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Uila “Il settore alimentare si conferma anticiclico”

ROMA (ITALPRESS) – “Il settore alimentare conferma il suo ruolo anticiclico e la sua capacita’ di reagire, meglio di altri comparti produttivi, alla crisi indotta dall’emergenza pandemia. Gli ultimi dati Istat sono chiari al riguardo: nel periodo gennaio-marzo 2020 il settore alimentare registra un +0,8% a fronte di un -11,7% del manifatturiero in generale, con punte del -24,3% per il tessile”. Cosi’ il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza legge i recenti dati sulla produzione diffusi dall’Istat, sottolineando come, “anche dal punto di vista delle relazioni sindacali, il sistema vigente nel settore alimentare abbia saputo dare il meglio di se’ in questo difficile momento, esaltando la capacita’ di adattare l’organizzazione del lavoro alle novita’ che sono emerse”.
“Fai-Flai-Uila hanno negoziato accordi con le imprese, da un lato sulle misure di prevenzione necessarie per garantire a tutti i dipendenti di svolgere il proprio lavoro in sicurezza; dall’altro sulle esigenze derivanti dal mutato contesto produttivo – spiega Mantegazza – abbiamo definito accordi sulla cassa integrazione in molte aziende, anche per singole linee produttive costrette a fermarsi a seguito della chiusura dei canali horeca ed export o per incrementare, in quelle stesse aziende, i turni di lavoro su altre linee produttive, estendendoli anche al sabato e alla domenica, per rispondere agli ordini della grande distribuzione e alle richieste dei consumatori”.
“Abbiamo quindi dimostrato, nei fatti – conclude Mantegazza – la nostra disponibilita’ ad assicurare quella flessibilita’ tanto richiesta dalle aziende ma condivisa anche dal sindacato e dai lavoratori che hanno dato prova, in questo difficile momento di grande senso di responsabilita’”.
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Il salone internazionale Cibus rinviato al 2021

BOLOGNA (ITALPRESS) – Anche Cibus slitta al 2021. Dopo l’iniziale riprogrammazione a settembre, si e’ stabilito che la 20esima edizione del Salone Internazionale dell’Alimentazione Cibus si terra’ dal 4 al 7 maggio 2021. La decisione e’ stata presa da Fiere di Parma e Federalimentare, in accordo con Agenzia ICE e le aziende della filiera agroalimentare. A settembre di quest’anno si terra’ a Parma un forum internazionale dal titolo “Cibus Forum – Food&Beverage e Covid: dalla transizione alla trasformazione”. Partira’ invece in questi giorni una innovativa piattaforma digitale di Sourcing e Business Matching, chiamata “My Business Cibus”. Secondo quanto si legge in una nota degli organizzatori, “e’ stato constatato che non esistono le condizioni oggettive per poter garantire uno svolgimento del Salone nel mese di settembre, mantenendo gli standard qualitativi e quantitativi di incoming, soprattutto estero, al livello delle abituali aspettative delle aziende espositrici, degli stakeholder e dei partner istituzionali”.
“Non sarebbe stato possibile accettare un’edizione ridotta di Cibus proprio perche’ il Salone dell’Alimentazione rappresenta per la community internazionale degli operatori dell’Agroalimentare l’evento di riferimento assoluto per la promozione dell’Authentic Italian food&beverage”, precisano gli organizzatori.
“Cibus Forum – Food&Beverage e Covid: dalla transizione alla trasformazione” si terra’, invece, dal 2 al 3 settembre 2020, a Parma. Come sono cambiati i comportamenti dei consumatori dopo l’emergenza Covid? Come dovra’ essere riorganizzato il lavoro? Come sara’ possibile far riprendere produzione ed export della filiera agroalimentare? Operatori del settore ed esperti italiani ed internazionali si incontreranno per un confronto a piu’ voci sugli scenari futuri.
Sara’ un evento sia fisico sia digitale, che si terra’ nel quartiere fieristico di Parma, in un padiglione appositamente modulato e strutturato per accogliere, in maniera sicura e nel rispetto dei piu’ avanzati standard safe&security, un numero ristretto di ospiti e key speaker. Cibus Forum sara’ trasmesso anche in diretta streaming.
In attesa della prossima edizione di Cibus, Fiere di Parma e Federalimentare, hanno predisposto una innovativa piattaforma digitale, “My Business Cibus”, che consentira’ agli operatori commerciali di conoscere e selezionare tutti i prodotti, anche i piu’ nuovi, delle aziende espositrici di Cibus. Tutti i prodotti pubblicati sui siti web delle aziende sono stati indicizzati per una veloce e semplice fruizione integrata delle informazioni da parte dei buyer, che potranno scegliere tra quasi 200mila prodotti offerti da 3mila aziende. La piattaforma sara’ operativa dal 12 maggio 2020 (www.mybusiness.cibus.it).
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Nel 2019 +5,1% polizze agevolate agricoltura, 8.3 mld valori assicurati

