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La Commissione Ue svela il pacchetto Clima, -55% CO2 entro il 2030

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “La Rivoluzione verde è un compito generazionale che deve unirci ed incoraggiarci perchè si tratta di garantire il benessere della nostra generazione e di quelle successive. Non c’è un compito più grande e più nobile di questo e l’Europa è pronta a guidare””. Così Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, alla presentazione del maxipiano sul clima FitFor55 che prevede la riduzione del 55% delle emissioni di Co2 entro il 2030 in vista del loro azzeramento entro il 2050.
Molteplici le misure proposte tra cui, centrale, l’attribuzione di un prezzo al carbonio unitamente alla creazione di un fondo sociale; l’obiettivo è il passaggio dalla tassazione dell’energia basata sui volumi a una basata sul contenuto energetico dei combustibili. Tra le altre: diminuzione delle imposte sull’elettricità (da un euro a Megawatt/ora a 58 centesimi) al fine di stimolare la vendita di veicoli elettrici e stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035.
Il nuovo sistema sarà applicato gradualmente dal 2023 e prevederà anche la creazione di un nuovo mercato della CO2 per il trasporto su gomma e per gli edifici. L’ambizione è la creazione di un fondo sociale per clima di 70 miliardi in 7 anni, attraverso il quale l’Ue sarebbe in grado di cofinanziare al 50% regimi di incentivazione nazionale relativi all’acquisto di auto a zero emissioni e la riqualificazione.
Ancora, gli Stati membri condividono la responsabilità di rimuovere il carbonio dall’atmosfera anche attraverso la rimozione del carbonio dai pozzi naturali entro il 2030. Inoltre, sentono impellente la necessità di una combinazione di misure per affrontare l’aumento delle emissioni nel trasporto stradale per integrare lo scambio di emissioni. Infine, una direttiva sull’energia rinnovabile fisserà un obiettivo maggiore per produrre il 40% della nostra energia da fonti rinnovabili entro il 2030.
Affinchè il Green Deal europeo si concretizzi e l’Europa diventi il primo continente al mondo neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050 è fondamentale rispettare questi obiettivi.
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Total Italia e Blu Way per lo sviluppo del biometano liquefatto

SAN MAURIZIO CANAVESE (TORINO) (ITALPRESS) – Total Italia e Blu Way hanno inaugurato oggi l’inizio della distribuzione di biometano liquefatto sulle stazioni del circuito BLU. L’evento si è tenuto questa mattina su una delle stazioni del network BLU WAY a San Maurizio Canavese (TO), a distanza di poche settimane dall’avviamento dell’impianto di Bio industria di Verolanuova (Brescia), nel quale viene prodotto il biometano liquefatto destinato alle stazioni di Blu Way grazie a Total Italia.
Il progetto si colloca in un più ampio disegno strategico che accomuna BLU WAY e Total Italia e che si pone l’obiettivo di contribuire sensibilmente alla riduzione dell’intensità media di carbonio emessa dai prodotti energetici utilizzati.
Il programma si pone come particolarmente innovativo nel mercato: in primo luogo perchè BLU WAY sarà il primo operatore in Italia ad assumere l’impegno di distribuire una quota minima percentuale di biometano liquefatto sulle stazioni del proprio network e in secondo luogo perchè Total Italia, attraverso la definizione e l’applicazione di un disciplinare certificato, implementerà un sistema di controllo e monitoraggio della filiera di approvvigionamento del prodotto atto a garantire una verifica puntuale dei quantitativi di bio-metano liquido consegnati ed il rispetto delle quote minime di prodotto di origine bio sulle diverse stazioni di servizio.
Il Biometano liquefatto viene realizzato grazie al processo di recupero di effluenti zootecnici e sottoprodotti agricoli, risorse preziose per produrre in modo sostenibile energia rinnovabile e biocarburante di nuova generazione. Dalla digestione anaerobica, il processo di trasformazione delle materie prime in biogas e digestato, si ottengono due prodotti molto importanti per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile: fertilizzanti bio, ricchi di sostanze organiche vitali per il nutrimento del suolo, e un digestato liquido di alta qualità. Utilizzato sui campi, invece del tradizionale liquame, minimizza lo spandimento e ne riduce l’impatto ambientale.
