Agroalimentare

Parte da Napoli il centro Agritech, dal Pnrr 320 milioni per la ricerca

NAPOLI (ITALPRESS) – Un finanziamento senza precedenti in Campania per la ricerca nell’agrifood: arrivano 320 milioni dal Pnrr e parte il Centro Nazionale per lo sviluppo delle Nuove Tecnologie in Agricoltura. Il progetto, dal valore complessivo di 350 milioni, è basato sull’utilizzo delle tecnologie abilitanti per lo sviluppo sostenibile delle produzioni agroalimentari e punta a diversi obiettivi: favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, ridurre l’impatto ambientale nell’agrifood, sviluppare le aree marginali e poi incoraggiare la crescita delle filiere in termini di sicurezza, tracciabilità e tipicità. Il Centro “Agritech” nasce grazie alla sinergia tra Regione Campania e Università Federico II di Napoli che avrà il compito di fungere da hub nazionale capace di coordinare i 9 nodi di ricerca equamente distribuiti tra nord, sud e centro Italia. Ricchissimo il parterre delle eccellenze nazionali che aderiscono al progetto: nel complesso partecipano 28 università, 5 centri di ricerca e 18 imprese.
“Università Federico II e sistema universitario della Campania sono il centro guida di un grande progetto di ricerca nel campo dell’agricoltura e dell’agro-industria in tutti gli aspetti di questo comparto produttivo” spiega il Presidente della Campania Vincenzo De Luca. “E’ un progetto che mette insieme le Università di tutto il paese, aziende agricole, Cassa Depositi e Prestiti: recuperiamo una vocazione antica della Campania nel campo della ricerca in agricoltura. Quello agricolo e agroindustriale è uno dei comparti più forti della regione, dobbiamo migliorare la produttività, sviluppare la ricerca scientifica, gestire la risorsa acqua in maniera intelligente” afferma il governatore a margine del suo intervento alla presentazione del progetto che è avvenuta stamattina a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania. Sono intervenuti anche gli assessori regionali Valeria Fascione, Bruno Discepolo e Nicola Caputo assieme al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, al presidente della Cur Vincenzo Loia, al referente scientifico nazionale del Centro Agritech Danilo Ercolini e al Rettore dell’Università Federico II Matteo Lorito.
Proprio Lorito spiega alcuni dettagli del progetto che impegnerà “centinaia di ricercatori, almeno 400-500 a tempo pieno” e comporterà “nuove assunzioni” (già previste 150 unità) che si concretizzeranno gradualmente a livello nazionale. La location dell’hub partenopeo “sarà l’ex Manifattura Tabacchi che ristruttureremo, nel progetto ci sono anche i fondi per la ristrutturazione, contribuendo così anche alla riqualificazione di Napoli Est” spiega il Rettore della Federico II la quale dal 1 luglio, data di partenza, gestirà i bandi. Il Centro andrà poi a pieno regime nel giro di 36 mesi. “Presentiamo il progetto più grande nel campo dell’agricoltura negli ultimi anni, è un riconoscimento per quanto è stato fatto per il settore a Napoli e in Campania – sottolinea Lorito -. Revisori stranieri – prosegue – hanno valutato questo progetto strategico per l’Italia. La competitività del Paese nell’agroalimentare parte da qui e aumenterà notevolmente nei prossimi anni. E’ un momento importante e significativo per un settore che è fondamentale per il Pil nazionale e il Pil campano”.

