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Pecoraro Scanio “Ulivo è il passato, ora alleanza progressista ed ecologista”

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ROMA (ITALPRESS) – Alfonso Pecoraro Scanio è stato ministro del governo Prodi, dal 2013 sostenitore di M5S alla Camera e della De Petris al Senato, in questa tornata ha sostenuto a Roma Virginia Raggi con una lista civica ed ecologista ma anche Manfredi a Napoli e Sala a Milano. Sono scelte che prefigurano un’alleanza tra centrosinistra e M5S. “Dopo ogni elezione – spiega in un’intervista all’Italpress – è normale una confusione e oggi vedo esaltazioni eccessive che non considerano che i milioni di astenuti possono capovolgere alle prossime elezioni ogni risultato. Quindi prudenza e lavoro concreto per riconquistare la fiducia dei cittadini. Il centrodestra non è sconfitto, ha solo rallentato”. Secondo Pecoraro Scanio “riproporre oggi l’Ulivo è atto nostalgico e autoreferenziale. Considero quella una bella esperienza, ma del passato. Oggi serve quella grande coalizione della sostenibilità di cui parlò Conte dinanzi a Palazzo Chigi. Di fronte alla crisi climatica globale serve una larga Alleanza per la Terra, civica, ecologista e progressista. E il M5S può essere protagonista, non aggregato, in questa prospettiva. Quindi no alle divisioni , occorre essere uniti. E la mia sfida resta l’Ecodigital. Le transizioni ecologica e digitale possono rilanciare occupazione e benessere oltre che tutelare il nostro habitat“.
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Cingolani “Condizioni promettenti per la COP26 di Glasgow”

ROMA (ITALPRESS) – “Ho avuto l’onere di essere il presidente del G20 Ambiente-Energia a Napoli, e ho assistito a progressi notevoli”. Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, intervenendo alla Camera ai lavori della Conferenza interparlamentare in preparazione della COP26 sul cambiamento climatico, ha espresso un cauto ottimismo in vista della conferenza di Glasgow.
“Credo che le precondizioni siano molto promettenti per la COP26”, ha detto il ministro, che parlando dell’obiettivo della riduzione della temperatura della terra di 1,5 gradi ha esortato “a mantenere viva l’accelerazione per giungere all’obiettivo”.
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Clima, Casellati “Un dovere morale e politico dare risposte ai giovani”

ROMA (ITALPRESS) – “Nella prossima Cop 26 di Glasgow saranno affrontati nodi decisivi per la salvaguardia del pianeta. Solo l’applicazione dell’Accordo di Parigi potrà contribuire a raggiungere gli obiettivi. I nostri giovani ci chiedono di agire in tutto il mondo”. Così Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, durante la Conferenza interparlamentare alla Camera in preparazione della COP26 sul cambiamento climatico.
“Ritengo importante che l’Italia abbia ospitato a Milano la prima edizione di un grande forum sul cambiamento climatico – ha proseguito -. Da quella sede proviene una voce forte che chiede ai governi di agire per il clima, a questi ragazzi abbiamo il dovere morale, politico di dare una risposta”.
“Credo – ha poi aggiunto – che sul tema vi sia a livello parlamentare una solida consapevolezza”. In conclusione del suo intervento, la presidente del Senato ha voluto citare un cartello esposto dai giovani durante una recente manifestazione. “Abbiamo saltato la lezione per dare una lezione a voi”. “Facciamo qualcosa – è stata l’esortazione finale della Casellati – per salvare il loro futuro”.
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Clima, Fico “Siamo di fronte a scelte non rinviabili”

