Agroalimentare

Ippica, i compiti di vigilanza ai Carabinieri Tutela Agroalimentare

ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha deciso di investire sull’ippica “perchè ci sono tante competenze inespresse che devono essere rivitalizzate e adeguatamente valorizzate affinchè l’ippica italiana del 2030 possa riproporsi come spettacolo e intrattenimento, oltre che come passione, divertimento e anche hobby”.
La visione strategica di medio e lungo periodo si basa su una nuova “cultura ippica”, una nuova filosofia basata su un approccio manageriale più moderno, oltre che sui presupposti che storicamente hanno fatto dell’ippica un’eccellenza. In base a questo approccio, “bisogna riportare il cavallo (e il suo benessere) e il rapporto uomo-cavallo al centro di ogni progetto di rilancio, affinchè si superi una certa diffidenza che, nel corso degli ultimi anni, ha minato la credibilità del settore. La trasparenza e la legalità costituiscono il naturale presupposto per attuare un radicale processo di riforma e di maggiore incisività dell’azione ministeriale”.
Tra le numerose iniziative già attuate, nel 2023, è stata istituita una nuova Direzione Generale, interamente dedicata al settore, con l’obiettivo di avere una visione strategica e di implementare la riforma che il settore chiede da anni, e a partire dal mese di settembre nominato il nuovo Direttore Generale, Remo Chiodi. Con l’istituzione di una nuova Direzione Generale si è deciso di dare impulso alla riorganizzazione dell’intero settore “in un’ottica più fluida ed efficiente, attraverso l’ottimizzazione di alcuni processi e procedure, per essere in linea con gli standard internazionali”, si legge in una nota.
L’obiettivo è “rendere l’ippica italiana più credibile nel contesto internazionale nonchè sviluppare negli operatori di settore un approccio più imprenditoriale, con l’apporto di competenze e risorse private, anche attraverso idonee forme di partenariato pubblico-privato, ad esempio per la gestione degli ippodromi”.
Con l’imminente pubblicazione del decreto di riorganizzazione degli uffici del Ministero, già nelle prossime settimane, la Direzione Generale per l’Ippica sarà ulteriormente potenziata, a seguito dell’istituzione di un nuovo ufficio; sono stati inoltre individuati, a seguito di procedura pubblica, tre nuovi coordinatori del settore: Stefano Sedia per il trotto, Mauro Lombardo per il galoppo e Tamara Papiccio per la programmazione delle corse, dei calendari e della Corsa Tris.
Inoltre, per rendere più diretto e collaborativo il rapporto tra Ministero e categorie di settore, è stata istituita la Consulta Nazionale per l’Ippica. I rappresentanti – che sono stati eletti a seguito di una votazione pubblica – si faranno portatori delle istanze e delle proposte utili alla crescita per il settore. La Consulta nasce esattamente con l’intento di coinvolgere nelle scelte inerenti al proprio futuro i legittimi protagonisti del settore ed è formata da allevatori, proprietari, allenatori, fantini, guidatori, rappresentanti delle società di corse che gestiscono gli ippodromi, giudici addetti al controllo tecnico e disciplinare delle corse, rappresentanti dei veterinari, dell’ANCI e della Federazione italiana Sport Equestri, nonchè da esperti del settore ippico.
In questa cornice, è stato richiesto all’Arma dei Carabinieri, già impegnata nel settore agroalimentare e, quindi, alle dirette dipendenze funzionali del ministro Francesco Lollobrigida, di rinforzare quella che da anni è stata una specifica competenza per il contrasto delle scommesse clandestine di settore da oltre 40 anni allorquando, con il Decreto Ministeriale 1° marzo 1982, veniva istituito l’odierno Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare (allora denominato Nucleo Carabinieri Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste).
“Oggi viene ripresa e rinforzata quella che, per oltre 40 anni, è stata una specifica competenza dell’Arma. Restituiamo al mondo dell’ippica un nucleo a sua tutela, in soli 16 mesi”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova Unità Ippica del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma, che si è svolta al Masaf. Alla conferenza hanno partecipato il Sottosegretario Patrizio La Pietra, il Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, il Generale di Brigata Daniel Melis del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e il direttore generale per l’Ippica del ministero Remo Chiodi.
“Il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, legato a questo dicastero, aveva come compito prioritario, dal 1982, di occuparsi di ippica e tornerà ad essere così. La trasparenza e la legalità costituiscono il naturale presupposto per attuare un radicale processo di riforma e per garantire una maggiore incisività dell’azione ministeriale”, ha evidenziato il ministro.
Alla base dell’iniziativa, l’obiettivo di rilanciare il settore, considerato strategico per l’economia nazionale, assicurare il mantenimento dell’allevamento dei cavalli e renderlo economicamente produttivo, consentire una gestione funzionale degli ippodromi.
Il nuovo nucleo del CUFA, dedicato all’ippica, è composto da 16 Carabinieri: 8 dal reparto operativo centrale di Roma e 8 dai reparti interregionali (2 da Torino, 2 da Parma, 2 da Salerno e 2 da Messina). Le loro attività, in sinergia con le unità territoriali, riguarderanno tutti gli ippodromi d’Italia e cureranno la tutela di tutto ciò che orbita intorno all’Ippica: dal contrasto alle scommesse clandestine all’impiego illecito di denaro pubblico, fino al doping.
“L’Arma, nella sua funzione, è un perno per la tutela agroalimentare. L’immagine dei Carabinieri è legata a quella dello Stato. I temi della legalità e della sicurezza sono importanti per ogni attività e impresa. Dove non ci sono queste non è possibile lavorare. Io concepisco lo Stato come un quadro di riferimento normativo che deve dare a chiunque la possibilità di sviluppare la propria attività”, ha concluso Lollobrigida.

