VERONA (ITALPRESS) – “E’ nostro interesse e dovere sostenere questo mondo e l’impegno del Governo è anche a favore dei giovani e del ricambio generazionale”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul settore vitivinicolo, aprendo la seconda giornata del 55° Vinitaly. “Una presenza doverosa – ha detto il premier -, non la prima qui a Vinitaly, ma a maggior ragione non potevo mancare ora da presidente del Consiglio dei ministri. Perchè il vino rappresenta una filiera fondamentale della nostra economia e cultura, che vale oltre 30 miliardi di euro, impiega più di 870mila addetti ed è primo nella bilancia commerciale del nostro Made in Italy. Questo comparto funziona grazie alla capacità di mettere insieme tradizione che arriva da molto lontano e modernità. E per questo l’impegno del governo va nella doppia direzione di provvedimenti a sostegno delle imprese e dei giovani che proprio questa mattina vengono premiati in fiera”.
Meloni, infatti, nella mattinata, ha preso parte anche alla premiazione del 7° Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia 2023, organizzato dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Nell’area del Masaf, il premier ha poi visitato la mostra “Bacco Divino”, con l’esposizione eccezionale dei due quadri degli Uffizi: “Bacco fanciullo” di Guido Reni e “Bacco” di Caravaggio. “Giudico affascinante la scelta dei ministri Lollobrigida e Sangiuliano di portare al Vinitaly per la prima volta due opere di valore mondiale sul tema del vino – ha commentato Meloni -. Non solo perchè vogliamo una cultura più fruibile per tutti, ma soprattutto per ricordare che il vino non è soltanto un fatto economico, ma anche identitario e culturale, cantato nella letteratura, nelle poesie e dipinto nella nostra pittura”. Sempre nell’area del Masaf poi, il presidente del Consiglio ha brindato insieme al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, al sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, allo chef stellato Giancarlo Perbellini e al presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, per celebrare la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco. “Va ricordato che il mondo del vino produce la metà delle nostre DOP – ha concluso Meloni -, quindi è un’eccellenza e la presenza del Governo non poteva mancare in questi giorni, anche con incontri internazionali con alcuni leader dei Balcani occidentali. Oggi sarà una giornata lunga e impegnativa, ma sicuramente molto interessante”.
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-foto Veronafiere-Ennevifoto-
Vinitaly, Meloni “Dal Governo impegno a sostegno del settore vino”
Al Vinitaly il “pairing” tra whisky scozzese e Parmigiano Reggiano
VERONA (ITALPRESS) – Il whisky è tra i maggiori distillati esportati all’estero e conferma uno storico legame con la Scozia.
A Vinitaly 2023, alcune tra le migliori distillerie “single malt” sono state protagoniste di un abbinamento con le lunghe stagionature del Parmigiano Reggiano, durante la masterclass promossa da Scottish Development International in collaborazione con il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano.
Esprime soddisfazione Claudio Sinibaldi, Direttore del Dipartimento del Commercio Estero Scozzese in Italia presso il Consolato Generale del Regno Unito a Milano: “Siamo orgogliosi di essere stati promotori insieme al Consorzio del Parmigiano Reggiano DOP di un evento che ha visto a Vinitaly 2023 un connubio di gusto tra due eccellenze internazionali. Il pairing Scotch Whisky-Parmigiano Reggiano è un abbinamento sempre più apprezzato e rappresenta un incontro virtuoso tra due prodotti d’eccellenza nei settori Food&Berverage di Italia e Scozia. Nonostante gli ultimi due anni difficili a causa delle varie interruzioni delle supply chain globali post-pandemia, l’industria del whisky scozzese ha continuato a crescere. Il 2022 è stato un anno significativo per lo sviluppo delle esportazioni internazionali a conferma che il whisky scozzese è un distillato amato in tutto il mondo. Nello stesso anno, inoltre, è stato registrato un trend crescente e un interesse sempre maggiore verso il whisky scozzese in Italia. Il valore delle importazioni dal Regno Unito verso l’Italia, infatti, è cresciuto del 66,5% rispetto all’anno precedente (2021) attestandosi a più di 88 milioni di euro. Considerevoli anche i volumi delle importazioni verso il Belpaese che, sempre nel 2022, sono aumentati del 34,6% rispetto al 2021”.
