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Emilia Romagna rafforza la tutela di tartarughe marine e cetacei

BOLOGNA (ITALPRESS) – Veri e propri life guards, che operano attraverso quattro centri di primo soccorso, ognuno dei quali responsabile di un determinato tratto di costa emiliano-romagnola.
La Regione rafforza la tutela delle tartarughe marine e dei cetacei e amplia la rete dei soggetti pubblici e privati impegnati nell’attività di allerta e salvataggio: dal recupero in mare e sulle spiagge degli animali feriti o comunque in difficoltà, alla loro riabilitazione e liberazione in mare, fino alla ricerca (per quanto riguarda le tartarughe) di possibili nidi per favorirne la riproduzione.
E’ quanto prevede un protocollo di intesa approvato dalla Giunta Regionale per la conservazione di questi animali sempre più minacciati dall’attività umana, dalla presenza di plastica in mare, ma anche dai cambiamenti climatici.
“Con l’approvazione di questo Protocollo e le linee guida su cui stiamo lavorando vogliamo riconfermare l’impegno della Regione per la conservazione e la tutela del nostro ecosistema – spiega l’assessora Barbara Lori, a Montagna, Parchi, Forestazione e Programmazione territoriale e Paesaggistica – .Grazie al nostro personale, ma anche e soprattutto alle diverse realtà da anni impegnata in queste attività di salvaguardia e protezione delle tartarughe, abbiamo raggiunto traguardi importanti, ma l’obiettivo è non fermarsi. Il merito più grande di questo Protocollo condiviso è l’allargamento della platea di enti, istituzioni, associazioni in prima linea per il soccorso alle tartarughe che con misure sempre più concrete ed efficaci potranno contribuire alla salute del mare”.
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Ue, Sassoli “Servono misure immediate contro il cambiamento climatico”

BRUXELLES (ITALPRESS) – “Nel corso di questo mandato, il Parlamento europeo aveva delineato due priorità fondamentali. La prima, politica, consisteva nel rafforzare il ruolo di scrutinio e la partecipazione dei parlamenti degli stati membri dell’Unione per il Mediterraneo nell’importante dibattito relativo al cambiamento climatico e al drammatico impatto che questo sta avendo nella nostra regione. Il cambiamento climatico, per lungo tempo sottostimato e trascurato, è diventato ora il centro del dibattitto politico come dimostrato dalla eccezionale partecipazione alla recente conferenza sul clima di Glasgow, il cui risultato, per quanto apprezzabile, è stato a mio avviso inferiore alle aspettative”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, che ha aperto il 7° Vertice dei Presidenti dell’Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo (AP-UfM) nel quadro della 16a sessione plenaria dell’AP-UfM.
“L’Europa si è dotata di un’ambiziosa agenda verde, il cosiddetto Green Deal, che intende ridurre drasticamente le emissioni nocive e, dunque, il riscaldamento climatico e promuovere un’economia e uno stile di vita più sostenibile ed in linea con questi importanti obiettivi – ha proseguito -. Questo sforzo non può che venire dall’Europa nella sua integralità inclusi i paesi più lontani dal Mediterraneo. L’Europa è nata come un progetto comune basato sulla solidarietà e la condivisione di valori e di principi fondamentali. E il cambiamento climatico è appunto una sfida fondamentale a cui tutti sono chiamati a contribuire”.
“La portata della sfida di oggi è senza precedenti. La pandemia di COVID-19, ci sta dimostrando che in casi come questi le frontiere non contano più perchè nessuno è al riparo da questi fenomeni e la collaborazione tra paesi del Mediterraneo non è un lusso, non è un’opzione che possiamo decidere di non seguire, ma è invece una necessità impellente per tutti. Non è più giustificabile che l’uno o l’altro dei paesi mediterranei, siano essi della sponda nord o della sponda sud, siano lasciati soli a gestire queste sfide epocali. Tutto ciò non solo è moralmente inaccettabile ma è anche pericoloso e a lungo termine estremamente costoso – ha detto ancora Sassoli -. La dichiarazione congiunta che ci apprestiamo ad adottare oggi deve rappresentare la base di un percorso condiviso. Il messaggio che auspico possa partire dalla nostra Assemblea parlamentare, rivolto alle principali istituzioni europee, internazionali, ed ai governi dei partner dell’Unione del Mediterraneo, deve essere chiaro ed univoco: si concretizzi l’adozione di misure immediate ed efficaci di mitigazione dei cambiamenti climatici, e si stanzino le risorse finanziarie adeguate a questa colossale sfida”.
