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Earth Day, il Papa incontra Cingolani e 50 giovani

CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Voi non siete il futuro, siete il presente. Noi siamo in evoluzione e dobbiamo andare avanti, dovete farlo per il vostro futuro e quello dei vostri figli. Vi auguro di fare chiasso, fatevi sentire!”. Lo ha detto Papa Francesco all’incontro privato che si è tenuto nella Sala Clementina con una delegazione di 50 ragazzi dell’Earth Day, i rappresentanti dell’Italia alla COP Giovani di Milano e il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.
Il 28 settembre 2021 Milano ospiterà lo “Youth4Climate”: due giovani per ognuno dei 197 Paesi membri dell’Unffcc (la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) saranno impegnati in gruppi di lavoro e dibattiti, una tappa preparatoria alla Cop 26 di Glasgow, in cui saranno solo i giovani ad essere i veri protagonisti e, per la prima volta nella storia, avranno la possibilità di contribuire ufficialmente ai negoziati delle Nazioni Unite per il Clima.
Earth Day Italia, da quando è stata annunciata la COP Giovani, ha investito ogni energia per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni a dare importanza a questo evento storico che restituisce al tema del cambiamento climatico la giusta prospettiva intergenerazionale.
“In circa 30 anni, 25 conferenze sul clima non hanno saputo fermare il costante aumento in atmosfera dei gas clima-alternati con conseguenze che rischiano ormai di diventare irreversibili. A pagarne il prezzo più grande saranno i giovani e ascoltarli non è più solo una questione di correttezza istituzionale ma piuttosto di giustizia storica”, ha dichiarato Pierluigi Sassi, Presidente di Earth Day Italia, che spiega: “d’intesa con il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che presiede la Pre Cop di Milano, abbiamo voluto chiedere una benedizione speciale a Papa Francesco che sei anni fa promulgava la lettera enciclica Laudato sì cercando, come i giovani della COP, di esortate le Nazioni Unite alla ricerca del Bene Comune piuttosto che alla difesa di sistemi economici predatori e fondati su una cultura dello scarto”.
A margine dell’udienza il Ministro Cingolani ha raccontato: “Siamo alla vigilia di Youth4Climate, l’iniziativa che vedrà centinaia di giovani da tutto il mondo riunirsi a Milano per studiare il futuro del pianeta e del clima. Oggi ci incontriamo con il Pontefice che benedice alcuni di questi giovani. Che sia di buon auspicio, soprattutto che riporti la testimonianza della consapevolezza che ci ha dato l’enciclica Laudato Sì nei lavori che faremo la prossima settimana”.
Hanno preso parte all’udienza privata Padre Joshtrom Isaac Kureethadam, Coordinatore del settore Ecologia e Creato presso il Dicastero per la Promozione Integrale dello Sviluppo Umano, Alberto Gambescia, Amministratore Unico dell’Agenzia Studiare Sviluppo del MEF, Davide D’Arcangelo, Fondatore di Impatta, una rete di imprese impegnata a sostenere i giovani innovatori nel settore ambientale.
Durante l’udienza Papa Francesco ha ricevuto in dono l’opera “Saving the Earth” realizzata con materiale di riciclo dell’artista fiorentino Neri Frullini.
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Clima, Wwf Young “Chi governa ci ascolti perchè decide il nostro futuro”

ROMA (ITALPRESS) – “Chi governa non può non ascoltare le nuove generazioni che chiedono di agire contro la crisi climatica, perchè chi decide oggi decide anche il nostro futuro. Non possiamo aspettare di essere classe dirigente per agire contro la crisi climatica, perchè quando questo avverrà ormai sarà troppo tardi come, purtroppo ribadiscono gli studi scientifici a cominciare dall’ultimo preoccupante report dell’IPCC”. E’ questo l’appello che lancia la community di Wwf YOUng, che questa mattina è scesa in piazza insieme alle ragazze e ai ragazzi di Fridays4Future, a 4 giorni dalla Youth COP e dalla pre-COP che si svolgeranno a Milano la prossima settimana.
La scorsa settimana, a Milano, i giovani di WWF YOUng hanno realizzato l’evento “Together is Possible” dove – insieme ai rappresentanti italiani che dal 28 settembre parteciperanno alla Youth4Climate -, attraverso seminari, workshop e incontri con esperti, hanno formulato le loro idee e soluzioni per affrontare la crisi climatica. Idee che verranno condivise alla Youth COP.
