Agroalimentare

Ue, Giansanti “Necessario uno studio sull’impatto della Farm to Fork”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “E’ stato un incontro diretto e franco, con il quale abbiamo ribadito quali siano le questioni fondamentali per il settore primario: i costi dell’energia, la reperibilità e i prezzi delle materie prime, in primis quelli dei fertilizzanti”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, riassume così i contenuti del confronto che ha tenuto, in qualità di vicepresidente del Copa-Cogeca, con il presidente di turno del Consiglio Europeo, Petr Fiala, capo del governo della Repubblica Ceca.
“Per tutelare le nostre imprese sul mercato bisogna metterle nelle condizioni di essere competitive – prosegue Giansanti – e questo è possibile garantendo velocità nell’erogazione degli aiuti già previsti”. Ma una politica agricola europea non si può basare soltanto sui sostegni economici. Bisogna che le strategie approvate a Bruxelles siano aggiornate a una situazione che va evolvendo molto velocemente.
Per questo motivo, Giansanti ha chiesto una nuova valutazione del piano per la sostenibilità europeo. “Abbiamo fatto richiesta al presidente Fiala di uno studio dell’impatto che il Green Deal avrà sulle dinamiche di mercato – spiega – per avere la certezza della capacità produttiva e dei futuri livelli delle esportazioni delle nostre aziende”. Valorizzazione delle produzioni che passa anche attraverso il no fermo al sistema di etichettatura alimentare del Nutriscore. “I consumatori UE hanno bisogno di certezza e chiarezza nelle informazioni sui cibi, cose che il sistema a semaforo non dà”, ribadisce Giansanti.
Altro aspetto toccato dal vicepresidente dell’associazione che raccoglie le due maggiori organizzazioni degli imprenditori agricoli europei, è stato il contenuto della Politica agricola comune 2023-2027. Anche questo da aggiornare. “La sua redazione risale al periodo precedente all’attuale, caratterizzato da un incredibile aumento dei tassi di interesse che sta colpendo non solo la capacità di acquisto dei consumatori ma delle aziende stesse”.

– foto ufficio stampa Confagricoltura –

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L’importanza della pianificazione per gli imprenditori-chef

MILANO (ITALPRESS) – Pianificazione e consulenza finanziaria: due ingredienti fondamentali per la buona riuscita di un progetto imprenditoriale di successo come quello di Davide Oldani. Intervistato da Marco Montemagno per Edufin 3.0 – il progetto lanciato da Banca Generali insieme a Monty per portare l’educazione finanziaria al grande pubblico sui social media – lo chef stellato sottolinea l’importanza di avere al proprio fianco una banca come quella del Leone che da oltre 10 anni crede nei suoi valori e nella sua mission e lo supporta nei suoi progetti di vita.