– foto: xc9

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BAT investe 30 mln per il tabacco italiano e lancia “Terraventura”

ROMA (ITALPRESS) – Italia, sostenibilità, innovazione e tecnologia sempre più al centro della strategia di crescita globale di BAT. E’ quanto emerso dall’evento ‘Una filiera tabacchicola innovativa e sostenibile: BAT e il progetto Terraventurà, organizzato in collaborazione con ITALTAB, H-FARM e Confagricoltura presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali a Roma, alla presenza anche del Sottosegretario Gian Marco Centinaio, del Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Filippo Gallinella e, in collegamento video, dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto Federico Caner e dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo.
BAT ha infatti annunciato, per il 2022, l’investimento di 30 milioni di euro per l’acquisto di 7.000 tonnellate di tabacchi di alta qualità provenienti da Veneto, Campania, e Umbria: il 10% in più rispetto allo scorso anno, a fronte della medesima quantità di tabacco, per garantire un ulteriore supporto alle aziende agricole italiane, che affrontano oggi difficoltà senza precedenti legate soprattutto all’incremento dei costi energetici e delle materie prima agricole.
Ancora una volta, nel solco di un rapporto consolidato negli anni, a fornire il tabacco italiano sarà l’Organizzazione di Produttori di Tabacco ITALTAB, che riunisce in tutta Italia oltre 400 aziende che operano su una superficie complessiva di circa 3.000 ettari e coinvolgono nel processo produttivo oltre 6.000 lavoratori.
Un impegno importante verso il Paese, con un’attenzione particolare all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale, al centro dell’agenda ESG di BAT. Nel corso dell’evento è stato infatti annunciato l’avvio di una partnership di lungo termine con H-FARM Innovation, la novel consultancy parte del network della piattaforma di innovazione H-FARM, nella convinzione che la tecnologia sia un abilitatore fondamentale dello sviluppo sostenibile della filiera tabacchicola italiana.
Primo passo di questa collaborazione, il lancio del progetto di Open Innovation ‘Terraventurà, call for ideas che si propone di accelerare il processo di digitalizzazione della filiera verso una maggiore efficienza, resilienza e sostenibilità, attraverso la contaminazione con realtà esterne, startup e aziende innovative.
In particolare, ‘Terraventurà si rivolge a tutte quelle idee e progetti che propongano soluzioni agritech per rispondere a tre sfide principali, sintetizzate nelle tre distinte aree della call:
1. Terraverde – sostenibilità; miglioramento dei processi in ottica di efficientamento idrico ed energetico e azzeramento degli sprechi nella coltivazione e trasformazione del tabacco.
2. Terrasmart – qualità della vita lavorativa; miglioramento della qualità e dell’efficienza del lavoro delle persone coinvolte nella coltivazione e trasformazione del tabacco.
3. Terranuova – formazione e nuovi modelli di business; supporto degli imprenditori agricoli nei processi di formazione.
Startup e Piccole e Medie Imprese innovative hanno tempo fino al prossimo 28 luglio per candidare i propri progetti sul sito https://www.terraventura.it/. Per individuare le realtà più interessanti, H-FARM Innovation attingerà inoltre alla rete di 4,5 milioni di startup attive in tutto il mondo, costruita in oltre 15 anni di esperienza nel settore e grazie al suo ruolo all’interno del GAN (Global Accelerator Network).
Dodici saranno i progetti selezionati entro settembre per accedere ad una short list, ovvero quelli che meglio risponderanno ai requisiti identificati nelle 3 aree della call. I 12 progetti verranno successivamente presentati dalle startup durante un appuntamento dedicato, l’Innovation Day che si terrà a fine ottobre, dove BAT, ITALTAB e H-FARM selezioneranno i migliori 3 che, a dicembre, accederanno alla fase finale di Proof of Concept (PoC), ovvero di verifica di fattibilità nell’ottica di una implementazione nella filiera tabacchicola a partire dal 2023.
“Terraventura” diventa così un altro importante tassello nel mosaico delle iniziative BAT a supporto del Paese, facendo leva su un aspetto chiave che guida la strategia globale dell’azienda: la tecnologia al servizio della sostenibilità. Un’ulteriore conferma dell’impegno di BAT sul territorio italiano, attraverso una presenza sempre più importante nell’agroindustria nazionale. L’azienda ha investito infatti circa 250 milioni di euro negli ultimi 10 anni nell’agricoltura italiana, cui si aggiunge l’investimento di 500 milioni in 5 anni previsti sul piano industriale dell’azienda per la realizzazione del Trieste Innovation Hub, nuovo centro di produzione, innovazione e sostenibilità globale di BAT Italia.