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Al via piattaforma Enea su qualità dell’aria in Italia

ROMA (ITALPRESS) – Si chiama “Air Quality Models Gateway” ed è la piattaforma online di Enea sulla qualità dell’aria in Italia.
E’ stata sviluppata dai laboratori “Inquinamento Atmosferico” e “Analisi e Protezione delle Infrastrutture Critiche” dell’Enea, con il supporto del ministero della Transizione Ecologica nell’ambito di un accordo di collaborazione con Ispra, Istituto Superiore di Sanità e Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr, per assicurare un’efficace attuazione della Direttiva NEC – National Emission Ceilings in materia di riduzione dell’emissioni nazionali di determinati inquinanti. Il portale permette di avere informazioni aggiornate in tempo reale e con previsione fino a tre giorni sulle concentrazioni in Italia di inquinanti dannosi per la salute, come PM10, PM2.5, Ozono (O3), biossido di azoto (NO2) e biossido di zolfo (SO2), generati da tutte le attività inquinanti (mobilità, riscaldamento, industria, agricoltura, ma anche emissioni naturali e sabbie sahariane).
“La piattaforma che abbiamo sviluppato rappresenta una novità in Italia. Per la prima volta tutti i cittadini potranno avere il quadro completo – passato, presente e futuro – della qualità dell’aria che respirano in tutto il Paese, mentre ricercatori e operatori di settore avranno a disposizione uno strumento efficace, aggiornato e di semplice consultazione per svolgere attività di ricerca e di pianificazione e controllo dell’inquinamento atmosferico”, spiegano Gaia Righini e Alberto Tofani, ricercatori Enea. In dettaglio, nella sezione “dati previsionali” il portale offre previsioni di qualità dell’aria a tre giorni, con la visualizzazione delle concentrazioni di inquinanti in termini di valori orari e medie giornaliere; questo permette di conoscere in anticipo le concentrazioni in atmosfera degli inquinanti monitorati, pericolosi per la salute. La sezione riprende l’impostazione della piattaforma web “European Air Quality”, sviluppata dal Copernicus Atmosphere Monitoring Service della Commissione europea. Le simulazioni sono condotte con il sistema modellistico previsionale di Enea ‘Forair-IT’ che produce previsioni meteorologiche e di qualità dell’aria su tutto il territorio nazionale, con una risoluzione spaziale orizzontale di 4 km per ogni ora dei successivi tre giorni, grazie al supercalcolatore Enea Cresco. La sezione “dati storici”, invece, contiene simulazioni di qualità dell’aria in Italia nei periodi 2003-2010 e 2015. “Il monitoraggio, la valutazione sistematica e le previsioni a breve termine della qualità dell’aria, così come la produzione di scenari a medio-lungo termine sugli effetti delle politiche di riduzione delle emissioni sono tutte azioni consolidate nel nostro Paese, ma necessitano di innovazione e di aggiornamenti continui. La nostra nuova piattaforma web va proprio in questa direzione, perchè permette di aumentare ulteriormente le conoscenze sull’inquinamento atmosferico in Italia e di avere strumenti modellistici sempre aggiornati”, conclude Antonio Piersanti, responsabile del Laboratorio Inquinamento Atmosferico.
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Figc e Parlamento Europeo contro il cambiamento climatico

ROMA (ITALPRESS) – La Federazione italiana Giuoco Calcio (FIGC) e l’Ufficio in Italia del Parlamento europeo uniscono gli sforzi per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di fare passi avanti concreti nell’arginare i problemi relativi al cambiamento climatico. Le due realtà, già da tempo, hanno messo in campo importanti iniziative a carattere ambientale e azioni concrete con il coinvolgimento di testimonial, ricercatori e attivisti di livello internazionale. Oggi la campagna del Parlamento europeo in Italia “Voglio un pianeta così”, che illustra il progetto ‘LifeTACKLE’ di cui la FIGC è partner, compie un ulteriore passo in avanti attraverso la diffusione di un video che ha come obiettivo quello di informare un pubblico sempre più vasto.
“L’Unione europea si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e di azzerarle entro il 2050”, ha spiegato Valeria Fiore, community manager dell’Ufficio in Italia del Parlamento europeo e coordinatrice della campagna “Voglio Un Pianeta Così”.