Per loro le enormi risorse del PNRR rischiano di essere un’occasione persa per affrontare la crisi climatica i cui effetti, a cominciare dagli incendi che hanno devastato il Mediterraneo (e l’Italia meridionale) e le alluvioni devastanti del Nord Europa, sono diventati drammi quotidiani. Sprecare l’occasione delle risorse che l’Europa ha messo a disposizione degli Stati membri è un lusso che le nuove generazioni non possono e non vogliono permettersi. Ecco perchè chiedono di poter incidere in processi decisionali: l’evento internazionale che dal 28 al 30 settembre vedrà radunarsi proprio a Milano 400 giovani da tutti i Paesi del mondo in previsione della Pre-COP (sempre a Milano) e della COP26 di Glasgow.
L’evento Youth4Climate è uno primo passo non solo per coinvolgere strutturalmente le nuove generazioni ma anche per promuovere uno scambio di competenze e conoscenze tra decisori ed esperti, necessario in un mondo sempre più instabile che avrà bisogno di soluzioni innovative.
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Utilities italiane investono 280 mln l’anno in economia circolare

ROMA (ITALPRESS) – Investimenti per 280 milioni di euro all’anno nell’economia circolare, con un livello di raccolta differenziata che si attesta al 69% e un tasso smaltimento in discarica decisamente più basso della media nazionale. E’ questo il bilancio delle imprese dei servizi pubblici italiane come viene raccontato dal position paper “Utilities protagoniste della transizione ecologica: le sfide dell’economia circolare”, messo a punto da Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche. Il lavoro si concentra su un campione rappresentativo dell’84% dei ricavi complessivi e del 77% dei lavoratori del settore, che interessa circa 21 milioni di cittadini. La raccolta differenziata delle aziende che fanno capo a Utilitalia raggiunge il 69% (contro una media italiana del 61%), con lo smaltimento in discarica che scende al 4% (quando la media nazionale è del 21%), quindi ben al di sotto del limite massimo del 10% stabilito dall’Unione europea per il 2035. Tra gli altri risultati ottenuti dalle utilities spiccano i 98 milioni di metri cubi di biogas prodotti nel 2020, un tasso di recupero dei fanghi di depurazione pari al 68,6% e un tasso complessivo di riciclo del 77,5%.
I benefici di un approccio “circolare” – viene spiegato – vanno al di là della raccolta e della gestione dei rifiuti: nell’idrico ci sono opportunità legate al riutilizzo delle acque reflue depurate, al recupero e al riutilizzo dei fanghi di depurazione e al revamping degli impianti per migliorarne l’efficienza. Per l’ambiente è possibile sviluppare modelli di riuso, potenziare la raccolta differenziata di qualità, implementare nuovi flussi di raccolta, ridurre la produzione di rifiuti e applicare tecnologie innovative. Per quanto riguarda l’energia si può puntare su revamping e repowering degli impianti di generazione, recupero degli accumulatori, sviluppo di modelli di condivisione e gestione del fine vita degli impianti energetici. Nell’economia europea i benefici ambientali – in una logica legata alla riduzione delle emissioni di CO2 – potranno essere compresi tra 80 e 150 milioni di tonnellate al 2030, e tra 300 e 550 milioni di tonnellate al 2050. A questi si sommano i benefici economici: gli investimenti nell’economia circolare possono arrivare a sbloccare fino a 356 miliardi di euro al 2025 in Europa, con effetti anche sulla riduzione del 10% dei costi delle materie prime (fino al 12% in meno al 2050). Il potenziale complessivo potrebbe essere un incremento del Pil del 7% al 2030.
Per sfruttare al meglio queste potenzialità – sottolinea Utilitalia – sono necessarie azioni congiunte che coinvolgono le utilities e i policy maker. Da un lato, le utlities devono adottare programmi che rendano più circolare il proprio business, dotarsi di strumenti di misurazione puntuale, migliorare le performance di riciclo e partecipare a piattaforme di collaborazione per lo sviluppo di progetti condivisi. Dall’altro lato, i policy maker devono approntare una Strategia nazionale per l’economia circolare e una roadmap per lo sviluppo di impianti di trattamento dei rifiuti; servono inoltre una revisione della disciplina dell’End of Waste, l’estensione del campo di applicazione della Responsabilità estesa del produttore a nuove filiere di rifiuti e infine l’incentivazione dello sviluppo del biometano.