La riduzione stimata di emissioni di CO2 su un mezzo alimentato a biometano liquefatto, rispetto ad un Euro VI Diesel, arriva fino all’80%, mentre quella verso un mezzo alimentato a GNL fossile fino al 65%, questo senza considerare i significativi impatti sulla riduzione di NOx (ossido d’azoto) e polveri sottili. (*)
Filippo Redaelli, Amministratore Delegato Total Italia ha dichiarato: “Siamo lieti di concretizzare oggi il progetto con BLU WAY di Rete Spa, le cui basi sono state poste alcuni mesi fa grazie ad una partnership per lo sviluppo e la promozione dell’offerta di GNL nel nostro Paese. Total Italia, in linea con gli obiettivi della Compagnia, sta realizzando diversi progetti in funzione dell’obiettivo climatico net zero e questo è un altro importante tassello della nostra offerta multi energetica. Ci auguriamo di poter presto dare ulteriori notizie di questo progetto ambizioso e che ci vede, insieme, protagonisti della creazione di economia sostenibile a partire dal rispetto del nostro ambiente”.
Teseo Bastia, Amministratore Delegato Rete S.p.A., ha aggiunto: “il nostro Gruppo ha creduto molti anni fa nel gas naturale liquido quale soluzione concreta e pragmatica per offrire un’alternativa ai combustibili tradizionali. Da qui è iniziato il processo di rinnovamento del nostro Gruppo in un’ottica di diversificazione e innovazione dell’offerta, che ha visto la nascita del progetto BLU nel 2018, recentemente confluito in BLU WAY pochi mesi fa. Siamo orgogliosi, oggi, di poter essere ancora una volta protagonisti di un percorso ambizioso e innovativo, attraverso il quale il nostro Gruppo dimostra di voler creare un nuovo modello di distribuzione attraverso la proposizione di carburanti ecosostenibili”.
Marco Lucà, Amministratore Delegato Blu Way S.r.l., ha dichiarato: “L’obiettivo che si pone Blu Way è quello di poter rifornire i mezzi sulle stazioni del proprio network con biometano al 100%, nell’ottica di avere una filiera sempre più virtuosa e di garantire un’economia circolare reale. Come primo passo di questa “roadmap” Blu Way ha scelto di distribuire una quota percentuale di biometano sulle proprie stazioni a marchio BLU LNG, certificando in modo puntuale ed accurato tutto il processo con un innovativo sistema di monitoraggio sviluppato grazie alla collaborazione con TotalEnergies. Vogliamo attraverso questo progetto contribuire attivamente e concretamente allo sviluppo di una filiera virtuosa che possa portare in futuro alla decarbonizzazione dei trasporti”.
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ADM e Regione Sardegna, al via campagna sensibilizzazione ambiente

ROMA (ITALPRESS) – Partirà domani la campagna di comunicazione istituzionale “Portala nel cuore”, realizzata da ADM in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, a tutela dell’ambiente.
Sabbia, ciottoli, conchiglie e altri materiali naturali vengono spesso asportati da spiagge o fondali marini a ricordo delle vacanze trascorse in Sardegna. Pochi sanno che questo comportamento sbagliato, oltre a impoverire il paesaggio e a deturpare l’ambiente, costituisce un reato punito con una multa da 500 a 3.000 euro.Per dare un’idea dell’entità del fenomeno, basti pensare che nel corso del 2020 presso i soli due aeroporti sardi di Olbia e Alghero i funzionari ADM hanno sequestrato oltre 80 kg tra ciottoli, sabbia e conchiglie provenienti dai litorali dell’isola e occultati nei bagagli di numerosi viaggiatori in partenza.
Testimonial della campagna sono tre cittadini sardi d’eccezione, Caterina Murino, Geppi Cucciari e Luigi Datome, che hanno dato il loro contributo per sensibilizzare su questa tematica nel rispetto dell’ambiente e della normativa.
