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Electrolux, a Susegana la prima stazione di ricarica veloce per e-truck

TREVISO (ITALPRESS) – Electrolux Group ha scelto il sito produttivo di Susegana (TV) per l’installazione della prima stazione di ricarica veloce per e-truck all’interno di uno dei suoi stabilimenti nel mondo.
“Electrolux Group è riconosciuta come leader nella sostenibilità nel proprio settore grazie a piani d’azione concreti. Siamo stati una delle prime 100 aziende al mondo a fissare un obiettivo climatico basato su dati scientifici, che abbiamo raggiunto nel 2023 con tre anni di anticipo. Recentemente, abbiamo fatto un ulteriore passo avanti impegnandoci a ridurre le emissioni dirette e indirette delle nostre attività industriali dell’85% e le emissioni derivanti dall’utilizzo dei nostri prodotti, materiali, trasporto di prodotti e viaggi di lavoro del 42% tra il 2021 e il 2030”, spiega Alessandro Danti, Operations Sustainability Director BA Europe & APAC.
“La stazione di ricarica veloce per e-truck appena inaugurata a Susegana si inserisce perfettamente in questo quadro in quanto, quando parliamo di trasporti, l’elettrificazione dei veicoli è un driver importante per il raggiungimento dei nostri obiettivi di sostenibilità”.
La stazione di ricarica veloce, realizzata in partnership con Scania, ad oggi viene utilizzata da un e-truck che, diverse volte al giorno, viaggia tra il sito e un fornitore di componenti, percorrendo quotidianamente centinaia di km.
“Grazie a questa nuova stazione, stimiamo di raggiugere un risparmio annuo iniziale di circa 55 tonnellate di CO2, che potrà aumentare con l’inserimento di nuovi e-truck”, aggiunge Luisa Cinel, Safety & Sustainability manager Operations BA EA.
L’installazione di stazioni di ricarica all’interno dei propri siti permette ad Electrolux Group di utilizzare elettricità 100% proveniente da fonti rinnovabili e di offrire ai trasportatori ricariche veloci e l’azzeramento dei tempi di ricerca delle colonnine.
Il sito di Susegana è stato scelto come progetto pilota in quanto offre la possibilità di estendere l’utilizzo dei mezzi elettrici ad altri flussi, grazie ad alcune peculiarità come, ad esempio, la centralità rispetto a fornitori locali di componenti, la vicinanza agli hub del trasporto intermodale, il rifornimento del magazzino di distribuzione in Italia o le consegne direttamente ai clienti.
La stazione di ricarica è dotata di due postazioni che hanno una potenza di ricarica che va da 240 a 300 kW, con la possibilità di prevedere un upgrade a 4 postazioni e a 320 kW, con picchi fino a 400 kW. E’ ideale per tutti gli e-truck di ultima generazione. La capacità della colonnina permette di ricaricare un e-truck da 40 tonnellate in soli 90 minuti.
-foto ufficio stampa Electrolux Italia Spa-
(ITALPRESS).

Rifiuti, Assoambiente “No interventi demolitivi sulla disciplina Arera”