‘L’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale sono alla base del nostro impegno per il settore tabacchicolo italianò, ha dichiarato Roberta Palazzetti, Presidente e Amministratore delegato di BAT Italia e Area Director Sud Europa ‘e vogliamo dimostrarlo ancora una volta chiamando a raccolta i migliori talenti in Italia, valorizzandoli e invitandoli a contribuire ad un’agricoltura più sostenibile, basata su occupazione di qualità, tutela dell’ambiente e innovazione. Il nostro è un impegno che si traduce concretamente anche in investimenti diretti a supporto della filiera, come l’acquisto di 30 milioni di tabacco italiano, a dimostrazione dell’importanza che il Paese riveste nella strategia globale di BAT. Crediamo fermamente nella costruzione di una filiera più sostenibile, e intendiamo guidare tutti i nostri stakeholder in questo percorso virtuoso che abbiamo intrapreso da tempo: una transizione dove vogliamo che l’Italia sia protagonista, al centro della nostra visione per un ‘A Better Tomorrow’, un futuro migliore – più verde, più innovativo, più sostenibile – per i consumatori e le comunità in cui operiamo”.
‘Siamo orgogliosi di essere parte di questo progetto insieme a BAT: migliorare la filiera agricola, in special modo quella tabacchicola, è fondamentale, in un’ottica di innovazione, crescita sostenibile ed efficienza. L’agritech è un settore sempre più strategico che, con il nostro contributo, forti dei tanti anni di esperienza con startup e aziende internazionali, possiamo aiutare a trasformarsi, individuando nuove soluzioni e strumenti innovativi a disposizione degli agricoltorì, ha commentato Mauro Iannizzi, Principal di H-FARM Innovation.
“In un momento congiunturale così complesso, la conferma dei volumi di acquisto con impegno finanziario crescente, restituisce a noi operatori della filiera, un segnale di forte interesse di BAT Italia per la sostenibilità del tabacco italiano. Lavoro di qualità, cura dell’ambiente e innovazione fanno parte del bagaglio di conoscenze dei nostri tabacchicoltori, agricoltori altamente specializzati che grazie all’impegno di BAT Italia avranno la certezza di collocazione del prodotto con valori altamente competitivi”, ha commentato Vincenzo Argo, Presidente di ITALTAB. ‘Confidiamo nella determinazione delle Istituzioni Nazionali e locali per portare a termine nei prossimi mesi una strategia di lungo termine che incentivi gli investimenti delle Manifatture, così da garantire una maggiore stabilità per tutta la filiera”.
“Innovazione e sostenibilità sono da sempre nostri obiettivi prioritari. Soprattutto in questa fase economica apprezziamo l’iniziativa di BAT, che da slancio alla filiera del tabacco ‘made in Italy’, confermando il suo ruolo importante nell’economia locale e nell’eccellenza tecnologica del Paese. Per assicurare una transizione ordinata occorrono scelte politiche adeguate e condivise con tutti gli attori della filiera, che abbiano un orizzonte di lungo periodo e il duplice scopo di governare questa fase di grande trasformazione e di consentire nuovi investimenti in questo comparto, che è stato in grado di rinnovarsi. Un settore profondamente radicato sul territorio e importante per l’economia, con 2.000 aziende impegnate, che impiegano 50.000 addetti su una superficie di oltre 14.000 ettari”, ha messo in evidenza Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.
“La filiera tabacchicola punta a essere sempre più sostenibile e per raggiungere questo obiettivo sono fondamentali tecnologia e soluzioni innovative che rendono possibile l’ottimizzazione delle risorse e una maggiore tutela dell’ambiente”, ha affermato il Sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Gian Marco Centinaio. ‘E’ inoltre importante che i coltivatori italiani possano contare sulla continuità degli investimenti e anche su un ulteriore sostegno economico che tiene conto del momento di particolare difficoltà che si sta attraversando”.
“Gli investimenti e l’impegno di BAT Italia per un’agricoltura di qualità confermano l’importanza della sinergia tra Istituzioni, stakeholders e industria per giungere a filiere in grado di coniugare competitività e sostenibilità’, ha commentato Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. ‘Nel settore del tabacco è fondamentale garantire stabilità del quadro normativo e fiscale, per favorire investimenti pluriennali, e una riflessione congiunta sulle prospettive di questo pezzo così importante di agroindustria nazionale”.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Alpro lancia la bevanda 100% vegetale “Shhh… Questo non è lat*e”

