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Conou porta a Ecomondo le sfide per la sostenibilità

RIMINI (ITALPRESS) – Il CONOU partecipa anche quest’anno a Ecomondo a Rimini, fiera della green e circular economy.
Il Consorzio è presente nella Hall Sud Stand 103, promuovendo incontri istituzionali e convegni per riflettere sulle sfide legate alla sostenibilità in tutti i suoi aspetti, dalla digitalizzazione, alla qualità dei lubrificanti, dalla ricerca all’ambiente.
CONOU porta al centro del dibattito anche i PFAS: le molecole indistruttibili, altamente inquinanti e cancerogene, usate ovunque, che si diffondono nelle acque potabili di tutto il mondo, mettendo a rischio anche i processi di circolarità.
“Il CONOU è un’eccellenza di economia circolare in Europa e non potevamo mancare ad Ecomondo, l’appuntamento che accende i riflettori sulle sfide della green e circular economy e dell’ambiente. Interverremo agli Stati Generali della Circular Economy e discuteremo, nel nostro stand, di tre temi importantissimi in tre diversi appuntamenti: la cybersicurezza (una sfida per cittadini e imprese di qualunque taglia), la sostenibilità dei lubrificanti in un mondo che si vuole decarbonizzare e i meno noti PFAS, dei quali saremo obbligati sempre più a parlare perche si accumulano nell’acqua e nell’ambiente e sono una minaccia per i singoli e per la stessa specie umana”, dichiara il Presidente del CONOU Riccardo Piunti.
Ecco il programma dei diversi panel organizzati dal CONOU alla 27esima edizione di Ecomondo: mercoledì 6 novembre ore 11:30 – “Ambiente e Digitalizzazione: perchè è sempre più importante parlare di Cybersecurity”, giovedì 7 novembre ore 11:00 – “PFAS: Gli inquinanti eterni. Ostacolo alla Circolarità”, 7 novembre ore 15:00 “Lubrificanti e Ambiente: insostituibili ma sostenibili”- Panel in collaborazione con UNEM.
-foto Italpress –
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Ecomondo 2024, l’Italia al centro della transizione ecologica globale

