Agroalimentare

Sial Parigi compie 60 anni, protagonista l’agroalimentare italiano

ROMA (ITALPRESS) – Il Sial di Parigi, la principale fiera mondiale dell’innovazione alimentare, che si svolge con cadenza biennale, celebra il suo 60° anniversario con il tema “Own the Change”, un invito aperto a tutti i professionisti del settore alimentare a reinventare insieme il futuro.
Sial Paris si conferma appuntamento imperdibile per l’intera industria agroalimentare internazionale, come dimostrano i numeri della scorsa edizione 2022: Il salone ha infatti avuto più di 7mila espositori, provenienti da 127 paesi con un’affluenza di 265mila visitatori.
Quest’anno a Parigi, Universal Marketing, agente esclusivo per l’Italia del Sial Network, coordinerà la partecipazione di 130aziende e 7 distretti regionali distribuiti all’interno del Padiglione Italia.
In linea con il tema principale di questa edizione, le aree italiane, saranno strutturate per esaltare al meglio tutta la qualità e la creatività che il “Bel Paese” è in grado offrire.
“Il SIAL di Parigi torna nel 2024 con una visione decisamente ottimista sull’alimentazione, nonostante un contesto globale segnato da crisi economiche, politiche e sociali – ha dichiarato Nicolas Trentesaux Direttore generale SIAL – Siamo convinti che solo lavorando insieme, all’interno di questa grande comunità internazionale, saremo in grado di affrontare le grandi sfide alimentari dei prossimi 30 anni. SIAL Parigi, l’evento storico di SIAL Network, la più grande rete mondiale di fiere dedicate all’alimentazione attraverso undici eventi regolari in tutto il mondo, sarà ancora una volta un luogo in cui la comunità agroalimentare globale potrà incontrarsi, scambiare idee e plasmare il futuro. Con temi chiave quali business, matchmaking, innovazione, sostenibilità e nuove tecnologie, questa edizione promette di essere tanto ricca di contenuti quanto di opportunità.
Anche quest’anno l’Italia è il principale espositore del salone. Per la seconda edizione consecutiva, l’Italia sarà il primo Paese rappresentato in fiera, sia in termini di superficie che di numero di espositori (davanti a Francia e Spagna).
Oltre 700 aziende italiane saranno presenti in fiera, partecipando direttamente o accompagnate da Italian Trade Agency o attraverso la partecipazione delle regione di origine.
L’Italia è presente con tutta la sua dinamicità qui a Parigi, anche grazie a Universal Marketing, azienda che cura l’esposizione italiana in tutti i nostri SIAL all’estero.
Il successo italiano è il frutto di una storica propensione all’export da parte delle aziende del made in italy.
Quest’anno – ha concluso Nicolas Trentesaux – verrà pubblicata una guida speciale dedicata ai visitatori italiani per sottolineare questa storica partecipazione”.
“A Parigi giochiamo in casa! – ha dichiarato Donato Cinelli, Presidente di Universal Marketing, agente esclusivo per l’Italia del Sial Network – siamo anche quest’anno grandi protagonisti – ha continuato Cinelli – dimostrazione di quanto sia, oggi più che mai, importante e strategico il ruolo dell’Italia nella fiera agroalimentare più importante in Europa.
Ancora una volta le aziende Italiane hanno scelto con forza il Sial di Parigi, e di questo siamo molto contenti ed orgogliosi, perchè da oltre 25 anni come Universal Marketing abbiamo puntato tantissime risorse su questo appuntamento, da sempre convinti delle grandi potenzialità del progetto espositivo.
Da sempre la nostra missione, – ha concluso Cinelli – è portare le aziende italiane nei grandi centri di attenzione internazionale, ed il Sial Parigi è la sua massima espressione”.
– foto GP Communication –
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A Londra si “apre” l’annata 2014 dei grandi vini toscani