ROMA (ITALPRESS) – “Questa così ampia partecipazione dimostra la grande voglia di riprendere a discutere in presenza delle grandi questioni globali, guardandosi nuovamente negli occhi, dopo che per lunghi mesi la crisi pandemica ci ha costretti ad incontri solo virtuali. Credo di interpretare il sentimento di tutti voi augurandomi che questa emergenza possa essere presto definitivamente superata con uno sforzo collettivo di solidarietà che deve unire tutti i Paesi”. Il presidente della Camera Roberto Fico ha aperto così i lavori della riunione parlamentare in preparazione della COP 26, la riunione che come ha spiegato Fico “si inserisce nell’ambito della partnership fra Italia e Regno Unito per l’organizzazione della 26° Conferenza delle Nazioni unite sul clima che si svolgerà a Glasgow fra il 1° e il 12 novembre”.
Per Fico è “fondamentale l’impulso dei Parlamenti per l’effettivo raggiungimento degli obiettivi del contrasto al cambiamento climatico. I Parlamenti possono infatti, da un lato, esercitare la necessaria pressione politica sugli esecutivi per stimolarli a perseguire politiche climatiche all’altezza delle sfide oggi aperte. Dall’altro, essi – in quanto rappresentanti di tutti i cittadini – sono il tramite più efficace per coinvolgere pienamente le persone nelle scelte che ne conseguono”. Sulla minaccia climatica il presidente della Camera ha avvertito che “siamo di fronte a scelte non rinviabili. Scelte che possono comportare a breve termine costi economici o sociali, tuttavia ampiamente inferiori ai benefici derivanti dal passaggio ad un modello di sviluppo sostenibile”.
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Clima, Mattarella “Non è più tempo di ambiguità e di distinguo”

ROMA (ITALPRESS) – “Senza dubbio non vi è sfida più grande e impegnativa, per l’umanità, del cambiamento climatico. Si tratta di una drammatica realtà, di cui i popoli dell’Africa hanno esperienza diretta già da decenni. Come ha recentemente ricordato Vanessa Nakate a Milano, nonostante l’intero continente sia responsabile di appena il 3% delle emissioni globali, si trova a essere vittima di una percentuale ben più consistente delle conseguenze avverse dei cambiamenti climatici: dalla desertificazione ad apocalittiche inondazioni, alla allarmante riduzione del terreno coltivabile, con le gravi conseguenze sull’alimentazione. Nel contrasto ai cambiamenti climatici non è più tempo di ambiguità e di distinguo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla conferenza ministeriale “Incontri con l’Africa”.
Per il capo dello Stato “occorre agire subito per non pregiudicare definitivamente qualità di vita e sopravvivenza delle future generazioni. Al riguardo dobbiamo garantire il massimo sforzo per raggiungere e superare gli obiettivi di riduzione delle emissioni nocive che da Kyoto a Parigi abbiamo collettivamente assunto. La preCOP e ‘Gioventù per il Climà hanno ancora una volta reso palpabile l’urgenza di agire, anche attraverso le voci di tanti giovani che hanno fatto di questo impegno una ragione di vita. La prossima COP26 rappresenterà uno spartiacque, ne dobbiamo tutti essere consapevoli. Sui Paesi di vecchia e nuova industrializzazione ricadono le maggiori responsabilità. Non è ammesso distrarsi”, ha concluso Mattarella.
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Biodiversità, Wwf “Da Cop15 ci aspettiamo investimenti in natura”