RIMINI (ITALPRESS) – Taglio del nastro per la 27^ edizione di Ecomondo, la manifestazione internazionale sulla transizione green e sulla circular economy organizzata da Italian Exhibition Group (IEG), che si tiene presso la Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre.
Presenti oltre 1.600 brand espositori, buyer da oltre 100 paesi, 72 organizzazioni, istituzioni e associazioni di settore a livello globale. Una superficie espositiva ampliata con due nuovi padiglioni per accogliere la domanda di presenza da parte di aziende e organizzazioni, che si incontreranno anche nell’ambito di un articolato programma di oltre 200 incontri e convegni.
Nell’aprire la cerimonia di inaugurazione, Maurizio Renzo Ermeti, Presidente IEG, ha sottolineato: “Oggi si inaugura un’edizione di Ecomondo da record: 166 mila metri quadrati di spazio espositivo, raggiunti grazie anche ai due nuovi padiglioni per 8.300 metri quadrati realizzati a tempo di record per rispondere alle richieste di questo evento e che fanno di Ecomondo 2024 la più grande manifestazione mai realizzata nella Fiera di Rimini. Come IEG non possiamo che andare orgogliosi di questo risultato. Nata nel 1997 con il nome di Ricicla, oggi Ecomondo è l’evento annuale leader nei settori della green and circular economy, occasione a livello nazionale e internazionale”.
Anna Montini, Assessora alla Transizione Ecologica del Comune di Rimini ha ricordato: “Ecomondo si conferma tra i principali appuntamenti in Europa dedicati alla filiera della green economy, tra gli asset di sviluppo centrali per il nostro Paese, una straordinaria occasione di confronto, di crescita e di innovazione ambientale. Una manifestazione che Rimini abbraccia con orgoglio, non solo mettendo a disposizione il suo sistema di accoglienza, ma partecipando attivamente con un calendario di appuntamenti ‘fuori salonè organizzati con Rimini Blue Lab, IEG e altri partner, che mira a portare Ecomondo anche fuori dagli spazi del quartiere fieristico, per coinvolgere e stimolare anche i non addetti ai lavori”.
“Ecomondo si conferma un appuntamento fondamentale per portare la sostenibilità al centro del dibattito pubblico non solo regionale, ma anche nazionale e internazionale – ha affermato Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna -. Gli eventi meteo estremi che hanno colpito suo malgrado anche l’Emilia-Romagna, hanno posto l’accento sulle conseguenze del cambiamento climatico per la vita delle comunità. Serve un cambio di rotta, un nuovo modello di sviluppo capace di fare del risparmio delle risorse naturali e della circolarità vere leve di crescita sostenibile. Si tratta di un approccio che la Regione ha fatto suo, insieme alle rappresentanze istituzionali, del lavoro e delle Università, con il Patto per il lavoro e per il clima. Un approccio che si fonda sul ruolo strategico dell’innovazione, delle migliori tecnologie e della ricerca, capaci di esplorare nuove frontiere e aprire nuove vie per raggiungere l’obiettivo imprescindibile che ci siamo posti, la decarbonizzazione prima del 2050”.
“Il programma di convegni, workshop ed eventi che anche quest’anno Ecomondo offre, pone questa manifestazione al centro della discussione internazionale sui temi più urgenti della transizione ecologica e delle soluzioni tecnologiche per la sua implementazione europea e internazionale – ha dichiarato Fabio Fava, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo -. Il Comitato Tecnico Scientifico, con il supporto di esperti e istituzioni come la Commissione Europea, l’European Environment Agency, la FAO, l’OCSE, continua ad essere di indirizzo verso le imprese del settore primario, secondario e terziario impegnate nella transizione, che si incontrano a Ecomondo, vero laboratorio di conoscenza e innovazione”.
Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese e Direttore Centrale per l’internazionalizzazione economica – Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, ha continuato: “La dimensione internazionale di Ecomondo incontra efficacemente le potenzialità delle aziende italiane protagoniste della transizione ecologica e digitale. Imprese in grado di portare sui mercati qualità e innovazione verso gli obiettivi globali di sostenibilità e di diventare risorsa per il percorso di altri Paesi nello scenario internazionale. Siamo orgogliosi di questo valore che l’Italia porta nel mondo, che a Ecomondo ha un importante luogo di incontro, confronto e nuove opportunità”.
A conclusione degli interventi, Gilberto Pichetto Fratin, Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, ha confermato: “Ecomondo è un osservatorio privilegiato sull’economia nazionale. Qui c’è l’Italia vincente della transizione ecologica, naturalmente rivolta alla decarbonizzazione, all’efficienza, all’uso ragionato delle risorse naturali, all’innovazione nella produzione. Per raggiungere i nostri obiettivi climatici, su cui ci confronteremo alla vicina Cop29 abbiamo bisogno della grande energia che proviene dalla green economy italiana e da modelli vincenti come quelli del riciclo, che continueremo a difendere in ogni sede”.
Al taglio del nastro erano presenti Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di IEG, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green & Technology Division IEG, Mauro Delle Fratte, Exhibition Manager Ecomondo.
A seguire, l’apertura della 13^ edizione degli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e la Commissione Europea. Il quadro aggiornato sui progressi e le sfide dell’Italia in settori chiave come decarbonizzazione, economia circolare ed efficienza energetica registra una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre il 6%, un Paese leader nell’economia circolare (3,6 euro di PIL per ogni kg di risorsa consumata), produzione biologica in crescita, ma anche sfide aperte, come il progressivo aumento del consumo di suolo e la mobilità sostenibile.