Secondo la Scotch Whisky Association (SWA), per la prima volta nel 2022 le esportazioni globali di whisky scozzese hanno superato i 6 miliardi di sterline (6,8 miliardi di euro circa). Anche il numero di bottiglie da 70 cl esportate è cresciuto del 21%, raggiungendo gli 1,67 miliardi di euro. In base ai dati ISTAT, invece, nel 2022 il valore delle importazioni di whisky dal Regno Unito si è attestato su una crescita del 66,5% rispetto al 2021, superando gli 88 milioni di euro. Questi risultati raggiunti nello scorso anno sono stati favoriti dalla riapertura delle attività ricettive nei principali mercati, mentre il comparto ha segnato un evidente avanzamento grazie alle referenze di punta e al desiderio di acquisto di prodotti di qualità e pregio.
E’ stata proposta una degustazione di diverse stagionature di Parmigiano Reggiano (dai 36 ai 90 mesi) abbinate ad una selezione premium di whisky scozzesi.
La distilleria protagonista del primo abbinamento è stata Arran, piccolo produttore di whisky single malt tra la penisola del Kintyre e la costa scozzese, dove l’acqua per la produzione di whisky proviene dal lago naturale di Loch Na Davie. Il suo Single Malt Barrel Reserve, invecchiato per 7 anni in botti ex-Bourbon, è stato accostato ad un Parmigiano Reggiano DOP stagionato 36 mesi. Il secondo assaggio ha visto l’ingresso di Douglas Laing, un imbottigliatore indipendente, che ha portato nel bicchiere le note marine di Rock Island (Blended Malt) whisky invecchiato 10 anni, prodotto esclusivamente con single malt provenienti da distillerie delle Isole di Islay, Jura, Arran e dalle Orcadi, in abbinamento ad una stagionatura di 48 mesi di Parmigiano. E’ stata poi la volta di Glencadam, distilleria della Contea di Angus, con quasi 200 anni di attività, che ha portato in scena il suo White Port Cask Finish (Single Malt), un whisky invecchiato 15 anni con spiccati sentori di frutti di bosco, pan di spagna, miele d’acacia e rabarbaro in umido, abbinato a un Parmigiano di 70 mesi. Il finale è stato affidato a Tormintoul, distilleria con uno dei malti più delicati dello Speyside, presente con il suo Speyside Glenlivet (Single Malt), un whisky con 18 anni di invecchiamento alle spalle, “che gli hanno conferito un profilo aromatico morbido e rotondo, perfetto con la stagionatura di 90 mesi di Parmigiano Reggiano”, si legge in una nota.
A ricercare gli abbinamenti è stato Walter Gosso, Brand Ambassador di Rinaldi 1957 e barman di lungo corso con una carriera iniziata nei locali storici di Torino, proseguita in Spagna e intorno al mondo, dagli USA al Sud America: “Il whisky scozzese e il Parmigiano Reggiano hanno tantissime affinità a partire dall’origine delle materie prime: in Scozia, nel whisky viene utilizzata solo l’acqua proveniente da fonti del territorio, così come nella produzione del Parmigiano Reggiano DOP il latte vaccino impiegato è quello locale. La stagionatura del Parmigiano, poi, è affine all’invecchiamento del whisky. In particolare, le proteine del Parmigiano Reggiano sviluppano delle parti aromatiche che trovano il perfetto punto di incontro con l’orzo maltato e il tannino del whisky. Sono gli stessi produttori delle distillerie scozzesi, ormai, ad acclamare l’abbinamento whisky-Parmigiano Reggiano DOP. Durante la masterclass, la complessità e l’invecchiamento dei whisky hanno giocato un ruolo fondamentale negli abbinamenti con il Parmigiano Reggiano DOP, a partire da una stagionatura di 36 mesi, in un crescendo di profumi ed emozioni per il palato”.
