ROMA (ITALPRESS) – Di fronte all’aumento esplosivo dei costi di coltivazione del tabacco spinti dai rincari energetici è stato riconosciuto un sostanziale adeguamento dei compensi agli agricoltori nell’ambito dell’accordo di filiera siglato tra Coldiretti e Philip Morris Italia.
Si tratta del primo accordo di filiera che tiene conto delle nuove criticità nel settore agricolo determinate dal mutato contesto economico per dare continuità alla produzione ed investire sulla sostenibilità e sulla digitalizzazione per il rafforzamento di una filiera che in Italia coinvolge oltre 25000 addetti.
Il bonus economico straordinario messo in campo consentirà di registrare un incremento del prezzo riconosciuto ai coltivatori, sia per il tabacco bright e sia per il burley, per consentire di affrontare quelli che sono stati i forti incrementi dei costi di produzione, in particolare energetici (gpl, metano, elettricità, gasolio) e dei mezzi tecnici.
Un adeguamento importante anche per il rilancio del settore in vista dell’attuazione della riforma della Politica Agricola Comune (PAC) ed un primo passo per attivare ulteriori iniziative volte a rendere sempre più efficiente una filiera di grande rilevanza dal punto di vista economico ed occupazionale per i territori coinvolti.
“La crisi energetica si affronta solo con la corresponsabilità dell’intera filiera e l’accordo siglato nel settore del tabacco rappresenta un modello importante per l’intero sistema agroalimentare”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “la necessità di intervenire di fronte ad aumenti di costi insostenibili per le imprese agricole che rischiano di compromettere i raccolti con un impatto su economia, ambiente e lavoro”.
“Abbiamo voluto assumere questo impegno nell’ottica di una filiera integrata più che mai importante in una fase delicata come quella che stiamo attraversando – ha affermato Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia -. La qualità e le buone pratiche agricole di cui siamo promotori insieme a Coldiretti stanno già facendo la differenza per mantenere alta la competitività della filiera italiana. Un percorso ispirato dalla visione di voler radicalmente innovare il nostro settore per costruire un futuro senza fumo”.
L’Accordo di filiera nel settore del tabacco ha durata pluriennale ed è stato siglato tra Coldiretti e Philip Morris che si è impegnata ad acquistare circa il 50% del tabacco prodotto in Italia, grazie alla collaborazione con circa 1000 aziende agricole attive prevalentemente in Campania, Umbria, Veneto e Toscana.
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Bollette, tra Coldiretti e Philip Morris Italia accordo salva raccolti
BuyWine, Giani e Saccardi inaugurano la vetrina del vino made in Tuscany
FIRENZE (ITALPRESS) – “Una grande manifestazione che celebra ormai da tempo un incontro, quello tra produttori e buyers che assaggiano, gustano e esportano la voce del vino e della Toscana nel mondo”.
Così il presidente Eugenio Giani intervenuto stamani alla dodicesima edizione del BuyWine Toscana, la più importante vetrina internazionale del vino Made in Tuscany che dopo la digital edition del 2021 è tornata in presenza alla Fortezza da Basso di Firenze. L’evento è promosso da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze con il coordinamento della comunicazione di Fondazione Sistema Toscana.
“Quando parliamo del 12% di export per il vino toscano – continua Giani – ci rendiamo conto che il nostro vino è protagonista sui mercati internazionali e il BuyWine lo sottolinea, dando ampio spazio a un’altra delle caratteristiche toscane, la qualità, che ritroviamo non solo nelle grandi aziende storiche ma in quelle medie e piccole, che stanno facendo un lavoro incredibile riescono a regalarci sempre nuove sorprese.
Il vino è un elemento di attrazione enorme, pensiamo solo che una fetta considerevole del turismo è enogastronomico che arriva nella nostra regione non solo per le bellezze storico artistiche ma anche per la qualità del nostro cibo e del nostro vino e BuyWine Toscana celebra questo nostro ambasciatore dell’eccellenza nel mondo”.