– Foto ufficio stampa Italian Exhibition Group –

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Sogin inizia smantellamento componenti edificio reattore a Caorso

ROMA (ITALPRESS) – Sogin ha iniziato nella centrale di Caorso, le attività di smantellamento dei sistemi e componenti all’interno dell’edificio reattore, passaggio cruciale nel programma di dismissione dell’impianto emiliano, poichè segna l’attacco al cuore della centrale. In particolare, sono cominciate le operazioni di “spooling” in cui i tecnici stanno tracciando i punti di taglio per smontare i sistemi e componenti in pezzi. Tale lavoro è necessario per garantire che ogni elemento possa essere facilmente identificato e raggruppato in base al sistema di impianto di provenienza e alla sua eventuale contaminazione.
Le attività condotte finora hanno incluso la realizzazione dell’impianto elettrico di cantiere e proseguiranno con l’installazione dei mezzi per la movimentazione dei materiali smantellati e con l’allestimento dell’impianto per eseguire tagli a caldo, specificatamente progettato per affrontare i componenti più complessi per dimensione e spessore. I primi sistemi e componenti a essere smantellati saranno quelli posti a piano campagna. Una scelta dettata dalla necessità di liberare gli spazi per il passaggio dei materiali provenienti dagli altri piani dell’edificio reattore. A piano campagna si trova infatti un corridoio confinato, denominato waste route, realizzato da Sogin, dove i componenti tagliati verranno trasferiti in sicurezza nell’edificio turbina per essere eventualmente decontaminati, tagliati e ulteriormente ridotti di volume per facilitare la loro successiva gestione. Il progetto di smantellamento è articolato per “aree”, ciascuna delle quali prevede un piano di smontaggio dettagliato. Questa pianificazione assicura il rispetto dei criteri di sicurezza e delle prescrizioni indicate dall’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nazionale e la radioprotezione. Saranno smantellate complessivamente 3.400 tonnellate di materiale, di cui circa l’88% sarà rilasciabile dopo le operazioni di trattamento e decontaminazione necessarie, mentre il restante 12% sarà gestito come rifiuto radioattivo e stoccato nei depositi temporanei del sito in attesa di essere trasferito al Deposito Nazionale, una volta disponibile.
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-Foto: ufficio stampa Sogin-

A Ecomondo l’Africa Green Growth Forum con focus su Piano Mattei

ROMA (ITALPRESS) – L’impegno italiano per l’Africa attraverso il Piano Mattei e i possibili sviluppi di cooperazione in ambito ambientale ed energetico nel Continente, saranno tematiche al centro della ventisettesima edizione di Ecomondo, la manifestazione dell’economia verde e circolare italiana che si apre il 5 novembre alla Fiera di Rimini. E’ previsto infatti per giovedì 7 l’evento “Africa Green Growth Forum in Ecomondo 2024”.
Attraverso il contributo di istituzioni nazionali e internazionali, aziende e rappresentanti africani sarà raccontato lo stato di avanzamento di due tra i principali progetti supportati dal Piano Mattei. In Marocco, il Piano Mattei sostiene la costruzione di un Centro di eccellenza rivolto a tutto il Continente per la formazione dei nuovi professionisti esperti, amministratori e tecnici, nel settore delle energie rinnovabili e delle infrastrutture elettriche. In Kenya, invece, il Piano Mattei accompagna lo sviluppo della filiera dei biocarburanti, recuperando terreni abbandonati, inquinati o degradati, in sinergia con la filiera agroalimentare, valorizzando rifiuti e scarti in un’ottica di economia circolare e contribuendo allo sviluppo socioeconomico delle comunità coinvolte.
L’iniziativa è organizzata da Ecomondo e dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con la Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il Piano Mattei. Oltre ai rappresentanti delle istituzioni promotrici, tra i relatori è prevista la partecipazione del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, delle ambasciate di Kenya e Marocco, di Cassa Depositi e Prestiti quale partner finanziario del Piano e gestore del Fondo Italiano per il Clima, per il sostegno a iniziative di mitigazione e adattamento climatico, dei gruppi Enel ed Eni, impegnati, nel quadro del Piano Mattei, nella realizzazione delle progettualità sul territorio, della Fondazione RES4Africa che organizza le attività di “training” per la formazione delle nuove professionalità nel settore energia.
L’Africa Green Growth Forum è strutturato in tre parti: una sessione di saluti istituzionali, una dedicata ai progetti in Marocco e Kenya, un successivo panel dedicato a casi di studio e prospettive future nella cooperazione, con la presentazione di progetti rivolti alla creazione di sistemi sulla responsabilità estesa del produttore, all’economia circolare applicata al tessile e alle nuove tecnologie, alle bioenergie.
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-Foto: ufficio stampa Ecomondo-

