ROMA (ITALPRESS) – Il Wwf Roma e Area Metropolitana, si rivolge, all’indomani dell’esito del voto, al neoeletto sindaco, Roberto Gualtieri. “Facciamo i nostri migliori auguri al Sindaco Gualtieri – dice Raniero Maggini, presidente del Wwf Roma e Area Metropolitana – esprimendo l’auspicio che da subito possa avviarsi un percorso deciso e progressivo per fare di Roma la Capitale Europea della Biodiversità. Non mancano certo le premesse per raggiungere questo ambizioso traguardo, stante la ricchezza e la bellezza che la Natura esprime ancora oggi nella Città Eterna. Il Wwf propone dieci temi strategici dai quali partire e per ciascuno di questi tre punti di partenza sui quali misurare la concretezza del governo della Città. Il Wwf è pienamente disponibile al confronto e certamente metterà a disposizione degli approfondimenti sui temi individuati agli assessorati competenti appena verrà insediata la nuova Giunta. Saremmo tuttavia lieti di cogliere nell’immediato dal Sindaco Gualtieri un cenno di attenzione alla sfida che il Wwf propone per il futuro della Capitale”.
Il Wwf ha recentemente celebrato la V Edizione di Urban Nature, l’evento nazionale dedicato alla Natura in Città ed ancora una volta ha raccolta l’interesse partecipato di tanti cittadini, riconoscendo alla Capitale un primato in termini di biodiversità urbana e chiedendone maggior rispetto ed una sana e competente capacità di gestione.
“Un’attenzione particolare merita il mare di Roma – sottolinea Gabriella Villani, presidente del Wwf Litorale Laziale – Il mare a Roma è un aspetto troppo spesso dimenticato o trascurato. Roma capitale della biodiversità abbraccia la costa e il mare, con un patrimonio naturale di enorme valore che attende da decenni azioni di cura programmate con visione di insieme. Il mare, la costa e le dune si tutelano se curiamo la qualità delle acque che arrivano al mare, la depurazione insieme allo smaltimento delle acque meteoriche, gestiamo concretamente il patrimonio naturale, curiamo il trasporto pubblico e la ciclabilità”.
Dieci i temi che intanto il Wwf pone all’attenzione, 30 i passi dai quali chiede di avviare il confronto e le azioni per fare di Roma la Capitale Europea della Biodiversità: Agricoltura; Aree naturali protette; Clima; Fauna selvatica; Mare e dune; Mobilità; Rifiuti; Tevere; Urbanistica; Verde urbano.
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Il Wwf a Gualtieri “Roma sia la capitale europea della biodiversità”
Banca Mediolanum entra nell’indice Mib Esg
MILANO (ITALPRESS) – Banca Mediolaum entra nel MIB ESG – il nuovo indice Enviromental, Social and Governance, lanciato oggi da Euronext e Borsa Italiana – che coniuga la misurazione della performance economica con gli impatti ESG, in linea con i principi del Global Compact delle Nazioni Unite.
La composizione dell’indice si basa sull’analisi da parte di Vigeo Eiris, società di Moody’s ESG Solutions, che valuta le performance ESG degli emittenti. La metodologia alla base dell’indice prevede una graduatoria delle migliori 40 società sulla base di criteri ESG, selezionate tra le 60 italiane più liquide, escludendo quelle coinvolte in attività non compatibili con investimenti ESG. Le componenti dell’indice sono poi ponderate in base alla capitalizzazione del flottante di mercato.
L’indice MIB ESG rappresenta un contributo fondamentale alla crescente domanda di strumenti di investimento sostenibili e dimostra il forte impegno nella transizione ESG verso un sistema finanziario sostenibile e responsabile a livello globale.
“Essere sostenibili per Banca Mediolanum è un impegno concreto che permea l’intero agire di tutti noi a partire dalla nostra strategia fondata sulla responsabilità economica, responsabilità verso i clienti, verso i collaboratori, verso l’ambiente e la collettività” commenta Oscar Di Montigny, Chief Innovability & Value Strategy Officer di Banca Mediolanum. “Il nostro è un percorso iniziato da lungo tempo ed essere riconosciuti tra le 40 aziende che compongono l’indice MIB ESG, oltre a renderci onorati, ci fornisce un’ulteriore conferma che le scelte di governance adottate e la nostra attitudine all’Humanovability ci permetteranno di progredire in questo percorso come innovatori consapevoli che usano l’intelligenza non solo per crescere ma anche per elevare l’umanità guidandola con mente imprenditoriale, cuore sociale e anima ecologica”.