“In cucina si lavora costantemente per trovare le ricette giuste che uniscano innovazione e sostenibilità per offrire ai clienti un servizio sempre di alta qualità, e per farlo è necessario avere un team di collaboratori affiatato. Allo stesso tempo per affrontare le sfide di un progetto imprenditoriale serve avere accanto persone di fiducia che sappiano valorizzare con professionalità e competenza il risparmio attraverso una pianificazione strategica nel lungo termine”, commenta Oldani.
Attenzione al dettaglio e qualità del servizio per lo chef sono caratteristiche che accomunano lo chef e Banca Generali. “E’ una banca fatta di persone che sono sempre al mio fianco consigliandomi e appoggiando le mie idee, non solo quelle nell’immediato, ma soprattutto quelle che rientrano in progetti di lungo termine. In questo senso credo che la mia testimonianza possa essere utile in questo percorso dedicato all’ educazione finanziaria. Per me è infatti fondamentale il rapporto di fiducia instaurato negli anni con una banca in grado di valorizzare il talento e la qualità come ingredienti di una ricetta vincente utile a offrire un servizio unico e distintivo”, spiega Oldani.
Così come in cucina è necessario poter contare su una brigata con le giuste competenze per raggiungere l’eccellenza, allo stesso tempo secondo l’imprenditore occorre evitare il “fai da te” negli investimenti affiancandosi a un consulente finanziario che con professionalità proponga soluzioni volte alla tutela del risparmio con un’offerta basata su esigenze semplici, ma anche più complesse come il passaggio generazionale, ottenendo da un lato un rendimento e dall’altro la protezione da fattori come inflazione e volatilità attraverso la diversificazione.
Il format di Edufin 3.0 ricalca il tradizionale “4 chiacchiere con…” che caratterizza il percorso editoriale di Montemagno: un’ora di chiacchierata informale in compagnia di esperti internazionali e personalità di spicco su argomenti di educazione finanziaria. La presenza di sportivi, attori, personaggi dello spettacolo ed educatori offre infatti spunti di riflessione e punti di vista nuovi da parte di persone esterne al mondo della finanza e degli investimenti. Il progetto si svilupperà con una durata iniziale di 1 anno, attraverso 52 interviste.
“L’educazione finanziaria attraverso i social media è una grande opportunità perchè ci consente di raggiungere generazioni che usano nuove piattaforme per informarsi attraverso un contenuto che sia ingaggiante, ma anche valido per l’elevata qualità dei temi trattati e le competenze degli ospiti coinvolti che possono vantare forti competenze”, spiega Montemagno.
Partite a fine settembre le prime puntate hanno già spaziato dall’ABC degli investimenti alle criptovalute, per poi passare a comprendere le dinamiche e le modalità con cui le nuove generazioni approcciano il mondo dei mercati finanziari fino ad arrivare a parlare proprio dell’importanza della pianificazione e della consulenza finanziaria per un imprenditore come lo chef Oldani. Un percorso che ha già coinvolto in poche settimane oltre 1,5 milioni di follower.