Quattro gli spot previsti, il primo collettivo con tutti e tre i volti noti, in uscita il 15 luglio alle ore 12. Il 19 luglio sarà la volta del video con protagonista Caterina Murino, il 22 di quello con Geppi Cucciari, per finire il 26 con Luigi Datome.
Gli spot saranno diffusi sui canali social di ADM e della Regione Sardegna, sugli schermi delle principali stazioni ferroviarie italiane e sulle più importanti emittenti radiotelevisive sarde.
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Unibo e Ieg, per transizione ecologica nasce scuola di alta formazione

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Università di Bologna e IEG – Italian Exhibition Group – hanno firmato un accordo triennale per collaborare in maniera strutturata sul tema dell’Economia Circolare, oggi di grande attualità e rilievo strategico.
Nell’ambito dell’accordo, nasce l’organizzazione di una Scuola di Alta Formazione per la Transizione Ecologica rivolta a imprese, enti e associazioni promossa da Ecomondo – Italian Exhibition Group e diretta dall’Università di Bologna, in collaborazione con Rete Ambiente.
L’iniziativa è strategica, nell’ottica della rivoluzione sostenibile del business che attraverserà sempre più a fondo l’economia del Paese, ed è rivolta a tutti i professionisti impegnati nell’innovazione dell’economia circolare, a partire da manager e dirigenti, fino ad amministratori, tecnici, consulenti, operatori. In particolare la Scuola si rivolge a figure come i waste, i sustainable e gli energy manager, ma anche a direttori qualità, all’HR, al marketing, a direttori gare e appalti, facility manager, compliance legal affairs, e comunque a tutti i professionisti interessati alla svolta della sostenibilità.
“Negli ultimi anni – afferma il Rettore di UNIBO, Francesco Ubertini – l’economia circolare e la transizione ecologica sono state al centro di numerosi progetti nazionali ed internazionali, in stretta collaborazione con le imprese. Anche riguardo all’offerta didattica, questi temi caratterizzano sempre più i nostri corsi, con un approccio che coniuga interdisciplinarità ed innovazione. Per questo ci fa molto piacere attivare questa Scuola di Alta Formazione, in collaborazione con IEG ed altri soggetti istituzionali ed imprenditoriali, con i quali abbiamo una consolidata interazione, in particolare grazie all’esperienza di Ecomondo”.
“La transizione ecologica oggi è il percorso necessario e al contempo il traguardo più prezioso – dice il presidente di IEG, Lorenzo Cagnoni – Grazie alla lunga esperienza e alle relazioni internazionali della nostra SpA, maturate non solo in 23 edizioni di Ecomondo ma in tutta la concezione green delle nostre strutture fieristiche e congressuali e della nostra organizzazione, siamo pronti a dare il nostro contributo imprenditoriale alle aziende e a tutti gli operatori che intendono investire nella Circular Economy”.
La Scuola di Alta Formazione per la Transizione Ecologica è inserita in un progetto, avviato circa un anno fa dall’Ateneo, per dare risposta alle numerose richieste di formazione continua raccolte dalle aziende, che prevede la possibilità di co-progettare e realizzare corsi singoli o percorsi formativi più strutturati, definiti in maniera sartoriale sulle necessità delle imprese, in particolare quelle di dimensioni medio-grandi.
Il corso avrà la durata di otto settimane, a partire dal 15 ottobre fino al 10 dicembre 2021, sarà suddiviso in 4 unità tematiche da 2 settimane ciascuna. Saranno 128 le ore di attività formativa con l’obiettivo di integrare saperi diversi e sviluppare nuovi strumenti per guidare le strategie aziendali verso uno sviluppo innovativo e sostenibile nelle principali industrie.
Durante la prossima edizione di Ecomondo e Key Energy alla Fiera di Rimini (26-29 ottobre 2021) sono previste, inoltre, attività in presenza per creare momenti di integrazione culturale e operativa tra fiera e università.
