Agroalimentare

Riparte dal Far-East la promozione internazionale di Vinitaly

VERONA (ITALPRESS) – E’ l’Estremo Oriente la prima destinazione di Vinitaly Preview 2024, il programma di promozione internazionale della manifestazione di bandiera del vino made in Italy che, a partire da oggi, sbarca prima a Seoul e poi a Tokyo (lunedì 15/1) per incontrare oltre 100 operatori e professionisti del settore. I due appuntamenti rappresentano le tappe di ripartenza della staffetta in 10 mercati strategici della domanda di vino italiano all’estero partita ad ottobre 2023, una maratona internazionale che quest’anno, dopo Corea del Sud e Giappone, volerà in Svezia, Austria, Regno Unito e Belgio. Queste iniziative si inseriscono nel più ampio piano di internazionalizzazione di Vinitaly, che prevede rassegne e roadshow per un totale di 19 eventi in 14 Paesi.
A incontrare gli operatori specializzati nella capitale coreana assieme al presidente di Veronafiere Federico Bricolo saranno l’Ambasciatrice d’Italia a Seoul, Emilia Gatto, e Ferdinando Gueli, direttore Ice Seoul. Il lunedì seguente il presidente si sposterà a Tokyo, dove accoglierà gli stakeholder giapponesi con il presidente di Ice Matteo Zoppas, Gianluigi Benedetti, Ambasciatore d’Italia in Giappone, Anna Iele, esperta agricola della Sezione per le Politiche Agroalimentari dell’Ambasciata, e il direttore dell’Ufficio ICE di Tokyo, Gianpaolo Bruno.
“Ripartiamo con il format che negli ultimi anni ci ha consentito di intercettare operatori, stakeholder e professionisti stranieri altamente qualificati – commenta Federico Bricolo, presidente di Veronafiere -, in un’area geografica molto interessante per il vino italiano ma dove soffriamo ancora troppo il confronto con i competitor francesi”. Tra le maggiori potenze economiche dell’Asia, la Corea del Sud è infatti una piazza di approdo sempre più strategica, in particolare per le produzioni di qualità di tutte le tipologie enologiche. Le importazioni di vino (favorite da un rilevante aumento del reddito pro-capite) sono più che raddoppiate tra il 2019 e il 2022, periodo in cui i vini italiani hanno registrato un balzo del +131%, solo in parte ridimensionato dal difficile contesto congiunturale dell’ultimo anno. Qui l’Italia rappresenta solo il terzo fornitore, con una quota di mercato (15%) dimezzata rispetto alla Francia. Un dominio che si riscontra anche in Giappone, dove quasi 6 bottiglie importate su 10 sono francesi e dove le etichette made in Italy conquistano solo la medaglia d’argento con il 12% del mercato. Ciononostante, con importazioni per oltre 200 milioni di euro l’anno, il Giappone è storicamente il principale partner del vino italiano in Asia. Le vendite nel Paese sono sempre più orientate verso prodotti di qualità, e oltre l’80% delle importazioni è rappresentato da vini Dop e Igp (dati Osservatorio Uiv-Vinitaly).

– Foto ufficio stampa Veronafiere –

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Aziende agrituristiche in costante aumento