ROMA (ITALPRESS) – “Eventuali interventi demolitivi tout court sulla disciplina ARERA sono poco funzionali all’interesse delle imprese essendo più adeguati interventi nel merito sulle regole del gioco e percorsi condivisi: l’urgenza più ampia anche per il mondo dei rifiuti urbani è quella di avere regole certe a garanzia di trasparenza e tutela della competitività nella “messa a terra” delle regole. E’ necessario ricondurre la disciplina complessiva a dimensioni ragionevoli e restituire organicità, semplicità e chiarezza ad un quadro giuridico frastagliato ed in continuo mutamento oltre che individuare strumenti, quali linee giuda operative, per aiutare gli operatori e i soggetti pubblici nel complesso percorso di recepimento della disciplina ARERA”. E’ quanto evidenzia Chicco Testa, presidente di Assoambiente, in una lettera al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, in relazione agli emendamenti presenti nel ddl Superbonus e misure fiscali (AS 1092, all’esame del Senato) che rimettono in discussione il ruolo di ARERA nella regolazione del sistema dei rifiuti “e in particolar modo vanno a cassare le competenze sulla predisposizione e aggiornamento del metodo tariffario, sull’emanazione di direttive per la separazione contabile e amministrativa della gestione, sulla valutazione dei costi delle singole prestazioni e la definizione di schemi tipo dei contratti di servizio”.
“Gli emendamenti presenti nell’ambito dell’esame in Senato del ddl Superbonus e misure fiscali (AS 1092) rimettono in discussione il ruolo di ARERA nella regolazione del sistema dei rifiuti e in particolar modo vanno a cassare le competenze sulla predisposizione e aggiornamento metodo tariffario, sull’emanazione di direttive per la separazione contabile e amministrativa della gestione, sulla valutazione dei costi delle singole prestazioni e la definizione di schemi tipo dei contratti di servizio – scrive Testa -. E’ innegabile che in questi anni, dopo l’avvento della regolazione dell’ARERA, è emersa ancora più che in passato la complessità industriale, amministrativa e di mercato del settore dei rifiuti e il tema della regolazione su scala nazionale, da sempre rimandato, si è scontrato con le difficoltà croniche del comparto”.
Secondo Testa “l’ARERA, forte dell’esperienza regolatoria – ma in comparti totalmente diversi – ha sottostimato l’opportunità di affiancare le consultazioni con gli stakeholder a momenti di “simulazione” in cui i primi orientamenti venivano calati nei diversi assetti di governance e di mercato. Il tema delle peculiarità territoriali – riconducile ad un approccio asimmetrico e graduale – doveva essere valutato in modo più approfondito, laddove sono principalmente le scelte di programmazione locale ad aver influenzato (ed influenzare) la gestione del servizio e i rapporti giuridico-contrattuali ed economici tra amministrazione e gestori. La complessità ed eterogeneità dei contesti richiedeva un intervento regolatorio ad avanzamento più graduale, che coniugasse i differenti assetti che si sono configurati sui territori nel tempo, con differenti livelli di qualità del servizio, in un’ottica di convergenza delle performance a livello nazionale”.
Secondo il presidente di Assoambiente “da altra prospettiva, e considerato quanto sopra, è innegabile che con la presenza di una Autorità amministrativa indipendente con poteri regolatori su aspetti tariffari e di qualità su scala nazionale si possa affrontare con maggior vigore i divari territoriali su servizi e carenze impiantistiche, oltre a offrire maggiore stabilità sotto i diversi aspetti governati da amministrazioni locali non sempre coerenti con gli obiettivi nazionali ed europei”.
“In questi termini quindi togliere in modo tranchant ad ARERA le competenze, fra le molte cose, in ordine al metodo tariffario, potrebbe comportare incertezza in relazione alla disciplina in base alla quale si finanzia il servizio nonchè il venir meno dei riferimenti per garantire nel tempo una stabilità economico finanziaria dei gestori, non essendoci più criteri uniformi per la verifica dei costi”.
Per Testa “con tutti i molti aspetti di difficoltà dovuti alla naturale complessità del settore della gestione di rifiuti urbani, l’Autorità sta quindi trovando un “ordine” al comparto anche se – come da sempre ribadito – serve maggiore attenzione a che non ci sia un appiattimento su modello “concessorio” e di “gestione integrata” del ciclo dei rifiuti affinchè non vengano compresse le dinamiche competitive che oggi il comparto presenta grazie all’esistenza di grandi, medie e piccole imprese che lavorano anche con contratti di appalto magari anche solo per singole fasi del servizio”.
In conclusione, “oltre alla sistematizzazione della normativa sui servizi pubblici locali avvenuta nel 2022, eventuali interventi demolitivi tout court sulla disciplina ARERA sono poco funzionali all’interesse delle imprese essendo più adeguati interventi nel merito sulle regole del gioco e percorsi condivisi: l’urgenza più ampia anche per il mondo dei rifiuti urbani è quella di avere regole certe a garanzia di trasparenza e tutela della competitività nella “messa a terra” delle regole. E’ necessario – conclude Testa – ricondurre la disciplina complessiva a dimensioni ragionevoli e restituire organicità, semplicità e chiarezza ad un quadro giuridico frastagliato ed in continuo mutamento oltre che individuare strumenti, quali linee giuda operative, per aiutare gli operatori e i soggetti pubblici nel complesso percorso di recepimento della disciplina ARERA”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

