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NEL PRIMO SEMESTRE VENDITE BIRRA +4%

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In occasione della Giornata Internazionale della Birra, manifestazione che per il 3 agosto prevede celebrazioni in oltre 200 città in tutto il mondo, AssoBirra, l’associazione che riunisce circa 40 associati tra grandi, medi e piccoli birrifici, insieme con le 2 malterie, ufficializza la nascita di “AssoBirra Monitor”, report quadrimestrale sull’andamento delle vendite in Italia registrate dalle imprese aderenti all’associazione, rappresentative di più del 70% del mercato italiano. Il primo semestre si è chiuso con una crescita del 4% rispetto allo scorso anno, confermando, quindi, un trend positivo per il settore. I prossimi mesi saranno un periodo chiave per i risultati dell’anno considerato che la stagione cruciale per la birra va da maggio a settembre, un intervallo di tempo in cui ogni anno si registra quasi il 50% delle vendite complessive.

I dati di metà anno testimoniano come quello birrario sia un settore in fermento, sia in termini di produzione che di consumi.

Negli ultimi anni sempre più categorie di italiani si sono avvicinati alla birra facendola diventare parte integrante della loro dieta mediterranea. Nell’ultimo quinquennio si è poi assistito anche ad una crescita delle birre speciali, a testimonianza di come il “palato collettivo” degli italiani sia costantemente alla ricerca di nuovi gusti e sapori.

Parallelamente, sul fronte produttivo, è esploso il fenomeno dei micro birrifici, mastri birrai in gran parte giovani che in tutta Italia hanno fatto della birra artigianale una professione. Tutti gli investimenti che hanno riguardato questo settore hanno favorito nell’ultimo anno una crescita dell’occupazione dell’intero comparto brassicolo di 3000 unità, anche se in Italia la birra resta l’unica bevanda da pasto a pagare le accise. 

 

IL VINO TASCA D’ALMERITA ALLA CONQUISTA DEL MONDO

SACE SIMEST, il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, ha perfezionato due operazioni di finanziamento per un importo complessivo di 1,1 milioni di euro per sostenere l’espansione all’estero di Tasca D’Almerita, storica azienda siciliana attiva nel settore della produzione e commercializzazione di vino. Le linee di credito da 0,6 e da 0,5 milioni di euro, erogate rispettivamente da BNL Gruppo BNP Paribas e da Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno, sono entrambe garantite da SACE. Le risorse saranno utilizzate per rafforzare la presenza di Tasca D’Almerita e dei suoi brand in mercati strategici come Stati Uniti e Germania e a valutare nuove geografie di opportunità. 

“Siamo molto soddisfatti della collaborazione con SACE SIMEST – ha dichiarato Alberto Tasca, Amministratore Delegato di Conte Tasca D’Almerita -. Riteniamo fondamentale poter contare su una partnership del genere per poter consolidare la nostra presenza all’estero e far conoscere sempre di più nel mondo la qualità del nostro vino. Puntiamo a dare seguito a questa collaborazione per sostenere i nostri progetti di crescita verso nuove destinazioni.”

SACE SIMEST – presente nella regione con l’ufficio di Palermo – conferma il proprio impegno a favore delle PMI siciliane che esprimono al meglio l’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Nel 2017 SACE SIMEST ha mobilitato circa 100 milioni di euro a favore di oltre 460 aziende siciliane. 

 

Tasca D’Almerita, con i suoi 200 anni di storia, è una delle realtà più apprezzate nel panorama italiano vitivinicolo. Alla storica tenuta di Regaleali, situata nel cuore della Sicilia – al confine tra le province di Palermo e Caltanissetta – si sono aggiunte nel tempo altre 4 tenute rappresentative di altrettanti territori vocati, in cui vengono coltivate varietà distintive e prodotte quasi 4 milioni di bottiglie all’anno, destinate ai circa 4.000 clienti in Italia e nel mondo. 

Nel 2010 l’azienda ha aderito al progetto SOStain, un innovativo programma di viticoltura ecosostenibile che mira alla progressiva riduzione degli impatti sull’ambiente della produzione industriale. Grazie a questo progetto, sostenuto dal basso e scientificamente avanzato, nel 2017 Tasca d’Almerita ha ottenuto una certificazione da parte di Certiquality, che attesta l’osservanza dei requisiti di sostenibilità ambientale e l’impegno a perseguire uno sviluppo rispettoso del territorio, socialmente equo ed economicamente efficace. 