– Foto ufficio stampa Masaf –

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Alimentare, dall’alleanza Confagricoltura-Unionfood nasce Mediterranea

ROMA (ITALPRESS) – Unione Italiana Food – tra le maggiori associazioni di rappresentanza dell’alimentare in Europa con oltre 900 marchi che finiscono sulle tavole di tutto il mondo – e Confagricoltura – la più antica organizzazione che rappresenta il 45% della produzione agricola nazionale – siglano un’alleanza che unisce mondo della trasformazione industriale e settore primario, mettendo al centro il modello mediterraneo e le sue filiere.
Nasce così l’associazione Mediterranea, una compagine che esprime un valore di 106 miliardi di euro (56 miliardi per l’industria e 49,2 miliardi per la parte agricola, incluso il valore aggiunto) e offre lavoro a oltre 650mila addetti, coinvolgendo 2/3 delle imprese agricole italiane.
Il presidente di Mediterranea è Massimiliano Giansanti, il vicepresidente Paolo Barilla.
“Con Mediterranea – dice Giansanti – intendiamo strutturare le filiere agroalimentari italiane in modo che diventino sempre più competitive sui mercati. Attraverso accordi e certificazioni a favore della tracciabilità, Confagricoltura e Unionfood insieme si impegnano a incrementare le produzioni e sviluppare accordi con soggetti terzi per sostenere l’export agroalimentare italiano. L’ambizione è quella di superare ampiamente il valore record di 63 miliardi di euro raggiunto nel 2022”.
Tra gli obiettivi della neonata associazione: rafforzare le filiere e la loro efficienza dal campo alla tavola, la sostenibilità delle produzioni e la competitività sui mercati globali, efficientare la rete logistica e dei sistemi di stoccaggio, valorizzare la dieta mediterranea, patrimonio Unesco, con attività di informazione, promozione ed educazione alimentare.
L’iniziativa affonda le radici sul successo del “Protocollo d’intesa grano duro-pasta”, con l’obiettivo di estendere il modello ad altre filiere rappresentate da Unione Italiana Food e Confagricoltura fra cui, ad esempio, quello del pomodoro o del grano tenero nelle sue declinazioni di prodotto, quali pane, pizza e dolci.
L’alleanza riporta in auge le attività del Consorzio per la Promozione della Dieta Mediterranea che, anni fa, realizzava, insieme ad ICE, campagne di promozione e informazione al consumatore valorizzando all’estero le eccellenze italiane del food.
Un’esperienza positiva che dal 2017 ad oggi ha consentito di raddoppiare sia il numero dei contratti di coltivazione tra pastai e mondo agricolo e cooperativo (da 6mila a più di 12mila), sia la superficie agricola oggetto di accordo (200.000 ettari, più del 15% dell’intera superficie agricola nazionale vocata a grano duro).
Dagli accordi di filiera provengono oggi oltre 700mila tonnellate di grano duro italiano che hanno garantito all’industria molitoria il grano “giusto” per la produzione di semole adeguate alle esigenze dell’industria pastaria e agli agricoltori italiani un’equa remunerazione, al riparo dalle oscillazioni del mercato, con premi di produzione legati al raggiungimento di specifici parametri qualitativi e di sostenibilità. Un progetto fondamentale che Unionfood e Confagricoltura intendono ora replicare su larga scala con Mediterranea.
Tra le attività previste dall’associazione, elaborare elementi, notizie, informazioni e dati relativi alla dieta mediterranea; organizzare ricerche e studi, dibattiti e convegni su temi economici e sociali di interesse; progettare e organizzare iniziative e campagne promozionali e di comunicazione per la conoscenza e diffusione della dieta mediterranea, agendo così anche come soggetto di raccolta fondi pubblici e privati destinati agli obiettivi associativi; ideare e realizzare ogni altra azione e iniziativa volta a supportare la dieta mediterranea, le sue filiere produttive o i suoi singoli prodotti, ingredienti e nutrienti.
Per Paolo Barilla, vicepresidente di Mediterranea, “la ricchezza, la varietà e la natura dei prodotti rappresentati da Unione Italiana Food sono complementari alla dieta mediterranea nel suo complesso. Per questo, insieme a Confagricoltura, abbiamo costruito una struttura per la promozione e valorizzazione delle filiere mediterranee e dei prodotti italiani di eccellente qualità che in quel paniere si collocano, in una logica di integrazione di filiera e tra più filiere, ben rappresentate da entrambi i soci fondatori. Naturalmente – conclude – l’obiettivo è aprirci in prospettiva ad altre associazioni che vogliano contribuire a promuovere una cultura che valorizzi più possibile l’apporto delle nostre produzioni all’italianità della dieta Mediterranea e delle nostre filiere. Contiamo di iniziare presto a lavorare su due filiere particolarmente rappresentative della dieta mediterranea: quella del pomodoro e del frumento tenero”.

