Agroalimentare

Ue approva raccomandazioni per nuova strategia farm to fork

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Parlamento europeo ha approvato, con 452 voti a favore, 170 voti contrari e 76 astensioni, le raccomandazioni per la nuova strategia Farm to Fork, per alimenti più sani e sostenibili, per la sicurezza alimentare e un reddito equo per gli agricoltori.
Il Parlamento accoglie con favore la strategia “Dal produttore al consumatore” e sottolinea l’importanza di regimi alimentari sostenibili, sani e rispettosi degli animali per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo, anche in materia di clima, biodiversità, inquinamento zero e salute pubblica.
Nel testo approvato, i deputati hanno sottolineato la necessità di maggiore sostenibilità in ogni fase della filiera alimentare e hanno ribadito che tutti – dall’agricoltore al consumatore – hanno un ruolo da svolgere in tal senso. Affinchè gli agricoltori percepiscano una parte equa dei profitti ottenuti da alimenti prodotti in modo sostenibile, i deputati chiedono alla Commissione di intensificare gli sforzi, anche attraverso l’adeguamento delle regole di concorrenza, per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera. Tra le altre raccomandazioni figurano: raccomandazioni dell’UE basate su dati scientifici per un’alimentazione sana; contrastare il consumo eccessivo di carne e di alimenti altamente trasformati ricchi di sale, zuccheri e grassi, anche fissando livelli massimi di assunzione; migliorare il processo di approvazione dei pesticidi e monitorarne il rispetto delle norme per proteggere gli impollinatori e la biodiversità; obiettivi di riduzione vincolanti sull’uso dei pesticidi. Gli Stati membri dovrebbero raggiungere questi obiettivi nei piani strategici nazionali della Pac. Per quanto riguarda le emissioni di gas a effetto serra, il pacchetto “Pronti per il 55% entro il 2030” deve prevedere norme e obiettivi ambiziosi per le emissioni derivanti dall’agricoltura e dal relativo uso del suolo, e criteri rigorosi per la produzione di energia rinnovabile a partire dalla biomassa; i pozzi naturali di assorbimento del carbonio devono essere ripristinati e potenziati. Per il benessere degli animali, indicatori comuni e scientificamente fondati sul benessere degli animali per una maggiore armonizzazione a livello UE; verificare se sono necessarie modifiche alla legislazione UE; eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti dell’UE; i prodotti animali non originari dell’UE dovrebbero essere autorizzati solo se rispettano standard in linea con quelli dell’UE. Quanto all’agricoltura biologica, più terreni destinati all’agricoltura biologica nell’UE entro il 2030; iniziative – promozione, appalti pubblici e fiscalità – per stimolare la domanda.
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Ferrero, rinnovato accordo sul comitato aziendale europeo

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato rinnovato il protocollo di accordo che disciplina il Comitato aziendale europeo del Gruppo Ferrero. L’accordo riguarda circa 20.000 lavoratori: operai e impiegati dei dieci stabilimenti produttivi in Italia, Germania, Belgio, Francia, Polonia, Regno Unito e Irlanda e operatori della rete commerciale. Ne dà notizia Guido Majrone, rappresentante del sindacato europeo Effat nell’ambito del Cae Ferrero.
“Ruolo principale del Cae – spiega Majrone – è quello di raccogliere le informazioni economiche e sociali transnazionali che riguardano il gruppo Ferrero in Europa e nel mondo e di espletare il diritto di consultazione dei lavoratori su tali materie, tramite il dialogo tra direzione aziendale e rappresentanti dei lavoratori. Inoltre, ogni anno il Cae si riunisce per promuovere iniziative di formazione congiunta su temi di interesse comune, anche per preparare al meglio i temi oggetto dell’altro incontro istituzionale annuale. Il nuovo accordo – prosegue Majrone – prevede, tra le varie novità, la partecipazione di due nuovi delegati provenienti dal Regno Unito, nonostante la Brexit, una maggiore partecipazione alle giornate di formazione congiunta con il coinvolgimento degli 11 delegati supplenti e un incremento dei diritti di informazione e consultazione sull’andamento delle imprese situate nei paesi dell’Unione europea, Regno Unito compreso, e sull’andamento complessivo del gruppo a livello mondiale”.
