ROMA (ITALPRESS) – Siccità severa e al Sud e nelle Isole, piogge abbondanti e prolungate al Nord. Questo non depone bene per la produzione italiana di ortofrutta, che vale oltre 16 miliardi e rappresenta il 25% del totale della produzione agricola nazionale. Per quanto concerne la frutta, siamo tra i maggiori produttori al mondo di mele e pere, pesche, albicocche, uva da tavola, meloni e kiwi. Il clima, tuttavia, sta influendo su calibro, quantità, conservabilità del prodotto, oltre al proliferare di fitopatie. “Meloni e angurie al Nord hanno fatto fatica a raggiungere un buon livello di qualità a causa delle basse temperature e la troppa acqua che hanno accompagnato la prima parte dell’estate – sottolinea il presidente della Federazione nazionale Frutticoltura di Confagricoltura, Michele Ponso – Pesche e albicocche hanno una qualità discreta, ma abbiamo un’alta percentuale di scarti per la diffusione di insetti alieni e funghi”. In Piemonte si sono registrati forti attacchi del virus sharka su pesche e nettarine, ma per quelle a maturazione tardiva, con l’arrivo del caldo, la qualità è migliorata. In Emilia-Romagna si segnala la monilia su tutte le drupacee: la forte umidità registrata negli areali frutticoli, in particolare nel Ravennate, ha causato problemi di scarsa conservabilità del prodotto, mentre in Veneto la campagna delle ciliegie è stata compromessa dal cracking che ha colpito l’80% del prodotto precoce. La Sicilia, regione di primo piano per la produzione di frutta, le imprese agricole sono alle prese con la peggiore crisi idrica di sempre, con interi frutteti ormai abbandonati. Siccità grave anche in Sardegna e in Puglia.
Preoccupa inoltre la flessione rilevante dei consumi di frutta estiva rispetto al passato. “Oltre al clima freddo al Nord, che ha condizionato le scelte e ritardato molto gli acquisti di frutta estiva, la causa – evidenzia Ponso – è da ricercarsi nel potere di acquisto delle famiglie che sì è eroso in modo esponenziale. E la frutta è talvolta considerata un ‘di più’, mentre i giovani consumatori cercano lo snack veloce e pronto all’uso, prediligendo ad esempio i piccoli frutti, che quest’anno hanno avuto un buon andamento”.
C’è infine una concorrenza straniera che incide pesantemente: prodotti esteri venduti sui banchi della GDO a prezzi molto bassi. “Prezzi che, alle nostre imprese, – conclude il presidente della FNP Frutticoltura – non consentirebbero neppure di coprire i costi di produzione. A riguardo servono politiche mirate a tutela della filiera, con interventi immediati e strategie lungimiranti accompagnate da adeguate misure”.
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Ortofrutta, siccità e calo dei consumi minacciano il comparto
A Ferragosto aperti due ristoranti su tre, attesi 5 milioni di clienti
ROMA (ITALPRESS) – Oltre 91mila ristoranti, pari al 69,2% del totale, saranno aperti a Ferragosto per accogliere circa 5 milioni di clienti. È quanto emerge da una ricerca di FIPE-Confcommercio realizzata in occasione della festa per eccellenza dell’estate italiana.
Residenti e turisti italiani rappresentano la maggior parte della clientela che passerà il Ferragosto in un ristorante, ma sono tanti anche gli stranieri attesi. E se la tendenza generale dice che quasi il 50% dei ristoranti hanno prenotazioni sia per il pranzo che per la cena del 15 agosto, non è sorprendente scoprire che nelle località balneari, soprattutto del centro nord, la Festa dell’Assunzione viene festeggiata soprattutto a cena.
Il Menu à la carte è preferito dal 79% dei ristoratori, a fronte di un 21% che sceglie quello degustazione, con un prezzo medio di 59 euro, bevande incluse.