“Materia Viva” incontra Legambiente, a lezione con studenti universitari

MILANO (ITALPRESS) – A un anno esatto dalla première romana, Materia Viva continua il suo Tour in giro per l’Italia. Il docufilm, già protagonista di oltre 50 tappe, raggiunge le principali università italiane. Da maggio a novembre, infatti, la pellicola, promossa da Erion WEEE e Libero Produzioni per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una corretta gestione dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), arriva – grazie a una partnership tra il Consorzio e Legambiente – negli atenei per coinvolgere attivamente le generazioni più giovani e per stimolare un dibattito costruttivo sull’importanza di modificare i nostri comportamenti quotidiani per poter realizzare quella transizione ecologica di cui il nostro Pianeta ha urgentemente bisogno. Si parte il 14 maggio 2024 alle 15:30 dallo IED di Roma, a cui si uniranno – nei mesi successivi – il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, La Sapienza di Roma, la Federico II di Napoli e l’Università di Siena.
La prima proiezione è rivolta agli studenti, ma è aperta anche al pubblico fino ad esaurimento posti. I presenti potranno visionare la pellicola e partecipare al talk di discussione che vedrà ospiti: Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE; Simone Berardis, produttore esecutivo di Materia Viva; Marika Aakesson, Coordinatrice della Laurea Triennale IED in Product Design; Andrea Minutolo, Responsabile scientifico di Legambiente.
Il docufilm – che ha ottenuto il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Università e della Ricerca – racconta il rapporto tra l’uomo, l’ambiente e la tecnologia, mettendo in luce le potenzialità che possono derivare dal corretto conferimento e dal riciclo dei RAEE. Per farlo, sceglie una modalità “pop”, ponendo al centro della narrazione non solo i volti e le voci di esperti, ma anche quelli di personaggi del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo, italiani e internazionali. Tra questi spiccano Susan Sarandon, Carlo Conti, Alessandro Del Piero, Federica Pellegrini, Shailene Woodley, Mattia Teruzzi, Luca Perri, Marcello Ascani, Tamara Donà, Francesca Fialdini, Emilio Cozzi e Sonia Peronaci. Ai loro racconti, il compito di guidare lo spettatore alla scoperta delle buone pratiche del riciclo dei RAEE e spiegare come proprio attraverso i piccoli gesti ognuno di noi possa – e debba – contribuire concretamente a costruire un futuro più sostenibile.
“Le generazioni più giovani, costantemente bombardate da un’innumerevole quantità di informazioni, hanno bisogno di ricevere messaggi corretti, coerenti e concreti, soprattutto quando si tratta di argomenti poco mainstream, come appunto l’Economia Circolare o i RAEE – afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE -. Da un’analisi dell'”Osservatorio RAEE”, realizzato per noi da Ipsos, emerge che le ragazze e i ragazzi della Gen Z non sanno cosa fare quando le Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, sempre più presenti nella loro vita quotidiana, smettono di funzionare e diventano RAEE. Ecco perchè questo tour nelle università rappresenta un importante occasione di sensibilizzazione. Questa iniziativa si inserisce all’interno del maxi-programma di comunicazione DireFareRAEE in cui il Consorzio è impegnato da oltre due anni e che ha già determinato un risultato significativo: nella Gen Z la percentuale di coloro che hanno sentito menzionare l’acronimo RAEE è quasi raddoppiata, passando dal 26% del 2022 al 48% del 2023″.
“Oggi una delle grandi sfide dell’economia circolare – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – riguarda anche il riciclo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche su cui è fondamentale avviare sempre più campagne di informazione e sensibilizzazione, volte a implementare il corretto conferimento e quindi il riciclo. Troppo spesso ancora oggi, queste apparecchiature vengono abbandonate per strada o gettate nell’indifferenziata. Quando invece, il riciclo corretto di telefonini, pc, stampanti, piuttosto che frigoriferi o lavatrici, consente di recuperare materiali pregiati, a partire dalle materie prime critiche, sempre più scarse in Europa, che altrimenti andrebbero perse. Il tour Materia Viva, in cui siamo coinvolti, e il relativo docufilm rappresentano, dunque, una preziosa occasione per far conoscere meglio ai ragazzi il mondo dei RAEE, sensibilizzarli sui temi ambientali e stimolarli ad una cultura del riciclo che fa bene all’ambiente e alla salute del Pianeta”.

– foto ufficio stampa Apco Worldwide per Erion –
(ITALPRESS).