ROMA (ITALPRESS) – Nel 2022 le aziende agrituristiche attive sono 25.849 (+1,8% rispetto al 2021). Nel 2004 erano poco più di 14mila, oggi il loro numero è pressoché raddoppiato. Il tasso di crescita medio annuo è del 3,8% ed è praticamente omogeneo per tutte le macroaree, con valori che vanno dal 5,5% e 4,3% del Nord-ovest e del Centro, al 3,6% e al 3% delle Isole e del Sud fino al 2,8% del Nord-est. Se si guarda all’offerta economica, sempre nel periodo 2004-2022, aumentano le strutture con il servizio di degustazione, per le quali il tasso medio annuo di variazione è +4,5%. Nel 2022 il valore corrente della produzione agrituristica è di poco inferiore a 1.517 milioni e contribuisce per il 4,4% alla formazione del valore economico dell’intero settore agricolo, sul quale gli agriturismi incidono per poco più del 2,3%. Rispetto al 2021 il valore economico del comparto aumenta del 30,5% e sembra aver così superato la forte flessione dovuta alla crisi sanitaria da Covid-19. Il 76,8% dell’intero valore economico è prodotto dalle aziende del Nord-est e del Centro, con quote rispettivamente pari al 39,9% e al 36,9%.
Ben al di sotto si posizionano il Nord-ovest (11%), il Sud (9,9%) e le Isole (2,3%). Questo divario territoriale, tuttavia, è bilanciato da una crescita omogenea in tutte le macroaree geografiche che, rispetto allo scorso anno, è del 32,5% per il Nord-est, del 30,5% per il Nord-ovest, il Sud e le Isole e del 28,4% per il Centro. Nel 2022 le nuove attivazioni sono 1.386, di queste il 46,5% sono avvenute nel Centro, il 42,8% nel Nord (significativo il 13% della Provincia autonoma di Bolzano/Bozen) e il 10,6% nel Mezzogiorno (con la Sicilia che supera il 5%). La permanenza sul mercato delle aziende al 2022 è in media di 11,4 anni (era di oltre 23 anni nel 2004). Questa forte riduzione, (in media -0,7 anni all’anno) è sicuramente dovuta anche alla maggiore concorrenza tra le aziende che, rispetto al 2004, sono aumentate del 94%. Nel 2022 gli arrivi nelle strutture agrituristiche hanno superato i quattro milioni, registrando quindi un forte recupero non solo rispetto al 2021 (+35%), ma anche rispetto al 2019 (+8,5%), l’anno pre-pandemia.
Dal confronto con lo scorso anno gli agrituristi italiani aumentano dell’11,5% e quelli stranieri oltre il 73%. Le donne alla guida delle aziende agrituristiche sono oltre 8.800 (34,1%) e sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno (+0,7%). La quota maggiore di conduttrici è al Sud (46,6%) con valori che sfiorano il 50% in Basilicata, in Campania (48%) e Calabria (47%). Nel Centro sono il 36%, con il Lazio e l’Umbria entrambi al 45% e, a livelli più contenuti, e la Toscana al 31%. Pressoché simile la quota di conduttrici nelle Isole (36%) e nel Nord-ovest (36%), dove primeggia la Liguria con il 50% di aziende guidate da donne. L’ampliamento dell’offerta economica – con l’integrazione tra i tradizionali servizi di ristorazione, alloggio e degustazione con altre attività, alcune delle quali di notevole rilevanza sotto il profilo sociale, come le fattorie didattiche, o culturale-paesaggistico (escursioni, trekking, ecc.) – è uno degli aspetti più significativi della “metamorfosi” in atto nel settore. Rispetto al 2021, anche se in misura diversa, aumentano le strutture con alloggio, ristorazione e degustazione: servizi questi che formano il nucleo più tradizionale dell’offerta agrituristica.
-foto Agenzia Fotogramma –
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BPER Banca e Agrocepi insieme per l’agroalimentare italiano