Imprese e territori, più sostenibile significa più competitivo

BERGAMO (ITALPRESS) – L’attenzione alla sostenibilità premia le imprese e sarà un impegno sempre più importante alla luce della direttiva europea che dal 1° gennaio 2026 rende obbligatorio il bilancio di sostenibilità anche per le imprese non quotate che, però, superino due limiti fra 50 milioni di ricavi, 25 milioni di attivo e 250 dipendenti. Dal 2027, invece, toccherà anche alle piccole e medie imprese quotate in Borsa. E, a cascata, anche le PMI non obbligate dalla normativa saranno coinvolte in questo processo, perchè lungo tutta la filiera sarà chiesto di dimostrare il rispetto di determinati criteri di sostenibilità.
L’accelerazione verso un’economia più a misura d’uomo, che punti sulla sostenibilità, è stata fotografata alla prima edizione della BNC ESG Conference. Sfide e opportunità per le imprese, organizzata dallo Studio BNC – Berta, Nembrini, Colombini e associati e tenutasi il 29 ottobre presso Villa Moroni a Stezzano (BG). Una tendenza confermata dall’ultimo rapporto di GreenItaly e Fondazione Symbola: le imprese che fra il 2019 e il 2023 hanno fatto eco-investimenti (il 38,6% del totale) hanno ottenuto migliori risultati su fronte del fatturato (+32% contro +25%), delle esportazioni (+24% contro +20%) e dell’occupazione (+23% contro +15%). Un impegno nella sostenibilità che premia Bergamo: in termini di incidenza delle professioni verdi sul totale dei nuovi contratti stipulati nel 2023, la provincia di Bergamo risulta al terzo posto in Italia (45,1%) dopo Caltanissetta e Piacenza (ex aequo con il 50,9%) e Lodi (47,9%).
“Le nuove norme non vanno vissute come un adempimento calato dall’alto – ha detto Francesca Ghezzi, partner dello Studio BNC in apertura dei lavori – ma come un’opportunità da cogliere per rimanere competitivi. Istanze legate alle nuove sfide ambientali e opportunità economiche per le aziende trovano oggi una sintesi perfetta. I numeri dimostrano come ecologia ed economia possano e debbano viaggiare insieme per lo stesso obiettivo: la sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
Un impegno approfondito da Riccardo Rapelli, partner dello Studio BNC, nell’introdurre la tavola rotonda dedicata alle testimonianze delle imprese “Anche le PMI non quotate, non obbligate dalla normativa, devono affrontare il tema ESG perchè lo richiede il mercato e il contesto, quindi clienti, fornitori, dipendenti e soggetti finanziatori. I fornitori delle grandi imprese, infatti, devono adeguarsi perchè, oltre a essere valutati sull’indicatore economico e sulla qualità, vengono valutati anche per questioni ambientali, sociali e di governance. Parlare di ESG, dunque, è un tema fortemente strategico di sostenibilità economica”.
La transizione energetica pone le aziende di fronte a sfide complesse. “Oggi le Banche per concedere il credito sono chiamate alla verifica della rispondenza ambientale e dei criteri ESG. Anche i rischi ambientali, dunque, diventano rischi finanziari, non sono due cose diverse”, ha sottolineato il professor Mario Comana, ordinario di economia degli Intermediari finanziari della Università LUISS Guido Carli di Roma, che ha introdotto il focus con le testimonianze degli istituti di credito. Non basta il supporto finanziario per completare il percorso verso ESG. Le aziende vanno accompagnate in questo iter, per acquisire consapevolezza su cosa fare, come farlo e raccontarlo. Maria Martinelli, coordinatore scientifico del focus team ESG di Studio BNC ha infatti sottolineato: “Da quando si è definita l’agenda 2023 si è capito che i fondi pubblici non sarebbero mai stati adeguati. Oggi, dunque, c’è un tema di gestione dei rischi. Il focus è sui rischi ambientali, ma anche sociopolitici. L’evoluzione del rischio è correlata all’esperienza che tutti stiamo sperimentando anche nel vivere quotidiano”.
“La componente sociale diviene un asset strategico per le imprese, oltre la dimensione filantropica”, ha ricordato Marco Pasta, partner di Conlabora, Società Benefit partecipata dello studio BNC e coordinatore del panel sul no-profit: “La transizione ESG stimola sempre più un confronto progettuale tra profit e no profit per costruire insieme iniziative concrete capaci di coniugare valore economico e valore sociale misurabile, a beneficio delle nostre comunità e delle persone che vivono l’azienda e il territorio”.
“Per sintetizzare quanto si è detto oggi in una sola frase, posso affermare che senza ESG la condizione d’impresa diventa più rischiosa per il contesto economico in cui opera. E’ un tema contingente”, ha concluso Giorgio Berta. Alla conferenza sono intervenuti anche Alessandra Gallone, Consigliere ed esperto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica con delega all’economia circolare e Antonello Pezzini membro del Comitato economico e sociale europeo.
Ospiti delle tre tavole rotonde che hanno affrontato i diversi aspetti della questione:
Opportunità oltre l’adempimento: la nuova dimensione nel fare impresa, con le testimonianze di Maria Enrica Danese, Direttrice Corporate Communication & Sustainability di TIM; Simona Grossi, Amministratore delegato e Partner di Greenthesis Group; Olivo Foglieni, Presidente di FECS Group; Gerolamo Soliveri, Consigliere di NICRO con Riccardo Rapelli, partner Studio BNC;
Sostenibilità e accesso ai capitali, con i relatori Maria Martinelli del focus team ESG di Studio BNC, Mirco Leonelli, ESG Specialist di BPER Banca, Valeria Anfossi, coordinamento marketing Imprese Intesa San Paolo, Raffaele Barteselli, Responsabile transizione e sostenibilità Banco BPM e Barbara Sacchetto, ESG Italy Unicredit.
Valore Sociale: un asset strategico per la Competitività, con Marcella Messina, Assessora alle politiche sociali longevità, salute e sport del Comune di Bergamo. Lucio Moioli, Presidente Confcooperative di Bergamo, Federica Bruletti, segretario generale di Fondazione Comunità Bergamasca e Stefano Remuzzi, direttore Ufficio Pastorale Sociale e del lavoro della Diocesi di Bergamo, Marco Pasta partner Conlabora società partecipata da Studio BNC.
Moderatore della conferenza il giornalista Nicolas Lozito intervenuto con l’intervento “Sostenibile è competitivo”.
-foto ufficio stampa Studio Belive –
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Sostenibilità, a Inwit il Premio Nazionale Comunicazione Costruttiva

