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Milano, istituito Nucleo dell’Arma dei Carabinieri nella sede di ARERA

MILANO (ITALPRESS) – E’ stato istituito un Nucleo dell’Arma dei Carabinieri presso la sede di ARERA a Milano. Con delibera 164/2024/A l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, presieduta da Stefano Besseghini, ha approvato le disposizioni che garantiscono l’operatività, presso la sede di Milano dell’Autorità, di un Nucleo dell’Arma dei Carabinieri, dipendente dal Comando Carabinieri Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica.
“L’istituzione da parte dell’Arma dei Carabinieri del Nucleo presso l’Autorità rafforza la collaborazione già esistente, avviata nel 2022 con la sottoscrizione da parte del Presidente dell’Autorità e del Comandante Generale dell’Arma, Gen. C.A. Teo Luzi del Protocollo di Intesa approvato con delibera 310/2022/A – si legge in una nota -. L’Arma dei Carabinieri metterà quindi a disposizione dell’Autorità personale altamente qualificato del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica, per ampliare le attività di vigilanza dell’Autorità alla luce, in particolare, delle funzioni di regolazione e controllo attribuite all’Autorità nei settori ambientali (ciclo dei rifiuti urbani, servizi idrici, teleriscaldamento e teleraffrescamento)”.
I militari supporteranno l’Autorità nell’espletamento di attività di enforcement e di specifiche attività progettuali, mettendo a disposizione strumenti tecnologici avanzati e competenze altamente specializzate per l’effettuazione di accertamenti, tramite verifiche ispettive in loco e controlli sui dati dichiarati all’Autorità medesima, contribuendo a rafforzare i necessari profili di trasparenza, certezza e affidabilità.
“L’istituzione del Nucleo Carabinieri presso l’Autorità – conclude la nota – costituisce un prezioso strumento di presidio della legalità nei settori regolati, con particolare riguardo a quelli dell’Ambiente, e testimonia l’impegno e gli sforzi che l’Arma dei Carabinieri e l’Autorità da sempre assicurano a tutela dei consumatori, per la concorrenza, l’efficienza e la sostenibilità ambientale nei servizi di pubblica utilità”.

– foto ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).

Accordo tra Assovetro e Gse per decarbonizzare la filiera del vetro

ROMA (ITALPRESS) – Supportare la transizione dell’industria italiana del vetro attraverso un maggiore utilizzo delle fonti rinnovabili nei processi produttivi ed una riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Questa la finalità principale del protocollo d’intesa sottoscritto tra Assovetro e il Gestore dei servizi energetici. L’accordo si focalizza sulla decarbonizzazione della filiera del vetro, puntando sull’efficientamento energetico degli stabilimenti produttivi delle imprese associate ad Assovetro, sulla promozione di configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile, sull’implementazione di tecnologie innovative e sostenibili, così da favorire il miglioramento delle performance ambientali dei processi produttivi, il perseguimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione e di quelli indicati dal Pniec e l’attuazione delle misure del Pnnr.
“L’industria italiana del vetro, attraverso la continua innovazione dei propri impianti – ha sottolineato il presidente di Assovetro, Marco Ravasi – ha già avviato il percorso di transizione energetica e circa 7 imprese su 10 hanno formalizzato una roadmap di decarbonizzazione. Questo accordo sarà uno stimolo per proseguire sulla strada della transizione e per cogliere tutte le opportunità derivanti dai meccanismi di sostegno messi a disposizione dal Governo e gestiti dal Gse così da coniugare sostenibilità ambientale ed economica”.
“La cattura della CO2, l’elettrificazione e i green fuels sono le tre leve che potrebbero garantire, entro il 2050, fino all’80% di riduzione delle emissioni totali del settore vetrario italiano, secondo produttore in Europa. In quest’ottica la sperimentazione di nuovi vettori energetici, come l’idrogeno verde e il biometano, rappresentano una valida soluzione per ottimizzare i consumi energetici e gestire le sfide di produzione e trasporto delle vetrerie”, ha affermato Paolo Arrigoni, presidente del Gse.
“Il Gse è al fianco delle industrie, in coordinamento con il Mase per identificare soluzioni che garantiscano accesso alle leve di decarbonizzazione per tutto il comparto”, così l’amministratore delegato del Gse, Vinicio Mosè Vigilante.
In base al protocollo, inoltre, Assovetro e Gse collaboreranno in analisi settoriali inerenti consumi, emissioni, processi, sotto il profilo di aspetti tecnici ed economici e anche per individuare progetti sperimentali di interesse per il comparto del vetro, dai quali emergano soluzioni tecnologicamente avanzate utilizzabili per la diffusione delle best practice sul territorio, tra cui l’utilizzo dell’idrogeno verde e il supporto alla elettrificazione delle produzioni di vetro.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Gse –