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Iren lancia il polimero Bluair per la produzione dell’acciaio green
SAN GIORGIO DI NOGARO (UDINE) (ITALPRESS) – E’ stato inaugurato l’impianto I.Blu, società del Gruppo Iren, di riciclo delle plastiche miste e produzione del polimero Bluair alla presenza di Vannia Gavia, Sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione Ecologica, di Massimiliano Fedriga Presidente della Regione FVG e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, di Anna Mareschi Danieli, Presidente dell’Associazione Industriali di Udine e Vice Presidente ABS, di Giuseppe Pasini Presidente di Feralpi, di Carlo Mapelli, professore ordinario di siderurgia del Politecnico di Milano e di Giorgio Quagliuolo – Presidente COREPLA. Presenti per il Gruppo Iren il Presidente Renato Boero e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gianni Vittorio Armani.
“L’impianto, unico in Italia per tipologia e tecnologia – si legge in una nota -, conferma e rafforza la leadership nazionale del Gruppo Iren nel recupero e riciclo degli imballaggi in plastica post-consumo e rappresenta un esempio virtuoso di innovazione ed economia circolare”. All’interno del sito di San Giorgio di Nogaro vengono infatti selezionate e trattate le plastiche miste post-consumo che non possono essere avviate nei tradizionali circuiti di riciclo e che, invece, trovano una seconda vita grazie al processo di riciclo attivo nell’impianto I.Blu dal quale si ottiene il polimero Bluair, una materia prima seconda circolare brevettata che può essere utilizzata in sostituzione del carbone come agente riducente e come ottimizzatore di processo nella produzione dell’acciaio.
Bluair consente l’abbattimento delle emissioni di CO2 di oltre il 30% con la conseguente riduzione degli ETS (certificati di emissione), la riduzione e l’efficientamento dei consumi elettrici, il miglioramento della qualità delle emissioni e, più in generale, del processo siderurgico, rappresentando una soluzione particolarmente vantaggiosa per le acciaierie sia dal punto di vista delle performance economiche sia di quelle ambientali.
L’impiego di Bluair in sostituzione di carbone e suoi derivati rappresenta un’opportunità fondamentale per la decarbonizzazione dell’industria siderurgica ed è già oggi utilizzato nelle principali acciaierie italiane. Bluair consente inoltre l’incremento del riciclo delle plastiche post consumo del circuito COREPLA.
L’impianto, costruito nello stesso sito dove è già presente il centro di selezione delle plastiche, si estende per una superficie di 40.000 mq, impiega oltre 120 addetti ed è in grado di selezionare 115.000 ton/anno di rifiuti plastici e di produrre 70.000 ton/anno del polimero Bluair.
Per il rinnovamento dell’impianto è stato messo in campo un investimento di 12 milioni di euro, e altri 9 saranno investiti per un ulteriore ampliamento previsto nel 2022, per un totale di 21 milioni di euro di investimenti previsti per il sito di San Giorgio di Nogaro.
“Il Gruppo Iren è fortemente coinvolto nello sviluppo dell’economia circolare nelle sue attività di gestione ambientale; l’inaugurazione dell’impianto I.Blu di San Giorgio di Nogaro permette di compiere un ulteriore passo avanti, sia in termini di innovazione industriale sia nella valorizzazione economica e ambientale del ciclo dei rifiuti”, ha affermato il Presidente di Iren Renato Boero.
“Iren – ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gianni Vittorio Armani – guarda al ciclo dei rifiuti in maniera integrata, convertendoli in prodotti. I.Blu è un’eccellenza italiana che, grazie al nostro supporto, sta facendo un salto di scala importante, diventando un motore fondamentale della sostenibilità della nostra industria pesante. Il polimero prodotto dall’impianto di I.Blu rappresenta una parte significativa delle soluzioni che porteranno alla decarbonizzazione dell’acciaio italiano e, attualmente, l’unica immediatamente disponibile”.
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Atlantia tra i leader sostenibilità con l’ingresso nel MIB ESG Index
ROMA (ITALPRESS) – Atlantia vuole essere ed è riconosciuta tra le imprese quotate italiane in assoluto più attente alla sostenibilità in campo ambientale e sociale, oltre che all’efficienza e alla trasparenza della Governance. La società è infatti stata inserita nel MIB ESG Index, il primo indice blu-chip per l’Italia che include i più importanti emittenti quotati che dimostrano di mettere concretamente in campo comportamenti virtuosi in materia ESG. Questo importante riconoscimento è un’ulteriore conferma di come, nel percorso di rinnovamento intrapreso da Atlantia, sostenibilità e innovazione siano leve chiave per generare valore nelle aziende nelle quali la holding investe come azionista di lungo termine, con l’obiettivo di creare valore condiviso per tutti gli stakeholder.
