Agroalimentare

Nasce “Sapori italiani”, un hub dedicato alle eccellenze agroalimentari

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato presentato presso la Sala Cavour del Mipaaf il progetto “Sapori italiani”, un Hub di oltre 500 mq dedicato alle eccellenze dell’agroalimentare italiano che verrà inaugurato in occasione della XI edizione della Fiera Campionaria Mondiale del Peperoncino prevista a Rieti dal 24 al 28 agosto.
Il progetto, nato dalla collaborazione fra il Centro Appennino del Terminillo “C. Jucci”, dell’Università di Perugia e la Blumen Group, vuole essere uno spazio di confronto e di analisi fra gli stakeholder del settore che ha come obiettivo quello di far conoscere l’importanza delle sementi italiane e in generale le unicità del made in Italy e della Dieta Mediterranea.
“La Fiera, grazie a ‘Sapori Italianì – dichiara Livio Rositani, presidente dell’Associazione ‘Rieti Cuore Piccantè, organizzatrice della Fiera Mondiale Campionaria del Peperoncino – diventa un moltiplicatore per la promozione della filiera, della produzione e della trasformazione dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione. La partnership fra Blumen e il Centro Appennino ‘C. Juccì metterà in campo, già dalle prossime settimane, un progetto che vedrà ospitare nel cuore della pianura reatina, oltre al peperoncino, anche altre varietà che caratterizzano la Dieta Mediterranea”.
“Con questo evento siamo richiamati ad osservare, e a ricordare, le tipicità dei nostri prodotti, le filiere di riferimento e le nostre unicità organolettiche che rendono l’Italia una terra unica e piena di ricchezze. Attraverso la conoscenza, la promozione e la valorizzazione dei prodotti italiani ribadiamo ancora una volta la centralità dei nostri agricoltori e della nostra industria agroalimentare che rappresentano un’eccellenza di cui essere fieri ed orgogliosi”, afferma il sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni.

– foto Italcommunications –

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Al via nuova campagna di comunicazione per Gocciole Pavesi

ROMA (ITALPRESS) – Si intitola “La vita è una giungla”, la nuova campagna di comunicazione multi-soggetto di Gocciole Pavesi firmata da Nadler Larimer & Martinelli on air a partire dal 24 aprile sulle principali emittenti Tv e piattaforme digitali.
Dopo 20 anni dal primo storico spot, Gocciole riporta l’ironia al centro della creatività e per la prima volta sceglie due comici per reinterpretare la regina e il re della giungla: Chiara Francini e Lillo Petrolo. “E’ stato straordinario partecipare a questa campagna perchè racchiude i tre grandi amori della mia vita: i biscotti, la famiglia e l’ironia”, ha dichiarato Chiara Francini. “Mi sono divertito molto a girare questo spot, mi è sembrato di ripercorrere la gloriosa era di Carosello in cui le rèclame venivano presentate da scenette, spesso comiche. Il messaggio pubblicitario è cambiato da allora e la durata di uno spot è minima rispetto alle scenette di quel periodo, ma in questo caso mi è sembrato di rivivere, con un linguaggio ed una tecnologia moderni, la bellezza di quel mood, in cui l’intrattenimento si fonde con il prodotto, in modo godibile”, ha aggiunto Lillo. L’anteprima del nuovo spot Gocciole 2022 è stata presentata dai registi Danilo Carlani e Alessio Dogana, durante una special lecture rivolta agli studenti del Corso di Comunicazione della sede romana dello IED – Istituto Europeo di Design. Durante l’incontro è stata ripercorsa la storia della comunicazione del biscotto con una panoramica che da 20 anni vede la giungla protagonista nel concept ideato e presentato dal direttore creativo Dario Primache di Nadler Larimer & Martinelli.
Sono tre i soggetti da 30′ ciascuno della campagna: ognuno di essi porta lo spettatore all’interno della più famosa casa sull’albero di tutta la giungla e mostra dinamiche casalinghe rese esilaranti dai protagonisti alle prese con i problemi quotidiani. La campagna di comunicazione è stata anticipata sui principali social media da una fase di teaser che mostrava il protagonista di spalle con la “tipica vestaglia tigrata” annunciando l’arrivo di un nuovo misterioso re della giungla. A seguire la fase di reveal mostra i protagonisti sia singolarmente sia in coppia in un trailer da 25′. Per Laura Signorelli, direttore marketing Gocciole, Gran Cereale, Gran Pavesi e Wasa, “il format della giungla ci ha permesso in questi anni di consolidare il ricordo spontaneo di marca. Il successo è stato guidato dalla scelta di raccontare, senza filtri e senza mai prendersi troppo seriamente, i momenti di vita reale di una famiglia non convenzionale in cui ognuno di noi può identificarsi. L’inserimento di due testimonial d’eccezione come Lillo e Chiara Francini ci consentirà di fare una rappresentazione della quotidianità ancora più comica e divertente”.
-foto ufficio stampa Gocciole Pavesi-
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A Milano “Identità Golose”, Parmigiano Reggiano tra i protagonisti