Generali al Salone Nautico di Venezia, focus sui cambiamenti climatici

VENEZIA (ITALPRESS) – Generali conferma la sua partnership con il Salone Nautico di Venezia, imperdibile vetrina per chi ama il mare e tutto ciò che lo circonda, e fucina di occasioni per riflettere sui cambiamenti in atto che impongono delle scelte lungimiranti. E’ per questo che il Gruppo, storicamente legato al mare e alla laguna, ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “Nautica, cambiamenti climatici ed ecosistemi fragili: nuove sfide, innovazione e protezione degli imprenditori”, condotta da Angelo Mellone, Direttore Day Time Rai. “La nostra ambizione è essere partner di vita delle persone e delle famiglie – ha ricordato Arianna Nardi, responsabile Marketing Generali Italia e Cattolica -. Ed è quanto mai oggi urgente essere al fianco delle imprese. La legge di bilancio chiede loro di proteggersi per il rischio frane, alluvioni, esondazioni, terremoti, noi dobbiamo proteggere la catena del valore che fa grande il nostro Paese; una catena fatta di micro imprese. Il 94% dei comuni italiani è soggetto a questo rischio e solamente il 3,4% delle micro imprese è assicurato per i rischi dell’alluvione e l’8,4 per i rischi del terremoto. Quindi dobbiamo parlare di questa cosa, essere vicini e soprattutto fornire soluzioni. Ed è per questo che siamo qui al Salone Nautico – ha aggiunto Nardi – perchè la nautica è una filiera importante, fatta di migliaia di imprese imprenditoriali artigiane, per un indotto complessivo di 198.000 addetti”.
La presenza di Generali al Salone Nautico di Venezia, con 270 espositori per oltre 300 imbarcazioni su un bacino acqueo di 55.000 mq, conferma il legame tra il mondo assicurativo e il mare: storicamente, infatti, le compagnie assicurative nascono proprio per proteggere il commercio via mare per poi ampliare la propria offerta agli altri ambiti di protezione. Ed è proprio a questo che la Compagnia deve l’aggettivo Generali: per essersi occupata, orientamento non comune all’epoca della sua nascita, di ogni ramo assicurativo. Ma parlare di ecosistemi sostenibili a Venezia vuol dire unire laguna, nautica, ma anche terra. E Generali ha affrontato anche questo tema, dal punto di vista della sostenibilità.
“Chi coltiva la terra di fatto utilizza delle risorse naturali e deve rispettarle perchè un terreno non rispettato è un terreno non fertile – ha spiegato Igor Boccardo, Amministratore Delegato di Gruppo Leone Alato (la holding agroalimentare di Generali) – . Due sono le cose fondamentali. La prima è quella di ridurre gli input, quindi la propria impronta sul terreno o nell’ambiente marino. L’altra è quella di preservare la biodiversità esistente. Quindi in agricoltura, concretamente che cosa si fa? Prima di tutto si usa meno chimica, meno diserbanti e meno acqua possibile, ricordiamoci che l’acqua è una risorsa estremamente importante che sta scarseggiando. Si utilizza meno gasolio, e per questo è necessario trattare meno il terreno, con minor passaggi. Questa riduzione degli input avviene attraverso il progresso tecnologico che è un punto veramente strategico per la sostenibilità. Quindi oggi i trattori funzionano tramite GPS, si semina, si bagna, si tratta il terreno utilizzando analisi sviluppate da droni e da satelliti, tutto per la riduzione dell’input”. “L’altro pilastro forte di sostenibilità – prosegue Boccardo – è la difesa della biodiversità. Quello che noi facciamo quotidianamente è monitorarne lo stato; stiamo lavorando con delle startup tecnologiche proprio per installare in campo sensori che ci permettono di capire qual è l’impatto delle nostre attività, per migliorare quotidianamente e preservare l’habitat in cui noi lavoriamo. E per dimostrare una cosa di cui siamo certi, tra l’altro perchè abbiamo anche già i primi risultati in termini quantitativi: agricoltura e ambiente non sono antitetici, ma simbiotici”.
A proposito di startup innovative, alla tavola rotonda promossa da Generali è stato ascoltato con interesse Sergio Caramel, skipper e socio della start up Northern Light Composites SRL. La sua azienda, nata in pieno Covid, ha brevettato il primo materiale composito riciclabile, in grado di sostituire la vetroresina, materiale con cui sono realizzati scafi, camper e molte produzioni industriali il cui fine vita è un serio problema per l’ambiente.
“La vetroresina non è riciclabile in alcun modo e per la maggior parte delle volte viene abbandonata. Noi abbiamo ideato progettato e brevettato il primo materiale composito riciclabile al mondo, mettendo insieme una resina termoplastica a delle fibre naturali o anche fibre provenienti da una prima vita, quindi riciclate. Ad esempio il carbonio riciclato a fibre corte, l’abbiamo messo insieme a fibre come il lino o il basalto per poter costruire un materiale composito completamente riciclabile. A fine vita si può completamente sciogliere, separare la resina dalle fibre e costruire qualcosa di nuovo”.
Idee innovative, nell’ottica della sostenibilità, che sono sostenute da Generali, il gruppo che ha ‘casà a Venezia, a San Marco, con la Fondazione The Human Safety Net. Da quando è stata fondata, nel 2017, ha aiutato più di 450.000 persone e costruito una rete di solidarietà su 26 paesi. “Il nostro obiettivo, attraverso la fondazione è di nuovo sostenere le famiglie che si trovano a vivere in condizioni di fragilità e anche i rifugiati che vogliono e possono intraprendere un’attività imprenditoriale – ha anche ricordato Arianna Nardi – . In questo periodo abbiamo avviato più di 500 startup. Quindi è un invito frequentare a vivere la nostra casa della fondazione, perchè alla fine è un lab di esperienze sociali con un calendario fitto di eventi”.

