Agroalimentare

Sol d’Oro e Aipo d’Argento, collaborazione tra Concorsi per l’Olio Evo

VERONA (ITALPRESS) – Una partnership tra Concorsi per amore dell’olio extravergine d’oliva. Pur mantenendo la loro individualità, Sol d’Oro, promossa da Veronafiere, da ventun anni la competizione internazionale con degustazioni alla cieca più conosciuta al mondo e Aipo d’Argento, da vent’anni concorso con vocazione più marcatamente territoriale, a partire da quest’anno uniscono le forze nella realizzazione de Sol d’Oro Emisfero Nord -XXI Concorso internazionale dell’olio extra vergine d’oliva -, in programma dal 20 al 26 febbraio alla Fiera di Verona.
Sol d’Oro. Nato con lo scopo di dare valore ai migliori oli extravergine di oliva, combina il blind tasting alle valutazioni di panelist internazionali e si proietta all’estero fin dal suo esordio, tanto da sdoppiarsi nelle edizioni Emisfero Nord e Sud. Il Concorso presenta 6 categorie: Extravergine (Fruttato Leggero, Medio e Intenso), Monovarietale, Biologico e DOP. Sono ammessi a gareggiare gli oli d’oliva extravergini italiani ed esteri e prodotti commercializzati da aziende e frantoi che dimostrino di produrre un quantitativo minimo di 1.500 litri per ciascun olio inviato. A chi produce e mette sul mercato un olio evo in un quantitativo inferiore (da 500 a 1.499 litri) è dedicata la categoria ‘Absolute Beginners’. Gli oli vincitori di medaglia e quelli insigniti di Gran Menzione possono riportare in etichetta la dicitura “Concorso Internazionale Sol d’Oro Emisfero Nord/Sud 2023” con colori e indicazioni diverse a seconda del premio attribuito (Sol d’Oro – Sol d’Argento – Sol di Bronzo – Gran Menzione).
Aipo d’Argento. Organizzato dall’Associazione Interregionale Produttori Olivicoli, il premio rappresenta al meglio la filiera olearia italiana e stimola il confronto tra aziende nazionali e del bacino del mediterraneo, misurandone le performance tramite un panel riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali che è specializzato nella certificazione di oli di qualità. I partecipanti al concorso possono quindi affidare la loro produzione all’analisi di un laboratorio, riconosciuto dal COI (Consiglio Oleicolo Internazionale), che ne verifica oggettivamente le caratteristiche organolettiche.
Il sodalizio tra Sol d’Oro e Aipo d’Argento è finalizzato a creare ulteriore valore aggiunto per i produttori che intendono essere presenti alla 21^ edizione Concorso internazionale dell’olio extra vergine d’oliva di Veronafiere. Infatti, chi prenderà parte alla 20^ edizione del Concorso Oleario Internazionale Aipo d’Argento sarà automaticamente ammesso anche a Sol d’Oro Emisfero Nord 2023 e potrà così beneficiare sia del giudizio sensoriale in blind test da parte del panel internazionale che della valutazione chimico-organolettica certificata dal laboratorio dell’Associazione. Da questo risultato dipenderà l’accesso alla seconda fase, alla quale saranno ammessi esclusivamente gli oli extravergini di oliva senza difetti. A seguire i panelisti, integrati in numero e per provenienza estera, potranno concentrarsi esclusivamente sul giudizio sensoriale garantendo un’accurata selezione dei prodotti.
I premiati saranno poi presentati in tasting dedicati nell’area EVO OIL Tasting in occasione di Sol&Agrifood (2 – 5 aprile 2023), verranno inseriti in ‘The Winners Guidè, guida dedicata a buyers e delegati di Veronafiere e promossi in manifestazioni internazionali.
“E’ una comunione di intenti finalizzata alla promozione dell’olio evo sui mercati interno e internazionale verso il canale horeca, i negozi gourmand e i corner di qualità dell’offerta nella gdo – evidenzia Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere -. Mettiamo a fattor comune le eccellenze del nostro territorio per fornire uno strumento efficace per tutto il comparto dell’olio di qualità, sia italiano che straniero. In questo modo, Verona diventa a tutti gli effetti il punto di riferimento mondiale per questo straordinario prodotto che ha enormi possibilità di trovare nuovi sbocchi di mercato, tanto nel Nord Europa, quanto in Asia, nel Nord e Sud America. Queste sono aree geo-economiche dove la Fiera di Verona opera da tempo, organizzando rassegne e roadshow in cui propone anche l’olio evo ai buyer internazionali, oltre a quelli presenti ogni anno a Sol&Agrifood, la rassegna dell’agroalimentare di qualità che si svolge contemporaneamente a Vinitaly ed Enolitech”.
“Si tratta di un accordo tra due organizzatori, Aipo e Veronafiere, che hanno sempre lavorato nell’interesse della filiera. L’obiettivo è quello di sostenere gli olivicoltori e i frantoiani per far crescere la qualità dei loro prodotti, soddisfare e fidelizzare sempre più mercati già acquisiti e percorrendone anche di nuovi. In questo senso, la consulenza agronomica di Aipo è un’opportunità per le aziende partecipanti di ottenere delle schede di analisi chimico-organolettiche così da poter valutare le possibilità di miglioramento continuo delle proprie produzioni”, sottolinea Albino Pezzini, presidente di Aipo.
“Una collaborazione – dichiara il Capo Panel del Sol d’Oro Marino Giorgetti – rivolta anche alle aziende che da un lato vedono il proliferare dei Concorsi oleari e dall’altra non hanno contezza del loro svolgimento e della loro ricaduta in termini di promozione commerciale sui mercati. Oggi due storici Concorsi, riconosciuti per la serietà delle operazioni di selezione e per le innumerevoli attività promozionali che svolgono per gli oli vincitori, cooperano per offrire maggiori opportunità alle aziende, sia in termini di validazione della qualità delle loro produzioni, che di promozione sui mercati nazionali ed esteri”.
La prossima edizione di Sol d’Oro è in calendario dal 20 al 26 febbraio 2023. Le iscrizioni si ricevono entro il 13 febbraio sul sito https://www.solagrifood.com/sol-d-oro.