 

Il 2017 è stato un anno molto positivo per il mercato mondiale del vino, che ha visto crescere gli scambi del 7,6% rispetto all’anno precedente, per un totale di oltre 31 miliardi di euro. I Paesi avanzati si confermano tra i maggiori consumatori di vino, in particolare Stati Uniti e Germania da sole importano circa un quarto della produzione mondiale in valore, ma si affacciano sul mercato anche nuove geografie come Cina, Giappone, Vietnam e Argentina che per un Paese esportatore come l’Italia possono rappresentare delle interessanti opportunità. Le imprese italiane, da sempre ben posizionate nella produzione e commercializzazione di vino, lo scorso anno hanno venduto all’estero 6,2 miliardi di euro di prodotti (+6,4% rispetto al 2016), il 49% al di fuori dell’Unione Europea. I prossimi anni si confermeranno molto positivi per l’export italiano del settore e per l’intero comparto degli alimentari e bevande che, secondo le previsioni del nuovo Rapporto Export SACE SIMEST, crescerà a un tasso del 7,2% nel 2018 e del 5,6% in media all’anno nel periodo 2019-2021.

 

SVELATO GENOMA GRANO TENERO

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Il grano tenero non ha più segreti: il suo genoma è stato sequenziato grazie al lavoro – durato 13 anni – di oltre 200 scienziati, appartenenti a 73 istituti di ricerca in 20 nazioni. Per l’Italia ha partecipato il CREA, il più importante ente di ricerca agroalimentare del nostro Paese. 

La ricerca, appena pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Science, è stata condotta dall’IWGSC (International Wheat Genome Sequencing Consortium) un consorzio di collaborazione internazionale pubblico e privato, con 2.400 membri in 68 paesi. L’articolo scientifico descrive il genoma della varietà di riferimento per il frumento tenero, Chinese Spring. La sequenza genomica del Dna dei 21 cromosomi del frumento tenero, è di altissima qualità, la migliore mai ottenuta fino ad oggi per questa specie. Questo consentirà la produzione di varietà più adatte ai cambiamenti climatici e più sostenibili, con rese più elevate e una migliore qualità nutrizionale.

Un risultato importante se si pensa che il grano tenero costituisce l’alimento base di oltre un terzo della popolazione mondiale e rappresenta quasi il 20% del totale delle calorie e delle proteine consumate in tutto il mondo, più di ogni altra fonte di cibo. Inoltre, costituisce anche una fonte importante di vitamine e minerali.  

Il CREA ha contribuito all’annotazione manuale del genoma del frumento (cioè il riconoscimento dei singoli geni all’interno delle 15 miliardi di basi dell’intero genoma) attraverso la propria esperienza nello studio della resistenza delle piante al freddo, riconosciuta a livello internazionale. Il gruppo di ricerca del CREA, coordinato da Luigi Cattivelli, direttore del CREA Genomica e Bioinformatica, ha capitalizzato l’esperienza accumulata in due decenni di lavoro su questo argomento ed ha identificato i geni CBF nel nuovo genoma, un risultato che consentirà una miglior comprensione dei meccanismi di adattamento ai cambiamenti climatici. “Le nuove conoscenze sul genoma del frumento tenero ed il fatto che il CREA sia parte di questa iniziativa – afferma Luigi Cattivelli, coordinatore CREA dello studio –  possono fornire l’occasione per rivitalizzare il comparto tramite collaborazioni pubblico-private che consentano di trasferire le più avanzate conoscenze genomiche in nuove varietà resistenti alle malattie e più efficienti nell’uso delle risorse e più produttive. Un’azione indispensabile per un’agricoltura nazionale sostenibile capace di produrre alimenti di qualità”.