– foto xa7/Italpress –
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Agugiaro & Figna, boom di adesioni al Pizzaiolo per il Cambiamento

AMALFI (ITALPRESS) – Dall’anno della sua nascita, il 2022, ad oggi, il movimento del Pizzaiolo per il Cambiamento ha registrato una crescita significativa: se all’inizio, infatti, erano solo 10 i pizzaioli decisi a sposare una nuova visione di fare impresa nel settore della pizzeria, oggi se ne contano ben 45. Così, tra i professionisti della pizza si fa strada una nuova consapevolezza dove la sostenibilità incontra il lavoro in pizzeria, trovando in Agugiaro & Figna Molini uno dei principali promotori delle buone pratiche nella ristorazione, che ha celebrato il primo evento del Pizzaiolo per il Cambiamento ad Amalfi nel limoneto biologico di Salvatore Aceto.
La pizzeria sostenibile nel corso dell’evento dedicato al Pizzaiolo per il Cambiamento è stata legata ai temi più ampi della sicurezza alimentare, della valorizzazione delle comunità locali e del turismo enogastronomico, sui quali hanno dibattuto diversi esponenti delle istituzioni locali e nazionali come il Distretto turistico “Costa d’Amalfi”, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Slow Food Italia, insieme a molte aziende dell’Agroalimentare partner dell’evento: Salvatore Aceto – Limoni biologici, Coppini Arte Olearia, Gustarosso, Lamberti 25°, Lympha, coltivazioni in acquaponica.
Per quanto riguarda lo studio sull’impatto ambientale delle pizzerie, Agugiaro & Figna e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo hanno creato il Field Project, un progetto pilota che sarà la base da cui partire per costruire un modello di certificazione delle pizzerie che oggi costituisce la prima mappatura delle regole fondamentali per l’attività dei pizzaioli basato su un’indagine e un sondaggio a cui sono stati sottoposti i professionisti della pizza. Ne sono conseguite delle linee guida in cui la tracciabilità della attività in pizzeria si lega, tra l’altro, alla garanzia di condizioni di lavoro dignitose e inclusione sociale.
Il percorso di sostenibilità nel settore della pizzeria di Agugiaro & Figna parte però dal progetto di formazione “Un Sacco di Cambiamento” avviato tre anni fa dall’azienda, che ha avuto l’intuizione di promuovere un tour in giro per l’Italia in collaborazione con Slow Food Italia che ha fatto tappa a Terra Madre Salone del Gusto 2022 per sensibilizzare i professionisti dell’arte bianca e della ristorazione all’adozione di sistemi di lavoro attenti al benessere dell’ambiente e al raggiungimento di una migliore qualità dei prodotti finali. Dal dialogo tra i professionisti durante il tour è nato il Manifesto per il Cambiamento per la promozione di pratiche concrete di misurazione, selezione e miglioramento dell’impatto delle attività nell’ambiente, tenendo in considerazione la qualità dei luoghi di lavoro, la ricerca e l’innovazione volta a semplificare i processi di lavoro per ridurre gli sprechi, ma anche le iniziative per favorire la conoscenza di queste pratiche al consumatore. Attorno a questa sfida ha preso vita negli anni il movimento dei pizzaioli per il cambiamento, veri portavoce di una nuova modalità di fare impresa che traccia la strada alla ristorazione consapevole. I temi che stanno a cuore ai pizzaioli per il cambiamento sono legati all’ambiente, all’etica del lavoro e alla creazione di benessere dei dipendenti, senza dimenticare l’attenzione alla stagionalità delle materie prime e alle pratiche anti-spreco. Tra i giovani maestri della pizza del cambiamento, che si sono alternati ad Amalfi in un tavolo di confronto su questi temi c’erano Giulia Vicini, Giulia Zanni, Ciccio Vitiello, Denis Lovatel, Stefano Canosci, Raffaele Vitale, Guglielmo Vuolo, Giuseppe Maglione, Alexandra Horgidan, Daniele Cassese, Mario Barbato, Alfredo La Bella, Raffaele Pizzoferro, Gianni Di Lella, Nicola Monetti e Francesca Gerbasio.