“Abbiamo scelto una formula ibrida per questa edizione 2022 – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – che ha fatto tesoro dell’esperienza dello scorso anno e dei suoi straordinari risultati ma che è riuscita quest’anno a tornare in presenza e garantire che il vino venisse assaggiato in sicurezza e raccontato direttamente dalle aziende ai buyers. Mi fa piacere che delle 200 aziende presenti 100 facciano già il biologico, un segnale importante per una Toscana che già è leader nel biologico, un elemento di grande civiltà che va nella direzione che l’Europa e il mondo ci indicano attraverso l’invito a una agricoltura che diventa fattore di lotta al cambiamento climatico. In Toscana riusciamo a a mettere insieme qualità, sostenibilità, rispetto per l’ambiente e attenzione alla correttezza dei rapporti di lavoro cioè quella sostenibilità sociale che oggi sta diventando sempre più rilevante anche a livello europeo”.
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Inaugurata l’Accademia del Caffè napoletano
NAPOLI (ITALPRESS) – E’ stata inaugurata l’Accademia del Caffè Napoletano, dedicata alla valorizzazione e alla promozione del rito del caffè napoletano.
Una realtà fortemente voluta dall’associazione Medeaterranea in collaborazione con Caffè Borbone, che ha preso forma negli spazi della Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta (Padiglione Piscina, primo piano), dove a febbraio si terranno le prime lezioni. Tre, i livelli, aperti a chiunque volesse specializzarsi o entrare nel mondo del lavoro, ma anche a semplici appassionati. I primi due comprendono lezioni teorico- pratiche di base, il terzo più specifico e avanzato, trasformerà i discenti in veri e propri cultori del caffè napoletano. Una buona occasione per chi è già introdotto nel settore alberghiero e vuole approfondire la materia, ma anche per chi vuole avvicinarsi al mondo del caffè per la prima volta.
In programma, corsi a numero chiuso, cui avranno accesso 20 partecipanti per volta. Ricche, accattivanti ed utili, le aromatiche lezioni, durante le quali si avrà modo di scoprire, tra l’altro, origini, storia e provenienza del caffè, la differenza tra “arabica” e “robusta”, come servire nel modo migliore il caffè nei vari contesti, focus sul valore sociale che si snoda attorno al “rito del caffè” e moduli interessanti come quello dedicato alla semiotica del caffè. Ma, soprattutto, non mancheranno dritte su gusto, qualità, sicurezza e visite allo stabilimento di Caffè Borbone. Al terzo livello, si aggiungeranno, inoltre, nozioni legate al marketing, alle tecniche sensoriali, all’analisi dei consumi relativi al caffè ed altri approfondimenti.
L’intento è quello di creare un polo esclusivo dedicato alla divulgazione dei molteplici aspetti inerenti alla cultura, produzione e consumo di caffè: un’Accademia, che non poteva che nascere a Napoli, città che ha fatto del rito del caffè un culto, tramandato da generazioni, conosciuto ormai in tutto il mondo. Della gestione dell’Accademia, ospitata nei locali accreditati dalla Regione Campania della Sire Ricevimenti – divisione Academy, si occuperà l’associazione Medeaterranea specializzata in attività di divulgazione scientifica, ricerca, formazione e valorizzazione del settore agroalimentare e della cultura enogastronomica. Inoltre, ha contribuito all’approvazione della candidatura a Patrimonio Unesco del Dossier “La Cultura del Caffè Napoletano tra Rito e Socialità” promosso dalla Regione Campania attraverso l’iscrizione al registro Ipic, con l’avvio all’iter di approvazione da parte del Mipaaf.
Al fianco di “Medeaterranea” per il progetto “Accademia del Caffè napoletano” Caffè Borbone. L’azienda partenopea ha contribuito allo sviluppo dei contenuti, alla fornitura dell’attrezzatura professionale e degli accessori per la didattica Il brand provvederà, inoltre, alla fornitura delle materie prime oggetto di studio, come caffè crudo, in grani e monoporzionato, che serviranno a regalare ai discenti pause caffè di qualità, fortemente radicate al territorio e a rafforzare il valore che si snoda attorno al “rito del caffè”, elemento essenziale della cultura napoletana.
