Agroalimentare

FVG, Zannier “Due milioni di investimenti in viticoltura”

UDINE (ITALPRESS) – La Giunta regionale ha approvato il Bando relativo alla misura Investimenti prevista dal Piano nazionale di sostegno per il settore vitivinicolo per la campagna vendemmiale 2021/2022. Tale bando, proposto dall’assessore regionale alle Risorse agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, è dotato di 2 milioni di euro da attribuire alle micro, piccole e medie imprese in misura peri al 40 per cento della spesa effettivamente sostenuta, alle imprese intermedie in misura del 20 per cento, e alle grandi imprese in misura del 19 per cento. L’importo delle spese ammissibili, pena la non ammissibilità della domanda, non potrà essere superiore a 250 mila euro. Non potrà nemmeno essere inferiore a tre mila euro per gli investimenti realizzati nelle aziende situate nella ex provincia di Trieste, e a 5 mila euro per gli investimenti da realizzarsi nel restante territorio regionale. Nel caso la dotazione finanziaria del bando risulti insufficiente a finanziare tutte le domande presentate, il competente servizio regionale provvederà a redigere una graduatoria.
Il Bando, ai sensi del decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali del 14 febbraio 2017 n.911, che attua un regolamento e altre disposizioni comunitarie, prevede che le operazioni ammissibili per l’accesso ai benefici possano essere solamente di carattere biennale. Ovvero, si dovranno concludere entro il 2023. Sono ammesse dal bando le spese per l’acquisto dei contenitori di legno per l’affinamento e l’invecchiamento dei vini, e per l’acquisto di specifiche attrezzature isobariche per l’elaborazione dei vini spumanti e frizzanti fino alla fase di pre-imbottigliamento, comprendenti autoclavi, impianti di filtrazione, gruppi frigo e altre attrezzature idonee alla spumantizzazione. Ammesse pure le spese per l’acquisto di macchine, attrezzature, impianti anche finalizzati al condizionamento dei prodotti vitivinicoli e della cantina, alla filtrazione e microfiltrazione di vini e mosti comprensiva del lavaggio e sanificazione dei filtri, alla eliminazione dei gas nei vini e al dosaggio di elementi quali SO2, O2 e altri.
Ammesso pure l’acquisto di strumentazioni analitiche, contenitori e impianti connessi, passerelle o altre strutture atte a rendere accessibile in sicurezza le attrezzature di cantina, nonchè di attrezzature informatiche e relativi programmi informatici finalizzati al controllo degli impianti tecnologici in cantina, e di quadri elettrici collegati agli impianti citati. Tutti gli investimenti descritti, sono finalizzati alla lavorazione delle uve, allo stoccaggio e all’affinamento dei prodotti vitivinicoli, con esclusione delle linee di imbottigliamento e confezionamento e di gestione del magazzino.
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A Tuttofood le curiosità a tavola

MILANO (ITALPRESS) – Carne che non è carne, pasta di legumi e tante altre curiose novità a Tuttofood, il salone della galassia agroalimentare in programma dal 22 al 26 ottobre a Fiera Milano.