Fenice CONAI per il giornalismo ambientale giovane, svelati i giurati

MILANO (ITALPRESS) – Sono nove i giurati che sceglieranno i due vincitori dell’edizione 2024 della Fenice CONAI per il giornalismo ambientale giovane, il premio che il Consorzio Nazionale Imballaggi dedica alle nuove generazioni di giornalisti che si sono occupati di sostenibilità, riciclo e tematiche ambientali.
A far parte della giuria ci saranno Elena Golino, presidente della Commissione Cultura dell’Ordine dei giornalisti; Daiana Paoli, capo redattore Rai Tg1; Enza Prencipe, responsabile affari legali, societari e generali CONAI; Manuela Ravasio, direttore responsabile di Marie Claire; Roberta Scorranese, vice caposervizio del Corriere della Sera e direttrice scientifica del Master Arte in RCS Academy; Maria Pia Zorzi, capo servizio Rai Tgr Veneto.
Con loro Luca Brivio, responsabile comunicazione CONAI; Davide Russo, esperto presso l’ufficio stampa e comunicazione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, e il giornalista Gianni Todini.
«Siamo felici di essere riusciti a comporre una giuria così eterogenea, con figure di primo piano del mondo del giornalismo e della comunicazione che affiancano esperti di tutela ambientale e rappresentanti del sistema consortile – commenta Ignazio Capuano, presidente CONAI -. Un parterre a prevalenza femminile in cui dialogheranno esperienze diverse. E in un momento come questo, in cui a volte l’ideologia sulla transizione verde porta reazioni eccessive da parte dell’opinione pubblica, il contributo di questi giurati ha grandissima importanza: è compito dei professionisti dell’informazione offrire chiavi di lettura pragmatiche e punti di vista obiettivi quando si parla di salvaguardia dell’ambiente».
Tutti i giornalisti dai quarantacinque anni in giù possono candidare i loro articoli o i loro servizi pubblicati tra il 22 aprile 2023 e il 21 aprile 2024, con la Giornata mondiale della Terra (che si celebra ogni anno il 22 aprile) a fare da confine per il periodo di ammissione. Le candidature dovranno essere presentate entro il 1° giugno.
Saranno premiati un articolo scritto e un servizio radiotelevisivo. La cerimonia di consegna delle Fenici si terrà il 4 ottobre 2024, a Urbino, in occasione dell’edizione 2024 del Festival del giornalismo culturale.

– Foto CONAI –

(ITALPRESS).

Generali Act4Green, inaugurata l’Oasi Gregorina

CASTROCARO TERME (FORLI’-CESENA) (ITALPRESS) – Un’area naturale e agricola di 25 ettari, all’interno di una tenuta del Gruppo Leone Alato che viene restituita alla comunità. E’ stata inaugurata l’Oasi Gregorina, affiliata al sistema nazionale WWF nell’ambito di Generali Act4Green, il grande progetto del gruppo assicurativo dedicato all’ambiente. L’Oasi, situata a Castrocaro Terme e Terra del Sole (Forlì-Cesena), rappresenta un ecosistema con diversi habitat, dove convivono con equilibro la tradizionale vocazione agricola e un ambiente incontaminato che dà casa a una ricca biodiversità.
Generali Act4Green coinvolge le tenute di Gruppo Leone Alato, holding agroalimentare e vitivinicola di Generali, tra Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio e Calabria. “Sviluppare progetti in un’ottica di crescita comunitaria e di sostenibilità ambientale è un dovere etico in risposta alle sfide del presente e del futuro”, ha spiegato Giancarlo Fancel, amministratore delegato di Generali Italia.
“La sostenibilità è uno dei pilastri del nostro piano strategico. Il potenziale delle tenute del Gruppo Leone Alato va valorizzato per dare maggiore consapevolezza alle persone proprio sull’importanza della sostenibilità e per lasciare un ambiente migliore alle generazioni future”, ha aggiunto Fancel.
Per Barbara Lucini, responsabile Country Sustainability & Social Responsibility di Generali Italia, “l’Oasi Gregorina riesce a mettere insieme una vocazione agricola molto forte con un ambiente ricco di biodiversità. L’intervento che entrerà nella sua fase più importante in autunno renderà questo spazio un’area naturale a fortissima vocazione sociale”.
Generali Act4Green prevede la piantumazione di un milione di alberi nei prossimi tre anni, oltre cento piante per ogni dipendente di Generali sul territorio italiano. L’approccio “lungimirante” del progetto è sottolineato da Igor Boccardo, amministratore delegato di Gruppo Leone Alato, che sottolinea “l’importanza di garantire la biodiversità nelle zone interessate” e ricorda l’impegno di Generali “nel monitoraggio del piano di forestazione nei decenni a venire”.
La concretizzazione dei valori di sostenibilità ambientale e sociale di Generali Act4Green si evince inoltre dai processi educativi che interessano l’Oasi Gregorina. In collaborazione con Wwf Italia, nei prossimi mesi verranno avviati percorsi di sensibilizzazione e attività ludiche, e la costruzione di un piccolo anfiteatro finalizzato ad attività culturali.
L’approccio a metodi di coltivazione biologica e la predilezione di sistemi naturali di impollinazione rendono l’Oasi Gregorina un’area naturalistica di forte interesse, sia per quanto riguarda la qualità dei prodotti, che per l’attenzione e la cura delle diverse specie che la abitano. A caratterizzarne la ricchezza naturalistica e cromatica è la tamerice, anche detta pianta del sale, tipica dei terreni argillosi e termali dell’appenino romagnolo. Il progetto Generali Act4Green intende sviluppare dei processi di generatività, in cui ripensare le pratiche di vivere comune, in relazione e in ascolto dei ritmi naturali dell’area di interesse.
Francesco Billi, sindaco di Castrocaro Terme e Terra del Sole, considera questo progetto “un’opportunità per aprirsi a nuovi modelli turistici, in un’ottica sostenibile”.

