Agroalimentare

Da Barilla e Covi generi di prima necessità a popolazioni svantaggiate

ROMA (ITALPRESS) – Siglato l’accordo tra il Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi) e il Gruppo Barilla. Una collaborazione che permetterà all’Alto Comando della Difesa e al Gruppo alimentare, di fornire e trasportare generi di prima necessità da destinare alle popolazioni più svantaggiate presenti nelle diverse aree del mondo in cui sono impegnati i militari italiani.
Il documento è stato firmato dal generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo e dal vicepresidente del Gruppo, Luca Barilla. L’intesa, che avrà una durata triennale, è stata accolta con soddisfazione dal Generale Figliuolo, che nel corso del suo breve intervento ha voluto evidenziare l’impegno del Covi nel promuovere forme di collaborazione con il mondo industriale e dell’imprenditoria italiana volte a sostenere coloro che vivono in contesti difficili e di povertà. “Trasportare e distribuire concretamente delle derrate alimentari che la Barilla, generosamente, mette a disposizione, ci consentirà, ancor di più, di portare a termine gli obiettivi delle nostre missioni all’estero, che si inquadrano in un impegno che vede coinvolto il Sistema Paese”, ha detto Figliuolo.
Luca Barilla, durante l’incontro, ha espresso grande soddisfazione per questa collaborazione con il Covi. “Da sempre pensiamo che la vera missione di un’Impresa si completa soltanto quando la sua azione benefica si riversa anche sulle comunità. Con questo bellissimo accordo si uniscono due forze italiane per dare una mano, anche fuori dai nostri confini, alle persone più in difficoltà senza alcuna distinzione”, ha sottolineato.
I contenuti dell’accordo sono stati illustrati dal capo Reparto Pianificazione ed Esercitazioni del Covi, ammiraglio di Divisione Fabio Agostini, il quale ha anche voluto ricordare che la Barilla supporterà il Covi nel corso delle attività promozionali legate all’esercitazione interforze e interagenzia Joint Stars23, che si svolgerà a maggio in Sardegna.
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-foto ufficio stampa Barilla-