“I Pizzaioli del Cambiamento sono tutti giovani tra i 22 e i 45 anni con obiettivi condivisi, come ad esempio garantire la qualità del lavoro in pizzeria, sostenere il benessere del lavoratore, stabilire un rapporto etico e trasparente con i fornitori, controllare l’origine delle materie prime, mettere in atto sistemi di cottura sostenibili ed efficientare la gestione delle scorte in ottica di food cost – ha affermato Riccardo Agugiaro, Amministratore Delegato di Agugiaro & Figna Molini -. Questi sono solo alcuni degli indirizzi che trovano concretezza nel movimento del Pizzaiolo per il cambiamento, che, come attore gastronomico di una comunità, riconosce di avere obblighi di formazione e responsabilità nei confronti del consumatore. Come Agugiaro & Figna, siamo proiettati verso l’obiettivo di costruire un modello di certificazione nella pizzeria. Intanto ci prepariamo già alla prossima tappa del Pizzaiolo per il Cambiamento prevista in autunno nel Nord Italia”.

– foto ufficio stampa mindthepop –
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Federbeton e Gse firmano accordo di collaborazione

ROMA (ITALPRESS) – Federbeton Confindustria, la federazione che in Italia rappresenta l’industria del cemento, e il Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. – annunciano la firma di un accordo di collaborazione per supportare il processo di decarbonizzazione della filiera italiana del cemento e del calcestruzzo.
L’intesa si concretizzerà, fra l’altro, attraverso iniziative congiunte volte a favorire un maggior utilizzo delle fonti rinnovabili e l’efficientamento energetico degli impianti produttivi, leve strategiche per il raggiungimento della carbon neutrality.
Fra le attività previste dall’accordo trovano spazio anche la sperimentazione di nuovi modelli di economia circolare e la promozione di configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile.
Operativamente sarà istituito un Tavolo tecnico di confronto permanente sui temi oggetto dell’intesa e saranno sviluppate iniziative di formazione e informazione sui temi della sostenibilità e dell’energia rinnovabile.
«L’industria del cemento e del calcestruzzo ha avviato da anni un percorso verso la progressiva riduzione delle emissioni di CO2 fino alla carbon neutrality, con l’investimento di circa 4,2 miliardi di euro, oltre a extra-costi operativi pari a circa 1,4 miliardi annui. Grazie a questo importante accordo dotiamo le nostre aziende associate di un partner fondamentale per attuare e velocizzare la strategia di decarbonizzazione, che siamo certi ridurrà i costi energetici e consentirà di raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)» ha dichiarato il Direttore Generale di Federbeton, Nicola Zampella.
Secondo il presidente del GSE, Paolo Arrigoni, “La transizione energetica è un’occasione di sviluppo economico, di riduzione dei costi, di innovazione e di riduzione della dipendenza energetica. Per questo stiamo sviluppando un percorso di supporto per l’industria italiana, in particolare per i settori Hard to Abate come quello della produzione del cemento e del calcestruzzo, che favorisca la decarbonizzazione dei consumi energetici nel rispetto dei principi economici, sociali, occupazionali e tecnologici. Il nostro obiettivo – ha proseguito
Arrigoni – è quello di sostenere l’industria italiana e coinvolgerla nella costruzione di un sistema energetico attento alle esigenze del tessuto produttivo”.
-foto ufficio stampa Gse-
(ITALPRESS).