MILANO (ITALPRESS) – BPER Banca e la Federazione Nazionale Agroalimentare (Agrocepi) hanno siglato un protocollo d’intesa al fine di offrire a tutti gli associati soluzioni di sostegno per il rilancio e la crescita del settore agroalimentare.
In particolare l’accordo prevede una consulenza specialistica finalizzata all’individuazione delle soluzioni di finanziamento idonee alle esigenze delle imprese agricole ed agroalimentari associate ad Agrocepi; la diffusione di una cultura creditizia per facilitare un più ampio accesso agli strumenti di credito disegnati sulle esigenze delle imprese associate e per sviluppare la crescita manageriale delle stesse; l’istituzione di tavoli congiunti tra le Parti per l’analisi delle principali esigenze del settore, per definire lo sviluppo di progetti per l’innovazione e la valorizzazione delle filiere e/o reti di impresa ed individuare iniziative destinate ad accompagnare le aziende nella gestione dei cambiamenti e dei rischi climatici.
“Credo che l’intesa con BPER Banca sarà portatrice di quelle energie di cui le imprese agroalimentari italiane hanno senza dubbio bisogno in questa congiuntura economica particolarmente delicata. Crediamo che collaborare e creare un canale tra il mondo del credito e quello agroalimentare sia fondamentale per rafforzare le imprese. La cultura del credito è forse ancora un pò lacunosa nel nostro mondo per questo riteniamo importante farci portatori di informazioni e conoscenze”, così Corrado Martinangelo Presidente di Agrocepi.
“Siamo estremamente soddisfatti dell’accordo siglato oggi con Agrocepi – afferma Oliviero Giacomo Falconi, Responsabile Servizio Agri Banking di BPER Banca – Le aggregazioni di filiera e le reti di imprese rappresentano una delle più interessanti dinamiche nel mondo agricolo e vanno accompagnate con adeguate soluzioni creditizie e di consulenza finanziaria. L’intesa odierna fa specificamente leva su queste expertise maturate da BPER Banca che, col suo Servizio Agri Banking, mette a disposizione degli Associati di Agrocepi le competenze di un grande gruppo bancario ed una rete di specialisti dedicati presenti in ogni territorio”.
-foto ufficio stampa BPER –
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Studenti “A Scuola d’Impresa” nell’Archivio Storico Barilla

PARMA (ITALPRESS) – Barilla aderisce al progetto “A Scuola d’Impresa”, l’iniziativa presentata presso l’Università LIUC a Castellanza (VA) e nata dalla collaborazione con MuseImpresa e LIUC Carlo Cattaneo, con l’obiettivo di dar vita a un ponte tra le nuove generazioni e le eccellenze storiche del Made in Italy. In virtù di questa nuova collaborazione, Barilla lancia “Dalla storia al futuro – proposte per il museo virtuale dell’Archivio Storico Barilla”, un progetto che unisce storia e innovazione e che, a partire dal 2024, porterà gli studenti delle scuole secondarie nel cuore della storia del Gruppo, l’Archivio Storico Barilla presso la sede centrale di Parma.
I giovani studenti faranno un percorso di formazione che avrà come obiettivo creare e popolare un vero e proprio Museo Virtuale sulla storia della comunicazione di Barilla accessibile in digitale sul sito dell’Archivio Storico Barilla.
L’iniziativa Barilla è rivolta a tutti gli studenti del triennio delle scuole secondarie di II grado e si svilupperà in più fasi: in un primo momento i ragazzi visiteranno il Quartier Generale di Barilla e saranno coinvolti in attività di studio dei preziosi documenti presenti presso l’archivio Storico Barilla e nella presentazione, attraverso il lavoro a gruppi, di proposte creative.
Successivamente progetteranno l’allestimento di un museo virtuale con una selezione dell’ampio materiale dell’Archivio Storico Barilla.
“A Scuola d’Impresa” è un progetto ideato da Museimpresa, l’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, riunisce oltre 130 musei e archivi di grandi, medie e piccole imprese italiane, all’interno del Percorso per l’Orientamento e dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), con l’obiettivo sia di diffondere una conoscenza di base sulla storia dell’impresa italiana e dei suoi valori, sia di avvicinare i ragazzi ai musei e agli archivi d’impresa del Paese attraverso oggetti, documenti, invenzioni, storie che testimoniano l’intraprendenza e l’evoluzione del saper fare Italiano. Un percorso volto a sostenere gli studenti nello sviluppo delle competenze trasversali decisive per orientarsi nel percorso di studi e nelle future scelte professionali.
L’Archivio Storico Barilla nasce nel 1987 per volontà di Pietro Barilla con il compito di raccogliere, conservare e valorizzare il materiale storico relativo alla lunga vita dell’azienda e dei marchi di proprietà del Gruppo Barilla.
Gli studenti avranno l’opportunità di visitare il quartier Generale di Barilla e, attraverso il materiale presente nell’Archivio Storico Barilla, di popolare un vero e proprio Museo Virtuale sulla storia della comunicazione del Gruppo. Le funzioni primarie dell’Archivio Storico consistono nel recuperare la memoria del passato, conservare con i più corretti criteri i materiali e la documentazione e valorizzarli perchè tornino a circolare nella cultura di Barilla e nella più vasta realtà sociale. Il patrimonio storico del Gruppo Barilla diventa una risorsa accessibile a tutti grazie al sito dell’Archivio Storico (www.archiviostoricobarilla.com ) grazie alla digitalizzazione di oltre 35.000 oggetti, foto, video e pubblicità che ripercorrono la storia, l’attività economica, la strategia comunicativa e pubblicitaria dei marchi iconici come Barilla, Mulino Bianco, Pavesi, Pan di Stelle e Voiello. La sezione su grafica e comunicazione pubblicitaria raccoglie oltre 150 manifesti dagli anni Venti del Novecento ad oggi, oggetti promozionali e circa 2.700 filmati pubblicitari per tv e cinema. La fototeca, con migliaia d’immagini dell’azienda dal 1913 ad oggi, permette di ricostruire il carattere di impresa familiare italiana che ancora oggi caratterizza Barilla: dal fondatore Pietro sino ai fratelli Guido, Luca e Paolo, attualmente ai vertici del Gruppo e quarta generazione di questa dinastia del Made in Italy. Non manca una sezione dedicata al merchandising con tanti oggetti vintage che possono essere acquistati direttamente sul sito dagli appassionati di collezionismo. L’Archivio storico Barilla è stato dichiarato dal Ministero della Cultura “sito di notevole interesse storico” perchè “racconta l’evoluzione del costume italiano”.