Barilla celebra Mikaela Shiffrin e lancia un pack in edizione limitata

PARMA (ITALPRESS) – E’ un risultato da record quello ottenuto da Mikaela Shiffrin, sciatrice medaglia d’oro olimpica, che grazie alla vincita del suo 87esimo titolo è l’atleta di sci più premiata al mondo. Precedentemente detenuto per 34 anni dallo svedese Ingemar Stenmark con 86 vittorie, il passaggio del riconoscimento è un momento storico.
La vittoria segna la fine di un inseguimento che dura da quasi un decennio, da quando Mikaela è entrata in scena nel 2011. Barilla è stata al suo fianco sin dall’inizio, rappresentando per la sciatrice la collaborazione più lunga fino ad oggi e condividendo con lei tutte le sue vittorie. Dodici anni di unione in cui Mikaela Shiffrin e Barilla hanno sempre condiviso valori importanti, come buona alimentazione, qualità, famiglia e passione per l’eccellenza.
E se le cose grandi iniziano da grandi ricette, BluRhapsody di Barilla ha progettato una nuova speciale confezione in edizione limitata esclusivamente per Mikaela Shiffrin: una pasta a forma di “8” e di “7” che celebra il suo enorme traguardo, la relazione di lunga data e il forte legame affettivo che Barilla ha costruito negli anni con Mikaela. Per festeggiare il suo eccezionale risultato, Barilla lancerà un video di 87 secondi in cui mostrerà la confezione di BluRhapsody appositamente progettata da Barilla per Mikaela.
Barilla ha prodotto 87 “confezioni in edizione limitata” di cui 86 autografate da Mikaela e vendute tramite la piattaforma Charity Stars. Tutti i proventi delle vendite andranno a sostegno di Food for Soul, un’organizzazione no-profit fondata dallo chef Massimo Bottura per promuovere la sensibilizzazione sociale sui temi dello spreco alimentare e della fame.
Ilaria Lodigiani, VP Global Marketing Barilla, dichiara: “Abbiamo avuto il privilegio di supportare Mikaela negli ultimi 12 anni, da quando era un’adolescente quindicenne determinata, gentile, appassionata e talentuosa. Oltre ad essere una campionessa e una persona fantastica, Mikaela rappresenta i valori che da sempre Barilla mette al centro: la cura per gli altri e per il pianeta. Non potremmo essere più felici per il suo successo. Per noi Mikaela è sempre stata la migliore, ora è la migliore per tutto il mondo”.
“La collaborazione con Barilla significa molto per me – commenta Mikaela Shiffrin – Barilla è stata al mio fianco sin dall’inizio e ha condiviso con me ogni mia vittoria. Le mie parole non riescono a esprimere quanto sia orgogliosa di essere stata parte di questa famiglia per gli ultimi dodici anni e di continuare a esserlo – la mia collaborazione più lunga fino ad oggi!”.
Mikaela continua poi: “E’ un risultato surreale per il quale ho lavorato davvero duramente. Sono estremamente grata a tutti coloro che mi hanno sostenuta in questo. Sento di dover esprimere tutto il mio affetto ai miei cari e anche alla mia “famiglia” Barilla, che sono stati con me per gran parte della mia carriera. Senza il vostro supporto e sostegno non sarei dove mi trovo oggi”.
“In qualità di leader nei rispettivi settori, Barilla e Mikaela – si legge in una nota – hanno costruito un legame unico che ha visto queste due icone sviluppare una partnership di grande valore a livello mondiale. Attraverso un piatto di pasta, Barilla condivide il suo gesto d’amore per celebrare il gioioso rapporto con Mikaela Shiffrin”.
Tutte le opzioni per l’acquisto delle confezioni esclusive sono descritte e possono essere effettuate tramite il sito Web di Charity Stars.
BluRhapsody di Barilla ha prodotto un totale di 87 confezioni di pasta. La prima confezione numerata #1 sarà donata a Mikaela Shiffrin. 9 confezioni (numerate da #2 a #10 saranno messe all’asta per 5 giorni dal giorno dell’uscita. Le restanti 77 scatole (da #11 a #87) saranno vendute in modalità “Buy now” a un prezzo fisso. Le fasce di prezzo saranno visibili sul sito.
credit photo agenziafotogramma.it
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Governo e Consorzio Parmigiano Reggiano insieme contro l’Italian sounding