Cibi alternativi, etici o semplicemente buoni. In fiera tante novità che cambieranno le abitudini degli italiani a tavola. Tra nuovi ingredienti e tanta voglia di innovare anche i piatti più semplici, le aziende si stanno impegnando nel promuovere il consumo di cibo sano e alternativo. Lo dimostrano anche i prodotti, tutti altamente innovativi, selezionati per la prima edizione del Better Future Award, premio dedicato alle eccellenze alimentari presenti in manifestazione. Tra la ricchissima offerta di Tuttofood tante proposte di cibi “super”, grazie alla cura con cui sono stati realizzati, dalla pasta ripiena al parmigiano reggiano o al pesce spada e lime, ai fusilli di pasta fresca all’uovo, fino ai sughi in pepite. Cresce, inoltre l’interesse di consumatori, aziende e investitori per proteine a base vegetale, di microrganismi o di cellule animali. Non mancheranno hamburger, pollo, latticini e pesce non di origine animale: che si parli di plant-based (derivati da vegetali) o cell-based (derivate da tessuti di cellule coltivate in laboratorio), diversi brand presenteranno sostituti dei prodotti tradizionali capaci di mimare aroma, sapore e consistenza dei prodotti a origine animale. Ma il consumatore non si accontenta di prodotti buoni nel gusto e desidera proposte che siano buone anche grazie a un metodo di produzione sostenibile. Per questo non mancheranno in manifestazione la pasta al grano teff, un super-grano prodotto in Etiopia da agricoltura sostenibile o gli spaghetti all’alga spirulina, ricca di ferro, frutto di un progetto di economia circolare. I prodotti “senza” sono, poi, decisamente di tendenza. Lo dimostra la presenza di molte aziende che presentano, tra le altre, tante proposte gluten free, anche della tradizione. Non mancano sostituti di riso e pasta a basso contenuto di carboidrati, grazie a prodotti a base di verdure e legumi come pasta a base cavolfiore, broccolo, oltre ai legumi come ceci, lenticchie e piselli. Tra le novità che rispondono alla crescente richiesta di alternative a base vegetale, ad esempio, un nuovo aceto ricavato di datteri, un innovativo olio biologico che mixa cocco e avocado, o una linea di pasta arricchita con ingredienti superfood. E non mancano le proposte che coniugano l’innovazione con la tradizione e le eccellenze dei territori. Tra queste, un pesto di mandorle IGP o nuove interpretazioni contemporanee del cioccolato tradizionale. E per i più golosi: il panettone in vaso, conservato in un barattolo come quello della marmellata e che può essere degustato fino a 3 anni. Una lunga scadenza grazie alla vasocottura. Realizzato con farine ricche e ingredienti tassativamente di qualità. Praticamente lo si può comprare a dicembre 2021 e consumare sotto l’ombrellone nell’estate 2024.
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Agricoltura, dalla Regione Emilia Romagna 8mln di risorse straordinarie

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’agricoltura è “un grande patrimonio non solo economico ma anche ambientale, sociale e culturale, rappresenta la nostra storia, identità”. Un settore su cui la Regione Emilia-Romagna sta investendo: dal 2020 ad oggi le risorse superano i 118 milioni di euro. A fare il punto è Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura, nel corso di una video conferenza stampa per illustrare le risorse messe in campo dalla Regione a sostegno di un settore che “ha dimostrato un ruolo fondamentale per le nostre comunità”. Così ai fondi europei previsti dal Piano di sviluppo rurale, “nei prossimi mesi saranno erogati 408mln di euro del Psr transitorio che ci porterà a quello nuovo” come spiega Mammi, si aggiungeranno 8,4 milioni di euro di risorse straordinarie stanziate dalla Regione “destinate ad alcuni progetti e settori per il loro concreto sostegno”. Tra le misure per il comparto agroalimentare, il sostegno alle produzioni – riso (1 milione), frutta (270mila) compresa la Pera Igp (600mila), mercatini agroalimentari (1 milione) – i contributi per la sicurezza delle aziende agricole (1 milione), per l’agricoltura di precisione (1 milione) e per i piani di controllo degli animali selvatici (1 milione).
Inoltre, le risorse previste dal provvedimento appena approvato saranno integrate nel 2022 con ulteriori 1,5 milioni di euro per il sostegno alla Pera Igp (finanziamenti già contenuti nella disponibilità della legge 16/1995). Infine, un milione di euro di risorse straordinarie regionali è destinato agli agriturismi, particolarmente colpiti dalle chiusure che si sono generate con la pandemia, e verranno erogate in collaborazione con Unioncamere. In particolare, questa misura per l’assessore Mammi “è un segnale di vicinanza”. Tra le novità di questo pacchetto il bando destinato all’acquisto di sistemi antintrusione nelle aziende agricole. “E’ la prima volta”, fa notare l’assessore Mammi. Così come è la prima volta anche per il bando per le imprese agromeccaniche “per una agricoltura di precisione e sempre meno impattante”.