Il board della Scuola: insieme al direttore Fabrizio Passarini, professore associato – Dipartimento di Chimica Industriale “Toso Montanari”, il Comitato Scientifico vede Alessandra Astolfi Group Brand Manager IEG, Alessandro Bratti, direttore generale Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Giovanni De Santi, direzione “Risorse Sostenibili” del Joint Research Centre della Commissione Europea, Fabio Fava, professore ordinario – Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali, direttore Centro Interdipartimentale Alma Mater Institute on Healthy Planet, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Paola Ficco, giurista ambientale, direttore della Rivista “Rifiuti-Bollettino di informazione normativa”.
L’iniziativa ha avuto il sostegno di: CONAI, CIB, CIC, GRUPPO CAP, NOVAMONT, ISPRA, CAVIRO, GARC, FORUM FINANZA SOSTENIBILE, FANTOZZI&ASSOCIATI, CONOU, in qualità di Partner Sostenitori particolarmente sensibili ai temi della formazione e, da sempre, in prima linea accanto ad Ecomondo per favorirne la crescita e il consolidamento come piattaforma europea dell’innovazione green.
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Utilitalia, Michaela Castelli confermata presidente

ROMA (ITALPRESS) – Michaela Castelli è stata confermata per i prossimi tre anni presidente di Utilitalia, la Federazione delle imprese di acqua, ambiente ed energia. L’elezione da parte dell’Assemblea generale – svoltasi oggi in forma privata – è avvenuta a margine dell’evento pubblico in diretta on-line “Transizione ecologica ed utilities: sfide, obiettivi ed opportunità”, nel quale Castelli si è confrontata con il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
“Il Paese – ha dichiarato la presidente di Utilitalia – sta affrontando sfide decisive nell’ambito delle quali le utilities possono giocare un ruolo di primo piano, mettendo in campo investimenti in settori fondamentali per la qualità della vita dei cittadini. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, se accompagnato da alcune riforme necessarie, avrà ricadute importanti per i nostri comparti. Le nostre aziende sono già pronte, con molti progetti in grado di favorire la transizione ecologica e di ridurre il gap infrastrutturale con il resto d’Europa, partendo dal Sud. Da tempo le imprese di pubblica utilità sono impegnate sul fronte dello sviluppo sostenibile, della decarbonizzazione e dell’economia circolare, seguendo la linea dettata dal Green deal europeo”.
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Ambiente, clima ed energia, a Napoli la scommessa green G20

NAPOLI (ITALPRESS) – Mancano pochi giorni all’apertura dei lavori del G20 su Ambiente, Clima ed Energia che riunisce a Napoli i rappresentanti delle principali economie mondiali, nelle sale di Palazzo Reale il 22 e 23 luglio. Due giorni, 48 ore di confronti tra ministri, diplomatici, delegazioni di tecnici per discutere sulle tematiche all’ordine del giorno dei numerosi incontri in programma. Approcci basati sugli ecosistemi e soluzioni basate sulla natura come modelli e mezzi per affrontare il cambiamento climatico, la biodiversità e la povertà; tutela e ripristino dei suoli degradati; gestione sostenibile dell’acqua; protezione “rafforzata” dei mari; contrasto all’inquinamento plastico marino; cooperazione per l’uso sostenibile e circolare delle risorse; ruolo dei governi centrali a supporto delle Città circolari; educazione, sviluppo delle capacità e formazione; finanza verde. Sono alcuni dei temi che andranno necessariamente affrontati per fronteggiare al meglio le incalzanti sfide globali, con impatti diretti sulla vita e il benessere della popolazione mondiale. Oggi, più che mai, si rende necessario uno sforzo condiviso di responsabilità e di lungimiranza da parte della comunità internazionale.
Il G20, consapevole del proprio ruolo, è fermamente impegnato nella ricerca di risposte coordinate, eque ed efficaci, capaci di porre le basi per un futuro migliore e sostenibile.
I Paesi che ne fanno parte rappresentano più dell’80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta e sono: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia e Unione Europea. A questi si aggiunge la Spagna, che è un invitato permanente del G20.