– foto ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano –
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Barilla, Ilaria Lodigiani nuova Chief marketing officer
PARMA (ITALPRESS) – A partire da oggi Ilaria Lodigiani assumerà il ruolo di Chief marketing officer di Barilla. Già vice president Global Marketing di Barilla Brand, guiderà le strategie di marketing e lo sviluppo del business in un contesto di trasformazione digitale. Si focalizzerà sulla gestione dei marchi e sul continuo miglioramento dei prodotti, con l’obiettivo di soddisfare i bisogni, in continua evoluzione, dei consumatori. Offrendo alle persone “la gioia del cibo per una vita migliore”, così come viene declinata oggi la purpose del Gruppo.
“Sono davvero felice e orgogliosa di assumere questo nuovo ruolo in Barilla. Avere l’opportunità di rendere ancora più iconici i nostri straordinari marchi, di portare la cultura alimentare italiana nel mondo e di guidare un team marketing composto da persone talentuose, mi fa sentire onorata. Oggi più che mai mi ispiro alle parole di Pietro Barilla: ‘tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggiò”, dichiara Lodigiani.
Laureata in Economia all’Università di Pavia, ha maturato una lunga esperienza di circa 20 anni nel mondo del Food & Beverage, e non solo. Dal 2004 al 2009 ha lavorato in Heineken Italia, ricoprendo diversi ruoli all’interno dell’organizzazione fino a diventare senior Brand Manager. Successivamente, ha lavorato in Ferrero Soremartec e Vodafone Italy, prima di entrare in Microsoft Italy nel 2014 come Lumia Marketing Director. Nel 2016 si è trasferita ad Amsterdam ed è tornata in Heineken, assumendo il ruolo di head of Heineken Global Innovation. Dal 2018 ha lavorato come global senior director Low & No Alcohol Beverages, dove ha gestito lo sviluppo globale della categoria che ancora oggi guida la crescita dei ricavi dell’industria della birra.
Nel 2021 Ilaria Lodigiani è entrata in Barilla come vice president Global Marketing del brand Barilla, ruolo che le ha permesso di guidare la crescita globale del marchio Barilla, evolvendo la personalità del brand, la sua visual identity e gestendo l’agenda per l’innovazione a livello globale.
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-foto ufficio stampa Barilla-
Vino, Meloni “Un dovere sostenere il settore”
VERONA (ITALPRESS) – “E’ un dovere sostenere questo settore perchè funziona anche grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità. L’impegno del governo è anche con i provvedimenti che abbiamo immaginato non solo per le impese, ma anche per i giovani per un ricambio generazionale”. Così il premier Giorgia Meloni al suo arrivo al Vinitaly.
“Considero molto affascinante la scelta dei ministri Lollobrigida e Sangiuliano di portare qui per la prima volta due opere che sono legate al mondo del vino, perchè bisogna ricodare che il vino non è solo un fatto economico ma anche culturale. C’è una storia, una letteratura, una filosofia del vino. C’è un pezzo essenziale e identitario quindi non poteva mancare la presenza del governo. Sarà una giornata lunga e sicuramente molto affascinante”, ha concluso il presidente del Consiglio”.
-foto agenziafotogramma.it-
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A Ragusa l’InterSud dei Giovani di Confagricoltura
RAGUSA (ITALPRESS) – Si è conclusa stamattina tra le vie del centro storico di Modica, con la visita presso il laboratorio di una cioccolateria della città della Contea, l’Intersud di ANGA, la riunione annuale delle delegazioni dei giovani imprenditori di Confagricoltura delle regioni meridionali, che quest’anno si è tenuta a Ragusa. Un tour alla scoperta delle eccellenze dell’agricoltura iblea, con visite presso aziende associate a Confagricoltura che rappresentano dei modelli in termini di innovazione, qualità del prodotto, welfare aziendale, sostenibilità.
La giornata clou, durante la quale si sono svolti i lavori dell’assemblea Intersud, è stata quella di ieri, che è iniziata a Vittoria presso “La Mediterranea”, azienda florovivaistica leader in Italia e in Europa per la produzione di crisantemi, dove Paola e Giovanni Gurrieri hanno guidato il gruppo di giovani provenienti da tutte le regioni del Sud alla scoperta di ogni passaggio della filiera produttiva.