– foto INC pr Agency per ufficio stampa Unionfood – Mediterranea –
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Carne coltivata, Lollobrigida “L’Italia non è isolata in Europa”

ROMA (ITALPRESS) – “Un’amplissima maggioranza, in Europa, appoggia la posizione dell’Italia che denuncia la carne coltivata come un pericolo dal punto di vista etico, sociale, ambientale e per la salute. Chiediamo, con il documento sottoscritto da altre 12 nazioni, di far luce su quella che noi consideriamo una minaccia. La Slovacchia, ad esempio, si è esposta affermando di essere in procinto di approvare una legge simile a quella italiana. Questa è la miglior risposta a chi continua a millantare che la legge che vieta la carne coltivata avrebbe isolato, in Europa, la nostra Nazione. Noi stiamo difendendo le nostre produzioni partendo dal diritto di precauzione, con un provvedimento firmato da me e da uno scienziato, l’autorevole professor Schillaci, ministro della Salute”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervistato nel corso della trasmissione Radio Anch’io, su Radio1 Rai.
Sull’emendamento relativo al ‘meat sounding’, Lollobrigida si chiede “quale ragione ci debba essere per una persona che voglia mangiare verdure di chiamarle carne. Una contraddizione in termini. Definizione che può essere sostituita, senza dubbio, da parole che richiamano esattamente quello che si mangia, facendo così chiarezza su quello che si acquista e, allo stesso tempo, garantendo da imitazioni anche i produttori”.
“Ieri, a Bruxelles, l’Italia ha confermato la sua netta presa di posizione in favore del mondo dell’agricoltura come mondo centrale per le nostre le nostre produzioni, che devono tendere alla sovranità e all’autosufficienza alimentare”, ha concluso il ministro.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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A Fieragricola 2024 il futuro tra innovazione e sostenibilità