“I pacchetti legislativi conosciuti come Green Deal e ‘Fit for 55’ sono fondamentali se vogliamo fermare un orologio che corre veloce, ma altrettanto fondamentali sono le piccole grandi storie di testimonial e attivisti che raccontiamo con la nostra iniziativa e che, ogni giorno, dimostrano come ci si può impegnare concretamente per dare un contributo a questa battaglia fondamentale per il futuro di tutti noi”, ha aggiunto Valeria Fiore.
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Carabinieri, calendario Cites 2022 a difesa delle specie protette

ROMA (ITALPRESS) – Promuovere un rapporto consapevole con la natura e l’uso sostenibile delle risorse naturali. E’ questo da sempre l’obiettivo del calendario Cites dell’Arma dei Carabinieri. Dodici mesi contraddistinti da immagini di alta qualità e dal forte potere attrattivo, ritraenti alcune specie simbolo del dramma della minaccia di estinzione delle specie. Il calendario è stato presentato, al Rettorato de La Sapienza. “La Cites attualmente coinvolge 183 paesi con lo scopo di regolamentare il commercio delle specie protette con l’obiettivo di combattere lo sfruttamento commerciale, che rappresenta la prima causa di estinzione, con un indotto stimato 23 miliardi dollari l’anno” ha detto la Rettrice, Antonella Polimeni “siamo lieti, come ateneo, di ospitare questo evento che testimonia la collaborazione tra la Sapienza e l’Arma dei Carabinieri. La realizzazione di questo calendario ha visto il coinvolgimento di alcuni docenti del nostro dipartimento per evidenziare il valore di 12 specie di flora e fauna, calendario che sarà diffuso in tutte le scuole. Questa 14 esima edizione rappresenta una best practicie di assoluta rilevanza. Un focus sulle specie in via di estinzione”.
Il comandante delle Unità forestali ambientali e agroalimentari dei Carabinieri, Antonio Pietro Marzo ha spiegato che si tratta di “un progetto nuovo sia come veste grafica, sia come contenuti, uno strumento utile per diffondere un messaggio importante. Ci siamo basati sul principio che il calendario possa essere un veicolo di educazione ambientale che deve arrivare ai giovani, agli studenti, la natura deve diventare oggetto dell’etica. Il tema ambientale e della difesa della natura è molto attuale, noi ci sentiamo un pò portatori di questo messaggio”. Le foto sono arricchite a da “pillole” sul grado e la natura della minaccia in natura, su alcune curiosità e sull’azione del servizio Cites dell’Arma. Il tema centrale dell’edizione 2022 riguarda la valenza che alcune specie animali e vegetali protette hanno sul patrimonio culturale dell’ uomo, sotto l’aspetto storico, simbolico e antropologico. Una loro eventuale estinzione determinerebbe, oltre ad una perdita incalcolabile in termini di biodiversità, anche un ulteriore grave impoverimento di natura culturale.
Il calendario è stato realizzato grazie alla collaborazione del dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza-Università di Roma. I docenti hanno elaborato spunti storiografici, culturali ed antropologici che aiutano a capire l’importanza della presenza di animali e piante nella vita dell’uomo. Il calendario Cites è stato realizzato per la prima volta nel 2008 e le tavole illustrate raccontano le molteplici attività che le unità specializzate dell’Arma dei Carabinieri svolgono in attuazione della Convenzione di Washington.
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Pnrr, al via investimento da 330 milioni sulla forestazione

ROMA (ITALPRESS) – Realizzazione di boschi nelle aree vaste delle 14 città metropolitane: con la firma del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani prende definitivamente il via l’investimento M2C4-3.1 del Pnrr “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano”, che prevede appunto un piano di forestazione.
Per l’investimento sono previste risorse pari a 330 milioni di euro ed è inserito nella Missione 2 – Componente 4, Linea di intervento 3 “Salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine”.
E’ stato così raggiunto il primo traguardo (milestone) dell’investimento, la cui scadenza era fissata al 31 dicembre.
Saranno messi a dimora 6,6 milioni di alberi su una superficie di 6.600 ettari, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini: polmoni verdi nelle aree urbane che consentiranno quindi di avere alleati nella lotta contro l’inquinamento atmosferico, l’impatto dei cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità.
Si consolideranno e si rafforzeranno così in modo sostanziale le attività di forestazione urbana finanziate dal MiTE per gli anni 2020-2021 con la legge 12 dicembre 2019, n. 141 (la cosiddetta legge clima), che le Città metropolitane stanno portando avanti.