Successivamente ci si è spostati in contrada Alcerito presso “Isola Grande”, dove è stato mostrato il lavoro di un’azienda agricola.
Il tour si è concluso nell’altro capo della provincia, in un’altra azienda agricola, Moncada, presso la quale hanno potuto visitare la serra pilota del progetto INTESA (Innovazione delle tecnologie a supporto di uno sviluppo sostenibile dell’agroindustria, progetto finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma IEV di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia) per comprendere il modello agroponico e le opportunità di innovazione nelle serre.
Presso l’azienda Moncada si sono svolti i lavori dell’Assemblea di Intersud, presieduti dal vice presidente dell’Area Sud ANGA, Domenico Parisi e dal presidente provinciale, Lorenzo Cannella. Sono intervenuti anche il presidente nazionale di ANGA, Giovanni Gioia e il presidente regionale, Edoardo Orlando. Lavori in cui si sono condivise visioni, progettualità e percorsi di giovani che, come ha detto il presidente Gioia, non saranno i protagonisti del domani, ma sono già i protagonisti dell’oggi. E vogliono esserlo al meglio delle loro potenzialità e del loro impegno, puntando sul lavoro di squadra e sulla capacità di fare rete.
“In questi tre giorni – dichiara il vice presidente dell’Area Sud ANGA, Domenico Parisi – abbiamo vissuto l’energia e la qualità del lavoro organizzativo messo in campo dai giovani imprenditori agricoli ragusani. Questo è lo spirito di ANGA: fare rete, condividere best practises, contare nel territorio e poter contare su una rete capillare che permette di esserci dove conta, a Roma come a Bruxelles. Complimenti davvero e avanti così!”.
“Abbiamo fortemente voluto che questo Intersud si realizzasse a Ragusa – dichiara il presidente nazionale di ANGA, Giovanni Gioia – proprio perchè questo territorio rappresenta un polo produttivo di eccellenza dell’ortofrutta e del florovivaismo a livello nazionale ed europeo. Tutte aziende che rappresentano modelli da studiare e da seguire”. “Un plauso va ai ragazzi di ANGA Ragusa – aggiunge Gioia – per l’eccellente lavoro organizzativo che ci ha permesso di realizzare questo viaggio nel cuore di aziende che investono in innovazione e sostenibilità, con un confronto reale e fattivo con le giovani imprenditrici e i giovani imprenditori provenienti dalle altre regioni”.
“Il successo di questo Intersud – dichiara il presidente di ANGA Ragusa, Lorenzo Cannella – è il frutto di un grande lavoro di squadra. Tutte le ragazze e i ragazzi del direttivo di ANGA Ragusa, e non solo, si sono sbracciati per organizzare un tour de force per presentare le punte di eccellenza dell’agricoltura ragusana”. “Con le nostre attività – aggiunge Cannella – continueremo ad essere punti di riferimento per le nuove generazioni di imprenditori del settore primario che vogliono essere protagonisti del cambiamento”.
– foto Confagricoltura Ragusa –
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Al via il 55° Vinitaly, oltre 4 mila aziende a Verona
VERONA (ITALPRESS) – Piattaforma di promozione internazionale per un settore che rappresenta la prima voce attiva della bilancia commerciale del Paese, con una filiera da 530 mila imprese, 870 mila addetti e 31,3 miliardi di euro di fatturato: Vinitaly da oggi torna a Veronafiere, ribadendola propria funzione guida per il comparto vitivinicolo italiano.
Un salone a tutto business, dove sono protagoniste per quattro giornate oltre 4.000 aziende espositrici da più di 30 nazioni, 17 padiglioni occupati per 100mila metri quadrati netti. La Fiera di Verona diventa così piazza di incontro del meglio dell’offerta enologica con la domanda di operatori professionali da tutto il mondo: più di 25mila soltanto quelli attesi dall’estero, da 130 nazioni.
Vinitaly si conferma uno strumento strategico a servizio del made in Italy, facendo di Verona la capitale del sistema-vino nazionale. Un ruolo ribadito oggi dalle istituzioni presenti oggi in fiera: da Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati, a Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri, Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Orazio Schillaci, ministro della Salute.