MILANO (ITALPRESS) – Inwit, digital infrastucture company italiana, è stata premiata tra le principali aziende impegnate nella promozione dei principi ESG e nella valorizzazione delle relazioni con gli stakeholder nell’ambito del “Premio Nazionale Comunicazione Costruttiva”, organizzato dalla Fondazione Pensiero Solido presso il Teatro Filodrammatici di Milano.
“Puntiamo sempre ad una comunicazione integrata, che significa non solo unire media relations, social media, digital communication, comunicazione interna e public affairs, ma anche integrare le diverse leve relazionali che sono presenti all’interno di un’organizzazione così articolata e complessa come la nostra. Proprio la leva della sostenibilità è una cartina di tornasole della coerenza di un’organizzazione tra ciò che si annuncia e ciò che si realizza effettivamente”, ha spiegato Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Inwit (nella foto).
“Nel quotidiano è necessario confrontarsi, ascoltare e convincere nel senso più bello di questa parola composta che è “Vincere – con”. Per questo quest’anno abbiamo organizzato il nostro primo Sustainability Day dedicato all’ascolto e al confronto con i nostri stakeholder tramite la condivisione di strategie, obiettivi e risultati. E’ stata l’opportunità per raccontare le ultime iniziative di Inwit nell’ambito della riduzione del digital divide e della sostenibilità ambientale – ha concluso Suigo -. Tra i nostri progetti chiave figura il monitoraggio della qualità dell’aria e della biodiversità, grazie all’installazione di videocamere smart dotate di intelligenza artificiale sulle nostre torri di telecomunicazioni, ma abbiamo sviluppato anche progetti per monitorare e prevenire tempestivamente gli incendi boschivi in diversi Parchi Nazionali e nelle aree protette attraverso sensori IoT e gateway. Queste attività ci consentono di offrire un contributo concreto alla protezione dell’ambiente, coerentemente con il nostro impegno aziendale previsto nel Piano di sostenibilità”.

