ROMA (ITALPRESS) – “Confindustria ha sempre sostenuto il tema europeo anche quando avevamo governi fortemente antieuropeisti”. Lo ha dichiarato Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, durante l’evento “Le scelte di Bruxelles e quelle dell’industria” organizzato da Bergamo Città impresa nell’ambito del Festival dei territori industriali. “Alcuni aspetti – aggiunge – però sono importanti: forse siamo fuori da una crisi importante, ma se guardiamo i numeri è stata l’industria manifatturiera a portare fuori l’Italia da questa crisi. Dobbiamo iniziare un percorso che però non mi sembra così aperto da parte del commissario Timmermans. Il tema della transizione ecologica è ineludibile e non è in discussione, ma come ci arriviamo? Non è pensabile che l’Europa si ponga obiettivi ambiziosi, li riveda e poi l’Italia si trovi spiazzata”.
“Cosa facciamo? – prosegue – Buttiamo quegli investimenti sul clima? Certe transizioni non possono non avvenire in una governance mondiale e devono avere obiettivi ambiziosi ma non velleitari. E terzo: come accompagniamo queste transizioni? Hanno un costo economico, ma anche sociale e lo dobbiamo dire. Alcune finestre si chiuderanno. Si devono fare riflessioni serie perché l’UE è fatta di 27 paesi e l’industri italiana non è quella di Malta. Oggi il problema è l’industri europea, non più quella italiana o francese”.
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Bonomi “Per la transizione ecologica serve una governance mondiale”
Cop26, Marevivo “Il mare non è stato invitato, occasione persa”
ROMA (ITALPRESS) – Il mare, vero protagonista dei cambiamenti climatici globali, non è stato invitato alla Cop 26 mentre, al tavolo in cui erano riunite la Nazioni del mondo, si discuteva e si prendevano accordi per mitigare e affrontare gli enormi problemi che coinvolgono l’intera umanità pena la scomparsa della nostra specie dal Pianeta Terra. Lo denuncia Marevivo attraverso una nota in cui ricorda che il mare ricopre il 71% della superficie, produce oltre il 50% dell’ossigeno un respiro su due lo dobbiamo all’ecosistema marino, assorbe il 30% della CO2 e l’80% del calore generato dall’uomo negli ultimi 200 anni, ma non c’è minuto che non sia sotto attacco in ogni angolo della Terra: inquinamento e over fishing stanno distruggendo un equilibrio straordinario formatosi in milioni di anni tra esseri animali e vegetali, grandissimi come le balene e minuscoli come il prezioso plancton.
“Stiamo perdendo la nostra casa, la nostra madre, la nostra fonte di ossigeno e vita, ma anche di infinita bellezza e meraviglia”, si legge. Quelli che stiamo vivendo sono anni cruciali per la salute del nostro Pianeta, ma il ruolo degli Oceani, che costituiscono circa il 95% del suo spazio vitale, continua ad essere sottostimato. Fenomeni come l’aumento del 30% dell’acidità in pochi anni, la diminuzione del 20% delle barriere coralline, l’aumento della temperatura, la perdita di biodiversità, sono nemici mortali da fronteggiare subito ed è responsabilità comune di tutti gli Stati adottare provvedimenti per dare al mare un futuro sano, resiliente e sostenibile. Storicamente, continua l’associazione, le misure di azione per il clima e gli sforzi per la conservazione degli ecosistemi marini sono stati considerati separatamente, ma adesso sappiamo con assoluta certezza che non è possibile salvare l’oceano senza intervenire sul cambiamento climatico e non possiamo affrontare la crisi climatica senza considerare gli oceani.
“La scienza ci dice che siamo ancora in tempo, ma a Glasgow questo tema, di fondamentale importanza per la gestione della crisi climatica, è stato il grande assente”, spiega Marevivo, evidenziando come durante i lavori la questione è stata affrontata solo a livello di innalzamento del suo livello e mai in funzione di provvedimenti o azioni di tutela comuni, facendo della Cop26 un’occasione mancata per dare il giusto riconoscimento al legame tra oceani e crisi climatica.
“Abbiamo perso un’occasione importante – dice Rosalba Giugni presidente di Marevivo -. Stiamo assistendo ad un degrado esponenziale ai danni della vita del mare e dei suoi ecosistemi e non c’è più tempo. Occorrono provvedimenti immediati e concreti”.