Ogni anno, la presidenza invita alcuni altri Paesi, che partecipano a pieno titolo ai lavori del G20, in qualità di ospiti. Vi partecipano inoltre diverse organizzazioni internazionali e regionali, conferendo al foro una rappresentatività ancor più ampia.
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Al via a Roma la 1^ tappa del roadshow della sostenibilità di McDonald’s

ROMA (ITALPRESS) – Il primo ristorante McDonald’s inaugurato in Italia, nel 1986 a Piazza di Spagna a Roma, diventa oggi la tappa iniziale del Roadshow della Sostenibilità, un progetto che sancisce l’impegno di McDonald’s in tema di economia circolare.
L’iniziativa nasce da un accordo fra McDonald’s Italia, Comieco e Seda International Packaging Group con l’obiettivo di delineare il percorso di transizione ecologica comune, diminuire l’impatto dell’utilizzo di imballaggi monouso nel settore della ristorazione veloce, privilegiando materie prime rinnovabili, riciclabili e riciclate come la carta a monte, e assicurando la corretta raccolta differenziata e gestione dei rifiuti a valle. Un obiettivo raggiungibile anche grazie al contributo di FISE Assoambiente e Utilitalia quotidianamente impegnati nella raccolta e gestione degli scarti urbani.
I ristoranti McDonald’s, che entro la fine del 2021 saranno attrezzati per raggiungere il 100% di riciclo del packaging, rappresentano un luogo di educazione e sensibilizzazione al corretto comportamento di differenziazione dei rifiuti per milioni di consumatori al giorno. McDonald’s presenta oggi i nuovi packaging interamente in carta certificata e riciclabile, coronamento di un impegno verso la progressiva eliminazione della plastica monouso negli imballaggi che ha portato a un risparmio di 1000 tonnellate di plastica all’anno.
A questo si affianca l’implementazione di nuove aree di valorizzazione dei rifiuti in sala e nei dehors che facilitano la corretta raccolta differenziata attraverso piccoli gesti quotidiani. Queste nuove aree destinate alla differenziazione dei rifiuti saranno supportate da una campagna di comunicazione sui punti vendita rivolta ai consumatori. Proprio con questa finalità, McDonald’s annuncia anche la collaborazione con Frank Matano, personaggio d’eccezione e volto della comicità italiana. Da sempre attento alle tematiche ambientali, Matano, attraverso i suoi canali social, contribuirà a dare risalto alla campagna per sensibilizzare i cittadini verso comportamenti più consapevoli e attenti al pianeta.
“La transizione ecologica è un processo che coinvolge ogni singolo cittadino e si costruisce promuovendo comportamenti positivi da parte delle aziende e dei cittadini, potenziando le collaborazioni tra pubblico e privato. Le aziende possono avere un ruolo fondamentale negli investimenti in innovazione che permettono di affrontare la sfida ambientale con soluzioni nuove e accessibili a tutti. Il progetto presentato oggi da McDonald’s, Seda e Comieco ne rappresenta un esempio concreto – ha detto Vannia Gava, sottosegretario alla Transizione ecologica a margine dell’evento nel ristorante McDonald’s di Piazza di Spagna a Roma”.
“Questa iniziativa ci rende davvero orgogliosi e aggiunge un importante tassello nel nostro percorso di attenzione alla sostenibilità ambientale. McDonald’s, come luogo di incontro di milioni di Italiani, può giocare un ruolo chiave nella transizione ecologica e contribuire a educare, sensibilizzare e velocizzare questo processo, a partire dalla corretta gestione dei rifiuti da parte dei consumatori”, afferma Dario Baroni, ad di McDonald’s Italia.