 

PREZZI INGROSSO, POLLO E BURRO IN CALO A LUGLIO

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Tornano a scendere a luglio i prezzi all’ingrosso delle carni (-1,8% rispetto a giugno), spinti al ribasso dal forte ridimensionamento osservato per le carni di pollo. L’indice dei prezzi all’ingrosso elaborato da Unioncamere e BMTI ha mostrato infatti a luglio una caduta del 14,6% per le carni di pollo, dipesa dalla forte contrazione della domanda avvenuta nella prima parte del mese. Una flessione che ha riportato in negativo anche la variazione rispetto allo scorso anno (dal +10,6% di giugno al -7,8% di luglio). Il segno “meno” ha interessato a luglio anche le carni di coniglio (-3,3% rispetto a giugno), che hanno dunque proseguito la congiuntura negativa in atto dal mese di aprile. I prezzi attuali si mantengono comunque in linea con lo scorso anno. Variazione rispetto a dodici mesi fa che rimane negativa invece per le carni suine (-4,7%), sebbene luglio abbia registrato un nuovo aumento mensile (+4,5%). Tra le carni rosse, leggero rialzo per le carni bovine, i cui prezzi si confermano peraltro più alti rispetto allo scorso anno (+3,5%).

Prezzi in lieve discesa nel comparto di latte e formaggi (-1,6% rispetto a giugno), all’interno del quale è spiccato il robusto calo per la panna (-10,1%), dettato soprattutto dalla domanda limitata. A monte della filiera, dopo i rialzi osservati nel secondo trimestre dell’anno, i prezzi del latte spot hanno mostrato segnali di stabilità a luglio (-0,3% su base mensile). Un quadro che per il comparto lattiero-caseario appare tutt’altro che roseo anche rispetto a dodici mesi fa, con i prezzi che cedono il 4,1% nel complesso. Significativa la diminuzione osservata per il latte e la panna, in entrambi i casi superiore ai dieci punti percentuali. Segno “meno” rispetto allo scorso anno che permane per i formaggi a lunga stagionatura (-3,6%).

Nel comparto degli oli e grassi, dopo una serie di ribassi in atto sin dall’inizio della campagna commerciale, i listini all’ingrosso degli oli di oliva sono tornati a mostrare un deciso rialzo a luglio (+5%). Crescita imputabile ai timori che si riscontrano per la prossima campagna, in particolare nelle aree produttive più importanti, a causa delle avversità climatiche delle passate settimane.

Tra le materie grasse, pesante battuta d’arresto, invece, per il burro (-9% rispetto a giugno), il cui mercato anche a livello comunitario è stato interessato da forti ribassi. Pur a fronte di dinamiche mensili contrapposte, olio di oliva e burro accusano una pesante riduzione rispetto allo scorso anno, superiore al 20%.  

Prezzi all’ingrosso in crescita nel comparto di riso e cereali (+1,8% su base mensile), grazie all’incremento riscontrato per la semola di grano duro (+2,9%) e per il riso. In particolare, il mercato della semola – la materia prima utilizzata per la produzione della pasta – ha mostrato una maggiore vivacità rispetto ai mesi scorsi, in coincidenza con l’avvio della nuova campagna del grano duro. Segnali di aumento, ancorchè di lieve entità, per le farine di grano tenero, in un mercato che a luglio ha invece registrato crescenti tensioni per i prezzi dei grani, a causa dei timori su una possibile forte contrazione dei raccolti in Europa Settentrionale, nell’area del Mar Nero e in Australia.

 

VINO, ITALIA PRIMO PRODUTTORE AL MONDO

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L’Italia si conferma primo produttore al mondo per la vendemmia 2018: 49 milioni di ettolitri di vino e un +15% di produzione stimata rispetto al 2017. 

Questi i dati che emergono dalle previsioni vendemmiali elaborate da Unione Italiana Vini e Ismea per l’Osservatorio del Vino e presentate al ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, alla presenza del ministro Gian Marco Centinaio. “Una buona vendemmia che permetterà al settore vitivinicolo italiano di riprendersi dopo un anno difficile”, afferma Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini. 

“La produzione è stimata in 49 milioni di ettolitri, con un incremento del 15% rispetto ai 42,5 milioni dello scorso anno, che riavvicina l’Italia alle medie pre-2017. Una crescita produttiva rilevante – aggiunge – che delinea un quadro nel complesso positivo seppur con qualche criticità, in particolare al Sud, influenzato da un’estate segnata dalla piovosità consistente che ha messo in difficoltà i produttori di alcune regioni”. 

“La viticoltura italiana, in larga parte, ha saputo affrontare questo bizzarro andamento stagionale con attenzione, tempestività e professionalità, consentendo al nostro Paese di confermare anche quest’anno la propria leadership produttiva a livello mondiale”. 