– Foto Italpress –

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Snaitech pubblica il Bilancio di Sostenibilità 2023

MILANO (ITALPRESS) – E’ stato pubblicato il Bilancio di Sostenibilità 2023 di Snaitech, in occasione della sesta edizione della Snaitech Sustainability Week, una settimana che, dal 6 al 10 maggio, vedrà l’azienda impegnata in un percorso di confronto e di condivisione degli obiettivi e dei risultati raggiunti in ambito CSR, durante la quale saranno anche previsti momenti di engagement dei dipendenti, attività di volontariato e molto altro.
“Tutelare il pianeta oggi per salvaguardare il futuro delle prossime generazioni è da sempre il principio fondamentale dello sviluppo sostenibile. Se l’impegno dei governi e delle istituzioni internazionali è necessario per perseguire questo obiettivo, c’è però un’altra faccia della medaglia. Siamo noi i primi a dover fare la differenza e a dare un senso più profondo alla parola sostenibilità che nella sua radice originaria significa sostenere, difendere – ha dichiarato Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech (nella foto) -. E’ per questo che presentare il Bilancio di Sostenibilità 2023 non rappresenta un adempimento formale o una ricorrenza da vivere in maniera sbrigativa e sommaria. Al contrario è un’occasione per riflettere sulle logiche secondo le quali un’organizzazione crea, raccoglie e distribuisce valore, tenendo conto oltre che del profitto anche della tutela dell’ambiente e del rapporto con gli stakeholder”.
Giunto alla sua ottava edizione, il Bilancio di Sostenibilità di Snaitech si pone come obiettivo quello di approfondire i quattro pilastri su cui poggia l’universo valoriale, ma anche la strategia aziendale: il mercato regolamentato, l’innovazione, la sostenibilità e le persone.
Per quanto riguarda il primo pilastro, il mercato regolamentato, in qualità di operatore leader del gioco legale, Snaitech gioca un ruolo fondamentale come presidio di legalità e garanzia per i consumatori. Si tratta di un impegno e di una responsabilità che l’azienda prende molto seriamente e che vuole trasmettere ai propri dipendenti: per questa ragione l’azienda, nel 2023, ha aumentato del 113% le ore di formazione – arrivate a 3091 – dedicate ai dipendenti sui temi di compliance, gioco responsabile, antiriciclaggio e contrasto all’evasione fiscale.
A dimostrazione di questo forte impegno, Snaitech ha ottenuto, per il nono anno consecutivo, la Certificazione internazionale G4 sul Gioco Online che valuta l’applicazione di strumenti legati al gioco responsabile.
Il secondo dei quattro driver è l’innovazione, il pilastro sul quale si fonda la leadership di Snaitech, al primo posto, anche nel 2023, nel settore delle scommesse sportive (retail e online, misurati per GGR). La capacità di innovare, anticipando o addirittura lanciando le nuove tendenze in un settore naturalmente vocato all’innovazione e ad altissimo contenuto tecnologico è ciò che ha contraddistinto l’azienda negli ultimi anni ed è anche ciò che ha portato alla partnership con l’innovativo acceleratore di startup in ambito sport e wellness, WeSportUp. Consapevole delle sinergie che possono essere generate dall’integrazione tra retail fisico e piattaforma online, Snaitech ha lavorato per consolidare la propria offerta online e garantire una customer experience contraddistinta dall’omnicanalità.
Grazie a questa strategia e al lavoro di potenziamento dell’infrastruttura digitale, nel 2023 i ricavi di Snaitech sono cresciuti del 5,2% raggiungendo cifra 947,4 milioni di euro mentre l’EBITDA è aumentato del 4,9% attestandosi a 256,3 milioni di euro.