LONDRA (REGNO UNITO) (ITALPRESS) – Il giorno prima dell’apertura dei Gran Crù a Bordeaux, uno dei principali eventi dell’enologia mondiale, all’Istituto italiano di Cultura di Londra il vino italiano “rilancia” con l’annata 2014 di tre tra le più note ed apprezzate aree vinicole della Toscana. Grazie a un progetto di sistema dell’Istituto diretto da Francesco Bongarrà, di Agenzia ICE e dell’Ufficio Agricolo dell’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito, i sommelier Federico Moccia e Nelson Pari hanno permesso ad un qualificatissimo pubblico di buyers e wine expert britannici di assaggiare bottiglie di Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Bolgheri del 2014.
Se questa annata è stata inizialmente considerata come “difficile” dagli esperti del settore, i dieci anni in bottiglia han dato vita “a una straordinaria qualità dei vini, degustati a Belgrave Square in un’ottica di sempre maggior promozione nel Regno Unito del vino italiano”, si legge in una nota. Un business che, secondo ICE nel 2023 valeva circa un miliardo di euro.
Ad aprire “2014 Tuscany – 10 years later”, insieme a Bongarrà, il vice ambasciatore d’Italia a Londra Riccardo Smimmo, il console generale Domenico Bellantone, il direttore di Agenzia ICE Londra Giovanni Sacchi e l’addetto Agricolo dell’Ambasciata Gabriella Manfredi. “Il Sistema Italia crede in queste importanti azioni di promozione: la nostra cultura, il nostro vivere all’italiana passa anche per l’eccellenza del nostro vino”, ha spiegato Smimmo, sottolineando “l’importanza della sinergia di tutte le Istituzioni italiane a Londra nel promuovere il nostro Paese in ogni propria sfaccettatura”.

– Foto Istituto Italiano di Cultura Londra –

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Ugl Agroalimentare, ricambio generazionale opportunità per 55% italiani