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Demolito il camino inceneritore per la nuova biopiattaforma a Sesto

SESTO SAN GIOVANNI (ITALPRESS) – Crolla il camino del vecchio termovalorizzatore di Sesto San Giovanni: è stato demolito ieri sera a quasi dieci minuti dalla mezzanotte il condotto che per circa 40 anni ha caratterizzato l’inceneritore CORE. Un atto simbolico dell’avvio alla transizione ecologica del vecchio impianto, che verrà sostituito da quello totalmente carbon neutral e di nuova concezione che entrerà in funzione nella primavera del 2023. L’innovativa Biopiattaforma, grazie all’impiego delle più avanzate tecnologie, è considerato il primo termovalorizzatore green del Paese.
“La demolizione del camino rappresenta un’importante tappa del percorso per la realizzazione del primo polo green italiano che, con avanzati processi di economia circolare, convertirà le materie di scarto come i fanghi di depurazione e la FORSU, in energia, biometano e biofertilizzanti” ha commentato Alessandro Russo, presidente e amministratore di Gruppo CAP. “Infrastrutture pubbliche come la Biopiattaforma sono la risposta all’esigenza di caratterizzare il sistema produttivo del Paese con nuovi impianti per la produzione di fonti rinnovabili invocati proprio dai Piani strategici del Ministero per la Transizione ecologica”.
L’intera operazione è realizzata da Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che nel febbraio scorso ha acquistato dai comuni soci la maggioranza del capitale azionario delle quote di CORE, e da ZEROC, la nuova società che gestirà le attività della Biopiattaforma insieme alle amministrazioni comunali di Sesto San Giovanni, Cormano, Cologno Monzese, Pioltello, Segrate e Cinisello Balsamo.
Si tratta “dell’inizio di una nuova epoca per Sesto San Giovanni, per il Nord Milano e per tutta la Lombardia” ha commentato il Sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano. “Il rispetto per l’ambiente e la valorizzazione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare – ha aggiunto – saranno i capisaldi per offrire una migliore qualità di vita alle generazioni future. La nuova, avveniristica Biopiattaforma green sarà in grado di traghettare il Paese verso gli obiettivi di sostenibilità ed emissioni zero previsti dall’Agenda Europea per il 2050. I vantaggi per il territorio saranno anche economici e si tradurranno in una riduzione delle bollette dell’acqua e un notevole risparmio sulla tassa rifiuti”. Il sindaco auspica che “questo progetto unico in Italia possa presto essere un modello per altre regioni”.
L’intervento di demolizione ha richiesto mesi di preparazione e coordinamento. Alto 70 metri, il camino è stato abbattuto mediante la tecnica del crollo indotto, con un’operazione meccanica volta a provocare, attraverso l’attività di due scavatori telecomandati a distanza, il collasso del calcestruzzo. Le parti demolite nei prossimi giorni saranno frantumate e portate nei centri di recupero autorizzati, per continuare con la finalizzazione dello smantellamento del vecchio inceneritore e cominciare con i lavori di realizzazione del nuovo termovalorizzatore. Il nuovo impianto verrà reso operativo a ottobre 2022 con la messa in funzione della prima linea e a marzo 2023 con l’esercizio di tutto l’impianto industriale. La Biopiattaforma valorizzerà 65mila tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dai 40 depuratori distribuiti sul territorio della Città metropolitana. Proprio i fanghi, che fino a oggi erano materia di scarto, e che in alcuni casi si dovevano portare all’estero per lo smaltimento, serviranno a produrre ben 19.500 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante.
In questo modo, il 75% dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25% in fertilizzante. La linea di gestione dell’umido tratterà 30mila tonnellate ogni anno di rifiuti (ora affidati a strutture esterne) provenienti dai Comuni di Sesto San Giovanni, Pioltello, Cormano, Segrate, Cologno Monzese e Cinisello Balsamo per la produzione di biometano, biocombustibile che riduce l’emissione di anidride carbonica del 97%.
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Snam, intesa con i Carabinieri per la sicurezza delle infrastrutture

SAN DONATO MILANESE (MI) (ITALPRESS) – Snam, il maggiore operatore di infrastrutture energetiche in Europa, e l’Arma dei Carabinieri hanno firmato un Protocollo di Intesa per rafforzare la sicurezza dei processi aziendali, per la tutela delle persone e la protezione delle infrastrutture critiche, attraverso la promozione di sinergie in ambito informativo e formativo. In particolare, le parti avvieranno una collaborazione per attività di formazione del rispettivo personale sui temi della sicurezza e della tutela dell’ambiente, anche attraverso il supporto del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica. Snam e l’Arma dei Carabinieri, inoltre, organizzeranno congiuntamente eventi finalizzati alla condivisione di esperienze e best practice operative. “L’avvio di una collaborazione tra un’istituzione fondamentale come l’Arma dei Carabinieri e una società che realizza e gestisce infrastrutture strategiche come Snam ha l’obiettivo di contribuire alla sicurezza delle persone e dei territori, mettendo a fattor comune le reciproche competenze di security e diffondendo buone pratiche in termini di etica e lotta alla corruzione”, ha commentato Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam.