La varietà culinaria italiana, unica al mondo, non impedisce di vedere alcuni piatti proposti in molti ristoranti da nord a sud, pur declinati diversamente nelle diverse regioni: nelle località montane troviamo i classici canederli, il risotto o tagliatelle ai funghi; nelle città d’arte e nei borghi storici, i piatti più richiesti sono gnocchi o ravioli, arrosticini, anatra o cinghiale; nelle località marine troviamo i frutti mare, tagliolini allo scoglio o il gambero, la frittura o la grigliata di pesce e il guazzetto. Tra i dolci più richiesti, in tutta Italia, trionfano il gelato e il classico tiramisù, ma il Nord si distingue proponendo lo strudel come dessert finale.
“Ferragosto è da sempre la festa dell’estate più sentita, dai tempi delle antiche feriae augustales dell’antica Roma, da cui il nome. Un momento di riposo e condivisione per stare con gli amici e i propri affetti, godendo anche delle straordinarie tradizioni culinarie italiane” dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE. “Per questo, vanno ringraziati gli imprenditori e tutti i lavoratori del mondo della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo, oltre un milione di persone, che con dedizione, professionalità e passione, sono al servizio di chi oggi festeggia o si riposa, È un impegno che caratterizza e rende unico il modello dell’ospitalità italiana, punto di forza e di attrazione della nostra offerta, che include un atto di amore per il proprio lavoro, che porta ad accettare generosamente anche i sottostanti sacrifici, permettendo ai turisti di vivere al meglio questa ricorrenza. Buon Ferragosto!”, conclude Stoppani.
Il bilancio dell’estate 2024 in Italia è positivo, con circa 215 milioni di presenze turistiche, che segnano un incremento dell’1,6% rispetto al 2023. Il principale motore di questa crescita si rivela essere il turismo estero, che si prevede aumenterà del 4% rispetto all’anno precedente, mentre il turismo interno registra una lieve flessione dello 0,8%.
Per il trimestre estivo (giugno-agosto 2024), la spesa turistica complessiva si attesta a 62 miliardi di euro. Di questi, circa 11,7 miliardi di euro saranno spesi dai turisti per i pasti fuori casa. Il mese di agosto offrirà un’importante boccata d’ossigeno alla stagione estiva, e di conseguenza al PIL nazionale, con 84,1 milioni di presenze attese e una spesa turistica complessiva di oltre 24 miliardi di euro. Per colazioni, pranzi, cene, aperitivi, dolci e gelati, i turisti spenderanno circa 4,8 miliardi di euro.
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Per due italiani su tre il benessere passa dalla tavola
MILANO (ITALPRESS) – Seguire una corretta alimentazione, fare attività fisica, dormire bene e ridurre i livelli di stress e di ansia, queste sono le priorità per gli italiani per mantenersi in salute emerse da una ricerca svolta dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, il progetto sull’informazione consapevole nato dalla collaborazione tra Gruppo Credem e l’Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo (ALMED) dell’Università Cattolica. L’analisi ha coinvolto 500 persone rappresentative della popolazione italiana ed è stata condotta dai ricercatori dell’Università Cattolica con la collaborazione dell’istituto di ricerca Bilendi, tra i leader europei nell’analisi dei dati per le ricerche di mercato. Lo studio, inoltre, si è avvalso della supervisione scientifica del progetto internazionale Health Communication Monitor dell’Università Cattolica.
Più in dettaglio, una sana alimentazione risulta un aspetto imprescindibile per vivere in salute per il 71% del campione analizzato, percentuale che sale al 78% per le donne e al 79% per gli over 64 anni. Due sono gli accorgimenti più seguiti dagli italiani per un’alimentazione corretta: bere molta acqua (63%) e mangiare molta frutta e verdura (50%).
Per quanto riguarda le fonti di informazione che gli italiani consultano per le scelte in campo alimentare, istituzioni sanitarie e medici risultano con il 60% delle preferenze i più apprezzati in virtù del loro grado di autorevolezza. Tuttavia, i dati relativi alle fasce di popolazione più giovane evidenziano anche la rilevanza di allenatori personali (personal trainer) e dei creatori dei contenuti su internet: nella fascia d’età 18-44 anni i primi rappresentano una fonte di informazione per il 23%, mentre i secondi per il 17% degli intervistati.