– Foto ufficio stampa Barilla –

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La pasta Barilla arriva nei menu degli astronauti

PARMA (ITALPRESS) – E’ proprio vero: “dove c’è Barilla c’è casa”, anche nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS – International Space Station). La pasta Barilla, che da sempre ricorda agli italiani il calore di casa ovunque nel mondo, infatti, conquisterà anche lo spazio, per la prova d’assaggio più estrema di sempre. Ci saranno circa 3 kg di fusilli Barilla nella capsula spaziale che, il prossimo gennaio 2024, porterà in orbita – per circa due settimane – a bordo della ISS l’equipaggio della missione Ax-3, con a bordo il Colonnello dell’Aeronautica Militare Walter Villadei. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Barilla e il Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, l’Aeronautica Militare e Axiom Space per sostenere la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO.
Nel corso della missione, Barilla coinvolgerà alcuni membri dell’equipaggio nello svolgimento di esperimenti sensoriali, per meglio comprendere i bisogni legati all’alimentazione degli astronauti in condizioni estreme. In assenza di gravità, infatti, l’esperienza del cibo e la percezione dei sapori sono molto diversi. Barilla vuole “sfidare” questo ambiente unico con la sua pasta, un prodotto alimentare tradizionale e al contempo innovativo, pratico, dall’elevato valore nutrizionale ed energetico. E, soprattutto, buono e amato da tutti. In altre parole, il candidato ideale per esplorare e progettare il futuro del cibo.
“Produciamo pasta da più di 140 anni, è un prodotto che ha radici in un passato molto lontano ed è un emblema della cucina italiana nel mondo. Essere parte di questa missione spaziale ci riempie d’orgoglio e ci permette di esplorare una nuova frontiera dell’alimentazione dando agli astronauti la sensazione di sentirsi un pò a casa”, è il commento di Paolo Barilla, vicepresidente del Gruppo Barilla.
Gli astronauti preparano e consumano cibo come tutti noi, ma l’ambiente in cui compiono queste operazioni in assenza di gravità è tale per cui una routine quotidiana “terrestre” si trasforma in una sfida tecnologica di grande portata. Attività quotidiane, che sulla Terra potremmo dare per scontate, nello spazio diventano vere e proprie missioni che richiedono una pianificazione e una preparazione meticolose. Spesso la preparazione del cibo comporta, non tanto la cottura, quanto piuttosto la reidratazione o il riscaldamento di prodotti già pronti all’uso nei dispositivi presenti presso la stazione spaziale. Anche la pasta si deve adattare a queste necessità. Bollire la pasta in microgravità non è infatti possibile. Per questo, la pasta che Barilla invierà nello spazio è già cotta e pronta per essere riscaldata e gustata. Il team Ricerca e Sviluppo di Barilla ha lavorato per garantire che la ricetta nella sua semplicità, pasta, olio extravergine di oliva, sale marino, rappresenti l’esperienza di bontà italiana e garantisca la tenuta al dente fin da prima del countdown.
“Grazie alla nostra tradizione ed esperienza nell’arte pastaria e alla grande passione per la qualità e l’innovazione, siamo riusciti a realizzare un fusillo che possa essere precotto e stabilizzato senza perdere il buono che da sempre portiamo nelle tavole di tutto il mondo – spiega Cristina Gallina Global Discovery Center Director Barilla -. Il processo è stato messo a punto con cura per garantire che la pasta rimanga consistente e opponga quella piacevole resistenza al morso, che in tutto il mondo rappresenta l’apice dell’esperienza di un buon piatto di pasta. Il prodotto è stato trattato unicamente con il calore, in modo che possa essere sicuro anche conservandolo a lungo a temperatura ambiente, senza l’aggiunta di conservanti o additivi. La nostra pasta condita con olio extravergine di oliva e sale marino è il prodotto più vicino alla tradizione che oggi possiamo portare nello spazio. Per dare nutrimento e piacere agli astronauti italiani e di tutto il mondo”.
Il sogno di Barilla di esplorare il futuro del cibo e della pasta in particolare ha una storia pluriennale. Da oltre 30 anni Barilla ha infatti avviato un percorso per rendere più sostenibile la produzione di grano duro, la materia prima della pasta, attraverso agricoltura di precisione e software di supporto decisionale per gli agricoltori. Nel 2014 Barilla ha creato il primo prototipo per produrre pasta stampata in 3D, che oggi è commercializzata con il suo brand BluRhapsody. E da 5 anni, con Good Food Makers, programma di open innovation globale per startup Ag-tech e Food-tech, collabora con le realtà innovative che, con le loro idee, contribuiranno a plasmare un futuro alimentare più sostenibile. Un sogno che i “fusilli spaziali” Barilla trasformano in realtà. Il countdown è partito.