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – In un anno l’Italian sounding vale un giro d’affari di 120 miliardi di euro. Il doppio del valore dell’export agroalimentare italiano. A Fora di Toano, nell’Appennino di Reggio Emilia, in occasione della presentazione del nuovo magazzino di stagionatura e porzionatura da quasi 60.000 forme del Caseificio Cavola 993, un migliaio di persone hanno applaudito l’impegno del governo e mondo del Consorzio Parmigiano Reggiano per battersi su questo fronte.
“Sono inaugurazioni come queste – ha dichiarato Maria Cristina Caretta, vicepresidente della Commissione agricoltura della Camera – che indicano come le eccellenze di qualità, come il Parmigiano Reggiano Dop di montagna, siano fondamentali per la tenuta della comunità. Vogliamo dare una risposta ai produttori per la loro tutela. Il governo si sta impegnando, per questo, ad aprire protocolli di intenti con le grandi piattaforme, come Alibabà o Amazon, affinchè rifiutino di commercializzare prodotti Italian sounding che, appunto, non sono Made in Italy”.
Si è detto d’accordo Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano che ha aggiunto: “Collina e montagna rappresentano i 2/3 del comprensorio. Qui abbiamo rilevato come l’età media dei produttori sia mediamente inferiore di 4 anni rispetto al resto del territorio. Grazie a questo formaggio, che porta ricchezza alle aziende, tiene una intera comunità e, in molti casi, anche i servizi primari, come le scuole. Ma anche il turismo se si considera che il 50% dei turisti che viene nel Belpaese lo fa per fare una esperienza anche legata all’enogastronomia”.
In una giornata caratterizzata anche dall’esposizione dei trattori degli allevatori e moderata dalla giornalista Cristiana Boni, il presidente Fulvio Fioroni ha voluto ringraziare i 19 soci che hanno creduto in questo progetto che, di fatto, rende possibile la vendita diretta per il Caseificio Cavola (un percorso realizzato in soli 9 anni) dove, annualmente, si producono oltre 25.000 forme di Parmigiano Reggiano.
“A livello altimetrico – ha ricordato il presidente – quello che presentiamo oggi è anche il più alto centro di porzionatura, grattugiatura e confezionatura del comprensorio. Lasceremo sicuramente qualcosa alle future generazioni. Intanto, con soddisfazione, il nostro formaggio lo si può trovare a Los Angeles, Las Vegas, Copenaghen, Praga e in moltissime altre città del mondo”.
Questo nuovo stabilimento ospita già le forme della latteria realizzate nel caseificio di via Argentina (a l’Oca di Cavola), dai 6 mesi agli oltre due anni di stagionatura. Inserito nella valle del Secchia, il plauso è andato all’architetto Gabriele Mattioli che ha curato anche la riproduzione della skyline di Cusna e Pietra di Bismantova sulla facciata che si estende per 86 metri ed è illuminata di notte, per una larghezza della struttura di 52 metri. 726 pannelli fotovoltaici garantiscono il fabbisogno energetico del magazzino. Il presidente del Parco nazionale dell’Appennino Fausto Giovanelli, tra il pubblico, si è complimentato “per la scelta imprenditoriale e per l’attenzione al contesto paesaggistico”. Il sindaco di Toano, Vincenzo Volpi, nell’esprimere la soddisfazione della comunità toanese ha inaugurato anche la strada prospicente, dedicata al casaro storico Mauro Pagliarini.
“Una giornata che segna un esempio del fare montanaro” ha detto per la Provincia di Reggio Emilia, il consigliere con delega alla Montagna, Elio Ivo Sassi. Tra il pubblico, numerosi sindaci e amministratori, l’ex parlamentare Antonella Incerti, il consigliere regionale Gabriele Delmonte, le forze dell’Arma dei Carabinieri, il mondo del Consorzio Parmigiano Reggiano, agricoltori anche di altri comuni, i campioni dello sport come lo sciatore Giuliano Razzoli e il motociclista Luca Cadaolora, e Miss Estate Italia Giada Andreoli. L’inaugurazione è stata ufficializzata con la benedizione di don Gildo Milani e l’inno d’Italia della Banda di Cavola. Uno show coking per 2000 persone è proseguito sino a pomeriggio inoltrato.
foto ufficio stampa Studio Arlotti
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Caffè Borbone, due nuovi prodotti disponibili nei negozi e sul sito

NAPOLI (ITALPRESS) – Caffè Borbone annuncia la disponibilità per la rete di negozi specializzati e sul sito ufficiale di due nuovi prodotti, Kikka 100% Arabica capsule compatibili con macchine ad uso domestico Nespresso e Nicaragua Monorigine Fine Robusta, declinata nel sistema “a cialda”.
Per la prima volta, Caffè Borbone propone una miscela 100% Arabica che nasce dalla selezione delle migliori varietà di Arabica. Se con Kikka 100% Arabica l’azienda punta a valorizzare le caratteristiche delle varietà Arabica attraverso l’arte del blend, con Nicaragua Fine Robusta l’attenzione è rivolta al territorio di origine, il Nicaragua, dove si coltiva un caffè di qualità superiore.
Inoltre, Nicaragua Fine Robusta è un caffè etico che rispetta la materia prima e sostiene l’economia locale. Nasce, infatti, dal lavoro di una piccola cooperativa nei dintorni di El Diamante de Las Segovias, un luogo rinomato per la produzione di caffè. Una volta raccolto a mano, il caffè è processato con il metodo Honey, un procedimento tra il metodo a Secco e quello Lavato riservato solo ai caffè più pregiati, che conferisce un sapore unico e apporta ulteriore dolcezza ad ogni chicco. Con il metodo Honey, le drupe vengono spolpate lasciando una sostanza vegetale gelatinosa naturalmente presente sul chicco ricca di zuccheri, capace di riassorbire l’umidità. Durante la lunga fase di asciugatura al sole, questi zuccheri diventano sempre più concentrati e riescono a essere assorbiti dal chicco conferendo intensità, complessità e morbidezza al caffè.
“Il nostro obiettivo è continuare a espanderci in più canali di vendita grazie a un’offerta ampia e differenziata di formati esclusivi e miscele ad hoc – commenta Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone -. E’ fondamentale che ogni prodotto abbia una propria identità in termini di gusto e provenienza, sempre nel rispetto di elevati standard di qualità per rispondere alle esigenze di tutti i consumatori, anche quelli più interessati all’origine delle materie prime e alla ricerca di nuove esperienze legate al gusto. L’attenzione ai processi di produzione e lavorazione e il legame con i territori sono parte integrante del risultato finale”.