ROMA (ITALPRESS) – Affrontare le sfide del ricambio generazionale nel settore della pesca e acquacoltura, migliorando la formazione, le condizioni lavorative e la comunicazione per attrarre nuove generazioni, superando i pregiudizi legati a una percezione negativa della professione. E’ quanto è emerso dal nuovo Rapporto di UGL Agroalimentare settore Pesca ‘Ricambio generazionale e formazione: orientamenti e pregiudizi degli italiani sull’occupazione nel settore pesca e acquacolturà, realizzato dall’Istituto demoscopico Lab21.01 e presentato alla Sala Capitolare del Senato. Lo studio analizza le percezioni degli italiani riguardo al settore della pesca e dell’acquacoltura, con particolare attenzione alle sfide del ricambio generazionale e alla necessità di una maggiore formazione per attirare le nuove generazioni. L’evento è stato realizzato con i fondi del Piano Nazionale Triennale per la pesca e l’acquacoltura 2022-2024, annualità 2024. I dati dell’indagine rivelano che il 70,5% degli italiani ritiene la pesca un settore fondamentale per l’economia nazionale, un valore che sale al 92,7% tra gli addetti ai lavori. Tuttavia, persistono preoccupazioni legate alla redditività (25,8%) e alle condizioni di lavoro (39,2%), con un’alta percentuale di intervistati che associa alla pesca l’idea di un lavoro duro, faticoso e poco remunerativo. Nonostante la percezione negativa, una quota significativa della popolazione riconosce l’importanza della pesca come attività legata alla tradizione e al rispetto per la natura (30,9%). Il ricambio generazionale rappresenta una delle principali sfide del settore: il 55,6% degli intervistati vede questa transizione come un’opportunità di sviluppo e sopravvivenza, mentre solo il 9,1% lo percepisce come una minaccia per la tradizione. Le nuove generazioni potrebbero portare innovazione tecnologica (25,8%) e una maggiore attenzione all’ambiente (35,3%), fattori considerati fondamentali per rendere il settore più sostenibile e competitivo. Tuttavia, tra i fattori che scoraggiano i giovani dall’intraprendere una carriera nella pesca spiccano la “scarsa valorizzazione sociale del mestiere” (19,8%) e la “mancanza di prospettive di crescita professionale” (15,2%). Le difficili condizioni lavorative e i bassi guadagni sono altre barriere che incidono negativamente sull’attrattività del settore. Tra le sfide principali segnalate dagli intervistati vi sono la concorrenza internazionale (22,6% del comparto), l’eccesso di regolamentazione e burocrazia (21,4% del comparto) e la bassa redditività del settore (18,9% del comparto). Uno degli elementi chiave per il successo del ricambio generazionale è la formazione: il 39,3% degli intervistati del comparto ritiene essenziale offrire percorsi di formazione moderni e specializzati per attrarre i giovani. Anche la promozione dell’immagine del pescatore come professionista qualificato è considerata cruciale per migliorare la percezione del settore. Le nuove tecnologie e la digitalizzazione delle flotte, insieme a iniziative come il pescaturismo e la didattica ambientale, sono viste come opportunità di diversificazione e sviluppo economico. Tuttavia, la maggior parte degli intervistati concorda sulla necessità di migliorare le condizioni di lavoro e aumentare i guadagni per rendere il settore più attraente. Un altro aspetto significativo riguarda la comunicazione sul settore. Due italiani su dieci ricordano almeno una campagna di comunicazione o pubblicitaria sul tema della pesca (22,2%; + 2,4% rispetto al 2023): il 53,4% degli italiani ritiene che le informazioni sui prodotti ittici siano ancora insufficienti. Questo gap comunicativo influisce negativamente sull’immagine del pescatore, che è ancora visto come un lavoro poco rispettato socialmente. Luca De Carlo, Presidente della Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica ha rilevato che: “Per la prima volta a un G7 si è parlato di pesca, un tema che è stato sviscerato molto e questo è positivo anche perchè negli ultimi anni la politica europea ha penalizzato questo settore. Va invertita questa tendenza. Come emerge dal sondaggio di oggi la pesca è un’attività che gli italiani ritengono economicamente strategica e con un valore sociale altissimo. Dobbiamo far capire che l’agricoltura e la pesca di oggi non sono un lavoro di serie B, ma fanno parte di un sistema che ha puntato molto sull’innovazione. Occorre, altresì, incentivare la rottamazione per avere barche che attraggano i giovani e favorire un rinnovamento delle flotte. Certamente si tratta di un settore sul quale bisogna continuare ad investire, ma gli operatori sanno che hanno il Governo al loro fianco sia in Italia che in Ue”. Per Mirco Carloni, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati: “In un momento di sfide e trasformazioni, il settore della pesca e dell’acquacoltura riveste un ruolo cruciale per l’occupazione e lo sviluppo sostenibile. E’ fondamentale, dunque, promuovere iniziative che favoriscano la formazione e l’innovazione, essenziali per garantire posti di lavoro di qualità. Al contempo è necessario favorire una parità di regole a tutela del libero mercato. Occorrono, pertanto, strumenti legislativi e finanziari che vadano a supporto della redditività e della riconoscibilità sociale della marineria”.