MILANO (ITALPRESS) – Il marchio Alpro si arricchisce di un nuovo prodotto, si tratta di Shhh… Questo non è lat*e, una bevanda 100% vegetale a base di avena, pensata per incontrare i gusti di quanti apprezzano il sapore del latte e allo stesso tempo prestano un’attenzione speciale alla sostenibilità.
Shhh… Questo non è lat*e è un prodotto che risponde alla crescente consapevolezza dell’importanza dei comportamenti alimentari per la propria salute e quella del pianeta. “Si tratta di una bevanda che, pur simile nel gusto e nella texture al latte, ha un differente profilo nutrizionale. E’ un prodotto fonte di fibre, naturalmente povero di grassi saturi, a basso contenuto di zuccheri e con aggiunta di calcio e vitamina D. Grazie a una innovativa ricetta incontra i gusti di quanti amano anche il sapore del latte vaccino”, si legge in una nota.
Shhh… Questo non è lat*e esiste in due differenti varianti, classico e light, con diverse percentuali di grassi, entrambe 100% vegetali, a base avena e naturalmente senza lattosio ed è un prodotto estremamente versatile, adatto a momenti di consumo diversi: a colazione come a merenda, bevuto in purezza oppure aggiunto al caffè, in preparazioni come frullati di frutta, cappuccino ecc.
“Essere sostenibili a tavola è un gesto semplice alla portata di tutti e, da sempre, l’obiettivo di Alpro è condividere con i consumatori i temi legati al mondo vegetale raccontando l’impatto positivo sulla salute e sul pianeta del consumo di questi prodotti”, prosegue la nota.
“Consumare prodotti di origine vegetale ha un impatto immediato sulla salute del pianeta – afferma Lucia Chevallard, direttrice di Alpro -, basti pensare che limitandoci ai consumatori italiani che nel 2021 hanno scelto di consumare una bevanda vegetale Alpro, ad esempio per la preparazione di un cappuccino, hanno contribuito a risparmiare 51 milioni di kg di CO2, l’equivalente di 209 milioni di km per un auto, e 12 miliardi di litri d’acqua pari a 200 milioni di docce da 8 minuti”.
Da oltre 40 anni, infatti, Alpro crede che esista un modo migliore per nutrire il pianeta e opera con l’obiettivo di portare la salute attraverso l’alimentazione a quante più persone possibili e allo stesso tempo prendersi cura del pianeta.
La storia di Alpro è iniziata negli anni 80 e da allora il brand è pioniere di un’alimentazione a base vegetale.
“In Italia oggi circa 22 milioni di persone consumano prodotti di origine vegetale, non solo per una ragione di benessere personale ma anche perchè li ritengono più etici e sostenibili – si legge in una nota -. Prediligere un’alimentazione a base vegetale può fare una grande differenza che per noi e per il pianeta. Per questo, Shhh… Questo non è lat*e è un contributo ulteriore che la gamma Alpro offre a tutti i consumatori che hanno cuore la propria salute e la salute del pianeta”.