La crescita della produzione, secondo i dati, vede il Nord con un +17%, il Centro +21% e il Sud +10%, mentre sul podio c’è il Veneto con 11,2 milioni di ettolitri, la Puglia con 9,1 milioni di ettolitri e l’Emilia Romagna con 7,7 milioni. A seguire la Sicilia con 4,3 milioni di ettolitri e l’Abruzzo con 3,3 milioni. “L’attuale quadro della vendemmia 2018 presenta una tendenza produttiva che fa ben sperare per l’intero comparto del vino. 

Per poter sfruttare tutte le potenzialità del mercato occorre incentivare la crescita del settore investendo su ricerca, innovazione e puntando sulla semplificazione per rendere le nostre aziende sempre più competitive sui mercati internazionali”, sottolinea il ministro Gian Marco Centinaio. 

“Il vino è un prodotto con un forte appeal a livello internazionale, ambasciatore del Made in Italy nel mondo, veicolo e simbolo dell’ideale di qualità e unicità dei prodotti italiani. Proprio per questo, il Mipaaft ha sbloccato il bando per la promozione Ocm Vino e ha costituito il Comitato nazionale vini DOP e IGP. Vogliano costruire una nuova strategia di settore – conclude – perché per andare sui mercati internazionali la promozione è fondamentale. La strada è lunga e la vera sfida del prossimo futuro sarà quella di creare e far proprio il differenziale positivo di valore legato alla distintivita’  del vino italiano, investendo sulla differenziazione dell’offerta e sulla qualità, due elementi che rendono uniche le nostre realtà vitivinicole”. 

 

AGRINSIEME INCONTRA MINISTRO CENTINAIO

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Una delegazione di Agrinsieme, guidata dal coordinatore Franco Verrascina e composta da Massimiliano Giansanti, Giorgio Mercuri, Mauro Di Zio e Giampaolo Buonfiglio, è stata ricevuta al Mipaaft dal ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio.

“Durante l’incontro sono state affrontate numerose criticità del sistema agroalimentare nazionale, con particolare riferimento alla Pac post 2020, alla situazione dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura-Agea, ai Programmi di sviluppo rurale-Psr e alla semplificazione amministrativa. Il ministro ha ascoltato con attenzione le proposte presentate dal coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari”, si legge in una nota di Agrinsieme.

“Tra i numerosi altri temi trattati durante il confronto, giudicato positivo e costruttivo da tutti i partecipanti, ci sono gli accordi di libero scambio, questione sulla quale il coordinamento ha ribadito l’importanza di condurre sempre un’analisi preventiva sull’impatto di eventuali nuove concessioni e di valutare le condizioni che i Paesi terzi impongono all’import di prodotti agricoli, gli scambi commerciali, l’internazionalizzazione, l’occupazione, i consumi, l’aggregazione, la ricerca e la digitalizzazione – prosegue la nota -. Una particolare riflessione è stata poi dedicata al turismo, la cui delega è stata assegnata al Mipaaft, e che ad avviso del coordinamento costituisce una leva importante per rilanciare il settore primario e valorizzare, di riflesso, l’enogastronomia e il lavoro degli agricoltori”.

 

WEEKEND DI FESTA A MENFI CON INYCON

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I fiori a Palazzo di città, la terra delle contrade nella piazza principale, la sabbia di Porto Palo di Menfi che diventa esperienza artistica tra le mani di Stefania Bruno. Non solo il vino protagonista della 23ma edizione di Inycon a Menfi (Agrigento), che sabato e domenica spalanca le porte della città con un #ProfumoDiFesta che anticipa l’edizione 2019, le cui date saranno svelate – per la prima volta – già al termine dell’evento di quest’anno. Convegni, degustazioni, un happening organizzato in collaborazione con gli alunni dell’I.C. Santi Bivona di Menfi, il teatro dei burattini che racconta il mito di Demetra e Persefone (a cura del Teatro degli Spiriti), live music nelle vie del centro, installazioni artistiche e un wine bar in piazza per degustare i vini di un territorio da sempre vocato alla tradizione vitivinicola di qualità.

“Rivolgo i più sinceri complimenti all’amministrazione comunale e all’intera comunità di Menfi – dice l’assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo – per aver realizzato una manifestazione come ‘Inycon Overture 2018’ che mette al centro la tradizione, l’eccellenza e la produttività di un territorio straordinario. Per questa ragione l’Assessorato al Turismo non poteva non sostenere un evento che ormai è divenuto epicentro turistico nazionale e internazionale e che ha come prodotto simbolo il magnifico vino che si produce in Sicilia”.