Secondo Francesco Battistoni, Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera dei Deputati: “Il ricambio generazionale in un settore economicamente strategico come quello della pesca e dell’acquacoltura è un tema ricorrente nel dibattito pubblico e il rapporto UGL-Lab21.01 lo fotografa chiaramente. Come in agricoltura stiamo assistendo ad un ritorno verso la campagna da parte delle terze generazioni, anche il settore della pesca può rinnovarsi favorendo l’ingresso dei giovani. Le nuove tecnologie applicate all’ambiente marino e alla sostenibilità della risorsa ittica, la digitalizzazione delle flotte, la nascita di una nuova cultura degli ecosistemi e le nuove opportunità di lavoro legate al turismo possono essere le leve incentivanti per questo ricambio generazionale che, nel suo sviluppo, non deve mai dimenticare di saper coniugare la sostenibilità del mare con quella sociale. L’una senza l’altra produrrebbe uno squilibrio difficilmente sanabile con pesanti ripercussioni sull’intera filiera e sul futuro stesso del comparto”. Per Paolo Capone, Segretario Generale UGL: “La pesca e l’acquacoltura sono settori chiave per lo sviluppo sostenibile e per la tutela delle risorse naturali, ma spesso sono penalizzati da condizioni di lavoro difficili e una crescente instabilità occupazionale. Il nostro obiettivo, come UGL, è portare all’attenzione delle istituzioni la necessità di politiche mirate che possano garantire maggiore sicurezza, stabilità e formazione per i lavoratori di questo comparto. Auspichiamo che i risultati di questa ricerca possano contribuire a delineare un percorso di crescita sostenibile per il settore, in grado di favorire l’occupazione e di migliorare la qualità della vita di chi lavora quotidianamente a contatto con il mare. Il nostro impegno, come UGL, è continuare a sostenere con forza questo comparto, affinchè le politiche del lavoro siano sempre più orientate alla tutela dei lavoratori e alla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale ed economico”. Paolo Mattei, Segretario Nazionale UGL Agroalimentare, ha dichiarato che: ‘Le principali sfide che il settore della pesca sta affrontando riguardano prevalentemente il tema del ricambio generazionale e l’impatto legato al surriscaldamento del mare. L’attuale parco di pescherecci, inoltre, ha un’età di 50 anni e con i guadagni di oggi non si riesce a rinnovare le flotte. Servono interventi come la rottamazione per consentire la dotazione di nuove attrezzature e, infine, bisogna valorizzare il prodotto ittico italiano riducendo i costi di produzione e puntando sulla qualità dei nostri marì.
Secondo Carla Ciocci, Segretario Nazionale UGL Agroalimentare settore Pesca: “Come UGL Pesca, sottolineiamo l’urgenza di azioni mirate per sostenere il settore in questo momento di transizione generale verso il suo futuro. Tra le priorità, come emerge dal Rapporto, occorre incentivare la formazione specifica e moderna per i giovani, migliorare le condizioni di lavoro e aumentare i guadagni, oltre a potenziare la comunicazione e la valorizzazione del ruolo del pescatore, innescando inoltre un virtuoso processo di autoconsapevolezza dell’importanza economica e sociale del proprio lavoro. Solo attraverso interventi strutturali e politiche mirate si potrà invertire la tendenza di decrescita degli occupati nel comparto e superare i pregiudizi che ne limitano lo sviluppo”. Paolo Marzio, Capo Reparto Pesca Marittima, Capitano di Vascello, ha affermato: “E’ con grande piacere che partecipiamo a questo evento. I pescatori li vediamo nascere, perchè il primo atto lo fanno presso la Capitaneria di Porto, con l’iscrizione dei tesserini nel registro pescatori. La nuova generazione può sicuramente trovare nella pesca un’attività forte, soprattutto in questo momento, perchè stiamo andando verso la sostenibilità della risorsa. Vedo per il futuro una grande possibilità per i nostri pescatori di ricominciare ad amare il mare e svolgere l’attività di pesca”. Roberto Baldassari, Direttore Generale Lab 21.01 e Professore Università Roma Tre, ha dichiarato: “Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Italia affronta un’importante fase di trasformazione, guidata dal ricambio generazionale e dalla necessità di formazione. Molti italiani vedono la professione del pescatore e dell’acquacoltore con pregiudizi che ne minano l’attrattività, soprattutto tra i giovani. Nonostante ciò, il settore rappresenta ancora un’opportunità di sviluppo economico e occupazionale, soprattutto se affrontate le principali sfide che lo caratterizzano”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Ugl Agroalimentare

