Agroalimentare

Agricoltura, 25 milioni per i nuovi bandi del Psr Lazio

ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo pubblicato 3 nuovi bandi del periodo di transizione del Programma di Sviluppo Rurale per uno stanziamento complessivo di 25.500.000 di euro destinati alle misure a superficie, per immettere liquidità sul territorio regionale e andare a sostenere interventi ed attività legate alla conservazione della biodiversità agraria vegetale, alla produzione biologica e alle zone montane. Grazie a un importante lavoro delle strutture di reperimento dei fondi necessari, andremo infatti ad aprire il bando della misura 10.1.8 per la conservazione in azienda della biodiversità agraria vegetale, dotandolo di 1.500.000 euro; il bando della misura 11 (sottomisure 11.1 e 11.2) per l’adozione di pratiche e metodi di produzione biologica, per 1.000.000 di euro, e per il mantenimento di pratiche e metodi di produzione biologica, per 9.000.000 di euro; e infine, il bando della misura 13.1 dedicata alle zone montane con 14.000.000 di euro”.
Lo dichiara in una nota l’Assessora Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati.
“Sono interventi strategici, in un momento di superamento, speriamo vivamente, della pandemia e della conseguente crisi del settore e delle aziende, che hanno tenuto nel Lazio con grande impegno, sacrificio e dedizione. Parliamo di misure – nel caso della 10.1.8 – che incentivano la coltivazione di almeno una delle varietà locali autoctone minacciate di erosione genetica, iscritte al Registro Volontario Regionale tenuto da Arsial, sottolineando l’importanza di uno sviluppo sostenibile delle zone rurali perseguibile, incoraggiando gli agricoltori a valorizzare forme di tutela e di miglioramento dell’ambiente; che stimolano – con le misure 11.1 e 11.2 – l’adozione e il mantenimento di agricoltura biologica valorizzando la qualità e l’eccellenza dei prodotti made in Lazio; che promuovono – con la 13.1 – la permanenza della attività agricola nelle zone soggette a vincoli naturali e servono a garantire un presidio da parte degli agricoltori nei territori più sottoposti a rischi ambientali, in particolare erosione del suolo, dissesto idrogeologico e perdita della biodiversità”, conclude Onorati.
I bandi saranno pubblicati su lazioeuropa.it e scadono il 15 maggio.
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Prosegue corsa dei futures delle principali materie prime agricole

ROMA (ITALPRESS) – Prosegue la corsa verso l’alto dei futures relativi alle principali materie prime agricole. Nelle ultime ore – rileva Confagricoltura – si è registrato un aumento che sfiora il 10% per il grano. Per mais e soia l’incremento è, rispettivamente, del 5 e del 4%. “Sull’andamento delle quotazioni – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – incide prima di tutto il blocco dell’attività nei porti dell’Ucraina. I mercati riflettono l’assoluta incertezza sui tempi e sulle modalità per la ripresa delle esportazioni di prodotti agricoli. Sale, inoltre, la tensione nei Paesi che sono i principali destinatari dei cereali prodotti in Ucraina e nella Federazione Russa – prosegue Giansanti – E’ il caso dell’Egitto e della Tunisia, dove le scorte disponibili sono in grado di coprire il fabbisogno interno fino a giugno. Inoltre, sono state riviste al ribasso le previsioni relative ai raccolti di cereali in Argentina e Brasile a causa di una stagione particolarmente secca. Alla cerimonia di apertura del Salone Internazionale dell’Agricoltura, in corso a Parigi, il presidente francese Macron ha annunciato un piano di resilienza per l’agricoltura in ambito europeo e nazionale, per arginare l’impatto della crisi in atto”, sottolinea il presidente di Confagricoltura. “A nostro avviso, il piano dovrebbe puntare in due direzioni: sostenere i redditi degli agricoltori tagliati dalla crescita dei costi di produzione e salvaguardare il potenziale produttivo del sistema agroalimentare europeo. La riduzione della produzione avrebbe effetti particolarmente negativi sull’inflazione”.
Confagricoltura rileva che, per quanto riguarda i cereali, stando agli ultimi dati della Commissione, la produzione negli Stati membri della UE si è attestata a 291 milioni di tonnellate nella campagna di commercializzazione 2021-2022, con un aumento del 4% sulla media quinquennale. Grazie a questi livelli di produzione, le esportazioni di grano verso i Paesi terzi hanno superato in valore i 7 miliardi nel 2020.
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Da Heineken investimenti per 73 milioni in Sardegna