– foto ufficio stampa Caffè Borbone –
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Distretti agro-alimentari, export +14,1% nei primi 9 mesi del 2022

ROMA (ITALPRESS) – Nel periodo gennaio-settembre del 2022 le esportazioni complessive dei distretti agro-alimentari italiani sono aumentate a valori correnti del 14,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, arrivando a sfiorare €19 miliardi. Il dato è in continuità con il trend di crescita del totale delle esportazioni agro-alimentari nazionali (+16,7% nei primi nove mesi del 2022) di cui i distretti rappresentano il 44% in termini di valori esportati. E’ quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaol.
Trainante il comparto delle industrie alimentari e delle bevande, cresciuto del 19% nel periodo gennaio-settembre 2022, a fronte di un indice dei prezzi sui mercati esteri che, nello stesso periodo, ha registrato una crescita del 10,5%.
I distretti del vino si confermano prima filiera per valori esportati, con oltre 4,9 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2022 (+11,7% tendenziale), e un incremento di 515 milioni rispetto allo stesso periodo del 2021.
Segue per valori esportati la filiera della pasta e dolci (556 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2021, +21,6%).
Per quanto riguarda i mercati di destinazione, la Germania si conferma il primo acquirente, con un totale di 3,4 miliardi (+8,6%): crescono le vendite dei vini, delle conserve e della pasta e dolci; in lieve arretramento i distretti agricoli. Seguono gli Stati Uniti, con oltre 2,4 miliardi di euro, spesi in particolare in vini, pasta e dolci e olio; terza destinazione la Francia (con circa 2,1 miliardi), che apprezza soprattutto pasta e dolci, prodotti lattiero-caseari e carne e salumi.
Dopo il calo del 2021, riprendono a crescere anche le vendite sul mercato britannico (+15,1% tendenziale), soprattutto di vini, conserve, pasta e dolci. Bene l’export verso le economie emergenti (20% sul totale delle esportazioni), nonostante i cali tendenziali verso Cina (-28,6%) e Russia (-20,2%).

– foto Agenziafotogramma.it –

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Uno studio, pasta e dieta mediterranea soluzione contro l’obesità