Barilla apre le porte al Club degli Chef più esclusivo al mondo

PARMA (ITALPRESS) – Club des Chefs des Chefs, la società gastronomica più esclusiva al mondo fondata nel 1977, nel ristorante Paul Bocuse – il leggendario tempio della gastronomia a Collongesd au Mont d’Or – e che riunisce gli chef dei Capi di Stato mondiali, arriva per la prima volta a Parma presso il Quartier Generale di Barilla. Dopo un incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, gli Chef saranno ospiti del Gruppo Barilla e di Academia Barilla, per scoprire l’identità gastronomica italiana e i segreti della sua rappresentazione più iconica, la pasta.
“I membri del Club des Chefs des Chefs sono orgogliosi di annoverare Barilla tra i loro partner fidati a livello globale, in quanto l’azienda si pone come una delle principali ambasciatrici della cucina italiana nel mondo. Durante la loro accoglienza a Parma, saranno felici di visitare il più grande stabilimento di pasta al mondo, un’esperienza davvero unica”, dichiara Bragard.
A seguire una serata di grande cucina all’insegna della convivialità, del gusto e della storia della regina della tradizione culinaria italiana. “Siamo onorati di accogliere nella Food Academy di Barilla il Club des Chefs des Chefs per vivere insieme un momento unico di condivisione e gusto, celebrando la pasta – dichiara Ilaria Rossi, responsabile di Academia Barilla -. Questa sarà inoltre, un’ulteriore occasione per sostenere la diffusione della Cultura Gastronomica Italiana, in linea con la nostra mission tesa a creare una cultura del cibo in tutto il mondo”.
E non solo: “La cucina italiana in movimento” è anche il titolo della lecture che terrà in Academia Alessandro Massi, editore di Italia Squisita. In quell’occasione, l’esperto di cultura gastronomica italiana esplorerà il concetto di tradizione e di identità della cultura culinaria italiana.
“La cucina italiana contemporanea è eccezionale poichè è il frutto di un lungo processo evolutivo e storico; più che di una cucina si tratta di un insieme di cucine locali e di un “metodo”, che attraverso infinite contaminazioni culturali, agro-alimentari, sociali e industriali ha dato vita a un’identità che resta per sua natura sempre in movimento”, commenta Alessandro Massi.
Numerosi gli Chef, membri del Club che saranno ospitati in Barilla, tra questi gli Executive Chef di Palazzo del Quirinale, Fabrizio Boca, dell’Eliseo, Fabrice Desvignes, della Casa Bianca, Cristeta Comerford, e del Principato di Monaco, Christian Garcia, Presidente del Club.

foto: ufficio stampa Barilla

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Parmigiano Reggiano, nel weekend tornano i “Caseifici aperti”

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REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Assistere alla nascita e all’apertura di una forma di Parmigiano Reggiano, passeggiare attraverso le “cattedrali di formaggio” dei magazzini di stagionatura, acquistare la Dop direttamente dalle mani dell’artigiano che l’ha creata: tutte esperienze che gli appassionati potranno vivere in prima persona. Dopo il successo delle due edizioni 2023, che hanno registrato 24.500 partecipanti con un aumento del 19,5% sul 2022, i caseifici del Parmigiano Reggiano riaprono le porte al pubblico: sabato 5 e domenica 6 ottobre torna Caseifici Aperti, l’appuntamento promosso dal Consorzio che darà a tutti – dai foodies ai curiosi, grandi e piccini – la possibilità di partecipare e immergersi nella produzione della Dop. L’iniziativa coinvolge 42 caseifici in tutte le province della zona di origine, ovvero Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del Po. Non si tratta solo di visite guidate ai caseifici, alle stalle e ai magazzini di stagionatura, di spacci aperti, spettacoli, apertura di forme, laboratori, eventi per bambini, degustazioni e pranzi con prodotti del territorio, ma di un viaggio nel tempo alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale della Dop, rimasto invariato da oltre nove secoli: infatti si produce oggi con gli stessi ingredienti di mille anni fa – latte crudo, sale e caglio, con una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi o conservanti. Partecipare a Caseifici Aperti è semplice: basta visitare il sito del Consorzio www.parmigianoreggiano.it. (ITALPRESS) – (SEGUE). Completamente rinnovato nella grafica e nella funzionalità, il sito consente di impostare i filtri per consultare l’elenco dei caseifici aderenti divisi in base alla provincia e alle attività proposte: dalle degustazioni guidate alla ristorazione, dalle attività per bambini alle visite alla stalla, dall’apertura della forma ai tour in lingua. Inoltre, per chi ama la vita all’aria aperta, tramite la pagina landing.parmigianoreggiano.com/it/in-camper-nei-caseifici è possibile individuare le aree circostanti il caseificio in cui sostare con il camper dalla notte precedente, così da poter essere già pronti al mattino per immergersi nel mondo del Parmigiano Reggiano: la produzione avviene infatti ogni giorno intorno alle 7:30-8:00. Lo scopo di Caseifici Aperti e dell’accoglienza turistica nei caseifici è quello di contribuire a generare una relazione con i turisti che transitano nel territorio e che possa continuare anche dopo la visita, offrendo la possibilità di acquistare e ricevere il Parmigiano Reggiano direttamente a casa attraverso gli e-commerce proprietari di ciascun caseificio e il portale shop.parmigianoreggiano.com. Il turismo enogastronomico si riconferma dunque un vero e proprio pilastro valoriale per il Consorzio, che vede nell’esperienza diretta della visita in caseificio e in magazzino il metodo più efficace per spiegare i valori e le distintività del Parmigiano Reggiano. Nel 2023, i visitatori totali nei caseifici del comprensorio sono stati 170.000, in aumento del 10% sul 2022. Di questi, 44.600 visitatori (+19% sul 2022), di cui la metà provenienti dall’estero, hanno prenotato la visita tramite il portale dedicato sul sito del Consorzio. Inoltre, la due giorni è anche un’imperdibile occasione per tutti, dagli appassionati d’arte alle famiglie, per scoprire i capolavori storici, l’enogastronomia e i luoghi d’intrattenimento della zona di origine: dai prodotti d’eccellenza della Food Valley di Parma al trekking nell’Appennino di Reggio Emilia; dai capolavori su quattro ruote della Motor Valley di Modena ai romantici portici di Bologna, fino agli splendori rinascimentali dei palazzi dei Gonzaga a Mantova. “Siamo orgogliosi di lanciare questa nuova edizione autunnale di Caseifici Aperti”, ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. “Quella degli appassionati che desiderano scoprire i luoghi di produzione della Dop è una domanda in costante aumento. Basti pensare che nel 2023, i visitatori totali nei caseifici del comprensorio sono stati 170.000, in aumento del 10% sul 2022. Le Indicazioni geografiche non sono solo un fattore economico per chi le produce, ma sono anche un vero e proprio elemento di sviluppo territoriale per la loro zona di origine: se consideriamo che per loro natura non possono essere delocalizzate, che un turista straniero su due visita il nostro Paese in funzione dell’enogastronomia e che il turismo rappresenta circa il 15% del Pil italiano, risulta lampante l’importanza dei consorzi per lo sviluppo del turismo esperienziale. Buon Caseifici Aperti a tutti!”.