– foto screenshot intervista Marco Montemagno a Davide Oldani per Edufin 3.0 –

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Pecoraro Scanio “Parlamento finanzi fondo per cibi tradizionali”

ROMA (ITALPRESS) – Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro dell’Agricoltura, ha ricevuto oggi la medaglia dell’Albo d’onore della Federcuochi, la più numerosa associazione di cuochi italiani, anche per l’impegno nella lotta all’agropirateria con la campagna #noFakefood e per la vittoria #pizzaUnesco.
Dal palco Pecoraro Scanio ha rilanciato due proposte: “Chiedo ai parlamentari di tutti gli schieramenti di rifinanziare il fondo per i prodotti agroalimentari tradizionali e di sostenere la candidatura all’Unesco della cucina di casa italiana per tutelare le cucine di territorio e regionale che sono un tratto distintivo della nostra cultura. I cuochi sono i custodi di molti saperi tradizionali e ambasciatori della nostra cultura enogastronomica”.

– foto ufficio stampa Alfonso Pecoraro Scanio –

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Parmigiano Reggiano, cerimonia per vincitori World Cheese Awards 2022

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Presso la Sala del Tricolore del Comune di Reggio Emilia si è tenuta la cerimonia dedicata ai caseifici del Parmigiano Reggiano vincitori dei World Cheese Awards. Con ben 93 medaglie assegnate da una giuria di 250 esperti provenienti da oltre 30 paesi, la Dop più amata si è riconfermata per la decima edizione consecutiva la più premiata alla competizione internazionale di riferimento nel mondo dedicata ai formaggi, svoltasi a Newport, in Galles (Regno Unito). Per il Consorzio del Parmigiano Reggiano, hanno partecipato all’evento Nicola Bertinelli, presidente, Riccardo Deserti, direttore, Carlo Mangini, direttore marketing, comunicazione e sviluppo commerciale, e Marcello Turini, chief business development officer. Quest’anno la Nazionale del Parmigiano Reggiano era composta da 86 caseifici provenienti dalle 5 province del comprensorio: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (a sinistra del fiume Reno), Mantova (a destra del Po).
Uno sforzo di gruppo che ha fruttato alla Nazionale 90 riconoscimenti: 2 Super Gold (miglior formaggio del tavolo, alla Latteria Sociale Centro Rubbianino e al Caseificio di Gavasseto e Roncadella, entrambi della provincia di Reggio Emilia), 17 medaglie d’oro, 33 d’argento, 38 di bronzo. A queste si aggiungono le 3 medaglie (un oro, un argento e un bronzo) riconosciute a tre caseifici che si sono iscritti indipendentemente al concorso. “Siamo felici di poter celebrare in un luogo tanto denso di storia il Parmigiano Reggiano – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – che si è riconfermato il formaggio più premiato, sfidando oltre 4.000 concorrenti da 45 paesi del mondo. A tutti i presenti vanno i nostri complimenti e la nostra gratitudine, perchè hanno saputo riconfermare i primati che appartengono alla nostra Dop. A Newport abbiamo vinto soprattutto grazie ai valori che legano il nostro prodotto al territorio: merito di una filiera che ogni giorno impegna migliaia di allevatori e 305 caseifici artigianali nella ricerca dell’eccellenza assoluta”.
Per Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura e agroalimentare, Caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, “il Parmigiano Reggiano si conferma il formaggio più buono al mondo, come certificato anche quest’anno dal premio internazionale più prestigioso dedicato ai formaggi”. Mariafrancesca Sidoli, assessora a Commercio, Attività produttive, Valorizzazione del centro storico del Comune di Reggio Emilia, ha sottolineato come
“i successi che la Nazionale del Parmigiano Reggiano consegue da ormai più di vent’anni sono la dimostrazione che facendo squadra, grazie anche al costante e competente lavoro di tutela e di promozione che il Consorzio del Parmigiano Reggiano mette in pratica puntualmente con grande attenzione, coordinando obiettivi ed azioni fra i produttori, è possibile conseguire risultati eccezionali”.
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-foto ufficio stampa Parmigiano Regiano-

Ue, Carne e vino non son dannosi alla salute. Soddisfatto Lollobrigida

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Agricoltura e sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida esprime soddisfazione per l’eliminazione, da parte della Commissione Europea, di carne e vino dalla lista degli alimenti ritenuti dannosi per la salute. “E’ una notizia importantissima per tutta la Nazione, una vittoria che abbiamo ottenuto lottando con determinazione a difesa delle eccellenze italiane” scrive suFacebook. “Adesso ci sono anche più risorse economiche per le Indicazioni Geografiche, con altri 2 milioni di euro, proprio come avevamo chiesto noi. Tutto questo dimostra che il nostro nuovo approccio paga. Il cambio di passo del Governo Meloni, il lavoro di squadra, l’attenzione al mondo agroalimentare sono gli strumenti con cui difendiamo il prodotto italiano e diamo risposte precise a esigenze che erano rimaste insoddisfatte ormai da troppo tempo” aggiunge.(ITALPRESS).