– foto ufficio stampa Veronafiere –
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Nel 2022 vendite in crescita per il Consorzio Parmigiano Reggiano

BOLOGNA (ITALPRESS) – Nel corso della prima giornata di Marca Bologna, la fiera italiana dedicata alla marca commerciale, il Consorzio Parmigiano Reggiano ha annunciato i dati positivi del 2022. Le vendite a volume hanno segnato un +3% totale (138.364 tonnellate rispetto a 134.367 nel 2021), con un +3,6% in Italia (60.035 tonnellate contro le 57.969 del 2021) e un +1,7% all’estero (59.375 tonnellate rispetto alle 58.398 del 2021).
Dopo aver chiuso un 2021 positivo, con un giro d’affari al consumo pari a 2,7 miliardi, nel 2022 proseguono dunque le buone performance. Le aziende del Consorzio Parmigiano Reggiano hanno quindi reagito bene alla pandemia, alle incognite legate alle incertezze della crisi geopolitica, al caro energia e alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie in alcuni mercati. I risultati dei consumi domestici del mercato Italia nell’ultimo bimestre, il più importante dell’anno nella categoria, registra una crescita di Parmigiano Reggiano del 10,3%. “Nonostante le preoccupazioni per le difficoltà che stanno affrontando le famiglie per l’aumento dei prezzi e per il caro energia, il 2022 è stato un anno estremamente positivo per il Consorzio”, ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. “Le vendite a volume hanno registrato un +3% sul 2021, con una crescita importante del +3,6% nel mercato italiano. Questi risultati sono merito sia del grande impegno che tutta la filiera sta portando avanti, sia della fedeltà che i consumatori continuano a dimostrare ai valori della nostra Dop. Il Consorzio sta lavorando con gli operatori e le catene distributive per sostenere questi consumi anche nel corso dei primi mesi del 2023, per far sì che sulle tavole di tutti gli italiani non manchi mai quello che non è solo un formaggio, ma un simbolo della nostra cultura. Nella seconda parte dell’anno dovremo anche considerare che la produzione totale del 2022 ha registrato, per le conseguenze della variazione del clima e dell’inatteso picco del prezzo del latte spot, una contrazione del 2,2% che potrebbe determinare un eccesso di domanda”, ha concluso Bertinelli.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Parmigiano Reggiano-