Arpa Sicilia, dalla Regione no a fondi extra “Sui costi serve chiarezza”

PALERMO (ITALPRESS) – L’assessorato regionale alla Salute ha respinto la richiesta dell’Arpa Sicilia di un finanziamento extra di 28 milioni e 739 mila euro. “Sorprende non poco quanto lamentato dall’Arpa” e “non è certamente nello spirito del governo la previsione di un finanziamento a piè di lista”, sono alcuni passaggi della lettera firmata dal dirigente generale della Pianificazione Strategica dell’assessorato, Salvatore Iacolino, e dal dirigente generale del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Salvatore Requirez, per i quali “è improbabile poter determinare un giudizio dei costi sostenuti per le attività correlate ai servizi essenziali di assistenza senza una tariffa di riferimento”. I dirigenti ricordano che anche la Corte dei Conti ha negato alla Regione la possibilità di finanziare alcune attività dell’Arpa attingendo al fondo sanitario nazionale, e contestano il ritardo con cui l’Agenzia avrebbe inviato le carte per determinare i reali costi da finanziare.
“La costante e pressante richiesta di questo Assessorato volta alla definizione di un sistema di quantificazione delle tariffe unitarie da applicare alle prestazioni da porre a carico del Fondo Sanitario Regionale – si legge ancora nella lettera – appare elemento prodromico e propedeutico per la iniziativa di costruzione di un affidabile sistema di contabilità analitica in quanto è improbabile poter determinare un giudizio di congruità e coerenza dei costi sostenuti per le attività correlate ai Livelli Essenziali di Assistenza senza un parametro e cioè la tariffa di riferimento”.
“Con l’assessorato alla Salute c’è un rapporto di collaborazione – afferma il direttore generale dell’Arpa Sicilia, Vincenzo Infantino, contattato dall’Italpress -. Noi abbiamo semplicemente fatto una valutazione rispetto alla modalità di rendicontazione delle nostre spese, che è stata strutturata in accordo alla direttiva della Presidenza della Regione, e la cifra che abbiamo rappresentata è necessaria che per essere efficaci ed efficienti. Capisco che è un momento particolare, gli equilibri economici della Regione vanno valutati ma è giusto rappresentare tutto quello che dobbiamo fare”.
“Siamo l’Agenzia con il minor numero di persone sulla regione più vasta d’Italia, con i problemi delle coste, con tre petrolchimici, con criticità importanti sul territorio – prosegue -. Essere presenti in queste attività di monitoraggio e controllo è difficile quando il personale dal punto di vista quantitativo è inadeguato, siamo 285 di ruolo, quando la pianta organica conta 957 unità di personale”.
“Il ministero ci ha fornito finanziamenti esterni che ci hanno permesso di completare il monitoraggio dei corpi idrici, consentendoci di evitare un’altra delle possibili infrazioni comunitarie e di fornire i dati sulla qualità dell’acqua”, sottolinea ancora Infantino.
Riguardo alle risorse dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente c’è un secondo fronte, aperto dal Movimento 5 Stelle con un’interrogazione all’Ars, presentata nelle scorse settimane dalla deputata regionale Roberta Schillaci. “Alcune spese a mio avviso non rientrano nella mission di Arpa – spiega l’esponente pentastellata all’Italpress -. E’ vero che bisogna divulgare gli stili di vita sani, il mangiare bene, ma secondo me si è esagerato con eventi che a mio avviso hanno molto poco a vedere con la mission di Arpa: parliamo di un presepe vivente o manifestazioni a sfondo musicale dove magari c’era uno stand di Arpa per divulgare l’attività dell’ente”. Secondo Roberta Schillaci “in una fase in cui abbiamo falde acquifere inquinate, non ci sono controlli severi e adeguati sulla filiera agroalimentare, viene un pò tradita la principale mission dell’Arpa che dovrebbe riguardare ricerca e monitoraggio, e non tanto la divulgazione, per la quale abbiamo già altri dipartimenti”.
Inoltre la deputata regionale segnala come “la relazione dei revisori per il 2023 e il 2024 parli di spese che sono state fatte fuori budget e senza adottare un monitoraggio adeguato dei costi e dei ricavi”. Infine, “per tutto il 2023 non sono stati pubblicati gli incarichi e le consulenze, e anche su questo secondo me occorre un approfondimento, perchè gli incarichi esterni possono essere dati solo se mancano le competenze interne – prosegue Roberta Schillaci -. A mio avviso alcune consulenze esterne si potevano evitare”.
“L’informazione ed educazione ambientale è un compito dell’Agenzia, siamo finanziati anche per questa attività”, replica Infantino, che sottolinea: “All’interrogazione del Movimento 5 Stelle abbiamo fornito tutti i chiarimenti per forma scritta. Ogni provvedimento di spesa è soggetto al controllo del collegio dei revisori e del Dipartimento Ambiente. Mai è stato sollevato un problema di questo genere, perchè svolgiamo un’attività che corrisponde alla nostra mission istituzionale”.