“Questo accordo – ha sottolineato il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. C.A. Teo Luzi – consente di promuovere, in maniera sinergica, le esperienze e le professionalità delle proprie eccellenze, incrementando la formazione del personale, nell’ambito delle reciproche competenze. L’obiettivo comune resta quello di sviluppare, in Italia e all’estero, iniziative volte a migliorare il livello di sicurezza delle persone e dei territori, con un’attenzione costante al rispetto della natura e dell’ambiente”. Per Snam è fondamentale garantire la salvaguardia del patrimonio aziendale e la sicurezza e continuità operativa delle reti energetiche, tutelando il personale preposto al loro sviluppo e alla loro gestione. In virtù di questo obiettivo, la società è sempre più attenta al potenziamento della security, incoraggiando sinergie con tutti i processi interni per stimolare maggiore flessibilità e reattività; azioni necessarie a prevenire, contrastare e gestire gli impatti di situazioni impreviste. L’implementazione delle singole iniziative sarà disciplinata da appositi accordi attuativi.
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Da P&G e Corepla un “Gioco di Squadra” per l’economia circolare

ROMA (ITALPRESS) – Inaugurato a Explora, il Museo dei bambini di Roma, “Gioco di Squadra”, un nuovo exhibit, realizzato con il supporto di Procter&Gamble e Corepla, dedicato all’Economia Circolare.
“In P&G siamo ben consapevoli che il futuro dell’umanità è connesso al futuro del pianeta. Per questo, oltre al nostro impegno diretto in tema di sostenibilità ambientale, crediamo che le big corporations debbano adoperarsi per inspirare un cambiamento positivo nelle persone, che possa contribuire ad un miglioramento della società e dell’ambiente – dichiara Paolo Grue, Presidente e Amministratore Delegato di P&G Italia -. Siamo quindi davvero entusiasti di aver collaborato con CoRePla alla realizzazione del progetto Gioco di Squadra all’interno del Museo Explora perchè parla ai più piccoli su un tema, quello del recupero e riutilizzo degli imballaggi di plastica, fondamentale per uno sviluppo sostenibile del pianeta. Educare e sensibilizzare a un uso più consapevole delle risorse è cruciale, ed è una sfida in cui proprio le nuove generazioni possono giocare un ruolo determinante. Questo progetto dedicato all’educazione dei bambini rientra nel nostro programma di cittadinanza d’impresa “P&G per l’Italia”, attraverso il quale stiamo realizzando nel nostro Paese progetti concreti nell’ambito della sostenibilità ambientale e sociale”.
“Il coinvolgimento dei giovanissimi nella promozione dell’agenda 2030 è di fondamentale importanza – sostiene il presidente di Corepla, Giorgio Quagliuolo -. Uno degli obiettivi di Corepla è quello di sensibilizzazione le nuove generazioni e di promuovere le buone pratiche in tema di raccolta differenziata e di riciclo degli imballaggi plastica e quello che salta agli occhi è l’attenzione sempre più alta su questi temi che caratterizza i ragazzi ma soprattutto la loro voglia di “fare bene”. I giovani hanno capito che il nostro futuro non può più prescindere da una seria presa di coscienza e da un impegno responsabile nei confronti della sostenibilità ambientale delle nostre azioni. Quello della salvaguardia delle risorse del Pianeta è un tema globale che riguarda molti aspetti della nostra vita quotidiana e siamo contenti di poter stimolare, attraverso la partnership col Museo Explora e con P&G, una riflessione su come possiamo immaginare un futuro più equo e sostenibile e su quali azioni possiamo concretamente realizzare per costruirlo. La transizione ecologica – continua Quagliuolo – passa attraverso una trasformazione culturale, che è portatrice di nuovi valori e può concretizzarsi solo attraverso un “gioco di squadra”, ovvero attivando sinergie tra tutte le parti coinvolte. Serve che ognuno faccia la sua parte per il bene di tutti, in modo tale da costruire una generazione di “nativi ambientali”: ragazzi che abbiano un approccio ragionato alla gestione delle risorse e diventino gli ambasciatori della corretta raccolta differenziata della plastica, rendendo così più virtuosi anche i comportamenti degli adulti”.