MILANO (ITALPRESS) – I numeri della campagna assicurativa agricola 2019 confermano, per il terzo anno consecutivo, l’andamento positivo del mercato agevolato, con un rilevante elemento di novita’ rappresentato dal conseguimento del primato assoluto in termini di valori assicurati, pari a quasi 8,3 miliardi, in crescita su base annua del 5,1%.
E’ quanto emerge dalle stime Ismea contenute nel Rapporto sulla gestione del Rischio in agricoltura 2020. La composizione del portafoglio assicurativo conferma la forte concentrazione dei contratti sulle colture vegetali, la cui quota di mercato si attesta al 72%, contro il 16% della zootecnia e il 12% delle strutture. A queste ultime va tuttavia la migliore performance in termini di crescita, con un incremento del 19,6% rispetto al 2018 e con il superamento della soglia di un miliardo di euro.
Si consolida (+4%) anche la dimensione del mercato assicurativo agevolato delle colture vegetali, a 5,9 miliardi (il secondo miglior risultato dopo quello del 2014), in un contesto che e’ apparso invece meno dinamico per le polizze zootecniche, il cui valore e’ aumentato solo dello 0,4%, a 1,3 miliardi di euro. Complessivamente il mercato assicurativo ha coinvolto nel 2019 circa 76 mila aziende, di cui quasi 64 mila nel comparto vegetali, numero, quest’ultimo, che registra un incremento dell’1,2% sul 2018. A livello geografico, con riferimento alle uve da vino e alle altre colture, le elaborazioni Ismea confermano il primato delle regioni settentrionali, che per valori assicurati concentrano l’81,4% del totale, quasi 2 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente. E’ sensibilmente aumentata, di contro, la partecipazione delle regioni meridionali, comprese le isole, che dall’8,2% del 2018 si e’ spinta al 10,4%, in virtu’ di un aumento dei valori assicurati ancora una volta particolarmente sostenuto (+31,8%).
Nel Mezzogiorno il numero delle aziende assicurate ha superato per la prima volta la soglia delle 10.000 unita’, con una crescita del 15,3%, in un contesto in cui la polizza “due rischi”, autorizzata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali a partire dalla campagna assicurativa 2018 come strumento di transito verso la multirischio, sta favorendo la diffusione anche al Sud delle assicurazioni agevolate.
Questi risultati – spiega l’analisi – si combinano con l’importante traguardo raggiunto dal Programma nazionale di sviluppo rurale che registra buone performance in termini di avanzamento della spesa (+22% rispetto al 2018), esclusivamente riconducibili ai circa 300 milioni di euro erogati nel 2019 nell’ambito della Misura 17 sulla gestione del rischio.
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Coronavirus, Confagricoltura “Dall’Ue misure inadeguate per il settore”

ROMA (ITALPRESS) – “Le misure varate finora dalla Commissione europea per l’emergenza Coronavirus sono assolutamente insufficienti. Occorre mobilitare nuove risorse finanziarie ed ampliare la sfera degli interventi di mercato. Sul settore vitivinicolo e delle carni suine e’ indispensabile agire con la massima urgenza”. Sono le richieste avanzate dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in vista della riunione, in programma il 13 maggio, del Consiglio Agricoltura della Ue.
“Nel recente rapporto sulle prospettive economiche – rileva Giansanti – la Commissione ha indicato che la crisi in atto e’ senza precedenti e puo’ addirittura minare il funzionamento del mercato unico. In questo scenario e’ stata prevista per l’agricoltura una spesa straordinaria limitata a 80 milioni di euro. E’ un importo del tutto inadeguato. Basti guardare a quanto deciso fuori dalla UE”.
Negli Stati Uniti, sottolinea Confagricoltura, “solo per il sostegno della filiera dei biocarburanti e’ stato varato un intervento superiore a quello complessivo della Ue. E nel Regno Unito non ci saranno limiti di spesa per supportare il reddito dei produttori di latte. In Canada, per compensare i costi per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza sanitaria, gli agricoltori riceveranno un contributo pubblico di 55 milioni di dollari USA”.
“Alla luce di questi dati – spiega il presidente Giansanti – e’ di tutta evidenza che l’Unione europea deve fare molto di piu’ per sostenere un settore che, assieme alle altre parti della filiera, garantisce la sicurezza alimentare”.
“Adotteremo tutte le azioni necessarie per rispondere in tempi rapidi e in modo efficace alle richieste delle imprese – conclude – sapendo di poter fare affidamento anche sulle iniziative annunciate dal Parlamento europeo”.
Nei giorni scorsi, ricorda la Confagricoltura, i coordinatori del gruppo del gruppo PPE e dei Socialisti Democratici, Dorfmann e De Castro, hanno inviato una lettera alla Commissione europea per annunciare il voto contrario della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento sulle misure varate “in assenza di un significativo miglioramento”.
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Coronavirus, per l’agricoltura cruciali garanzie e tempi rapidi