– foto ufficio stampa Alpro –

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I bambini disegnano il packaging per il Caffè del Birbantello

NAPOLI (ITALPRESS) – Il caffè è un prodotto che storicamente ha una tradizione antica, fa parte dei gesti quotidiani degli italiani, ed è un rito che va al di là delle differenze sociali e territoriali. Traendo spunto da questa ispirazione Caffè Borbone ha dato forma a “Il Caffè del Birbantello”, un progetto nato a Napoli, per offrire ai bambini un’opportunità didattica e creativa mirata a valorizzare le loro attitudini, facendo leva sul senso di appartenenza e generando interesse verso una tradizione tutta italiana, quella, appunto, del caffè.
Con l’intento di capitalizzare l’esperienza napoletana, “Il Caffè del Birbantello”, si estende in tutta Italia, grazie al supporto di onlus impegnate nel recupero della dispersione scolastica, in sinergia con Sustenia, agenzia che realizza strategie di sviluppo sostenibile.
Le onlus sono state invitate a partecipare ad un avvincente contest: i giovani creativi, divisi in gruppi di lavoro, hanno espresso il proprio estro in un vivace e coloratissimo laboratorio. Come dei veri e propri “marketer” i bambini hanno realizzato dei bellissimi disegni, poi, impressi graficamente sul packaging del “Caffè del Birbantello”. La giuria di merito che ha selezionato i 5 disegni più originali, uno per onlus, ha inoltre premiato le frasi più belle ed evocative. I giovani creativi, hanno così dato forma alla loro fervida immaginazione attraverso il disegno e la scrittura, rappresentando attraverso l’arte: pensieri inespressi, il legame con la città di appartenenza e l’idea che hanno di una buona tazza di caffè. “Facciamo pace?” “Beviamo un caffè?”, “A mia mamma piace il caffè lungo come i nostri vicoli”, “A Palermo è sempre primavera”, “Nel mare di Taranto ho rivisto me e la mia famiglia”. Sono alcune delle emozionanti frasi ideate dai “birbantelli” di tutte le città.
Un’idea, che ha trasformato l’impegno dei ragazzi in un risultato concreto, il “prodotto” che sarà presente nei negozi specializzati di tutta Italia, allo scopo di gratificare l’impegno dei giovani creativi. L’azienda napoletana orientata da sempre verso una strategia sostenibile sia dal punto di vista sociale sia ambientale, per l’iniziativa punta, inoltre, a un prodotto green: le cialde compostabili 100% amiche della natura, smaltibili nell’umido e caratterizzate dall’involucro riciclabile nella raccolta della carta, richiamando così i consumatori ad adottare stili di vita e comportamenti responsabili.
Le onlus che hanno partecipato all’iniziativa sono: “Il Balzo Onlus”, che opera a Milano con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei minori svantaggiati e prevenirne l’abbandono scolastico; “Sos Villaggi dei Bambini” di Vicenza, network internazionale che si occupa di accoglienza e assistenza familiare; “Il Laboratorio Cooperativa sociale” di Genova, che gestisce servizi educativi e mira all’inclusione lavorativa; la “Fondazione Soleterre Onlus” di Taranto che segue i bambini del reparto di oncologia pediatrica, e il “Progetto Odisseo” di Palermo che contrasta l’abbandono scolastico dei bambini.
Partner dell’iniziativa: Terzo distretto, un gruppo di lavoro formato da esperti di impresa, terzo settore e istituzioni, che operano per costruire collaborazioni fra i diversi attori.
Per dare continuità al progetto, Caffè Borbone sostiene le attività formative dei bambini attraverso una donazione alle onlus che hanno partecipato attivamente al progetto, coordinate da Sustenia.
Questo lavoro di cooperazione è il risultato dell’impegno di Caffè Borbone a favore dell’inclusione e a sostegno delle fragilità sociali. Un caffè buono due volte: per la qualità del prodotto e buono per il valore sociale che porta con sè.