“Oggi stiamo gettando le basi per un importante passo in avanti nell’attuazione dei valori e dei principi di una vera economia circolare. Riciclare il 100% del packaging in carta utilizzato nei ristoranti favorisce non solo un miglior impatto ambientale, ma soprattutto ha un grande valore sociale perchè si basa sul coinvolgimento del consumatore che diventa protagonista attivo dell’economia circolare e quindi cittadino ancor più responsabile – commenta Antonio D’Amato, presidente di Seda International Packaging Group -. Dal punto di vista della sostenibilità, questo progetto consente anche di dimostrare la superiorità ambientale delle stoviglie monouso in carta, che sarebbe meglio definire ‘usa e riciclà. Infatti, come dimostrato dal più autorevole studio scientifico condotto in Europa da Ramboll e certificato dalla TUV tedesca, le stoviglie riutilizzabili emettono CO2 e particolato fine in misura superiore di 3 volte rispetto al packaging in carta usa e ricicla e comportano un consumo triplo di acqua potabile che arriva fino a 300 volte in più nel caso in cui si ricicla il 100% del packaging”.
“Nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi in carta e cartone ha superato l’87%, raggiungendo in anticipo gli obiettivi UE al 2030 – dichiara Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco -. Un risultato importante che non è stato condizionato dalla pandemia ma anzi è stato rafforzato dalle nuove modalità di acquisto e consumo che si sono affermate: l’e-commerce è cresciuto del 30% mentre il food delivery del 20%. Questo ha comportato un aumento significativo di imballaggi, soprattutto in carta e cartone, presenti nelle nostre case e proprio il packaging cellulosico è diventato ancora di più protagonista della raccolta, rappresentando oltre il 40% del flusso domestico. L’accordo siglato con McDonald’s e Seda International Packaging Group dimostra che anche nel campo della ristorazione informale è possibile costruire percorsi efficienti e sostenibili per recuperare e avviare a riciclo, attraverso la raccolta differenziata, una fibra come la cellulosa preziosa per l’industria del riciclo e sinonimo di sostenibilità”.
“Il settore dei rifiuti – ha evidenziato il presidente FISE Assoambiente, Chicco Testa – non rappresenta più solo un servizio pubblico essenziale per la gestione degli scarti urbani, ma è diventato anche una vera e propria fonte costante di approvvigionamento di materie (seconde) e di produzione di energia. Per garantire la transizione verso una reale economia circolare diventa oggi cruciale promuovere un sistema di gestione integrato, che dia la possibilità alle imprese di sviluppare un percorso di innovazione organizzativa e tecnologica, avendo come riferimento le esigenze delle future generazioni e un moderno ciclo gestionale dei rifiuti che risponda agli obiettivi fissati a livello europeo”. “Le azioni messe in campo da McDonald’s sono molto importanti e trovano il pieno di supporto di Utilitalia, perchè una corretta chiusura del ciclo dei rifiuti è possibile solo grazie all’impegno di tutti – afferma il vicepresidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – Un lavoro che presuppone un’adeguata organizzazione dei servizi, ma non può prescindere dalla presenza di impianti per il riciclo, in particolar modo per il trattamento del rifiuto organico, nonchè per il trattamento delle frazioni non riciclabili”.
“La raccolta differenziata e gli impianti non sono due elementi tra loro alternativi, anzi: i territori che registrano le percentuali più alte di raccolta differenziata e riciclo, sono proprio quelli in cui è presente il maggior numero di impianti. Secondo le nostre stime – conclude – per incontrare i target europei al 2035 che stabiliscono di raggiungere il 65% di effettivo riciclo e di ricorrere alla discarica non oltre il 10%, il fabbisogno impiantistico italiano ulteriore è di 5,7 milioni di tonnellate”.
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Polo San Filippo del Mela, A2A “Potenzialità enormi”

MILAZZO (ITALPRESS) – Tempi certi per la riqualificazione del Polo di San Filippo del Mela nel Messinese. E’ quanto chiedono amministratori locali e sindacati che hanno partecipato all’incontro che si è tenuto all’Eolian Hotel di Milazzo, organizzato da A2A e The European House – Ambrosetti.
“Continueremo a lavorare con la Regione e il vostro supporto è di conforto”, sottolinea Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, rivolgendosi agli amministratori locali e ai rappresentanti dei sindacati che hanno sollevato la questione. Per Mazzoncini “non c’è un tema di impatto ambientale, ma di tempi”.