MILANO (ITALPRESS) – Con una cena anteprima di “Identità di Formaggio”, intitolata “Colpa d’Alfredo” e curata da chef Michele Casadei Massari, ha di fatto preso il via “Identità Golose”, il congresso che racconta la grande tavola italiana e internazionale e che è in programma a Milano dal 21 al 23 aprile al MiCo, il Milano Convention Centre. Il tema dell’edizione è “Il futuro è oggi”. E proprio sabato prossimo si terrà la sezione dedicata alla produzione casearia, fra i protagonisti di “Identità di Formaggio” c’è, per la seconda volta, il Consorzio del Parmigiano Reggiano che così porta avanti la sua collaborazione con “Identità Golose”. La partnership è nata nel 2020 dalla volontà di creare uno spazio di dialogo tra le eccellenze casearie italiane e la ristorazione, due settori che vivono in simbiosi ma che devono ancora trovare il giusto equilibrio per ottimizzare la sinergia.
“Da sempre la vocazione del congresso ‘Identità Golosè – ha sottolineato Claudio Ceroni, co-founder di ‘Identità Golosè – è quella di offrire una vetrina alla migliore produzione italiana e sviluppare un network di qualità con il mondo degli chef italiani e internazionali. La partnership con Parmigiano Reggiano si fonda su obiettivi comuni: stabilire un filo diretto e un dialogo proficuo e permanente con i professionisti della ristorazione”. “Il canale HoReCa è rilevante e strategico per il nostro prodotto. Era settembre 2021 quando partecipammo allo scorso congresso di ‘Identità Golosè – ha detto a Italpress Carlo Mangini, direttore marketing e comunicazione Consorzio Parmigiano Reggiano -. Pensavamo fosse prossima la fine della crisi, oggi posso dire, con i numeri, che i primi 3 mesi del 2022 rappresentano l’uscita dalla crisi per la ristorazione, le nostre vendite hanno visto il 20% di crescita dei consumi nella ristorazione. E’ un successo per tutti i ristoratori del mondo, aver superato la crisi causata dalla pandemia”.
Sono 4 gli chef che partecipano a “Identità di Formaggio”, edizione 2022: Riccardo Forapani del Cavallino di Maranello, (Modena); Carmen Vecchione, alla guida di Dolciarte, Avellino; Davide Oldani di D’O, Cornaredo (Milano) e Michele Casadei Massari del Lucciola Italian Restaurant di New York.
“Il Parmigiano Reggiano negli States è conosciuto, usato come snack, come ingrediente e usato nel pairing, in abbinamento – ha detto a Italpress proprio chef Casadei Massari, brand ambassador del Consorzio Parmigiano Reggiano -. Come addetto ai lavori amo raccontare storie, nel caso del Parmigiano Reggiano siamo davanti a una grande storia e a una tradizione, a un insieme di grandi valori”.
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Parmigiano Reggiano, 15 milioni per il progetto “benessere animale”