ROMA (ITALPRESS) – A pochi giorni dalla prima sessione della COP 15, la Conferenza delle Parti sulla Biodiversità – che si svolgerà a Kunming in Cina dall’11 ottobre al 15 ottobre – il Wwf chiede a tutti i governi del mondo di investire in natura. Solo facendolo il nostro capitale naturale potrà difenderci dalle pandemie e dal cambiamento climatico, garantendoci salute e benessere.
Il Wwf ricorda che per invertire la curva della perdita di biodiversità dovremmo far crescere di 6 volte gli investimenti che attualmente vengono stanziati ogni anno su scala globale (da 100 miliardi a 700 miliardi di dollari, fonte UNEP e UNDP, le agenzie ONU sull’ambiente e lo sviluppo) perchè non possiamo permetterci di provocare l’estinzione di un milione di specie vegetali e animali che sono già oggi a rischio (come è stato attestato nel 2019 da IPBES – l’Intergovernamental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services dell’ONU, l’equivalente per la biodiversità al ruolo dell’IPCC per il cambiamento climatico).
Come conclusione di questa prima sessione della COP 15 i governi stanno lavorando alla “Dichiarazione di Kunming”, in cui verranno definiti gli obiettivi generali e le indicazioni di percorso che porteranno a definire il Quadro Globale sulla Biodiversità (Global Biodiversity Framework) al 2030 che verrà definito nei dettagli in una seconda sessione fissata dal 25 aprile all’8 maggio 2022, sempre a Kunming.
“Il testo della Dichiarazione di Kunming è molto generico e privo di misure concrete per la sua attuazione, ma segnala la direzione da prendere – afferma Lin Li, direttrice Global Policy e Advocacy del WWF Internazionale, a proposito dell’attuale bozza -. Se adottata, la Dichiarazione sarà molto significativa, perchè riconosce che l’obiettivo del GBF post-2020 dovrebbe essere quello di invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. Il testo afferma inoltre che, per riuscire a garantire un mondo ‘nature-positivè, occorre, da un lato, migliorare le attuali azioni di conservazione, dall’altro agire sul fronte della produzione e dei consumi non sostenibili. Questi sarebbero progressi importanti”.
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Pompei si prepara ai cambiamenti climatici