CAGLIARI (ITALPRESS) – Per il birrificio Ichnusa di Assemini, in provincia di Cagliari, sono in arrivo investimenti da 73 milioni di euro. Il piano è stato annunciato da Heineken Italia, che rinnova così il suo impegno per la Sardegna.
Il piano industriale risponde alla necessità di supportare la crescita della produzione di birra mell’Isola, generando impatti positivi sulla filiera produttiva in termini di occupazione e valore creato sul territorio.
Alcuni interventi programmati (tra cui una nuova centrale frigorifera, impianti di stoccaggio di CO2, torri di raffreddamento) contribuiranno a migliorare le performance ambientali, comportando una riduzione dei consumi di acqua, energia elettrica e una riduzione delle emissioni di CO2.
“L’investimento sul birrificio di Assemini è un tassello importante della nostra strategia di sviluppo – commenta
Wietse Mutters, amministratore delegato di Heineken Italia -. Gli interventi programmati avranno un impatto migliorativo non solo sulla capacità e sulla qualità produttiva del birrificio, ma anche sul territorio in termini di occupazione, ambiente e indotto. La pandemia ha azzerato l’intera crescita del comparto degli ultimi 4 anni, con questa operazione Heineken vuole confermare il suo impegno verso l’Italia e la Sardegna in particolare, ed essere motore della ripresa della birra e dell’economia agroalimentare”.
Di “progetto importante grazie al quale verrà potenziato uno stabilimento italiano e un marchio che ha un forte riconoscimento territoriale” parla il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio.
“Una notizia positiva – continua il sottosegretario – per un comparto che ha risentito degli effetti della pandemia. Ci saranno delle ricadute concrete sul territorio sardo in termini di occupazione, ambiente e indotto, con un aumento sia della qualità sia della capacità produttiva e di confezionamento che, con l’impianto a regime, dovrebbe aumentare del 60%, con impatti positivi sulla filiera produttiva locale e nazionale”.
Le caratteristiche del piano di investimenti hanno consentito la creazione di un Accordo di Sviluppo in collaborazione con il MISE, Invitalia e Regione Sardegna, finalizzato al sostegno di programmi di investimento strategici ed innovativi di grandi dimensioni. Il progetto prevede un accordo Stato-Regione: parteciperanno con un contributo di circa 14 milioni di euro da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e di 200 mila euro dalla Regione Sardegna.
Heineken è presente in Italia da 47 anni con stabilimenti a Comun Nuovo (BG), Massafra (TA), Assemini (CA), Pollein (AO), oltre alla sede di Milano e alla partnership attiva in Sicilia con il Birrificio Messina.
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Torna Fieragricola, summit per celebrare i 60 anni della Pac