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Enel X e Coop, un nuovo impulso per la mobilità elettrica in Lombardia
MILANO (ITALPRESS) – Enel X e Coop danno un nuovo impulso alla diffusione della mobilità elettrica in Lombardia, firmando un accordo che darà un boost al piano di espansione locale volto a garantire una rete di ricarica per veicoli elettrici efficiente e capillare. La partnership si basa su valori condivisi di innovazione, sostenibilità e circolarità: in quest’ottica l’uso di energia pulita e la diffusione della mobilità elettrica sono un punto di partenza da cui guardare insieme al futuro. Grazie all’accordo con Coop, sarà proprio la Lombardia ad essere una delle protagoniste della trasformazione verso una mobilità sostenibile a zero emissioni.
Già nel mese di ottobre sono stati avviati i cantieri che permetteranno l’attivazione di 41 siti Coop in tutta la regione di cui ben 19 con stazioni HPC Ultrafast (150/300 kw), l’ultima risposta tecnologica in termini di esperienza di ricarica che, all’interno delle aree di sosta aperte al pubblico (presso i punti di vendita a marchio Coop), permetterà l’ottimizzazione dei tempi di rifornimento delle vetture elettriche.
“Siamo orgogliosi della collaborazione con Coop, una realtà all’avanguardia e da sempre attenta alle esigenze del territorio in cui opera – ha dichiarato Federico Caleno, responsabile e-Mobility Enel X Italia -. L’accordo siglato è un passo importante nel percorso di sostegno e sviluppo della mobilità elettrica: il futuro dei trasporti è green”.
“Coop da sempre è attenta alla qualità dei prodotti e al loro impatto, per il miglioramento delle condizioni ambientali del territorio. Per noi quindi è stato naturale pensare ad un accordo con Enel X quale partner di assoluta garanzia e importanza, che consentirà ai nostri Soci e Clienti di trovare nei nostri Punti di Vendita, un servizio di ricarica elettrica davvero all’avanguardia”, ha affermato Daniele Ferrè, presidente del Consiglio di amministrazione di Coop Lombardia.
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Nuovo bando per lo sviluppo sostenibile in Emilia Romagna
BOLOGNA (ITALPRESS) – Per sostenere la ripartenza servono azioni strategiche, che definiscano alcune priorità. Tra queste, l’economia circolare e la simbiosi industriale, la logistica, la mobilità sostenibile delle merci e l’innovazione sociale nei servizi alle comunità.
Sono questi gli obiettivi di un bando regionale, approvato dalla Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta, che stanzia, per il biennio 2022-2023, 400 mila euro per sostenere progetti di sviluppo sostenibile, coerenti con il Patto per il Lavoro e il Clima, promossi da Camere di commercio, Province, Città metropolitana di Bologna, Comuni e Unioni di comuni dell’Emilia-Romagna. “Continuiamo a sostenere gli enti territoriali interessati a realizzare laboratori per l’innovazione e la sostenibilità delle imprese-ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla- Vogliamo così favorire interventi a supporto delle imprese che intendono qualificarsi e impegnarsi su progetti capaci di integrare gli Obbiettivi dell’Agenda Onu 2030 nelle proprie strategie, contribuendo così a quel programma di rilancio e sviluppo dell’economia regionale che abbiamo condiviso nel Patto per il Lavoro e il Clima”.
Il provvedimento adottato dalla Giunta punta a far sì che si creino le condizioni affinchè Enti territoriali, imprese e sistema dell’innovazione e della ricerca possano lavorare insieme producendo impatti positivi sul sistema economico e sul territorio.
Questo, nelle intenzioni della Regione, rappresenta una opportunità per sviluppare studi e progetti pilota che potrebbero contribuire alla soluzione di alcune situazioni problematiche individuate a livello locale anche all’interno di alcuni distretti produttivi, come quelli della moda, del packaging e delle ceramiche.
Ci sarà tempo per presentare i progetti dal 1° dicembre 2021 al 20 gennaio 2022. I progetti riceveranno un contributo che potrà coprire fino al 100% della spesa ritenuta ammissibile, nella misura massima di 40mila euro per ogni annualità.
Per rafforzare l’integrazione tra i vari soggetti presenti sul territorio i progetti candidabili dovranno prevedere la collaborazione di partner tecnici, quali le Associazioni dei Clust-ER dell’Emilia-Romagna e i centri di innovazione della Rete Alta Tecnologia.
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Rifiuti, in Veneto due nuovi bandi con 2 mln a disposizione
VENEZIA (ITALPRESS) – Su proposta dell’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, la Giunta regionale del Veneto ha approvato oggi due nuovi bandi in materia ambientale rivolti alle amministrazioni comunali.