Questa attenzione generalizzata all’alimentazione fatica però a trovare riscontro nelle pratiche e scelte più puntuali: solo la metà del campione intervistato dichiara di saper distinguere in modo chiaro i prodotti sani e il 28% degli intervistati legge in modo sistematico l’etichetta di ciascun prodotto, percentuale che arriva al 38% per gli over 64. Tale comportamento è maggiormente diffuso (55%) nel caso di prodotti che non si conoscono o su cui si hanno dubbi. In particolare, gli elementi a cui si presta più attenzione risultano essere la data di scadenza (68%), la provenienza (54%) e i valori nutrizionali (49%).
Oltre alla corretta alimentazione, l’esercizio fisico con il 60%, dormire bene con il 59% e ridurre lo stress con il 53% delle preferenze, rappresentano attività importanti per gli italiani per restare in forma.
Stupisce il dato complessivo relativo ai controlli medici (38%). Nello specifico, sono importanti per vivere bene per il 40% degli intervistati della fascia d’età 45-64 anni, per il 51% degli over 64, ma solo per il 25% degli under 44.
In sintesi, i risultati della ricerca indicano un livello relativamente alto di consapevolezza nutrizionale tra gli intervistati che però non trova preciso riscontro nei comportamenti quotidiani. Inoltre, la necessità di informazione sul tema dell’alimentazione si traduce in una tendenza a cercare e a reperire dati e notizie attraverso un’ampia varietà di canali non sempre attendibili. In tal senso, è opportuno ricordare l’importanza di sviluppare una corretta cultura informativa, obiettivo primario dell’Osservatorio Opinion Leader 4 Future – Credem e Università Cattolica, in quanto ogni individuo ha esigenze e caratteristiche nutrizionali specifiche e non si dovrebbero seguire ciecamente i consigli alimentari generalizzati, ma cercare di personalizzare la propria dieta in base alle proprie necessità e caratteristiche personali, affidandosi a degli esperti.
“Da anni promuoviamo il valore del mangiare sano tra le nostre persone, organizzando incontri formativi sull’importanza di una dieta equilibrata e dando l’accesso a consulenze gratuite da parte di nutrizionisti”, ha dichiarato Luigi Ianesi, Responsabile relazioni esterne di Credem. “La sensibilizzazione sulla corretta alimentazione e sul vivere bene è quindi per noi molto importante e siamo fortemente convinti che il benessere passi anche dallo sviluppo di un maggior grado di consapevolezza in materia di nutrizione”, ha proseguito Ianesi. “In questo senso le attività di ricerca e divulgazione sui temi rilevanti della vita che portiamo avanti attraverso l’Osservatorio Opinion Leader 4 Future ci consentono di estendere anche alla collettività l’attenzione verso gli aspetti che più hanno un impatto sulle persone migliorando il grado di conoscenza informativa, elemento fondamentale per adottare buone abitudini quotidiane, tutelare la salute e poter vivere appieno”, ha concluso Ianesi.
“Sempre più persone si affidano alle istituzioni, è un dato incoraggiante perchè significa che sono riuscite a conquistare la fiducia dei cittadini. Formare i comunicatori della salute a implementare strategie che si adattino a un contesto mediale complesso è uno degli obiettivi del progetto Health Communication Monitor”, ha dichiarato Elisabetta Locatelli, coordinatrice del progetto Health Communication Monitor. “Si nota anche un aumento della fiducia verso i creatori di contenuti online, soprattutto da parte dei più giovani. E’ una tendenza che abbiamo osservato anche con il monitoraggio della letteratura scientifica internazionale. Si tratta, quindi, di un canale che non può essere ignorato ma su cui è importante identificare delle linee guida per garantire qualità e correttezza dell’informazione. Per questo motivo stiamo lavorando in sinergia con l’Osservatorio, che fornisce importanti insight da tradurre poi nelle attività didattiche e in ulteriori spunti di ricerca”, conclude Locatelli.
L’Osservatorio Opinion Leader 4 Future – Credem e Università Cattolica nasce nel marzo del 2023 e si pone come punto di riferimento per l’informazione consapevole per contribuire al miglioramento della cultura informativa su argomenti altamente rilevanti per la formazione dell’opinione pubblica e per le scelte di vita delle persone. L’Osservatorio ha ereditato e sviluppato ulteriormente il lavoro svolto da Opinion Leader 4 Future, il progetto nato nel 2020 da una collaborazione tra Credem e l’Università Cattolica per analizzare il ruolo degli opinion leader nel panorama informativo e la circolazione delle informazioni.