Photo credits: www.agenziafotogramma.it

Ferrero acquisisce Wells, produttore dei gelati Blue Bunny e Bomb Pop

LUSSEMBURGO (ITALPRESS) – Il Gruppo Ferrero e Wells Enterprises hanno annunciato oggi un accordo per l’acquisizione da parte di Ferrero di Wells, delle sue attività e dei suoi rinomati marchi di gelati, che includono Blue Bunny, Blue Ribbon Classics, Bomb Pop e Halo Top. “L’acquisizione rientra nell’ambito della crescita strategica di Ferrero nella categoria dei gelati e nella visione di Wells di favorire una rapida crescita – si legge in una nota -. Ferrero e Wells sono entrambe aziende familiari, che possono vantare forte esperienza nel settore dolciario e dei gelati, prodotti di qualità, orgoglio nei propri valori e un solido portafoglio di marchi molto amati. Wells è diventata la più grande azienda di gelati a conduzione familiare del mondo da quando è stata fondata, nel 1913, come azienda di consegna di prodotti lattiero-caseari”.
Wells Enterprises rimarrà un’azienda autonoma con i propri uffici a Le Mars (Iowa), e le attività produttive a Le Mars (Iowa), Henderson (Nevada) e Dunkirk, (New York). Dopo la chiusura della transazione, Mike Wells, membro della famiglia fondatrice e attuale Amministratore Delegato e Chief Engagement Officer, opererà come consulente al fine di sostenere la transizione e mantenere il suo ruolo attivo nella comunità di Le Mars. Liam Killeen, attuale Presidente di Wells, sarà nominato Amministratore Delegato e il leadership team esistente rimarrà in carica.
“Siamo un’azienda che ha 100 anni, focalizzata sull’adattarsi ai prossimi 100 anni”, ha dichiarato Mike Wells. “Ferrero è un’azienda a noi affine e fortemente impegnata a fornire prodotti dolciari di alta qualità che portano gioia ai consumatori di tutto il mondo. Questa acquisizione mette l’azienda nelle migliori mani possibili e non vedo l’ora di supportare l’intero team di Wells e Ferrero nella transizione”, ha aggiunto.
“Questo è un giorno emozionante che accelera la nostra crescita e assicura un futuro brillante alla nostra azienda e a tutti coloro che vi sono associati”, ha dichiarato Liam Killeen. “I marchi e la reputazione di Ferrero per una qualità di livello mondiale si sposano perfettamente con ciò che ha reso Wells così di successo – e insieme diventeremo ancora migliori in futuro”, ha proseguito.
Questa operazione consolida il programma di espansione del Gruppo Ferrero in Nord America dopo le acquisizioni gestite con successo di Fannie May (2017), l’ex business dolciario di Nestlè in US e le attività di biscotti e snack alla frutta di Kellogg (2018). L’espansione dell’impronta nordamericana è stata ulteriormente rafforzata attraverso le aziende affiliate, con l’acquisizione di Ferrara Candy Company (2017) – produttore e leader del mercato statunitense delle caramelle con i suoi marchi Nerds, Trolli, Sweet-tarts e Black Forest.
“Sono lieto che Wells abbia accettato di unirsi al Gruppo Ferrero. Si tratta di una partnership vincente, che unisce esperti di gelato e campioni del settore dolciario. Insieme, per unire la forza dell’essere un tutt’ uno, ben posizionati per crescere e competere nel mercato del gelato”, afferma Giovanni Ferrero, Presidente Esecutivo del Gruppo Ferrero.
“Nel momento in cui Wells passa da una famiglia all’altra, ci impegniamo per un futuro lungo e di successo, costruendo sulla loro eredità di prodotti fantastici, prendendoci cura del benessere dei dipendenti e della comunità di Le Mars”, continua Giovanni Ferrero. “Sono fermamente convinto che Wells e Ferrero siano un binomio perfetto e vorrei ringraziare Mike Wells e la famiglia Wells per averci affidato la proprietà di questa grande azienda”, spiega.
Lapo Civiletti, CEO del Gruppo Ferrero, aggiunge: “Desidero dare un caloroso benvenuto a tutti coloro che lavorano in Wells, un produttore di gelati straordinario con un fantastico portafoglio di marchi molto apprezzati dai consumatori. Vorrei congratularmi con tutti per l’impressionante successo ottenuto finora dall’azienda ed esprimere la mia piena fiducia nel management team. Non vedo l’ora di collaborare con Wells per intraprendere insieme una nuova era con molte straordinarie opportunità davanti a noi”.
La transazione, soggetta alle consuete condizioni di chiusura, dovrebbe concludersi all’inizio del 2023. I termini della transazione non sono stati resi noti.
UBS Investment Bank ha agito come consulente finanziario esclusivo e McDermott Will & Emery LLP è stato il consulente legale di Wells. Morgan Stanley & Co. LLC ha agito come consulente finanziario esclusivo e Davis Polk & Wardwell LLP è stato il consulente legale di Ferrero.