– foto ufficio stampa Barilla –
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Ferrero, arrivano i nuovi Nutella Croissant

MILANO (ITALPRESS) – A gennaio 2024 arrivano nei supermercati della GDO i nuovi Nutella Croissant, i croissant ripieni di Nutella disponibili in due versioni: ambient, pronti al consumo presso il banco panetteria, e frozen, disponibili nel banco dei surgelati per essere preparati a casa. Il lancio di questa novità offre al Gruppo Ferrero l’opportunità di entrare per la prima volta nel mercato dei surgelati dolci dedicati alla prima colazione.
Nella distribuzione moderna organizzata, il comparto dei surgelati dolci per la prima colazione, in cui rientrano i
Nutella Croissant surgelati, vale 25 mln di euro e, al suo interno, i soli croissant pesano per il 75%. Sempre in GDO, il comparto pasticceria dolce nella versione ambient nel 2023 vale in Italia 391,2 mln di euro, di cui il croissant è la prima referenza dell’offerta colazione. I nuovi croissant presentano un impasto fragrante, studiato appositamente per garantire un perfetto equilibrio di gusto con il ripieno di Nutella attraverso un processo tecnologico di produzione che prevede una lievitazione di oltre 100 minuti. L’impasto è sfogliato, preparato con lievito madre fresco, che contribuisce alla corretta alveolatura della pasta, e presenta al suo interno un cuore di Nutella perfettamente distribuito dentro il prodotto.
Nelle panetterie all’interno della GDO, i Nutella Croissant saranno riconoscibili grazie all’ostia che riproduce la forma del vasetto di Nutella. A casa basterà cuocere il prodotto nel forno ventilato a 170° per circa mezz’ora per poter gustare un cornetto fragrante ripieno di Nutella, accompagnandolo a colazione con latte, caffè o cappuccino e un frutto fresco.
I Nutella Croissant sono presenti anche nel canale OOH, dove l’ingresso del prodotto ha ampliato l’opportunità per i lover del brand di fare colazione con Nutella anche fuori casa, un percorso già iniziato alcuni anni fa con i Nutella Muffin e i dispenser di Nutella, ormai presenti in circa 20.000 bar.
-foto ufficio stampa Ferrero –
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Confagricoltura “Costituzione punto di riferimento. Ripensare Pac”