Agroalimentare, via libera Ue alla polvere di grillo domestico

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – L’Unione Europea dà il via libera all’immissione in commercio della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus, il grillo domestico.
“La polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) è inserita nell’elenco dell’Unione dei nuovi alimenti istituito dal regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470”, si legge nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue.
Il 23 marzo 2022 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare aveva adottato un parere scientifico sulla sicurezza della polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico, concludendo che “è sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti”.
La Gazzetta ufficiale dell’ue riporta che “tale parere scientifico presenta pertanto motivazioni sufficienti per stabilire che la polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico, se utilizzata nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione generale, soddisfa le condizioni per l’immissione sul mercato”.
Nel suo parere l’Autorità ha inoltre rilevato che “il consumo di polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico può provocare reazioni allergiche nelle persone allergiche ai crostacei, ai molluschi e agli acari della polvere”. L’Autorità ha inoltre osservato che, “se il substrato con cui vengono alimentati gli insetti contiene ulteriori allergeni, questi ultimi possono risultare presenti nel nuovo alimento. E’ pertanto opportuno che gli alimenti contenenti polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico siano adeguatamente etichettati”.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Parmigiano Reggiano, vendite +17,4% durante le festività

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Numeri in netta crescita per il Parmigiano Reggiano per le Festività natalizie. Nelle quattro settimane dal 6 novembre al 4 dicembre le vendite totali nella distribuzione italiana hanno registrato un +17,4% (fonte: Nielsen, dati Italia) rispetto al medesimo periodo del 2021. “Un risultato in forte controtendenza rispetto ai prodotti similari non DOP (+0,9%) e al Grana Padano (-4,1%)”, sottolinea in una nota il Consorzio Parmigiano Reggiano. Si prevede che questa accelerazione troverà ulteriori conferme nei dati consuntivi di dicembre e, allo stesso tempo, segnali positivi emergono anche delle rilevazioni dei caseifici con vendita diretta. “Un risultato importante – prosegue la nota -, frutto di investimenti che il Consorzio di tutela ha portato avanti nei mesi di novembre e dicembre per sostenere le vendite di fine anno in un momento difficile per le tasche degli italiani”. Il quadro del fine 2022, unito alla recente delibera dell’Assemblea del Consorzio di dicembre 2022 che ha assicurato oltre 33 milioni di investimenti diretti in comunicazione e marketing per l’anno appena iniziato, permette di affrontare le nuove sfide del 2023 “puntando a consolidare le condizioni di equilibrio tra domanda ed offerta”.
“Nelle Festività, il Parmigiano ha trionfato sulle tavole degli italiani, ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. “Il 2023 sarà un anno molto importante, caratterizzato da grandi sfide legate alle incertezze macroeconomiche causate dal conflitto in Ucraina, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente che ridurrà il potere d’acquisto delle famiglie. Per questo motivo, abbiamo previsto un piano articolato di investimenti (33 milioni di euro) in comunicazione con l’obiettivo di sviluppare la domanda in Italia e all’estero”, ha aggiunto.

– foto ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano –

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Micotossine, Grana Padano in confezione salubre e sicuro