Il Piano di forestazione fissa obiettivi specifici:
– preservare e valorizzare la biodiversità diffusa in linea con la strategia europea per la biodiversità;
– contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico nelle aree metropolitane;
– contribuire alla riduzione del numero delle procedure di infrazione in materia di qualità dell’aria;
– recuperare i paesaggi antropici e migliorare le aree protette presenti nelle immediate vicinanze delle aree metropolitane;
– arginare il consumo di suolo e ripristinare i suoli utili.
Il prossimo step è raggiungere il primo target operativo che prevede per il 31 dicembre 2022 la messa a dimora di 1.650.000 alberi, un obiettivo indubbiamente ambizioso che vedrà il massimo impegno del Ministero con il supporto di ISPRA, dell’Arma dei Carabinieri – Comando unità forestali ambientali e agroalimentari (CUFA), dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e del Centro Interuniversitario di Ricerca “Biodiversità, Servizi Ecosistemici e Sostenibilità” (CIRBISES).
Ruolo da protagoniste per le Città Metropolitane, soggetti attuatori dell’Investimento e che per partecipare dovranno rispondere a un avviso per manifestazione d’interesse di prossima pubblicazione. I progetti che le città Metropolitane presenteranno alla valutazione del MiTE dovranno seguire le indicazioni, i criteri e i requisiti previsti dal “Piano di forestazione” che costituisce il quadro di riferimento tecnico-scientifico a livello nazionale.
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Strategia per l’economia circolare, conclusa la consultazione pubblica

ROMA (ITALPRESS) – Si è conclusa il 30 novembre la consultazione pubblica sulle linee programmatiche per la definizione della nuova “Strategia nazionale per l’economia circolare”, avviata dal ministero della Transizione ecologica il 30 settembre scorso.
La consultazione ha visto un’ampia partecipazione di privati, università, aziende (nazionali e multinazionali) e associazioni di categoria, che hanno inviato complessivamente novantadue contributi suddivisi tra osservazioni generali, commenti puntuali sulle singole parti della Strategia e proposte operative. Una partecipazione che ha confermato l’importanza che la tematica riveste, non solo a livello dei decisori “politici” ma anche delle imprese, responsabili dell’attuazione delle politiche di transizione ecologica, e dei singoli cittadini, i destinatari finali.
Le proposte e le considerazioni saranno oggetto di valutazione da parte del MiTe che ha tempo fino al 30 aprile prossimo per predisporre il documento conclusivo, tenendo conto dei contributi pervenuti. Entro il 30 giugno 2022 verrà pubblicato il decreto ministeriale per l’adozione della Strategia nazionale per l’economia circolare, che costituisce uno degli obiettivi delle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la transizione ecologica.
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Fastweb per un futuro più green di Bari, 3.000 alberi piantati in 3 anni

BARI (ITALPRESS) – Per dare un contributo alla rigenerazione ambientale del territorio di Bari, Fastweb ha inaugurato oggi l’intervento di forestazione che porterà nei prossimi tre anni alla messa a dimora di un totale di 3.000 giovani alberi sul territorio comunale. Con il supporto dei dipendenti di Fastweb, sabato 4 dicembre inizieranno le attività per la messa a dimora dei primi mille alberi di diverse specie forestali, tra cui roverella, orniello, ginestra, lentisco e fillirea nel Parco Urbano ASI, nei pressi dell’area industriale di Bari-Modugno. Il progetto è stato presentato oggi in conferenza stampa alla presenza di Antonio Decaro, sindaco di Bari, di Pietro Petruzzelli, assessore comunale all’Ambiente e allo Sport, di Paolo Pate, presidente del Consorzio ASI, di Nicola Bonasia, sindaco di Modugno, di Anna Lo Iacono, Senior Manager of Sustainability di Fastweb, di Daniela Salzedo, direttrice di Legambiente Puglia e di Maria Assunta Vitelli, referente Area Sostenibilità di AzzeroCO 2.
L’iniziativa rientra in Mosaico Verde, la campagna nazionale per la riqualificazione di aree urbane ed extraurbane e la tutela dei boschi esistenti ideata e promossa da AzzeroCO 2 e Legambiente, alla quale Fastweb ha aderito impegnandosi concretamente per la messa a dimora di 9.000 alberi in zone verdi del territorio nazionale – nelle città di Roma, Milano e Bari – che necessitano di una riqualificazione, con l’obiettivo di migliorare non solo la qualità dell’aria ma anche la qualità della vita degli abitanti delle aree interessate.