– Foto: ufficio stampa Credem-Cattolica –
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Olimpiadi, i vini italiani fanno squadra a Parigi
PARIGI (ITALPRESS) – I vini italiani hanno fatto squadra a Parigi, in un palcoscenico mondiale, a Casa Italia, l’hospitality house allestita presso Le Prè Catelan nella capitale francese. Chiamati a raccolta da LT Wine & Food Advisory, società che ha selezionato i vini italiani per conto del Comitato Olimpico nazionale presenti nell’Ensemble, il Belpaese ha fatto sistema nell’incontro che ha messo a confronto autorevoli esponenti delle istituzioni (Matteo Zoppas Presidente Ice, Massimiliano Giansanti Presidente Confagricoltura e Giovanni Malagò Presidente del Coni con un messaggio), sportivi (Luigi Busà, medaglia d’oro a Tokio), nomi di primo piano del panorama enologico nazionale (Renzo Rosso, Stefano Benini Frescobaldi, Igor Boccardo, Guido Damilano, Lorenzo Tersi), chef di prestigio (Davide Oldani) e due firme di punta del giornalismo agrifood (Luciano Ferraro e Giorgio Dell’Orefice).
Fil rouge il titolo dell’evento, “I vini italiani fanno squadra a Parigi”, che ha fatto da liaison agli interventi. Come ha ricordato Giovanni Malagò in un messaggio in occasione dell’evento, l’Italia è presente a Parigi con “una grande selezione di vini, celebrando una doppia storica ricorrenza. Innanzitutto, Casa Italia è l’hospitality house per eccellenza del mondo olimpico perchè è la prima nata in assoluto e quest’anno a Parigi festeggia i 40 anni dalla nascita. In secondo luogo, Casa Italia si trova all’interno de Le Prè Catelan dove la sera del 23 giugno 1894 il barone Pierre de Coubertin elevò il calice per brindare alla nascita dei Giochi Olimpici dell’era moderna. Quindi doppio brindisi all’insegna della storia e della tradizione”.
Lorenzo Tersi, founder e CEO di LT Wine & Food Advisory, ha evidenziato come l’Italia del vino si presenta a Parigi “dando voce ai territori protagonisti del made in Italy enologico, in rappresentanza di tutte le Regioni della nostra Penisola, valorizzando la biodiversità e le denominazioni d’origine. Abbiamo fatto sintesi con la consapevolezza di essere gli ambasciatori del vino italiano nel contesto di una platea mondiale”.
La parola poi è passata direttamente ai produttori. Renzo Rosso, in collegamento video, ha sottolineato l’unicità della biodiversità italiana che porta a prodotti unici. “Vengo dal mondo del lusso e spero di portare tanta energia, modernità, visione e soprattutto aggregazione perchè la produzione del vino italiana merita di stare ai primi posti”.
Stefano Benini Frescobaldi, Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione Frescobaldi, ha messo in relazione sport e vino. “Da sempre le Olimpiadi hanno evocato valori quali la dedizione, la disciplina e la determinazione sia che fossero diretti verso la prestazione del singolo atleta o del lavoro di squadra. Questi tre valori hanno permesso anche alla nostra azienda di affrontare con precisione e spirito positivo le sfide del mercato Globale, facendo crescere la nostra realtà come una squadra competitiva, fatta soprattutto di persone”.
Igor Boccardo, AD Leone Alato, ha evidenziato il mettersi insieme. “Mai come in questo momento è fondamentale per il nostro settore fare squadra sul mercato internazionale, promuovendo la ricchezza e la varietà dei nostri vini e delle nostre cantine. Le Olimpiadi di Parigi sono una vetrina d’eccezione per far conoscere la qualità delle produzioni nazionali e per dimostrare che l’Italia, quando si muove compatta, è capace di raggiungere risultati lusinghieri, come stanno dimostrando i nostri straordinari atleti”.