“Ringrazio Veronafiere per la disponibilità e per migliorare la presenza del nostro Governo in questo sistema fieristico – ha detto il ministro Lollobrigida -. Verona è un’eccellenza e la regione Veneto corre più di altre ma dobbiamo cercare di allineare tutto il sistema-Italia perchè non c’è niente di più forte del marchio Italia”. Di “eccellenza” ha parlato anche il presidente della Camera, Fontana, definendo Vinitaly “una manifestazione grandiosa con cui Verona dimostra tutte le sue potenzialità”.
Un’investitura in piena regola da parte delle istituzioni che riconosce Vinitaly come aggregatore di tutti i soggetti coinvolti nella valorizzazione del vino italiano sui mercati esteri, emergenti e maturi.
“Abbiamo registrato un forte e positivo segnale di unità di intenti tra Veronafiere-Vinitaly e tutto il sistema istituzionale impegnato nell’internazionalizzazione del made in Italy – ha detto oggi all’inaugurazione Federico Bricolo, presidente di Veronafiere -. La presenza così numerosa e qualificata del Governo è un segnale di grande attenzione di cui siamo grati, anche a nome di tutte le nostre aziende espositrici. L’obiettivo ora è costruire insieme una piattaforma promozionale permanente e coordinata, in grado di attrarre da un lato gli investimenti sul prodotto italiano e dall’altro l’incoming sull’Italia, i suoi territori vocati e sulla rassegna che meglio la rappresenta: Vinitaly”.
“I numeri della filiera mostrano come il vino nell’arco di un decennio sia diventato saldamente un capitale strategico del prodotto Italia – ha commentato Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere -. Per questo ora dobbiamo puntare a intensificare e accelerare una progettualità per rendere Vinitaly un brand ancora più efficace sullo scacchiere della domanda internazionale del nostro vino, con l’obiettivo di incrementare le presenze di operatori professionali dall’estero e il presidio permanente sui mercati globali. La prossima frontiera di radicamento del Gruppo Veronafiere, dopo Brasile e Cina, sono gli Stati Uniti, in Occidente, il Giappone e la Corea del Sud nel Far East”.
Al taglio del nastro del 55° Vinitaly sono intervenuti anche Luca Zaia, presidente delle Regione del Veneto, Damiano Tommasi, sindaco di Verona, Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona, Pasquale Salzano, presidente di Simest, e Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia.
Intanto, l’edizione numero 55 di Vinitaly registra già un primato: quello dei 1.000 top buyer da 68 nazioni arrivati oggi a Verona: un contingente di super-acquirenti selezionati, invitati e ospitati in collaborazione con ICE Agenzia, cresciuto del 43% rispetto all’anno precedente. Ed è record anche per i 10mila appuntamenti b2b già fissati prima dell’inizio della rassegna.
Vinitaly si tiene in contemporanea alla 27ª edizione di Sol&Agrifood, rassegna dell’agroalimentare di qualità, alla 24ª di Enolitech, salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra.
Al termine dell’inaugurazione, Veronafiere e Vinitaly hanno voluto rendere omaggio ad Angelo Betti, agronomo, giornalista, storico segretario generale della Fiera tra gli anni ’70 e ’80 e creatore di molte rassegne fieristiche divenute affermati brand internazionali, tra le quali Vinitaly. Dal 2016, il Premio Cangrande Benemeriti della Vitivinicoltura è intitolato a Betti e sua nipote, Maria Neve Betti, ha ricevuto questa mattina una medaglia a ricordo dei 50 Anni del Premio.
A seguire anche la cerimonia del Premio Vinitaly International. Nella categoria Estero è stato premiato Joseph Schuller, Master of Wine e managing director della Austrian Wine Academy, “per i meriti come fondatore del più importante centro WSET in Europa che, da 35 anni, forma 15 mila studenti all’anno e il cui Campus ha avviato al percorso Master of Wine oltre 100 studenti”.