Queste risorse completano il pacchetto di aiuti, approvato ieri dall’Assemblea legislativa, di circa 5,9 milioni di euro per il rilancio dell’agroalimentare, contenuto all’interno del progetto di legge della Giunta, che prevede, nel triennio 2021-2023, azioni di supporto alle imprese più penalizzate dall’emergenza sanitaria, per complessivi 13 milioni di euro. La Regione ha portato da 56 a 23 milioni di euro le risorse che permettono lo scorrimento della graduatoria del bando regionale dedicato ai giovani agricoltori: sono 406 le domande arrivate e ora tutte accolte. Mammi annuncia anche di voler continuare ad investire nel settore dell’ortofrutta “nei prossimi anni”,
un settore “molto in sofferenza per cambiamenti climatici e fitopatie”. Nel 2020 sono erogati 87 mln di euro.
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Lunedì settore panificazione in piazza per rinnovo contratto

ROMA (ITALPRESS) – “Riteniamo che gli italiani debbano sapere la situazione che sta vivendo il settore della panificazione. E’ inaccettabile che i lavoratori e le lavoratrici, in un periodo di ripresa economica importante e di Pil in crescita, non possano avere il rinnovo del contratto. Sta ripartendo l’inflazione, siamo a livelli tra il 2 e il 2,5% ed è difficile pensare a un rilancio dei consumi se non si riescono a rinnovare i contratti dando importanza straordinaria all’incremento salariale. Le controparti stanno giocando, anche in maniera scorretta, sul tempo e sulla vacanza contrattuale risparmiando sul costo del lavoro. Per noi è una posizione inaccettabile”. Così il segretario della Uila Uil, Guido Majrone, nel corso della conferenza stampa indetta dai sindacati di settore per sottolineare il mancato rinnovo del Ccnl Panificazione, scaduto il 31 dicembre 2018.”La convocazione di questa conferenza serve per annunciare le iniziative di lotta che si aggiungono a quelle già intraprese e serve per sensibilizzare l’opinione pubblica verso un comparto fondamentale per il nostro Paese. In un settore con 80.000 addetti e 25.000 aziende, un contratto scaduto da tre anni incide seriamante sulla vita delle persone che lavorano in questo comparto”, ha aggiunto. Per il segretario Fai Cisl Patrizio Giorni, “il rinnovo del contratto degli addetti alla panificazione tarda da tre anni, con gli addetti che hanno lavorato e hanno fatto sì che, anche nei periodi più complicati e bui della pandemia, il pane arrivasse sul tavolo degli italiani. Non ci sembra giusto che non venga riconosciuto il rinnovo del contratto. Giorni ha ricordato che storicamente il contratto veniva siglato con Federpanificatori Fippa e Assopanificatori Fiesa, ma purtroppo i tavoli si sono separati.
“Per quanto riguarda il tavolo con Federpanificatori Filpa il confronto manca dal 20 di maggio. Il 24 giugno abbiamo scritto al presidente per un incontro in assemblea plenaria, l’8 di luglio la richiesta è stata respinta, abbiamo riscritto il 14 luglio, ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. La controparte ci ha sottoposto un documento a marzo con elementi inaccettabili: si vuole scardinare il contratto nazionale inserendo le cosiddette gabbie salariali, cioè retribuzioni distinte e diversificate a seconda delle Regioni, per pagare meno al Sud che al Nord. Poi si vuole aggiungere un addendum pandemico che andrebbe a demolire i diritti e le retribuzioni dei lavoratori in caso di eventi pandemici o di altri tipi di crisi economiche. Per quanto riguarda il tavolo con Fiesa Assopanificatori, abbiamo avuto circa 8-10 incontri, però quando il 15 luglio abbiamo espresso la necessità di approfondire e concludere la trattativa affrontando le questioni salariali, le frasi più garbate sono state: ‘le aziende non sono un bancomat’, ‘non ci sono soldì, quando invece sappiamo che il nostro settore ha affrontato delle criticità ma non ha mai chiuso e ha sempre lavorato. A oggi per ragioni diverse siamo in una fase di stallo totale che ci ha costretto il 26 luglio a proclamare lo stato di agitazione con il blocco degli straordinari e delle flessibilità, con iniziative territoriali. Adesso abbiamo previsto i presidi di lunedì 18 ottobre”.
Quindi da lunedì prossimo i panificatori aderenti a Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil scenderanno in piazza con due presìdi contemporanei dalle 10 alle 13 organizzati sotto la sede delle associazione datoriali.