– foto ufficio stampa Caffè Borbone –
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Al Consorzio Parmigiano Reggiano il premio Mediastars per “Gli Amigos”

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Il Consorzio Parmigiano Reggiano ha vinto il premio Mediastars per il mediometraggio “Gli Amigos” nella categoria film istituzionale (primo classificato) e nella sezione Televisione e Cinema (secondo classificato).
Il Premio Mediastars, giunto alla sua XXVI edizione, è uno dei più autorevoli riconoscimenti a livello nazionale per la realizzazione di campagne di Advertising, Corporate Design e Comunicazione Multimediale.
Le giurie composte da 222 professionisti hanno valutato complessivamente un numero di 580 lavori e espresso, attraverso 16.082 mail, i loro giudizi in merito all’originalità dell’idea creativa, alla sua realizzazione e al valore comunicazionale del lavoro prodotto all’interno del media per cui era stata progettata.
Il film (Italia, Akita Film, 2021) con Stefano Fresi, Niccolò Gentili, Barbara Venturato, Francesco Gaudiello, Elena Funari, Marianne Leoni è un viaggio nel territorio di origine e produzione del formaggio Parmigiano Reggiano.
Una scuola di cucina viene invitata a partecipare ad una gara per aggiudicarsi uno stage presso il ristorante dello chef pluristellato Massimo Bottura. La vera sfida è che tutti devono utilizzare lo stesso ingrediente in ogni ricetta: il Parmigiano Reggiano. Da qui inizia un viaggio alla scoperta dei valori e dei segreti di questo prodotto straordinario, delle relazioni e dei sogni della giovane squadra di chef che animano questa storia appassionante. Stefano Fresi, il maestro della scuola di cucina, farà loro da guida e da mentore in questo viaggio dalle molteplici scoperte. Tutto quello che mangiamo porta con sè un valore che va protetto, custodito, tramandato. E’ quel valore che anche un gruppo di ragazzi, di amici – perchè in viaggio i legami si solidificano, l’esperienza diviene un momento di condivisione – ha deciso di scoprire e di raccontare.
Dal film sono stati estratti sei spot che, dal mese di settembre scorso, sono stati trasmessi sulle principali reti televisive italiane.
“Siamo soddisfatti dei risultati della nostra campagna. La migliore risposta arriva sempre dal mercato e dalle persone competenti. La ricerca post-campaign affidata a Ipsos, che traccia i risultati sul consumatore rispetto alla fase pre, ci ha dato conforto su ogni valore reputazionale del nostro prodotto. Abbiamo fatto un passo avanti partendo da valori già molto alti, ed allungando la distanza sui competitor”, ha commentato Carlo Mangini, direttore marketing, comunicazione e sviluppo commerciale del Consorzio Parmigiano Reggiano.
“Abbiamo ricevuto il premio che una giuria di tecnici, esperti e professionisti della comunicazione, ci ha riconosciuto: primi classificati nella sezione televisione e cinema per il progetto ‘Gli Amigos’. Un grande grazie a tutti quelli che non hanno esitato a credere in un progetto coraggioso ed unico”, ha concluso Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di tutela.

– foto ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano –

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Barilla, a Milano il murale “Pesto is the new green”

Una nuova iniziativa firmata Pesto Barilla. Dal 16 giugno in Corso Garibaldi 62, cuore del quartiere Moscova, a Milano, sarà visibile un murale di 70 mq dal titolo “Pesto is the new green” disegnato dall’illustratrice meneghina Marianna Tomaselli, giovane talentuosa scelta dall’azienda per rappresentare temi e valori dietro al rinnovato Pesto con Basilico da agricoltura sostenibile. “L’iniziativa ha per noi molti significati e vuole raccontare al grande pubblico temi e impegni importanti portati avanti in questi anni: la sostenibilità del percorso intrapreso da Pesto Barilla con il basilico, nel rispetto della certificazione ISCC PLUS; la Freschezza della materia prima, che conferisce al nostro pesto un sapore unico; la Rinascita, poiché a seguito della pandemia siamo finalmente tornati a celebrare l’arte e il design e noi di Barilla abbiamo deciso di farlo scegliendo lo stile giovane e leggero di Marianna Tomaselli” spiega Valentina Marchetti, Global Senior Marketing Manager Pesto. Su un letto di basilico, tra foglie di un verde brillante abitate da coccinelle e gocce di rugiada, si adagia il vasetto del Pesto Barilla con Basilico da agricoltura sostenibile. Un’immagine che richiama e rivisita l’iconica locandina di American Beauty e che vuole trasmettere a colpo d’occhio temi fondamentali per il brand: la freschezza del prodotto, l’impegno per la sostenibilità, la tutela della biodiversità nella filiera del Basilico. Concetti, questi ultimi, che l’artista ha saputo cogliere e rappresentare attraverso pochi elementi chiari e distintivi che uniscono il linguaggio dell’arte con quello della comunicazione e della pubblicità. Il racconto dietro la filiera del Pesto Barilla è però molto più ampio. I produttori di Basilico hanno sottoscritto un Disciplinare di Produzione che tutela la biodiversità grazie all’adozione di rotazioni colturali e alla coltivazione del 3% dei campi con fasce fiorite che fungono da perfetto habitat per gli insetti “buoni” dell’agroecosistema, come coccinelle, farfalle e api. L’opera, visibile al pubblico fino al 28 agosto, rientra nell’ambito della campagna globale “Il Gusto Amato da Tutti”.