ROMA (ITALPRESS) – E’ stata presentata questa mattina a Roma la 116^ edizione di Fieragricola, rassegna internazionale di agricoltura in programma a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio prossimi, con focus trasversali dedicati a meccanica agricola; zootecnia; colture specializzate come vigneto, frutteto, olivo; energie rinnovabili; chimica verde; servizi; multifunzionalità delle imprese agricole; tecnologie hi-tech per la crescita dell’agricoltura sostenibile. Alla presentazione dell’evento erano presenti il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, il sottosegretario all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Forestazione, Patrizio Giacomo La Pietra, il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, il direttore commerciale di Veronafiere, Raul Barbieri, il coordinatore scientifico di Fieragricola, Marino Berton, il senatore Matteo Gelmetti e l’europarlamentare Anna Cinzia Bonfrisco.
“Dal 1898 Fieragricola significa innovazione, progresso, spinta alla ricerca per migliorare la produttività in campo, garantire sicurezza alimentare, assicurare redditività e sviluppo alle filiere agricole e dopo 125 anni lo spirito della manifestazione è rimasto il medesimo – ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo -. Oggi siamo alle prese con nuove sfide, dai cambiamenti climatici al ricambio generazionale: fra il 2010 e il 2020 in Europa siamo passati da 12 milioni a 9 milioni di aziende agricole. Inoltre, il bisogno di cibo sano e sicuro resta un obiettivo da conseguire su scala mondiale e il ruolo dell’Unione europea, attraverso politiche mirate di crescita, deve essere rafforzato. Anche attraverso il ruolo delle fiere, luoghi di proposta, dibattito, offerta espositiva e di scambio innanzitutto culturale e formativo, prima ancora che commerciale”. Uno scambio culturale e un’apertura al dialogo e all’accoglienza che “sono connaturate a Veronafiere e alla città di Verona”, ha sostenuto il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, “e sono convinto che la prossima edizione di Fieragricola metterà in campo come ogni volta le best practice, la sicurezza, la ricerca scientifica, sfide che come amministratori ci rendono responsabili delle ricadute sul territorio”.
I numeri della 116^ Fieragricola li ha comunicati il direttore commerciale di Veronafiere, Raul Barbieri: “Undici padiglioni occupati e un’area esterna destinata alle prove dinamiche dei mezzi agricoli, 820 espositori provenienti dall’Italia e da 20 Paesi esteri (Austria, Repubblica Ceca, Cina, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Libano, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria), delegazioni e buyer internazionali provenienti da 28 Paesi accreditati (Albania, Algeria, Armenia, Azerbaijan, Cile, Costa Rica, Croazia, Danimarca, Egitto, Etiopia, Georgia, Ghana, Guatemala, Kazakhstan, Kenya, Macedonia del Nord, Mozambico, Pakistan, Polonia, Repubblica Ceca, Senegal, Serbia, Slovacchia, Spagna, Tunisia, Turchia, Ungheria e Uzbekistan) per incontri B2B specifici per ogni segmento della manifestazione, una superficie espositiva di 52mila metri quadrati occupati”.
Fieragricola 2024 ospiterà, inoltre, gli stand del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste (padiglione 8, stand I2) e di Casa Veneto di Regione Veneto (padiglione 4, stand D4), una porta aperta nel dialogo fra imprese agricole, espositori e istituzioni. “Il governo ha messo l’agricoltura al centro dell’agenda politica con l’obiettivo di migliorare il dialogo all’interno delle filiere, creare maggiore valore aggiunto e distribuirlo con maggiore equità – ha dichiarato il sottosegretario al Masaf, Patrizio Giacomo La Pietra -. Abbiamo innalzato a 6 miliardi di euro nel fondo del Pnrr le risorse per i contratti di filiera e pochi mesi fa abbiamo approvato con il passaggio in Parlamento della sperimentazione delle Tea in campo. Serve una visione e stiamo cercando di creare un piano strategico nazionale agricolo”.