– foto ufficio stampa Ferrero –

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Agroalimentare, per i dolci di Natale un ritorno alle origini

RIMINI (ITALPRESS) – Per i dolci del prossimo Natale è un ritorno alle origini. Festività più raccolta, con contrazione dei consumi ma compensata dall’orientamento a un prodotto di qualità. La tendenza emerge dall’Osservatorio SIGEP di Natale che ha incontrato i maestri Iginio Massari, Roberto Rinaldini, Sal De Riso, la “pastry queen” Sonia Balacchi e Alessandro Dalmasso, da sempre legati alla manifestazione internazionale di Italian Exhibition Group dedicata alla gelateria, pasticceria, cioccolateria e panificazione artigianali e al caffè, in calendario dal 21 al 25 gennaio prossimi nel quartiere fieristico di Rimini.
«Il mercato del cibo fuori casa, dal punto di vista della spesa – spiega Matteo Figura, director Foodservice Italy di The NPD Group -, da qui a Natale continua a crescere, ma spinto dall’aumento dei prezzi. Già a giugno ’22 aveva raggiunto gli stessi livelli del giugno ’19, proseguendo nella crescita durante l’estate. Nei dati CREST di NPD Group si registra un -12% di presenze fuori casa e sebbene stia recuperando terreno la colazione, nel prossimo futuro ci aspettiamo un assestamento per la diminuzione del potere d’acquisto». «Durante le festività natalizie di quest’anno, magari si acquisteranno meno prodotti, ma di un livello più alto. Un approccio che fa ben sperare per il futuro di un settore che è stato messo in grossa difficoltà negli ultimi due anni e che, per restare in piedi, non può che puntare su qualità e tradizione», sottolinea Alessandro Cavo, presidente dell’Associazione “Gli Storici” Caffè e Ristoranti Storici d’Italia aderente a Fipe-Confcommercio.
«Alle persone sta a cuore vivere il Natale con i suoi simboli e i suoi riti», racconta Iginio Massari. Una tendenza che il presidente di APEI, Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana, vede riflettersi anche sul fronte degli acquisti: nonostante le golose proposte al pistacchio e al cioccolato disponibili presso i suoi store, il 70% dei clienti sceglie la semplicità e la serenità della ricetta classica.
Roberto Rinaldini, componente di Relais Dessert International, punta sulla collaborazione con lo chef stellato Enrico Bartolini, per la trasposizione di uno dei suoi dolci più celebri in forma di panettone. Oltre a quella del gusto, Rinaldini riscopre anche la bontà d’animo, con il panettone solidale, per aiutare bambini e giovani che necessitano di cure o terapie con Rise Together Foundation.
Per Salvatore De Riso – Presidente dell’AMPI, Accademia Maestri Pasticceri Italiani – Natale è la festa delle tradizioni per antonomasia. Ecco perchè le specialità campane restano un must: struffoli, roccocò, e mostaccioli. Naturalmente non mancano i grandi lievitati, con ben sedici diversi panettoni. Il più prezioso? Quello laminato in oro. Il più amato? Quello al limoncello, con i sentori agrumati della costiera amalfitana.
Alessandro Dalmasso presidente del Club Coupe Du Monde de la Pàtisserie ricorda che il Natale è il momento in cui ci si riunisce attorno ai gusti di famiglia, custoditi nelle ricette delle nonne. Ecco perchè le nuove proposte di panettone raccontano la tipicità della sua terra: con il Pangianduia e il Panettone Piemontese. Accanto ai lievitati, propone inoltre un ricco assortimento di mignon a tema natalizio, “bello da vedere e da assaporare, e pensato per incantare i più piccoli”, si legge in una nota.
Per Sonia Balacchi, prima PastryQueen nel 2012, sulla tavola di Natale non può mancare il panettone: “Classico, al cioccolato, ai profumi agrumati, spezie e frutta di stagione”. E per queste festività Balacchi propone il panettone Christmas Ice. La “pastry queen” spiega di preferire materie prime naturali per lavorare un prodotto che sia un pezzo unico.
La tradizione natalizia contempla anche un ruolo da protagonista per il cioccolato. Iginio Massari propone varianti tra cremini al fondente, al latte, ai tre cioccolati, al pistacchio e caffè, e praline al pistacchio, nocciola e mandorla. Roberto Rinaldini torroni al gianduia con nocciole e scorze di arance candite, oppure al miele con mandorle, pistacchi e mirtilli rossi; e strizza l’occhio al salato gourmet con i cioccolatini salati con microsfere al gorgonzola, pecorino, stracchino e basilico o caprino e pistacchio. Sempre in tema di evergreen, per Sonia Balacchi tra i più richiesti ci sono le rivisitazioni tridimensionali degli alberelli di Natale in cioccolato. Salvatore De Riso propone infine cornetti di cioccolato, rosso corallo come da tradizione, e disponibili in due formati: la versione small e la versione large, per un centrotavola di buon auspicio.