Il primo prevede l’assegnazione di contributi a sostegno di interventi di rimozione e smaltimento di rifiuti; il secondo è dedicato ad azioni di adeguamento e manutenzione straordinaria di centri di raccolta di rifiuti urbani.
“Con il primo bando, rivolto sia ad aree di proprietà del Comune sia ad aree private dove l’ente territorialmente competente intervenga in sostituzione e in danno del soggetto obbligato inadempiente – dettaglia Bottacin – mettiamo a disposizione dei comuni 1.290.000 euro. Il contributo potrà essere chiesto per lo smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi e garantiremo la copertura del 100% della spesa su interventi che prevedano una spesa minima di 5mila euro e comunque che non superi 100mila euro”. “In relazione al bando per l’adeguamento e manutenzione straordinaria di centri di raccolta di rifiuti urbani- specifica l’assessore – per il quale abbiamo impegnato 1.050.000 euro, il contributo che potrà essere assegnato ai Comuni sarà a copertura del 50% dei costi dell’intervento, con una spesa minima di 20mila euro e fino a 80mila euro per singolo intervento”.
Per entrambi i bandi il termine di presentazione delle domande è il 30 novembre 2021.
“Ancora una volta dimostriamo la nostra vicinanza alle amministrazioni comunali – conclude Bottacin – destinando loro risorse importanti per la tutela dell’ambiente e confermando che la questione ambientale e tutto ciò che ruota attorno alla transizione ecologica rappresenta per noi certamente una priorità”.
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Il Tevere tra natura e storia, al via progetto Marevivo per le scuole
ROMA (ITALPRESS) – Riscoprire il Tevere come icona culturale, storica e naturale. Acquisire una maggiore conoscenza dello stato ecologico del fiume e della sua biodiversità. Comprendere le principali criticità che interessano il fiume sacro di Roma, e in che modo, attraverso il Contratto di fiume, si sta cercando di intervenire per tutelarlo. Sono queste alcune delle attività che vedranno protagonisti gli studenti delle classi 1^ e 2^ della Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “Saxa Rubra – via Baccano” di Roma, grazie a “Il Sentiero d’acqua del Martin Pescatore”, il nuovo progetto di educazione ambientale di Marevivo Onlus realizzato con il contributo della Regione Lazio, di LAZIOcrea S.p.a. e dell’Ufficio di Scopo Piccoli Comuni e Contratti di Fiume che mira a promuovere una maggiore partecipazione dei ragazzi nella valorizzazione del Tevere come luogo di scoperta, divertimento e ricchezza naturale.
Guidati dagli operatori di Marevivo e accompagnati dai loro docenti, gli studenti potranno conoscere la straordinaria fusione di valori storici, artistici e naturalistici che caratterizzano il fiume della Capitale, attraverso un percorso alla scoperta del Tevere che ha inizio con una gita in battello, da isola Tiberina a Ponte Risorgimento e ritorno. E tra natura e storia, nel corso dell’uscita didattica, si andrà alla ricerca del martin pescatore, che ancora vive in alcuni tratti cittadini del fiume. Un uccello straordinario per bellezza e comportamento; un uccello territoriale che “pattuglia” e difende strenuamente la sua area di alimentazione in maniera vivace e combattiva, allontanando e disperdendo minacce, disturbi o intrusi. Per queste ragioni, se ne è voluto fare il simbolo dell’atteggiamento protettivo e battagliero che i ragazzi sono chiamati ad assumere per difendere il fiume di Roma, il loro fiume.
Gli spunti offerti dall’uscita didattica, saranno approfonditi con laboratori in classe durante i quali gli studenti, con operatori e docenti, avranno modo di elaborare quanto appreso anche grazie al materiale preparato ad hoc da un team di esperti dell’associazione. Il programma si concluderà con una giornata finale in occasione della quale verrà consegnato a ogni studente l’attestato di “Guida del Sentiero d’Acqua del Martin Pescatore”.
“Conoscere il proprio territorio, l’importanza dei fiumi e della risorsa acqua in generale è importante per capire come orientarsi nella transizione ecologica in questo passaggio epocale che ha nella scuola e nei giovani il motore principale – ha dichiarato Carmen di Penta, direttore generale di Marevivo. Scoprire la natura in città e imparare ad adottare comportamenti sostenibili è un primo passo per approfondire la conoscenza e valorizzare l’ecosistema fluviale e il suo rapporto strettissimo con il mare per il quale può essere una minaccia se non adeguatamente tutelato e protetto”.