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Vinitaly, per la Special Edition 12 mila operatori e 2500 buyer

VERONA (ITALPRESS) – Con oltre 12.000 operatori professionali, più di 2500 buyer (circa il 22% del totale) e 60 nazioni rappresentate, Veronafiere archivia l’edizione speciale e straordinaria di Vinitaly, terza e ultima tappa italiana di collegamento alla 54^ edizione in programma dal 10 al 13 aprile 2022.
“Si tratta di un risultato al di sopra delle nostre aspettative – afferma il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese -. Aziende, consorzi, associazioni agricole e di filiera e operatori hanno premiato il progetto di questa iniziativa business che ha registrato un elevato tasso di contatti e di vendite, oltre a un indice di soddisfazione unanime. Il terzo evento in presenza targato Vinitaly – conclude Danese – si inserisce in uno scenario di grande accelerazione dell’export made in Italy e del vino tricolore su tutti i principali mercati target, compreso quello nazionale grazie alle collaborazioni attivate con Fipe e Vinarius. Viviamo una congiuntura di forte ripresa che trova in Veronafiere un driver fondamentale per l’internazionalizzazione delle pmi e del vino italiano, impegnato ad accrescere il valore delle vendite”.
Per quanto riguarda la mappa dei Paesi presenti a Vinitaly Special Edition, Europa (con i Paesi del Nord, Germania e Franca in testa), Russia, Stati Uniti e Canada guidano la domanda di vino italiano in fiera, seguiti da Est Europa (Romania, Ucraina, Polonia, Bielorussia, Bulgaria e Repubblica Ceca), Regno Unito e Cina, che ha fatto il suo ritorno proprio a Verona. “Una geografia – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – perfettamente allineata con i dati di crescita registrati sui mercati internazionali che, nei primi 7 mesi di quest’anno, hanno rilevato complessivamente un rimbalzo del 15% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Abbiamo mantenuto l’impegno dichiarato, ossia di una special edition altamente qualificata, grazie anche al supporto di Ice-Agenzia – prosegue Mantovani – con operatori esteri provenienti proprio dalle aree in cui il vino italiano sta crescendo in maniera significativa. Ora – conclude il direttore – puntiamo al 2022, per realizzare un grande 54° Vinitaly”.
Tra le aree di interesse di operatori e buyer, quelle dedicata al biologico e agli organic wine hanno registrato un’impennata dell’affluenza. Nel corso della tre giorni, infatti, le 42 aziende espositrici di questo segmento hanno visto riempirsi le agende di appuntamenti b2b soprattutto con i rappresentanti del Nord Europa e della Germania. Mentre sul fronte delle nuove tendenze, il calendario di masterclass della Mixology ha registrato il tutto esaurito. Riscontro positivo anche per Sol&Agrifood ed Enolitech, anch’essi in versione straordinaria.
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Genetica e digitale, le parole chiave per l’agricoltura del futuro

TORRAZZA COSTE (PAVIA) (ITALPRESS) – Il futuro dell’agricoltura del Paese si gioca sue due fronti: la genetica e l’utilizzo di tecnologie digitali che possano sia innovare il settore, preservando la biodiversità dei prodotti tipici sia renderlo più competitivo, resiliente e sostenibile. E’ quanto emerso in occasione della tappa conclusiva del roadshow Agrievolution, il dibattito itinerante sul futuro dell’agricoltura italiana promosso da Bayer Italia che, tappa dopo tappa, ha toccato alcune delle zone a maggiore vocazione agricola del Paese.
L’ottavo e ultimo incontro si è svolto lunedì 18 ottobre presso il Centro vitivinicolo ERSAF a Cascina Riccagioia a Torrazza Coste, in provincia di Pavia: una location speciale in quanto è la sede della Fondazione Riccagioia Agrihub 5.0, nata dalla collaborazione fra Regione Lombardia e primarie aziende di differenti settori, tra cui Bayer.
Un hub dedicato allo studio e allo sviluppo di nuove tecnologie per l’innovazione dell’ecosistema agroalimentare all’insegna della sostenibilità.
Diversi i temi emersi dal confronto tra esperti, docenti universitari ed esponenti delle istituzioni: dall’evoluzione delle tecniche agricole al genome editing per rendere più forti e resistenti le piante, fino alla trasformazione digitale in agricoltura e all’utilizzo di nuove tecnologie e dei big data per migliorare la qualità e la quantità produttiva delle nostre colture.