– Foto ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano –

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Piccola Cucina Estiatorio dall’Etna alla conquista di New York

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Piccola Cucina Estiatorio, rinomato ristorante siciliano situato nel cuore di Soho, ha raggiunto un riconoscimento straordinario nei TripAdvisor Travelers’ Choice Awards 2024, guadagnando un posto in tre diverse categorie. Questo rende Piccola Cucina Estiatorio uno dei soli due ristoranti ad essere inclusi in tre liste, sottolineando il suo fascino unico e la costante offerta di esperienze culinarie eccezionali. Il ristorante si è classificato al #2 nella Top 25 Hidden Gems negli Stati Uniti, al #3 nella Top 25 Casual Dining Restaurants negli Stati Uniti e al #23 nella Top 25 Hidden Gems nel mondo. Questi riconoscimenti in tre categorie prestigiose sono una testimonianza della dedizione dello Chef Philip Guardione e del suo team nel creare un’autentica esperienza culinaria italiana che trasporta gli ospiti direttamente in Sicilia. Il successo di Piccola Cucina riflette la sua crescente popolarità, non solo tra i newyorkesi, ma anche tra i milioni di turisti che visitano New York ogni anno e cercano la sua calda atmosfera e i suoi sapori squisiti. “Siamo incredibilmente orgogliosi di questo traguardo, soprattutto per essere stati riconosciuti in tre categorie,” ha dichiarato Chef Philip Guardione. “Questo risultato appartiene a tutta la nostra squadra, che lavora instancabilmente ogni giorno per portare l’essenza della Sicilia in ogni piatto che serviamo. La loro dedizione e passione sono la vera forza trainante dietro il successo di Piccola Cucina, e questo riconoscimento significa molto per tutti noi”, ha aggiunto. I TripAdvisor Travelers’ Choice Best of the Best Awards rappresentano il massimo onore della piattaforma, riconoscendo il top 1% di ristoranti, destinazioni e attrazioni in tutto il mondo, basato su milioni di recensioni e opinioni dei viaggiatori. Questi premi celebrano le realtà che non solo soddisfano, ma superano costantemente le aspettative degli ospiti in termini di qualità, servizio e atmosfera. Questi importanti riconoscimenti consolidano ulteriormente il posto di Piccola Cucina come una meta culinaria amata, dimostrando che la sua autentica cucina siciliana continua a catturare i cuori di locali e visitatori, arricchendo il già dinamico panorama culinario di New York.