PARMA (ITALPRESS) – Secondo le proiezioni diffuse in occasione della Giornata mondiale dell’Obesità (4 marzo) dalla World Obesity Federation, entro il 2035 oltre la metà della popolazione mondiale sarà in sovrappeso o in stato di obesità, con un impatto economico di oltre 4 trilioni di dollari all’anno. Anche perchè l’obesità spesso induce lo sviluppo di malattie croniche, quali diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e tumori, oltre ad essere limitante per lo svolgimento di una vita sana ed attiva.
Se è vero che la “globesity” si contrasta con scelte alimentari corrette e uno stile di vita attivo, la scienza evidenzia che pasta e dieta mediterranea sono una valida soluzione per combatterla e prevenirla anche a tavola.
Una ricerca dell’Università di Parma, pubblicata sulla rivista scientifica “Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases”, ha dimostrato che un regime alimentare ipocalorico in linea con i principi della Dieta Mediterranea e con la pasta al centro, risulta efficace per raggiungere e mantenere la riduzione ponderale.
I soggetti dello studio, sovrappeso o obesi, sottoposti ad un regime alimentare ipocalorico e mediterraneo “high pasta” non solo hanno perso più peso, mantenendolo anche dopo la fine del modello alimentare seguito, ma hanno anche riferito ulteriori benefici sulla qualità della vita e sulla salute fisica percepita. Lo studio dimostra come sia possibile raggiungere gli obiettivi di perdita di peso tenendo in considerazione le preferenze e le abitudini dei pazienti, senza necessariamente escludere alimenti specifici, come ad esempio la pasta.
Un altro studio italiano ha ulteriormente evidenziato la superiorità e le solide basi scientifiche della dieta mediterranea, la migliore per gestire il peso e per prevenire le malattie croniche non trasmissibili, prima di tutto il diabete di tipo 2. Realizzato dal Gruppo Giovani della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) e pubblicato sulla rivista Advances in Nutrition, lo studio ha esaminato circa 80 tra revisioni e meta-analisi disponibili per analizzare le 11 diete più popolari (low carb, iperproteiche, ipolipidiche, paleolitica, dieta zona, mima-digiuno, vegetariana, nordica, portfolio, DASH e Dieta Mediterranea), valutando gli effetti sui parametri antropometrici (prima di tutto il peso corporeo) e i fattori di rischio cardiometabolico.
Anche in questo caso, una modello alimentare bilanciato come la dieta mediterranea risulta il più efficace nel miglioramento del peso corporeo e riduzione dei fattori di rischi cardiometabolici.
Barilla è in prima fila per favorire la diffusione della Dieta Mediterranea e di corretti stili di vita nel mondo, grazie ad una presenza capillare in oltre 100 Paesi in cui porta ogni anno più di 2 milioni di tonnellate di cibo ispirato alla dieta mediterranea: buono, nutrizionalmente equilibrato e da filiere sostenibili. In particolare, la produzione di pasta e sughi, in patica tutto il necessario per “assemblare” il piatto simbolo della dieta mediterranea, rappresenta oltre il 50% del fatturato.
Come azienda alimentare, l’attenzione di Barilla per la nutrizione e per la promozione di stili di vita sani vanno di pari passo: è il caso del miglioramento costante del profilo nutrizionale dei prodotti che ha permesso, dal 2010 di riformulare 488 prodotti per ridurre il contenuto di grassi, grassi saturi, sale e/o zucchero o incrementando il contenuto di fibre).
Va in questa direzione anche l’impegno per sviluppare attività educative e informative per le nuove generazioni e per i dipendenti, attraverso le quali Barilla promuove l’adozione di stili di vita sani, abitudini alimentari equilibrate e una dieta responsabile.
Come, per esempio, Giocampus, progetto educativo dedicato al benessere delle generazioni future attraverso un programma innovativo – unico in Italia – di educazione fisica e alimentare per i bambini tra i 5 ei 14 anni. In 22 anni Giocampus ha coinvolto quasi 20mila bambini in attività dedicate all’educazione alimentare, motoria e corretti stili di vita. Mentre “sì.Mediterraneo”, nato da una collaborazione tra il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’Università degli Studi di Parma, ha permesso di sensibilizzare tutte le persone Barilla nel mondo sui benefici della Dieta Mediterranea e sulle abitudini alimentari corrette.