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Si è tenuta a Reggio Emilia, presso la sede del Consorzio Parmigiano Reggiano, la conferenza stampa di presentazione dei risultati del progetto ‘benessere animalè, mirato ad aumentare la qualità della vita delle bovine che contribuiscono alla produzione lattiero-casearia, incentivando e responsabilizzando gli agricoltori. Hanno partecipato, oltre al presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, gli assessori regionali Alessio Mammi (Emilia-Romagna) e Fabio Rolfi (Lombardia).
Un progetto totalmente finanziato dal Consorzio Parmigiano Reggiano con un investimento che nel 2021 è stato pari a 8,7 milioni di euro e che punta a raggiungere i 15 milioni nell’arco del triennio 2021-2023.
Il Consorzio di tutela ha presentato i risultati del ‘bando benessere animalè istituito nel 2021 per premiare sia le aziende che hanno mostrato una particolare attenzione al benessere degli animali, sia quelle che, puntando a nuovi specifici investimenti, hanno mostrato nel corso dell’anno miglioramenti misurabili.
Ciò ha permesso, in primo luogo di fare un censimento degli allevamenti, ottenendo una visione completa delle aziende che producono il latte utilizzato per la lavorazione del Parmigiano Reggiano.
Al progetto di sostegno del miglioramento del benessere delle vacche hanno aderito 1.417 stalle (il 58% degli allevamenti che rappresentano il 72,5% del latte lavorato per produrre la Dop Parmigiano Reggiano) e 200 caseifici su un totale di 305 presenti nel territorio di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova a destra del fiume Po e Bologna a sinistra del Reno.
Le valutazioni delle aziende sono state fatte su base volontaria per promuovere un cambiamento nella cultura e nella sensibilità del benessere animale.
Il progetto è stato creato con il contributo di esperti esterni chiave, permettendo al Consorzio di attingere a competenze tecniche da accademici, associazioni non-profit e anche agenzie governative. Per sviluppare questa strategia, otto veterinari sono stati reclutati dal Consorzio, a seguito di una formazione intensiva sui protocolli e sui requisiti di benessere animale da parte del Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CReNBA), il gruppo che conduce un censimento di tutte le aziende agricole coinvolte nella filiera, giudicando le loro prestazioni attraverso visite periodiche in loco.
Il CReNBA opera presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e l’Emilia-Romagna con l’obiettivo di fornire una base scientifica alla quantificazione di un concetto altrimenti difficile da definire oggettivamente come il benessere animale.
Per le bovine da latte, CReNBA ha prodotto una check list articolata in 105 criteri (per le stalle libere, 99 per le fisse) organizzati in 3 aree (management aziendale e personale, strutture ed attrezzature, animal-based measures) che, una volta compilata da veterinari adeguatamente formati ha permesso di assegnare un punteggio che quantifica in modo ripetibile e riproducibile il livello di benessere animale di una stalla.
Alla checklist sono stati aggiunti altri fattori che hanno permesso di premiare e di valutare aspetti che questa non prevede se non in modo generico, vale a dire: disponibilità ampia area
movimento adulte lattazione; disponibilità ampia area movimento
adulte asciutta; disponibilità ampia area movimento manze;
contatto materno vitelli; basso livello di zoppie; basso livello
di cellule somatiche; basso livello di riforma; elevato numero di
lattazioni a fine carriera.
Da un punto di vista zootecnico, gli esiti del censimento permettono di affermare che nella filiera del Parmigiano Reggiano è in corso un significativo percorso di miglioramento del benessere animale.
Tenendo presente che il punteggio CReNBA va da 1 a 100 e che 60 rappresenta la sufficienza, nel 2021 gli allevamenti del Parmigiano Reggiano hanno ottenuto un punteggio medio pari a 74,02 contro un 67,2 del 2018, registrando una crescita pari a 6,4 punti.
Attraverso il ‘bando benesserè, il Consorzio Parmigiano Reggiano ha quindi assegnato alle aziende virtuose un premio in denaro: oltre 7,77 milioni di euro agli allevamenti e 930 mila euro ai caseifici per un totale di 8,7 milioni di euro.
Sulla scorta del significativo successo del bando 2021, sia in termini di partecipazione che di risultati perseguiti, il Consorzio ha confermato il suo programma di rinnovare il bando anche per il 2022 (ed una terza annualità seguirà nel 2023), per una spesa che nel triennio arriverà ai 15 milioni di euro.
Durante l’incontro, il Consorzio ha lanciato un’altra iniziativa legata al mondo degli allevatori: allevaweb.it. Si tratta di un nuovo canale di comunicazione tra il Consorzio, gli allevatori e tutta la filiera interessata al mondo del latte da trasformare in Parmigiano Reggiano.
Uno spazio che raccoglie news, approfondimenti tecnici e contenuti video per confrontarsi sulle specificità degli allevamenti che fanno parte della filiera del Parmigiano Reggiano e per essere aggiornati sulle iniziative e i progetti del Consorzio di tutela. Si tratta di un investimento senza precedenti per il Parmigiano Reggiano che punta a legare direttamente il prodotto al territorio, per accompagnare la crescita tecnica e professionale delle imprese di produzione del latte secondo modelli tecnici coerenti al disciplinare e sviluppando direttamente la partecipazione dei produttori alla vita del Consorzio.
‘Dopo aver stabilito un brand manifesto che fosse una presa di responsabilità nei confronti dell’ambiente e dei cittadini consumatori, il Consorzio ha deliberato un progetto pluriennale che punta a raggiungere 15 milioni di euro nel triennio 2021-2023 per permettere agli allevatori di raggiungere il livello di benessere animale ritenuto necessario dal consorzio stesso. Continuiano a impegnarci affinchè tutta la filiera produttiva possa essere sostenibile. E’ un viaggio che non terminerà a breve e che richiederà coraggio e dedizione, ma non per questo smetteremo di affrontarlò ha commentato il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli.
‘Ancora una volta complimenti al Parmigiano Reggiano, che dimostra di essere un’eccellenza di cui andare orgogliosi. Non solo per la qualità e la bontà ma anche per l’attenzione rivolta al benessere animale e alla sostenibilità. In linea con questi principi anche la nostra Regione è orientata a promuovere una visione integrata della sostenibilità in ambito zootecnico, che possa conciliare metodi produttivi meno impattanti, così come modalità produttive che contemplano misure rivolte al benessere degli animali impiegati, garantendo al tempo stesso il mantenimento di un livello di qualità eccellente dei prodotti.
Siamo contenti di vedere che i dati esposti dalla ricerca evidenziano come gli oltre 100 milioni di risorse destinate dal precedente Piano di Sviluppo Rurale al settore lattiero-caseario regionale abbiano permesso di realizzare investimenti aziendali fondamentali per tutto il ciclo produttivo: il compito della Regione è quello di aiutare le imprese a produrre, tutelare il prodotto sui mercati e promuoverlo sempre di più. In aderenza con quanto proposto dal Consorzio la Regione ha deciso inoltre di introdurre nei bandi che stanno uscendo in questi mesi criteri di priorità e premialità per quei progetti che prevedono il miglioramento della libertà di movimento degli animali, come condizione che ne garantisce una migliore condizione di vità ha dichiarato Alessio Mammi, assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna.
‘Gli allevamenti italiani sono i più sicuri e controllati al mondo e sono la base di una Dop economy che per la Lombardia vale più di 2 miliardi di euro all’anno e che vede Mantova al quinto posto nazionale tra le province con il più alto impatto economico derivato dal cibo a indicazione geografica – ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia – Covid, guerra, rincari energetici e nuove tendenze di consumo ci impongono miglioramenti continui, sia sotto il profilo della produzione che della comunicazione. Il progetto del Parmigiano Reggiano indica la strada. Non solo migliora le performances già eccellenti in materia di benessere animale, ma contribuisce in maniera significativa a fornire informazioni certificate sulla filiera anche per contrastare alcune fake news sul comparto lattiero caseario e sui nostri grandi prodottì.
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Il Parmigiano Reggiano protagonista del Giro d’Italia