– foto ufficio stampa Inwit –
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Al via il progetto “1,2,3…Respira”, il futuro riparte dalla scuola

ROMA (ITALPRESS) – Cresce, soprattutto tra i più giovani, la preoccupazione per le tematiche ambientali e le loro ricadute sulla qualità della vita. Secondo un’indagine condotta da SWG, infatti, per un terzo degli italiani l’inquinamento e la difesa dell’ambiente figurano tra le maggiori preoccupazioni, collocandosi al secondo posto dopo i temi sanitari. Un trend in crescita soprattutto tra i giovani, con la Generazione Z che si dimostra più sensibile della media nazionale (40% contro il 33%). Rispondere alla sensibilità delle nuove generazioni per il futuro del pianeta e lavorare in sinergia per promuovere maggiore responsabilità, grazie anche al dialogo tra istituzioni, scuola e aziende è l’obiettivo del progetto “1,2,3…Respira” promosso da Liquigas e presentato stamane presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati in collaborazione con il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Milani. Il progetto, nato nel 2018 per iniziativa di Liquigas, è rivolto alle scuole secondarie di primo grado e dal suo lancio ha coinvolto oltre 300.000 studenti e più di 4.000 scuole in tutta Italia. Le attività spaziano dai laboratori didattici ai confronti tra studenti, insegnanti e famiglie, contribuendo allo sviluppo di competenze scientifiche, sociali e civiche. L’evento odierno è stato il momento ideale per lanciare ufficialmente l’edizione 2024/2025, con nuove sfide e strategie per promuovere ulteriormente la sostenibilità ambientale e l’educazione delle nuove generazioni. Quest’anno, il progetto si arricchisce di due importanti novità pensate per essere ancora più vicini ai giovani e alle loro esigenze di apprendimento. E’ stato introdotto un nuovo capitolo interamente dedicato ai biocombustibili, per far scoprire ai ragazzi le soluzioni energetiche più innovative e sostenibili; e inoltre, per fare leva sui canali di comunicazione più vicini ai giovani, è stato pubblicato un podcast su Spotify per offrire contenuti coinvolgenti e istruttivi. “1,2,3…Respira, arrivato alla settima edizione, è un progetto di successo e come tale c’è un dovere morale da parte nostra di dare continuità. Quando si parla di futuro non si possono escludere i giovani e il loro coinvolgimento in temi così importanti come la cultura della sostenibilità. Attraverso un progetto serio si dà la possibilità ai giovani di maturare un interesse, una coscienza critica verso temi così importanti e fare in modo che, attraverso progetti innovativi, i concetti basilari della transizione energetica vengano assimilati per far sì che siano promotori di comportamenti virtuosi per un futuro sostenibile”, afferma Giuseppe Fiorino, Ad di Liquigas. “Questo progetto si concilia con il Dna di Liquigas che svolge una funzione sociale molto alta in quanto fornisce il gas a tutti quei clienti che non sono collegati alla rete del metano. Oggi lo facciamo con fonti fossili che sono tra le più pulite, il Gpl e Gnl, ma ben presto faremo sì che i nostri clienti possano avere delle molecole biorinnovabili e quindi più virtuose a livello ambientale”, aggiunge. Secondo Massimo Milani “l’informazione è fondamentale e la scuola ha un ruolo importante, ma anche produttori e aziende hanno questa responsabilità sociale e sono contento che questa azienda sia d’esempio. Educare soprattutto le giovani generazioni è fondamentale per la transizione ecologica. E’ una sfida per salvare il nostro Pianeta che prevede la comprensione di alcune materie complesse, quindi è giusto dare la corretta informazione e sensibilizzazione, perchè questi ragazzi diventeranno non solo i cittadini di domani, ma saranno gli ambasciatori anche all’interno delle proprie famiglie di una sensibilità ai temi della tutela dell’ambiente e della transizione”. Laura Crisanti, insegnante dell’istituto comprensivo Poggiali Spizzichino di Roma spiega la scelta di aderire al progetto: “si inseriva nel percorso di educazione civica per alcuni Goal contenuti nell’Agenda 2030 come sostenibilità e inquinamento. E’ un progetto che affronta tematiche importanti in maniera molto ludica per i ragazzi, per cui ha avuto una forte ricaduta”.
-foto xb1 Italpress-
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Ceo for Life, Inwit premiata per monitoraggio e prevenzione ambientale