MILANO (ITALPRESS) – L’emergenza Coronavirus ha evidenziato quanto, accanto al sistema sanitario, sia fondamentale anche il comparto agricolo, il quale in questi mesi e’ stato in prima fila per consentire l’approvvigionamento dei prodotti alimentare. Accanto ad alcuni settori che paradossalmente hanno ottenuto giovamento dal lockdown, ce ne sono altri pero’, che sono stati fortemente colpiti dalla crisi a causa dell’elevata deperibilita’ del prodotto o della chiusura di ristoranti, bar e pizzerie. Per fare il punto della situazione sull’andamento del settore agricolo e per confrontarsi sulle priorita’ di intervento per fronteggiare la crisi, Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare, ha organizzato un seminario web intitolato “Il credito in agricoltura ai tempi di COVID-19”. “Per l’emergenza, l’Istituto si e’ attivato da subito, sospendendo i mutui in essere per tutto il 2020 e poi puntando molto sulla rapidita’, cercando di rendere operativa immediatamente le garanzie – ha detto il direttore generale di Ismea Raffaele Borriello -. In dieci giorni di apertura dello sportello abbiamo dato garanzie a 1.232 imprese per un totale di oltre 26 milioni di euro. Considerando che in questi giorni c’e’ stato di mezzo il 25 aprile e il primo maggio, significa questo strumento e’ risultato particolarmente utile”.
“L’emergenza Covid-19 ha impattato in maniera devastante il settore agricolo – ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. Non sappiamo ancora quantificare questo impatto, ne’ l’eredita’ nei mesi a venire, ma e’ certo che abbiamo importanti comparti in forte sofferenza, a partire da quello del vino, del florovivaismo e dell’agriturismo. Ci aspettiamo molto dal governo con il Dl maggio”. Decreto che, secondo il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri domenica o lunedi’, comprendendo un po’ tutti gli aspetti, compreso quello agricolo. E’ invece tornato sul decreto Cura Italia, incalzato dal presidente di Kratesis Roberto Arditti, moderatore del confronto, il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini. “Spero che in sede di conversione del decreto Cura Italia, si possa pensare ad un rafforzamento delle autocertificazioni da parte delle imprese nella richiesta dei prestiti, lasciando quindi meno incombenze alle banche. Questo renderebbe sicuramente piu’ agevole e veloce l’intero processo”, ha spiegato.
Nel corso dell’incontro si e’ parlato anche di “Ismea risponde”, un canale a disposizione degli imprenditori attraverso delle videoconferenze. Tutti i giovedi’ alle 15 appuntamenti dedicati agli aspetti operativi. Il 7 maggio si e’ svolto il primo incontro, i prossimi negli altri giovedi’ del mese. “Un’iniziativa straordinaria per quanto riguarda una pubblica amministrazione. Va dato merito a Ismea di averla pensata e messa in pratica”, ha detto Arditti.
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Enel X al fianco del Consorzio Prosecco Superiore verso la circolarita’

MILANO (ITALPRESS) – Enel X collaborera’ con i 182 produttori del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, offrendo loro uno standard di misurazione del livello di circolarita’ delle diverse aziende, oltre ad un percorso che sia in grado di ridurre i loro costi energetici attraverso lo spostamento verso le rinnovabili. “Enel X e’ un’azienda fortemente impegnata nella sostenibilita’ ambientale, in quanto la riteniamo un grande vantaggio competitivo. Un vantaggio che vogliamo mettere a disposizione delle aziende, in questo caso degli imbottigliatori del Consorzio Prosecco Superiore, per permettere loro di generare qualita’ di prodotto anche nella direzione della circolarita’”, ha detto l’amministratore delegato di Enel X Francesco Venturini, nel corso del webinar di presentazione del Rapporto Symbola “Il futuro del vino italiano. Qualita’, sostenibilita’ e territorio”, organizzato dal Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.
“Noi abbiamo lanciato un programma che vuole migliorare il livello di circolarita’ di aziende e Pubblica Amministrazione – ha aggiunto -. La qualita’ passa attraverso la certificazione per non fare vantaggi a chi prende delle scorciatoie. Il nostro programma di circular economy e’ totalmente certificato ed e’ un report che garantisce qualita’. La circolarita’ ti permette anche di ridurre i costi e, tramite il marketing, di aumentare i ricavi, oltre a lasciare ai nostri figli un livello di qualita’ ambientale importante”. Il contributo di Enel X portera’ i produttori del prosecco ad una serie di comportamenti virtuosi dal punto di vista della circolarita’, dall’adozione dell’energia fotovoltaica attraverso i pannelli solari alla mobilita’ elettrica, fino alla riduzione del consumo energetico grazie ad innovativi programmi di gestione.
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Agriturismi in ginocchio, perdite da 1 miliardo nel 2020