Di grande richiamo la parte convegnistica, con oltre 140 convegni nei quattro giorni di manifestazione (sul sito www.fieragricola.it tutti gli appuntamenti) e un filo conduttore per la 116^ edizione della rassegna internazionale di Veronafiere: l’agricoltura nel clima che cambia. “Quella del cambiamento climatico è una delle più impegnative sfide che l’uomo si trova a fronteggiare e il mondo della produzione agricola è il più esposto – ha specificato Marino Berton, coordinatore scientifico di Fieragricola -. Dobbiamo utilizzare al meglio le innovazioni sia tecnologiche che di governance per aumentare la resilienza degli agroecosistemi ai cambiamenti. Dovremo accelerare il processo di digitalizzazione dell’agricoltura e utilizzare le nuove opportunità che la genetica responsabile ed equilibrata è in grado oggi di fornire per piante più resistenti alle alte temperature e agli stress idrici, insieme ad un approccio agronomico che ci permetta di utilizzare con più efficienza e sostenibilità le risorse naturali come l’acqua e il suolo, il sole”. I convegni e il workshop organizzati da Fieragricola sul tema del climate change, in particolare, si rivolgono agli operatori agricoli e puntano a “indicare strategie, tecniche, pratiche per attivare processi di adattamento al clima che cambia, per continuare a produrre con qualità, in modo sostenibile e competitivo”, ha chiarito Berton.
La zootecnia, con tre padiglioni, si conferma regina della manifestazione, fra spinte tecnologiche – come la robotica – e valorizzazione dei reflui nella duplice direzione della fertilizzazione organica e della produzione energetica di biogas e biometano, in ottica di circolarità dell’agricoltura.
Confermati i grandi concorsi zootecnici, nel ring allestito nel padiglione 10. Fieragricola ospiterà la 22^ edizione dello European Open Holstein, Red Holstein & Jersey Show, con le migliori bovine da latte di razza Holstein, Red Holstein e Jersey; la 54ª edizione della Mostra nazionale della razza Bruna italiana e il concorso del ceppo OB- Original Brown. Riflettori accessi anche sulla didattica, grazie alla collaborazione fra Aia (Associazione italiana allevatori) e Anafibj (Associazione nazionale allevatori razza frisona italiana, bruna e jersey) e gli istituti tecnici agrari italiani.
Focus su innovazione e digitale al padiglione 11 con il “Fieragricola Tech”, dedicato all’agricoltura digitale, ai sistemi per l’irrigazione smart, alle energie rinnovabili, agli strumenti di biosolutions per la protezione del suolo in ottica rigenerativa.
Fieragricola, inoltre, sarà l’occasione per la consegna di prestigiosi premi, assegnati da alcune delle case editrici che da decenni raccontano la storia, l’evoluzione e le prospettive dell’agricoltura. A Verona saranno infatti consegnati il “Premio Innovazione” dell’Informatore Agrario per le categorie meccanica agricola, prodotti fitosanitari e fertilizzanti, zootecnia, energie rinnovabili, start up e nuove tecnologie; i premi “Allevatore dell’anno 2023” nelle categorie bovine da latte, bovini da carne, suini; “Il contoterzista dell’anno 2023” per le categorie giovani, diversificazione, innovazione, precision farming, donne.
-foto ufficio stampa Veronafiere –
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Torna la Raccolta Punti del Mulino Bianco