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Il Parmigiano Reggiano sarà protagonista del Giro d’Italia, firmando l’undicesima tappa della corsa rosa che si svolgerà nella zona di origine del formaggio DOP, quella di Sant’Arcangelo di Romagna in programma mercoledì 18 maggio 2022 e che terminerà a Reggio Emilia, una delle cinque province nelle quali si produce il formaggio Parmigiano Reggiano. Una tappa dedicata al cibo (Food Stage) e al prodotto che più di qualsiasi altro rappresenta l’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Il binomio Parmigiano Reggiano-sport si conferma vincente, grazie alle qualità intrinseche del formaggio. Il Giro d’Italia ha scelto Parmigiano Reggiano perchè è un alimento estremamente contemporaneo, in linea con uno stile di vita sano e dinamico. Gli ingredienti sono solo tre: latte crudo, sale e caglio. E’ privo di additivi e conservanti, è facilmente digeribile ed è anche naturalmente privo di lattosio. Bastano 25g di Parmigiano Reggiano per apportare all’organismo una quantità di proteine che contribuisce al mantenimento della massa muscolare. E’ pertanto un prezioso alleato dei ciclisti e degli sportivi in generale. Inoltre, l’alta presenza di Leucina (quasi 3g per 100g di prodotto), contribuisce in maniera sostanziale all’effetto positivo sulla sintesi proteica, favorendo il recupero muscolare dopo la fatica sportiva. Il Giro d’Italia toccherà l’area dì produzione del Formaggio Parmigiano Reggiano per due giorni consecutivi, giovedì 19 la partenza sarà infatti da Parma verso Genova.
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Vinitaly chiude con record d’incidenza di buyer stranieri