Il viaggio di Inycon prenderà il via proprio dai vigneti, con una tappa speciale del progetto “In viaggio tra i filari”, ideato da Gianfranco Cammarata, giovane appassionato di vino e ristoratore palermitano, che a bordo del suo bus Volkswagen T2 arancione del 1971, attraversa, narrandola, la Sicilia del vino; significativa sarà la prima cerimonia di consegna della terra delle contrade di Menfi a Palazzo di Città. Spazio anche all’approfondimento col convegno “Menfi e La Sua Terra”, a cura dell’Assessorato Regionale al Turismo e alla Cultura, e il talk show “2018, anno del cibo italiano” in collaborazione con la Libera Università Rurale.

VERONAFIERE, IN BRASILE WINE SOUTH AMERICA

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E’ stato il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, a tenere a battesimo la prima edizione di Wine South America, la fiera internazionale del vino organizzata da Vinitaly-Veronafiere attraverso la sua controllata Veronafiere do Brasil.

In programma a Bento Gonçalves (RS), la manifestazione ha l’obiettivo di legare nel nome del vino il Sud America con l’Europa: da una parte le esportazioni dei Paesi produttori verso il Mercosur, dall’altra la creazione di joint venture e collaborazioni tra aziende brasiliane e italiane, e non solo.

“Il vino è la chiave che ci apre le porte del mondo – afferma Centinaio -, una vera e propria cultura, il racconto del nostro saper fare, che iniziative come queste evidenziano al meglio. Ho detto da subito che era necessario un cambio di passo per compiere un salto di qualità. Le nostre imprese non possono farlo da sole. Ecco perché sono al loro fianco. Per stringere nuove intese, per rafforzare i rapporti commerciali già esistenti, esplorare insieme nuovi mercati e sfruttare le sfide dell’innovazione. Abbiamo tutte le carte in regola per farlo ed esportare così non solo le nostre produzioni ma l’intero sistema Italia”.

“È un evento, questo, a cui crediamo molto – sottolinea il vice presidente di Veronafiere Romano Artoni, presente in Brasile – perché il nostro Paese non è solo in grado di aumentare il proprio mercato del vino verso il Sudamerica ma anche di creare le condizioni per un’enologia importante in queste aree. I 25 milioni di italo-brasiliani sono un punto di partenza culturale fondamentale, ora dobbiamo lavorare per far sì che il know how italiano possa fare matching con questo valore aggiunto”.

“Siamo alla prima edizione ma la propensione a lavorare insieme è comprovata dalle presenze sempre maggiori degli operatori presenti a Vinitaly: solo nella scorsa edizione abbiamo contato circa 2.200 operatori del Sud-Centro America, di cui un migliaio brasiliani. Ora puntiamo ad un upgrade, dal made in al made with, ben condiviso dal ministro Centinaio”, afferma il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.

Sul fronte delle vendite, secondo il focus di Nomisma Wine Monitor realizzato per Vinitaly, in Brasile il vino made in Italy ha registrato nel 2017 un balzo notevole, con un incremento del 48,6% a valore pari a un corrispettivo di 34,6 milioni di euro e una quota di mercato del 10,6%. Bene anche nei primi 8 mesi di quest’anno: con il sorpasso, secondo le dogane, del Belpaese sulla Francia e un’ulteriore crescita del 15,9% a quasi 20 milioni di euro, valore che pone l’Italia al 4° posto tra i fornitori del Paese dietro a Cile (market leader con 79 milioni di euro), Argentina e Portogallo.

Complessivamente, lo scorso anno i Paesi dell’area Mercosur (più Cile) hanno importato vino per un totale di oltre 444 milioni di euro, con il Brasile protagonista della domanda a 325 milioni di euro, seguito dal boom di ordini di Argentina (57 milioni di euro) e Paraguay (44 milioni di euro), cresciute nel biennio 2015-2017 rispettivamente del 779% e 76%.

Centottanta gli espositori di Wine South America, provenienti da 9 Paesi (Brasile, Cile, Argentina, Australia, Italia, Uruguay, Slovenia, Austria e Svizzera) per 10mila visitatori sudamericani attesi tra importatori, esportatori, distributori e operatori di Gdo, Horeca e hotellerie. Tra le merceologie, un’area è dedicata anche ai prodotti agroalimentari e al caffè.