PARMA (ITALPRESS) – Torna, dal 15 gennaio al 31 luglio, la nuova Raccolta Punti Mulino Bianco per l’anno 2024 dedicata a biscotti, merende e fette biscottate e che quest’anno coinvolge 77 prodotti della prima colazione. Quella tra gli italiani e le raccolte punti è una grande passione: il 93% ne segue regolarmente una, mentre il 38% (ben 13 milioni) anche più di 3 nel corso dell’anno.
Le raccolte punti Mulino Bianco raccontano una storia iniziata nel 1978 e che continua positivamente ancora oggi: l’80% degli italiani ha partecipato a una raccolta Mulino Bianco almeno una volta nella vita.
La Raccolta Punti Mulino Bianco nel 2023 ha coinvolto 1.4 milioni di persone e a portarla a termine sono stati 400.000 partecipanti, quasi il doppio dell’anno precedente. A dimostrazione di quanto le raccolte punti siano un vero e proprio fenomeno di costume nazionale, che solo negli ultimi 3 anni ha portato nelle case degli italiani quasi 1 milione di premi.
Per il 2024 la Collection Mulino Bianco si rinnova e prevede 2 premi esclusivi collezionabili con due soglie punti così da renderli sempre più accessibili. In palio il Frullotto (55 punti), un iconico mini-frullatore firmato Brandani corredato da una borraccia estraibile, utile per sperimentare nuove ricette. Raccogliendo altri 5 punti sarà, inoltre, possibile aggiungere al Frullotto una seconda borraccia estraibile.
La Felicitazza (25 punti) è invece un bicchiere in ceramica dalla grafica colorata, con doppio fondo per mantenere stabile la temperatura della bevanda e un tappo in silicone.
Un’abitudine, quella di integrare la frutta a colazione, che secondo i dati Nielsen riguarda solo 1 italiano su 5, pari a circa 11milioni di persone (il 18% della popolazione).
In particolare, 7.6 milioni di persone (12%) scelgono la frutta fresca, 5 milioni (8%) la frutta secca e 2,6 milioni (4%) quella disidratata. Il Frullotto e la Felicitazza rappresentano dunque l’alleato ideale per arricchire il primo pasto della giornata, combinando la qualità e la bontà dei prodotti Mulino Bianco con il gusto della frutta fresca di stagione che, come confermano gli esperti, è una fonte di vitamine, antiossidanti, fibre e minerali.
La prima raccolta punti Mulino Bianco viene inaugurata nel 1978. Nei 20 anni successivi il brand del Gruppo Barilla promuove 16 Raccolte Punti (dal 1978 al 1996), mettendo in palio 108 premi e suscitando l’interesse degli italiani verso questo fenomeno, che si afferma come tradizione nazionale di successo. E’ proprio in quegli anni, infatti, che oltre 20 milioni di italiani collezionano 600 milioni di “spighe” e “covoni” per il Coccio del Mulino (in 8 versioni).
Ma sono tantissimi gli oggetti promozionali che hanno fatto la storia delle raccolte punti Mulino Bianco: dal Bricco alla zuccheriera, fino ai coccini e ricettari sul pane.
Ma non solo utensili da cucina per la colazione: è il 1985 quando la raccolta punti di quell’anno si arricchisce di oggetti per la scuola del “Mugnaio Bianco” come astuccio e zaino, fino alla cintura portamonete.
Il 1987 lascia spazio alla tecnologia con la pianola tascabile, la radio cuffia e il mangiacassette, mentre nel 1988 arrivano in premio la radio e la torcia magica. Protagonisti della raccolta punti del 1991 sono i walkie talkie, marsupio e binocolo seguiti negli anni successivi dalla caffettiera con Bricco del 1992, il fornetto scalda brioche, il geo watch, la macchina fotografica impermeabile, le automobiline radiocomandate, la cappuccina, fino al karaoke system e all’agenda game con cui si chiude la stagione d’oro delle raccolte Mulino Bianco.
Ancora oggi è possibile ritrovare sul sito dell’Archivio storico del Gruppo Barilla molti di questi oggetti.