Guido Damilano Ad Cantina Damilano, si è soffermato sul fare sistema: “Abbiamo l’onore di portare in giro per il mondo il nome del Barolo e raccontare, attraverso i nostri vini, il territorio unico delle Langhe. Siamo dei veri e propri ambasciatori del made in Italy. Per questo motivo fare sistema è essenziale per continuare a portare valore nel nostro settore, garantire la crescita e la competitività globale e soprattutto per affrontare le sfide che si presentano, in primis il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale”.
Parola al cuoco Davide Oldani, curatore della parte food di Ensemble restaurant a Casa Italia. “A Parigi facciamo incontrare due grandi culture dell’enogastronomia, quella italiana e quella francese. Il nostro non è un lavoro di sintesi ma una liaison che diviene un’equazione perfetta nello spirito dell’Ensemble fatta di grandi prodotti abbinati a grandi vini come la selezione presente a Casa Italia”.
Infine le conclusioni di giornata, a partire da Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura. “Abbiamo l’onore di rappresentare la grande Italia del vino con le aziende di riferimento del panorama vitivinicolo nazionale. A livello globale stiamo vivendo una fase di profondo cambiamento dei consumi, ma quello che rimane saldo è il valore che il vino rappresenta. Per noi italiani, in particolare, è cultura, identità, territorio. Sicuramente uno dei migliori emblemi del made in Italy. Il nostro impegno, in Europa e nel mondo, è anche trasmettere questi valori insieme alle imprese agricole e al loro lavoro, con la consapevolezza che il consumo responsabile sia alla base dello spirito di aggregazione che il vino evoca e sublima”.
A chiudere l’importante momento di confronto Matteo Zoppas presidente di Agenzia ICE. “Oggi, in un momento di incertezza la parola d’ordine è fare squadra, come accade nello sport. La collaborazione tra i diversi attori del sistema Paese, composto da ICE, Sace, Simest e Cdp, insieme al Governo, alle associazioni e soprattutto agli imprenditori. Una unione che passa dalla diplomazia della crescita del Ministero degli Esteri alla competitività produttiva promossa dal Ministero del Made in Italy fino alle attività a favore del settore del Ministero dell’Agricoltura. Per il commercio estero fare squadra significa fornire alle imprese gli strumenti necessari in ogni fase dell’internazionalizzazione, in Italia e all’estero. Per il comparto del vino le piattaforme fieristiche si confermano uno strumento in continua evoluzione e di fondamentale importanza. Agenzia ICE organizza collettive all’estero destinate soprattutto alle piccole e medie imprese ed eventi di prestigio come il nuovo Vinitaly Chicago, che si svolgerà ad ottobre, di cui potrà beneficiare tutto il comparto, dalle realtà più piccole a quelle più autorevoli e affermate. La cura del rapporto con gli operatori è la base per la promozione e lo sviluppo non solo nella filiera del vino ma in tutti i settori del Made in Italy”.
L’evento è stato organizzato da LT Wine & Food Advisory. Fondata da Lorenzo Tersi, è boutique di consulenza specializzata nel settore wine ed attiva in ambito strategico, marketing ed M&A. Vanta una lunga esperienza negli eventi sportivi più prestigiosi del Paese. E’ Official Supplier a Casa Italia Parigi 2024 dove ha curato per conto del CONI lo scouting per la selezione del vino italiano.
-foto Italpress –
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Ferrelli “Il vino italiano in Francia si sta affermando sempre di più”
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – “La Francia è un mercato importantissimo per le nostre aziende. È il secondo o il terzo mercato, a seconda degli anni, di destinazione dell’export italiano e vale oltre 60 miliardi di euro di esportazioni in tutti i settori, nei settori a cui naturalmente pensiamo, food, vino, design, moda, ma è anche importantissima l’industria su fornitura e tecnologie. Questo vuol dire per noi programmi importanti e tante attività da fare a sostegno delle aziende, soprattutto quelle più piccole che hanno ancora bisogno di accompagnamento sul mercato, che è vicino ma molto sofisticato e complesso”. Lo ha detto all’Italpress Luigi Ferrelli, direttore ICE Parigi, in occasione dell’evento “I vini italiani fanno squadra a Parigi” che si è svolto a Casa Italia, nella capitale francese. “In Francia il vino italiano che si sta affermando – ha continuato – cresce non con valori enormi ogni anno ma cresce lentamente e si consolida. È un dato molto positivo. A febbraio dell’anno prossimo saremo a Parigi con una grande collettiva italiana, Wine Paris & Vinexpo, che è probabilmente ormai diventato il più grande, insieme a Vinitaly, evento dedicato al vino in Europa. Porteremo circa 120 aziende italiane con noi per una presenza accresciuta di vino in questo paese”. A Parigi dopo il Fancy Food di New York c’è la più grande fiera del food a livello europeo. “È ancora più vicina: dal 19 al 23 ottobre si tiene il Salon international de l’alimentation (SIAL). Anche qui grande presenza italiana: avremo 220 aziende con Ice e complessivamente stimiamo che la presenza italiana sarà fatta in questo grande salone del food da circa 700 aziende”. (ITALPRESS).