L’intervento interessa un’area di oltre 10.000 mq del Parco Urbano ASI, situato nel territorio di Modugno dell’area metropolitana di Bari, una vasta area pianeggiante caratterizzata dal tipico paesaggio agrario pugliese situata in un contesto parzialmente rurale ma dalla notevole densità industriale e quindi soggetto a inquinamento.
L’intervento consentirà di creare dei veri e propri “boschetti anti-smog” che permetteranno di mitigare gli effetti negativi delle emissioni inquinanti e delle isole di calore, donando, allo stesso tempo, un apporto positivo al verde urbano fruibile dai cittadini.
La giornata iniziale del progetto di forestazione si svolgerà sabato, con il contributo volontario di dipendenti di Fastweb e delle loro famiglie che – con il supporto organizzativo del Consorzio ASI e di Legambiente – potranno partecipare attivamente alla messa a dimora degli alberi. Una testimonianza dell’impegno di Fastweb nel coinvolgimento e sensibilizzazione della popolazione aziendale sui temi della riqualificazione urbana, della tutela della biodiversità e del benessere della comunità.
Gli interventi di forestazione che verranno realizzati rientrano nel più ampio panorama degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, portati avanti da Fastweb nell’ambito di un’ambiziosa strategia di sostenibilità ambientale attraverso un percorso di azioni volte alla riduzione delle emissioni di CO 2 , sia di quelle dirette che di quelle legate all’erogazione dei servizi ai clienti, e che vedrà la società diventare completamente Net Zero Carbon entro il 2030.
“Siamo contenti e orgogliosi che Fastweb abbia scelto Bari come unica città del sud dove sviluppare questo intervento, che si inserisce e si integra perfettamente nella programmazione sul greening urbano già avviata da tempo dall’amministrazione comunale – ha commentato il sindaco Decaro -. Ogni volta che si pianta un albero si restituisce al territorio una piccola parte di quello che in qualche modo si è preso, ed è con questo spirito che stiamo cercando di restituire alla nostra città tanti piccoli pezzi di quello che in decenni di sviluppo le abbiamo preso. Sappiamo di avere un debito importante con il pianeta e con le nostre città sul fronte del risarcimento ambientale, e crediamo che iniziative come questa possano essere uno stimolo positivo per tutte le altre aziende locali e nazionali che proprio nell’area industriale di Bari hanno la loro sede e la loro comunità di riferimento”.
“Ogni albero, nel suo ciclo di vita, assorbe circa 700 kg di anidride carbonica – ha evidenziato l’assessore Petruzzelli -. Pertanto, è di tutta evidenza la portata di questo intervento di forestazione urbana che stiamo realizzando alle porte della città e il cui beneficio ricadrà sull’intero territorio cittadino. Per questo ringrazio il consorzio Asi e il suo presidente per aver accolto con entusiasmo questa straordinaria iniziativa e aver dato da subito la propria disponibilità. Il parco urbano alle porte della città potrà così diventare un luogo attrattivo non solo per i baresi ma anche per i residenti dei Comuni limitrofi. Ma ad azioni come queste devono seguirne altre individuali tese alla riduzione dei consumi e alla tutela dell’ambiente. Solo così riusciremo a vincere la più grande delle sfide che ci attendono d’ora in poi”.
“Il Consorzio A.S.I. di Bari aderisce con entusiasmo al progetto ‘Mosaico Verdè e ringrazia AzzeroCO 2 , Legambiente e Fastweb per aver contribuito ad arricchire con ben 1.000 alberi un Parco Urbano che rappresenta una nuova sfida per l’intera Area di Sviluppo Industriale di Bari. – ha dichiarato Paolo Pate, Presidente del Consorzio A.S.I. di Bari – Una sfida che deve vedere tutte le istituzioni, A.S.I. compresa, in prima linea per uno sviluppo industriale sostenibile, attento agli aspetti ambientali e sociali, che possa consentire una ‘riumanizzazionè dell’Area Industriale e che possa creare sempre più spazi fruibili per i cittadini dell’intera Area Metropolitana di Bari. Questa iniziativa ci consentirà di avviare un percorso che vedrà il nostro Parco Urbano come un grande polmone verde, simbolo del rilancio di politiche ‘Green’ da conciliare con uno sviluppo industriale in forte crescita, che deve necessariamente guardare al modello APPEA (Area Produttiva Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzata). Una sfida che vedrà uniti operatori pubblici e privati, enti, associazioni e le stesse aziende che costituiscono il motore della nostra economia”.
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