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Fieragricola scommette sulle energie rinnovabili
VERONA (ITALPRESS) – La 115^ Fieragricola (oltre 500 espositori diretti da 11 Paesi) scommette sulle energie rinnovabili per assecondare il percorso di transizione ecologica, che mira a raggiungere l’obiettivo “Emissioni zero” entro il 2050, secondo il progetto ambizioso del Green Deal, varato dalla Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen.
Alla rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, in programma a Veronafiere dal 2 al 5 marzo prossimi (preceduta l’1 marzo dal Summit internazionale per celebrare i primi 60 anni della Politica agricola comune), ampio spazio sarà dedicato al Salone delle energie rinnovabili da fonti agricole, ospitato nel padiglione 12 del quartiere fieristico.
Le energie rinnovabili in agricoltura rappresentano una soluzione efficace per ridurre le emissioni in atmosfera, favorire appunto la transizione ecologica e, nella situazione attuale dove il boom dei prezzi dell’energia ha segnato percentuali di crescita rilevanti, consente di contenere l’impatto della bolletta delle imprese agricole. Per non parlare dei benefici ambientali legati non soltanto alla riduzione della CO2, ma anche in funzione dello stoccaggio di carbonio e della maggiore fertilità del suolo che si riesce ad ottenere adottando ad esempio soluzioni quali biogas e biometano.
L’interesse del mondo agricolo per le rinnovabili è più vivo che mai e Fieragricola offrirà un’ampia panoramica espositiva delle opportunità utili a sviluppare soluzioni multifunzionali di produzione di energia. Nel Salone delle energie rinnovabili da fonti agricole si troveranno le nuove frontiere del biogas e del biometano, dell’energia solare (fotovoltaico e agrivoltaico) e delle soluzioni per valorizzare le biomasse agricole e la filiera legno-energia.
I convegni a Fieragricola sulle energie rinnovabili in agricoltura. Anche a livello di contenuti Fieragricola ha sviluppato in una specifica Area Forum dedicata alle energie rinnovabili (padiglione 12) convegni, workshop e approfondimenti (il programma completo è consultabile sul sito www.fieragricola.it), fra i quali «Agrivoltaico, come far coesistere fonti rinnovabili e produzione agricola», di QualEnergia.it (mercoledì 2 marzo, ore 10:30); «Incentivi e opportunità per efficientamento energetico e rinnovabili nelle imprese agricole», (2 marzo, ore 14:30); «Esperienze e progetti di Agrivoltaico in Italia», di EtaFlorence (giovedì 3 marzo, ore ); «Comunità energetiche per le aziende agricole», di QualEnergia.it (3 marzo, ore 11:30); «Approfondimento Dm Biometano», del Consorzio Italiano Biogas – Cib (3 marzo, ore 14); «Irrigazione solare accessibile, affidabile, conveniente per l’Europa e oltre», di SolAqua (ore 15:30, Sala B, Galleria padd. 11/12); «Farming for Future, presentazione Azione 6: Qualità e benessere animale», del Cib (venerdì 4 marzo, Area Forum padiglione 12, ore 11:30); «Pnrr, misure agroecologiche e azienda agricola», del Cib (4 marzo, ore 14); «La rivoluzione elettrica in agricoltura» di Vaielettrico (4 marzo, ore 15.30).
Un salto culturale. In una fase in cui il costo energetico è salito enormemente, «il ruolo delle rinnovabili può aiutare, anche nel settore agricolo, dove accanto a biogas e biometano possiamo puntare per agevolare la transizione verde anche al fotovoltaico e alle bioenergie ottenute da materiale ligneo-cellulosico, con una gestione più attenta delle foreste», dichiara Sergio Piccinini, responsabile del settore Ambiente del Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia, uno dei poli di ricerca più attivi a riguardo.
«Siamo consapevoli che i numeri delle bioenergie non sono ad oggi risolutivi, ma possiamo affrontare il tema con la consapevolezza che le rinnovabili sono già mature e pronte per giocare un ruolo importantissimo, anche in agricoltura».
Fondamentali, in tal senso, i fondi messi a disposizione dal Pnrr (2,2 miliardi per sostenere lo sviluppo delle comunità energetiche) e, secondo Piccinini del Crpa, «sarebbe strategico adottare una politica europea per le energie, così da avere una visione comune, in presenza di situazioni oggettivamente differenti fra gli Stati membri dell’Ue».