fonte foto: Italpress
Vino, Zoppas “Viviamo un momento di incertezza ma l’export tiene”
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – “È una bellissima iniziativa. Un invito dal presidente Giovanni Malagò e da Lorenzo Tersi che sono persone molto sensibili alle tematiche dell’export, in questo caso del vino. Non c’è momento migliore che avere un megafono come quello delle Olimpiadi e soprattutto di Casa Italia in Francia, a casa del nostro migliore – nel senso buono del termine – ‘rivale’ in termini di vino per raccontare, promuovere e toccare i vari temi di un settore che in questo momento sta vivendo un periodo particolare”. Lo ha detto all’Italpress Matteo Zoppas, presidente dell’ICE, in occasione dell’evento “I vini italiani fanno squadra a Parigi” che si è svolto a Casa Italia, nella capitale francese. “Sappiamo benissimo – ha continuato – che ci sono state ripercussioni dovute alla pandemia e alle situazioni geopolitiche che sta vivendo il nostro globo. L’export del vino, però, fino ad oggi ha tenuto. Oggi abbiamo un momento di incertezza per il futuro che arriva ancora da situazioni di capacità di spesa e di consumo da parte del consumatore soprattutto per quanto riguarda i vini di media fascia ma ci sono anche perle che stanno avendo una crescita importantissima, sia in termini di volume che di fatturato, con una costruzione del valore vero del prodotto. Mi viene in mente il prosecco, che è importante – ha aggiunto -, ma abbiamo anche realtà, come quelle dei vini vulcanici e delle isole piuttosto che i vini caratterizzati e caratterizzanti che hanno uno storytelling diverso dagli altri, che stanno crescendo in modo importante e sono un punto di riferimento per il mondo. Stiamo parlando di ciò che sta crescendo, per non parlare dei vini italiani conosciuti nel mondo – ha concluso – che sono i punti di riferimento che hanno saputo costruire il Made in Italy enogastronomico immancabile in qualsiasi ristorante non solo italiano ma anche straniero”.
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Vino, Tersi “Ricchezza per il nostro Paese e i nostri territori, vale 14 miliardi”
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Nasce tutto da un’idea del presidente Malagò: dare valore all’espressione dei territori del Paese, dell’Italia e del vino. Abbiamo lavorato per costruire, tra le grandi eccellenze del Paese, con le piccole esperienze, una carta tutta italiana, dall’Etna fino alla Valle d’Aosta, tenendo presente il concetto di piccole e grandi aziende, la biodiversità e il mondo cooperativo”. Lo ha detto all’Italpress Lorenzo Tersi, Founder e CEO LT Wine&Food Advisory, in occasione dell’evento “I vini italiani fanno squadra a Parigi” che si è svolto a Casa Italia, nella capitale francese. “È un’Italia – ha continuato Tersi – che ha una bandiera molto importante dal punto di vista della produzione perchè oggi il mondo del vino non solo vale oltre 14 miliardi ma raggruppa anche 35 mila cantine straordinarie del nostro paese”. Vino e sport si coniugano bene? “Vino ed eventi sportivi, quello che è anche l’ingrediente legato allo sport, sempre con un uso moderato, assieme al food. Oggi si parla di food pairing e wine pairing, l’abbinamento cibo-vino. Anche questo fa parte della cultura della dieta mediterranea. È un valore di socialità e di esperienza anche in questo caso”, ha concluso Tersi. (ITALPRESS).