Atlantia è stata recentemente confermata nel FTSE4Good Index Series – che classifica le migliori imprese al mondo in termini di pratiche e trasparenza in materia ambientale, sociale e di governance (ESG) – e ha registrato significativi avanzamenti nei rating ESG emessi da primarie agenzie internazionali quali MSCI, Vigeo-Eiris (parte di Moody’s ESG Solutions) e GRESB, indice specializzato nella valutazione del settore infrastrutture.
“Stiamo seguendo una roadmap ambiziosa che mira a integrare le migliori prassi ESG lungo tutta la catena del valore, con un approccio pragmatico che bilancia aspetti ambientali, sociali e di buona governance. Mi piace definirlo Net Positive, perchè poggia su azioni concrete che mitigano i rischi e aggiungono valore” ha dichiarato Katia Riva, Chief Sustainability Officer di Atlantia, secondo la quale “sono un esempio di coerenza e concretezza nell’agire, in materia ambientale, il recente accreditamento dei nostri 5 scali aeroportuali fra i soli 8 al mondo con un piano di decarbonizzazione certificato, che li vedrà essere carbon neutral al 2030. Proprio lo scorso venerdì – ha proseguito Riva – sono decollati dall’aeroporto di Roma Leonardo Da Vinci i primi voli italiani riforniti con carburante sostenibile, che riducono le emissioni di CO2. Altro esempio, in ambito sociale, riguarda l’avvio di un’iniziativa unica che permette ai nostri dipendenti di destinare 10 giorni l’anno pienamente retribuiti ad attività a favore del terzo settore. Il saldo netto del valore restituito alla comunità può essere davvero importante e speriamo di catalizzare anche l’interesse di altre corporation su questa iniziativa” ha aggiunto la manager di Atlantia.
In tema di buona governance, la società ha recentemente varato nuove politiche inerenti lo stakeholder engagement e l’investimento responsabile. “Siamo convinti che un efficace coinvolgimento degli azionisti, degli investitori e degli altri stakeholder contribuisca a migliorare i risultati finanziari e non finanziari nel lungo termine in modo sostenibile per tutti. Inoltre, intendiamo rafforzare la nostra strategia di investimento tramite un ruolo attivo nell’attuazione dei principi di finanza sostenibile, promuovendo l’afflusso di capitali verso attività coerenti con i nostri impegni in materia ESG” ha concluso Katia Riva.
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Rifiuti, dal MiTe investimenti per 2,6 miliardi
ROMA (ITALPRESS) – Un miliardo e mezzo di euro per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e per l’ammodernamento di quelli esistenti destinati a Comuni ed Enti d’ambito e altri 600 milioni per la realizzazione di progetti faro di economia circolare per rafforzare e implementare le filiere industriali strategiche e sopperire alla scarsità di materie prime il cui consumo avviene per il 65% proprio nelle città. Il ministero della Transizione Ecologica ha pubblicato i decreti firmati dal ministro Roberto Cingolani con i criteri di selezione per i progetti relativi a raccolta differenziata, impianti di riciclo e iniziative “flagship” per le filiere di carta e cartone, plastiche, RAEE e tessili.
Pubblicati il 15 ottobre sul sito del Mite anche gli avvisi, predisposti con il supporto di Invitalia, per la presentazione delle proposte. Le misure puntano allo sviluppo dell’economia circolare secondo i criteri guida del piano europeo d’azione con l’obiettivo di raggiungere i target europeo di riciclo e contribuire fino al 50% al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. E’ aperta dal 30 settembre al 30 novembre la consultazione pubblica sulle linee programmatiche della strategia nazionale per l’economia circolare.
Inoltre, il decreto relativo all’approvazione del piano operativo per il sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione stanzia 500 milioni di euro per dotare l’Italia di strumenti tecnologicamente avanzati a difesa del territorio e delle infrastrutture, evitando il conferimento illecito di rifiuti, gli incendi e ottimizzando la gestione delle emergenze.