VERONA (ITALPRESS) – Si chiude l’edizione numero 54 di Vinitaly, che registra il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri (da 139 Paesi) rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). E ciò al netto della fortissima contrazione – legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali – degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente ai buyer russi. Per il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, “il ruolo delle fiere italiane è sempre più legato all’aumento numerico delle imprese che si avviano all’internazionalizzazione, in particolare delle Pmi. Vinitaly, in questa edizione più che mai, si è concentrato molto su questo aspetto con un risultato molto positivo in favore di un settore morfologicamente caratterizzato da piccole realtà. Guardiamo ora al 2023 – ha aggiunto – con un evento ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo della nostra fiera in favore di un comparto che abbiamo ritrovato entusiasta di essere tornato a Verona dopo 3 anni”.
Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, “si è chiuso il Vinitaly che volevamo, e non era nulla scontato. Abbiamo dato un primo riscontro dopo una lunga attività di ascolto e condivisione con le aziende del settore, e dato vita a un piano che troverà, progressivamente, pieno regime entro il prossimo biennio. Segnare il record di incidenza di buyer esteri in un anno così difficile sul piano congiunturale e geopolitico è tutt’altro che banale ed evidenzia tutta la determinazione di Veronafiere nel perseguire i propri obiettivi”.
Sul fronte delle presenze estere, nel testa a testa tra Stati Uniti e Germania la spuntano i primi che confermano la leadership nella classifica delle nazioni presenti. Terzo rimane il Regno Unito, mentre il Canada subentra alla Cina nella quarta posizione, davanti alla Francia. Ottime anche le performance di Svizzera, Belgio e Olanda che vedono aumentare il numero degli operatori rispetto alle passate edizioni. Si consolidano inoltre le presenze dei Paesi del Nord e dell’Est, con in evidenza Finlandia, Danimarca, Repubblica Ceca, Slovenia e Romania. In ambito extraeuropeo, tengono Paesi come Singapore, Corea del Sud, Vietnam; in crescita l’India. Infine, anche se con valori assoluti contenuti, si dimezzano le presenze dall’Oceania mentre più che raddoppiano quelle dall’Africa.
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Pan di Stelle, regali esclusivi per celebrare la Festa della Mamma

PARMA (ITALPRESS) – La mamma è sempre la mamma. Lo sa bene Pan di Stelle, “brand cult” del Gruppo Barilla – amato dagli italiani e ideatore del celebre biscotto a 11 stelle – che celebra la Festa della Mamma attraverso la piattaforma di e-commerce Dedicato A Te e un partner d’eccellenza come Trollbeads.
In vista della ricorrenza dell’8 maggio il sito www.dedicatoate.pandistelle.it offre idee regalo originali e creative, tra cui gioielli unici realizzati in argento e vetro, finemente lavorati a mano.
Regali sempre più personalizzati ed esclusivi, che offrono l’opportunità di veicolare messaggi di auguri, dediche e foto proprio sui pack dei biscotti preferiti per la colazione.
Sulla piattaforma e-commerce Dedicatoate.it è infatti possibile regalare un dolce pensiero personalizzando con dedica, foto e un messaggio speciale una delle eleganti confezioni in latta – a scelta tra biscotti, torta o crema Pan di Stelle – della gamma realizzata in esclusiva per la Festa della Mamma. Ogni confezione racconta una storia magica, creativa e sorprendente, l’amore di una mamma, da celebrare con un regalo unico.
Prosegue anche la preziosa collaborazione di Pan di Stelle con Trollbeads, marchio danese di gioielli che realizza creazioni artigianali di altissima qualità, ideatore per primo del fortunato concept di bracciale componibile.
Su Dedicatoate.it è disponibile la collezione di gioielli Pan di Stelle by Trollbeads, ispirati alle icone da sogno Pan di Stelle.
La collezione è composta dall’esclusivo Bracciale Pan di Stelle – con chiusura personalizzata Pan di Stelle, un bead in argento, un bead in vetro e il Pendente Biscotto Pan di Stelle che richiama l’iconico biscotto a 11 stelle – e un bracciale da comporre a piacere, scegliendo tra il bead in argento “Renna Cometa”, il bead in vetro “Diamante al Cacao” e la chiusura in argento “Polvere di Stelle”.
Collegandosi al sito www.dedicatoate.pandistelle.it e accedendo alla sezione “La Festa della Mamma” sarà possibile procedere alla personalizzazione di una delle eleganti confezioni in latta della gamma e di un bracciale Pan di Stelle by Trollbeads. Gli esclusivi regali saranno recapitati al destinatario con corriere entro pochi giorni dall’acquisto online.
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Grano duro, allo studio nuove varietà più resistenti