Foto ufficio stampa Barilla

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Inaugurato il Fancy Food, Italia “Paese d’onore”

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – L’ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, ha inaugurato a New York la fiera Fancy Food 2022, dedicata quest’anno all’Italia come “Paese d’onore”. Oltre 300 le aziende italiane – quasi l’8% dell’intera fiera – presenti nello spazio espositivo creato per l’occasione in collaborazione con Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Uno sforzo importante che si inserisce nella campagna di nation branding BeIT del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Lo scorso anno, il settore agroalimentare è cresciuto significativamente sia in termini di volumi di export italiano verso gli Usa che in termini di valore”, ha detto Zappia ricordando che il settore alimentare e vinicolo “rappresenta il 10% dell’export totale italiano negli Stati Uniti, per un valore economico nel 2021 di 6,5 miliardi di dollari”. Il presidente dell’Ice, Carlo Ferro, ha dichiarato: “dopo due anni di sospensione e contenimento delle principali manifestazioni internazionali, l’Italia torna in Usa come grande protagonista della scena con la più numerosa collettiva straniera, una lounge Ice Agenzia che ospita corner tematici dedicati a vino, caffè e aperitivo italiano e uno spazio di 2.300 mq, fortemente caratterizzato dalla campagna di nation branding be.IT”. Zappia ha inoltre partecipato all’evento organizzato da Coldiretti e Filiera Italia “The Authentic Italian Food System” presso lo stand Coldiretti al Padiglione Italia, mettendo in rilievo come l’Italia consideri il settore agroalimentare un punto di orgoglio internazionale per il Paese ed evidenziando il forte interesse di governo e aziende a promuovere standard di qualità e sicurezza della produzione alimentare, nonchè a proteggere le denominazioni geografiche controllate e protette.
Fancy Food è una delle più grandi fiere del mondo nel settore food and beverages e la più importante degli Stati Uniti. Organizzata dalla Specialty Food Association (SFA), ospita espositori americani e 40 padiglioni internazionali. L’Italia presenta la più grande collettiva; seguono Spagna, Canada, Messico, Francia, Inghilterra ed altri.
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-foto ufficio stampa Gp Communication-