DESENZANO (ITALPRESS) – “Dall’attività di ricerca scientifica che i consorzi del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano hanno affidato all’Università di Piacenza è emerso che l’eventuale presenza di alcune micotossine rilevabili in quantità bassissime non costituisce alcun problema per il consumatore. L’attività di ricerca proseguirà con l’individuazione di sistemi da applicare ai magazzini di stagionatura per eliminare anche queste, se pur modestissime, presenze, evitandone quindi ogni tipo di diffusione. Il prodotto in commercio è già assolutamente salubre e sicuro. Ma il nostro obiettivo è eliminare anche queste irrilevanti presenze, perchè i nostri prodotti, che sono i più famosi e diffusi al mondo, meritano di continuare ad essere primi assoluti anche in sicurezza e salubrità”. Lo precisa Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio Tutela Grana Padano, in merito alle notizie apparse su varie testate online a proposito dello studio condotto dal Dipartimento di Scienze Animali, degli Alimenti e della Nutrizione dell’Università Cattolica, campus di Piacenza, e pubblicato sulla rivista scientifica Toxins e riguardante la presenza di micotossine nelle confezioni di formaggio grattugiato.
“L’articolo apparso ieri su diverse testate online da parte dell’Università di Piacenza aveva il compito di informare e rassicurare, mentre il titolo e una lettura approssimativa potrebbero dare un effetto diverso. Perciò con questa nota preferiamo precisare, come stiamo facendo, l’assoluta sicurezza dei nostri prodotti posti in commercio” conclude la nota.

foto: agenziafotogramma.it

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Nutriscore, Lollobrigida “Il Governo sarà sempre contrario”

ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia e il Governo Meloni continueranno a schierarsi contro sistemi di etichettatura come il Nutriscore. Il motivo è semplice: questi meccanismi mirano a condizionare il consumatore nelle sue scelte, piuttosto che garantirgli un’ampia e trasparente informazione, assicurata invece da altri strumenti che noi stiamo contribuendo a promuovere”. Lo scrive su Facebook il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida.
“Intanto il rinvio al 2024 del Nutriscore, che al momento è stato tolto dall’agenda europea, è la prima battaglia vinta”, prosegue.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Formaggi grattugiati, nelle bustine possibile presenza di 2 micotossine

PIACENZA (ITALPRESS) – Ricercatori dell’Università Cattolica, campus di Piacenza, hanno individuato la presenza di due micotossine, l’ocratossina e la sterigmatocistina (prodotte da muffe microscopiche del genere Penicillium e Aspergillus), rispettivamente nel 48,6% e 94,4% delle confezioni di formaggi grattugiati di tipo “grana” acquistati nei supermercati. E’ quanto emerso da uno studio condotto dal professor Terenzio Bertuzzi e dai suoi collaboratori del Dipartimento di Scienze Animali, degli Alimenti e della Nutrizione dell’Università Cattolica, campus di Piacenza, e pubblicato sulla rivista scientifica Toxins.
Finanziato dai consorzi Grana Padano e Parmigiano Reggiano, il lavoro evidenzia la presenza, in piccole ma significative quantità, delle due micotossine, ocratossina e sterigmatocistina, quest’ultima considerata emergente e per la quale l’Unione Europea non ha ancora stabilito dei limiti massimi da osservare.
“In sè i quantitativi delle due tossine rintracciati nei 107 campioni analizzati non sono pericolosi, ma il loro consumo può sommarsi a quello presente in altri alimenti, come cereali e derivati, caffè, legumi, cacao, frutta secca, vino, birra, salumi stagionati, uvetta. Bisogna quindi considerare l’assunzione complessiva”, sottolineano i ricercatori.
Nel complesso, il rischio per il consumatore è veramente minimo; i limiti di legge fissati dalla UE sono limiti precauzionali, basati sull’analisi del rischio, con l’obiettivo di minimizzare gli effetti sulla nostra salute.
I formaggi normalmente si prestano alla crescita di muffe microscopiche sulla loro superficie. Durante le lunghe stagionature dei formaggi a pasta dura (per il grana minimo 9 mesi), le spore delle muffe possono depositarsi sulla superficie delle forme, e in particolari condizioni ambientali dei magazzini (umidità, temperatura), alcune di queste muffe sono in grado, crescendo, di produrre dei metaboliti tossici chiamati micotossine (mykos = fungo). L’ocratossina è tra le micotossine più note ed è ricercata nei formaggi; la presenza di sterigmatocistina rappresenta invece una novità.
“Il problema di queste due micotossine – sottolineano i ricercatori – riguarda solo i grattugiati (circa un quarto – il 25% -di tutto il grana prodotto in Italia è trasformato e venduto come grattugiato), perchè in queste confezioni viene grattugiata anche la crosta (ad esempio, per il grana grattugiato la regolamentazione consente un utilizzo massimo del 18% di crosta)”.
Esistono pratiche di prevenzione e vengono seguite; nei magazzini di stagionatura appartenenti ai principali consorzi di tutela, le forme subiscono periodicamente un processo di pulitura. Tutte le forme, prima della commercializzazione, vengono ripulite mediante lavaggio con acqua calda o con trattamenti a secco per abrasione e spazzolatura della crosta; con entrambi si ha una sanificazione e una riduzione dei livelli delle due tossine nel prodotto grattugiato. “La riduzione della contaminazione sarebbe maggiore asportando più crosta, ma questo per molte forme potrebbe non essere necessario. Questa ricerca ha mostrato come, grazie alle attente e continue opere di pulitura e spazzolatura, i prodotti dei due Consorzi di tutela (Grana Padano e Parmigiano Reggiano) sono risultati sicuri per il consumatore”, conclude Bertuzzi, “ma è importante vigilare su tutto il comparto dei formaggi grattugiati”.