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L’SOS clima arriva anche in tavola, meno cibo e prezzi alle stelle
ROMA (ITALPRESS) – L’SOS clima arriva anche sulle nostre tavole. Gli effetti della crisi climatica si ripercuotono sul mercato dell’ortofrutta italiano e sulle nostre tavole. In occasione della Giornata Internazionale dell’Alimentazione, che si celebra il 16 ottobre, il Wwf lancia il report “2021 effetto clima: l’anno nero dell’agricoltura italiana” per denunciare come il clima abbia inciso drammaticamente sulla produzione di alcuni prodotti tipici del nostro territorio e i prezzi siano schizzati alle stelle. Danni enormi per la produzione italiana nel 2021, con cali fino al 95% per il miele e dell’80% per l’olio in alcune regioni del centro-nord. Con potenziali ripercussioni anche per la disponibilità di prodotti agro-alimentari sui mercati locali: i consumatori potrebbero essere gravemente colpiti dall’aumento dei prezzi dei beni alimentari quali frutta e verdura, alla base delle diete sostenibili. Complessivamente, gli eventi climatici estremi sono costati al comparto agricolo circa 14 miliardi di Euro negli ultimi 10 anni. Nel decennio dedicato dalle Nazioni Unite alla nutrizione (2016-2025), il 2021 è celebrato dalla FAO come l’anno internazionale della frutta. Tristemente questa ricorrenza coincide con quello che viene definito da molti “l’anno nero dell’ortofrutta italiana”.
Il report lanciato oggi dal Wwf evidenzia come nella regione mediterranea il riscaldamento superi del 20% l’incremento medio globale della temperatura, ponendo il nostro Paese in una posizione di particolare vulnerabilità rispetto agli effetti del cambiamento climatico.
Con circa 1500 eventi estremi, il 2021 fa registrare in Italia un aumento del 65% di nubifragi, alluvioni, trombe d’aria, grandinate e ondate di calore rispetto agli anni precedenti. Secondo i dati riportati dal WWF, alcune colture sono state penalizzate in modo generalizzato, come il miele che è arrivato a perdere addirittura il 95% della produzione rispetto all’anno precedente e la frutta che vede un calo medio del 27%, con picchi di -69% come quello registrato dalle pere (in pratica più di un frutto su quattro è andato perduto a causa degli effetti di eventi estremi e imprevedibili quali gelate, siccità e grandinate).
Ma anche il riso (-10%), il vino (che in alcune regioni ha subìto cali fino al 50%) e l’olio che ha fatto registrare in alcune regioni del centro-nord i danni più gravi: fino all’80% in meno in un anno che doveva segnare invece una produzione in crescita rispetto all’anno precedente. Anche le filiere di trasformazione sono state messe in crisi: il caldo torrido di questa estate ha accelerato la maturazione del pomodoro, superando la capacità logistica per raccoglierlo, trasportarlo e lavorarlo: il 20% del raccolto è andato così perduto.
“La crisi climatica, con i suoi molteplici effetti, sta minacciando la capacità produttiva dei sistemi agricoli a livello globale, compromettendo la loro capacità di nutrire adeguatamente l’umanità. E’ necessario affrontare questo cambiamento in maniera coerente e coordinata. I nostri comportamenti a tavola e fuori sono determinanti, non possiamo più ignorare il nostro ruolo all’interno del sistema globale”, afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del Wwf Italia.
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Fiumicino primo scalo in Italia a disporre di carburante sostenibile
ROMA (ITALPRESS) – L’aeroporto di Fiumicino è il primo scalo in Italia a rendere disponibile il SAF (Sustainable Aviation Fuel), una miscela di Jet tradizionale con componente biogenica, quest’ultima in grado di ridurre le emissioni di CO 2 del 60-90%.
Grazie all’accordo strategico sottoscritto tra ADR e Eni, la nuova compagnia ITA ha potuto utilizzare il SAF su alcuni voli già dal primo giorno di avvio delle operazioni. E’ un’ulteriore accelerazione di Aeroporti di Roma sul fronte della sostenibilità dopo che lo scalo di Fiumicino ha ottenuto come primo aeroporto in Europa la più alta certificazione Airport Carbon Accreditation 4+ “Transition” di ACI Europe sulla riduzione di CO2, in linea con l’obiettivo, dichiarato lo scorso anno e fissato nel Sustenaibility- Linked Bond emesso lo scorso aprile, di azzerare le proprie emissioni di gas serra già entro il 2030, in largo anticipo rispetto ai target originari di settore.