– Foto ufficio stampa Mulino Bianco –

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Confagricoltura premia progetti di agricoltura sociale

ROMA (ITALPRESS) – Un milione a sostegno dei progetti di agricoltura sociale sul territorio: è il bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, arrivato all’ottava edizione e promosso da Confagricoltura, Senior L’età della saggezza Onlus e Reale Foundation, in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, convinte sostenitrici dello sviluppo delle attività che l’agricoltura realizza nell’ambito sociale, per promuovere la solidarietà e il valore delle persone attraverso questo comparto, fondamentale elemento inclusivo. “Siamo all’ottava edizione e siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto in questi anni. Otto anni in cui le imprese hanno saputo coniugare al meglio l’esigenza produttiva, l’esigenza economica tipica dell’attività di impresa, con l’inclusione delle persone, mettendo al centro le persone”, ha detto Annamaria Barrile, direttore generale di Confagricoltura. “E’ un’esperienza che ha portato loro un milione di euro distribuiti negli ultimi 8 anni, siamo orgogliosi per essere stati da subito proattivi sul tema dell’agricoltura sociale, facciamo parte dell’osservatorio, abbiamo avviato questa iniziativa, all’inizio da soli, adesso abbiamo dei partner d’eccezione come Reale Foundation che ci aiuta da tempo su questo progetto e partner eccezionali come la rete delle fattorie sociali e l’Università Tor Vergata. Quindi è un giorno di festa, di orgoglio perchè dimostriamo ancora una volta che l’agricoltura non solo è il perno della crescita economica di questo Paese ma è anche capace di essere il perno dell’inclusione sociale”, ha aggiunto.
Angelo Santori, presidente di Senior L’Età della Saggezza Onlus, ha spiegato come “sono ormai otto anni che ci impegniamo a valorizzare i progetti di agricoltura sociale. I quattro premiati ogg confermano e rafforzano la validità del nostro impegno per sostenere le iniziative di agricoltura riconducibili alla solidarietà tra le generazioni, all’occupazione e all’assistenza sociosanitaria dei soggetti più deboli, rendendoli protagonisti di questo modello virtuoso d’inclusione e di tutela dei diritti civili”. In Italia le aziende agricole che, oltre alla coltivazione e all’allevamento, svolgono attività sociali sono cresciute del 250% in otto anni (fonte: Ismea 2020). L’agricoltura sociale è praticata dal 12,5% del totale delle imprese agricole. “Conferire questo prestigioso riconoscimento avvalora il ruolo svolto da Reale Group nel generare impatti positivi in ambito sociale”, hanno affermato Virginia Antonini, Group Chief Sustainability & Institutional Communication Officer e Luca Rossin, responsabile Reale Foundation. “Questo impegno si fonda su solide relazioni con le eccellenze del nostro Paese, come Confagricoltura. Promuovere iniziative a favore dell’agricoltura sociale crea opportunità di inserimento lavorativo per i soggetti più fragili. Questa prospettiva incarna il nostro impegno continuo a contribuire positivamente alla comunità e al benessere delle persone secondo i nostri valori”, hanno agginto. Il presidente della Rete Fattorie Sociali, Marco Berardo Di Stefano, ha ricordato che “anche quest’anno le realtà vincitrici potranno realizzare iniziative a favore di soggetti fragili. Auspico che possa riprendere presto il lavoro dell’Osservatorio nazionale dell’agricoltura sociale, completando così il percorso della legge nazionale, con la pubblicazione delle linee guida, strumenti essenziali per permettere all”agricoltura sociale di esprimente tutto il proprio potenziale”. I progetti premiati sono: “No No Aut” di Cascina Don Guanella di Lecco, un progetto educativo per accompagnare alla vita adulta i giovani a rischio di esclusione, attraverso il coinvolgimento nella filiera agricola, dalla produzione ai processi di trasformazione dei prodotti.
“Tourism 4 All” della società cooperativa agricola Narnia di Foggia: una proposta innovativa che, creando opportunità di integrazione, punta a realizzare un’occasione di inserimento sociale e un processo di cambiamento culturale. Questo progetto offre un servizio alla comunità territoriale, offrendo una vacanza a persone con disabilità fisica e/o psichica e a donne in situazione di svantaggio, nonchè a minori e a giovani in condizione di disagio sociale e alle loro famiglie.
“In Cassetta” dell’Azienda Agricola Gagliardo Briuccia Valentina è stata premiata per aver colto i nessi sociali, economici e produttivi che legano l’agricoltura a Palermo, diventando strumenti per promuovere l’integrazione di fasce deboli e fragili. Il punto di forza del progetto è la collaborazione con l’associazione che eroga servizi socioeducativi e socioassistenziali sul territorio. Il premio speciale è andato a “La Casa della Legalità di Forlì. “Terra Libera e Solidale” ha ottenuto la concessione, a Forlì, del terreno Ex Limonetti, di un’aula formativa e del circolo ex-Marini, confiscati alla criminalità organizzata. L’obiettivo è creare uno spazio verde inclusivo, per promuovere attività ed eventi insieme alla protezione ambientale, allo sviluppo sostenibile della legalità e dell’economia circolare. Nel 2023 è iniziata la realizzazione della Casa della Legalità, con un orto biologico condiviso, e sarà progettato un giardino della biodiversità e un sentiero natura, per le attività formative-naturalistiche e di educazione.
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– Foto: ufficio stampa Confagricoltura –

Sigep, l’Italia vince il Mondiale del Gelato

ROMA (ITALPRESS) – L’Italia è campione del mondo del Gelato. Alla 45esima edizione di Sigep, 11 nazioni da tutto il mondo (Argentina, Brasile, Cina, Corea del Sud, Germania, Italia, Perù, Singapore, Taipei cinese, Ungheria e Messico) hanno gareggiato alla Gelato World Cup, organizzata da Gelato e Cultura e Italian Exhibition Group, con cinque concorrenti per ogni squadra. Quella italiana era composta da Vincenzo Donnarumma, Rosario Nicodemo, Filippo Valsecchi, Domenico di Clemente e Davide Malizia.
Si è aggiudicata il secondo posto la Corea del Sud, mentre si è classificata al terzo l’Ungheria. I concorrenti sono stati valutati da una giuria internazionale presieduta da Giancarlo Timballo.
Il prossimo appuntamento con la Gelato World Cup è previsto per il 2026.

– Foto ufficio stampa Sigep –

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Inaugurata a Rimini la 45° edizione di Sigep