NAPOLI (ITALPRESS) – Nessun danno al patrimonio del sito di Pompei è stato rilevato a seguito del maltempo dei giorni scorsi che ha fatto scattare un’allerta meteo gialla in alcune zone della Campania, tra cui l’area vesuviana. Intanto, l’aumento di eventi meteorologici di forte intensità registrati negli ultimi anni e riconducibili a un più ampio contesto di cambiamenti climatici a livello globale, non vede inerti i funzionari del Parco Archeologico, che a causa della lunga storia degli scavi e della conformazione peculiare del patrimonio archeologico, presenta profili di particolare vulnerabilità.
Nello specifico, il passaggio frequente tra estremi di siccità e piogge intense aumenta lo stress fisiologico a cui sono esposte le strutture millenarie. Con l’obiettivo di sviluppare soluzioni innovative per il monitoraggio del patrimonio, facendo leva anche su tecnologie avanzate, è stata firmata una convenzione con il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno.
L’accordo prevede lo sviluppo di specifiche procedure e metodologie per lo screening delle condizioni di dissesto, ammaloramento e fragilità che possono determinare criticità o ridurre la sicurezza strutturale. Le attività di ricerca applicata saranno attuate anche mediante sviluppo di tesi e tirocini formativi.
Si intende così integrare le attività di monitoraggio, manutenzione programmata e progettazione di nuovi interventi svolte dal personale del Parco con strumenti tecnologici in grado di indirizzare sempre meglio l’azione di tutela preventiva e manutenzione ordinaria.
“A tal scopo – dichiara il Direttore del sito archeologico, Gabriel Zuchtriegel – stiamo implementando il sistema informativo su piattaforma GIS che è stato sviluppato nell’ambito del Grande Progetto Pompei. Definire bene l’intero processo dal monitoraggio fino all’intervento, oltre a ottimizzare il lavoro di programmazione di interventi di messa in sicurezza e restauro, ci consentirà nei prossimi anni di quantificare meglio l’aumento di risorse umane e finanziarie che dovremo mettere in campo per fronteggiare l’impatto dei cambiamenti climatici sui beni culturali”.
“Già oggi abbiamo alcuni dati preoccupanti riguardo gli effetti del climate change sul patrimonio; non bisogna chiudere gli occhi ma lavorare intensamente affinchè la crisi climatica non diventi anche una crisi del patrimonio culturale” conclude.
Il progetto di monitoraggio si pone in continuità con il progetto di manutenzione programmata avviata sotto la direzione del prof. Massimo Osanna alcuni anni fa, che vede stabilmente impegnata sul sito una squadra di 55 addetti tra restauratori, operai specializzati, archeologi e architetti.
“La ricorrenza con cui si manifestano eventi metereologici di forte intensità e breve durata – spiega il professore Luigi Petti – intervallati spesso da periodi caratterizzati da siccità ed elevate temperature, pone una nuova sfida per la preservazione del patrimonio culturale esposto, quale quello del Parco Archeologico di Pompei. Raffiche di vento e nubifragi potrebbero determinare infatti un rapido degrado delle costruzioni antiche presenti a Pompei e, nel caso di eventi eccezionali, causare condizioni di pericolo”.
“Nell’ambito delle attività istituzionali del Parco Archeologico di Pompei, il Direttore Gabriel Zuchtriegel ha avviato, con il supporto del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno, lo sviluppo di un modello innovativo di gestione delle attività di manutenzione programmata e tutela preventiva in grado di mitigare e controllare l’impatto di tali fenomeni sulla città antica. Il progetto arricchisce le notevoli competenze e gli strumenti già presenti nel Parco con ricerche ed esperienze all’avanguardia sviluppate presso l’Ateneo Salernitano, tra cui il monitoraggio del Tempio di Nettuno a Paestum ed il monitoraggio e la sorveglianza dei ponti, dei viadotti e delle gallerie sul tronco autostradale A3” conclude.
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Ue, Sassoli “Serve un approccio inclusivo per attuare il Green Deal”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli ha aperto oggi la Cerimonia del Patto dei Sindaci dell’UE per il clima e l’energia, che riunisce migliaia di governi locali impegnati nell’attuazione degli obiettivi climatici ed energetici dell’UE.
“Permettetemi innanzi tutto di congratularmi per il successo del Patto: le città firmatarie sono più di 10.000 e rappresentano oltre 325 milioni di abitanti di 53 paesi – ha spiegato il presidente Sassoli rivolgendosi al Patto -. Sono cifre impressionanti. Come sapete, condividiamo obiettivi simili: accelerare la decarbonizzazione dei territori, rafforzare la capacità di adattamento agli impatti inevitabili dei cambiamenti climatici e consentire ai cittadini di accedere a un’energia sicura, sostenibile e a prezzi abbordabili”.
“La povertà energetica è un problema per tutti gli europei, in tutti gli Stati membri. Alla vigilia dell’inverno, stiamo assistendo a un aumento dei prezzi dell’energia, e i cittadini e le imprese sono comprensibilmente preoccupati – ha sottolineato Sassoli -. Come per il COVID-19, dobbiamo unire gli sforzi e fornire una risposta europea coordinata. La nostra esposizione alla volatilità dei prezzi globali del gas sottolinea l’importanza del nostro piano per costruire un forte settore domestico delle energie rinnovabili. Il Parlamento europeo è determinato a lavorare per arrivare al massimo entro il 2050 a una società a impatto climatico zero, ed è pienamente impegnato a trasformare l’Unione in una società più sana, sostenibile, equa, giusta e prospera”.
“La transizione ecologica coinvolgerà tutte le politiche dell’UE e inciderà in vari modi su tutte le regioni dell’UE. Pertanto, solo un approccio olistico e inclusivo all’attuazione del Green Deal consentirà di realizzare le nostre ambizioni. E’ per questo motivo che il Parlamento europeo è favorevole a una cooperazione rafforzata con le città e le regioni europee nel suo lavoro – ha aggiunto il presidente -. E’ fondamentale che le istituzioni dell’UE, i deputati al Parlamento europeo, i governi nazionali e i politici locali uniscano le loro forze per garantire che la transizione energetica e climatica non lasci indietro nessuno e migliori la qualità della vita di tutti i cittadini europei, creando nuove opportunità e rafforzando la coesione sociale”.
“L’UE deve continuare ad agire da leader nell’azione per il clima ed è chiamata a svolgere, con la sua diplomazia, un ruolo di primo piano nel convincere altri attori globali, come la Cina e l’India, ad accrescere le proprie ambizioni alla COP26 di Glasgow e a trasformare gli impegni in misure politiche concrete – ha concluso Sassoli -. Il fattore tempo è essenziale e un’azione globale è fondamentale per il successo della lotta contro i cambiamenti climatici”.
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