Il Gruppo Ferrero renderà tutti gli imballaggi 100% riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025. Il nuovo impegno relativo al packaging si inserisce nella strategia di Gruppo volta a ridurre al minimo l’impatto ambientale, partendo dalle materie prime, passando per gli impianti produttivi e la logistica, lungo l’intera catena del valore. Ferrero ha inoltre firmato il “New Plastics Economy Global Commitment” promosso dalla Ellen MacArthur Foundation e di condividere con loro la visione di uno sviluppo di un’economia circolare per la plastica, visione in cui questo materiale non diventa mai un rifiuto, e la necessità di agire lungo tutta la catena di approvvigionamento. Con la firma del New Plastics Economy Global Commitment, Ferrero si impegna inoltre ad eliminare gli imballaggi in plastica problematici o superflui attraverso la riprogettazione, l’innovazione e nuovi modelli di delivery. “Ferrero ha da sempre adottato comportamenti responsabili per offrire prodotti di alta qualità, che contribuiscano positivamente sia alla società di oggi che a quella futura”, ha affermato Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del Gruppo Ferrero.
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FERRERO, ENTRO IL 2025 ADDIO ALLA PLASTICA
VINITALY SEMPRE PIÙ GLOBALE
Mancano ancora sei mesi a Vinitaly, che si terrà a Verona dal 19 al 22 aprile 2019, ma come tutti i fenomeni di tendenza, dal design alla moda, anche la maggior rassegna fieristica italiana dedicata al vino,anticipa sulle “passerelle” di Milano le principali novità della prossima stagione. I vertici di Veronafiere hanno infatti rivelato quali saranno le principali novità della prossima edizione della fiera: dalla trasformazione digitale all’internazionalizzazione, dalla promozione della cultura del vino all’ambizione di diventare un vero e proprio incubatore delle tendenze. “Grazie allo sviluppo del nostro piano industriale, che ci ha portato tra l’altro ad aumentare il nostro livello di internazionalizzazione, grazie all’organizzazione di Wine South America in Brasile e di Wine to Asia in Cina, abbiamo messo in atto forti investimenti anche nell’ammodernamento e del quartiere fieristico – ha spiegato il presidente di Veronafiere Maurizio Danese -. Confermata anche la formula dello scorso anno, con sempre maggiori appuntamenti in città aperti soprattutto al pubblico con Vinitaly and the City, e una focalizzazione più business per l’evento in programma in fiera”.
“Anche il prossimo anno il mondo del vino sarà da noi e noi saremo nel mondo – ha aggiunto il direttore generale di VeronaFiere Giovanni Mantovani -. Saremo sempre più digital, tanto che a inizio 2020 presenteremo il nostro nuovo portale, sempre più internazionali, visto che aumenteremo la presenza di espositori non italiani, puntando soprattutto su quelli provenienti dall’Est Europa, ma svilupperemo anche la nostra vena educativa e di incubatori di tendenze attraverso una serie di iniziative originali”. La 54ma edizione del Vinitaly, infatti, vedrà la crescita della presenza dei produttori di vino organico, di “orange Wine”, ma anche una nuova sezione intitolata Micromega, che andrà a scoprire piccole realtà che producono prodotti di tendenza e grandi case che investono in innovazione. Confermata anche l’enoteca bio e Vinitaly Design, mentre ulteriori novità arriveranno da Enolitech, lo storico salone internazionale sulle tecnologie per la produzione. Sul fronte commerciale, il 2020 si annuncia infine un anno da record, dopo i 4.692 espositori, i 100 mila mq netti si superficie espositiva e i 33 mila buyer esteri presenti lo scorso anno.
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GLI USA CELEBRANO L’ALIMENTARE ITALIANO
Dall’1 al 31 ottobre 2019 negli store Eataly di Los Angeles, Chicago, New York Flatiron, andrà in scena l’enogastronomia regionale del Friuli Venezia Giulia, con i suoi vini e le sue eccellenze territoriali come il prosciutto di San Daniele e il formaggio Montasio, ma anche olio e dolci e altre specialità da scoprire. Un intero mese nella vetrina più importante degli States. In questo contesto, la Camera di Commercio di Pordenone-Udine ha voluto avviare un percorso di marketing territoriale, unendo la notorietà del marchio di un prodotto bandiera quale il tiramisù all’unicità della Carnia e della regione tutta. Il progetto è pensato per una nuova promozione del territorio, legata al prodotto di qualità amato in tutto il mondo. Infatti partner dell’iniziativa è “Mirabilia Network” che promuove a livello internazionale i siti UNESCO meno conosciuti e i territori circostanti, e che contribuisce a valorizzare le bellezze paesaggistiche e il patrimonio storico italiano attraverso la creazione di servizi e strumenti promozionali, favorendo le reti tra imprese.