“Abbiamo pensato di trasformare l’Economia Circolare in un gioco di squadra per due motivi: il primo riguarda la nostra mission che è quella di suscitare nei bambini e nei loro accompagnatori attenzione e atteggiamenti positivi verso l’interazione culturale, la cooperazione, il rispetto per gli altri e per l’ambiente attraverso laboratori, attività e allestimenti dedicati alla Scienza e alla Ricerca. Grazie a progetti europei e a collaborazioni con enti e Istituzioni, cerchiamo ogni anno di proporre ai nostri visitatori, bambini, scuole e famiglie, esperienze sempre nuove grazie a un approccio informale – afferma Patrizia Tomasich, Direttrice del Museo Explora -. Il secondo motivo è stato il calzante parallelo tra il gioco di ruolo, ogni bambino ha, infatti, un compito ben preciso per il corretto funzionamento dell’allestimento, e le fasi dell’Economia Circolare, che non si possono non conoscere per contribuire, attraverso i gesti quotidiani, alla trasformazione dell’economia in un’ottica più sostenibile”.
Il Goal 12 dell’Agenda dello Sviluppo sostenibile 2030 richiede una riformulazione dei processi di produzione e consumo, una svolta più sostenibile e con minor impatto ambientale nell’utilizzo delle risorse.
Grazie all’approccio informale del learning by doing che contraddistingue Explora e con l’esperienza di Procter&Gamble e di Corepla – Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, sarà possibile giocare e conoscere da vicino l’Economia Circolare e tutte le sue fasi.
Otto postazioni hands on caratterizzate da ingranaggi, tubi, ruote e meccanismi per un percorso in cui approfondire tutte le fasi dell’Economia Circolare: materia prima, progettazione, produzione, distribuzione, consumo, raccolta, riciclo e il rifiuto residuo. Unica missione: partire dalla “plastica riciclata” quale materia prima seguendo tutte le fasi del percorso con l’obiettivo di produrre il minor quantitativo di rifiuto.
Accanto al grande allestimento un totem interattivo dedicato ad approfondire l’Economia Circolare con consigli per convertire le azioni fatte a casa, a scuola, in azienda in iniziative sostenibili e dal basso impatto ambientale grazie al consorzio nazionale.
All’inaugurazione del 23 settembre seguirà l’apertura ufficiale al pubblico in occasione della Notte Europea dei Ricercatori 2021, due turni serali al Museo con laboratori per bambini condotti da ricercatori, tra cui Riccardo Dessi di P&G che terrà un laboratorio dedicato alla progettazione e allo sviluppo di nuovi prodotti sostenibili.
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Frosinone, tre arresti e sequestro di un depuratore consortile

FROSINONE (ITALPRESS) – Tre arresti domiciliari, un obbligo di dimora e un divieto di dimora e sequestrato il depuratore consortile nel cassinate. E’ il bilancio dell’ordinanza eseguita dai militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone per il reato d’inquinamento. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per l’amministratore delegato, per il responsabile impiantistico e per il responsabile dell’area tecnica della società che gestisce il depuratore consortile.
L’obbligo di dimora è stato disposto per l’ex project manager e il divieto di dimora per l’ex responsabile dell’impianto di depurazione.
I fatti contestati risalgono al 2020 – 2021, e riguardano la società che gestisce il depuratore consortile, che convoglia i reflui di alcune aziende e comuni del cassinate.
In particolare sono stati svolti campionamenti sul corso d’acqua Rio Pioppeto, nel quale il depuratore scarica i propri reflui, sia presso lo scarico finale dell’impianto sia a monte e a valle di detto scarico.
Dagli accertamenti svolti emerge innanzitutto la continua, e significativa, violazione dei limiti tabellari stabiliti per i reflui dello scarico finale del depuratore consortile; in secondo luogo i campionamenti a monte e a valle hanno rilevato fortissime differenze qualitative delle acque del Rio Pioppeto, proprio in riferimento ai parametri riscontrati nel reflui di detto scarico; infine, anche visivamente, lo stato del corso d’acqua si mostrava colmo di schiume e melme, spesso accompagnato da forti odori.