– foto ufficio stampa Barilla –
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Per settore performance positive e traino per export nazionale

ROMA (ITALPRESS) – Negli anni più recenti, mentre la produzione industriale è rimasta grossomodo stabile rispetto ai livelli del 2017, quella delle industrie alimentari, bevande e tabacco è cresciuta di oltre 10 punti percentuali. In particolare, dalla pandemia in poi, la produzione di questo comparto è cresciuta in maniera decisa e piuttosto costante fino alla prima parte del 2022, anno nel quale si è registrata una crescita del 1,2% rispetto all’anno precedente, superiore a quella dell’industria nel suo complesso (+0,5%). E’ quanto emerge dai dati dal report dell’Osservatorio agroalimentare, frutto della collaborazione tra la Fondazione Giampiero Sambucini e la Fondazione Edison, presentato alla presenza del Consiglio nazionale e di oltre 450 delegati del settore alimentare della Uila.
Notevole anche il contributo del settore agroalimentare alle esportazioni italiane, che nel 2022 sono cresciute del 19,9% rispetto al 2021 raggiungendo i 625 miliardi, che per il settore hanno fatto segnare 60,7 miliardi, paro al 10% dell’export complessivo. Nello specifico, le esportazioni della sola industria alimentare, bevande e tabacco sono state pari a 52,3 miliardi, quelle dei prodotti agricoli a 8,4 miliardi. Rispetto al 1991 (7,8 miliardi a valori correnti) l’export agroalimentare italiano è cresciuto di oltre 7 volte. Un ruolo di straordinario successo, in questo percorso di crescita, è quello svolto dai cosiddetti “magnifici 7”, sette categorie di prodotti che, da sole, nel 2021 hanno raggiunto un valore di export di 31,3 miliardi, quasi il 60% dell’agro-alimentare italiano nel suo complesso (52,9 miliardi). In particolare, si tratta di: ortaggi, frutta e loro preparazioni (9,6 miliardi), vini di uve (7,2 miliardi),pasta e riso (3,7 miliardi), formaggi e latticini (3,7 miliardi), prodotti da forno (2,9 miliardi), conserve animali (2,1 miliardi), cioccolata e altre preparazioni con cacao (2,1 miliardi). Anche nel corso del 2022, imagnifici 7 continuano a trainare l’export del settore agroalimentare e, in base agli ultimi dati disponibili hanno raggiunto i 34,4 miliardi. “I magnifici 7 – ha detto Stefano Mantegazza, vicesegretario della Fondazione Sambucini – sono l’avanguardia di una articolata filiera che poggia sul lavoro di oltre 1,4 milioni di persone e che, partendo da autentiche unicità di nicchia, coinvolge territori altamente specializzati e arriva ad esprimere una ricca varietà di prodotti di altissima qualità apprezzati dai consumatori di tutto il mondo”.
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-foto agenziafotogramma.it-