– Foto pagina Facebook Arpa Sicilia –

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Sea Beyond a New York, Enzo Barracco con Prada e Unesco per salvare mare

di Stefano Vaccara
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – In occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, nel negozio-teatro di Prada sulla Broadway a Manhattan, mercoledì un grande e appassionato pubblico ha fatto da cornice alla celebrazione del mare in difesa delle sue vite. il Gruppo Prada ha dedicato una serata del ciclo Prada Possible Conversations a Sea Beyond, il programma educativo lanciato nel 2019 dal Gruppo in collaborazione con la Commissione Oceanografica Intergovernativa (COI) dell’UNESCO per sensibilizzare sui temi della sostenibilità e della preservazione dell’oceano.
La serata ha visto dialogare il “Climate Artist” Enzo Barracco, (fotografo siciliano di Mazara del Vallo nominato agli Emmy che vive tra Londra e New York), con Francesca Santoro (Senior Program Officer UNESCO-IOC di base a Venezia), e Meghan Marrero (Responsabile del Comitato Blue School di NMEA, National Marine Educators Association, di base a New York).
A fare da sfondo all’importante dibattito è stata una selezione dei bellissimi scatti di Enzo Barracco letteralmente “immerso nell’oceano”, tratti dai suoi libri “The Noise of Ice: Antarctica” e “The Skin of Rock Galàpagos”.
Per il suo impegno a favore della preservazione dell’oceano Enzo Barracco è stato nominato SEA BEYONDer, ed è entrato così nel novero delle influenti personalità che supportano il Gruppo Prada e UNESCO-COI a diffondere il messaggio di SEA BEYOND.
Per riaffermare il suo impegno nei confronti della sensibilizzazione alla preservazione dell’oceano, il Gruppo Prada ha annunciato una donazione a favore di NMEA, organizzazione che lavora con l’obiettivo di aumentare la comprensione e la protezione degli ecosistemi marittimi e assicurarne la tutela, in linea con il progetto SEA BEYOND. Grazie a questi fondi, 16 scuole negli stati di New York, New Jersey e Connecticut diventeranno Blue School, istituti che includono l’ocean literacy nei propri programmi di studio e che offrono agli studenti attività volte a formare la prossima generazione di guardiani del mare. Al termine dell’esposizione fotografica, le foto saranno donate alle scuole, che a settembre inizieranno il proprio percorso per diventare Blue School.
La prossima tappa della collaborazione tra Enzo Barracco e SEA BEYOND sarà una seconda mostra fotografica, che si svolgerà nel mese di dicembre 2024 presso l’Epicentro Prada Aoyama a Tokyo. Durante l’evento, sostenuto dal progetto SEA BEYOND, Barracco presenterà anche il suo ultimo libro sulla biodiversità alle isole Hawaii.
Condotto in collaborazione con la Commissione Oceanografica Intergovernativa (COI) dell’UNESCO per sensibilizzare sui temi della sostenibilità e della preservazione dell’oceano, SEA BEYOND è un programma educativo sostenuto dal Gruppo Prada dal 2019. Il progetto ha contribuito in modo significativo al progresso dell’educazione all’oceano a livello globale attraverso numerose iniziative formative dedicate ai giovani. Fin dal suo debutto, e nel corso di tre edizioni, SEA BEYOND ha coinvolto oltre 35.000 studenti di scuole secondarie di tutto il mondo, diffondendo i principi di educazione all’oceano. Inoltre, nel 2021 ha dato avvio all'”Asilo della Laguna”, un programma di lezioni all’aperto per i bambini delle scuole materne di Venezia, con l’obiettivo di far conoscere loro più da vicino l’ecosistema lagunare. Da luglio 2023 l’1% dei proventi della collezione Prada Re-Nylon supporta SEA BEYOND, che ha ampliato le proprie aree di intervento supportando la disseminazione di progetti di ricerca scientifica e lo sviluppo di progetti umanitari, entrambi connessi alla tutela del mare.
Questi i progetti già implementati: la divulgazione della scoperta scientifica del corallo nere al largo delle isole Egadi a opera di Giovanni Chimienti, biologo marino e National Geographic Explorer; la partnership con Bibliothèques Sans Frontières volta a facilitare l’accesso all’educazione all’oceano a bambini e giovani cittadini in comunità vulnerabili attraverso la Ideas Box, una mediateca multimediale di oltre 100 metri quadrati fornita di connessione internet, tablet, computer e oltre 250 libri e giochi, nonchè centinaia di materiali formativi.
Prada Possible Conversations è un format di conversazioni che si svolgono presso gli Epicentri di Prada coinvolgendo figure internazionali provenienti dal mondo della cultura, della scienza e della moda. Ogni conversazione riflette la pluralità e il significato stratificato dell’universo di Prada. La serata del 22 maggio è stata l’occasione per discutere dell’importanza della preservazione dell’oceano e dell’ambiente, con l’obiettivo di ispirare il pubblico ad agire in questa direzione.
L’esposizione presso l’Epicentro di Prada di Broadway è stata progettata dallo studio di design 2×4 di New York, che da tempo collabora con il marchio. Le fotografie rimarranno esposte fino al 27 maggio 2024.