– Foto ufficio stampa Piccola Cucina Estiatorio –

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Agroqualità diventa RINA Agrifood

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GENOVA (ITALPRESS) – L’assemblea dei soci di Agroqualità, società di certificazione di RINA Services e del Sistema Camerale Italiano specializzata nel settore agroalimentare, ha deliberato il cambio della denominazione sociale in RINA AGRIFOOD. Tutte le attività certificative relative all’ambito agroalimentare, dunque, dal primo ottobre saranno svolte sotto il brand RINA. Questa scelta va nella direzione di rafforzare il posizionamento nel settore agroalimentare, in linea anche con il piano strategico RINA al 2030, mettendo a disposizione del mercato un pacchetto completo di servizi di certificazione nel mondo food volto a potenziare la value proposition e a garantire standard certificativi sempre più evoluti. Tale operazione permette di arricchire i servizi – da quelli digital a quelli in ambito ESG – per una proposta al mercato sotto un brand unico, riconosciuto sia a livello nazionale sia internazionale, con un conseguente miglioramento dell’offerta al cliente.
“La transizione digitale è una sfida che l’azienda ha colto per offrire al mercato nuove soluzioni in grado di utilizzare i dati informatici come parte delle evidenze necessarie (si pensi alla verifica dell’integrità e veridicità dei dati in uso con tecnologia blockchain) nell’esecuzione di attività di verifica – si legge in una nota -. In quest’ottica, RINA ha inoltre creato un network di partner digitali per la digitalizzazione dei processi certificativi che permetterà ai clienti di integrare i propri processi informatici con le soluzioni di certificazione”. Negli ultimi cinque anni le attività della società in ambito certificazione agroalimentare sono cresciute in termini di volume di attività, servizi offerti e clienti acquisiti, diventando sempre più uno dei principali attori nel relativo mercato. L’azienda oggi certifica oltre 3.100 aziende secondo gli standard volontari, controlla 167 vini a indicazione geografica (DOCG, DOC, IGT) in nove regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna) che rappresentano il 32% dei vini IG. La società, inoltre, controlla 70 prodotti agroalimentari DOP-IGP-STG (ovvero il 21% del totale dei prodotti DOP e IGP italiani) ed è leader in Italia negli oli extravergine d’oliva DOP e IGP con 20 oli controllati, che rappresentano il 40% degli oli IG.

– Foto ufficio stampa RINA Agrifood –

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Mattarella “Cucina arricchisce e aiuta le relazioni tra Stati”

ROMA (ITALPRESS) – “Vi sono molto grato per le importanti iniziative che state portando avanti. Gli chef dei capi di Stato aiutano nelle relazioni, in maniera concreta, effettiva, rendono più accoglienti gli incontri tra i capi di Stato. In tutte le nostre città si incontrano ristoranti di ogni parte del mondo, come scienza della cucina, c’è una interazione tra le cucine di ogni parte del mondo, è un arricchimento per tutti, una apertura di orizzonti che giova ai giovani e agli anziani come me”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattatella, in occasione dei saluti alla delegazione Club Chefs des Chefs. Presenti al Quirinale gli executive chef dei capi di Stato dei seguenti paesi: India, Finlandia, Francia, Svezia, Danimarca, Canada, Estonia, Malta, Norvegia, Usa, Lussemburgo, Olanda, Irlanda, Sudafrica, Monaco, Kazakistan, Thailandia, Uk, Cina e naturalmente Italia. “Il mondo è contrassegnato da alcune reti di interconnessione, non solo informatiche – ha aggiunto – sono economiche, sono politiche, sono sportive e fondamentale, tra le reti di interconnessione positive, ci sono quelle di ambito culturale in cui entra la scienza della cucina”. L’incontro si è concluso con brevi indirizzi di saluto del Capo del Settore Cucina del Segretariato Generale, Fabrizio Boca, e del fondatore del Club des Chefs des Chefs, Gilles Bragard.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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