– foto Fausto Morabito / ufficio stampa Italian Exhibition Group –

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Barilla festeggia i suoi 145 anni con un francobollo speciale

PARMA (ITALPRESS) – Barilla festeggia i suoi 145 anni con un francobollo speciale che racconta e interpreta la storia dell’azienda, il suo rapporto con l’arte, la capacità di guardare al futuro e la vocazione a rispondere con l’innovazione ai bisogni di ogni epoca del suo tempo. Il francobollo, emesso dallo Stato italiano il 6 dicembre, appartiene alla serie tematica “le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, nata per promuovere la capacità professionale e imprenditoriale italiana e riservata ad aziende che hanno fatto la differenza per il nostro Paese. Il francobollo è relativo al valore della tariffa B, pari attualmente a 1,20 euro, e la tiratura è di 300.015 esemplari.
Tutto inizia a Parma nel 1877, con una piccola bottega di pane e pasta. 145 anni dopo, Barilla è ancora un’azienda di famiglia, non quotata in Borsa, presieduta dai fratelli Guido, Luca e Paolo Barilla.
Il Francobollo Barilla ha come soggetto una mongolfiera e ha al centro il nuovo logo Barilla, con l’anno di fondazione, un rosso più intenso, per descrivere al meglio l’amore di Barilla per la pasta. L’assenza della sua componente bianca, storico riferimento alla pasta all’uovo, descrive al meglio un’offerta ormai più ampia, differenziata e inclusiva, per rispondere ai bisogni in evoluzione del consumatore, come ad esempio la pasta integrale e la pasta senza glutine. La mongolfiera rielabora uno storico manifesto del 1947, realizzato dal pittore e grafico Giuseppe Venturini da un’idea di Carlo Mattioli, a ricordare come negli anni l’arte si sia sempre intrecciata con la visione imprenditoriale di Barilla. L’opera in questione (“In alto dal 1877”) rappresentava un’azienda e un Paese: la fiducia nel domani, la volontà di lasciarsi alle spalle le difficoltà del dopoguerra e tornare “in alto”.
Da quella prima “mongolfiera” sono passati 75 anni, ma Barilla non ha mai smesso di salire e allargare i suoi orizzonti.
Un viaggio raccolto e immortalato in un Archivio Storico che, dal 1987, custodisce la storia dell’azienda. Un patrimonio storico oggi interamente digitalizzato e accessibile a tutti, riconosciuto dal Ministero della Cultura ‘di notevole interesse storicò perchè “racconta l’evoluzione del costume italiano”.
Il Francobollo per i 145 anni di Barilla vuole idealmente tramandare verso il futuro questa visione positiva e ottimista di un’azienda sempre proiettata verso il domani. E si candida a oggetto del desiderio per appassionati e collezionisti, a ridosso del Natale, momento clou per regalarsi il cibo e scambiarsi (o spedirsi) lettere e cartoline d’auguri. Secondo un’indagine Ixè, sono oltre 10,7 milioni (+24%) i cesti con regali enogastronomici entrati nelle case degli italiani per le ultime feste di Natale. Mentre la rinnovata passione globale per lettere e cartoline (rigorosamente scritte a mano e imbucate nella cassetta delle lettere) vede quasi 5mila italiani iscritti sulla piattaforma-fenomeno postcrossing, che si sono spediti e hanno ricevuto oltre 1,2 milioni di cartoline.

– foto ufficio stampa Barilla –
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