VERONA (ITALPRESS) – “In un momento così drammatico parlare della Pac significa parlare della politica che maggiormente ha contributo alla pace in Europa. In questi 60 anni abbiamo avuto progresso in agricoltura, unione di intenti fra gli agricoltori, miglioramento tecnologico, autosufficienza alimentare dell’interno del continente. La Politica agricola comune è stato un momento di successo economico e sociale e se l’Ucraina fosse stata in Europa con la Pac avremmo vissuto oggi questo, perchè la Pac è stato l’elemento unificante per 60 anni”. Così il direttore generale del Crea, Stefano Vaccari, ha voluto celebrare la missione di pace e prosperità che la Politica agricola comune ha garantito insieme agli obiettivi che hanno trascinato la produzione primaria del continente europeo, nel corso della conferenza stampa questa mattina della 115ma edizione di Fieragricola, rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, in programma a Veronafiere dal 2 al 5 marzo prossimi e che sarà inaugurata ufficialmente con un Summit internazionale proprio sui primi 60 anni di Politica agricola comune il 1° marzo alla Gran Guardia in piazza Bra, con un evento orientato a indicare la rotta dell’agricoltura al 2050. Fieragricola da sempre intercetta le esigenze e le prospettive del settore agricolo grazie ad un approccio trasversale e, al tempo stesso, specializzato e che quest’anno punta a individuare le soluzioni più efficienti per incrementare le produzioni e la qualità alimentare e per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici salvaguardando così la biodiversità e il paesaggio. Diversi i temi cardine, dal futuro dell’agricoltura alle misure del Pnrr per le filiere agricole, dalla gestione delle risorse idriche e ambientali alla zootecnia di precisione passando per il miglioramento delle rese produttive fino ai biostimolanti e all’agricoltura digitale.
Dall’estero arriveranno oltre 100 operatori e buyer, provenienti da 29 Paesi, dagli Stati Uniti al Brasile, dalla Spagna al Ghana fino al Guatemala, grazie all’attività di incoming dei delegati di Veronafiere e di ICE Agenzia, con un finanziamento Maeci e la collaborazione di Federunacoma. Verona riparte da Fieragricola, “l’ultima grande manifestazione fieristica prima del lockdown”, come ha ricordato il sindaco della città, Federico Sboarina, rivolgendo un plauso a Veronafiere e agli amministratori, perchè “lo scorso 18 giugno fummo i primi in Italia a ripartire con Opera Wine e lo scorso gennaio gli unici in Italia ad aprire il quartiere fieristico con Motor Bike; ora dopo due anni straordinari di grandi sforzi e coraggio, che hanno visto il Comune investire 11 milioni di euro sui 30 complessivi di aumento di capitale della Fiera, ospitiamo Fieragricola con una dimensione internazionale”. La politica di investimento dell’azienda conferma, per il vicepresidente Matteo Gelmetti, “il ruolo strategico di Veronafiere, piattaforma strumentale alla promozione dei prodotti e dei servizi e in grado di generare reddito per le imprese”. I numeri della 115ma edizione di Fieragricola li ha anticipati il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani. “Oltre 520 espositori provenienti da 11 paesi, dieci padiglioni occupati, un’area dinamica esterna, una organizzazione trasversale con focus sulla meccanica agricola, la zootecnia con due manifestazioni espositive internazionali, le colture specializzate di vigneto e frutteto, la mangimistica, le energie da fonti rinnovabili agricole, un salone del Digital Farming dedicato alle nuove tecnologie”. L’agricoltura è chiamata ad affrontare sfide impegnative, a partire dalla sicurezza alimentare per una popolazione mondiale in crescita ed è chiamata a rispondere alle nuove esigenze ambientali, sociali, di benessere animale, grazie a una dotazione pluriennale vicina ai 387 miliardi di euro, stanziata a livello europeo nella prossima riforma della Pac che entrerà in vigore nel 2023.
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Crea, a Expo Dubai le innovazioni per l’agricoltura sostenibile