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McDonald’s con Ghali per raccontare come cambia il Big Mac

MILANO (ITALPRESS) – McDonald’s lancia il nuovo modo di preparare i panini, e con l’occasione annuncia una nuova collaborazione con Ghali, uno dei volti italiani testimoni dei valori dello stare insieme, dell’inclusione e della multiculturalità.
Quella con Ghali si inserisce nella scia delle collaborazioni internazionali portate avanti da McDonald’s in altri Paesi con artisti come Travis Scott, BTS e J Balvin.
“Da sempre McDonald’s è un posto in cui mi sento a casa. Ci andavo da bambino quando mamma riusciva a portarmi e ancora oggi mi capita di andarci con gli amici. L’idea di poter collaborare oggi con quello che è stato un simbolo di divertimento e spensieratezza durante la mia crescita mi rende molto orgoglioso; è un cerchio che si chiude”, commenta Ghali.
“Da oggi, inoltre, il Big Mac è ancora più succoso, caldo e buono grazie a un nuovo pane, più caldo, un nuovo modo di cuocere la carne, che la renderà più succosa, e una riduzione del 30% dei tempi di attesa dell’ordine, che porterà sul vassoio del cliente un prodotto ancora più buono – spiega McDonald’s in una nota -. Queste innovazioni rappresentano una vera e propria rivoluzione, per consentire la quale l’azienda ha investito oltre 70mila ore di formazione dei dipendenti”.
“Oggi annunciamo una novità che rappresenta un vero e proprio punto di svolta nell’offerta di McDonald’s, frutto di studi, ricerche e test durati mesi”, afferma Dario Baroni, amministratore delegato di McDonald’s Italia. “Per raccontarlo non potevamo fare a meno di coinvolgere qualcuno che, come Ghali, da sempre ama i nostri prodotti. Sono certo che, come lui, anche tutti i nostri consumatori noteranno la differenza e ameranno il nuovo Big Mac”, prosegue.
La campagna con protagonista Ghali partirà con una prima fase teaser il 13 ottobre sul web e sui social e sarà supportata da una campagna TV on air su tutti i canali, con formati da 30” e 15”, radio sulle principali emittenti con formati da 20” e una pianificazione digital con video da 15″.
Per festeggiare questa novità, alla fine di ottobre avrà luogo in un ristorante McDonald’s uno speciale evento in cui sarà possibile assaggiare il nuovo Big Mac; i dettagli saranno rivelati a breve.
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Dall’Emilia-Romagna 5,87 milioni di aiuti per l’agroalimentare

BOLOGNA (ITALPRESS) – Agroalimentare, infrastrutture, turismo e cultura. Sono quattro i cardini del progetto di legge della Giunta approvato oggi in via definitiva dall’Assemblea legislativa che mette a disposizione complessivamente 13 milioni di euro (13,02) per sostenere la ripresa di alcuni dei settori più penalizzati dalla pandemia. Un pacchetto di investimenti di cui circa la metà (5,87 milioni) saranno impiegati in aiuti per l’agroalimentare con misure che vanno dal sostegno alle produzioni – riso (1 milione), frutta (270mila) compresa la Pera Igp (600mila), mercatini agroalimentari (1 milione) – ai contributi per la sicurezza delle aziende agricole (1 milione), per l’agricoltura di precisione (1 milione) e per i piani di controllo degli animali selvatici (1 milione). Un altro capitolo riguarda le infrastrutture con il sostegno agli investimenti per il rilancio dell’aeroporto di Forlì, attraverso lo stanziamento di 3 milioni di euro di fondi regionali.
Sotto la voce turismo e grandi eventi sportivi, ci sono i contributi – 2 milioni di euro – riservati all’autodromo di Imola per l’organizzazione del Gran Premio di Formula 1 del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna che si è svolto ad aprile e che ha riportato in regione, dopo 14 anni di assenza, l’evento più atteso dagli appassionati per una grande occasione di visibilità internazionale per l’intero territorio regionale. Altri 250mila euro sono destinati a sostenere le manifestazioni storiche e il Carnevale. Inoltre, altri fondi per più di 1,7 milioni di euro sono destinati alle imprese turistiche per la riqualificazione delle strutture ricettive, alberghiere e all’aria aperta attraverso una partnership con la Bei (Banca europea per gli investimenti).