Il terzo dei quattro pilastri dell’identità di Snaitech è la sostenibilità, concepita nel suo più ampio significato: l’azienda, infatti, promuove da anni numerose iniziative in campo educativo, sociale, culturale e ambientale, con particolare attenzione alla promozione dello sport inteso come strumento di aggregazione e di crescita, oltre che di puro divertimento. Lo fa attraverso la sua Fondazione che, proprio in questi giorni, ha cambiato nome per diventare Fondazione Snaitech: una scelta con cui l’azienda vuole sottolineare ancora di più il suo impegno in un’ottica di sviluppo sostenibile. Anche nel 2023, Fondazione Snaitech ha continuato a sostenere associazioni come Special Olympics Italia, Fondazione Costruiamo il Futuro o Fondazione Francesca Rava e molti altri, raggiungendo oltre 11.000 persone attraverso i progetti sostenuti. Dal punto di vista ambientale, Snaitech – oltre a collaborare con importanti realtà come Plastic Free e Rete Clima grazie alla quale sono stati piantati più di 3000 alberi – vanta un utilizzo di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili.
L’ultimo, ma fondamentale, pilastro dell’identità aziendale sono le persone: “asset strategico e imprescindibile, nonchè vero punto di forza di Snaitech”, si legge in una nota, che prosegue: “L’attenzione nei confronti delle persone si concretizza in un’azione costante e mirata alla creazione di un ambiente di lavoro positivo, inclusivo e meritocratico, all’interno del quale ognuno possa esprimersi liberamente, essere valorizzato per le proprie capacità e accrescere le proprie competenze. A dimostrarlo è la percentuale di occupazione femminile, pari al 45%, e di presenza femminile in CDA, pari al 43%. Il capitale umano di Snaitech non rappresenta solo un asset strategico ma anche una parte attiva e fondamentale nell’impegno di Corporate Social Reponsibility dell’azienda. I dipendenti sono infatti costantemente coinvolti nelle attività di volontariato e, in generale di CSR, dell’azienda”.

– Foto ufficio stampa Snaitech –

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Sogin, record di adesioni per Open Gate 2024

ROMA (ITALPRESS) – Si sono chiuse con il record di adesioni le iscrizioni per partecipare alla quarta edizione di Open Gate, l’evento con cui Sogin apre al pubblico, nel prossimo fine settimana dell’11 e 12 maggio le centrali nucleari in dismissione di Trino (VC), Caorso (PC), Latina e Garigliano (CE) e per la prima volta l’impianto Itrec di Rotondella (MT).
Open Gate 2024 registra complessivamente oltre 5.000 adesioni: 3.354 partecipanti attesi e 1.744 iscritti ad una specifica mailing list per essere informati sulle prossime iniziative analoghe. L’evento si svolge sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e sarà un appuntamento plastic free, confermando l’impegno di Sogin per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.
Sogin è pronta ad accogliere i visitatori della quarta edizione di OpenGate con due percorsi di visita: “zona controllata” e “area industriale”, per le centrali di Trino, Caorso, Garigliano e per l’impianto Itrec di Rotondella, mentre per Latina è programmato un solo percorso, “area industriale”. Nei tour i tecnici Sogin faranno ripercorrere i luoghi che rappresentano un pezzo di storia industriale del nostro Paese e racconteranno il lavoro che svolgono ogni giorno, nel rispetto dei criteri di massima sicurezza, per terminare lo smantellamento degli impianti nucleari e gestire i rifiuti radioattivi, dal loro stoccaggio nei depositi temporanei alla sistemazione definitiva nel Deposito Nazionale.