ROMA (ITALPRESS) – Accrescere la capacità di risposta e di adattamento del frumento duro agli stress ambientali è l’obiettivo del progetto “Impresa afferente” al programma Prima, finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca con oltre 700mila euro, che vede coinvolta l’Italia con Enea e Università della Tuscia (coordinatore), insieme a istituzioni scientifiche di Turchia (Università di Harran), Algeria (Università di Ferhat Abbas Sètif e Centre de Recherche Scientifique et Technique sur les Règions Arides) e Tunisia (Center of Biotechnology of Sfax).
“Il grano duro è una coltura alimentare di importanza strategica per l’Italia e per molti Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. E proprio con alcuni di loro stiamo lavorando per rendere questa pianta più tollerante agli stress ambientali, come siccità, alte temperature e salinità del suolo, che a causa dei cambiamenti climatici sono sempre più diffusi, con forti penalizzazioni delle produzioni. Per raggiungere questo risultato stiamo cercando di ampliare la base genetica del grano duro”, spiega Debora Giorgi, ricercatrice Enea del Laboratorio Biotecnologie e responsabile del progetto per l’Agenzia.
Grazie all’impiego di strategie di ingegneria cromosomica non-Ogm, la coordinatrice del progetto, Carla Ceoloni dell’Università della Tuscia, ha sviluppato linee ricombinanti in cui sono state trasferite quantità variabili del corredo genetico di specie selvatiche tolleranti agli stress ambientali, come ad esempio le specie perenni Thinopyrum ponticum e Thinopyrum elongatum. Tali linee sono state messe a disposizione del team internazionale che ha già iniziato a testarle per selezionare quelle maggiormente resilienti. “Siamo già partiti con i primi test che ci permetteranno di valutare la capacità di resilienza a siccità, alte temperature e salinità del suolo di queste nuove combinazioni di frumento duro e graminacee selvatiche sia in condizioni controllate sia in campo, nei vari ambienti pedo-climatici presenti nei Paesi che hanno aderito al progetto”, sottolinea la ricercatrice Enea. In particolare, i ricercatori Enea si stanno occupando dello studio, in condizioni controllate (in serra) e nelle prime fasi di sviluppo della pianta, della risposta allo stress salino di alcune linee ricombinanti di frumento duro/graminacee selvatiche, valutandone la crescita sia in termini di sviluppo della pianta che di proliferazione cellulare. “I risultati ottenuti finora sono molto positivi: la presenza di materiale genetico ‘alienò, proveniente in particolare dalle specie selvatiche del genere Thinopyrum, nel genoma del frumento duro conferisce alla pianta un vantaggio, con differenze statisticamente significative rispetto ai controlli, in termini di tolleranza alla salinità e anche agli altri tipi di stress ambientali considerati dal progetto”, spiega Giorgi. “Ma, oltre allo sviluppo di nuove linee e di future varietà di grano duro – aggiunge – stiamo cercando di identificare anche i fattori chiave, come geni, proteine e metaboliti, alla base della risposta del frumento duro e delle graminacee selvatiche alle diverse condizioni di stress. Stiamo utilizzando una tecnica[3] che abbiamo messo a punto nei nostri laboratori e applicato già su specie vegetali complesse come il grano tenero, l’avena e la segale. L’uso di questo approccio ci ha permesso di separare ed isolare i singoli cromosomi contenenti la cromatina ‘alienà da tutto il resto del genoma del frumento, così da identificare in modo più mirato la presenza di quei geni e di quelle sequenze di Dna che ci consentiranno di sviluppare varietà resilienti, ecosostenibili ed efficienti nell’uso delle risorse naturali disponibili”, sottolinea Giorgi.
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