Per l’Italia, invece, il premio è andato a Riccardo Cotarella, enologo e professore di Enologia all’Università della Tuscia di Viterbo, “per il costante impegno nel supportare le aziende del settore con la propria esperienza enologica, nella valorizzazione del vino italiano, e per il contributo nel far conoscere e promuovere i territori meno noti del Paese”.
Per la nuova categoria Innovation, infine, il riconoscimento è stato assegnato a Marco Simonit, maestro potatore, “per la sua ricerca nel campo della viticoltura, che lo porta a offrire consulenze nei più importanti vigneti di tutto il mondo e per aver introdotto e diffuso una tecnica di potatura ramificata, meno invasiva e più rispettosa della natura delle piante”.
– foto Veronafiere-Ennevifoto –
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Enoturismo, 10 milioni di vacanzieri pernotteranno fuori casa nel 2023
ROMA (ITALPRESS) – Sempre più turisti, soprattutto provenienti da centri urbani italiani e stranieri, chiedono di essere coinvolti nella vendemmia. La raccolta manuale dell’uva diventa così un’esperienza turistica e didattica, che avvicina all’affascinante mondo del vino un pubblico crescente di appassionati promuovendo spesso territori lontani dai classici itinerari ma ricchi di eccellenze artigianali, a partire dai prodotti enogastronomici. Se la vendemmia ne rappresenta il clou, ormai il turismo enologico – con le visite a cantine, gli assaggi e le degustazioni, le pratiche esperienziali – è diventato un fenomeno annuale. E riveste un ruolo sempre più rilevante nel movimento turistico italiano in generale e soprattutto nel turismo enogastronomico e nel turismo esperienziale, quello dove ci si “sporca” le mani e si finisce per essere coinvolti in attività manuali ritenute a torto desuete, pratiche di coltivazione tradizionale in testa. Quanti sono i vacanzieri che si dedicano al turismo enologico non limitandosi alla gita fuori porta ma pernottando perlomeno una notte fuori casa in strutture alberghiere e spesso extra-alberghiere? Un’indagine di Cna Turismo e Commercio condotta in tutta Italia prevede che quest’anno saranno oltre dieci milioni, di cui circa tre milioni stranieri, per un movimento economico quantificabile intorno ai 2,5 miliardi di euro. Gli enoturisti provenienti da oltre confine nel 2023 arriveranno principalmente da Francia, Germania, Regno Unito, Austria, per quanto riguarda l’Europa, e da Stati Uniti d’America e Giappone, fuori dal Vecchio Continente. La maggioranza degli enoturisti incastona l’esperienza vinicola in una vacanza più lunga, magari deviando per un giorno o due dall’itinerario prestabilito.
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-foto agenziafotogramma.it.
Granarolo, Uila “Bene ingresso Enpaia e Cdp nel capitale”
ROMA (ITALPRESS) – “Apprezziamo la decisione di Enpaia di entrare insieme a Cassa Depositi e prestiti nel capitale di Granarolo. Si tratta di un intervento nell’economia reale, predicato da tanti ma praticato da pochi, finalizzato alla crescita di un’azienda strategica del settore agroalimentare italiano. Condividiamo inoltre gli obiettivi di questo investimento, da realizzare attraverso un piano industriale orientato sull’innovazione digitale e sulle trasformazioni necessarie per essere sempre più competitivi in una filiera importante per il Paese. Anche sul versante del lavoro è un investimento importante che permetterà di consolidare e rafforzare gli attuali livelli occupazionali”.
Così il segretario generale Uila-Uil, Stefano Mantegazza, i merito all’accordo di investimento siglato oggi che prevede un aumento di capitale di 160 milioni, con contestuale ingresso nell’azionariato di Granarolo di Patrimonio Rilancio – Fondo Nazionale Strategico (FNS), gestito da Cassa Depositi e Prestiti e dell’Ente Nazionale di Previdenza per gli addetti e per gli impiegati in Agricoltura. A conclusione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale, la compagine azionaria di Granarolo si amplierà includendo quindi, oltre agli attuali soci Granlatte, Cooperlat e Intesa Sanpaolo, anche il Patrimonio Rilancio – Fondo Nazionale Strategico ed Enpaia.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Uila-