ROMA (ITALPRESS) – Sostenibilità, resilienza e digitalizzazione: questo è il volto di un’agricoltura sostenibile e competitiva grazie allo sviluppo delle moderne tecnologie digitali, dell’economia circolare, della sicurezza alimentare e del mantenimento di alti standard di qualità nel quadro di regole globali. E’ quanto emerge a Expo Dubai in occasione della conferenza dedicata alla promozione delle best practices e delle esperienze condivise tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, accompagnato dalla nutrita rappresentanza del Crea.
Il Crea ha presentato alcune delle attività di ricerca con ricadute reali e concrete, in termini di soluzioni innovative e di processi di assistenza tecnica. In particolare, è stato presentato i-Guess Med, il sistema innovativo di supporto alle decisioni, basato sui big data e l’intelligenza artificiale, per la fertirrigazione efficiente e la gestione di malattie e di parassiti e il miglioramento delle condizioni climatiche delle serre orticole, in particolare per le piante di pomodoro in suolo e fuori suolo della Regione Mediterranea.
La seconda best practices è SimAgri, il simulatore di guida in grado sia di replicare un cantiere di lavoro agromeccanico, anche di notte, sia una situazione di guida su strada, utile per verificare le prestazioni delle macchine, per la formazione del personale in sicurezza e per massimizzare le possibilità in termini di utilizzo del prodotto e sostenibilità ambientale, offerte dalla agricoltura di precisione. Per quanto riguarda l’economia circolare è stato presentato il biochar, un carbone naturale, ottenuto, tramite un processo di pirolisi, da residui coltural. Consente sia di migliorare la fertilità fisica, chimica e biologica dei suoli, in particolare quelli aridi, sabbiosi e poveri di nutrienti e la ritenzione idrica e di nutrienti, sia di incrementarne il sequestro di carbonio, concorrendo a ridurre le emissioni di CO2 e, di conseguenza, a mitigare i cambiamenti climatici. Il Crea ha infine mostrato il valore aggiunto dell’integrazione tra tradizione e innovazione, nelle aree rurali. Sono state presentate tre esperienze dal Nord al Sud Italia nella progettazione di nuovi modelli di sviluppo che combinano prodotti agroalimentari locali di alto valore, patrimonio, paesaggio e turismo. Il progetto Crea Rete L.E.A.D.E.R., è un vero e proprio incubatore di progetti e strategie innovative che mettono al centro i territori rurali, coniugando coesione sociale e sostenibilità economica e ambientale.
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Ucraina, Confagricoltura teme conseguenze per il Made in Italy

ROMA (ITALPRESS) – I venti di guerra che soffiano tra Europa e Federazione Russa sulla disputa ucraina, preoccupano anche il mondo agricolo italiano. Questo è stato uno dei punti all’ordine del giorno affrontati dal Consiglio direttivo di Confagricoltura. I timori sono rivolti, oltre che al rischio di una deriva militare, anche alle conseguenze che potrebbe avere uno scenario caratterizzato da sanzioni commerciali emesse da Bruxelles e le prevedibili ritorsioni da parte di Mosca. L’Italia, insieme agli altri Paesi comunitari, sta fronteggiando tutt’oggi la messa al bando dei prodotti ortofrutticoli e di carne suina decisa nel 2014 dalla Federazione russa proprio come reazione ai provvedimenti, che l’Ue prese dopo l’annessione della Crimea. La nuova crisi diplomatica potrebbe far allungare l’elenco dei settori di punta del Made in Italy colpiti come quello vitivinicolo, secondo in Ue per export verso la Russia, e il comparto della pasta a uso alimentare. Confagricoltura esprime preoccupazione anche per i risvolti che un conflitto potrebbe avere sul costo del gas e quindi, sia sulle bollette energetiche delle aziende, sia sui prezzi di importazione, ad esempio, dei fertilizzanti (già raddoppiati nell’arco dell’ultimo anno), di cui la Federazione Russa è tra i principali produttori a livello globale.
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Reale Mutua main partner di Sana Slow Wine Fair