Vinitaly 2023, ad aprile quartiere al completo e business protagonista

VERONA (ITALPRESS) – Un quartiere fieristico di oltre 100mila mq netti, diciassette padiglioni tra fissi e tensostrutture al completo, pronti a diventare il più grande centro b2b internazionale del vino italiano e non solo, con più di 4mila aziende in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni (dati aggiornati al 2 marzo, ndr). Vinitaly 2023, il salone internazionale in programma a Veronafiere dal 2 al 5 aprile, rinsalda il proprio posizionamento business e di servizio a sostegno di uno dei settori tra i più strategici dell’export tricolore e, per la 55^ edizione, rafforza ulteriormente il piano di sviluppo dell’unica manifestazione che ha contribuito a segnare crescita e successo del vino italiano sui mercati internazionali.
“A pochi giorni dalla conclusione del Roadshow straordinario di Vinitaly in 9 Paesi di tre Continenti, realizzato in collaborazione con Ice-Agenzia unitamente alla rete internazionale dei nostri delegati esteri, abbiamo definito la selezione dei top buyer che saranno in fiera – spiega il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo -. In questo momento di grande cambiamento, tra sfide e opportunità, Vinitaly rimane un brand globale di promozione, in grado di generare nuovi sbocchi. Infatti, nel corso delle 13 tappe realizzate tra Europa, America e Asia abbiamo toccato con mano l’ulteriore potenziale sia sulle piazze più consolidate sia su quelle emergenti. Un potenziale – conclude Bricolo – che mettiamo a disposizione delle aziende già da questa edizione, con l’obiettivo di completare la mappatura di nuovi importatori e operatori qualificati entro il 2024. Uno sforzo e un investimento importante e necessario per garantire competitività al settore”.
Per l’amministratore delegato della Spa fieristica di Viale del Lavoro, Maurizio Danese, “l’ascolto delle imprese italiane è stato fondamentale per il varo dei prossimi Vinitaly. Non è un caso, se i Paesi protagonisti nel Roadshow sono nella top 10 degli obiettivi di mercato dei nostri espositori. Così come la scelta di presidiare sempre di più l’Asia: Cina, Giappone, Sud Corea ma anche Singapore, Hong Kong, Vietnam e altri sommano infatti il 20% dei prossimi target internazionali delle imprese italiane del vino. Un’area emergente – prosegue Danese – che con la Cina segnerà il grande ritorno a Verona, grazie a una selezione di oltre 100 top Buyer del Dragone, tra gruppi dell’horeca, principali importatori e player dell’e-commerce. Ma l’evoluzione quali-quantitativa della domanda estera riguarderà ovviamente tutti i mercati di sbocco ed emergenti, dagli Stati Uniti al Canada, dalla Corea del Sud passando per il Vecchio Continente fino al Sud America con la previsione di incrementare i top buyer del 40% sul 2022”.
Business, quindi, ma anche comunicazione. Vinitaly, infatti, è un mega spot al vino italiano con quasi 4 miliardi di audience generata sui media in Italia e all’estero nella settimana clou della manifestazione. Un ritorno intangibile di promozione indiretta che coinvolge anche gli altri due saloni che si svolgono in contemporanea a Verona – Enolitech con Vinitaly Design e Sol&Agrifood con B/Open e Xcellent Beers – che portano il totale espositivo in quartiere a più di 4.400 aziende.
Per quanto riguarda i temi e i format business, il 55° Salone internazionale del vino e dei distillati sarà preceduto, sabato 1° aprile, da Vinitaly OperaWine, la degustazione prologo con i 130 produttori portabandiera selezionati da Wine Spectator. Mentre il palinsesto fieristico vede la conferma delle principali aree tematiche (Vinitaly Bio, International wine hall, Vinitaly Mixology e Micro Mega Wines a cura del wine writer Ian D’agata), del matching del Taste and Buy, con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i Consorzi di tutela e del Tasting Express con le più importanti riviste internazionali di settore. Oltre 70 le degustazioni previste ad oggi dal calendario ufficiale della manifestazione (in aggiornamento su vinitaly.com).
Tra queste, il walk around tasting dei Tre Bicchieri 2023 del Gambero Rosso (domenica 2 aprile) e dell’Orange Wine Festival (3 aprile) che vede la presenza di aziende top da 10 paesi, oltre al Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection a cura di Daniele Cernilli (2 e 3 aprile), ideato per i buyer e gli operatori dell’horeca e ai focus di Young to Young ovvero: Le giovani cantine si raccontano ai giovani comunicatori, tre sessioni di degustazione con dieci giovani produttori firmate da Paolo Massobrio e Marco Gatti.
Spazio anche ai Concorsi. Il 22 marzo ritorna l’International packaging competition – Vinitaly Design, il concorso che premia il miglior packaging per trend, design e innovazione di vini, distillati, liquori, birra e olio extra vergine di oliva seguito dal 5 StarsWines The Book e Wine without walls, i riconoscimenti per le aziende che investono nel miglioramento qualitativo dei propri prodotti.
Prosegue, inoltre, la distinzione tra operatori in fiera e winelover. A questi ultimi è dedicato Vinitaly and the city, il percorso di wine talk, tasting, mostre ed eventi del fuori salone nei luoghi più rappresentativi della città Patrimonio Unesco: Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale. In programma dal 31 marzo al 3 aprile, Vinitaly and the city è organizzato da Veronafiere con la collaborazione di Comune di Verona, Provincia di Verona e Fondazione Cariverona).

– foto Veronafiere-Ennevifoto –
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