Infine, alla cultura sono destinati 200mila euro di contributi per le celebrazioni dantesche: 100mila alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì – città dove Dante Alighieri trovò rifugio all’inizio del suo esilio – per la realizzazione di una serie di eventi culturali e iniziative informative dedicate allo studio del lascito del Sommo Poeta nel settimo centenario della morte, oltre a un finanziamento straordinario di 100mila euro per la realizzazione di un film sulla vita di Dante affidato alla regia di Pupi Avati. Tutti gli interventi rientrano nel progetto di legge “Misure urgenti a sostegno del sistema economico e altri interventi per la modifica dell’ordinamento regionale” per il triennio 2021-2023.
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Famiglie “sprecano” solo il 4,4% del cibo acquistato

ROMA (ITALPRESS) – Quanto sprecano le famiglia italiane e quanto vale ciò che si getta nella spazzatura? A queste domande ha provato a rispondere il Gruppo di ricerca dell’Osservatorio sprechi alimentari del Crea, con uno studio che ha inteso valutare per la prima volta lo spreco alimentare delle famiglie italiane, sia sotto il profilo quantitativo che quello monetario.
I risultati dell’indagine triennale hanno evidenziato come il campione analizzato di 1.142 famiglie, rappresentativo del contesto italiano, abbia sprecato 399 chili di cibo a settimana, pari al 4,4% del peso del cibo acquistato, con un valore monetario totale dei prodotti alimentari sprecati di 1.052 euro, pari al 3,8% della spesa alimentare del campione.
“E’ emerso – spiega Vittoria Aureli del Crea Alimenti e Nutrizione e investigatore principale del lavoro – che in Italia i rifiuti sono completamente inutilizzati o parzialmente utilizzati e che, in generale, tutto il cibo cotto viene consumato, portando a una percentuale generalmente piccola di avanzi”. Aggiunge Laura Rossi, ricercatore Crea Alimenti e Nutrizione e coordinatore dello studio, che tra “gli alimenti non utilizzati e scartati, inoltre, c’è un fattore importante legato sia al prezzo degli acquisti che al peso degli sprechi: infatti, i prodotti con un alto costo unitario hanno un impatto minore sul peso degli sprechi alimentari, mentre, all’opposto, alimenti a basso costo unitario, vengono gettati via in grandi quantità, un elemento importante da considerare in campagne di sensibilizzazione”. Dal punto della produzione questi dati sono estremamente importanti perchè sui prodotti più sprecati, ossia quelli a basso costo, sarebbe più utile applicare una strategia di vendita – senza aggravi di prezzo – con unità piccole che consentano ai consumatori di sprecare di meno, senza dimenticare l’attenzione agli imballaggi. Un minore spreco a tavola comporta benefici per l’ambiente, sia in termini di risorse, materie prime ed energia.
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Gastronomia, a Certaldo “Boccaccesca è voglia di vita”

FIRENZE (ITALPRESS) – Sarà un fine settimana all’insegna dell’enogastronomia a Certaldo dove, dal 15 al 17 ottobre, si svolgerà Boccaccesca 2021, rassegna giunta alla sua ventitreesima edizione, per celebrare il gusto e l’arte del buon vivere. Una manifestazione apprezzata anche per lo spirito con cui si svolge dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: “Il titolo ‘Boccaccesca è voglia di vità dà esattamente quello che è il senso del tempo che stiamo vivendo, la voglia di ripartire la voglia di vivere con speranza dopo un tempo difficile. Ed è bello poterlo fare anche raccontando un grande scrittore, narratore, che davvero ha segnato non solo la vita di Certaldo, ma dell’intera Toscana e dell’intero Paese. E quando attraverso un periodo difficile, la peste del ‘300, ci raccontava la voglia di aprire uno spazio di narrazione per fare iniziare con speranza a guardare al futuro. Ecco io vedo questo paragone, questo sillogismo, che però ci permette anche di far conoscere i nostri prodotti e le nostre tradizioni”.