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Beer&Food Attraction conquista la Bar Industry con il Mixology Village
RIMINI (ITALPRESS) – Punto di riferimento acclarato per il settore eating-out, Beer&Food Attraction si prepara a un’edizione 2025 che dominerà la scena nazionale della Beverage & Bar Industry. Accanto alle eccellenze birrarie italiane e internazionali (craft e mainstream) e alla più completa offerta del mondo beverage, dalle acque minerali ai succhi di frutta, dai soft drink agli spirits, cresce lo spazio Mixology con l’introduzione di nuove categorie come gli sparkling wine. Il Fuoricasa a Beer&Food Attraction sarà rappresentato, inoltre, dalla variegata proposta Food con i prodotti ready-to-eat per il canale casual dining. Beer&Food Attraction diventerà, inoltre, il palcoscenico dell’universo SuperHoreca, grazie al potenziamento dell’offerta che ruota attorno al rito dell’aperitivo. Così l’arte della miscelazione troverà la sua massima espressione nel Mixology Village, che valorizzerà le aziende produttrici di distillati e le piccole attrezzature per bartending, inglobando inoltre la terza edizione di Mixology Circus, evento di riferimento per il mondo spirits. Altra novità di punta sarà la Sparkling&Mix, l’area espositiva in cui emergeranno gli sparkling wine per il mondo cocktail.
La 10ª edizione di Beer&Food Attraction – The Eating Out Experience Show, firmata Italian Exhibition Group , si terrà nella Fiera di Rimini dal 16 al 18 febbraio 2025 in contemporanea alla 7ª edizione di BBTech expo, il Salone per le tecnologie di processo e confezionamento, le materie prime e gli accessori per birre e bevande e alla 14ª edizione dell’International Horeca Meeting di Italgrob , che riunisce gli operatori della filiera Horeca.
Grazie alla collaborazione tra ICE Agenzia-Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il network dei regional advisor di Italian Exhibition Group, è già confermata la presenza di oltre 130 buyer da 40 Paesi.
Beer&FoodAttraction raggrupperà tutte le filiere dell’Horeca negli spazi della fiera dove prenderanno forma le partnership con le principali realtà di settore, tra cui Italgrob – Federazione Italiana Distributori Horeca, FIC – Federazione Italiana Cuochi,Assobirra, Unionbirrai, World Association of Chefs Societies. Il parco Food si arricchirà dei prodotti ready-to-eat per assecondare consumi e tendenze del casual dining, settore in forte ascesa che abbina a un servizio rapido, la qualità delle proposte culinarie. In fiera sarà presente la più ampia offerta tra frozen food, basi pizza, hamburger e carni, appetizer, snack, salse, vegan e street food. Il progetto Beverage, inoltre, diventerà ancora più ricco, andando a intercettare le categorie più in voga del comparto, come i prodotti No Alcol e Low Alcol che attraggono sempre più i Millennials e la Generazione Z.
La manifestazione accoglierà un ricco palinsesto di eventi e masterclass di formazione professionale per tracciare le nuove rotte del futuro del Fuoricasa. Nella BEER&TECH Arena si terranno meeting di formazione su Birra e tecnologie. Torneranno le grandi competizioni, come il Concorso Birra dell’Anno e Italian Craft Beer Conference a cura di Unionbirrai. Le arene del Food saranno invece animate dai Campionati di Cucina Italiana a cura di Federazione Italiana Cuochi e dal Global Chefs Challenge European Gran Prix 2025, l’evento di selezione europea di alta cucina, propedeutico al campionato mondiale del circuito Worldchefs.
Per il secondo anno consecutivo andrà in scena il Premio Innovazione, destinato alle aziende espositrici.
Nel corso di questa edizione nascerà una vera e propria gallery delle novità per mettere in luce le eccellenze delle singole aziende. Con la collaborazione di ANGI-Associazione Nazionale Giovani Innovatori sarà sviluppata l’Area Start-up, un incubatore di talenti in cui convoglieranno 20 start-up italiane e dove verrà decretato il progetto più innovativo del settore.
– foto ufficio stampa Italian Exhibition Group –
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