RIMINI (ITALPRESS) – Inaugurata questa mattina alla fiera di Rimini la 45° edizione di Sigep, il grande Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione e Caffè di Italian Exhibition Group (IEG).
Alla cerimonia d’apertura sono intervenuti il Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e il Presidente di Italian Exhibition Group Maurizio Ermeti. E’ atteso nella giornata di domani, domenica 21, il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida.
Particolarmente sentito il momento di commemorazione del Presidente Lorenzo Cagnoni, scomparso a settembre scorso, a cui è stata intitolata la Cupola-Hall Sud, in ricordo del suo instancabile e prezioso impegno in favore della crescita e dell’affermazione delle manifestazioni fieristiche di Italian Exhibition Group.
“Abbiamo voluto legare per sempre al quartiere fieristico di Rimini il nome del nostro amato Presidente Lorenzo Cagnoni – ha esordito l’attuale presidente, Maurizio Ermeti – per la straordinaria dedizione che ha avuto per questa fiera, creando un’eccellenza che produce un enorme valore aggiunto per tutto il territorio riminese. La leadership di Italian Exhibition Group, infatti, è stata conquistata attraverso l’organizzazione di manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali, anche grazie al supporto di una terra viva e partecipativa come la nostra. Per Sigep oggi sono qui più di 500 top buyer provenienti da 84 Paesi dell’Europa e del resto del Mondo. Siamo già in Cina e, da quest’anno, saremo anche a Singapore”.
Jamil Sadegholvaad, Sindaco di Rimini, ha evidenziato il forte legame della città con la manifestazione: “Sigep è Rimini. Rimini è Sigep. L’evoluzione di questa manifestazione fieristica di livello mondiale corre parallela al fascino di questa città, al suo appeal internazionale e soprattutto alla sua vocazione di città continuamente aperta e ospitale. Il 2024 che si apre con un Sigep che i numeri dicono già da record è la migliore dimostrazione di come questo territorio, nonostante tutto, abbia ogni anno la capacità di rilanciare e crescere, non solo in virtù dei numeri ma prima di tutto della qualità e dell’eccellenza della proposta”.
“La filiera dell’agroalimentare – ha sottolineato Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna – rappresenta uno dei pilastri dell’economia dell’Emilia-Romagna: il nostro biglietto da visita nel mondo, grazie a prodotti e marchi conosciuti per la loro qualità eccezionale, ma anche uno straordinario patrimonio di competenze e passione. Sigep ne fa parte da tempo grazie alla sua capacità di aprirsi ogni anno di più ai mercati internazionali e di investire sulla qualità e l’innovazione dei suoi prodotti. Come Regione siamo orgogliosi di ospitare questa manifestazione, punto di riferimento mondiale di questo settore così presente nella vita di tutti noi”.
In conclusione, Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato, ha ribadito l’unicità delle eccellenze del dolce made in Italy, a partire dal know-how dei professionisti italiani, che contraddistinguono il nostro Paese nel mondo: “Sigep rappresenta una straordinaria vetrina per l’arte dolciaria italiana e internazionale. I nostri artigiani e le filiere produttive di dolci, gelato, cioccolato, pane e caffè ritroveranno a Rimini l’occasione per mostrare la qualità dei loro prodotti, sia quelli da gustare, sia i macchinari e le attrezzature utili a produrli e commercializzarli. I professionisti del nostro Paese sono in grado di coniugare come nessun altro, tradizione e innovazione, inventiva e capacità tecnica, territorialità e visione internazionale. Grazie a loro, l’Italia occupa un ruolo di leadership mondiale, in particolare nel settore del gelato, e può aspirare a conquistare nuovi mercati, con importanti ricadute sul piano economico per tutto il Paese”.
Durante i cinque giorni di Sigep, i 28 padiglioni della fiera di Rimini raccolgono le principali proposte del mondo del foodservice dolce, tra innovazioni di prodotto, nuovi trend di consumo, show-cooking con i più autorevoli Maestri del dolce artigianale.
Tra le tendenze, sia in pasticceria, sia in gelateria, il ritorno della frutta tra gli ingredienti principali, per assecondare le esigenze salutistiche. In questo senso va anche la crescita del gelato senza zucchero. Ma c’è pure chi ha scelto di rompere gli schemi proponendo il gelato in versione salata.
Grandi sorprese dal mondo cioccolato, con la nascita delle cuvèe composte da diverse origini di cioccolati. Da snack e ingredienti per comporre taglieri da aperitivo per i vegani ai nuovi gusti del burro, aromatizzato con salmone o curry, passando per il caffè prodotto con i gusci del chicco, l’aria che si respira tra i padiglioni è legata alle prospettive future relative alle evoluzioni dei consumi e a quelle novità in grado di proporre contesti e scenari originali. Contesti che vanno dal prodotto al packaging, passando per le più moderne tecnologie di macchinari e dall’attenzione alla sostenibilità ambientale, a partire proprio da alcuni stand presenti a Sigep: riciclabili, progettati per durare diversi anni e che riducono del 50% la produzione di rifiuti.
-foto ufficio stampa Sigep-
(ITALPRESS).