“E’ un momento di festa – ha concluso Antonio Mazzeo – da vivere tutti insieme a Certaldo. Ringrazio il collega Enrico Sostegni per la sua presenza oggi qui e per avermi invitato. Ringrazio l’amministrazione comunale che davvero rende viva la vita della propria comunità. Tantissimi sono gli eventi che si sono svolti in questi mesi a Certaldo ed è bello che il 15, 16 e 17 di ottobre possa essere un ulteriore momento di ritorno alla vita e la socialità. Davvero buona voglia di vita a tutti”.
“Oggi presentiamo ‘Boccaccesca 2021’ in Consiglio regionale per la rilevanza che ormai questa manifestazione ha assunto. Giunta alla ventitreesima edizione, quindi con una storia importante, che l’ha fatta diventare una manifestazione di rilievo regionale, che mette insieme, in un contesto stupendo, come quello del Borgo di Certaldo la tradizione enogastronomica toscana e non solo, ormai di tutto il Paese. Una vera occasione per poter vedere la Toscana per quello che è: il luogo, la cultura, l’enogastronomia. Insomma veramente una grande occasione e complimenti agli organizzatori e al comune di Certaldo che in questi anni anche su questa manifestazione ha saputo investire”. Le parole del consigliere regionale Enrico Sostegni.
Una manifestazione raccontata da Jacopo Masini, assessore al Commercio e alle attività produttive del Comune di Certaldo: “La sorpresa di Boccaccesca è una conferma, dell’evento che verrà fatto anche quest’anno, come fu fatto anche l’anno scorso, nonostante il periodo duro della pandemia. Quindi si conferma questo evento che promuove le eccellenze enogastronomiche, artigianali e quelle che possono fornire i nostri pubblici esercizi. E’ un modo per farle conoscere ai certaldesi, che già le conoscono, agli abitanti dei comuni limitrofi e a tutti i cittadini della Toscana. Un’occasione per provare a continuare nella vita come lo conosciamo, gustando le nostre eccellenze enogastronomiche, i nostri prodotti caseari. Dove tutta la rete dell’imprenditoria e del settore agroalimentare di Certaldo dà prova della sapienza e della passione che tutti gli anni mette per commercializzare i propri prodotti”.
Claudia Palmieri è il direttore artistico di Boccaccesca: “Tutti abbiamo voglia di ricominciare a fare le nostre cose. Voglia di vita, in tutti i sensi: mangiare, bere ma soprattutto stare all’aperto, gioire del bello e del buono che poi è il diktat di Boccaccesca da sempre. Si chiamava rassegna per i piaceri del gusto e già nel lontano 1999 siamo partiti in quella maniera”.
“Ci sono come sempre – ha spiegato Claudia Palmieri – dei grandi cuochi toscani, dei grandi chef, che vengono oramai da anni, alcuni sono diventati famosi con Boccaccesca come Marco Stabile. C’è stata questa crescita, questa è stata la prima manifestazione che ha fatto i cooking show. E quest’anno gli abbiamo dato un tema: profumi d’autunno e sapori d’autunno”.
Una voglia di ripartenza sottolineata da Franco Brogi, presidente Fiepet Confesercenti: “Abbiamo voglia di vivere, abbiamo voglia di lavorare e noi vogliamo resistere a ogni costo e sconfiggere la pandemia con il lavoro, con i nostri prodotti, con le nostre attività. Boccaccesca ci sarà il 15, 16 e 17 ottobre, una settimana in ritardo rispetto al solito, e noi abbiamo voglia di tornare a far vivere i nostri centri dei paesi. Ci saranno ottimi prodotti e l’eccellenza della enogastronomia locale. In sicurezza e con il green pass, invitiamo tutti a partecipare”.
La rassegna nasce nel 1999, con lo scopo di far conoscere il territorio attraverso i suoi prodotti agroalimentari e artigianali, promuovere i presidi Slow Food e tutta la produzione locale, diventando un palcoscenico per i migliori cuochi del panorama nazionale e trampolino di lancio per molti giovani. Il ricco programma di Boccaccesca – evento organizzato dal Comune di Certaldo in collaborazione con Confesercenti Firenze, Claridea 2 e Etruria Promozione – coinvolgerà sia il Borgo Basso che il cuore medioevale di Certaldo Alto, con protagonista ancora una volta lo street food, tra mercato, osteria e enoteca, dove si potranno degustare le eccellenze toscane.
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