ROMA (ITALPRESS) – “A 75 anni dall’entrata in vigore, la Carta Costituzionale continua ad essere un solido punto di riferimento per la democrazia. E per l’ordinato svolgimento della vita politica ed economica nel nostro Paese. I contenuti, in particolare, degli articoli relativi al lavoro, alla libertà d’impresa, alla tutela dell’ambiente e della biodiversità sono la bussola per l’attività nelle nostre imprese. Come in più occasioni ha posto in evidenza il Presidente della Repubblica, la Costituzione è una “cassetta degli attrezzi” insostituibile”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nel corso dell’Assemblea invernale 2023, che ha visto la presenza, tra gli altri, del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani; del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini; del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. “Nella prospettiva dell’allargamento dell’Unione, occorre ripensare in profondità anche la politica agricola comune, che dovrà essere estesa ai nuovi Stati membri a conclusione di un adeguato periodo transitorio. Vanno differenziati gli interventi tra imprese che producono per il mercato e strutture che svolgono un ruolo di presidio del territorio. Un ruolo importante che va supportato e valorizzato con fondi distinti da quelli assegnati dalla UE all’agricoltura. Tutte le strutture che operano nel nostro settore – prosegue -, intendo sottolinearlo, svolgono una funzione fondamentale di presidio del territorio. Una differenziazione, però, è necessaria sul piano degli strumenti e delle risorse finanziarie. Le imprese che producono per il mercato dovranno fare affidamento su interventi in grado di assicurare un reddito, anche nelle fasi di grave instabilità dei mercati. Dovranno essere incentivati gli investimenti per la diffusione delle innovazioni tecnologiche”. Per Giansanti, inoltre, in vista delle prossime elezioni europee e dell’insediamento della nuova Commissione, “tra i primi impegni che dovrà affrontare l’Esecutivo della UE, spiccano le proposte sul bilancio pluriennale dopo il 2027. L’Unione europea è di fronte ad un tornante decisivo. Si sono affievolite le speranze suscitate dalle decisioni straordinarie assunte durante la pandemia, prima tra tutte il “Next Generation EU”. Le decisioni sono diventate via via più difficili. Non si sblocca, ad esempio, il negoziato sul nuovo Patto di Stabilità e Crescita. Intanto – prosegue -, gli Stati membri con una maggiore capacità di spesa continuano a varare aiuti di Stato che, per dimensione, determinano disparità competitive tra le imprese nell’Unione. Se i costi energetici delle imprese tedesche sono inferiori ai nostri grazie agli incentivi pubblici, la libera concorrenza risulta falsata. In questo modo, si mette a rischio il funzionamento del mercato unico. Di fronte alle sfide poste dal cambiamento climatico e dalla transizione energetica, l’Unione europea rischia di scivolare in una posizione di secondo piano in uno scenario globale segnato dalla competizione tra Stati Uniti e Cina”. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’introduzione in Carta del tema dell’agricoltura è stata una scelta di grande portata, “consacrandone il valore essenziale nell’Italia del dopoguerra e per quella del futuro – sul duplice versante della promozione della produzione e della questione sociale. In Costituzione viene definito l’interesse pubblico allo sviluppo razionale delle coltivazioni agricole, ritenuto degno di tutela. Vi era una sottolineata consapevolezza dei Costituenti della rilevanza della materia in discussione, al di là della naturale dialettica delle opinioni. E’ necessario rendere tutti consapevoli di quanto centrale sia oggi l’agricoltura. Un volano per la crescita, per la creazione di filiere produttive; presupposto per l’export delle eccellenze del Made in Italy – prosegue – ; veicolo di innovazione e promozione della ricerca e della salute. Protagonista nella gestione dei territori e per la tutela dell’ambiente, proteggendo le culture, e le colture, che