A2A ha attivato l’iter autorizzativo per l’impianto Forsu nel maggio 2019, poi a gennaio 2021, come ha ricordato Giuseppe Monteforte, ad di A2A Energiefuture, l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Sicilia ha notificato alla multiutility un preavviso di rigetto del Paur – Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale. Per Mazzoncini la Sicilia “rimane uno dei territori più importanti in termini di sviluppo” della multiutility che nel 2020 è cresciuta del 18% sul fronte investimenti. “Il grosso degli investimenti sulle rinnovabili si sta spostando nel Mezzogiorno”, avverte l’ad che vede nella regione “potenzialità enormi”.
Nel 2020 in Sicilia A2A ha generato e distribuito valore aggiunto agli stakeholder locali per un totale di 32,5 milioni di euro e ha investito nella manutenzione e sviluppo dei propri impianti 7,8 milioni di euro. Il piano di A2A per la riconversione della centrale di San Filippo del Mela rientra nel progetto più esteso di un Polo energetico integrato, che prevede investimenti per circa 450 milioni di euro e si inserisce nel quadro più ampio delineato dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), dal Piano Energetico e Ambientale della Regione Siciliana e dal Piano Regionale di Gestione del Ciclo dei Rifiuti. Coerentemente con i due pilastri del Piano Strategico del gruppo A2A, il progetto prevede interventi legati sia al tema della transizione energetica sia al tema dell’economia circolare. Come ad esempio la realizzazione di un nuovo gruppo di produzione di energia elettrica di ultima generazione (400MW), con l’obiettivo di sostituire l’attuale produzione alimentata da olio combustibile, che potrà funzionare in ciclo combinato (CCGT) o in ciclo aperto (OCGT), in base alle richieste del mercato.
Questo produrrà una maggiore efficienza energetica con rendimenti superiori al 60%, minori emissioni inquinanti con una riduzione significativa delle emissioni di ossidi di azoto e annullamento delle emissioni di ossidi di zolfo e polveri, e minore impatto paesaggistico, grazie alla demolizione del camino, dei 3 serbatoi per l’olio e delle unità a carbone.
Inoltre, è prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico di circa 3 MW di potenza all’interno del perimetro della Centrale di San Filippo del Mela e anche di un sistema di batterie elettrochimiche per potenziare lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili. Il sistema di accumulo sarà dotato di una potenza pari a 20MW. Sul fronte dell’economia circolare il progetto prevede la realizzazione di un impianto per il trattamento della FORSU derivante dalla raccolta differenziata, attraverso un investimento di circa 35 milioni di euro e la realizzazione di un impianto per il trattamento della plastica proveniente dalla raccolta differenziata, attraverso un investimento pari a 11 milioni di euro.
Ad oggi, infatti, nell’area vasta di Messina non esistono Centri di Selezione Secondari (CSS Corepla).
Nel caso di approvazione del sistema FORSU è stata considerata anche l’installazione di pannelli fotovoltaici sulla copertura dei fabbricati per coprire parte degli autoconsumi dell’impianto FORSU (SEU), quantificati in 8.350 MWh/anno. L’incontro è stato anche occasione per presentare i due progetti selezionati nell’ambito della Challenge for Sicilia, l’iniziativa lanciata da A2A nelle scorse settimane per individuare idee innovative in grado di favorire l’evoluzione sostenibile del territorio e, potenzialmente, trovare applicazione nelle attività del Gruppo e nelle relative filiere. Si tratta di Sandstorm, un drone in grado di pulire i pannelli fotovoltaici, in completa autonomia e senza l’utilizzo dell’acqua, con un potenziale risparmio dell’80% sulle operazioni di pulizia degli impianti, progettato dalla startup Reiwa di Vittoria (RG) e dell’utilizzo del plasma per il cracking del metano derivante dall’upgrading del biogas – Green H2 from Biogas, sviluppato dall’Università di Messina).
(ITALPRESS).