Pane e Nutella, nasce progetto con l’Università di Pollenzo

CUNEO (ITALPRESS) – Dietro a un semplice gesto come una fetta di pane e Nutella c’è il mestiere impegnativo di un panettiere che non è solamente una professione, ma un atto d’amore nei confronti del pane e di chi lo mangia ogni giorno. Che sia pane bianco o integrale, di grano duro o tenero, Pane e Nutella rappresenta uno dei binomi più rappresentativi della colazione all’italiana. Al fine di valorizzare la ricchezza e la varietà regionale dei pani del nostro Paese, che con Nutella hanno in comune la semplicità, la cura, la passione e l’amore, Ferrero ha deciso di collaborare con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
L’Università di Pollenzo – nata e promossa nel 2004 dall’associazione internazionale Slow Food – fornisce agli studenti una visione globale dei sistemi di produzione del cibo sia passati che presenti, permettendo inoltre di apprezzare la ricchezza delle diversità culturali. L’ateneo forma i gastronomi, nuove figure professionali che hanno conoscenze e competenze interdisciplinari nell’ambito delle scienze, cultura, politica, economia ed ecologia del cibo e sono in grado di sviluppare valori come la sostenibilità e la sovranità dei sistemi alimentari globali, comprendendone tutte le fasi, dalla produzione al consumo. La chiave di volta di quello che può essere definito gastronomo è la profonda comprensione del cibo come valore e del suo ruolo importante nel creare e modellare la società.
Ferrero e l’Università di Scienze Gastronomiche condividono la ricerca costante, la spinta all’innovazione e l’esaltazione della diversità per una visione inclusiva del cibo e della gastronomia in cui ogni tipo di cucina, dalla più semplice e domestica alla più sperimentale, ha la propria importanza e autorevolezza e il progetto Pane e Nutella vuole inserirsi in questo percorso di scoperta.
“Il valore della biodiversità – e la necessità di salvaguardarla, mappandola e raccontandone le caratteristiche peculiari – è da sempre al centro delle linee di ricerca dell’Università di Pollenzo – dice Carlo Petrini, presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo -. L’Italia è un paese ricco di biodiversità naturale ma anche di biodiversità culturale. E si sa, ogni cultura fonda la propria tradizione gastronomica su di un alimento in particolare: il pane. Queste specialità territoriali rappresentano lo spunto per conoscere una storia fatta di uomini e donne, agricoltura e rispetto per le materie prime. Il lavoro svolto dall’Università nel raccontare le caratteristiche dei pani regionali si inquadra quindi in uno scenario più ampio di valorizzazione e invita a scoprire le ricchezze gastronomiche del nostro paese”.
Con questo progetto Nutella offre un viaggio nel gusto e nella tradizione regionale italiana, una vera e propria lente di ingrandimento sui pani d’Italia realizzata dai docenti dell’Università di Pollenzo tra oltre 200 specialità presenti nel nostro Paese. Per scoprire le origini, la storia, le caratteristiche dei primi pani selezionati, basterà collegarsi all’hub dedicato sul sito www.nutella.it, dove si troveranno schede dettagliate, immagini e le tante curiosità insieme ai migliori abbinamenti a colazione per ciascuna tipologia.
“Pane e Nutella sono indissolubilmente legati da sempre – sottolinea Alessandro d’Este, presidente e amministratore delegato di Ferrero Commerciale Italia -. Dietro ad una qualsiasi fetta di pane e Nutella ci sono migliaia di ricordi di tanti italiani e dei loro momenti a colazione in famiglia. Questa iniziativa vuole celebrare la ricchezza e la diversità culturale del nostro Paese. Raccontare l’antica arte dei panificatori e le tantissime varietà di pani che abbiamo in Italia, vuol dire viaggiare da nord a sud alla riscoperta delle nostre tradizioni”.
L’arte e la maestria dei panificatori italiani unite alle tradizioni regionali verranno raccontate anche in un video digital dove il pane è il risultato di un gesto d’amore, che si ripete ogni giorno. E’ proprio grazie al lavoro quotidiano realizzato dalle mani dei nostri artigiani, dal nord al sud dell’Italia, che può nascere il sodalizio perfetto tra il pane – in tutte le sue forme – e la crema spalmabile più famosa al mondo, Nutella.
Il video è chiaramente ambientato in un forno con due protagonisti: il panettiere impegnato in laboratorio e un suo aiutante che sistema tutti i prodotti – di forme diverse – nelle ceste dietro il banco. Sono rappresentate tutte le fasi di preparazione del pane: dall’impasto, al tipico taglio per la lievitazione, fino al momento della cottura e della cura con cui si controlla che il pane cuocia in modo perfetto, andando a sottolinearne forma, crosta e alveolatura, diverse per ogni tipologia, ma tutte accomunate da un unico ingrediente: l’amore.

– foto ufficio stampa Ferrero –
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