– Foto ufficio stampa Sogin –

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Rap aderisce al Protocollo Esg e ottiene la certificazione Synesgy

PALERMO (ITALPRESS) – La Rap, società di gestione dei rifiuti e
igiene ambientale, aderisce al Protocollo ESG – AGENDA 2030 e ottiene la certificazione Synesgy. E’ quanto si legge in una nota della partecipata Risorse Ambiente Palermo.
“In tema di sviluppo sostenibile – sottolinea la nota -, con determina del 19 dicembre 2023, Rap ha aderito al protocollo ESG, avviando internamente i processi di adeguamento dell’Azienda alle direttive richieste a livello internazionale. Per fare questo ha affidato a titolo gratuito alla società Cribis (collegata al Gruppo Crif, organismo prestigioso di rating internazionale), la gestione del processo di adeguamento ai principi internazionali emanati dall’Onu in seno ad Agenda 2030 e collegati in particolare ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile cui tutti i 193 Stati membri devono adeguarsi da qui al 2030. A distanza di qualche mese, nello specifico il 3 aprile 2024, la Rap ha ottenuto la certificazione Synesgy”.
“Analizzando tutti i parametri legati agli obiettivi – prosegue la nota -, la piattaforma di assessment ha attribuito all’Azienda il punteggio B, score rilasciato alle aziende che dimostrano un elevato livello di adeguatezza rispetto ai principi ESG che corrisponde a un ‘buon livello di sostenibilità’ e conferma l’impegno concreto e l’efficacia delle politiche adottate da Rap in materia di sostenibilità. Come previsto dal protocollo ESG l’azienda provvederà ad inviare i questionari anche ai propri fornitori, a cui sarà data l’opportunità (gratuitamente) di misurarsi e certificarsi a loro volta”.
“Il prossimo passo di Rap sarà l’istituzione di una commissione interna all’azienda – si legge sempre nella nota – per lavorare già da subito alla redazione del report di sostenibilità, con annesso piano d’azione, volto a ottimizzare i processi aziendali e stabilirne le performance propedeutiche, in conformità con il documento programmatico triennale presentato in ‘chiave ESG’. Questo percorso sarà completato entro fine anno”.
“Quello che molti ritengono sia ancora qualcosa di astratto e futuribile, per il mercato è già più che presente”, spiega il presidente di Rap Giuseppe Todaro, che aggiunge: “In linea con il nostro piano industriale ormai in fase di definizione, per rendere Rap più performante esiste un’unica strada, che prevede però un cambio radicale di mentalità e una serie di attività propedeutiche annesse al bilancio di sostenibilità. Bisogna preparare l’azienda al salto di qualità per diventare competitiva e credibile sui servizi resi e sugli investimenti che si vogliono portare avanti. Quindi snellire procedure, cambiare prospettiva, puntare alla crescita e allo sviluppo ma connettendo ogni azione alle tematiche ambientali, sociali e di governance. Solo così si potrà garantire la continuità aziendale, uno sviluppo sostenibile, la trasparenza e la legalità, ma anche il rispetto delle persone e del pianeta”.
“Rap, prima realtà societaria fra le partecipate comunali che ottiene questa certificazione, vuole pertanto strutturare un sistema di gestione sostenibile, adeguato alle proprie peculiarità come ulteriore spinta ad un percorso di risanamento e crescita già individuato dall’Amministrazione Comunale”, evidenzia la nota della Società. “E’ per questo motivo – conclude il presidente Todaro – che abbiamo deciso di affidarci a Cribis e di avviare questo percorso per strutturare Rap, estendendo l’adesione al protocollo ESG anche agli operatori che intrattengono rapporti con noi. Vogliamo farci trovare pronti rispetto a una scadenza che è ormai dietro l’angolo e che, secondo le ultime direttive comunitarie, renderà questo percorso obbligatorio in termini di trasparenza e legalità per tutte le società come la nostra. Ma non è solo una questione di obblighi: attraverso questo sistema di verifica, misurazione e monitoraggio dei parametri ambientali, sociali e di governance, miglioreremo sicuramente le nostre performance in tema di sviluppo e sostenibilità, rendendo l’Azienda più sana e competitiva”.
– foto ufficio stampa Rap, Giuseppe Todaro e Federico Lo Presti –
(ITALPRESS).