«Il centro di Riccagioia testimonia l’impegno di Bayer nella ricerca e nella creazione di partnership per sviluppare programmi con i territori – ha commentato Fabio Minoli, direttore delle Relazioni esterne di Bayer Italia – crediamo nel rapporto diretto con gli agricoltori e il nostro obiettivo è offrire loro soluzioni appropriate, all’avanguardia e innovative, sempre a favore della sostenibilità».
A suggellare l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato, l’intervento del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
«Dall’agricoltura trae origine la nostra vita, è fondamentale supportare l’innovazione tecnologica e sono orgoglioso che a Riccagioia ci sia il primo esempio concreto di Agrihub – ha commentato il presidente Fontana -. Credo che in una Regione come la Lombardia, che fa dell’innovazione e della ricerca uno dei capisaldi del proprio sviluppo, la possibilità di avere una sede come quella di Riccagioia sia un valore aggiunto e ritengo debba diventare un punto di riferimento a livello nazionale. Penso che all’interno delle risorse messe in campo dal PNRR si possa individuare questo hub come un futuro centro di ricerca e sperimentazione».
Agrievolution è stato aperto dagli interventi di importanti esponenti del mondo accademico che hanno affrontato i temi legati alle nuove tecnologie e all’agricoltura digitale.
Chiara Tonelli, presidente del comitato scientifico della fondazione Umberto Veronesi e professoressa di genetica all’Università degli studi di Milano ha spiegato le potenzialità delle nuove tecnologie genetiche al fine di ridurre gli sprechi e aumentare la produzione agricola.
«Il genome editing offre mutazioni favorevoli identiche a quelle prodotte dalla natura – ha detto – nel 2050 saremo in dieci miliardi nel mondo e non possiamo aumentare le superfici da coltivare. Possiamo, invece, costruire piante forti e resistenti più a lungo con il genome editing, aumentando così la produzione in agricoltura. Tuttavia stiamo parlando di tecniche a rischio in Europa, perchè regolamentate secondo gli stessi principi che valgono per gli OGM».
Roberto Confalonieri, professore di agronomia e sistemi colturali dell’Università degli Studi di Milano e fondatore e responsabile di Cassandra Lab. è intervenuto introducendo le tematiche di Digital Transformation e Information Technology applicate all’agricoltura italiana.
«Stiamo sviluppando nuove tecnologie come sensori smartphone che possono essere usati per prendere misure in campo, acquisire immagini e stimare l’indice di densità della chioma della pianta – ha spiegato – strumenti utili, ad esempio, per sapere quando effettuare un trattamento fungicida e quanto prodotto usare».
Dopo la proiezione del corto “L’Altra Terra” promosso da Bayer Italia e prodotto da Giffoni Film Festival, l’incontro è proseguito con il collegamento dal Vinitaly di Verona, durante il quale ha preso la parola anche Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
«Le nuove generazioni chiedono tecnologie innovative e la possibilità di fare agricoltura all’avanguardia come fanno in altri Paesi europei – ha detto Centinaio – dobbiamo lavorare per dare delle risposte e promuovere la ricerca scientifica».
Da Vinitaly sono poi intervenuti Mario Pezzotti, past president della Società italiana di genetica agraria (Siga) e il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
«Nel futuro prossimo sarà fondamentale promuovere le Tecnologie di Evoluzione Assistita, le cosiddette TEA, per far sì che dalla ricerca si passi presto alla sperimentazione in campo per accelerare l’innovazione – ha commentato Prandini – le TEA sono centrali, parliamo di una tecnologia completamente nuova che va a interagire sul DNA della stessa pianta, rafforzandolo e creando le condizioni affinchè le piante siano più resistenti ai cambiamenti climatici e agli attacchi dei parassiti. Prevenire è la migliore condizione per avere maggior disponibilità in termini di quantità di prodotto e contribuire alla crescita economica. Le nuove tecnologie ci aiuteranno a produrre, limitando gli sprechi».
E’ possibile rivedere la diretta dell’evento sulla pagina Facebook @colturaecultura.
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Camminata tra olivi, promozione Sardegna con eccellenze agroalimentari

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Unire la promozione turistica alle eccellenze del nostro territorio. Noi con questa nuova edizione potenziamo la promozione della destinazione Sardegna”. Lo ha detto l’Assessore Regionale degli Enti Locali della Regione Sardegna, Quirico Sanna nel corso della presentazione della quinta edizione della Giornata nazionale della Camminata tra gli olivi, in collaborazione con l’associazione nazionale Città dell’Olio.