Tutto ruota attorno alla ricetta del Tiramisù di Tolmezzo, lasciata da Norma Pielli dell’Albergo Roma. Che verrà proposta domani presso La Scuola della sede Eataly di Chicago in una speciale masterclass. Saranno presenti all’evento Sergio Emidio Bini, consigliere per gli Affari Economici della Regione Friuli Venezia Giulia, Giovanni Da Pozzo, presidente della Camera di Commercio di Pordenone – Udine e Promos Italia (Agenzia italiana per l’internazionalizzazione). A raccontare la ricetta e la storia sarà Daniele Macuglia, tolmezzino e Visiting Research Fellow presso il Neubauer Collegium for Culture and Society presso l’Università di Chicago. “Avere un testimonial come il tiramisù per la promozione territoriale è una grande opportunità per noi ma è anche una grande responsabilità – spiega Giovanni Da Pozzo, presidente della Camera di Commercio di Pordenone Udine -. Nella patria della comunicazione e del marketing come gli USA avere uno storytelling come tiramisù per far comprendere tutta l’operosità e la capacità del nostro territorio è davvero una marcia in più. Il compito di tutti noi – conclude il presidente Da Pozzo – è valorizzare al massimo questo vantaggio competitivo che ci rende unici”.
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AMARONE ANERI PREMIATO AI FOOD AND TRAVEL ITALIA AWARDS
L’Amarone Aneri Stella ha ricevuto il premio come miglior vino rosso dell’anno in occasione della seconda edizione dei Food and Travel Italia Awards, tenutasi nella cornice del Forte Village Resort in Sardegna.
L’Amarone Aneri nasce da un’attenta selezione delle migliori uve coltivate nelle zone più vocate della Valpolicella Classica. Il vino matura per almeno 4 anni in barriques di rovere, assumendo così un’importante struttura. Il magazine Food and Travel, è un periodico internazionale nato in Gran Bretagna nel 1995, consultato da oltre 600.000 persone, distribuito in 7 lingue e ben 15 Paesi. La rivista ha deciso di esportare anche in Italia il format degli Awards, già presente negli altri Paesi del network, per premiare chi in Italia si impegna per valorizzare l’eccellenza.
DAZI, COLDIRETTI “SCURE SUL MADE IN ITALY”
E’ allarme per i risultati dell’arbitrato del Wto sulla decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di mettere dazi ai prodotti europei, che rischia di colpire pesantemente importanti settori del Made in Italy, dall’alimentare alla moda. A denunciarlo è la Coldiretti nel sottolineare che con il via libera atteso nei prossimi giorni il Governo americano potrà pubblicare sul Federal Register la lista di prodotti cui andrà ad applicare i dazi e la percentuale per ciascuna categoria. Sulla base della black list già pubblicata sul registro Federale Usa ad essere maggiormente colpiti potrebbero essere nell’ordine la Francia, l’Italia e la Germania e a pagare il conto più salato per il Belpaese sarebbe il Made in Italy agroalimentare con – spiega la Coldiretti – formaggi, vini, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, ma anche la moda.
Una mossa – denuncia la Coldiretti – sostenuta soprattutto dalla lobby dell’industria casearia Usa (CCFN) che ha addirittura scritto al presidente degli Stati Uniti per chiedere di imporre dazi alle importazioni di formaggi europei al fine di favorire l’industria del falso Made in Italy che ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni dal Wisconsin alla California fino allo Stato di New York. Un rischio grave per l’industria casearia nazionale, a partire da Parmigiano e Grana, che nei primi sei mesi del 2019 – conclude la Coldiretti – ha messo a segno un aumento del 7% nelle esportazioni a livello globale.
IL PARMIGIANO FA I CONTI SUI DAZI USA
I dazi Usa scatteranno il prossimo 18 ottobre e la tariffa che si abbatterà sul Made in Italy sarà pari al 25%. È quanto emerge dalla lista dei prodotti pubblicata dalle autorità americane dopo il via libera del Wto agli Stati Uniti.
Per il Parmigiano Reggiano, che ha negli Stati Uniti il secondo mercato export con ben 10 mila tonnellate di prodotto, il dazio passerà dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo. Questo significa che il consumatore americano acquisterà il Parmigiano Reggiano a un prezzo maggiorato: se oggi il costo è pari a circa 40 dollari al chilo, dal 18 ottobre allo scaffale sarà ben oltre 45 dollari al chilo.
“Difficile, al momento, prevedere quali saranno gli effetti immediati delle tariffe”, spiegano dal Consorzio del Parmigiano Reggiano.