ROMA (ITALPRESS) – Dopo aver raggiunto la cifra record di 13,4 milioni di pernottamenti nel 2018, il comparto agrituristico italiano fa i conti con una crisi di fatturato senza precedenti.
Le stime Ismea evidenziano, per il 2020, una perdita complessiva per il settore di circa 970 milioni di euro, pari al 65% del fatturato. La perdita calcolata dall’Ismea e’ frutto in primis del tracollo della domanda internazionale, prima voce di fatturato per gli agriturismi con un 59% dei pernottamenti complessivi, che si traduce in mancati incassi stimabili in circa 700 milioni di euro. A questa componente si aggiunge la caduta della domanda interna a seguito del lockdown, per il quale sono saltati sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, con effetti stimabili in una perdita di circa 200 milioni di euro, pari al 40-50% della quota annua derivante da ospiti italiani.
Infine, sempre da un punto di vista della domanda interna, vanno aggiunti altri 70milioni di euro di mancati incassi, derivanti dalla cancellazione delle visite nei 1500 agriturismi che sono anche fattorie didattiche, fruite dai segmenti scuola e famiglia, e concentrate prevalentemente nei mesi di aprile e maggio.
Valutazioni che nel complesso conducono a una stima di quasi un miliardo di euro di perdite per il settore, con un impatto generale sui flussi turistici, sui servizi di ristorazione e, quindi, sull’intera filiera agroalimentare.
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Coronavirus, l’agroalimentare italiano chiede di rafforzare la PAC

MILANO (ITALPRESS) – A Bruxelles non c’e’ una piena consapevolezza del fatto che il Covid-19 stia incidendo anche nel settore agroalimentare e che sia necessario, non solo confermare i fondi del Politica agricola comunitaria – per la quale si parlava di un ridimensionamento prima dello scoppio della pandemia -, ma addirittura rinforzarlo. E’ cio’ che e’ emerso nel corso della web conference “La Pac di fronte all’emergenza Covid-19”, organizzata da Ismea, l’Istituto di servizi del mercato agricolo e alimentare. “A livello di Commissione Europea si fa fatica a capire che questa crisi sta intaccando in modo serio una fetta importante di mercato, come quello della ristorazione, delle pizzerie, dei bar e degli alberghi, che per il comparto agricolo vale un quarto del mercato”, ha detto Paolo De Castro, vice presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo. “Le risorse messe dall’Europa nel settore agricolo al momento sono ancora troppo poche e’ chiediamo uno sforzo ulteriore”, ha detto invece Giuseppe Labate, sottosegretario alle Politiche Agricole. “Stiamo mettendo in campo misure anche a livello nazionale per l’agricoltura – ha aggiunto -, come la sospensione dei mutui o il fondo da 100 milioni di euro per le garanzie Ismea o i 50 milioni di fondo indigenti, all’interno dei quali ci sono 13 milioni per togliere dal mercato prosciutti e salami da poter dare ai piu’ bisognosi. Ci sono anche 100 milioni per il settore avicolo”. “Nel cosiddetto decreto aprile stiamo preparando un pacchetto di misure per il vino e il florovivaismo”, ha concluso il sottosegretario.
“Dobbiamo essere veloci a dare risposte concrete ai bisogni delle imprese, altrimenti tante aziende non potranno ripartire. L’agricoltura e’ in crisi come altri comparti. Il ruolo di Ismea ci puo’ agevolare sul piano delle garanzie”, ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, il quale ha aggiunto: “noi pero’ dobbiamo gia’ guardare al dopo e prevedere risorse per la promozione che non hanno precedenti. Evitiamo che queste risorse siano gestite dalle singole regioni ma siano di portata nazionale”. “C’e’ tanta confusione, stiamo cercando di fare le cose con rapidita’ e fare in modo che le risorse arrivino direttamente dalle imprese, proprio per questo abbiamo rilanciato lo strumento della cambiale agraria”, ha concluso Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea.
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