Una vetrina – ha proseguito Sanna, che sta diventando un appuntamento importantissimo, sia a livello nazionale che mondiale dove viene messo in vetrina tutto il percorso dove si produce eccellenza. Il nostro olio sardo – ha detto ancora l’esponente della Giunta Solinas – è una assoluta eccellenza in Italia e nel mondo che deve anche promuovere il territorio.
Le scorse quattro edizioni della Giornata nazionale Camminata tra gli Olivi hanno visto la partecipazione attiva di un cospicuo numero di Comuni italiani i quali hanno aderito all’iniziativa ideando percorsi, ludico-motori, attraverso il territorio olivicolo della propria area geografica.
L’evento ha lo scopo di sensibilizzare e riportare l’attenzione sulle tematiche paesaggistiche e di cura del patrimonio olivicolo.
“Noi – ha concluso l’assessore del Turismo Gianni Chessa – con questa edizione aumentiamo la promozione della destinazione Sardegna. Ancora una volta, valorizzando quelle che sono le nostre qualità, portiamo avanti la tradizione dell’olio di qualità e dell’enograstronomia d’eccellenza, promuovendo nello stesso tempo il territorio e le nostre bellezze naturalistiche”.
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Vinitaly, Sartori “Momento di rinascita verso la sostenibilità”

ROMA (ITALPRESS) – “Da oltre un anno aspettavamo il ritorno del Vinitaly, la fiera internazionale italiana che rappresenta per il settore vitivinicolo uno degli appuntamenti più importanti per le cantine e per l’industria di prodotto”. E’ quanto dichiara Andrea Sartori, presidente di Casa vinicola Sartori, in occasione del Vinitaly.
“Grazie al Vinitaly tutto il comparto potrà finalmente avere l’occasione di confrontarsi e di discutere insieme le basi progettuali e industriali su cui ancorare le politiche produttive dei prossimi anni. E’ chiaro – prosegue Sartori – che la filiera, nonostante le grandissime difficoltà vissute nel recente passato, è florida e i suoi numeri sono più che positivi. Nei primi sei mesi del 2021 – sottolinea Sartori – l’export di settore è cresciuto del 15% e punta a un fatturato complessivo di oltre 7 miliardi di euro e anche il mercato interno con le riaperture del settore Horeca, sta rapidamente tornando ai numeri pre lockdown”.
“E’ indubbio che grande importanza dovrà essere riservata a implementare la sostenibilità, il green, la biodiversità e il biologico senza tralasciare l’accelerazione verso un’economia circolare che – conclude – saranno le vere sfide che il settore dovrà affrontare e che Casa Sartori già sta adottando da anni con ottimi risultati intercettando le evoluzioni del prodotto e le nuove richieste del consumatore”.
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Al Vinitaly qualità e tutela sono le parole d’ordine

VERONA (ITALPRESS) – Seconda giornata di Vinitaly nella sua Special Edition, con un occhio ai mercati internazionali ma anche a quello interno, oggi sorprendente. In questo settore si assiste a una rivoluzione rosa: le donne sono produttrici e manager nel settore vinicolo, ma soprattutto nel 2021 le wine lovers hanno superato gli uomini passando, secondo l’Unione Italiana Vini, dal 49% al 55%. La donna con consapevolezza partecipa alle degustazioni, compra il vino, ma beve con moderazione. Particolare che dovrebbe spingere il governo a ricordare all’Europa, ma anche all’OMS, che questo stile di consumo italiano moderato è corretto, insomma, un invito all’educazione del bere. Tra i vini più apprezzati c’è l’Amarone della Valpolicella, vino di grande struttura, ma fresco, apprezzato negli stand anche dal Presidente del Veneto Luca Zaia, al Vinitaly in questa seconda giornata per dovere istituzionale, ma anche in qualità di esperto ed estimatore.
“L’amarone – ha ricordato Zaia – è uno dei vini che puntualmente arriva tra i primi 5-6 rossi al mondo. Un grazie ai produttori dell’Amarone”.
Qualità è la parola d’ordine che aleggia da uno stand all’altro, da un convegno all’altro. Tutela è l’altra. E allora è impossibile non fermarsi in quella che è stata definita la stanza degli orrori. Sono vini tarocchi scovati da Coldiretti in diversi continenti, che portano un nome somigliante ai blasonati vini italiani, ma sono solo delle furbe imitazioni. L’esempio di come la mancata tutela della denominazione possa creare danni in ogni direzione. E il “prosek” croato, con questo italian sounding, è l’ultima crociata lanciata a livello europeo.
