie attività e la circolazione di gruppi di persone nei furgoni dei caporali era vietata per le limitazioni imposte dalle misure di contenimento”, ha testimoniato il direttore di Coldiretti Campania, Salvatore Loffreda.
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