L’intesa con Eni, che ha permesso la distribuzione in tempi record del SAF a Fiumicino in vista di una ulteriore diffusione a breve, prevede la definizione di un programma congiunto di sviluppo di servizi di mobilità sostenibile e di distribuzione ai clienti finali, anche per la decarbonizzazione dei mezzi di terra, oltre a progetti di integrazione energetica, in coerenza con i modelli più avanzati di transizione e digitalizzazione.
“La decarbonizzazione del settore – ha dichiarato l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone – è una priorità assoluta e servono risposte immediate e azioni concrete: per l’abbattimento delle emissioni del traffico aereo la risposta oggi è il SAF, e grazie alla partnership con Eni oggi comincia la sua diffusione a Fiumicino”.
“Siamo felici che ITA rappresenti un elemento di novità anche sul fronte green, con l’utilizzo di SAF a Fiumicino già nel giorno del proprio debutto – ha aggiunto -. E’ un segnale significativo della volontà di implementare soluzioni innovative, sostenibili e realmente efficaci, per la ripresa di un settore strategico per il nostro territorio e per il Paese. La sfida è ora assicurare che la fornitura di carburante sostenibile possa presto essere un’opzione disponibile per tutti i vettori che ne faranno richiesta: a tal fine sarà essenziale porre in essere una politica incentivante per un rapido incremento della produzione e per garantire livelli di costo compatibili con il mercato”.
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Da Federmanager il bilancio sociale per uno sviluppo sostenibile
ROMA (ITALPRESS) – Federmanager ha presentato il Bilancio sociale 2020 ripercorrendo le tappe di un anno che ha imposto a tutti un cambiamento sostanziale. Un quadro nuovo di lettura delle attività e dei risultati in correlazione con l’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, riferimento imprescindibile per una organizzazione che deve farsi interprete delle trasformazioni economiche e sociali. La narrazione unisce infatti i risultati raggiunti ad alcuni dei goal dell’Agenda 2030: imprese, innovazione e infrastrutture, lavoro dignitoso e crescita economica, salute e benessere, parità di genere, consumo e produzione responsabili, comunità sostenibili, lotta contro il cambiamento climatico, riduzione delle disuguaglianze, partnership per gli obiettivi.
«Un anno complesso, – ha affermato il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla, – durante il quale non ci siamo mai fermati, rivolgendo sempre massima attenzione ai bisogni dei manager e delle loro famiglie. Ciò che stava accadendo, nelle imprese, nella provincia italiana, in altri paesi, ci toccava da vicino e noi abbiamo scelto di affrontarlo tenendo bene a mente il futuro delle prossime generazioni, perseguendo l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile in tutte le nostre attività di rappresentanza».
Lavoro agile, formazione e politiche attive, relazioni industriali, welfare e previdenza, politica industriale, campagne multimedia di comunicazione, sostenibilità e nuovi accordi sono gli highlights del 2020. Il dialogo costante con esponenti del Governo, forze politiche, istituzioni, aziende e altre parti sociali è proseguito senza sosta: 300 incontri nel 2020.
Un “anno digitale”, per cause di forza maggiore. Partendo da un’attenzione costante all’implementazione dei contenuti presenti sul sito istituzionale di Federmanager si è affermato il convincimento che era necessario cominciare a “pensare digitale”. I risultati registrati sono lusinghieri: il sito web è stato visualizzato dal 25% in più di utenti rispetto all’anno precedente.
«Abbiamo spiegato le vele al cambiamento, – ha dichiarato il direttore generale Mario Cardoni – sperimentando le modalità dello smart working con abnegazione, determinazione e intelligenza operativa e adottando procedure organizzative e gestionali proiettate a una nuova concezione del lavoro. L’impegno si è tramutato nella volontà di lavorare a innovative opportunità per gli iscritti attraverso i nostri canali digitali».
Da subito Federmanager ha avviato una comunicazione reattiva rispetto alla pandemia proponendo ai manager novità e occasioni di incontro virtuali, eventi digitali di formazione e sviluppo professionale o di riflessione sui grandi temi al centro del dibattito pubblico, campagne di comunicazione in versione multimediale e un dialogo costante attraverso i social: community decisive soprattutto nei mesi del lockdown. “L’accelerazione del nostro tempo richiede competenze strategiche, evidenziate dalla priorità che l’agenda mondiale riserva a temi da sempre al centro dell’attenzione di Federmanager come sostenibilità, innovazione, inclusione”, spiega l’associazione di categoria.
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