ROMA (ITALPRESS) – In occasione della “Tavola di Presentazione Istituzionale della Task Force Nazionale – Smart Cities” dei Ceo for Life Awards 2024, INWIT ha ricevuto il premio “Ceo For Life” nella categoria Innovazione per il suo impegno nello sviluppo di infrastrutture digitali a supporto delle smart cities, smart rural e della sostenibilità ambientale, con particolare attenzione al monitoraggio e alla prevenzione degli incendi boschivi. Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di INWIT, ha illustrato il ruolo dell’azienda come abilitatore della digitalizzazione in Italia, sottolineando come le sue infrastrutture digitali e condivise integrino 5G, IoT, videocamere dotate di AI e gateway per migliorare i servizi pubblici e la qualità della vita nelle città e nelle zone rurali.
“Le innovazioni digitali – ha detto – miglioreranno la nostra vita nelle città rendendole più sicure (-10% incidenti, -30% furti), più veloci (-45/65% del tempo negli uffici), e più green (-10/15% emissioni), quindi molto più sostenibili. Grazie al nostro ecosistema integrato di macro-grid (oltre 24 mila torri distribuite in maniera capillare sul territorio nazionale – una torre ogni 3 km) e micro-grid (più di 520 coperture dedicate indoor DAS – Distributed Antenna System), su cui vengono ospitati gli apparati di trasmissione di tutti i principali operatori mobili, FWA e sensori IoT, abbiamo già abilitato la connettività multi-operatore, anche in 5G, in oltre 100 ospedali, 10 campus universitari, diversi musei, centri commerciali o metropolitane, come la linea blu M4 di Milano, prima metropolitana in Italia interamente coperta in 5G”.
“Le nostre infrastrutture digitali non solo forniscono copertura multi-operatore 4G e 5G, ma abilitano soluzioni innovative che migliorano la sicurezza urbana e rurale, rendendo questi luoghi più sostenibili. Sviluppare tecnologie che proteggano la biodiversità e garantiscano la resilienza dei nostri territori è un impegno prioritario per INWIT, soprattutto nelle aree rurali, dove stiamo implementando soluzioni per promuovere uno sviluppo più sostenibile. Uno dei progetti chiave supportati da INWIT è il monitoraggio della qualità dell’aria e della biodiversità, grazie all’installazione di videocamere smart dotate di intelligenza artificiale sulle nostre torri di telecomunicazioni, ma abbiamo sviluppato anche progetti per monitorare e prevenire tempestivamente gli incendi boschivi nei Parchi Nazionali e nelle aree protette attraverso sensori IoT e gateway. Queste attività ci consentono di offrire un contributo concreto alla protezione dell’ambiente, coerentemente con il nostro impegno aziendale previsto nel Piano di sostenibilità”, ha concluso Suigo.

– Foto ufficio stampa INWIT –

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