Essenziale, per il responsabile Ambiente del Crpa, «operare un cambio culturale, che richiede tempo, ma che può generare una svolta».
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Ferrero, nel 2021 12,7 miliardi di fatturato globale
LUSSEMBURGO (ITALPRESS) – Ferrero International S.A., società capogruppo del Gruppo Ferrero, ha approvato il Bilancio Consolidato relativo all’esercizio chiuso al 31 Agosto 2021. Il Gruppo, di cui Giovanni Ferrero è Presidente Esecutivo e Lapo Civiletti CEO, ha chiuso l’esercizio con un fatturato consolidato di 12,7 miliardi di euro, con un incremento del 3,4% rispetto all’anno precedente, che aveva registrato un fatturato consolidato di 12,3 miliardi di euro.
A tale data, il Gruppo era costituito da 107 società consolidate a livello mondiale e 32 stabilimenti produttivi. I prodotti del Gruppo Ferrero sono presenti direttamente, o tramite distributori autorizzati, in oltre 170 paesi.
L’organico medio del Gruppo nel 2020/2021 è stato di 34.374 unità, in aumento rispetto ai 34.121 dipendenti nel 2019/2020. L’organico puntuale al 31 agosto 2021 ammontava a 38.767 dipendenti, in aumento rispetto ai 37.122 al 31 agosto 2020.
“Nonostante le incertezze causate dalle misure ristrettive dovute al Covid-19, che hanno impattato l’anno fiscale 2020/2021 in tutto il mondo – si legge in una nota -, il Gruppo Ferrero è stato in grado di gestire con successo le sfide anche nel contesto pandemico. Mettendo sempre al primo posto la salute e la sicurezza di dipendenti e consumatori, il Gruppo ha dimostrato agilità e resilienza nell’assicurare continuità operativa e la consueta presenza dei propri prodotti sul mercato per soddisfare i consumatori”.
Il Gruppo ha visto crescere le vendite di prodotti finiti principalmente grazie “alla crescita in specifici mercati, quali Francia, Germania e Cina e al consolidamento delle quote di mercato nella maggior parte delle geografie; alla crescita di fatturato trainata da alcuni brand iconici come Ferrero Rocher, Kinder Bueno, Kinder Joy e Kinder Cioccolato; al lancio di nuovi prodotti come i gelati Ferrero Rocher e Raffaello”.
“Nell’anno fiscale 2020/2021 il Gruppo Ferrero ha acquistato il 100% del capitale di Eat Natural, azienda produttrice di barrette ai cereali, muesli tostato e granola di alta qualità, basata in UK, che opera nel segmento di mercato degli snack alla frutta e frutta a guscio, con l’intento di espandere la propria offerta di prodotti – prosegue la nota -. Il Gruppo Ferrero ha poi completato alcune iniziative chiave, aumentando gli investimenti nei suoi marchi iconici, rafforzando contestualmente le attività interne di R&D; e anche quest’anno ha continuato ad investire nel miglioramento e nell’ampliamento di stabilimenti, impianti e attrezzature. Il Gruppo ha sostenuto la propria strategia di sviluppo tecnologico attraverso l’espansione della propria capacità produttiva, con investimenti totali di 839 milioni di euro. Sull’ammontare totale degli investimenti la parte più significativa è stata focalizzata su immobili, impianti e macchinari (757 milioni di euro) principalmente in Italia, Germania, Stati Uniti e Polonia. Questi investimenti sono rappresentativi dell’approccio Ferrero volto al miglioramento continuo della qualità, freschezza, sicurezza alimentare, competitività e, elemento chiave per Ferrero, dell’impatto ambientale dei propri prodotti”.