– foto ufficio stampa Università Cattolica –

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Vino, premiato il Sauvignon Blanc Rosa Bosco 2021 dell’azienda de Puppi

UDINE (ITALPRESS) – All’interno della 25^ Edizione della Guida Bibenda 2023, che raccoglie le eccellenze italiane nell’ambito del vino, ristorazione, olio e grappa, il 5 dicembre a Roma, sono stati assegnati i 5 Grappoli di Bibenda 2023 al Sauvignon Blanc Rosa Bosco 2021 dell’azienda Agricola Luigi De Puppi. Un vino dal profumo elegante e molto intenso, con note di vaniglia, crema e un intenso aroma floreale di viola e gardenia, che unisce tecniche di coltivazione innovative a pratiche antiche, come la selezione manuale dei grappoli in cantina.
L’Azienda Agricola Luigi De Puppi si trova parte nel cuore dei Colli Orientali del Friuli, zona particolarmente vocata alla produzione di vini di alta qualità, e parte a Moimacco (Udine), dove sorge la villa di proprietà della famiglia e dove è situata anche la cantina di produzione. Le dimensioni contenute dell’Azienda consentono di curare scrupolosamente i vigneti e di scegliere le qualità più idonee ai terreni. Tutte le fasi della vinificazione vengono seguite meticolosamente, dalla raccolta delle uve all’imbottigliamento.
La necessità di soddisfare le continue richieste dei consumatori e di valorizzare la competitività della viticoltura sui mercati nazionali ed internazionali, hanno imposto a questo settore processi di miglioramento continuo che partono dalla gestione della vite in campo con tecniche innovative pur nel rispetto della tradizione che ha creato grandi vini.
Anche in virtù di questa crescente necessità di tecnologia e innovazione l’Azienda Agricola De Puppi è stata nominata Ambassador Maschio Gaspardo. Il progetto coinvolge aziende agricole specializzate e altamente professionali, che operano nel settore della viticoltura, attraverso una collaborazione diretta con il costruttore, con l’obiettivo di una valorizzazione reciproca e dello sviluppo di nuove tecnologie sulla base di sperimentazioni in campo, comprensione dei bisogni del cliente e studio di soluzioni innovative scalabili e replicabili presso altri clienti.
“La nostra famiglia ha sempre gestito direttamente la produzione vinicola con scelte innovative – affermano Caterina e Valfredo De Puppi – pur mantenendo inalterato il rispetto per le tradizioni e il territorio. Le antiche radici giocano infatti un ruolo fondamentale nella filosofia di coltivazione e produzione, ma non hanno mai inibito lo spirito innovativo che ci contraddistingue. Siamo orgogliosi di avere ricevuto i 5 Grappoli Di Bibenda 2023 per il Sauvignon Blanc Rosa Bosco che sono il risultato di un percorso di crescita e di innovazione che stiamo perseguendo da diversi anni”.

– foto ufficio stampa Maschio Gaspardo –
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