– Foto xo9/Italpress –

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A un italiano il premio Sostenibilità del Chelsea Flower Show

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LONDRA (REGNO UNITO) (ITALPRESS) – Il designer di giardini e paesaggista italiano Giulio Giorgi si aggiudica il primo premio assoluto per la sostenibilità ambientale con “The World Child Cancer Nurturing Garden”, il giardino da lui disegnato per il Chelsea Flower Show di Londra. Lo comunica il direttore dell’Istituto italiano di Cultura a Londra Francesco Bongarrà, che proprio nelle scorse settimane ha affidato in Istituto a Giorgi una importante conferenza sul tema del design e della sostenibilità dei giardini. Il Chelsea Flower show è la più grande ed importante esposizione floreale della Gran Bretagna. Tra le più antiche e frequentate al mondo (risale alla prima metà dell’Ottocento), è organizzata annualmente dalla Royal Horticultural Society (RHS) al Royal Hospital Chelsea ed è inserita tra le manifestazioni della stagione sociale, rappresentando anche un frequentatissimo ed ambitissimo evento per l’alta società londinese. Giorgio si è si è formato in Agraria ed ecologia in Italia, Francia e Norvegia e ha lavorato per diversi anni nella ricerca agricola biologica. Esercita la professione di landscape designer dal 2007.
“Abbiamo ritenuto che il World Child Cancer Nurturing Garden si distinguesse come un bellissimo esempio di fusione tra tecniche antiche e moderne, in cui Giulio ha utilizzato la stampa 3D. Il giardino è stato realizzato utilizzando prodotti fatti interamente di terra e legno e nella sua costruzione non sono stati usati strumenti elettrici, solo utensili manuali, quindi è un ottimo esempio di come possiamo progettare e costruire giardini in modo più sostenibile in futuro”, ha detto Malcolm Anderson, responsabile sostenibilità della RHS e giudice della manifestazione. “Complimenti a Giulio Giorgi, che a Londra si aggiudica un importantissimo riconoscimento in tema di sostenibilità ed innovazione, ambiti su cui l’Italia, anche grazie al suo lavoro, può vantare una preziosa leadership”, sostiene Francesco Bongarrà.

– Foto Francesco Bongarrà –

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