“Il Parmigiano Reggiano è un prodotto di altissima qualità. Faremo del nostro meglio affinché i consumatori americani siano consapevoli del valore della nostra Dop, così che siano disposti a spendere qualche dollaro in più per avere in tavola l’autentico Re dei Formaggi – ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del consorzio – Siamo amareggiati perché si va a colpire ingiustamente uno dei settori più forti della nostra economia. L’Italia, che non c’entra nulla con il consorzio Airbus (ne fanno parte la Francia, la Germania, la Spagna e il Regno Unito), si trova a pagare una bolletta veramente insensata. A questo punto servirà un piano di intervento straordinario dell’Unione Europea per evitare che gli effetti dei dazi diventino traumatici per le filiere coinvolte”.
A ROMA LA SETTIMANA DELLA CUCINA ARGENTINA
Al via una settimana per conoscere l’enogastronomia argentina e apprezzarne le ricette realizzate con i migliori prodotti italiani. L’ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, Aeroporti di Roma e Plaza Premium Lounge hanno presentato la prima edizione della settimana dell’enogastronomia argentina a Roma.
“Roma Fiumicino è uno dei principali mercati europei per i flussi con l’Argentina. Abbiamo circa 300.000 passeggeri che ogni anno si muovono – grazie ad Alitalia e Aerolineas Argentinas – fra Roma e Buenos Aires. Trecentomila passeggeri all’anno rappresentano una crescita del 30% rispetto a tre anni fa. In tale contesto si inseriscono eventi come questo, che legano i due paesi, in una lounge che rappresenta il senso del lusso e dell’ospitalità che Fiumicino vuole esprimere”, ha spiegato Raffaele Pasquini, head of marketing & business development di aeroporti di Roma.
Per tutta la settimana, fino all’11 ottobre, all’interno della lounge del gruppo Plaza Premium, sarà possibile degustare i piatti rivisitati dagli Chef Cristiano Catapano, Laura Marciani, Dino De Bellis e il maestro pasticcere Giovanni Cagnazio, che uniranno i prodotti doc italiani alle ricette tipiche argentine, fra cui dulce de lece (una crema dolce); empanadas; dulce de batata; dulce de membrillo e yerba mate, un’erba alla base della tipica bevanda argentina.
Per Tomas Ferrari, ambasciatore dell’Argentina in Italia, “è un’opportunità per far conosce la gastronomia argentina, in Italia”. In considerazione dell’incremento dei flussi di passeggeri, per l’anno prossimo “si potrebbe pensare a un terzo volo diretto”, ha sottolineato Ferrari. Anche se nulla, in merito, è ancora definito.
“Siamo orgogliosi di aver organizzato questo evento in collaborazione con Adr e con l’Ambasciata Argentina. I passeggeri provenienti dal Sud America, ad oggi, rappresentano per la nostra lounge una percentuale davvero significativa e in costante crescita”, ha osservato Analia Marinoff, general manager di Plaza Premium Lounge.
CON 2 MILIONI DI ETTARI RECORD SUPERFICI BIO
Sono stati presentati al Sana di Bologna i dati elaborati dal SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) per il Mipaaft relativi all’agricoltura biologica per l’anno 2018. Secondo le analisi effettuate nel 2018 in Italia si è arrivati a sfiorare i 2 milioni di ettari di superfici biologiche, con un incremento rispetto al 2017 di quasi il 3%. Ciò si è tradotto in 49 mila ettari in più in soli 12 mesi: una crescita non solo in termini di superfici ma anche di soggetti coinvolti nel settore, che hanno raggiunto le 79.000 unità, con un incremento rispetto all’anno precedente di oltre il 4%. Dal 2010 gli ettari di superficie biologica coltivata sono aumentati di oltre il 75%, e il numero degli operatori del settore di oltre il 65%. Ad oggi – secondo i dati -, la superficie biologica raggiunta nel 2018 nel territorio italiano equivale all’estensione della Regione Puglia. L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2018 il 15,5% della SAU nazionale, e questo posiziona l’Italia di gran lunga al di sopra della media UE, che nel 2017 si attestava al 7%.
“L’Italia è leader in Europa per numero di operatori biologici – dichiara la ministra Teresa Bellanova – e l’incremento dei terreni destinati a queste coltivazioni è un buon segnale. Vogliamo lavorare per rendere sempre più sostenibili le nostre produzioni e per garantire sicurezza al consumatore attraverso controlli rigorosi. Serve presto la legge sul biologico. È stata approvata in prima lettura e nei prossimi giorni incontrerò i parlamentari proprio per accelerare su questo fronte. Come è un obiettivo irrinunciabile aumentare le mense biologiche certificate, istituite in Italia grazie a una scelta del Pd. Le nostre imprese meritano regole più chiare, efficaci e meno burocratiche. Diamo una mano ai nostri agricoltori e cibo di qualità alle bambine e ai bambini. Questi numeri evidenziano anche il successo di una fiera come il Sana, ormai punto di riferimento internazionale per il bio”, conclude.