hanno modellato, nei secoli, il paesaggio e il modo di vivere italiano. L’Unione Europea è il primo esportatore globale di prodotti agro-alimentari e, in essa, Italia e Francia si contendono il primo posto. E’ parte del soft power europeo. Con essi, si esporta uno standard di qualità e di salute, si afferma un modello di consumo e di vita che si impone ai mercati – come nel caso della dieta mediterranea – con la persuasione del suo valore, il contrario di tentazioni di chiusura. Si pensi che l’Italia è nel gruppo di testa della classifica dell’Unione Europea che ha valorizzato le nostre produzioni nelle denominazioni di “indicazione geografica protetta”, di “denominazione origine protetta”, di “specialità tradizionale garantita”. Un’Italia, dunque – osserva Mattarella -, non sulla difensiva ma che può giocare d’iniziativa a tutto campo; in una stagione che vede, insieme, alimentazione, tutela dell’eco-sistema, governo del territorio, valorizzazione dei beni ambientali”. Il Capo dello Stato nell’esprimere “riconoscenza della Repubblica al mondo dell’agricoltura che, durante la crisi della pandemia da COVID-19, non ha mai cessato, neppure per un istante, di nutrire il Paese”, avverte sulla necessità per le imprese agricole “di essere prontamente ristorati perchè con politiche appropriate si creino le condizioni per la ripresa” a seguito delle recenti alluvioni dove “hanno mostrato egualmente lo spirito di solidarietà connaturato a chi si occupa di agricoltura nei territori: il loro sacrificio”, conclude. L’agricoltura, sottolinea Lollobrigida, “è un asset principale non solo per la nostra nazione ma per l’intero pianeta”. Va sostenuta a livello internazionale e “noi su questo stiamo lavorando. In Italia lavoriamo per aumentare i fondi, ma lo facciamo anche nei consessi europei. Sono tornato ieri da Bruxelles dove abbiamo ribadito la centralità del mondo agricolo e la necessità di pianificare strategie che ci mettano nelle condizioni di valorizzare le produzioni”.
In un videomessaggio anche il premier, Giorgia Meloni, parla dell’agricoltura come di “un comparto strategico non solo in termini economici ma anche in termini culturali, sociali, identitari. Il comparto agroalimentare italiano è tante cose messe insieme: è identità, territorio, qualità, sostenibilità, innovazione, sviluppo. E’ un connubio straordinario capace di trasformare le produzioni primarie di questa Nazione in eccellenze assolute a livello anche internazionale. E’ la ragione per la quale questo Governo ha scelto di mettere il settore agroalimentare al centro della sua azione e di restituire l’attenzione che merita a tutte le sue componenti, senza tralasciarne alcuna, dalle comunità locali alle economie dei territori, fino al contributo della ricerca per la salvaguardia degli ecosistemi. Questo è il filo rosso che unisce il nostro lavoro e le nostre scelte”, conclude Meloni.
-foto ufficio stampa Confagricoltura –
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Mattarella “Agricoltura volano per la crescita”

ROMA (ITALPRESS) – “E’ necessario rendere tutti consapevoli di quanto centrale sia oggi l’agricoltura. Un volano per la crescita, per la creazione di filiere produttive; presupposto per l’export delle eccellenze del Made in Italy; veicolo di innovazione e promozione della ricerca e della salute. Protagonista nella gestione dei territori e per la tutela dell’ambiente, proteggendo le culture, e le colture, che hanno modellato, nei secoli, il paesaggio e il modo di vivere italiano”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell’assemblea invernale 2023 di Confagricoltura. “Esprimo la riconoscenza della Repubblica al mondo dell’agricoltura che, durante la crisi della pandemia da Covid-19, non ha mai cessato, neppure per un istante, di nutrire il Paese – aggiunge – Gli agricoltori, al pari di altre categorie benemerite, hanno consentito a un Paese ferito di rialzarsi e riprendere il suo percorso”.
-foto ufficio stampa Quirinale –
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