Vinitaly Special edition ha registrato anche oggi un grande afflusso di visitatori. Solo addetti ai lavori, in questa edizione che fa da traino a quella di aprile – già sold-out – per dare la possibilità ai produttori di incontrare buyers internazionali, ma aprirsi anche al nostro mercato, tutto da rivalutare.
L’entusiasmo tra i produttori è palpabile. C’è chi la rinascita l’ha già toccata con un fatturato che supera quello del 2019, chi è felice di poter comunicare la novità dopo due anni di “silenzio”.
Ciononostante il mercato del vino italiano è ripartito, con l’export che ha superato in molti mercati i valori del 2019 e che, in base ai dati elaborati dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor sui primi otto mesi del 2021, registrano una crescita in cinque dei principali mercati di destinazione (Cina +49,2%, Regno Unito +4,3%, Canada +13%, Giappone +1,5%, Russia +13%).
Come affrontare invece la concorrenza? Tre consigli ai produttori arrivano da Mario Bruni, responsabile delle rete domestica di SACE che si occupa di finanziamenti alle aziende, anche nell’export.
“Il primo è quello di affidarsi all’innovazione, che è fondamentale. Come si è visto anche durante la pandemia, ci sono un’infinità di nuovi canali per la vendita. Il secondo – ha aggiunto Bruni – è l’integrazione della filiera: dobbiamo essere più forti perchè la competizione non è in Italia, non è nemmeno in Europa, ma nel mondo. I nostri prodotti devono confrontarsi con prodotti di altri produttori in giro per il mondo che producono anche altri spirits. Il terzo è l’export e qui entra in scena Sace, nel sostenere le aziende nel loro percorso di internazionalizzazione”.
Negli spazi di Veronafiere, con buyers selezionati provenienti dall’Italia e dall’estero, sta andando in scena anche un’edizione ‘smart’ di Sol&Agrifood Rassegna dell’Agroalimentare di Qualità. Il salone è in calendario a Verona dal 10 al 13 aprile 2022. E questa scelta ribadisce che il nostro Paese coralmente deve continuare a crescere sulle ali delle sue ricchezze: vino, olio e prelibatezze di ogni genere, assieme al turismo, non a caso sempre più un’esperienza per gli occhi e per il palato.
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Vino, il nuovo equilibrio nel mercato della distribuzione moderna

VERONA (ITALPRESS) – Una ricerca dell’IRI, presentata a Vinitaly Special Edition, mostra una fase di doppio riequilibrio del mercato dei vini nella Distribuzione Moderna perchè le vendite a volume nel 2021 si confrontano con la crescita abnorme del 2020, segnato dalla pandemia, mentre le vendite a valore stanno crescendo già da anni recuperando prezzi che erano troppo bassi nella DM.
Nei primi 9 mesi del 2021 le vendite di vino e bollicine sono aumentate del 2% a volume e del 9,7% a valore: sono stati venduti 12 milioni di litri in più, rispetto allo stesso periodo del 2020, e incassati 200mila euro in più. E ‘importante analizzare l’andamento del comparto vini più bollicine per formati: le bottiglie Doc da 0,75lt sono cresciute del 4,8% a volume (+10,8% a valore), quelle IGP del 3,6% (a valore +8,1%). In calo le vendite a volume dei brik (-5,6%), del bag in box (-2,4%), dei vini confezionati in plastica (-14,3%). Le bottiglie da 0,75lt di vino e bollicine della Marca del Distributore crescono del 3,0% (+6,0 a valore), ma calano nel dato globale del 2,9% (+0,9% a valore). Va sottolineato che le vendite delle bollicine (+27,1% a volume) trainano l’intero comparto dei vini nella Distribuzione Moderna, ma anch’esse si stanno assestando dopo il 2020, passando da un +45% a volume del primo trimestre 2021 al +28,7% del secondo e al +9,9% del terzo. Un discorso a parte va fatto per l’on line, un canale ancora piccolo nella Distribuzione Moderna (DM), con una quota di mercato a volume dello 0,9%, ma che cresce di più del 50% rispetto al 2020 e del triplo rispetto al 2019.
Il 2021 sarà dunque un anno di consolidamento che mostrerà in che misura la DM saprà trarre vantaggio dalla grande affluenza dei consumatori nei suoi punti vendita nel 2020 e dall’entrata a scaffale di alcune cantine una volta dedicate al solo canale Horeca (ristoranti, bar e affini).