In particolare le analisi svolte da Arpa Lazio hanno restituito dei risultati allarmanti: nel punto di scarico sono stati ripetutamente superati i limiti dei parametri COD (in un caso superiore più di 20 volte il limite), BOD5 (in un caso superiore più di 50 volte il limite), Solidi sospesi (in un caso superiore più di 50 volte il limite), Alluminio (in un caso superiore più di tre volte il limite), Solfiti (superiore anche più di 9 volte il limite), Solfuri (superiore quasi 4 volte il limite).
A valle dello scarico le analisi svolte da Arpa Lazio rilevano una qualità dell’acqua peggiore rispetto a quella a monte dello scarico: COD (in un caso superiore più di 2440 volte il valore a monte), BOD5 (in un caso superiore più di 2900 volte il valore a monte), Solidi sospesi ( in un caso superiore più di 1470 volte il valore a monte), Alluminio (in un caso superiore più di 1221 volte il valore a monte); inoltre, ci sono rilevanti differenze nei valori dei parametri Fosforo totale (in un caso superiore più di 344 volte il valore a monte), Boro (in un caso superiore più di 204 volte il valore a monte), Ferro (in un caso superiore più di 895 volte il valore a monte), Piombo (in un caso superiore di 9 volte il valore a monte), Zinco (in un caso superiore di 100 volte il valore a monte), Azoto ammoniacale (in un caso superiore più di 7 volte il valore a monte) e Rame (in un caso superiore 24 volte il valore a monte).
Le attività tecniche e le indagini degli operanti hanno dimostrato come la situazione sia ben nota agli indagati, i quali non solo erano edotti circa il superamento dei limiti tabellari riguardo gli inquinanti immessi nel corpo recettore Rio Pioppeto, ma anche delle cause dovute alla provenienza di reflui in entrata presso l’impianto in quantità tali da arrecare criticità alla funzionalità del depuratore. In una occasione, infatti, il depuratore si presentava colmo di melme e fanghi, la cui provenienza era dovuta, secondo gli stessi indagati, ad un’azienda che scarica i propri reflui nella rete consortile.
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Acea e Cnr lanciano “Bioref” per recupero rifiuti organici

ROMA (ITALPRESS) – Acea Elabori, la società del Gruppo Acea che si occupa di ingegneria e servizi, e l’Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA) del CNR lanciano BIOREF, un progetto di ricerca innovativo che mira al recupero di prodotti che generano elevato valore aggiunto dalla trasformazione della frazione organica dei rifiuti urbani e dei fanghi biologici, favorendo l’applicazione di modelli di economia circolare e portando ad una significativa riduzione degli scarti.
BIOREF studia e sviluppa nuove logiche di trattamento integrato dei rifiuti organici, improntate alla valorizzazione del loro potenziale di produzione di acidi grassi a media-lunga catena. Tali composti rappresentano materie prime utilizzabili nell’industria chimica per la produzione di polimeri e cosmetici, il cui mercato è in forte crescita.
Il progetto, nato nel 2020 con la firma di un protocollo di intesa tra CNR ed Acea, è volto allo sviluppo di tecnologie evolute nel trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani e dei fanghi biologici, strategiche per l’applicazione dei principi della bio-economia sostenibile ed in linea con le politiche industriali del Gruppo Acea.
“Questo progetto di ricerca – ha sottolineato Simona Rossetti, Direttrice dell’Istituto di Ricerca sulle Acque- mira alla valorizzazione dei rifiuti organici recuperando risorse e riducendo drasticamente l’impatto ambientale, ed è per l’IRSA, che da anni si occupa di tecnologie innovative per il trattamento di fanghi e rifiuti, un’occasione preziosa per collaborare con un team di esperti del settore industriale come Acea Elabori per una sinergia strategica in vista di applicazioni su scala reale”.
“Quello di Bioref -ha dichiarato Alessandro Filippi, Responsabile Area Industriale Ingegneria e Servizi di Acea Spa e Presidente di Acea Elabori – è il frutto di uno sforzo congiunto che vede la società Elabori del Gruppo Acea e il team dell’IRSA-CNR, impegnate nel ricercare soluzioni concrete e sostenibili per una gestione innovativa di un settore di cruciale importanza come quello dei rifiuti urbani e delle acque reflue. In linea con gli obiettivi prefissati dall’agenda 2030 e dal PNRR, infatti, il progetto svilupperà modelli di economia circolare e porterà vantaggi oggettivi a tutto il settore industriale”.
(ITALPRESS).