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Con Fruclass il “rating” di produzione del grano italiano
ROMA (ITALPRESS) – La filiera grano duro-semola-pasta è si candida a vincere la sfida dell’ aggregazione e dell’innovazione, mettendo in campo una metodologia di rating delle produzioni che getti le premesse per poter scrivere una pagina nuova sul versante della determinazione del prezzo, con positive ripercussioni, a cascata, su tutti gli attori della filiera e sui consumatori, derivanti dall’individuazione di parametri condivisi e oggettivi per definire la qualità. E’ il sistema “FRUCLASS” ideato dell’Università degli Studi della Tuscia su impulso delle associazioni firmatarie del protocollo d’intesa “Filiera grano duro-pasta di Qualità” ovvero Alleanza Cooperative Alimentari, Assosementi, Cia-Agricoltori Italiani, COMPAG, Confagricoltura, Copagri, ITALMOPA-Associazione Industriali Mugnai d’Italia e i pastai di Unione Italiana Food, che ha permesso per la prima volta in Italia la restituzione in tempo reale di uno spaccato territoriale dei risultati delle campagne granaie 2019, 2020 e 2021, grazie all’elaborazione dei conferimenti di oltre 70 centri di stoccaggio dislocati lungo l’intera Penisola e all’analisi dei dati di oltre 410mila tonnellate di grano duro.
Nei dati del primo triennio di sperimentazione è stata individuata una soglia di ingresso nell’area della qualità, definita da parametri fissi concertati tra tutti i rappresentanti della filiera, ovvero il 13% di proteina e 78 kg/hl di peso specifico, ed è stato elaborato un sistema di classificazione del grano di alta qualità ponderato sui risultati della singola annata; è stato così dimostrato che si può definire un riferimento nazionale con cui distinguere in modo oggettivo le classi di qualità e quotare la produzione italiana. Secondo le associazioni firmatarie del protocollo d’intesa sulla base di questi parametri è stato testato un sistema di identificazione di una soglia di accesso alle classi di alta qualità che tiene in considerazione la distribuzione del grano proteico e del peso specifico dei conferimenti di grano duro, permettendo di distinguere in ogni annata i valori oltre i quali riconoscere determinate cose concordate premialità. L’auspicio delle associazioni è che in uno scenario di ampia diffusione di “FRUCLASS” si arrivi ad avere una filiera che a fine luglio attende il dato finale della campagna e prende in coscienza della classe di quantità entro la quale potrà collocare il prodotto. “Mantenere la leadership a livello globale non è semplice, ma lo si può fare attraverso l’interazione di tutta la filiera muovendoci tutti insieme, e i numeri che emergono dicono che l’intuizione di sederci al tavolo hanno prodotto per tutte le associazioni degli evidenti vantaggi . Abbiamo la necessità di rilanciare con forza la nostra mission e creare le condizioni per dare soddisfazione produttiva ed economica ai nostri agricoltori. Il sistema FRUCLASS è una grande opportunità, esistono le condizioni per continuare in questo percorso di crescita e anche il tema della ricerca è fondamentale”, ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Secondo il sottosegretario alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, FRUCLASS è un sistema “ambizioso e innovativo che ha puntato a riconoscere e a premiare quanti nel nostro Paese tutelano e garantiscono l’approvvigionamento di materia prima nazionale di qualità. Con questa piattaforma è stato fatto un importante lavoro come filiera grano duro-semola-pasta, con il quale si è andati a dare una risposta concreta per la crescita del settore e per andare incontro alle richieste dei consumatori, che vogliono sempre più materie prime e prodotti Made in Italy. Quantità e qualità sono spesso parole che non vanno d’accordo – ha proseguito – in questo caso c’è la necessità di andare in questa direzione cercando di dare sempre di più al consumatore finale un prodotto di altissima qualità, contemporaneamente abbiamo bisogno di quantità e fare un ragionamento sull’aumento di produzione del grano in Italia”. Centinaio ha poi ricordato come al momento ci sia “il problema del caro bollette, oggi il lavoro che dobbiamo fare come governo è dare una risposta alle famiglie italiane e alle imprese, contemporaneamente c’è una problematica legata al prezzo del grano, inoltre quanto sta succedendo a livello internazionale è da tenere sotto controllo, però dobbiamo anche fare un ragionamento di visione a medio e lungo termine”, ha concluso.
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Fico Eataly World aprirà all’estero
ROMA (ITALPRESS) – “Fico Eataly World aprirà all’estero, perchè l’idea di un parco del cibo italiano è espressione di uno dei settori in cui siamo riconosciuti nel mondo”. Lo ha detto Stefano Cigarini, amministratore delegato di FICO Eataly, in un’intervista all’Italpress.