“La maggior crescita a valore rispetto al volume – ha detto Virgilio Romano, Business Insight Director IRI – dipende da vari fattori che si intrecciano, dando luogo al gap fra i due indicatori: nel lungo periodo assistiamo ad una continua evoluzione del consumatore che compra prodotti con prezzo medio più alto, nel breve periodo assistiamo al rimbalzo verso il 2020 che ha premiato i vini che lo scorso anno sono stati svantaggiati dalla emergenza pandemica. Aggiungiamo le variazioni nelle dinamiche promozionali, canali che crescono più di altri e possibili variazioni di prezzo al pubblico e abbiamo gli ingredienti che assieme spiegano la distanza tra crescita a valore e crescita a volume”.
La ricerca IRI è stata commentata, nel corso della tavola rotonda di Vinitaly Special Edition organizzata da Veronafiere, dai relatori della DM e delle associazioni delle cantine.
Un intervento particolarmente atteso è stato quello del rappresentante della catena discount MD Spa, anche perchè il canale dei Discount è arrivato a una quota nel mercato dei vini del 26% a volume e del 15,5% a valore.
“MD ha potenziato il proprio scaffale vini inserendo etichette di pregio e un’ampia scelta di Docg, Doc, Igt, vini locali e biologici – ha detto Giuseppe Cantone, Direttore Commerciale MD SpA – L’assortimento è stato razionalizzato puntando su nuovi trend che prediligono vini versatili come la Ribolla gialla, prodotto di forte interesse, Prosecchi come Pas Dosè e Rosè ed Extra Dry difficili da trovare e per questo particolarmente fidelizzanti e Prosecchi di facile abbinamento come il Brut. Oltre a fidelizzare i clienti offrendo la certezza di acquistare un prodotto di qualità al miglior prezzo, l’obiettivo è attrarne di nuovi rendendo il vino una famiglia di richiamo e garantendo controlli attraverso analisi qualitative e organolettiche che lo rendano il più possibile costante durante l’anno”.
Anche Conad ha operato sull’assortimento, come riferito da Alessandra Corsi, Direttrice marketing prodotto e marca del distributore: “Conad cresce a valore quasi il doppio rispetto al mercato nell’anno corrente, non soltanto grazie all’espansione della rete che ci ha permesso di lavorare sui punti vendita di maggiori dimensioni con un’offerta più ampia e profonda, ma anche per il rinnovato assortimento focalizzato sulla premiumizzazione, che comprende anche tipologie di prodotto un tempo presenti esclusivamente nella ristorazione”.
“L’intensità promozionale delle categorie spumanti e vini tipici è rimasta pressochè invariata – ha osservato nel suo intervento Francesco Scarcelli, Responsabile Beverage Coop Italia – mentre è aumentato il prezzo medio del vino: avendo lavorato con listini in continuità col 2020, questo incremento non è dovuto quindi ad aumenti, ma a un cambio del mix assortimentale e di scelte fatte dal consumatore che predilige maggiormente prodotti e denominazioni di qualità superiore. Nel 2021 stiamo registrando in Coop un’ulteriore crescita a doppia cifra per il mondo spumanti (+18%), una relativa stabilità per il mondo del vino tipico (+2%) e una flessione dei vini da tavola (-9%)”.
“L’evoluzione e la specializzazione dello scaffale della DM, già in atto da tempo, è stata stimolata dalla situazione Covid e in pochi mesi si sono visti cambiamenti molto significativi – ha sottolineato Marcello Ancarani, rappresentante di Federvini (Direttore Vendita Italia del Gruppo Santa Margherita) – Si è implementato un dialogo indispensabile con il consumatore, con attività promo non solo sul prezzo, ma con messaggi su scaffale e web. Non va trascurato anche il ‘dialogò indiretto e sinergico con il canale Horeca”.
“Seppure la crescita sia rallentata in termini di volume, la ricerca dell’IRI mostra come il consumatore abbia continuato a premiare i profili più qualitativi – ha detto Enrico Gobino, rappresentante di Unione Italiana Vini (Direttore Marketing Gruppo Mondodelvino) – il principio di ‘meno quantità, più qualità’ sembra diventata una caratteristica che contraddistingue anche il canale DM. Un’ottima base di confronto tra produttori e catene distributive per qualificare l’offerta a favore del consumatore”.
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