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dal 27 al 29 marzo, si terrà a Bologna la prima edizione di Sana Slow Wine Fair, la manifestazione organizzata da BolognaFiere – con la direzione artistica di Slow Food – con l’obiettivo di riunire per la prima volta centinaia di produttori e operatori della filiera del vino, provenienti dall’Italia e dall’estero. Reale Mutua sarà main partner dell’evento, confermando quindi il proprio impegno per la sostenibilità e il suo sostegno al settore vitivinicolo.
Sana Slow Wine Fair si aggiunge alla già proficua partnership tra Reale Mutua e Slow Food, una collaborazione che stringe il legame e la vicinanza della Compagnia al settore agroalimentare con un’attenzione particolare ai temi di cibo, salute, prevenzione e benessere. Durante la manifestazione, Reale Mutua allestirà un corner all’interno dello spazio Slow Food che vedrà la presenza di un healthpod che permetterà di ottenere informazioni in maniera veloce e gratuita sul proprio stato di salute.
“Il settore vitivinicolo è uno dei comparti più importanti e rappresentativi dell’agricoltura italiana, ed è un settore sempre più all’avanguardia e sostenibile – ha dichiarato Andrea Bertalot, vicedirettore generale di Reale Mutua – La nostra Compagnia si impegna a promuovere la cultura della sostenibilità soprattutto all’interno del settore agricolo che rappresenta uno dei principali motori dell’economia italiana. Dal 2018 siamo al fianco di Slow Food e siamo felici di continuare la nostra collaborazione sostenendo Sana Slow Wine Fair”.
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Pasta, CAI: “Caro energia la causa principale dei rincari dei prezzi”

ROMA (ITALPRESS) – “Gli aumenti dei prezzi della pasta (+10,8%) dipendono principalmente dall’impennata senza precedenti dei costi di energia, trasporti e gasolio. Le carte vincenti a disposizione degli agricoltori italiani per vincere le sfide del futuro sono qualità e origine del prodotto”. E’ quanto sostiene CAI – Consorzi Agrari d’Italia, primo hub della produzione organizzata del Paese, che ha presentato in un webinar i dati sulle campagne di grano, mais e soia appena trascorse e le primissime ipotesi su ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi.
“Per quel che riguarda il grano duro – fa sapere CAI -, è noto come il mercato italiano sia fortemente influenzato dal Canada (da cui importiamo quasi la metà del prodotto) che quest’anno ha chiuso la sua produzione a 2,7 milioni di tonnellate, segnando un -60% netto. Gli Stati Uniti si attestano a 1 milione di tonnellate di grano duro prodotto, in calo del 52,63%”.
Il webinar organizzato da CAI – Consorzi Agrari d’Italia ha tracciato un primo quadro di ciò che potrebbe accadere con la campagna 2022/2023.
In base alle prime stime del Ministero dell’Agricoltura canadese la produzione di grano duro tornerà quasi sui livelli di due anni fa, attestandosi su 5,5 milioni di tonnellate, salvo condizioni meteo avverse nei prossimi mesi.
Tuttavia, i bassi stock di magazzino presenti, uniti alle scarse produzioni dei Paesi del Nordafrica, che spingerà gli stessi a importare più prodotto, terranno ancora per un buon periodo i prezzi del grano duro in linea sui livelli di quest’anno.
Nello scenario globale, un ruolo predominante spetta alla Cina, che ha aumentato le sue importazioni di grano (da 4 a 10 milioni di tonnellate), mais (da 4 a 26 milioni di tonnellate) e soia (da 82 a 100 milioni di tonnellate), contribuendo ad abbassare gli stock presenti e a tenere costanti i prezzi.
Secondo le prime proiezioni CAI, gli agricoltori italiani hanno aumentato la superficie coltivata a grano duro, nonostante siano alle prese con gli aumenti dei costi di produzione causati dai rincari energetici.
Per il grano tenero i bassi stock nel mondo e la domanda internazionale dovrebbero sostenere le quotazioni sia del vecchio sia del nuovo raccolto, mentre anche i prezzi di mais e soia potrebbero non subire scostamenti importanti.
“Il messaggio che vogliamo lanciare è molto semplice: investire in produzioni di qualità, garantite dall’origine italiana del prodotto, conviene perchè i prezzi dovrebbero restare in linea con quelli attuali – spiega Gianluca Lelli, amministratore delegato di CAI -. Ci potrebbero essere, di conseguenza, le condizioni per aumentare la portata dei contratti di filiera per consentire di distribuire equamente il valore commerciale lungo tutta la catena, dal produttore all’industria”.
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