L’I.C. “Saxa Rubra – via Baccano” – è il primo firmatario dell’accordo di rete denominato Scuole Plastic Free per un Futuro Sostenibile (SPFFS) che vede fra i promotori Marevivo Onlus. L’accordo è aperto a tutte le scuole che intendono intraprendere un percorso virtuoso e partecipato volto a promuovere la tutela dell’ambiente e del mare tra studenti e insegnanti.
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Cobat, Morandi “L’economia circolare fa bene all’ambiente e al lavoro”
ROMA (ITALPRESS) – “Il bello dell’economia circolare è che consente di creare nuovi posti di lavoro, nuovi processi produttivi perchè fino a ieri la lavorazione di questi prodotti a fine vita non si faceva e ora per farla bisogna inventare un nuovo modo. Inoltre, viene anche impiegata la ricerca che deve individuare i nuovi sistemi. Anche prodotti molto complessi vengono presi, riciclati e mandati a nuova vita in forma di materie prime”. Lo ha detto Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress.
Morandi ha ripercorso brevemente la storia di Cobat, nato come Consorzio obbligatorio per le batterie al piombo esauste e i rifiuti piombosi, che “ha lavorato per diversi anni esclusivamente nel settore della raccolta e del riciclo delle batterie al piombo” mentre “poi con la liberalizzazione del mercato e con una maggiore coscienza ambientale – ha spiegato – si è dedicato alle stesse attività per una famiglia di prodotti diversi, come RAEE, pannelli fotovoltaici, pneumatici”.
“Abbiamo sempre guardato al futuro dei mercati – ha spiegato – in modo tale da poter garantire alle aziende la risoluzione del loro problema. Quattro o cinque anni fa, quando si cominciava appena a intravedere che le batterie a litio per le auto elettriche sarebbero diventate numerosissime sui mercati, abbiamo incaricato il Consiglio nazionale delle ricerche e il Politecnico di Milano di studiare un sistema che consentisse il recupero di tutti i componenti di questa batteria, in particolare cobalto e litio. Cobalto perchè costa tanto e litio perchè non c’è nessun processo al mondo capace di recuperarlo. Abbiamo messo a punto questo sistema e stiamo installando le prime strutture per avviare un impianto pilota. In Italia, quindi, esiste la possibilità di riciclare completamente le batterie a litio delle auto elettriche”.
Morandi ha espresso soddisfazione per il ruolo riconosciuto a Cobat, a cui “è stata assegnata la Carta d’oro della Terra” alcuni anni fa, ha ricordato, menzionando anche la partecipazione alla “presentazione del libro Ecomafia da parte di Legambiente”. “Diversa a volte – ha aggiunto – è l’interlocuzione con il mondo politico che spesso tende a sottovalutare l’importanza del colloquio con chi fa, non solo con chi pensa e immagina cosa si deve fare. A volte a noi piacerebbe essere più ascoltati”.
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Giovannini “Legge per la rigenerazione urbana entro inizio 2022”
MILANO (ITALPRESS) – “La rigenerazione urbana è un dovere per tutti i paesi e anche l’Italia. Proprio ieri un nuovo testo di legge per la rigenerazione urbana è stato presentato dai senatori per discuterne e spero possa essere approvato per la fine dell’anno/inizio 2022. Come ministero abbiamo posto molta attenzione su questo tema”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, intervenendo al lancio del Sustainable Urban Regeneration Lab dell’Università Bocconi, realizzato in collaborazione con Hines, Prelios, Milanosesto e Intesa Sanpaolo.
“Il fatto che abbiamo ora un chiaro mandato ora di occuparci delle politiche urbane – ha aggiunto – aumenta la nostra attenzione a questo tema in una prospettiva naturalmente sostenibile. Inoltre, la commissione interministeriale di politiche urbane, che era stata istituita nel 2012, è stata ristabilita: l’intenzione del governo è di rilanciare il ruolo di questa commissione interministeriale per uno sviluppo sostenibile negli anni. E’ strano che questo paese non avesse finora una politica nazionale per le aree urbane. Il primo mandato di questa commissione sarà di sviluppare una agenda sostenibile urbana per incontrare gli ambiziosi ma necessari target di decarbonizzazione ma anche per coordinare le attività a livello nazionale, regionale e locale per cambiare radicalmente il lavoro nelle nostre città”, ha concluso.
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