“Fico Eataly World nasce dall’intuizione geniale dei gestori del centro agroalimentare di Bologna e da parte di Oscar Farinetti che è rendere la filiera del cibo protagonista – ha aggiunto -. Fico Eataly World porta i visitatori in un parco dove l’esperienza legata al cibo è a tutto campo, in cui l’intera filiera del food a partire dalla terra e l’agricoltura, è raccontata in maniera divertente, esperienziale e innovativa. Fico fa vivere il cibo, giocare con il cibo, provare il cibo. Si può impastare la pizza, salire su una giostra di pasta o attraversare una forma di formaggio da 9 metri ma anche imparare a cucinare. La somma di queste esperienze legate al cibo e al cibo di eccellenza esiste solo a Fico Eataly World”, ha concluso Cigarini.
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Nasce lo shop on line di Ferrero
ROMA (ITALPRESS) – Ferrero, la storica multinazionale piemontese specializzata in prodotti dolciari, ha incaricato Deliverti di sviluppare il proprio canale e-commerce.
L’obiettivo della collaborazione è lo sviluppo dello shop online di Ferrero (shop.ferrero.it/) e il coordinamento di ogni aspetto del flusso di vendita, dallo sviluppo dell’applicativo utilizzato per consentire la personalizzazione dei prodotti a quello di gestione delle attività di magazzino, e ancora, dal packaging degli articoli alla fatturazione, incassi e reportistica.
Deliverti ha massimizzato la copertura della customer care nello shop Ferrero, prevedendo l’integrazione di un servizio di live chat oltre che un supporto via mail e telefonico, mirato a rendere l’esperienza di acquisto ancora più user centred.
La partnership tra Ferrero e Deliverti – azienda leader nel settore delle strategie in ambito e-commerce – nasce nel 2021, anno in cui il fenomeno degli acquisti online è protagonista di una crescita esponenziale, legata in parte anche all’attuale momento socio-economico. Nel corso del 2021, il comparto del retail online in Italia ha confermato una crescita del 18% rispetto all’anno precedente.
“L’innovazione di questo progetto sta nel rendere unico il prodotto per il lancio di un nuovo canale distributivo, disintermediando il rapporto con il consumatore. Mi ha colpito la capacità di Ferrero di interpretare in un modo così efficace il tema dell’e-commerce, utilizzando una strategia di personalizzazione che esalta l’univocità del prodotto”, commenta Fabio Scalet, CEO di Deliverti.
“La partnership con Ferrero siglata nel 2021 ha rappresentato per noi una grande opportunità di consolidare ulteriormente la nostra presenza sul mercato e soprattutto di curare lo sviluppo di strategie e-commerce in full outsourcing sempre più ambiziose”, aggiunge Giulio Cupini, General Manager della società.
Deliverti ha lavorato nell’anno per tradurre i valori e l’offerta Ferrero in una user experience completa, fortemente improntata alla funzionalità e alla personalizzazione del prodotto.
Partendo da un approccio focalizzato sulla creazione di un’interfaccia user friendly e sulla semplificazione del processo di navigazione, Deliverti ha successivamente concentrato i propri sforzi sulla gestione ottimale della customer journey creando esperienze su misura per ogni consumatore.
In linea con l’intento di personalizzare alcuni prodotti del catalogo Ferrero, Deliverti ha curato, durante il periodo delle festività natalizie, il lancio di campagne basate sulla customizzazione di prodotti come la Nutella o le confezioni personalizzate Kinder. Il progetto di personalized marketing ha consentito a Ferrero di lavorare sulla fidelity e grazie anche all’offerta di prodotti non disponibili presso i canali tradizionali di vendita della gdo.
La partnership tra Ferrero e Deliverti proseguirà nel nuovo anno con l’obiettivo di migliorare i risultati ottenuti nel 2021 e di collaborare allo sviluppo di strategie innovative per ampliare ulteriormente le prospettive di crescita e di fatturato dello shop online.
(ITALPRESS).









